L'altro lato del negozio, [Quest fissa]

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view post Posted on 15/10/2023, 18:17
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Susan Gwen Nieranth
Per un attimo che parve interminabile, la situazione sembrò completamente diversa: la vecchia stava piangendo? Si mostrava gentile e disponibile a condividere le sue questioni, stava trattando addirittura con il suo famiglio come se quello che stesse dicendo fosse qualcosa di opinabile; e voleva firmare. Voleva accettare la sua proposta di firmare una pergamena per consentire alle due Tassorosso di ottenere dei punti scolastici extra. Avrebbe potuto anche decidere di dare loro qualcosa di più prezioso? Cosa stavano facendo allora? La Nieranth costruiva l'ennesima bugia sulla quale fondare quel nuovo rapporto, che sarebbe stato completamente diverso altrimenti. E perché lo stava facendo? Solo a causa di due gemelli la cui fama nella carriera scolastica non era nemmeno delle migliori. Dunque aveva ragione, forse si era schierata dalla parte sbagliata e la signora che abitava quella catapecchia non era quello che sembrava. Magari non aveva i modi migliori per dimostrarlo, ma abitando in quella zona era probabile che fosse stata costretta ad agire a quel modo, piazzare trappole e tutto il resto.
Di nuovo, nel momento in cui stava per ricredersi qualcosa ribaltava completamente tutta la situazione: quell'attimo interminabile finì, diventando un succo di zucca sparso sopra i suoi vestiti. La Tassorosso si alzò a sua volta senza essere sicura di cosa fosse successo. Il susseguirsi degli eventi successivi fu talmente veloce che riuscì a malapena a pronunciare un
«Non abbiamo ucciso nessuno», nel tentativo disperato di riportare l'anziana alle emozioni precedenti. Tutt'intorno gli indizi sembravano suggerire che Memory fosse riuscita a realizzare qualcosa, ma dubitava profondamente che avesse raggiunto tale punto, anche per errore. L'incertezza era comprensibile, quasi percepibile nell'aria che avvolgeva le due studentesse, ma la Nieranth escludeva ogni possibilità sulla mancata accortezza della concasata. La cosa per lei più grave in quel momento era la bacchetta che la vecchia puntava contro di loro. «Aspetta!» Avrebbe voluto guadagnare altro tempo, trovare altre parole per riuscire a ritornare a qualche istante prima, ma non aveva di meglio da dire. Poi una luce rossa causò un certo fracasso, la mira non fu del tutto corretta e la vecchia cadde sulla poltrona, la bacchetta a terra.
«Stai bene?» Istintivamente voleva accertarsi che Memory non avesse subito le stesse sorti del vaso polveroso, avrebbe voluto chiederle cosa aveva combinato, ma non c'era tempo per fare nulla poiché quello che fino a poco prima era un topo, adesso aveva tutt'altra forma. «Credo sia l'occasione giusta per andare via» Il tono di voce era evidentemente avvolto da una certa urgenza. La Tassorosso non aveva mai visto nulla del genere: che razza di magia era quella? C'era sempre stato un umano dentro quel topo? Dovevano agire in fretta e soprattutto, alla cieca. Poteva trattarsi di qualsiasi cosa, ma non era dato saperlo in quel momento.
Memory sembrava riuscire a resistere al colpo appena subito e già aveva chiaro come completare la missione in corso, obiettivo che per Gwen si era forse un po' perso lungo la strada. Dunque lasciò fare all'amica quello che riteneva più giusto, immaginando di doverla ringraziare in un secondo momento per tutto quello che probabilmente aveva fatto. Notò la bacchetta della vecchia sul pavimento: per un istante le era passata per la mente la possibilità di disarmarla una volta per sempre, ma l'umano-topo era un'incognita troppo grande per essere trascurata. Impugnò quindi il suo legno di quercia, il più in fretta possibile, ed osservò attentamente l'essere che sembrava volersi rialzare. Non era sicura che avesse la forza sufficiente per farlo, ma tanto valeva aiutarlo a non riuscirci: cercava di ricordare degli incantesimi che avrebbero potuto appesantirlo, per rendergli più difficile quel tentativo, oppure qualcosa che l'avrebbe incollato al pavimento. Subito quindi, puntò la bacchetta verso i piedi dell'obiettivo, focalizzò l'idea che quegli arti restassero incollati alla porzione di assi di legno luride che stavano toccando, appesantiti dalla sua magia. Alimentata dal desiderio di poter fuggire dalla situazione, enunciò la prima parte della formula:
«Pedès» evidenziando la seconda "e" nella pronuncia, poi spostò la punta della bacchetta verso il pavimento su cui quegli stessi piedi posavano, muovendo rapidamente il polso mentre pronunciava il resto della formula: «Plumbeum»
Non avrebbe assolutamente voluto vedere quell'essere rialzarsi in piedi e sperava che così facendo non avrebbe potuto trovare l'equilibrio per il tempo necessario a farle uscire fuori da quella casa infernale.
Se anche Memory fosse stata pronta, l'avrebbe tirata per il braccio trascinandola oltre la porta.



Statistiche
PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Conoscenze
• Prima e Seconda classe di incantesimi Completa (esclusi proibiti)
• Conoscenza puramente teorica dell'Ardemonio, per esperienza diretta

Inventario
• Bacchetta in legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile
• Un bracciale con inciso il nome "Susan Nieranth", al polso sinistro
• Bracciale Yūrei, al polso sinistro
• Catena della notte, nascosta sotto la maglietta
• Stivaletti Lewam Markis
• Fagottini ripieni di Burrobirra(×1sacchetto)
• Ghost Cupcake(×3)
• Torroni Sanguinolenti(×2)
• 1 Gelatina D'oro, appuntata sul petto

Riassunto
La situazione è precipitata a loro svantaggio, per una frazione di secondo tutto sembra perduto. Per fortuna però, quello che Memory ha fatto in cucina si è rivelata una soluzione utile a ribaltare completamente la situazione: la Tassorosso si concentra per fermare o anche solo rallentare il topo-umano, nella speranza di poter fuggire con la concasata (le azioni finali sono appunto da considerarsi ipotetiche).

