Negozietto Clandestino, Di proprietà dei gemelli Weasley - Miniquest

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view post Posted on 20/7/2013, 22:05
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Il Fato

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George osservò con attenzione il ragazzo, mentre rapito, adagiava le mani sul prezioso bracciale che fino a qualche istante prima aveva sfiorato la delicata pelle del suo polso destro. Era abbastanza chiaro che il Grifondoro fosse realmente intenzionato ad avere quel gingillo e per un brevissimo istante il rosso si maledisse per non aver alzato ancor più il “prezzo di quello strano baratto. Con decisione riprese il bracciale dalle mani del giovane per poi riadagiarlo sulla pietra liscia e levigata della stanzetta. Il compito non era semplice, George conosceva alla perfezione i quattro caposcuola e sicuramente nessuno di loro avrebbe reso la vita facile all’incauto acquirente, sorrise quindi osservandolo mentre con foga e decisione abbandonava quel luogo isolato.

C’è un’ultima cosa che voglio dirti.

Pronunciò le parole a voce bassa, consapevole del fatto che Nathan l’avrebbe comunque udito poiché non vi era alcun rumore a turbare la quiete della torre, se non il lieve brusio del vento che si infiltrava sinuosamente attraverso le piccole fessure della finestra.

Sia ben chiaro, la spilla deve essere sottratta con astuzia. Ne richiesta, e ne tanto meno ricevuta in dono, altrimenti si rivelerebbe uno scambio inefficace non trovi anche tu?

Sapeva bene che il Grifondoro non avrebbe ceduto e avrebbe continuato dritto per la sua strada, consapevole di quanto si presentasse ardua quell’impresa, benché la ricompensa risultasse assai invitante. Eppure vi era una domanda che da qualche minuto tormentava la mente del rosso: chi dei quattro caposcuola avrebbe scelto?

 
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view post Posted on 2/8/2013, 17:10
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VII Anno

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Aveva una missione, se poteva chiamarsi così, rubare la spilla di un Caposcuola e potarla a uno dei fratelli Weasly. Di primo impatto decise di accettare, dopo tutto non era mai stato un tipo che non rischiava, ma durante i giorni avvenire, per fino dopo la serata ai Tre manici di Scopa, qualcosa lo bloccava. Era ad un passo dai GUFO, stava cercando di rimettere un po’ le cose a posto, il signore oscuro sembrava aver lasciato perdere le sue tracce, quindi perché rischiare un’espulsione o far perdere punti alla propria casata? Valeva davvero la pena per quel bracciale? Decisamente no, la posta era troppo alta, forse il gemello aveva un tantino esagerato, specialmente nella situazione in cui Nathan si trovasse adesso, e tutti i casini in cui era immischiato. Stavolta ci avrebbe pensato attentamente sull’accettare o meno la proposta del Rossiccio, sempre che ce ne sarebbe stata una nuova. - Mi dispiace, non sono riuscito a prendere quel che volevi, era un rischio troppo grande per me, soprattutto ora che ho messo la testa a posto per gli Esami. Posso fare altro per ottenere quel bracciale? - chiese, attendendo una risposta, quello oggetto gli piaceva molto, ma c’erano dei limiti che non poteva oltrepassare, chissà cosa altro poteva volere il gemello Weasly da lui.

 
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view post Posted on 8/8/2013, 15:34
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Il Fato

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Erano passati forse un paio di giorni da quando il giovane Grifondoro aveva fatto irruzione nel negozietto clandestino e George ormai nutriva seri dubbi sul fatto che sarebbe tornato indietro con ciò che gli era stato richiesto. La luce lieve del sole filtrava attraverso l’unica vetrata presente all’interno della stanza e il rosso se ne stava appollaiato sul bordo del muretto in attesa che l’inizio dell’anno scolastico portasse con se qualche nuovo cliente e di conseguenza, nuovi guadagni per i due gemelli. Un rumore di passi attirò la sua attenzione e dopo poco, sollevando lo sguardo, notò il volto, in parte corrucciato, dello studente Grifondoro. Ascoltò quindi ciò che aveva da dirgli e inevitabilmente ghignò sarcastico.

Come come? Non sei riuscito?

Con agilità si rimise in piedi avvicinandosi di qualche passo al giovane, fermo al centro della stanza.

Ma almeno hai tentato di prenderla? Ti ricordo, poiché a quanto pare l’hai scordato, che sul tuo petto c’è lo stemma dei Grifondoro.

Si fermò dinnanzi al ragazzo ed incrociò le braccia al petto, distendendo la schiena, senza smettere di scrutarne l’espressione.

