L'altro lato del negozio, [Quest fissa]

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view post Posted on 25/3/2019, 18:50
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Il Fato

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«Hey Fred! Guarda un po’ chi è tornato.» Aveva detto sottovoce George al fratello sbucando da dietro uno scaffale dopo aver udito la voce dell’uomo. Un gesto con la testa verso di lui e un sorriso sornione aprirono quella che sarebbe stata una nuova vendita.
Proprio poco tempo prima Dorian aveva fatto loro visita e dopo un dialogo piuttosto interessante e, qualche difficoltà nel conquistare la loro fiducia, l’uomo era riuscito a fare centro guadagnandosi così il loro rispetto come ottimo acquirente. Gli occhi dei due ragazzi brillavano già al solo pensiero delle nuove gelatine d’oro fra le loro mani e così non si lasciarono sfuggire una risatina compiaciuta.
«Dunque immagino che sia qui per il Bracciale dell’Aspide Notturna? Lo abbiamo ancora George?» domandò lasciando in sospeso la questione per qualche secondo. Dorian confermò rispondendo alla domanda ritrovandosi nell’attesa e di nuovo nelle mani dei due Weasley, ma questa volta in maniera diversa.
«Dammi qualche secondo Fred!» rispose temporeggiando mentre tra le mani stringeva già l’oggetto.
«Immagino che la pubblicità sia venuta meno ma è fortunato perché credo sia un ottimo acquirente e noi amiamo fare affari.» Puntualizzò mentre con lo sguardo cercava di scrutare il sacchetto che Dorian teneva fra le mani.
«7 Gelatine d’Oro. Le ha tutte questa volta?» sorrise deliziato dal pensiero di stringerle fra le mani. Qualche istante dopo George tornò con il bracciale e davanti al docente lo confezionò con cura, bastarono pochi ed essenziali colpi di bacchetta. «Ecco a lei, spero venga a farci visita ancora!» aggiunse poi consegnando l’oggetto.
«Oh! Precise!» Fred allungò le mani sul bottino afferrando tutte le gelatine poggiate dal docente sopra al bancone.
«Buona giornata e a presto, ci contiamo!» dissero entrambi in perfetta sincronia.

***



Era un periodo florido per i Weasley, nelle ultime settimane avevano racimolato molti oggetti preziosi da aggiungere alla loro collezione privata.
Così quel giorno Fred sistemava con attenzione i nuovi arrivati all’interno di un panno apposito: anelli e bracciali si dividevano per grandezza e colore, le collane per lunghezza. George invece dava ordine all’ultima scatola di Mou Mollelingua rimaste.
D’improvviso un giovane uomo si fece spazio nello sgabuzzo e fu proprio George ad andargli incontro prestando attenzione a ciò che aveva da dire.
«Ha sentito dire, eh?» bofonchiò fra sé studiando con attenzione il nuovo cliente.
«Quello che vede lì... Beh, glielo mostro.» Sorrise deliziato.
Senza perdere tempo afferrò il bracciale fra le mani porgendoli all’uomo. Era facile capire che si trattava di un falso ma non tutti sarebbero stati in grado di cogliere tale sfumatura, non chi non avesse una certa attitudine verso il buon gusto, il prezioso e il lussureggiante amore per le ricchezze antiche e rare. Così mentre Vath stringeva fra le sue dita quello che era un prototipo di uno scherzo in via di sviluppo, George attendeva impaziente.
«Se è di suo gusto sono 5 gelatine d’oro.» aggiunse, uno sguardo al fratello che da lontano osservava nascondendo un sorriso divertito, stava pensando di fare soldi facili e ci sperava.
Se l’uomo pensava di poter estorcere così facilmente informazioni si sbagliava; i Weasley si sarebbero assicurati di poter contrattare con un cliente valido, vedendo bene di non mettere in pericolo il loro contrabbando.
Sarebbe riuscito Vath a ottenere ciò che voleva? Probabile, doveva solo giocare le giuste carte.

Dorian, puoi considerarti servito.
7 gelatine d'oro per l'acquisto del Bracciale dell’Aspide notturna. Agg.

Vath, poiché è la prima volta che fai visita allo sgabuzzo, ti sono richiesti altri interventi al fine di conquistare la fiducia dei gemelli Weasley e acquistare il bracciale di Damocle. Buon proseguimento!



 
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view post Posted on 25/3/2019, 23:31
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Il ventottenne osservò come uno dei due fratelli si fece avanti, non era facile distinguerli tra loro e, come ogni coppia di gemelli omozigoti, probabilmente neanche loro madre sarebbe stato facile riconoscerli, specie se vestivano abiti uguali. Per Vath sarebbe stato impossibile determinare se quello che gli era venuto incontro fosse George o Fred Weasley. Il rosso sarebbe stato così gentile da prendere uno dei bracciali esposti senza curarsi di comprendere effettivamente quale il ministeriale stesse indicando e glielo porse. Il giovane di Canterbury avrebbe preso il pezzo ed esaminato l'oggetto con occhio critico, trattenendo a stento qualche affermazione. «Davvero interessante...» Si sarebbe rigirato l'oggetto in mano alzandolo e osservandola sotto ogni sfaccettatura, ponendolo sotto una luce. «È davvero splendido.» Si sarebbe posto in tasca sette di quelle strane gelatine dorate mostrando le altre cinque nel palmo aperto. «Uno scambio davvero interessante questo, barattare delle vostre gelatine per oggetti di siffatta rarità, sarei quasi tentato di accettare...» Un sorriso sarebbe comparso sul volto angelico dell'ex Serpeverde ma, a dispetto delle sue parole, chiuse la mano con le gelatine a pugno prima che il proprietario potesse afferrare il prezioso contenuto. «...tuttavia ringrazio la vostra gentilezza ma questo oggetto, seppur ben realizzato, è un ninnolo che non vale il baratto. Frequentando l'Ars Arcana so riconoscere il valore e l'autenticità di un oggetto. Se è possibile, mi farebbe piacere sapere il prezzo di...» Si sarebbe avvicinato all'oggetto interessato, una banda d'oro spessa pochi pochi millimetri lunga abbastanza da formare un bracciale e lo avrebbe indicato. «Questo oggetto.»
 