Danni
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view post Posted on 3/12/2023, 14:16
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Il Fato

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Il tempo ticchettava silente nella casa, non vi sarebbe stato altro modo per le due studentesse di cogliere il vantaggio che quella situazione portava con sé e mettere un punto definitivo. La vecchia, inerme, sedeva sulla poltrona; quello che si era rivelato essere un Animagus si trovava accanto a lei, a terra. Memory aveva giocato bene le sue carte, dopotutto, seppur riportando una ferita che sanguinava lenta lungo la guancia (-2PS; -2PC). Gwen, d’altra parte, aveva assecondato le mosse dell’amica, fidandosi ciecamente di lei e questo, senza dubbio, avrebbe lasciato un ulteriore segno su quello che era il loro rapporto.

Così, entrambe non fecero altro che muoversi su un filo pericoloso con coraggio e abilità. Fuggire da lì era l’unica cosa da fare, avevano tutte le carte in regola e un obiettivo preciso ormai facile da raggiungere.
In tal modo Gwen, assicurandosi delle condizioni fisiche dell’amica, si prese carico del ragazzo a terra.
«Pedès Plumbeum!» enunciò sulle gambe dell’uomo che sfregò le unghie con più vigore, sollevando un grido di rabbia.
Nel mentre Memory puntò la bacchetta dritta sul medaglione; lo vide staccarsi dal collo della donna. Un tac sordo: la catenina si spezzò lasciando un evidente segno sulla pelle raggrinzita. Il corpo immobile ebbe uno spasmo involontario, gli occhi ancora chiusi.
Strinse tra le mani il ciondolo prezioso, Gwen con decisione l’afferrò per il braccio trascinandola verso l’uscita. Pochi passi sino alla porta che le aveva accolte, per poi girare la maniglia ed uscire da lì.
Un cigolio sinistro, l’aria gelida invase il corridoio scontrandosi con i loro corpi ansanti. Ad accoglierle quello che in principio avevano già affrontato: bastava superare il Tranello del Diavolo che estendeva i suoi arbusti lungo tutto il perimetro della dimora, coprendo il piccolo vialetto che le avrebbe condotte al di là del cancello aperto. Le tenebre coprivano il cielo e il tempo era una costante che picchiettava impaziente attorno a loro e minacciava di cambiare le carte in tavola ancora una volta, di rendere vano tutto ciò che entrambe avevano fatto. Cosa sarebbe accaduto se i due le avessero raggiunte? Le grida dell’uomo rimbombavano come un’eco soffocante: «Tornate qui, stupide ragazzine!»
Si era alzato? Stava per correre alla porta? Le avrebbe seguite? Era forse il caso di prendere qualche precauzione?
Accettare quella missione fornita dai Wesley era stata una follia e forse era il caso di capire quanto ne fosse valsa la pena.



OFF GDR & STATISTICHE:


Si procede, bravissime!
Entrambe avete ottenuto ciò che volevate ed ora vi trovate al di là della porta d’ingresso. Di fronte a voi uno scenario che già conoscete, dietro chissà. Siete ormai ad un passo dal ritenere la prova superata e tornare dai fratelli Weasley con l’Amuleto ma non lasciate nulla al caso.
Memory continuerai a perdere punti finché non avrai posto rimedio alla ferita.

A voi il gioco, sapete dove trovarmi!


