Pasticceria Gelateria Florian Fortebraccio and Wiz Café

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view post Posted on 29/4/2020, 16:40
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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CodiceCamillo inspirò profondamente, lasciando che il profumo dei dolci appena sfornati gli riempisse le narici. I polmoni si gonfiarono e sul suo viso comparve un sorriso compiaciuto, combinazione di fattori che gli dava l’apparenza di un pellicano sazio. Amava il Wizcafè di Fortebraccio. Aveva tanti ricordi relativi a quel piccolo angolo di paradiso che avrebbe potuto iniziare una carriera da food blogger. In effetti, se solo i babbani avessero saputo cosa si stavano perdendo, probabilmente il proprietario si sarebbe ritrovato orde di zombie in cerca di glucosio ad arrampicarsi sulle mura del locale. Solo pensandoci provava una discreta ilarità.
Sghignazzando come un ebete, il tassorosso mosse un paio di passi verso del bancone. Aveva pazientemente aspettato il suo turno in fila, toccava a lui e non voleva sprecare il prezioso tempo di chi l’avrebbe servito.
Salve, potrebbe farmi tre sacchetti da asporto per favore? Ognuno con una fetta di torta foresta nera ed un tè freddo alla menta, grazie!
L’olandese avrebbe pagato, mentre aspettava di essere servito, poi si sarebbe defilato con il bottino. Il dì era giovane e bisognava sfruttarlo al meglio.

OT: se nessuno mi scotenna, in assenza di garzoni mi considererei servito. Metteteci pure tutto il tempo che serve a rispondere, vvb!

 
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view post Posted on 21/5/2020, 14:39
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Josie era stata assunta da poco al Wizcafè di Florian Fortebraccio, e di certo non era esattamente il lavoro che la sua famiglia aveva auspicato per lei, ma non le importava. Non le importava davvero. La nuova assunzione rappresentava per la giovane diciottenne un modo per allontanarsi ancora di più - e definitivamente - dall'atmosfera ingombrante che si respirava nella sua famiglia. Una famiglia che le aveva nascosto l'esistenza di una zia, zia Macey, sorella di sua madre, che circa un anno prima si era presentata inaspettatamente a casa loro. La vicinanza a livello affettivo che Josie aveva fin da subito avvertito nei confronti della zia, la aveva in seguito aiutata ad avere il coraggio di compiere il primo passo che, pur non avendone ancora avuto l'occasione, avrebbe dovuto fare già da tempo e che la avrebbe portata lontano dalla casa dei suoi genitori. Si era così trasferita qualche mese dopo nella casa di campagna appena fuori Londra di zia Macey, la quale si era dimostrata la sola ad essere davvero in grado di comprenderla, di comprendere davvero la sua insofferenza nei confronti della pressione snervante che sembravano voler esercitare su di lei i suoi genitori, i suoi genitori, che desideravano che lei si decidesse a seguire le loro orme, diventando magari una Avvomago, come suo padre, o Medimago, come sua madre e suo fratello James. La prospettiva di lavorare al Wizcafè di Fortebraccio, nel loro perfetto disegno famigliare, non era per nulla contemplata, ma tutto questo le sarebbe servito per riuscire a guadagnarsi un bel gruzzoletto da mettere da parte, un bel gruzzoletto che avrebbe così utilizzato, come prima cosa, per ripagare l'ospitalità di sua zia, e poi, per arrivare a comprare una casa, anche modesta, dove poter vivere da sola. Stava molto bene da sua zia ma stava avvicinandosi il tempo di levare le tende e di ricercare il suo pezzetto di libertà. La sua agognata libertà. Sapeva di non essere stata l'unica, all'interno del ramo materno della sua famiglia, ad aver tentato in qualche modo di ribellarsi. Anche sua zia Macey, a suo tempo, aveva cercato ancora molto giovane di ribellarsi, di andare contro i suoi genitori, contro la sua famiglia, tagliando definitivamente i ponti con loro. Josie non potè fare a meno di constatare che, infondo, la storia... non aveva fatto altro che ripetersi. Sospirò. Non doveva perdersi in questi pensieri. Buongiorno! Salutò cordialmente il nuovo cliente per poi ascoltare la sua richiesta con un piccolo sorriso. Le piaceva infondo lavorare lí. Foresta nera e tè freddo alla menta. Te li preparo subito! Assicurò la ragazza riferendosi ai tre sacchetti per poi iniziare a pensare all'ordine appena ricevuto. Ricordava che erano rimaste proprio le ultime tre fette della torta foresta nera. Si allontanò qualche minuto per preparare, facendo molta attenzione, tre piccole confezioni, contenenti ciascuna una fetta di torta, per poi pensare al tè freddo alla menta e a riempire tre sacchetti, recanti il logo del Fortebraccio, come richiesto dal cliente. Sei stato fortunato: erano rimaste le ultime tre fette di foresta nera. Sono 30 falci. Torna presto a trovarci, mi raccomando! Fece con un sorriso cordiale porgendo i tre sacchetti al ragazzo.


