A calde lacrime

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Endless night
view post Posted on 23/11/2011, 21:48




Ripose la lettera in tasca, con noncuranza, la giovane Corva; il triste momento sembrava passato, ma mi dispiaceva concludere lì la conversazione...
"Non devi ringraziarmi, Luna. Hai qualcosa da fare o pensi di avere tempo per berci una cioccolata?"
Proposi sorridendo alla giovane signorina Evans... Il cioccolato aiuta nei momenti di bisogno, un amico fedele, un indispensabile alleato, un ottimo rimedio per scacciare la tristezza...

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 24/11/2011, 15:19




Passò per un'ultima volta la mano sugli occhi, indecisa sul da farsi.
Andarsene come se niente fosse stato? Rimanere lì?
Fortunatamente giunse una proposta della docente.

-Beh, no, credo di non aver nulla da fare.-
Sorrideva, anche se non era certamente vivace come prima della lettera.
 
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Endless night
view post Posted on 24/11/2011, 15:25




"Bene, ti va una cioccolata?"
E, tirata fuori in un attimo dalla tasca la fedele bacchetta, feci comparire due fumanti tazza di cioccolata calda sul davanzale della finestra. Il fumo che saliva a spirali dalle due tazze di porcellana blu appannava la parte bassa del vetro della grande finestra, mentre uno dei piccoli manici sfiorava il legno intaccato dagli anni.
Sollevai quindi i piedi da terra, appoggiando le ginocchia sull'ampia cassapanca ricoperta da una soffice stoffa e con la mano destra afferrai uno dei manici e iniziai a sorseggiare la calda bevanda...

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 24/11/2011, 17:39




-Volentieri.-
Sì, cioccolata era proprio ciò che ci voleva.
Osservò tutti i movimenti della professoressa.
Quando comparve la sua tazza di cioccolata, la prese fra le mani e iniziò a gustarla.

-E' difficile un incantesimo del genere?-
Alludeva all'incantesimo che la professoressa aveva effettuato poco prima dinanzi a lei.
 
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Endless night
view post Posted on 24/11/2011, 22:13




Entrambe avevamo le mani che dolcemente tenevano la tazza di cioccolata fumante, quasi fosse una preziosa coppa; quasi non sembravamo una docente e una sua alunna, quanto due vecchie amiche che si ritrovano per caso e di certo stava venendo meno quel velo di formalità di solito presente fra un insegnante e un allievo.
Osservai per un attimo distrattamente il fumo e il vetro appannato poi risposi
"Probabilmente per un alunno dei primi anni sì, è in realtà un incantesimo "domestico", molto utile alle maghe-casalinghe. In realtà la cioccolata viene dalle cucine, l'hanno preparata gli elfi..."
Sorrisi, complice... non potevo certo raccontare uno dei segreti di Hogwarts, ma era semplicemente affascinante vedere l'abilità che certi maghi, molto più abili di me, avevano nell'eseguire quei semplici incanti domestici...

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 28/11/2011, 15:45




Rimase stupita dalla risposta che le fornì la docente.
*Che strano...*
Le veniva da ridere al pensiero di due tazze di cioccolata che fluttuavano per il castello, per giungere dalle cucine a chi le aveva evocate. Ma ovviamente sapeva che non era così.
Gli occhi erano ancora lucidi, e le guance rigate dalle lacrime che ormai non sgorgavano più dai suoi occhi.
La situazione era alquanto strana, sembrava si trattasse di due amiche che si trovavano lì per caso.
Una volta che si rese conto della situazione, si schiarì la voce e si ricompose sulla panca.

-Se posso saperlo, da quanto tempo insegna qui?-
Aveva cambiato radicalmente discorso. Si era resa conto che la situazione in cui si trovavano non sarebbe potuta esistere con un altro docente.
Già immaginarsi la Dalton o Peverell seduti a bere la cioccolata le riempiva gli occhi di ilarità.
Forse era la giovane età della Wiggley a farle assumere quel tono così confidenziale con gli alunni.
Luna si sentiva a suo agio.
 