Susan G. Nieranth

PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Memory MacWood

PS: 205/209
PC: 87/94
PM: 126/126
PP: 225
EXP: 22,5


 
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view post Posted on 5/2/2024, 22:27
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Susan Gwen Nieranth
Gli istanti successivi sembrarono talmente lenti che la Tassorosso credette di essere sotto l'effetto di qualche strano incantesimo, ogni cosa intorno a lei acquisiva maggiore dettaglio lasciandola in uno stato di concentrazione e suspense, almeno fino a quando non si rese conto che la bacchetta aveva eseguito correttamente le sue intenzioni. Il merito era di certo del legno di quercia, non il suo, ma in quello stato ovattato non era in grado di distinguere le due cose. Non appena vide muoversi il ciondolo dal collo della vecchia alle mani della compagna, fu certa che fosse giunto il momento di andarsene. Avevano compiuto la missione, se fosse giusta o sbagliata non lo sapeva da troppo tempo e non se lo chiese nuovamente: afferrò Memory e la trascinò oltre la porta.
Non appena la maniglia permise ad entrambe di raggiungere l'esterno, un brivido percorse tutto il corpo della Tassorosso; poteva benissimamente essere il repentino cambio di temperatura, dal caldo del camino al freddo dell'oscurità sul viso, così come l'adrenalina che muoveva i fili di ogni muscolo, accompagnata dall'istinto di sopravvivenza. In ogni caso, nei gesti della ragazzina vi era comunque la premura di evitare che la compagna subisse ulteriori danni. Sentirla muoversi con difficoltà mentre cercavano di raggiungere la salvezza e vedere del sangue che le scorreva sulla guancia, alimentavano la sua preoccupazione, oltre che il desiderio di proteggerla. Il fatto di aver rischiato così tanto e che lei ne fosse rimasta indenne, la faceva sentire in dovere di evitare altra sofferenza. Oltre la soglia lo scenario era quasi esattamente come lo avevano lasciato: un giardino malmesso nel quale nemmeno i raggi del sole volevano entrare.
«Ricordati del Tranello» Si rivolse alla compagna con la solita premura, chiedendole di occuparsi del Diavolo che l'aveva ferita già una volta: «Io continuo a tenere occupato quel tipo-topo» Sorrise a malapena per la consonanza creata, smorzando la paura del momento nel tentativo di infondere lo stesso coraggio che Memory le aveva sempre trasmesso. Per come si erano messe le cose, non avrebbe permesso che l'amica restasse anche solo un passo dietro di lei, l'avrebbe supportata per tutto il tempo che riteneva necessario, sfidando le leggi della fisica se ce ne fosse stato bisogno per assicurarsi di sostenerla.
L'adrenalina voleva farsi largo e velocizzare ogni cosa, raggiungere i gemelli e rimproverarli per i rischi che le avevano fatto correre, ma in verità la decisione di cominciare quell'avventura era stata loro, decisione presa in tutta sicurezza tra l'altro: se qualcuno doveva essere rimproverato erano proprio quelle due ragazzine in fuga. Nuovi pensieri che non avevano comunque tempo di essere analizzati o approfonditi, la Tassorosso si sarebbe assicurata di non restare troppo lontana da Memory prima di voltarsi oltre la porta, tentando di chiuderla. La mano sinistra afferrò la lurida maniglia, con evidente disgusto mascherato da un ennesimo tentativo coraggioso, tirando verso di sé l'intero legno malmesso, se fosse stato possibile chiuderlo; poi con la mano destra che impugnava saldamente la bacchetta, puntò la serratura.
Ingoiò la poca saliva che era riuscita a produrre, concentrandosi sull'idea di dover bloccare la porta. Conosceva un incantesimo perfetto per la situazione, non avrebbe di certo bloccato l'uscita per sempre, ma avrebbe potuto concedere ad entrambe il tempo necessario a fuggire. Non pensava che il topastro, o
tipastro, avesse la chiave a portata di mano e anzi, magari nemmeno la vecchia se si fosse rialzata: ricordava perfettamente l'inquietante cigolio di quando erano arrivate. Probabilmente erano così abituati ad aprire con l'ausilio della magia che nemmeno ricordavano dove fosse la chiave, o almeno così sperava. «Colloportus!» Enunciò la formula con tutta la convinzione del caso, immaginando la serratura che meccanicamente tornava al suo posto iniziale.
A prescindere dalla riuscita di quel tentativo, sarebbe tornata a sorreggere l'amica il prima possibile che con premura consigliava il da farsi delle sue intenzioni. La prima volta che si erano trovate davanti a quei viticci avevano commesso degli errori che non avrebbero di certo ripetuto una seconda volta ed anzi, magari quelle radici mortali erano ancora intontite dall'abbaglio precedente. Il cenno di assenso con cui rispose fu ricco dello stesso sostegno che stava fornendo alla compagna e chiuse gli occhi non appena udì l'
invocazione celeste. Attese gli istanti necessari, la leva giusta della mano di Memory che avrebbe rivelato quando la sua magia fosse terminata, in modo da poter riaprire gli occhi e decidere di accompagnarla il più velocemente possibile verso il cancello.


Statistiche
PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Conoscenze
• Prima e Seconda classe di incantesimi Completa (esclusi proibiti)
• Conoscenza puramente teorica dell'Ardemonio, per esperienza diretta

Inventario
• Bacchetta in legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile
• Un bracciale con inciso il nome "Susan Nieranth", al polso sinistro
• Bracciale Yūrei, al polso sinistro
• Catena della notte, nascosta sotto la maglietta
• Stivaletti Lewam Markis
• Fagottini ripieni di Burrobirra(×1sacchetto)
• Ghost Cupcake(×3)
• Torroni Sanguinolenti(×2)
• 1 Gelatina D'oro, appuntata sul petto

Riassunto
Il ciondolo è stato recuperato, ma la missione è compiuta? Chi sono i buoni qui? E chi i cattivi? Restiamo nel dubbio e chiudiamo la porta, sperando che la chiave non sia a portata di mano!