Niente spilla, niente scambio. Mi dispiace.

 
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view post Posted on 8/8/2013, 18:15
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VII Anno

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Il gemello Weasly non sembrò per niente in grado di trattare con il ragazzo, probabilmente il suo senso degli affari era parecchio limitato.. - E io ti ricordo che coraggio non è sinonimo di disonestà, visto che a quanto pare confondi i significati delle parole - disse fissandolo con alcun segno di rispetto, ormai era un tipo che valeva poco per lui. - Non farò mai niente di illecito per raggiungere quello che voglio - finì col dare le spalle al mendicante, che probabilmente invece di passare il tempo a studiare pensava ad addestrare ladruncoli per Hogwarts, beh riguardo al Grifondoro aveva sbagliato persona.

 
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view post Posted on 13/8/2013, 07:26
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Il Fato

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Quest Libera

 
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view post Posted on 27/6/2015, 20:53
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Semper Fidelis

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× Off-Game ×


× Legenda
Narrazione
°Pensieri°
«Dialoghi»


Ottenute le gelatine in un strano negozio a Hogsmead, il nostro docente dapprima non sapeva cosa farsene di quelle gelatine. Un paio di volte gli venne in mentre la stramba idea di mangiarsele, ma qualcosa gli diceva che non erano commestibili. Altre volte avrebbe preferito semplicemente buttarle tutte, ma un altro sesto senso gli diceva che questa sarebbe stata una brutta idea. Infine si ricordò di quell'unico episodio nella sua vita, quando dovette fare i conti con un mostriciattolo in una torre, per guadagnarsi un oggetto strambo. A quel tempo i due ragazzi parlavano di alcune gelatine, ma quali erano? Ricordandoselo e stringendole nel pugno, Raven impiegò poco tempo per ritrovare quel negozio e posizionarcisi dinnanzi di nuovo. Per qualche attimo scorse gli oggetti dinnanzi a sé, poi sorrise e e parlò:
«Mi dia il bracciale di Damocle.» - disse e poggiò 13 gelatine su bancone.
 
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view post Posted on 3/7/2015, 18:42
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Il Fato

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Da quanto tempo i due fratelli gestivano quel negozietto? Quanto tempo era passato dalla sua apertura. Sembrava quasi che quel luogo fosse sempre stato lì, ad Hogwarts, come presenza ormai certa. Eppure, era un negozio clandestino, qualcosa che doveva essere di libero accesso unicamente agli studenti. Cosa sarebbe accaduto se la preside fosse venuta a conoscenza dell'esistenza e dell'ubicazione di quel luogo? Certo, era possibile pensare che lei fosse già al corrente di tutto e che avesse riposto fiducia nei due ragazzi, consapevole che non c'era nulla di male in quello che facevano ma... valeva la pena rischiare? Quando uno dei due ragazzi si ritrovò di fronte il docente di Volo, il dubbio lo assalì. Quel dubbio, però, ebe vita breve dal momento che Raven non aveva minimamente preso in considerazione l'idea di nascondere il suo volto o di celarsi in qualche modo. Si era limitato ad entrare, perfettamente conscio di ciò che cercava e consapevole di quale fosse la moneta di scambio. Si comportava come un cliente abituale ma per il giovane fu impossibile riconoscerlo dopo tutti quegli anni, quando alla sua prima visita egli altri non era che un semplice studente. Si lasciò però convincere; se Raven avesse davvero voluto quel negozio chiuso avrebbe senz'altro agito in maniera completamente diversa. Il ragazzo prese dunque il Bracciale che gli era stato chiesto e lo poggiò sul bancone.
« Ottima scelta, quello è senza dubbio uno dei nostri pezzi migliori. Ma attento, di gelatine ne bastano dodici.» Disse col suo solito sorriso sarcastico, ritirando tutte le gelatine meno una, che spostò col dito indice verso il suo proprietario. « Conservala per il prossimo acquisto e... acqua in bocca.» Concluse serrandosi le labbra con un dito.

Acquisto Confermato.

 
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versus zero
view post Posted on 29/9/2015, 17:47






15 Anni - Studentessa II Anno - Scheda ()

[Una settimana prima - Sala Comune Grifondoro]

Cosa facevano gli altri il fine settimana? Solitamente, lei lavorava al Testa di Porco ma non era il suo turno e non le andava di spostarsi dal Castello per star lì a far nulla, non quel giorno perlomeno.
Era in balia di una di quelle giornata all’insegna della noia estrema, quella noia che faceva sembrare tutto noioso. Persino parlarne rendeva le frasi di una ridondanza noiosa.