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Endless night
view post Posted on 28/11/2011, 21:55




Il discorso cambiò radicalmente e virò sulla mia carriera di docente. Tuttavia l'aria era rilassata, come in un colloquio fra due vecchie amiche.
Mi ci volle un attimo a rispondere, persa com'ero in mille ricordi lontani e fu quasi con sussulto che mi risvegliai dal mondo dei ricordi, mentre un gufo emetteva un acuto richiamo dalla somità di qualche torre
"Insegno qui da quasi un anno, Luna, ma ho viaggiato molto in tutto il mondo prima di ritornare qui.."
*Quasi tutto, Margaret. Dimentichi che Là ancora non vuoi tornare*
Sorrisi alla ragazza, quasi a voler scacciare quell'amara constatazione che affollava in quegli attimi la mia mente...

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 2/12/2011, 18:29




*Anch'io vorrei viaggiare molto... *
Guardava ammirata la professoressa.
Continuava a sorseggiare la sua cioccolata calda.
Appena rialzò lo sguardo sulla professoressa, notò che era sorridente, ma lo sguardo, a tratti, era vacuo, come se la sua mente fosse tutt'altro che lì in quel corridoio.
La Wiggley sembrava pensierosa.

-Qualcosa la turba, professoressa?-
Ma forse era stata troppo indiscreta. Avrebbe voluto rimangiarsi quelle parole.
-Cioè... niente.-
E prese a guardare fuori.
 
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Endless night
view post Posted on 2/12/2011, 22:20




"Ma no, tranquilla, Luna, anzi ti rispondo subito.."
D'improvviso poteva tornare l'imbarazzo dovuto a quel sottile e labile confine quale è quello fra il rispetto per un docente e l'assenza di formalità che avevo preferito per quell'incontro.
Feci un lungo respiro profondo e mi preparai ad raccontare qualcosa di cui non parlavo da molto molto tempo ormai e nemmeno sapevo perchè lo stavo facendo. Cosa poteva interesse a quella giovane Corvonero?
"Vedi, ho viaggiato tantissimo negli ultimi tre anni, ma c'è un paese in cui non torno da quando frequentavo il secondo anno di Hogwarts. Io sono per metà italiana e la mia infanzia, prima di dimostrare di avere poteri magici e dover fuggire, l'ho passata in un piccolo paesino in Italia. Sono tornata solo poche volte e sempre in incognito, per paura di mostrare inavvertitamente i miei poteri magici.
Però mi manca moltissimo il mio paese d'origine e vorrei tanto tornare, anche se l'Inghilterra è comunque un paese bellissimo..."
Le ultime parole le pronunciai con un tono di voce talmente basso che a mala pena erano udibili, ma non potevo fare di più, mentre una solitaria e grossa lacrima solcava le guance della giovane docente...
"Scusami, Luna..non ti obbligo a restare se non vuoi, ora..."
Dissi alla ragazza guardandola si sfuggita negli occhi...

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 5/12/2011, 18:21




La professoressa aveva preferito raccontarle ciò che la turbava, evidentemente, piuttosto che far finta di nulla e proseguire una conversazione spensierata.
Bevve l'ultimo sorso di cioccolata, e, indecisa sul da farsi, continuò a tenere la tazza vuota in mano.
*Un Evanesco?*
Poi la Wiggley iniziò a raccontare, e Luna si ammutolì, ascoltandola.
Sembrava che, più che dirlo a lei, volesse confidarlo a sè stessa.
Infatti pronunciò tutto senza pause, quasi come fosse uno sfogo, nonostante il tono rimanesse calmo.

-Bella l'Ital...-
Luna stava per guardarla nuovamente negli occhi, quando scorse una grossa lacrima solcare le guance dell'insegnante.
Distolse in fretta lo sguardo, non era abituata a quel genere di scene.
Non aveva mai pensato che anche i docenti fossero delle persone normali, e che avessero anch'essi un normalissimo dotto lacrimale.
*Oddio.*
Fece un respiro non troppo rumoroso, in modo che la docente non lo sentisse.
Anche la Wiggley era in evidente imbarazzo, tant'è che si chiese se Luna non volesse restare oltre.
Ovviamente la ragazzina sarebbe stata tentata dalla proposta della docente, ma le sembrava qualcosa di indelicato.
Non per maleducazione, ma non sopportava quel silenzio imbarazzante che si era appena creato.