Danni
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view post Posted on 5/2/2024, 22:51
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Memory MacWood
Con un leggero contraccolpo si ritrovò il ciondolo proprio là dove aveva desiderato che fosse e strinse le dita in una morsa che sbiancò le nocche. Non ebbe il tempo di distrarsi dall’urgenza di fuggire, ma solo grazie a Gwen. Lei si sarebbe lasciata incuriosire dalla trama del prezioso monile, ma per loro fortuna l’altra restò vigile abbastanza da afferrarla e condurla verso l’uscita.
Ma certo! - esalò in un sussurro, quasi una risposta ai suoi stessi pensieri. Ma non era tempo di seguire le sue fantasie e la prontezza dell’amica attivò anche i suoi riflessi. Sentiva il viso rovente, specie nella zona lesa dalla magia. Sapeva che le stille, minute e lente, stavano ancora inseguendosi oltre il varco della sua pelle. Non era la sua priorità. Adesso stava infilando un passo dietro l’altro, concentrata piuttosto sull’altra ferita che ad ogni tocco del pavimento le produceva una fitta. Nonostante il suo passo non fosse del tutto naturale, non si arrese al dolore e cercò di mantenere la stessa rapidità della concasata, per non rallentare ambedue. Fu silenziosamente grata della stretta della ragazza sul suo braccio, perchè le diede quel pizzico di coraggio in più che, per quanto piccolo, non poteva non fare la differenza.
Giunte alla porta, Gwen persistette nel suo slancio e senza alcun indugio aprì.
Per le mutande di Merlino! - deglutì forzatamente.
Mi piacerebbe proprio avere una Passaporta adesso!
Ciascuna delle due ragazze reagì a proprio modo alla vista lugubre che le attese oltre la soglia.
Si, certo, non l’aveva mica dimenticato quel manto d’erba maledetta!
Solo che non potè proprio impedirsi di sgranare gli occhi e desiderare una via di fuga più facile.
La sua percezione degli intricati viticci fu quella di una massa ancora più minacciosa di prima, come se fosse trascorso un tempo tanto lungo da permettergli di quadruplicare tutti i suoi insidiosi tentacoli.
Rispose con un piccolo riso all’amica, lieta di condividere quel secondo di leggerezza.
Oh tranquilla! Abbiamo un conto in sospeso che non vedo l’ora di regolare!
Così, restando vicine, negli istanti in cui l’amica armeggiò con l’uscio, lei si apprestò a fronteggiare nuovamente l’infida erbaccia.
L’atmosfera era rimasta tristemente buia, come quando erano arrivate, se non addirittura di più, e l’aria sembrava densa di un’umidità puzzolente che pizzicava un po’ le narici ogni volta che inspirava.
Stava ancora stringendo forte l'oggetto appena conquistato e decise di riporre la sua conquista all’interno della tracolla. Si concentrò soppesando ben bene la propria Bacchetta, stabilendo con essa ancora una volta il patto intimo di una fiduciosa intesa. Dal Larice sentiva arrivarle la forza; dalla piuma donata dal Fwooper una leggera follia; dalla Rugiada un senso di piacevole frescura ergersi a contrasto dell’aria stagna in cui lei e la sua amica ancora erano immerse. Sentì l’adrenalina montare, alimentata dai messaggi positivi della sua elettrizzante Appendice, alla quale si aggrappò ancora più intensamente.
Sollevò gli occhi verso il cielo, tinto dei toni più cupi di grigio, e cominciò a modellare l’immagine di una luce più salubre. Il suo desiderio era quello di poter far ritrarre i rami infestanti, il più in fretta possibile, sperando fossero ancora provati dal colpo subito al primo passaggio delle due ragazze. Si figurò la massa verminosa correre a rifugiarsi di nuovo verso i meandri da cui traeva origine e fu presa dall’esaltante pensiero di provare anche a tenerla a bada abbastanza a lungo da permettere a lei e Gwen di percorrere in sicurezza il percorso fino al cancelletto. Tenendo in conto che la sua caviglia avrebbe potuto creare il pericolo di una caduta - e non avrebbe voluto trascinare con sè Gwen, mandando a monte tutti i loro sforzi - si soffermò sull’idea di una luce molto intensa, ripescando dalla coscienza alcune particolari corse in sella della sua Firebolt, durante le quali aveva sfidato se stessa contro il cielo talmente limpido da lasciare che la luminosità del giorno le abbagliasse gli occhi.
Inspirò profondamente, ancora caricando, nel petto e nella mente. La tensione le fece formicolare di compiacimento il braccio armato. Perfino il dolore della caviglia e della guancia si fecero più sordi, quasi si fossero attenuati grazie alla potenza che la ragazzina stava convogliando in sè. Avrebbero dovuto strizzare le palpebre, favorendo le pupille a poter far leva su un loro innato meccanismo di difesa. Non sarebbe stato agevole, ma con accortezza avrebbero potuto farcela. Così voleva credere e dentro di sé ci stava già credendo. Accarezzando la sensazione di una giornata estiva e assolata e luminosa, lungo la distesa di sabbia e acqua salata di Irbhinn che tanto le era cara e presso la quale sentiva sempre stare bene, guardò ancora il cielo. Il grigio ai suoi occhi era trasfigurato dalla propria immaginazione. La voce scaturì dal profondo della sua coscienza, mentre il braccio sinistro si allungava a cercare l'amica:
Gwen, sei pronta a chiudere gli occhi per qualche istante?
Il braccio si era mosso guidato solo dalla certezza del cuore, che ci sarebbe stata Gwen ad afferrare la sua mano. La voce si era assicurata di preparare l'amica al pericolo che avrebbe potuto generare se il Fato avesse deciso di assecondare i suoi desideri più folli. Lo sguardo, la mente e il suo Legno erano rimasti coesi sulle immagini di incontenibile chiarore.
Il respiro accompagnò il braccio destro nel tendersi e muovere con mano sicura e fiduciosa l'Arma a puntare il cielo.
Più abbagliante di una camicia bianca di Versace! L'urlo corse veloce su per la gola, pronto a dare voce ad ogni qualsiasi elemento dell'immaginazione in grado di plasmare ciò a cui stava anelando. Fino a coronare nell'innovazione della Magia:
Lumos Maxima!
L'ordine secco avrebbe potuto riecheggiare nello spazio tutto intorno e nelle orecchie di chi avesse potuto essere alla portata. Il Larice restituì sicurezza; il Fwooper cantò all'unisono; la Rugiada fu lì pronta a rafforzare gli effetti, proprio come di consueto riflette dalla sua superficie i raggi del sole del mattino.
La ragazzina riversò tutto nella voce, mentre ad occhi chiusi strinse la mano incontrata dall'amica, sperando con tutta se stessa, se il suo tentativo fosse stato accolto, di poter contribuire alla fuga di entrambe.



Statistiche
PS: 205/209
PC: 87/94
PM: 126/126
PP: 225
EXP: 22,5

Conoscenze
• Prima Classe: tutta
• Seconda Classe: tutta, tranne Orcolevitas
• Terza Classe: tutti i 'normali'
• Conoscenza teorica dell'Ardemonio
• Innati: Acclario, Aparecium, Ardesco, Illegibilus, Lapsus, Luminarium, Manina, Orchideus, Veronesi, Vitreo.

Inventario
• Bacchetta
• Macchina Fotografica Magica
• Mantello Cinese ripiegato alla meglio in borsa
Ciondolo sottratto alla Donna di Nocturn riposto in borsa
• Bracciale Yürei
• Bracciocchio
• Anello del Giusto
• Anello con Giada
• Anello Luminoso
• Anello Vegvisir
• Ciondolo Akashita
• Caduceo
• Borsa
• Sacchetto Portagaleoni
• vari pezzi in valuta dei Maghi
• Guanti di Newt Scamander
• Un sacchetto di Api Frizzole
• Una cioccorana già scartata

• Un numero della Gazzetta del Profeta
• Pantaloni Chiari
• Altri indumenti babbani
• 1 Gelatina D'oro

Riassunto
Gwen e Mem si spalleggiano. Restano fianco a fianco anche se ognuna sceglie un bersaglio diverso: mentre Gwen tenta di bloccare la possibile fuga degli umani all'interno; Mem prova ad agevolare quella delle due ragazze all'esterno.