Fetta di torta foresta nera (x3) [5 falci x 3 = 15 falci]
Tè freddo alla menta (x3) [5 falci x 3 = 15 falci]
TOTALE: 30 falci = 1 galeone e 13 falci

Aggiornato



Edited by » Phoebe H. - 21/5/2020, 20:21
 
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view post Posted on 1/11/2020, 14:55
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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La fredda aria di Londra di fine ottobre non era esattamente la migliore in cui piombare all'improvviso. Comparsa in un vicoletto tra due enormi palazzine, si era scrollata di dosso la polvere che la Materializzazione aveva contribuito a sollevare e a far depositare sul cappotto nuovo di zecca; una volta ravviati i capelli e sistemata del tutto, aveva ricominciato la propria missione. A passo lesto, perché il tempo - come diceva sua madre - era denaro, aveva proseguito per la propria strada senza curarsi dei passanti o delle auto. Attraversare le stradine ad un solo senso di marcia senza guardare non era comunque una mossa intelligente, ma era convinta di doversi recare quanto prima da Florian e dai Weasley. Non aveva certo dimenticato di dover dare una mano in negozio per festa della settimana successiva. Diagon Alley era stranamente quieta, con pochissime persone lungo la via acciotolata e i negozi discretamente vuoti. Si prospettava un pomeriggio calmo e piacevole: chissà che non potesse trarre giovamento da quella inaspettata fortuna. «Buon pomeriggio!» avrebbe esordito, superando la soglia di Florian e dandosi pena di guardarsi attorno, prima di proseguire. Se solo avesse avuto tempo e denaro da spendere avrebbe acquistato ogni singola torta creata dalle sapienti mani di Florian. «Avrei bisogno di 7 sacchetti di Cioccoragni e Cioccostrelli.» e soltanto nel dirlo, l'acquolina si era fatta ancor più viva e insistente. Il profumo di vaniglia, cioccolato e di altre leccornie era più invitante di qualsiasi altro. C'era un motivo, insomma, se evitava accuratamente le passeggiate a Diagon Alley in prossimità della pasticceria magica più famosa della Capitale. Così, pur rimpiangendo la propria decisione, Thalia uscì dal negozio con meno galeoni, ma con la voglia di tener per sé ogni singolo dolcetto acquistato. Ora mancava solamente il negozio dei Weasley.


Thalia acquista:
° 7 sacchetti di Cioccoragni e Cioccostrelli

Totale complessivo: 7 Falci

Tutto va scalato dal Conto di Casata Tassorosso.
L'acquisto è retrodatato cronologicamente solo per necessità narrative.

© Thalia | harrypotter.it

 
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view post Posted on 21/1/2023, 21:29
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Il Fato