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view post Posted on 2/4/2019, 16:41
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Gli occhi di George fissavano l’uomo in attesa di una reazione. Con le braccia conserte in posizione di totale chiusura, posava lo sguardo su ogni movimento, curioso di scoprire cosa avrebbe pensato dell’oggetto che aveva ora fra le mani.
Quello che stringeva era solamente un falso e sorrise soddisfatto quando, all’affermazione iniziale dell’uomo, George capì che non era stato riconosciuto. Quel riso però durò ben poco, perché mentre già si beava di aver ottenuto delle gelatine - che brillavano nelle sue pupille fisse sulla mano aperta del ministeriale - per un oggetto che valeva sì e no 5 galeoni, l’uomo ritirò indietro il bottino.
Così, George, strinse le spalle mentre tornava ad ascoltare ciò che lui aveva da dirgli e solamente a fine discorso alzò gli occhi al cielo.
*Belle parole. Quelle che usate tutti.*
«Fred, il signore sostiene di essere un intenditore di oggetti antichi e rari, nonché frequentatore dell’Ars Arcana. » fece cenno al fratello di raggiungerlo.
«Il vecchio Lysander ancora non si è arreso? Ormai sono anni che gli soffiamo roba da sotto il naso.» esordì Fred appoggiandosi sul bancone e dando un’occhiata al nuovo compratore.
«Beh, magari potresti mostrare ciò che abbiamo e fargli capire che c’è qualità e qualità.» ghignò.
George scosse la stessa e diede una gomitata al fratello. «No, prima vuole vedere quest’oggetto e sapere il prezzo.» disse in replica.
Con un solo sguardo di intesa Fred capì le intenzioni di George. Entrambi si guardarono palesando un unico pensiero in un mezzo sorriso appena accennato: non avrebbero dovuto ancora fidarsi di quell’uomo, non era sicuro.
Un’altra prova ora vedeva il ministeriale di nuovo confrontarsi con un oggetto di simulazione, un altro modello di prova.
L'articolo in questione, un bracciale, una volta indossato avrebbe dato una piccola scossa elettrica all’uomo solo se quest’ultimo avesse detto una bugia.
«Prego, lo indossi. Successivamente potremmo contrattare sulle gelatine.» lo invitò Fred con un gesto della mano.
Vath indossò il bracciale, osservandone ogni dettaglio. Solamente passato qualche minuto, dopo aver risposto alla domanda di Fred, si accorse che l’entità dell’oggetto era la stessa di quello visto poco prima.
«Mi dica, sono curioso, quanto costa l’Anello del Coraggio? L’Ars è abbastanza caro. Glielo chiedo come favore, perché potrebbe essere utile a me e soprattutto a lei.» gli sorrise educato.
Di nuovo il gioco era in mano al ministeriale: avrebbe dovuto rispondere correttamente oppure mentire? Era quello un trabocchetto oppure una tra le più semplici richieste? Il tassello mancante, l'onestà andava a favore o meno?

Bene Vath, sei di fronte ad un’altra piccola e innocente prova:
Fred ti fa una semplice domanda alla quale devi rispondere; resta fermo l'obiettivo di conquistare la loro fiducia, quindi fai attenzione.
Ti avviso che gli oggetti di contrabbando non sono esposti e che tutto ciò che vedi sono solamente prodotti di prova per la creazione di nuovi scherzi, o semplicemente delle scorte per il rifornimento dei Tiri Vispi non in vendita nello Sgabuzzo.
Buona fortuna!

 
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view post Posted on 3/4/2019, 09:42
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Un nome venne detto e, se ciò corrispondeva al vero Vath aveva conversato fino a quel momento con George. Certo era che, se fosse uscito e ritornato poco dopo non avrebbe comunque saputo distinguerli. Vath non si dimenticò di restituire l'oggetto scherzo che George gli aveva dato poco prima. I due gemelli si scambiarono qualche parola tra loro e, mostrato l'oggetto che Vath aveva adocchiato, glielo fecero indossare. Fred gli fece una domanda banale ma, ciò che aggiunse subito dopo mise in guardia il giovane. «Non è un oggetto in vendita dall'Ars Arcana tuttavia, dato che me lo chiede, il prezzo corrente è di venticinque galeoni.» Si tolse il bracciale e lo porse ai gemelli, ringraziando con un cenno del capo. «Quali sono le nuove frontiere dello scherzo?» Chiese loro educato, accennando un sorriso.
 