Danni
Caviglia (sinistra) ferita dal Tranello del Diavolo: lacerazione circolare, con lieve emostasi, gonfia, dolorante, infiammata, pruriginosa (-3 PC).
Escoriazione trasversale sulla guancia destra, a livello della quale la pelle ha subito un’ustione da incantesimo; la lesione è sanguinante, arrossata, brucia e tende per il gonfiore (-4PS; -4PC).

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N. B. Nessun capo di Versace ha subito maltrattamenti per il piccolo omaggio a Camomillo. 😜
 
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view post Posted on 29/2/2024, 13:01
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Il Fato

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Tic, tac. Tic, tac.
Le assi del putrido pavimento scricchiolarono sotto il peso dell’uomo che a fatica si rizzò in piedi. «Madre, svegliati!» Le dita tozze scossero la spalla della donna che s’irrigidí al tocco del figlio. «l'Amuleto…» disse lei ancora intontita dagli effetti del succo, gli occhi vacui fissavano un punto indefinito nella penombra della stanza. «Hanno preso l'Amuleto» continuò con voce tremante. Si toccò il petto, tastando la pelle nuda, poi la mano ricadde lungo le ginocchia anticipando un profondo respiro. Tornò a chiudere gli occhi l’istante seguente.
L’uomo grugnì minaccioso e si voltò in direzione del piccolo corridoio. Barcollò per un paio di metri, lasciò cadere alcuni oggetti a ridosso del muro e avanzò a grandi e lunghi passi verso la porta. La grande mano contro la maniglia, la strattonò una, due, tre volte… «Maledette mocciose!» gridò, i pugni contro il legno.
Gwen dall’altro lato potè così assicurarsi di aver eseguito l’incanto sigillante con accurata decisione e fermezza. La porta tremava dinanzi a sé, polvere e detriti scivolarono sulla sua testa e sulle spalle ad ogni colpo inferto dall’uomo dietro di essa.
«Aprite questa porta!»
Ancora una volta il tempo si mostrava protagonista di azioni immediate e la strategia adottata dalle due Tassorosso risultò valida.
Memory strinse la mano dell’amica, le dita si chiusero con fermezza sulla pelle nuda di lei, mentre la bacchetta contro i tralicci rispose al comando imposto. Un bagliore accecante invase lo spazio, come un lampo fermò la scena e accarezzò la superficie con violenza. La voce riecheggiò nell’aria come una eco all'interno di una gola scavata nelle profondità della terra. Così, i lunghi rami del Tranello del Diavolo si contorsero. Un fremito incontrollato. Accarezzarono il suolo lasciando segni visibili, si ritirarono nell’ombra a fatica.
Gli occhi delle due studentesse si schiusero, infine, sul risultato. Il passaggio era libero di essere percorso senza alcun pericolo. Passi spediti, il dolore delle ferite ad ogni impatto contro il suolo. Il cancello socchiuso ad accoglierle fino a vederle svanire nel medesimo istante in cui la porta cadde e la terra tremò.

Nocturn Alley l’avrebbe accolte nel silenzio e nell'ombra; il cielo coperto di nuvole rischiarava appena le pareti di case e negozi, volti di streghe e maghi avanzavano accalcandosi gli uni sugli altri per afferrare un pezzo di pane. Non farsi trovare era essenziale qualora l’uomo le avesse seguite. Davanti a loro l’opportunità di amalgamarsi, confondersi nella marmaglia di gente lungo la via. Profondi respiri, cuori che risalgono in gola. Passi lenti e cadenzati, prima di spingersi fuori da quel luogo.
«Ma non mi dire!» le voci all’unisono dei due fratelli avrebbero accolto le loro figure dinanzi all’entrata del piccolo negozio.


OFF GDR & STATISTICHE:


Un bellissimo turno, complimenti!
Riuscite ad uscire dalla casa consapevoli del pericolo dietro di voi da disseminare. A fine post consideratevi nel negozio. Ultime battute finali!

Memory continuerai a perdere punti finché non avrai posto rimedio alla ferita.

A presto!


Susan G. Nieranth

PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Memory MacWood

PS: 203/209
PC: 85/94
PM: 126/126
PP: 225
EXP: 22,5


 
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view post Posted on 7/4/2024, 11:25
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Susan Gwen Nieranth
Le minacce provenienti dell'interno della casa le avevano raggelato il sangue, ma per fortuna la sua idea sembrava aver funzionato: la maniglia tremava ma non osava abbassarsi, tenendo le due Tassorosso al sicuro all'esterno; mai una neve di polvere era stata così rassicurante. Il cancello d'ingresso sembrava una meta irraggiungibile fino a pochi istanti prima e non appena riaprì gli occhi, constatando che l'incantesimo di Memory aveva fatto più che il suo dovere, si voltò verso l'amica per assicurarsi delle sue condizioni: «Riesci a camminare?» Ma a prescindere dalla sua risposta, avrebbe continuato a farle da appoggio, assicurandosi di riuscire a sostenerla senza difficoltà: «Dobbiamo muoverci il più in fretta possibile, reggiti a me!» Parlò con premura ed al primo cenno affermativo della compagna l'avrebbe accompagnata fino all'esterno, senza riuscire ancora a provare lo sperato sollievo che si aspettava. Nocturn Alley non era nota per la sua accoglienza e l'atmosfera non aiutava a sentirsi davvero in libertà.
Diede meno peso possibile alle persone circostanti, che già in un primo momento avevano dato la sensazione che qualcosa non quadrasse, cercando di smetterla di porsi domande e concentrandosi esclusivamente sul sostenere l'amica ferita. Sentiva il suo peso sulla spalla, ma non avrebbe mai lasciato che lo sforzo sulle sue gambe rallentasse la loro fuga. Il pensiero di proteggere Memory era l'unica cosa che la spingeva avanti.
Ciò che i suoi occhi si impegnavano a cercare, oltre a voltarsi spesso indietro per assicurarsi di non essere inseguite da nessuno, era un antro o un angolo appartato dietro il quale arrestare momentaneamente quella corsa indifesa. Le loro spalle erano scoperte, ma non sapeva quanto dolore stesse trattenendo Memory e non avrebbe sopportato ulteriori angosce. Se anche per un minuscolo istante fosse riuscita a scorgere un nascondiglio sicuro, avrebbe portato l'amica nel rifugio temporaneo, accertandosi che le loro spalle fossero ancora libere dalle figure inquietanti o furenti di quella catapecchia.