NOOOIAAAH!
Per l'appunto.
Il suo cervello, abituato a sentirne di tutti i colori al pub, non riusciva nemmeno a impicciarsi dei discorsi dei concasati, così “normali”. Nessun morto, nessuna malformazione, pochi incidenti durante le lezioni, tutti curabili, più o meno.
Era una delle rare volte in cui si presentava in Sala Comune, sprofondando su una poltrona con un libro tra le grinfie, volume che alla fine non veniva letto ma usato per coprirsi la faccia e poltrire.
Blabla sulle lezioni, blabla sulla figaggine di Hogsmeade, primi sovraeccitati (ma smettila di fare la grande, bamboccia, sei la prima a trovarlo interessante).

Eh insomma, c’è questo negozio clandestino che vende cose illegali in cambio delle Gelatine immangiabili.
Illegale? Dici la robbbba?
No, scemo, oggetti che non si trova altrove, non so se è illegale.
Ma ci sei stato o ne parli per fare il figo?
Ma taci! So anche dov’è!

Le orecchie della Grinfodoro si sintonizzarono immediatamente nella direzione di due Rosso-Oro impegnati in una chiacchierata, all’apparenza, interessante.
Stava diventando una sorta di segugio? No, si stava solo sfracellando le Gobbiglie e le parole “clandestino” e “illegale” pronunciate da un Grifone erano, per il 90%, una garanzia di divertimento o come minimo una distrazione.

Dov’è sto posto?
Origliavi?
Certo che sì, lo hai reso anche facile. Beh, dove sta?
Non lo sa, ne parlava per fare il fig-
Dietro a un’armatura, non so quale, non so a che piano..
Non sai niente insomma.
Ma che vuoi manco stavavamo parlando con te.

E così finì la conversazione tra ragazzini mestruati.
La curiosità della ragazza si era fatta via via talmente opprimente da costringerla a una settimana di stalkeraggio di tutte le armature di tutta la torre.


[Gironzolando per la Torre dei Grifpandoro]

Dopo sette giorni di inutili viaggi per tutti i piani, spiando il didietro di tutte le armature, come una delle peggiori maniache dei peggiori bar di Caracas, si stava per arrendere. Quel pomeriggio sarebbe stato l’ultimo, ormai iniziava a pensare che fosse tutta una presa in giro. Poteva andare a cercare quel ragazzo e tirargli una randellata in testa, però, così facendo, gli avrebbe fatto capire che ci era cascata. Poteva rischiare? Il dubbio era ancora vivo in lei e una sconfitta non era nei suoi piani. Così aveva portato con sé la sua arma finale segreta: Mordicchio.
Scusami ma… te non dovresti sapere tutto?
Mewww (eh?)
Dai sei un Kneazle, un animale magico, mi sai trovare la via di casa quando sono ubriaca ma non sai trovare una porta dietro al sedere di una statua?
Maaaaww (Che stai a dì?)
Presente quando la STREGA vuole picchiarci perché abbiamo mangiato tacos sul divano, lanciando salsa e schifo dappertutto, tu soffi prima che arrivi e scappiamo? Sai sentire se qualcuno vuole fare qualcosa di simile? Qui attorno intendo. Qualcosa di strano come vendere cose di nascosto...
Prrrmewww! (Tacooos!)
Davvero? Dove dove?
Maaaao! (Dove sono i tacoos!?)
Ti seguo, ti seguo!

Mordicchio si era messo a correrle attorno e, dopo qualche secondo, la sua brillante mente aveva capito che non l’avrebbe portata da nessuna parte.
Sospirò, esponendo un'immaginaria bandiera bianca, dirigendosi verso il dormitorio. Si arrestò di colpo quando il micione, che le zampettava accanto convinto di dirigersi verso una cena messicana, distratto dal fissare la padrona, finì col muso contro la gamba di un’armatura.

Andiamo, dovresti essere intelligente… Ehi, cos’è sta roba.
Mentre si era chinata a prendere il felino ancora rintontito, aveva visto qualcosa di strano sulla parete.
*O questo muro è felice di osservare il retro del cavaliere, o questa è una maniglia.*
Bravo Mordicchio!
Meeewwwww! (Mi dai questi DIAMINE di tacos?)

Così pensando, trovò finalmente l’entrata alla Camera dei Segreti (non quella powa di Potter, quella dei segreti che si dicevano i due concasati), ovvero una piccola stanza piena di ogni stramberia mai vista prima. Non aveva idea di cosa fosse o a cosa servisse ma tra una pelliccia stramba e qualche gingillo, la cosa più interessante e indossabile pareva essere un normalissimo bracciale.
*Fa quasi serio, mi piace!*
Come se fosse stata una persona seria.
Ehm, vorrei questo. Ho con me 12 Gelatine d’oro, bastano?
*Questa volta meglio chiedere a che serve.*
Ha qualche proprietà?