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Carmelita non ne poteva più... tra il presunto tradimento dello storico fidanzato, l'affitto dell'appartamentino a Diagon Alley da pagare (che poi chiamarlo appartamento era tutto dire, somigliava più ad una bettola da quattro falci e il proprietario aumentava i galeoni dovuti a più non posso), i turni lavorativi che non le lasciavano un attimo di tempo. Tutto, per Carmelita, cominciava a stare stretto – perfino la divisa ch'era tenuta ad indossare in pasticceria e che, di continuo, allentava nel nodo del grembiule colorato. La verità, purtroppo, le risultava nitida come il vetro del bicchiere che stringeva ora tra le mani: voleva, doveva cambiare la propria vita. Carmelita era destinata a tanto, tanto altro: un viaggio intorno al mondo, un volo in paracadute con le sorelle Harvey, una storia d'amore da perdere la testa e chissà cos'altro. Voleva tutto, dalla vita: e perché non avrebbe dovuto? Era una persona molto generosa, buona, disponibile; un cuore grande, la testa tra le nuvole e molti, troppi sogni nel cassetto. Non cercava un colpo di fortuna, più che altro desiderava che le cose procedessero con un pizzico di normalità che non aveva ancora sperimentato (la ruota girava, si diceva: la sua, forse, si era spezzata fino ad arrestarsi). Passava da un tavolo all'altro, prendeva le ordinazioni, sorrideva in modo quasi meccanico, e poi tornava dietro il bancone in attesa della prossima richiesta in locale. Con lei, come un promemoria, c'era il libro I crimini della pasticceria di Hillhouse di Primma C. Adems – il titolo aveva attirato un botto di lettori, fin da quando la Gazzetta del Profeta l'aveva consigliato come lettura estiva d'anni addietro. Per Carmelita, però, si trattava di molto d più. Sognava la stessa affinità della protagonista con la vita, con il tempo, con le persone di cui sapeva circondarsi pagina dopo pagina. La storia, pur velata dal crimine violento, aveva un ché di magico che faceva battere il petto. Ecco, era quello. Carmelita voleva che il cuore le battesse freneticamente. Sempre. Non chiedeva altro.
«Cioccoragni e Cioccostrelli, arrivano subito.» Accennò un sorriso all'indirizzo della ragazza che le aveva appena rivolto parola. I gesti di Carmelita divennero automatici: uno, due, tre, tanti sacchetti di carta con lo stemma stilizzato della pasticceria, e via di tanti dolcetti così in voga tra loro. Chiese poco dopo sette falci in totale, adocchiando finalmente (e meglio) la persona che le era di fronte. Era bella, molto, molto bella. La seguì andare via, un po' come una stalker segreta. Iniziava a seguire le orme di Primma Adems e del suo libro o, ahimè, altro non era che un guizzo d'invidia? Cercò un cioccolatino, l'ultima consolazione.

Ops. Aggiornato.
 
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view post Posted on 18/1/2024, 16:23
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- Ainsel Sekhmeth
x1 Infuso Spirito di Lupo;
x1 Infuso Zampa di Volpe;
x1 Infuso Ali di Aquila.

Con un gran sospiro, Ainsel percorre le stradine di Hogsmeade. L'orlo della gonna le sfiora le caviglie la fa, paradossalmente, rabbrividire nonostante il clima mite dell'estate inglese. Ha delle commissioni da sbrigare ed in realtà avrebbe potuto tranquillamente mandare l'elfo Benin a farle, ma la verità è che aveva bisogno di uscire di casa un po' più a lungo. Si sofferma all'ufficio postale, dove affida ad un grosso allocco un pacchetto per sua madre Brigitte ed una lettera piuttosto voluminosa, dove le spiega ciò che le è venuto in mente parlandone prima con John. È timorosa, perché sa qual è la loro situazione economica e non vuole che Horus lo venga a sapere. Horus che ora è in Egitto. Horus che non vede da settimane. Manda giù il groppo in gola e raddrizza le spalle, orgogliosa. Suo figlio sta bene, è nel suo mondo. Così è stato deciso ventiquattro anni fa, del resto.
Esce dall'ufficio con ancora un po' d'ansia a stringerle lo stomaco, si manda indietro la chioma rosso fuoco con grazia come se così potesse scacciarla. Allora scocca un'occhiata all'orologio da polso –sottile e dorato, regalo di suo figlio– e controlla l'ora. Ne mancano ancora un paio prima che John Hydra la raggiunga per pranzo così decide di entrare da Florian dopo esser passata dal Ghirigoro per comprare un nuovo libro da leggere che, giustappunto, comincia subito al tavolo con una bollente tazza di tè davanti.
Quando, finalmente, giunge l'ora dell'appuntamento, si alza per andare a pagare. Il suo umore è incredibilmente migliorato, ora che potrà rivedere l'uomo con cui, piano piano, sta cercando di ricostruire qualcosa. Scaccia via il pensiero di Lui, che ogni volta torna ad assillarla quando ci ripensa: lei non sa che proprio quella sera suo figlio lo rivedrà dopo diciotto anni. Vivo.
Così guarda un po' dove la sua mente si va ad incastrare pur di non pensarci: su quella figuretta che quel cretino di Horus le ha fatto fare qualche mese addietro. Corrucciata si ritrova a fissare delle eleganti scatoline in latta che alla fine prende e porge al bancone.
« Desidererei aggiungere anche questi infusi, per piacere. » Chiede con voce armoniosa e un sorriso cordiale.

