Padfoot (: |
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| //ot: ma per le gelatine ti sei ispirato al primo gioco per pc di Harry Potter? I gemelli me le scroccavano sempre XD // La torre di Astronomia alla luce azzurrina del tardo pomeriggio era una meravigliosa attrazione per Xenia Black. Gli altri studenti no, la preferivano di notte, per ammirare in dolce compagnia il cielo stellato, facendosi poi scoprire cinque volte su sei. Idioti. La torre era molto più bella, alle diciotto, rischiara da una luce celeste che anticipava le tonalità di rosa e arancione che dipingevano il cielo al tramonto e, per di più, senza far perdere nessun punto alla propria Casa. Punti che Xenia le regalava come una serva devota, portando onore e magnificenza al suo stemma giallo e nero. Era a questo che pensava la giovane leva dei Tassorosso mentre saliva la scala a spirale che conduceva alla sommità della torre. Canticchiava a voce bassa tra sé e sé, strisciando la mano destra sulla parete di pietra. Ticchettava con le dita sulle armature, quando le incontrava, provocando un piccolo rimbombo sordo."Hogwarts, Hogwarts, cara vecchia Hogwarts, dicci come fai...canticchiava, accompagnata dagli assensi delle armatura che annuivano soddisfatte. Una addirittura le urlò: "Non fermare il tuo canto, audace donzella!". Xenia gli sorrise divertita, continuando con la sua canzoncina, continuando a bussare, a volte con i pugni, delicatamente, sulle armatura. No. Ma qualcosa non andava. Battendo sui muri si sentiva tonf, tonf, tonf. Perché questo muro faceva toc? Xenia si fermò, a mo' di trance. Tornò sui suoi passi, dubbiosa, e scrutò il pezzo di muro che aveva prodotto un suono diverso. Sgranò gli occhi, stupita. Dietro una delle armatura di bronzo c'era una porticina, nascosta incredibilmente bene agli occhi di chi passava per la scala distrattamente, senza dar conto all'aspetto del muro, nell'attesa trepidante di raggiungere l'apice della torre. Proprio come la Tassorosso, che adesso non poteva fare a meno di chiedersi cosa ci fosse dietro quella porta. Un passaggio segreto? Era claustrofobica, non ce l'avrebbe mai fatta. Una stanza chiusa? E se la porta non si fosse più aperta? Rimaneva sempre claustrofobica. Nervosamente, spinse sulla porticina nascosta, schiudendola. Entrò, mantenendola aperta, cercando di abituare i suoi occhi ad una stanzetta piccola decisamente più buia rispetto alle altre stanze del castello...
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