Disse indicando il Bracciale di Damocle. Non sapeva esattamente quanto valessero quelle robine, avrebbe dovuto chiederlo alla Sis prima di usarle… pazienza.

❝ Quindi... il mio bene non è necessariamente anche quello degli altri. ❞

CODICE ROLE SCHEME © dominionpf



Dato che non necessitavo di una quest per le gelatine, ho preso come normale il negozio! In caso di problemi: avvisatemi.
Mi son basata sulle role precedenti dicendo che Versus trova, a fatica e con “l’aiuto” del Kneazle, il negozietto e vi accede per poi acquistare in un unico post. Se dovevo aspettare il consenso del Master, modifico. Non ho descritto chi era presente lasciando tutto in BOH.
Le 12 Gelatine le ho ricevute QUI


Edited by versus zero - 29/9/2015, 19:09
 
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view post Posted on 28/10/2015, 11:06
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Il Fato

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La Torre d'Astronomia era spesso popolata da studenti dal terzo anno in su, dovendo seguire i corsi dell'omonima disciplina; nelle pause del viavai degli alunni, tuttavia, la calma del luogo veniva perennemente interrotta da rumori sinistri simili al clangore di un'armatura che cadeva oppure da suoni fastidiosi dati dalle chiacchiere dei vari abitanti dei quadri del corridoio. Quel giorno, invece, la zona circostante uno dei tanti sentieri della Torre era circondata da miagolii più che particolari, uniti man mano a parole pronunciate da bocca umana. Che la ragazza arrivata in quel punto del castello parlasse il Gattese? Da quando si insegnava la lingua dei felini ai numerosi discepoli di Hogwarts? O forse stava semplicemente tentando di comunicare con il proprio animale domestico senza troppo successo? Ben presto le tacite domande delle Dame dell'Ottocento rinchiuse nelle loro cornici dorate smisero di vorticare attorno la figura della studentessa giunta in loro presenza, perché sembrò che Kneazle e padrona fossero sparite in un anfratto misterioso. Il negozietto clandestino dei nobili, onesti e sicuramente affabili Gemelli Weasley - ironia dei termini permettendo - si stagliò in tutta la sua forza visiva, risplendendo non solo di colori, quanto di un senso di avventura e mistero che avrebbe attirato ogni Grifondoro come una calamita. La ragazza aveva effettivamente scelto un prezioso strumento magico, un Bracciale di una tinta simile all'acciaio o all'argento, un materiale che all'apparenza si legava soltanto ad un accessorio da indossare per bellezza. Il vero fascino dell'oggetto, tuttavia, risiedeva al suo interno, essendo dotato di proprietà magiche.
"Dodici Gelatine, dici?"
"Tutte d'oro, confermi?"
"Posto giusto..."
"Al posto giusto..."
"No, Fred, dovevi dire al momento giusto"
"L'ho detto al momento giusto, G!"
"No, intendo... al momento giusto, questo dovevi dire."
"GeorGenio, l'ho detto ora, non è giusto come momento?"
"Lascia stare"
Il dialogo dei due ragazzi dai capelli rossi come carote belle lucenti smise di colpo non appena si accorsero della presenza della studentessa. Di nuovo.
"Certo che sì! E Bracciale di Damocle sia!"
"Damocle, onesto guerriero, spazza la via ad ogni..."
"Destriero!" concluse George o Fred, non si era capito. "L'ho detto al momento giusto, no?" aggiunse l'altro, un sorriso sbilenco sul viso pieno di lentiggini. Affidarono il Bracciale alla loro concasata.
"Ti permetterà di usare due Incanti in un'unica azione, forte, vero? Se trovi un mostro da qualche parte, non solo puoi Flipendarlo..."
"...ma anche Schiantarlo!"
I due ex-studenti di Hogwarts parlavano quasi in simbiosi.
"Due magie al prezzo di un bracciale. Torna a trovarci!" conclusero insieme, per niente certi di aver spiegato con chiarezza il potere del Bracciale. Ormai l'acquisto era concluso, non c'era altro tempo per discutere, la ragazza avrebbe scoperto tutto in futuro.


Ottimo post, chiedo scusa per il ritardo.
Acquisto Confermato.