«Fermiamoci qui un attimo» Sussurrò le parole con urgenza, cercando di frenare la paura per evitare di rendere la situazione ancora più grave. Con attenzione e delicatezza, aiutò Memory a sedersi posando il suo peso sulla parete per sostenere entrambe, dopo si inginocchiò accanto a lei chiedendo il permesso di poter controllare la caviglia della compagna. «Quanto fa male?» Osò chiedere con voce preoccupata, continuando a tentare di controllare la paura che le serrava il petto. Si sentiva impotente, nonostante cercasse freneticamente nella sua mente una soluzione, non riusciva a trovare nulla che potesse alleviare il dolore che Memory stava provando. Le mancavano le parole giuste, i movimenti giusti, ed era frustrante essere lì accanto senza poter fare di più. Si morse il labbro cercando di trattenere quel desiderio di scambiare qualsiasi cosa pur di avere le conoscenze e le abilità necessarie per non sentirsi completamente inutile.

Furono comunque pochissimi istanti, necessari solo a recuperare il fiato e le speranze perdute in quell'avventura. Prima di riprendere la fuga, la Tassorosso controllò per l'ennesima volta oltre la parete che le copriva, assicurandosi che la via fosse libera. Quando finalmente raggiunsero il negozio dei gemelli, i due erano lì fuori quasi in attesa di vederle ritornare. La Nieranth non riuscì a trattenere uno sguardo accusatorio nei loro confronti: le avevano coinvolte in una situazione rischiosa, mettendole in pericolo. La rabbia e la delusione si mischiavano nel suo sguardo manifestando chiaramente l'agitazione accumulata fino a quel momento, ma non durò molto; il volto della Tassorosso si appiattì già rassegnato all'amara constatazione della scelta che loro stesse avevano compiuto. Seppur piena di rimproveri, si rese conto che in quel momento era inutile restare ancorati a quei sentimenti negativi, era più importante concludere la situazione.
«Ci davate per disperse?» Fu l'unica cosa che riuscì a dire, mantenendo la pazienza e appurando che se i due gemelli erano lì all'ingresso, forse si erano preoccupati un po' anche loro? Al contrario invece, Memory espresse tutto quello che era successo in maniera impeccabile, comunicando con chiarezza gli stessi concetti che si erano aggrovigliati poco prima nella sua testa. Sorrise alla risolutezza delle sue parole e con uno sguardo pieno di complicità, si voltò a fissare l'amica: aveva lei il tanto ambito amuleto che avrebbe dimostrato la riuscita della loro impresa.


Statistiche
PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Conoscenze
• Prima e Seconda classe di incantesimi Completa (esclusi proibiti)
• Conoscenza puramente teorica dell'Ardemonio, per esperienza diretta

Inventario
• Bacchetta in legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile
• Un bracciale con inciso il nome "Susan Nieranth", al polso sinistro
• Bracciale Yūrei, al polso sinistro
• Catena della notte, nascosta sotto la maglietta
• Stivaletti Lewam Markis
• Fagottini ripieni di Burrobirra(×1sacchetto)
• Ghost Cupcake(×3)
• Torroni Sanguinolenti(×2)
• 1 Gelatina D'oro, appuntata sul petto

Riassunto
Le due Tassorosso scappano il più velocemente possibile: Gwen fa da supporto a Memory in quanto ferita e cerca un posto sicuro dove fare riposare entrambe al bisogno.
Quando finalmente raggiungono i gemelli, prova un misto di rabbia e delusione ma non osa parlare troppo; aspetta che l'amica mostri l'amuleto.

