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| Il ragazzo si fiondò su per le scale, voltarsi indietro non era necessario, non era prudente, anche perchè avrebbe potuto scoprire che la montagna in crescita degli oggetti gli era ancora e sempre incredibilmente vicina. No, gli importava solo della porta, miraggio in lontananza: quando l'ebbe raggiunta, la spalancò senza pensarci su due volte, per poi sbatterla violentemente dietro di sè, ponendo definitivamente un'ostacolo tra lui e quel disastro sotterraneo. Ora poteva respirare, la luce intensa lo stordiva appena, ma nulla in confronto al senso di spaesamento che poteva procurgli stare di nuovo in mezzo alla gente, gente che nulla sapeva di quel che era accaduto, che rideva, scherzava, chiacchierava allegra. Chissà cos'era capitato a quei folletti... Il grido del giovane lacerò l'aria, eppure non risultò così impressionante, come forse avrebbe voluto, nella confusione del negozio. Ma tanto bastò a richiamare l'attenzione del gemello: - Ah, sei già di ritorno? Com'è andata? Non era così difficile, vero? - Un sorriso spavaldo si allargò sul viso del rosso, mentre con un cenno della mano faceva segno anche al fratello di avvicinarsi.
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