 
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view post Posted on 2/12/2015, 22:41
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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Vivere è come inciampare da fermi
HJEk4Ge
*Un’armatura di bronzo che cela una porta… onesto.*
- Però, ingegnosi. Il mercato nero ne conosce una più del diavolo, non è forse così? -
*Non si smette mai di imparare.*
Camillo rimase qualche secondo ad osservare l’imponente armatura, che consentiva l’accesso ad una sorta di negozietto clandestino di cui aveva sentito vociferare da qualche suo concasato un paio d’anni più grande. Era fatto così: se qualche sussurro giungeva alle sue orecchie non riusciva a non farsi gli affaracci suoi. Questa volta aveva avuto fortuna e, quando aveva domandato informazioni, gli era stato più o meno spiegato di cosa si trattasse, anche se in un primo momento gli era sembrato si prendessero gioco di lui. In realtà non fu così, ma in questo genere di situazioni Camillo preferiva andarci cauto e per questo motivo, anche dopo essere giunto al passaggio segreto segnalato dai suoi amici, temeva una possibile imboscata.
Scrollò la testa, poi si fece coraggio e seguì le indicazioni ricevute per accedere al negozio. Osservò quindi l’armatura spostarsi e, successivamente, la porta aprirsi, rivelandogli ciò che questa fino ad allora aveva celato dietro i suoi mattoni.
Per un attimo sgranò gli occhi, trattenendosi a stento dall’esultare, magari gettandosi in ginocchio e sbracciandosi dalla gioia, cercando di rimanere il più composto possibile, nonostante il sorrisetto divertito ad infossargli le labbra.
Ancora con la sua espressione ebete sul volto mosse timidamente qualche passo, fino ad entrare nella saletta allestita. Da quella posizione poteva già intravedere la merce esposta, di cui già qualcosa sapeva grazie ai suoi compagni e che ancora per lui era avvolta da un’aura di mistico e leggendario. Insomma, era incredulo di fronte a quel miraggio.
Non rimase in silenzio a lungo, ma si presentò come un nuovo cliente, cosa che effettivamente era.
«Heilà, c’è nessuno? Avrei bisogno di comprare un Ciondolo della Fenice, ho un po’ di valuta con me.» Si pronunciò, scuotendo per aria il sacchetto con le dodici gelatine dorate che finalmente aveva capito come spendere.
- Ah, diretto! -
*Siamo nel ventunesimo secolo bimba, nessuno ha più il tempo per far finta di non sapere quello che sta facendo.*
- Mi sembra lecito… credo. -
«La collana dovrebbe chiamarsi così, secondo le mie fonti.» Da quando aveva messo piede lì dentro lo sguardo era rimasto a vagabondare sui vari articoli, non si era nemmeno curato di guardarsi intorno tant’era preso. Alzò quindi gli occhi in cerca dei proprietari, pronto a consegnar loro l’importo dovuto e portarsi a casa il ciondolo, facendosi la promessa di tornare in futuro e fare un’enorme spesa di tutto il resto, pure dell’enorme pelliccia.

Code © Aika



Link alle gelatine nella seconda parte del post
Siccome ho i cash ho considerato l'acquisto come uno normale in un qualsiasi negozio, basandomi un po' su quanto visto fare nei post precedenti. Spero vada bene!
Ringrazio in anticipo :*
 
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view post Posted on 3/12/2015, 15:50
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Il Fato

