Ormai non stavo più ragionando, lanciavo incantesimi uno dopo l'altro. Senza rendermene conto, senza ragionarci, lanciai un Apis che si dimostro una mossa sbagliata. L'animaletto venne colpito senza pietà dalle piccole api, ma questo generò un grande nervosismo in esso. Avevo sbagliato, non avevo fatto la scelta giusta. Appoggiavo ancora la schiena contro lo scaffale, la mano continuava a sanguinare, la testa duoleva per la caduta. Non ero nelle migliori condizioni, non potevo farmi prendere dalla agitazione, dal nervosismo creatosi al momento della comparsa dell'animale. Dovevo trovare la giusta concentrazione, iniziare ad elaborare una giusta strategia per togliermi da questa bruttissima situazione.
Mi stavo facendo trasportare dall'impulso, così avrei perso la mia battaglia. Dovevo ragionare, aspettare, pazientare e capire il momento giusto per attaccare. Dovevo studiare l'avversario, come un predatore osserva la sua vittima prima di colpirla, osservare ogni suo piccolo movimento e capire il suo punto debole.
Fissavo l'animale, con i miei grandi occhi rossi. Vidi tutta la scena, le api che lo punzecchiarono lui che s'innervosiva sempre più, nel frattempo gli ritornò la vista. Un grandissimo guaio per me, mi aveva scovato, aveva visto dove mi trovavo. La situazione sembrò capovolta, mi sentivo la preda. La creatura magica pressa dall'ira si scaglio verso di me, facendo zig zag per raggiungermi. Così era difficile colpirlo, era un bersaglio in movimento. Ma non potevo rimanere immobile, lui mi avrebbe di certo attaccato con la sua clava.
Come agire?
Iniziai a pensare, dovevo trovare una soluzione. Nella mente ripassavo tutti gli incantesimi che conoscevo. Avrei voluto disarmarlo, senza la sua clava non mi avrebbe potuto far del male. Ma era difficile prendere la mira con lui in movimento. Mi serviva un incantesimo che non l'avrebbe fatto avvicinare, non volevo provare altro dolore. Volevo uscire sulle mie gambe da quel negozio.
Ma come contrastarlo?
I dubbi iniziarono a salire, non sapevo cosa fare. Mi guardavo intorno ero circondato da oggetti vari, essi mi erano stati lanciati contro prima dalla creatura. Forse mi avrebbero potuto dare una mano, forse avrei potuto fermare l'animale. Osservavo i suoi movimenti a zig zag, dovevo trovare l'attimo giuso per attaccare.
Mi alzai velocemente, non volevo rimanere a terra. Quella una posizione scomoda per attaccare, nel frattempo la mia mente continuava la sua ricerca. Ma non tenevo molto tempo a mia disposizione. Da qualche secondo mi sarei trovato l'animale vicino.
Ecco!
Avevo trovato l'incantesimo, dovevo solo aspettare il momento giusto. Dovevo farlo avvicinare più che potevo. Doveva arrivare a qualche metro da me.
Il braccio destro dove stringevo la bacchetta andò all'indietro, come se stessi per lanciare una stoccata. Avrei aspettato che la creatura magica si sarebbe trovata a un metro da me. Come avrei osservato che la distanza fosse stata giusta avrei spostato il braccio in avanti, e il gomito si sarebbe fermato a livello della vita. Poi con voce forte e decisa dissi:
Depulso
Avrei aspettato che l''animale si sarebbe trovato a un metro da me, così difendendomi dal suo attacco fisico. Ora speravo che il fato mi avrebbe sorretto il gioco, non potevo essere colpito dall'animale. Ma solo il fato lo sapeva cosa sarebbe successo.