Danni
- nessun danno

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view post Posted on 7/4/2024, 11:30
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Memory MacWood
Come appartenenti ad un ricordo lontano, giunsero i rumori di una porta scossa in malo modo. Ma Memory era immersa nelle proprie intenzioni: solo lei, la Bacchetta e la propria coscienza. Il braccio sollevato e la voce vibrante come quella di un Fwooper. Cantò al Sole e questi si mostrò per le due ragazze strette dall'incontro delle loro mani, dal legame della loro amicizia, dal timore per la loro sorte.
Ad occhi serrati e il capo leggermente chino, con il mento tendenzialmente incassato tra le spalle, Memory seguì con l'udito lo strisciare violento dei rami serpeggianti. Contò il proprio respiro per resistere all'istinto di controllare con la vista, ancora per un paio di secondi. Infine li aprì, non poteva sapere quanto ancora la porta avrebbe sbarrato il passo al pericolo.
Gwen, come stai?
L’istinto di entrambe dettò all’unisono la priorità.
Memory sorrise a Gwen, minimizzando, anche se i muscoli mimici sollecitarono tirando la pelle lesa sulla guancia. Cercò di nascondere immediatamente la smorfia:
Sei pronta?
Mosse la caviglia mentre restava ancora sul posto, come se alla domanda rivolta all'amica, volesse al contempo risvegliare l'arto compromesso.
Andrà tutto bene!
Continuò, ancora rivolta all'amica. E ancora incoraggiò se stessa a sfidare il fastidio e il dolore, preparandosi a correre già mentalmente. Ancora una volta la porta fu scossa violentemente e le giovani non persero più nemmeno un secondo. Corsero lungo il vialetto sgombro e attraversarono il cancello socchiuso. Un brivido formicolò lungo la schiena di Memory nel momento stesso in cui si ritrovò sul terreno neutrale di Nocturn Alley. Questa volta la sensazione non arrivò dalla caviglia, ma da qualcosa di più distante. Nella sua pancia una morsa l’avvertì che il tremore della terra era stato reale e non c’era affatto tempo di voltarsi. Anche se i suoi occhi non potevano vedere che la porta aveva ceduto, tutti gli altri sensi le diedero certezza a sufficienza che presto i due che aveva appena derubato sarebbero stati alle loro calcagna. Perciò non arrestò il proprio passo e stringendo la spalla di Gwen, oltre a trarne sostegno, impartì la muta richiesta di non esitare nemmeno lei.
Nella percezione di Memory fu come se il tempo fosse dilatato, anche se invece tutto avvenne in pochi attimi. Le ragazze continuarono a correre e Memory non lasciò Gwen nemmeno per un secondo, assecondando la sua guida, affinchè potessero scansare i passanti e i loro sguardi per nulla affidabili. Uno tra quegli sconosciuti le capitò che la guardasse a pochi centimetri dal naso e la ragazzina in quella frazione di secondo ebbe come la sensazione che il grugno l’avesse fissata con sorpresa, come se se le fosse trovate davanti improvvisamente dal nulla.
Ad un tratto Gwen trovò un’insenatura, giusto una nicchia in cui la fece appoggiare e sedere al suolo per riprendere fiato. Proprio quando i muscoli mollarono la necessaria tensione, le fitte alla caviglia esplosero tutte insieme. Sentì le guance come roventi, mentre strinse i denti. Ma il dolore della guancia non fece altro che sommarsi e amplificare quello del piede. La benda evocata da lei stessa era ancora lì, ma più tesa per il gonfiore; allora decise di continuare a non curarsene, mentre con la mano destra andò a tastare la guancia. Stringeva ancora la Bacchetta, perciò sciolse solo due dita per picchiettare alla cieca, lì dove sentiva il bruciore; allontanò dal viso la mano, in modo da poter vedere i polpastrelli che avevano fatto da sonda: qualche stilla di sangue aveva tinto la pelle delle falangi, segno che ancora la ferita era aperta. Fu allora che si accorse della voce e dell’espressione più che preoccupata di Gwen. Si chiese se non stessero perdendo del tempo prezioso solo per colpa sua.
Non devi preoccuparti. Non è niente.
Piuttosto… dobbiamo fare qualcosa… aspetta!

Non le importava davvero delle proprie ferite, adesso tutto ciò che le importava era di tornare il prima possibile dai Gemelli, che in fondo non erano poi così lontani. Dovevano riuscire giusto a svoltare su Diagon Alley e sentiva che potevano farcela. Aprì la tracolla e frugò per assicurarsi di non espellere per errore il prezioso cimelio, mandando all’aria tutto ciò che avevano passato. Così, con accuratezza, estrasse il Mantello Cinese. Il tessuto lucido e fine dava sempre l’impressione di essere quasi fluido. Lo porse a Gwen e si lasciò aiutare a rimettersi in piedi. Avevano ripreso fiato e con la protezione dell’invisibilità avrebbero potuto raggiungere il negozio con minor timore.

Riposero il Mantello solo in prossimità della loro meta.
«Ma non mi dire!» le voci all’unisono dei due fratelli risuonarono dinanzi all’entrata del piccolo negozio.
Memory fu sconcertata dalla loro sorpresa e nel petto le montò un groviglio di emozioni che volevano precipitarsi fuori dalla gola tutte assieme. Così finì per non poter rispondere immediatamente come avrebbe voluto. Nell’incredulità cercò anche lo sguardo dell’amica e notò che anche lei aveva assunto un cipiglio furente. Quest’ultima allora fu più rapida di lei nel mostrare verbalmente il proprio disappunto, ma innescò la marea che finalmente trovò strada per innalzarsi oltre le labbra di Memory:
Si, insomma! Potevate avvertirci un po’ di più su quella casa. Tanto per cominciare sulla pianta che ci ha aggredite all’esterno e poi sul fatto che la vecchia signora non era sola. Che c’era un topo con lei che non era un topo. E che se anche non fossimo state attaccate con la Magia, lo saremmo state da miriadi di germi… anzi, probabilmente tutta la muffa di quella casa infernale si è attaccata ad ogni frammento dei nostri vestiti, dei capelli…
Si guardò le mani e poi di nuovo i suoi interlocutori. In fondo i due negozianti avevano dato loro una scelta e forse non disponevano nemmeno di tutti quei dettagli. Scosse il capo e sospirò, pensando che sarebbe stato meglio farla finita al più presto. Questa volta far visita all’infermeria del castello era un passaggio obbligato.
Beh, ecco… non c’è niente che possiate fare per me adesso? - chiese, con toni ormai ridimensionati, indicando il proprio viso. Si mise alla ricerca del gioiello, all’interno della sua borsa, ma se i Gemelli avessero intanto potuto arrestare la ferita, si sarebbe sentita meno in colpa verso Gwen, nel viaggio di ritorno ad Hogwarts.
Porse il ciondolo verso il Weasley più vicino e la superficie baluginò.


Statistiche
PS: 203/209
PC: 85/94
PM: 126/126
PP: 225
EXP: 22,5

Conoscenze
• Prima Classe: tutta
• Seconda Classe: tutta, tranne Orcolevitas
• Terza Classe: tutti i 'normali'
• Conoscenza teorica dell'Ardemonio
• Innati: Acclario, Aparecium, Ardesco, Illegibilus, Lapsus, Luminarium, Manina, Orchideus, Veronesi, Vitreo.