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Come qualunque bisca losca, il negozietto dei Weasley non attirava frotte di studenti - né se ne curava più di tanto - eppure poteva vantare ugualmente un discreto giro di persone di fiducia, amici di persone di fiducia e amici di amici di persone di fiducia che garantiva loro un guadagno "onesto" oltre al Tiri Vispi, tale da non potersi proprio lamentare.
Certo, il rischio era comunque presente, ma tanto l'animo da grifondoro, quanto l'impeto imprenditoriale non potevano che considerare quel rischio come la parte più divertente del gioco e anzi spesso capitava loro di scherzarci su.
Il passo di Breendbergh aveva ridestato l'attenzione di uno dei due gemelli che si avvicinò al Tassorosso, palesandosi dopo aver udito la sua voce.
«Ehi Fred, è amico tuo?» Sopracciglia arcuate mentre si rivolgeva al gemello, l'espressione di chi sta pensando "chi è 'sto qua?".
Anche il secondo Weasley apparve, squadrò da capo a piedi - e pure in largo - Camillo prima di scuotere la testa.
«Nope. Pensi sia il caso di chiamare la Vice Preside?» Ci fu un altro scambio di battute, i due si comportavano come se il primino neanche fosse lì finché uno dei fratelli - impossibile determinare quale - non si rivolse direttamente a lui.
«Non so come tu sia entrato, ma questa è una base operativa super segreta; potrei spiegarti di cosa si tratta, ma poi....» E...zac! Il rosso si passò il pollice di traverso sul collo, come a mimare un taglio netto.
«Aspetta qua, giusto il tempo di...»
«..chiamare la Lancaster e gli Auror; forse te la caverai con qualche vuoto di memoria.»
«Amico mio, ti hanno fatto proprio un brutto scherzetto mandandoti qui.» Fred gli posò una mano sulla spalla.
George aveva nel frattempo adocchiato il sacchetto con le gelatine d'oro e in un gesto fulmineo la sottrasse al ragazzino. «Vediamo se è il tuo giorno fortunato, amico,» Lasciò cadere i dolcetti sul palmo della mano e li contò a voce alta. «..undici e dodici! Ci sono tutte; sai cosa significa?»
«Significa che sei appena diventato un affezionato cliente! Forse dopotutto, non importa che la vice preside sappia proprio tutto, vero George?»
«Assolutamente Fred, ci pensi tu?» E mentre George continuava a giocare con la valuta, il fratello si allontanò per recuperare l'oggetto che Breenbergh aveva detto di volere.
«È stato un piacere!» Puff! Detto fatto, missione compiuta, livello sbloccato, si poteva procedere!

Le gelatine si sono ridotte a 0, ma ora hai una belizima collana, complimenti.

 
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view post Posted on 8/1/2016, 20:15
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La prima cosa che aveva pensato guardando le gelatine d'oro che da tiri vispi le erano state rifilate insieme agli acquisti fu *e con queste che ci faccio?* Di certo mai avrebbe potuto sapere che le sette piccole gelatine d'oro che le erano state date servino in realtà come merce di scambio, anzi proprio come una valuta di un commercio clandestino. Quando le avevano detto dove le sarebbero potute essere utili Jen non capì fino in fondo. Così si ritrovò a vagare per la torre di astronomia alla ricerca di un'armatura di bronzo alta un paio di metri. Non che la missione risultò poi così difficile, una statua di quelle dimensioni non fu difficile da individuare, quello che invece sarebbe facilmente passata inosservata era la porticina che nascondeva. Certo, dopo la stanza delle necessità la prefetta di corvonero non si stupiva più di quante diavolerie e passaggi segreti potesse nascondere quel castello. Rimase un attimo interdetta davanti all'ingresso. Doveva forse bussare? ma soprattutto era saggio entrarci? Aveva una porticina nascosta e una manciata di gelatine d'oro; e la curiosità era tanta per restarsene lì fuori a mordicchiarsi il labbro. Varcò l'ingresso ritrovandosi davanti a un piccolo tesoro di oggetti dall'aspetto prestigioso. La sorpresa l'aveva lasciata a bocca asciutta lasciando spazio solo alle cose che catturavano lo sguardo. Tra tutte d'un tratto notò qualcuno da con rossi capelli ribelli. Non avrebbe saputo dire se era lì fin dal suo ingresso nello stanzino o si fosse appena avvicinato, troppo presa da un particolare bracciale. Lo aveva visto e le era tornato in mente un altro, anche se molto diverso, le ricordava in particolare la ragazza sorprendente che glielo aveva donato. Distratta dalla fulgida chioma rossa guardò il ragazzo in faccia e improvvisamente quel che si faceva dietro quella porticina era chiaro, esattamente come lo scopo delle gelatine d'oro. Le tirò fuori dalla tasta lanciandogli un'occhiata veloce per esser certa della quantità « Ciao.. sette gelatine d'oro bastano per quello? » chiese timidamente indicando un bracciale con un serpente a due teste. Pensava che avrebbe dovuto fare una corsa ad Hogsmade prima di natale per cercare neanche lei sapeva cosa, invece l'occasione le si era presentata inaspettata ai suoi occhi.

