Bacheca Hogsmeade, Hogsmeade per gli Studenti del I Anno

L’orologio della scuola aveva risuonato da poco i rintocchi delle cinque del pomeriggio, quella che per gli inglesi è l’ora del thè.
Non che lei fosse abituata a bere quella bevanda proprio a quell’ora, ma quei pochi rintocchi le ricordarono che quella era anche l’ora per accompagnare i primini ad Hogsmeade. Fare da balia ad un gruppo di ragazzini entusiasti di sperperare soldi in frivolezze non era proprio quello che aveva in programma, ma dal momento che si trovava nei pressi della Sala Grande decise di controllare a che punto era la situazione. Man mano che si avvicinava alla bacheca, non molto lontana dalle clessidre segna punti, avvertiva sempre di più un odore sgradevole... anzi, diciamola tutta, una vera e propria puzza.
Vicino al portone c’era un ragazzo, guardandolo attentamente ne riconobbe i lineamenti, era un Tassorosso, famoso per cacciarsi nei guai.

-Sei tu che ti diverti a lanciare cacca bombe per il castello?-

Domandò con aria seria, mentre si avvicinava.

Man mano che si avvicinava l’olezzo aumentava, non riuscì proprio ad evitare una smorfia di disgusto, mista anche allo stupore di essere stata chiamata “Trhesuccia”. E così non erano le cacca bombe, era proprio lui a puzzare a quel modo. Era una cosa disgustosa.

-Non chiamarmi Trhesuccia-

Disse seria

-E sentiamo, dovrei accompagnarti ad Hogsneade ridotto a quel modo?-

Era una domanda retorica naturalmente, ma aveva enfatizzato la frase muovendo l’indice della mano destra nella sua direzione.

-Farai scappare tutti gli abitanti-

Aggiunse sarcastica.

-Non se ne parla, prima dovrai lavarti-

Quando il ragazzo insistette per la seconda volta a chiamarla in quel modo gli lanciò un’occhiataccia fulminea.

-Ragazzino, ti ho già detto che non mi devi chiamare a quel modo-

Lo rimproverò con tono serio, ma un attimo dopo fu costretta a portarsi una mano davanti alla bocca, coprendosi anche il naso.

-Facciamo un patto-

Propose allontanando la mano dal viso

-Io ti porto ad Hogsmeade, ma tu per almeno un mese non combini guai... ti conviene accettare, dubito che qualche altro sia disposto ad accompagnarti visto l’odore che emani-

Già, e questo spiegava il motivo per cui in quell’atrio c’erano solo loro due.

-Guarda che ti tengo d’occhio-

Lo avvisò, giusto per mettere in chiaro che quella promessa doveva essere mantenuta e non fatta al solo scopo di strappare un passaggio al villaggio più famoso del mondo magico.

-Andiamo-

Si incamminò verso il portone uscendo dal castello. L’aria aperta diede un po’ di ristoro al suo olfatto martoriato da quel fetido odore che ben presto ritornò alle sue narici.

*almeno se lo perso basta seguire la puzza*

Ridacchiò tra se incamminandosi verso le carrozze.

Era in ritardo, lo sapeva bene. Nulla di esagerato, ma abbastanza da infastidirla: il pomeriggio era passato senza che quasi se ne accorgesse, un pò di compiti, una ronda, e ora questo. A dire il vero avrebbe preferito mille volte continuare ad aggirarsi per le mura del Castello come un'anima in pena, quasi che quel vagare errabondo le offrisse un sottile perverso piacere. Ma era il suo turno quello: e i minuti scorrevano rapidi oltre l'ora stabilita.
Il portone d'ingresso era ormai vicino, un solo studente attendeva. Non sapeva se rallegrarsene o meno: di certo badare ad una sola persona sarebbe stato infinitamente più semplice, ma era pur sempre vero che era stata proprio quell'unica persona a privarla del suo stupido passatempo. Non fosse stato per quel ragazzino, avrebbe potuto risparmiarsi di scendere fino al paese.
Sospirò appena, prima di arrivare al portone ed accorgersi che lo studente in questione era proprio della sua Casa: meglio così. C'era sempre quel rapporto particolare con i suoi compagni che non riusciva a spiegarsi: in fondo, non era mai stata molto socievole, ma forse era proprio la sua spilla ad ispirarle quel senso di protezione e tenerezza.

- Ottimo, Abbs, vero? Per oggi ti accompagno io...Spero tu abbia portato una sciarpa, c'è un bel vento fuori. Se sei pronto possiamo andare -

Sorrise incoraggiante: chissà, forse quella era la prima volta che andava ad Hogsmeade. C'era sempre una grande eccitazione attorno alle gite in paese, anche se lei non ne aveva mai capito veramente il motivo. Ma non le andava di rovinare quel momento al piccolo Tassorosso.

- Non ti allontanare mai da me, nel momento in cui varcheremo i cancelli di Hogwarts sarai sotto la mia responsabilità...Ma per il resto sarò semplicemente un'accompagnatrice, andremo ovunque tu voglia -

Forse aveva promesso troppo. Si arrabbiò con se stessa, ma non avrebbe mai ritrattato. In fondo, era pur sempre la parola di un Prefetto.

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