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view post Posted on 27/4/2019, 12:52
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Il Fato

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La risposta di Vath lasciò palesare un sorriso sul volto di entrambi i Gemelli. Sembrava che davanti a loro avessero la persona giusta con cui fare affari, non era da tutti avere informazioni così dettagliate riguardo oggetti esposti all’interno dei negozi. Avrebbero potuto andare avanti all’infinito se solo ne avessero avuto la necessità ma l’attenzione riservata negli oggetti contraffatti aveva stupito particolarmente i due giovani.

«Sorprendente!» dissero all’unisono. Successivamente George si allungò sul bancone «Beh, lei mi piace Signore!» affermò con in volto un’espressione teatrale e, afferrando il bracciale, fece cenno a Fred di prendere il bottino.

«Sa, non credo che svelare i nostri progetti sia saggio» rispose al quesito che gli era stato posto, «ma saranno più crudeli e più divertenti. Sicuramente faremo un ottimo lavoro può starne certo.» concluse il discorso con rapidità.
Se vi era una cosa di cui gli ex-Grifondoro erano gelosi, era la creatività che mettevano nell'invenzione dei propri scherzi.
George tirò su l’oggetto osservandolo attentamente «È stato bravo a capire. Questo bracciale pur essendo un prototipo è decisamente fatto bene.» glielo porse davanti agli occhi, indicando lui le rifiniture che percorrevano l’intero prodotto. «Come vede è perfetto ma non agli occhi di chi se ne intende. Dunque i miei complimenti!» sorrise fiero rimettendo al proprio posto l'articolo.


«Ecco qua!» Fred poggiò il panno di velluto sul bancone e lentamente sciolse il nodo, mostrando all’uomo i tesori nascosti che celava.

«Cosa le interessa precisamente? Abbiamo tutto ciò che gli altri non anno. Lysander ammazzerebbe per roba del genere, lo può vedere lei stesso!» un mezzo sorriso compiaciuto colorò il volto del ragazzo mentre Vath, con occhi attenti, scrutava la merce sotto il suo naso.

Gli oggetti erano posizionati in perfetto ordine e si distendevano lungo tutto il tessuto brillando sotto la luce delle lampade. Era difficile poter scegliere ma sembrava che il giovane uomo avesse decisamente le idee chiare. Egli indicò dopo qualche minuto il bracciale di suo gusto e Fred si premurò di farglielo avere in una scatola elegante e di effetto.

«Il Bracciale di Damocle, uno dei miei preferiti. Bellissima scelta! Sono 12 gelatine d’oro totali» allungò il pacchetto pronto afferrando le gelatine.

«Torni presto a trovarci, allora. Ci contiamo! È sempre piacevole e conveniente avere a che fare con persone di classe e veri intenditori.» intervenne George alla fine, poi le voci dei Gemelli si unirono esclamando un “Arrivederci!” in modo enfatico. Erano bravi a tenere i propri clienti riempiendoli di complimenti, d’altronde per il loro guadagno avrebbero fatto di tutto.




Vath, puoi considerarti servito.
12 gelatine d'oro per l'acquisto del Bracciale di Damocle. Agg.

 
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view post Posted on 4/8/2019, 15:18
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss
◇ Auror ◇ 27 anni ◇ Ex Grifondoro


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Una volta concluso l'acquisto di numerosi articoli e salutato Eloise dopo un breve scambio di convenevoli, l'uomo non si diresse subito verso l'uscita dei Tiri Vispi, considerandosi ben più che soddisfatto da quanto già aveva per le mani, ma concedendosi un giro di ricognizione tra quelli scaffali che aveva già visto in svariate occasione, in cerca di qualche succosa novità su cui mettere le mani. E già che era riuscito a guadagnarsi qualche giorno di riposo - per lui sufficienti per una piccola vacanza -, si sentiva ghiotto come mai prima d'ora nel voler acquistare qualcosa di nuovo e unico. Un'Edizione Speciale, magari.
Gli scherzi dei gemelli Weasley non sarebbero stati sprecati con tanta leggerezza, non da uno come lui; era infatti determinato a sfruttare ogni risorsa possibile su cui metteva gli occhi, poiché persino uno scherzo innocente avrebbe potuto fargli comodo nell'avere la meglio su un avversario, bastava solamente ingegnarsi.
Lo sguardo frugò tra la merce esposta, il sacchetto bello gonfio sorretto nella mano sinistra, poiché la destra stringeva ancora la lattina di Carlsberg ghiacciata ed intatta, ma senza trovare qualcosa che stuzzicasse il suo interesse o che non avesse già. Poi si ricordò delle gelatine d'oro che aveva ricevuto poco prima e negli acquisti precedenti, tenute custodite in una scatolina apposita e non così dissimile da quella che usava per conservare le sigaretta. Si era domandato più volte a cosa servissero, ma mai si era preso la briga di chiedere in giro il perché di tutte quelle gelatine. Che utilità avevano?
Weiss arricciò le labbra con aria confusa, impossibilitato a darsi una risposta. Decise tuttavia di mettersi alla ricerca dei gemelli Weasley, o anche solo di uno di loro, affinché potesse domandarglielo. Quindi si mosse in giro per il negozio come una sorta di segugio (e pensare che in realtà non era altro che una volpe selvaggia!), finché alla fine - dopo diversi minuti - riuscì a scovare i due rossi sul retro del negozio.
«Perdonate il disturbo, ma mi sono sempre chiesto a cosa servissero le Gelatine d'Oro che vengono consegnate all'acquisto dei vostri articoli...» Aiden si premurò di omettere il negozio di Zonko: non si sapeva mai fino a che punto si spingesse la concorrenza tra i due negozi di scherzi. Ritenne quindi opportuno evitare di attirare le antipatie dei due Weasley, benché - a giudicare dalla forma della propria sporta - fosse un loro cliente abituale. «Ne ho collezionate un po' e il loro utilizzo mi è estraneo. Se poi non sono troppo inopportuno, beh, vorrei chiedervi se avete qualche articolo speciale. Sono sempre attratto dalle novità... Tipo quello...» Aggiunse, abbozzando un sorriso da vero intenditore e indicando un bracciale su cui aveva posato gli occhi con vero interesse. «Quanto verrebbe?»