Gelatine prese da Tiri Vispi [x]
 
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view post Posted on 9/1/2016, 19:18
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Era forse stata Bathilda Bath, nota storica della Magia del secolo odierno, ad affermare che Hogwarts pullulasse non solo di magia, quanto di mistero? Oppure era stato lo stesso Peverell, docente della già citata disciplina tra le mura del nobile castello? Ma, a pensarci bene, quale utilità ci sarebbe stata nello scoprirlo? La Scuola di Magia e Stregoneria del Regno Unito rappresentava una grande e ben strutturata alcova dove le diavolerie erano all'ordine del giorno, d'altronde ospitava alunni che assomigliavano a tanti folletti dispettosi, tutti figli della stirpe di Pix. Il che, purtroppo, era tutto dire.
"Minerva!"
"Atene!"
"Minerva!"
"Atene!"
"Per le mutande flosce di Merlino, Fred! Non è Atene, ma Atena!"
"Quindi ho ragione?"
"No, hai torto marcio"
"Tu sei marcio"
"E tu sei idiota"
"E tu sei idiota"
"Smettila di ripetere le mie parole!"
"Ma sono l'adepto della dea della Conoscenza, la grande..."
"Oh, una ragazzina!"
"Come osi chiamare Atene ragazzina?"
"Atena, non Atene la città. Bando alle ciance, abbiamo visite"
Capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano: quelli dovevano essere i gemelli Weasley! I due ragazzi assunsero un'espressione prima identica, quale di leggera e piacevole sorpresa per una presenza inaspettata, poi incuriosita come soltanto dei Grifondoro avrebbero potuto mostrare. E senza ombra di dubbio, le radici dei Weasley affondavano nella nobile Casata di Godric. Si rivolsero all'unisono alla giovane studentessa che era stata tanto abile da scovare il loro, come dire, nascondiglio-non-sempre-segreto, quindi ripercorsero mentalmente la sua richiesta e annuirono con rapidi cenni del capo, un sorriso malandrino da pendant sui visi.
"Claro, amiga!"
"Ma non è quello, è IL bracciale dell'Aspide Notturna eccetera eccetera, ma IL, non quello! Dovremmo farle pagare di più, George?"
"Miseriaccia, forse sì! Nessuno offende i nostri articoli!"
Ci fu un istante di pausa, poi uno dei due - a capire quale - parlò nuovamente.
"Obè, gelatine a noi e... fai una giravolta"
"...falla un'altra volta!"
"E poi passa via per la nostra porta!" dissero in contemporanea, canticchiando quelle strofe per poi invitare la giovane Prefetta Corvonero - che avevano riconosciuto - a compiere uno stupido giro su se stessa. Quello era il prezzo da pagare, poi la fanciulla si sarebbe potuta considerare servita eccome. Il bracciale di squame di serpente aveva un valore magico più che significativo per essere perso a causa di un girotondo.

Acquisto Confermato al seguito di una giravolta: i gemelli Weasley non scherzano affatto, prode donzella!

 
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view post Posted on 9/1/2016, 21:07
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I due ragazzi la rendevano scettica e divertita allo stesso tempo, il che non poteva che tradursi con un sopracciglio alzato e un'aria divertita, nonché un sorriso strappato dalle sue labbra. Il loro completarsi vicendevolmente li rendeva in qualche modo buffi e la ragazza si chiese se lei ed Alice a volte avessero fatto la stessa impressione a qualcuno. In ogni caso, la corvonero riconosceva che l'ignoranza di nomi di oggetti importanti e dalle doti preziosi non dovevano passare inosservati e trattati come oggetti qualunque, se il suo occhio non l'ingannava quel bracciale doveva avere più di una qualità; probabilmente si sarebbe aspettata un sovrapprezzo ma...
« Una giravolta? »
Chiese ridendo ai due ragazzi cercando di capire se fossero seri, ma aveva davvero importanza? Infondo non le sarebbe costato nulla. Tentò di rendersi seria nonostante i suoi occhi continuavano a ridere.
« Per sicurezza ne faccio una per ognuno »
Chiuse gli occhi e fece due giri su sé stessa. Era una cosa così stupida che involontariamente compiendo l'azione le tornò il sorriso sul volto. L'ultima volta che aveva compiuto una giravolta simile aveva almeno quattro anni in meno e scendeva la neve. Terminati i giri si fermò davanti ai ragazzi e con un cenno d'inchino.
« Con permesso »
Sorrise, recuperò il suo "sudato" bracciale dell'Aspide Notturna e si dileguò scomparendo oltre la porticina.