Inventario
• Bacchetta
• Macchina Fotografica Magica
• Mantello Cinese
Ciondolo sottratto alla Donna di Nocturn riposto in borsa
• Bracciale Yürei
• Bracciocchio
• Anello del Giusto
• Anello con Giada
• Anello Luminoso
• Anello Vegvisir
• Ciondolo Akashita
• Caduceo
• Borsa
• Sacchetto Portagaleoni
• vari pezzi in valuta dei Maghi
• Guanti di Newt Scamander
• Un sacchetto di Api Frizzole
• Una cioccorana già scartata

• Un numero della Gazzetta del Profeta
• Pantaloni Chiari
• Altri indumenti babbani
• 1 Gelatina D'oro

Riassunto
Gwen e Mem riescono a fuggire. Memory non guarda indietro per vedere se sono inseguite, ma se lo sente. Quando Gwen trova un punto in cui riprendere fiato, Mem riprende il Mantello Cinese per coprire entrambe fino al negozio dei Weasley. Non contenta dell’accoglienza dei gemelli, li investe con un mare di parole, che alla fine capisce essere senza senso. Chiede aiuto per la ferita sanguinante e porge il frutto dell’impresa.

Danni
Caviglia (sinistra) ferita dal Tranello del Diavolo: lacerazione circolare, con lieve emostasi, gonfia, dolorante, infiammata, pruriginosa (-3 PC).
Escoriazione trasversale sulla guancia destra, a livello della quale la pelle ha subito un’ustione da incantesimo; la lesione è sanguinante, arrossata, brucia e tende per il gonfiore (-6PS; -6PC).

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view post Posted on 29/4/2024, 14:41
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Il Fato

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Lo sguardo di Fred e George si posò sulle giovani streghe, un’espressione ilare che si spense l’attimo seguente. A passo deciso Memory e Gwen avevano varcato la soglia del piccolo e angusto negozio con un fremito di rabbia che non era sfuggito ai due. Entrambe, ora, erano ferme dinanzi al bancone. Un breve silenzio anticipò le loro parole. In un movimento coordinato, i due ragazzi incrociarono le braccia al petto e appoggiarono le spalle sul tramezzo che dava su una porta chiusa a chiave. Ascoltarono. Le parole di Memory erano cariche di evidente disappunto. Fred lanciò un’occhiata a George, sorpreso. «Aspetta, aspetta…» si protese in avanti, verso la ragazzina. Gli occhi posarono sulla ferita: un taglio lungo la guancia abbastanza profondo, la pelle bruciata sul primo strato. «Beh…» sospirò, consapevole che fosse stato un incanto a colpirla. «Mi sembra che ve la siete cavata piuttosto bene» sorrise convinto di aver mostrato empatia, poi spostò lo sguardo su Gwen: la ragazzina aveva l’aria stanca. «Giusto?»
«Fred voleva dire che siamo dispiaciuti» intervenne George poggiando una mano sulla spalla del fratello. Le dita strinsero il tessuto della giacca, lo scosse appena. «Sì, certo. Non ne sapevamo un bel niente di tutta questa storia» Fred si tirò indietro.
«Allora? Esiste o no questo medaglione?» chiese George. Si accovaccio al di là del bancone, aprì un cassetto e porse a Memory una scatola di salviette.
«Abbiamo solo queste. Sono imbevute di un gel al dittamo e alga curativa, ecco perché il colore rosso. Se lo appoggi sopra alla ferita dovrebbe attaccarsi alla pelle e, PUFF!, chiudere la ferita» annuì il Weasley.
«Tuttavia, non siamo sicuri dell’esito» dissero entrambi, all'unisono.
«Già, beh… Non te li consiglierei, effettivamente. Potresti peggiorare la situazione» continuò George e ritirò la scatola. «È meglio che tu vada al San Mungo senza complicazioni, è una ferita piuttosto…»
Fred tossì per richiamare a sé l'attenzione e si appoggiò al bancone con un bel sacchetto ricco di gelatine, estratto dalla tasca dei pantaloni. Il tintinnio del metallo riempì lo spazio. «Bene. Data la faccenda decisamente complicata e per il vostro disturbo, offriamo quattro gelatine ciascuna in cambio del medaglione. Che ne pensi George?»
«Lo avete, no?» rispose il gemello. Protese il palmo verso Fred, lui versò su di esso sei gelatine d’oro. George le porse davanti alle due. L’altra mano imitò lo stesso gesto e, vuota, attese di stringere l'oggetto prezioso: «Da oggi sarete sempre le benvenute! Mi raccomando però, acqua in bocca con questa faccenda.» le ammonì con gentilezza, fece loro l’occhiolino. Fred portò un dito sulle labbra per mimare il silenzio.
Era fatta. Gwen e Memory, ora, non dovevano far altro che accettare quello scambio.


OFF GDR & STATISTICHE:

Siamo giunti al termine.
Mi complimento con voi, abbiamo fatto un lungo viaggio!

Guadagnate entrambe:
1 EXP || +2 PC || + 2 PM || +2 PS
e quattro gelatine d'oro ciascuna.

Memory, ripristina le tue statistiche al San Mungo:
Il tuo pg riporta una lesione parziale alla caviglia, attualmente coperta dall’incanto Ferula, e un taglio lungo la guancia per una bruciatura generata dalla magia.

PS: 201/209
PC: 83/94
PM: 126/126

Non vi resta che fare ottimi acquisti!

Il fato vi saluta, per adesso...



Susan G. Nieranth

PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Memory MacWood

PS: 201/209
PC: 83/94
PM: 126/126
PP: 225
EXP: 22,5




QUEST LIBERA

 
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