"Dormammu, sono venuto a patteggiare!" cit.

Dunque, è la prima volta e dovrei acquistare (ho 14 Gelatine) il Bracciale di Damocle. Spero di non aver scritto stupidaggini :ph34r:

Il post segue l'ultimo acquisto fatto [x]


 
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view post Posted on 16/8/2019, 23:12
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Il Fato

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«Diamine, Fred, vedi anche tu quello che vedo io?»
«Per la barba di Peverell, lo vedo eccome!»

Mantenendo l’espressione sgomenta che avevano deciso di adottare pochi istanti dopo aver ascoltato Aiden ed essersi lanciati un’occhiata d’intesa, entrambi si avvicinarono all'Auror. Poi, si posizionarono uno alla destra e uno alla sinistra del malcapitato e lo presero sottobraccio. Specchiandosi sul vetro della dispensa dove tenevano soltanto alcune delle chicche riservate a una clientela speciale, tornarono a guardare Aiden con atteggiamento di giubilo.
«Abbiamo trovato il terzo gemello Weasley!!!»
L’esclamazione corale precedette un abbraccio a quattro mani che quasi costò il respiro al pover’uomo. Lo liberarono con un sorriso birbante sulle labbra e, incrociate le braccia al petto, continuarono a studiarlo ancora un po’.
«Dannazione, sembri proprio uno dei nostri» gli disse Fred, massaggiandosi il mento glabro.
«Nostra madre ti farebbe sicuramente un maglione, se ti vedesse» aggiunse George, sghignazzando.
«Oh, puoi giurarci! E sarebbe capace di scegliere un colore che farebbe sembrare smorto pure questo rosso fuoco che ci troviamo in testa e… be’, un po’ dappertutto» precisò Fred con una certa ovvietà, seguendo la scia del fratello che, nel frattempo, aveva raggiunto la scrivania e aveva deciso di usarla come appoggio per osservare la scena dalla distanza. Dal piglio concentrato, era evidente che avesse in mente ben altro che non una battuta di spirito a completamento del teatrino che avevano imbastito. «Dici che glielo facciamo conoscere, una di queste domeniche? O rischiamo di sfasciare la famiglia, mettendo in dubbio la fedeltà di mamma?»
Nonostante altri pensieri gli premessero, George non riuscì a trattenere un sogghigno.
«Be’, dipende da che tipo di persona è, da cosa vuole…» fece in tono misterioso. «Sembra che sia venuto qua con l'idea di capire come funzionino le gelatine d’oro, ma ho come l’impressione che ci sia arrivato da solo in verità» commentò, portando brutalmente la conversazione sul binario delle origini; lo stesso che, fino a quel momento, si erano ostinati a ignorare in favore del loro amore per le burle.
Fred lasciò correre lo sguardo dal gemello a Weiss e annui sommessamente.
«In effetti, bisogna vedere…»
«Già, bisogna proprio vedere…»
gli fece eco George.
«Bisogna vedere, ad esempio, se queste fantomatiche gelatine ce le ha davvero e quante sono, non trovi?» domandò Fred, mentre oltrepassava Aiden per raggiungere il fratello e assumere la stessa identica posa. «Perché magari non ce le ha o, magari, ce le ha ma non sono abbastanza. Può capitare!»
«Ma abbastanza per cosa, poi? Tu l’hai capito, Fred?»
«Non proprio, George. Credo di aver intuito che gli piaccia qualcosa, ma ho così sete che non riesco a pensare lucidamente. Ci vorrebbe qualcosa di fresco per darsi una svegliata, capisci che intendo?»
continuò senza smettere di occhieggiare la lattina di birra che l’uomo — aspirante cliente — teneva tra le mani.
«Ora che mi ci fai riflettere, sai che hai proprio ragione? Ci servirebbe proprio qualcosa di fresco dopo una mattinata così pesante. Pensa che potrebbe aiutarci, caro signore? Dopotutto, non ci ha nemmeno detto come abbia fatto a intrufolarsi nel retro del nostro negozio...»
Gli sorrisero, furbastri.



A te l'arduo compito di conquistare la fiducia dei gemelli, Aiden!
 