 
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view post Posted on 14/10/2016, 18:39
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L'esplorazione era iniziata da circa quindici minuti, ma non aveva ancora dato risultati. Il tempo scorreva e mai come in quel momento Oliver si stava chiedendo se fosse stato preso in giro. Elijia, suo cugino, avrebbe usato di sicuro un'espressione meno lusinghiera, ma il senso era e sarebbe stato sempre lo stesso. Aveva sentito il discorso di alcuni concasati e si era intrufolato di nascosto. O per meglio dire, aveva lasciato che le Orecchie Oblunghe ascoltassero quelle parole sussurrate al posto suo, senza così rivelare la sua presenza. Non adorava l'idea di vedersi dipingere come un Caposcuola ficcanaso, tuttavia la curiosità che tanto lo contraddistingueva superava qualsiasi altra cosa. E chiaramente il piatto era stato servito in bella vista, con contorni succulenti e con... basta. Avrebbe dovuto smetterla, lo sapeva, di fare quei continui paragoni con il mondo del cibo. I dolci, in particolar modo quelli di Mielandia e di Florian Fortebraccio, puntellavano la sua giornata in maniera piuttosto incessante, forse era finalmente giunto l'istante di prendere l'orrida decisione di fare la dieta. Anzi, sarebbe stato più corretto considerarla come disintossicazione da zuccheri. Un'altra Ape Frizzola e via, l'eventuale modifica del suo stile di vita sarebbe iniziato domani o dopodomani o il giorno dopo ancora, non quel pomeriggio inoltrato. Sbuffò sonoramente, sollevatosi di qualche centimetro da terra per via dell'effetto magico dei pungiglioni di Celestino essiccato, ingrediente fondamentale di quelle caramelle al miele che tanto venerava. Non voleva tornare in Sala Comune con le mani vuote, non ora che aveva accumulato così tante Gelatine d'Oro. A pensarci bene, si era sempre chiesto a cosa servissero: negozi come Zonko oppure i Tiri Vispi Weasley le offrivano in omaggio per ogni cinque Galeoni di spesa, eppure non si mangiavano né mostravano alcun potere di grande interesse. Oliver si era incuriosito e aveva continuato a fare quella sorta di apparentemente inutile collezione, fino a quel pomeriggio, quando le voci dei due concasati avevano accennato ad un misterioso anfratto di vendita di oggetti illegali e magici nelle vicinanze della Torre d'Astronomia. Era da venti minuti, ormai, e il Caposcuola non aveva ancora notato nulla. Stava perdendo la pazienza, sicuramente. Si volse di scatto, intenzionato ad andare via, quando ad un tratto la sua Puffola Pigmea emise un verso stridulo. Non che fosse una novità, del resto Mos - questo era il nome - squittiva al pari di un topolino per attirare perennemente l'attenzione. Oliver si abbassò sulle ginocchia per permettere alla creaturina di saltare sulla sua spalla, ma lo sguardo fu rapito da un bagliore che difficilmente sarebbe stato presente su una parete qualsiasi. E quel corridoio, secondo le sue informazioni rapite, non era uno qualsiasi di Hogwarts. Ignorò la Puffola Pigmea simile ad una Pluffa per ispezionare il muro. Un solo colpetto e l'ingresso, celato perfettamente ad occhi indiscreti, si presentò in tutta la sua bellezza. «AAH CE L'HO FATTA!» esclamò, il tono sorpreso come quello di un bambino di fronte il suo primo manico di scopa giocattolo. Avanzò velocemente e il paradiso che vi si presentò lo lasciò con il fiato sospeso. Era una stanza, una stanza vera e propria! E aveva pareti, altre pareti, con scaffali e oggetti ovunque. Gli occhi di Oliver si illuminarono, mentre procedeva con la sua visita. Si perse nella sua personale contemplazione fin quando lo stesso Mos non lo riportò con i piedi per terra. La Puffola, di sesso maschile, aveva scovato i proprietari di quel posto misterioso, a quanto pareva. Oliver vi si avvicinò a passo spedito, un sorriso che faceva capolino sul suo volto. «E' vostro? Un vostro... luogo segreto? Adoro! Io sono Oliver Brior» si presentò, ammirato. Avrebbe chiesto altro, avrebbe fatto in modo di promettere il suo silenzio circa quella scoperta, sebbene fosse un Caposcuola, e subito dopo avrebbe scelto di portare via con sé il Bracciale di Damocle, quello dell'Aspide Notturna e il Girocollo Neptuno, pagando il compenso esatto di ventinove Gelatine. Ah, che sorpresa! Quei concasati non avevano tutti i torti, allora.

Bracciale di Damocle: 12 Gelatine d'Oro
Bracciale Aspide Notturna: 7 Gelatine d'Oro
Girocollo Neptuno: 10 Gelatine d'Oro

Ho 30 Gelatine d'oro, ne pago 29. Segno di seguito i link dei vari acquisti con le conseguenti Gelatine accumulate. Ho controllato più volte, giusto per essere del tutto sicuro.
- Festa di Carnevale: 6 Gelatine
- Tiri Vispi Weasley: 18 Gelatine
- Zonko: 6 Gelatine
 
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207 replies since 13/1/2011, 23:23   5319 views
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