Quando esce da Florian, John è lì. Lei lo saluta con un sorriso radioso e poi, con ancora il sacchettino in mano, passano due secondi e lei è già stretta dalle sue braccia.

Look up the sky, not down your feet.
code ©Horus.





Mammina compra gli infusi di cui sopra. Il tè è di contorno ma se volete appiopparmelo sul conto, no prob. Mamma c'ha pochi soldi, ma noi siamo Paperoni e generosi. Per questo tutto è da scalare dal nostro conto. :fico:
 
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view post Posted on 18/1/2024, 17:52
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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«DANNYYYYYYY.» la soave voce del signor Fortebraccio invade prepotentemente il locale, in cerca di uno dei suoi fedeli – più o meno – camerieri «DANNYYYYYYY, PER TUTTE LE CACCOLE DI TROLL, DOVE DIAVOLO SEIIII?????» dal retrobottega, silenzioso come un topo d’appartamento, spunta il diretto interessato. Un ragazzetto allampanato sui vent’anni, capelli arruffati color pagliericcio dorato e occhi di ghiaccio. Sguardo accigliato, osserva con aria di sfida colui che dovrebbe essere il suo superiore.
«Flo, calmati, lo sai che rischi un infarto per lo stress così?» incrocia le braccia al petto, reclina un po’ indietro la schiena per squadrarlo meglio dall’alto al basso «Glielo raccomanda pure sua moglie eh, io ripeto solo le sue saggie parole.» scioglie l’intreccio, mostra i palmi e solleva le sopracciglia con finta innocenza, come a dire “messaggero non porta pena”. Il povero proprietario è visibilmente irato, il volto è paonazzo e sembra che da un momento all’altro sbuffi fumo dalle narici. Respira a fondo prima di parlare, di certo non vuole dare spago a quel moccioso «Cosa ti ho detto mezz’ora fa?»
«Non lo so, probabilmente ero occupato a fare altro.» uno svolazzo di mano, crede così di liquidare facilmente la questione.
«Bene, ti rinfresco la memoria allora.» ringhia, mentre con la destra afferra l’orecchio dell’atro e lo torce. In risposta riceve un mugugno soffocato, abbandona le labbra della vittima come se la stesse strozzando «Vedi quei tavoli?» indica la zona est della sala «Muoviti a pulirli, o il tuo contratto verrà incenerito seduta stante.» la minaccia è palpabile «Chiaro?» domanda retorica, ovviamente.
«Sì, ma non staccarmi l’orecchio o ti chiederò un aumento.» ha proprio la lingua lunga il signorino, se sarà la sua fortuna o la causa della sua eterna rovina solo il futuro lo deciderà. Non perché il caro e vecchio Florian provi pietà, ma si trova costretto a mollarlo davvero, il lavoro purtroppo lo chiama. Prima però, piazza tra le mani dello sfacciato cameriere stracci e secchio, un implicito “tira fuori l’olio di gomito” aleggia tra di loro. Danny d’altro canto tace, si sbriga a pulire le superfici insudiciate dai clienti una ad una. È giusto a metà dell’ultima quando una donna attira la sua attenzione, desidera ricevere il conto «Dunque, cos’abbiamo qui…» mormora, gli articoli passati in rassegna con cura «Per gli infusi sono 2 Galeoni e 2 Falci.» arriccia le labbra, incerto se proseguire «Invece il tè offre la casa, sa il vecchio ci tiene a scusarsi per la scenata.» ghigna, il piano di vendetta ormai messo in atto. Ottenuto il compenso la congeda con gentilezza, insolita per lui «E mi raccomando, torni a trovarci.» indice e medio uniti, corrono alla fronte in segno di saluto.

Danny | Florian Fortebraccio







Eccoci qua :patpat: :<31:

Dunque:
- Infuso Spirito Di Lupo x 1 (12 F)
- Infuso Zampa Di Volpe x 1 (12 F)
- Infuso Ali Di Aquila x 1 (12 F)

Tot: 2 G 2 F

Aggiornato! :bello: :<31:
 
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