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view post Posted on 26/8/2019, 10:21
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Aiden Weiss
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In altre circostanze avrebbe potuto emulare la reazione dei gemelli, mostrandosi sorpreso a sua volta, ma quando venne preso a braccetto da entrambi, l’uomo scoppiò in una risata di sano divertimento.
«Esattamente, proprio il terzo! E se volete la prossima volta vi porto il quarto!» esclamò, fissandoli con un piccolo ghigno mentre pensò a Sam. Benché vi fossero quattro anni di differenza tra loro, i fratelli Weiss si assomigliavano incredibilmente, entrambi la copia sputata del padre. Alti, fisicamente prestanti, con due occhi di un blu profondo e una folta chioma rossa dalla tonalità accesa, tipica degli abitanti dell’Irlanda. Se i gemelli Weasley avessero avuto modo di scrutare anche Sam, probabilmente avrebbero raddoppiato la loro sorpresa.
«U-un maglione?» Sbigottito e confuso, l’Auror imitò a sua volta uno dei gemelli, portando la mano al mento barbuto e grattandosi con aria interrogativa. Poi non disse altro, si limitò ad ascoltare lo scambio di battute tra i due e per poco non sudò freddo per l’imbarazzo: non osò pensare alla remota possibilità di essere la causa di una rottura all’interno di una famiglia che non fosse la sua, specialmente per mezzo di uno scherzo. Batté più volte le palpebre, confuso, quando uno dei gemelli asserì che probabilmente doveva aver intuito da solo come funzionavano le Gelatine. A quel punto lo sguardo passò dai suoi due interlocutori all’oggetto che aveva appena indicato nel manifestare il proprio interesse a riguardo. Quindi…
«State dicendo che le Gelatine servono a comprare questi articoli che non sono alla vista di tutti in negozio?» domandò, la voce venata da un misto di curiosità ed entusiasmo. Se così era, allora Weiss avrebbe cercato di collezionare quante più Gelatine possibili pur di scambiarle con simili oggetti.
Quando i Weasley parvero dubitare della sua onestà, presentandosi con una quantità sufficiente o totalmente sprovvisto di Gelatine, Aiden alzò le mani per tranquilizzarli, senza mostrarsi offeso. Era un estraneo, dopotutto, perciò non se la prese a male se parevano dubbiosi su di lui e le sue intenzioni. «Momento, momento...» mormorò, per poi estrarre la scatolina in cui aveva depositato le sue Gelatine così da non perderle. «Di Gelatine ne ho ben quattordici! Ecco, vedete?» E detto ciò sfilò il coperchio e rivelò ai due gemelli le proprie Gelatine d’Oro. «Se poi mi dite che non sono sufficienti per quel bracciale, allora è un’altra cosa e tornerò quando ne avrò ancora.»
Percepì gli sguardi di entrambi sulla propria lattina di birra e allora si ritrovò a sorridere a propria volta, furbo, alzando la Carlsberg all’altezza del viso. «Ve la cedo volentieri se tralasciamo il modo in cui vi ho trovati… E’ bella ghiacciata!» propose, ben consapevole che non a tutti andavano a genio gli Auror. «Affare fatto?»
Posò sia la scatolina contenenti le Gelatine che la lattina di birra sulla scrivania, fissandoli entrambi, in attesa di suggellare quel loro affare.

 
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view post Posted on 29/8/2019, 10:28
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Il Fato

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Senza troppe cerimonie, Fred agguantò la lattina di birra che Aiden gli porgeva e gli rivolse uno sguardo cospiratore, prima di aggiungere: «Almeno questa parte dell'affare puoi considerarla conclusa».
Quando tornò da George, Fred si era curato di bere un paio di lunghi sorsi di Carlsberg e apprezzarne il sapore.
«Dammene un po', forza» gli intimò George, allungando il braccio per agguantare la lattina.
«Aspetta un attimo» ribatté Fred, portando l'oggetto alla bocca per bearsi della freschezza rigenerante che lo stava finalmente dissetando.
«Non aspetto un bel niente. Hai già avuto la tua razione» protestò George, quasi gettandosi sul fratello per ottenere quanto gli spettava. Vi riuscì, non senza aver versato parte del liquido ambrato sulla giacca di Fred, che gli diede uno spintone e gli fece quasi saltare un dente. E, tuttavia, George era troppo concentrato sulla birra per concedergli più di un: «Faccia di vomito!»
A guardarli, mentre si contendevano la lattina con la rivalità infantile tipica dei fratelli, si sarebbe quasi potuto dubitare che avessero fiuto per gli affari, ma sarebbe stato un errore. Gli occhi di Fred raggiunsero finalmente Aiden, che non aveva smesso di valutare un istante da quando aveva mostrato loro il contenitore con le gelatine: quattordici era un gran bel numero e l'oro che le ricopriva scintillava alla luce degli interni. Quell'uomo aveva attirato la loro attenzione. Sulla fiducia, invece, c'era ancora da lavorare.
«Sembri un tipo a posto» gli disse Fred dopo un po'. «E anche uno spendaccione, che è la nostra categoria preferita di cliente».
«In assoluto!»
«C'è una cosa che vorremmo chiederti, un parere» fece, scoccando un'occhiata a George, che rispose con un ghigno d'intesa e riconsegnò la lattina al gemello.
George, intanto, raggiunse una piccola credenza e ne estrasse un biscottino dall'aspetto delizioso: aveva la superficie zigrinata e dorata e sulla sommità svettava una ciliegia candita di un'atipica tonalità di viola. Lo espose allo sguardo di Aiden, tenendoselo comunque sul palmo della mano.
«È una delle trovate su cui stiamo sperimentando e l'abbiamo appena perfezionata».
«O, almeno, lo speriamo» precisò Fred.
«Ti va di darci il tuo parere?»


 
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view post Posted on 31/8/2019, 14:05
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Aiden Weiss
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Bene, una parte dell’affare era appena stato concluso, ora non gli restava altro che sfruttare quelle Gelatine per acquistare il Bracciale che aveva conquistato il suo interesse. Era davvero singolare di come tutto ciò fosse nato da una sua semplice perplessità, oltre che di curiosità, circa l’utilità di quelle strane Gelatine che veniva consegnate durante gli acquisti; ora, a distanza di tempo e di diversi acquisti, Weiss aveva racimolato un bel gruzzolo di Gelatine e non se ne sarebbe andato senza aver saputo se bastavano per il Bracciale.
Osservò il litigio per la contesa della lattina tra i gemelli in silenzio, massaggiandosi il mento barbuto con aria pensierosa mentre studiava i due: si domandò come mai non gli avessero comunicato quante Gelatine servissero per concludere l’affare più importante, preferendo di gran lunga scannarsi per della birra. Ma il caldo non risparmiava nessuno, perciò si ripromise di riprovare ma senza risultare troppo invadente.
Le sopracciglia assunsero una posa perplessa e confusa quando gli mostrarono uno strano dolcetto, un biscotto dall’aria appetitosa ma che insospettì Aiden ne notare l’insolito colore della ciliegia sulla cima. I Weasley gli chiesero se poteva dare loro un parere a riguardo e a quel punto si domandò se fosse davvero necessario ai fini dell’affare. Semmai dovesse rivelarsi una presa in giro bella e buona, le Gelatine gliele tiro in testa una ad una! pensò, afferrando il biscotto con due dita e rigirandoselo davanti agli occhi. Poi, all’improvviso, senza dire una parola, l’Auror se lo cacciò in bocca con un gesto fulmineo, prima ancora che potesse avere il tempo di pentirsene. In un certo senso aveva accettato di farlo senza porre domande: i Weasley offrivano scherzi, quindi quel dolcetto non sarebbe stato sicuramente da meno. Qualunque fosse il tipo di effetto che il dolcetto avrebbe scatenato, Weiss pregò mentalmente che i gemelli avessero una soluzione a riguardo e che lo facessero tornare come prima.
«La ciliegina ha un colore terribile, a mio avviso.» biascicò, masticando. «Provate con il rosso, è più invitante e passerebbe come un comunissimo dolcetto.» suggerì in tutta onestà, mentre cercava di capire il sapore e consistenza, oltre che ad attendere l’effetto in esso racchiuso.
Oppure lo avevano preso in giro con un comunissimo dolcetto?


Upsy, che ingordo :secret:

 
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view post Posted on 2/9/2019, 16:03
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Il Fato

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Nel momento stesso in cui il biscotto venne sbriciolato dai denti di Aiden e la piccola quantità di succo nascosta all'interno della ciliegia candita ne invase le papille gustative, qualcosa mutò nell'uomo e in modo incredibilmente improvviso. Ebbe occasione di realizzarlo da subito: immerso che era nell'atto della masticazione, si accorse che non parlava col solito tono ma che l'istinto gli suggeriva di alzare la voce di parecchie ottave. Non importava quali o quante fossero le parole da lui utilizzate. Aiden si era trasformato in un talentuosissimo tenore, che avrebbe trovato il plauso del teatro se mai vi si fosse esibito. Il suo canto, che suggeriva ai gemelli di modificare il colore della ciliegia, riempì il retro del negozio e alcune note raggiunsero perfino l'ingresso ufficiale dei Tiri Vispi, suscitando la curiosità di alcuni clienti.
Fred e George erano letteralmente piegati in due dalle risate.
«Mitico! Assolutamente meraviglioso» esclamò Fred, asciugandosi un paio di lacrime.
«Se pronuncia un'altra sola parola, penso che potrei morire» gli fece eco George, tenendosi la pancia.
«Amico mio, sei una forza! Se mai dovessi pensare di cambiare lavoro e fossi a spasso, ti prenderemmo volentieri come cavia. È un'offerta seria, la nostra» aggiunse il gemello, battendogli la mano sulla spalla con fare fraterno. «E non preoccuparti: l'effetto dovrebbe svanire tra circa trenta secondi. Questa è la versione meno potente».
«Ti sei meritato, oltre che un'offerta di lavoro, anche la nostra fiducia» gli comunicò George, che ancora stentava a riprendersi del tutto.
Fred annuì in segno di consenso e si diresse in direzione di una teca. Agguantò il bracciale che Aiden aveva indicato loro nel momento in cui li aveva raggiunti e glielo portò, mostrandoglielo come George gli aveva mostrato il dolcetto.
«Questo è il Bracciale di Damocle, un pezzo come non se ne vedono in giro. Infatti, non li teniamo mica nel lato sbagliato del negozio» fece, accennando con la testa alla porta che conduceva presso la porzione di locale adibita alla vendita al pubblico. «Se vuoi, puoi provarlo. Il suo prezzo è di dodici gelatine d'oro».
«Non una di più, non una di meno» precisò George.


 
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view post Posted on 3/9/2019, 17:33
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Aiden Weiss
◇ Auror ◇ 27 anni ◇ Ex Grifondoro


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Quando il succo contenuto all’interno della ciliegina venne rilasciato, solleticandogli la lingua, prese a constatare quali fossero gli effetti magici di quel dolcetto. Sebbene fosse sempre stato abbastanza portato per il canto, quelle che vennero intonate dalla propria bocca furono le note di un tenore e a quel punto si sentì un po’ come Pavarotti. Per un attimo aveva temuto il peggio, ma ora che aveva scoperto il mistero racchiuso in quel biscotto, Weiss si scoprì divertito e deliziato al tempo stesso; in un certo senso fu più che sufficiente per destare il suo lato burlone, spingendolo a divertirsi a suo modo assieme ai gemelli.
Non scoppiò a ridere a sua volta, sebbene la tentazione fu molta, ma si esibì in una rocambolesca dimostrazione di canto dell’Opera. «Figaro! Figaro! Fi-ga-roooooo!» Per poi concludere con un piccolo inchino e simulare un saluto alla folla con il tipico saluto della mano della Regina Elisabetta.
Sorrise bonariamente alle parole dei Weasley, considerando l’offerta più come un hobby che come un vero lavoro, dato che ne aveva già uno che lo faceva sentire realizzato e adatto a lui. Fissò dunque il bracciale che uno dei gemelli andò a prendere nella teca e glielo mostrò, affinché Aiden potesse esaminarlo ed eventualmente provarlo. «Ho sempre un certo occhio per simili oggetti e devo ammettere che questo bracciale suscita molto interesse. Ha delle peculiarità particolari?» domandò curioso, afferrando l’oggetto e rigirandolo tra le mani prima di infilarselo al polso sinistro così da provarlo. «Riguardo alle Gelatine, direi che ne ho a sufficienza per saldare la cifra richiesta.» aggiunse dopo un po’, indicando la scatolina in cui teneva conservate le Gelatine e che aveva lasciato sulla scrivania dei gemelli. «Se per voi va bene, possiamo concludere l’affare, ragazzi. E fatemi sapere quando riuscirete a creare altre versioni del dolcetto: non mi dispiacerebbe ululare come un pazzo alla luna solo per spaventare gli altri!» E rise.



 
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view post Posted on 3/9/2019, 19:39
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Il Fato

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Lo spettacolino imbastito in favore dei gemelli era fruttato a Aiden un lungo applauso e un acuto giro di fischi, che avevano evidenziato e nutrito l'atmosfera goliardica presente nel retro del negozio. Ah sì! E George c'era quasi rimasto secco per mancanza di fiato! Alla fine del colloquio, la giovialità e socievolezza dell'Auror lo avevano aiutato ad ottenere ben più che la conclusione di un affare e una proposta di lavoro: s'era guadagnato la fiducia e la simpatia dei due Weasley in un modo che prescindeva la moneta tintinnante che, pure, si aspettavano di vedergli sganciare.
«Non voglio rovinarti la sorpresa, ma diciamo che, se dovessi trovarti in difficoltà, questo bracciale potrebbe giocare la sua parte» rispose Fred, chiudendo la questione degli effetti sollevata da Aiden.
«E che verrai a ringraziarci di filato» aggiunse George, incapace di tacere quando si trattava di completare i discorsi del fratello.
Stando così le cose, quello in corso era chiaramente il preludio dell'epilogo del loro incontro. Fred incassò le dodici gelatine, non senza aver ottenuto il double check del fratello. Ridacchiarono entrambi nell'ascoltare la battuta di Aiden e annuirono, ovviamente in sincrono.
«E tu sentiti libero di passare non appena avrai altre gelatine da spendere» fece Fred, mostrando la sua propensione a non lasciarsi scappare un affare, nemmeno uno in potenza.
«Abbiamo un arsenale di chicche che nemmeno t'immagini» esclamò George e gli fece un occhiolino.
Era evidente dal contegno dei due che lo avrebbero atteso a braccia aperte e saccocce pronte, in futuro.


Considerati servito, Aiden! Il Bracciale di Damocle è tuo.

Aggiornato.
 
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view post Posted on 25/6/2020, 16:28
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E
ra ironico che i Tiri vispi, il paradiso per eccellenza di tutti gli studenti monelli, fosse diventato uno dei suoi negozi preferiti solo una volta che aveva assunto un incarico al castello. Non era raro per Jolene confrontarsi con i malori architettati ad arte da torroni sanguinolenti o pasticche vomitose ma, a dispetto del suo ruolo di infermiera ed autorità all'interno della scuola, aveva un autentico debole per il posto da cui tutto aveva inizio. Colorato, vivace, rallegrato dalle risate di acquirenti tutti più o meno burloni, il negozio di Diagon Alley l'aveva conquistata con la sua atmosfera di spensieratezza. Era sempre con una buona dose di curiosità che si inoltrava tra gli scaffali, che erano carichi di merce che già riteneva unica nel suo genere. Solo recentemente aveva saputo dalla giovane Lynch, prefetto Tassorosso nonché commessa del negozio, che gli oggetti esposti erano solo una parte di ciò che gli Weasley avevano da offrire. La ragazza si era mantenuta su toni quanto mai vaghi quando Jolene, sulla scia di una curiosità ormai meditata da diverso tempo, aveva domandato a cosa servissero le gelatine d'oro in omaggio con ogni acquisto. L'unico punto fermo, che di tanto in tanto le era tornato in mente nei giorni immediatamente successivi, era quanto mai allettante, per una ficcanaso amante degli acquisti come lei: prodotti speciali. Due magiche paroline che avevano trasformato la rossa in una madre di famiglia pronta a raccogliere i bollini del supermercato per vincere un set di piatti. Se solo non fosse dovuta andare via in fretta e furia per sottrarre suo padre alle prese in giro di un gruppo di adolescenti con cui si era messo a provare Cappelli Decapitanti, Jolene avrebbe approfondito la questione seduta stante. Così come erano andate le cose, però, aveva dovuto rimandare.

Era un tardo pomeriggio di giugno, il tramonto era ancora lontano in quelle giornate che, sempre più allungate, erano le ultime di un altro anno scolastico. Jolene percepiva l'approssimarsi delle vacanze estive quasi come una presenza concreta, capace di addolcire la stanchezza conseguente ad una giornata particolarmente impegnativa. Anche Diagon Alley sembrava intrisa di una nuova frenesia, era come se le temperature miti portassero una nuova dinamicità alla folla che si spostava tra i negozi.
Jolene entrò dai Tiri vispi: dopo diverse riflessioni, aveva concluso che il modo più semplice per risolvere il piccolo mistero di dove ritirare i premi della raccolta bollini gli oggetti speciali fosse il negozio stesso. Non cercò la Lynch, o qualsiasi altra commessa che potesse affiancarla: era chiaro ormai che da loro non avrebbe avuto altre informazioni. No, per andare a fondo di quella faccenda doveva parlare con i proprietari stessi, quei fantomatici Fred e George di cui aveva cominciato a leggere la raccolta di scherzi esilaranti. Jolene li conosceva per sentito nominare, ma non ci si era mai ritrovata faccia a faccia. Non sapeva quindi bene che aspetto avessero, ma era certa che non sarebbe stato difficile riconoscere il proprietario all'interno del suo stesso negozio.
Aveva così cominciato a girare tra gli scaffali, sbirciando di qua e di là figure che, però, sembravano solo normali clienti. Uno, in particolare, attirò la sua attenzione per l'aria furtiva con cui se ne stava uscendo. Incuriosita, Jolene si diresse nella direzione da cui lo aveva visto arrivare, e lì scorse una porta a cui in precedenza non aveva fatto caso. Senza essere troppo sicura di quel che stava facendo, ma in certa misura esaltata dall'atmosfera di mistero che si andava creando, abbassò la maniglia e si ritrovò in quello che doveva essere il retro del negozio.
«Buonasera!» Annunciò così la sua presenza. Qualora si fosse ritrovata di fronte i due gemelli, avrebbe avuto solo qualche momento di tentennamento prima di spiegare che cosa ci facesse lì. «Ecco, spero di non disturbare, ma ho sentito che avete in vendita anche dei prodotti speciali, oltre a quelli che sono esposti in negozio. Qualcosa da prendere con le gelatine» e così dicendo fece tintinnare un sacchetto di stoffa chiara in cui conservava le dodici a sua disposizione. «Ne ho una dozzina, possono bastare per qualcosa? Non so, per quello, magari?» Indicò così l'oggetto più vicino, un braccialetto che sicuramente, per trovarsi tra quegli oggetti nascosti, doveva avere delle caratteristiche uniche. Aveva parlato appena un po' precipitosamente, incerta su come ci si dovesse comportare in quel tipo di transazioni. Aveva sempre comprato per vie ufficiali, se si poteva dire così, entrando dalla porta principale e scegliendo merce esposta bene in vista. Quella situazione era una novità per lei.

acquisto gelatine: x, x

infermiera ◆ 21 anni ◆ scheda


Salve salvino, sono qui per il bracciale di Damocle :fru:
Semplice acquisto, ho già le gelatine necessarie.
Spero di non essermi presa troppe libertà nel post, ho seguito gli esempi degli altri utenti.
 
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view post Posted on 4/7/2020, 15:04
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Il Fato

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Era stata una buona idea quella di ripercorrere i passi di una persona dall’atteggiamento losco, fino a infilarsi nel retrobottega vietato ai clienti di un negozio? Jolene l’avrebbe scoperto di lì a poco e, probabilmente, la risposta non le sarebbe piaciuta granché.
«Ehi, tu, rossa! Non puoi stare qui»
Una voce maschile la sorprese alle spalle poco dopo aver fatto capolino nello sgabuzzino. Apparteneva ad un ragazzo allampanato e i capelli arruffati. Anche sotto la pioggia di lentiggini che gli bagnava il viso sarebbe stato impossibile non notarne il disappunto. «Questo posto è off-limits per i non addetti.»
Non ci fu neanche il tempo di ribattere perché lo stesso ragazzo rientrò in magazzino di nuovo, affiancando il primo arrivato.
«Che succede, Fred?»
«Una ficcanaso, George»
«Oh, non piacciono a nessuno quelli.» Un sospiro come se fossero abituati a quel genere di scene. «Proprio non capisco. Mostrale l’uscita.»
Il rapido battibecco tra i gemelli che neanche lasciavano terminare all’altro la frase per rispondere subito con prontezza non avrebbe neppure dato il tempo alla povera Jolene di spiegare il perché di quell’intrusione. D’altronde, potevano essere biasimati i proprietari? In nessun negozio era permesso l'accesso al retrobottega.
Il primo dei due ad averla sorpresa, Fred, la stava giusto scortando di nuovo fuori che il secondo —scansionato distrattamente lo spazio circostante— si voltò di scatto verso di loro. «Aspetta!»
Il fratello gli indirizzò uno sguardo interrogativo, ma George si limitò ad indicare una mensola sulla quale raffigurava una scacchiera particolare: un nuovo prototipo di scacchi magici?
«Manca un pezzo. La regina bianca.» L’occhiata che scoccò a Jolene fu eloquente. Non c’erano dubbi che la ritenesse responsabile.
Fred accanto a lei pareva del medesimo avviso. «Ficcanaso e ladruncola? Vuota le tasche.»

Non esistono semplici acquisti coi gemelli :shifty:

 
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