-Non si preoccupi, non c'è nulla di cui vergognarsi..-
Forse, per il discorso precedente, poichè la Wiggley era più vicina agli studenti di quanto non lo fosse Peverell, non era poi tanto strano.
-Ovviamente, se Lei preferisce che io vada, non ci sono problemi...-
Non sapeva bene cosa dire...
Tentare di consolare la docente? Forse non era abbastanza all'altezza.
 
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Endless night
view post Posted on 5/12/2011, 22:10




Fra me e la giovane Evans si era creato un silenzio imbarazzato, cui cercai ben presto di rimediare. Era una ragazza molto gentile e le ero grata, ma era ora di tornare ad argomenti più allegri. Spuntò un sorriso sincero e con un piccolo fazzoletto estratto dalla tasca asciugai quella solitaria lacrima, frutto di un istante di debolezza. Capitava a tutti, talvolta, di perdere per qualche secondo, l'autocontrollo e di lasciarsi andare alle proprie emozioni. Il segreto è di far in modo che questi momenti accadano di rado...
"No, mi fa piacere se resti, Luna.."
*Dio, Margaret, sei un disastro...*
*Però mi manca tantissimo*
Due voci contrastanti sembravano intrattenere un dialogo nella mia testa e le scacciai portando la mente su ricordi felici: le dolci colline italiana dal profilo ondulato e le vecchie vie accidentate del paese dei miei nonni
"Sì, Luna, è molto bella l'Italia. Ci sei mai stata?"

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 11/12/2011, 14:51




La professoressa estrasse un fazzoletto, e delicatamente si asciugò quella lacrima che, ora, aveva lasciato una scia di umido sulla sua guancia.
Temeva che la professoressa le dicesse di andarsene, invece no.
Disse che le avrebbe fatto piacere se Luna fosse restata.
*Uh, addirittura*
Anche la professoressa sembrò cogliere quel silenzio che si era creato, interrotto solo da frasi che sembravano uscire forzatamente dalle bocche delle due.
La Wiggley decise di spostare l'argomento su qualcosa di più felice.
Luna, però, temeva che riparlare dell'Italia potesse nuovamente rattristire la professoressa. Aveva vagamente intuito il motivo del dispiacere della donna che si trovava di fronte a lei.
Chissà come le mancava l'Italia.
E forse aveva bisogno di parlarne, tuttavia, Luna era molto attenta a ciò che avrebbe detto, in modo che non destabilizzasse la professoressa.

-Professoressa, in realtà sono nata in Italia. Precisamente a Siracusa, in Sicilia... non so se vi si è mai recata, o se ne ha sentito parlare. Poi, io e la mia famiglia abbiamo visitato alcune città della magnifica penisola, ma il mio sogno è quello di visitare Roma... purtroppo si tratta di un sogno che non abbiamo mai assecondato. Poi, circa tre anni prima che io venissi qui, la mia famiglia ed io ci siamo trasferiti a Londra per questioni di lavoro dei miei. Chissà se mai ritornerò in Italia...-
Concluse, pensierosa.
Non voleva chiedere alla professoressa che esperienze avesse dell'Italia, temeva di essere poco delicata.
 
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Endless night
view post Posted on 12/12/2011, 18:18




Le parole che seguirono la mia domanda furono molto controllate e ponderate dalla ragazza, probabilmente temendo la mia reazione o, mi piacque pensare, intuendo il vero motivo del mio dispiacere...
"Davvero? Siracusa è una città bellissima, ma purtroppo non ho avuto l'onore di visitarla. Però ho visto Roma, non era lontana dal mio paese natale..."
Gli occhi della docente si illuminarono come un lume appena accesso e, seppur lucidi, sorridevano ora, a quel ricordo...
"Ti va di vedere qualche foto?"
E, senza aspettare risposta, fece comparire un grosso album di foto rilegato in pelle, dall'aria piuttosto antica e consumata come se fosse stato aperto più volte e maneggiato anche da mani piccole e un po' pasticcione. Tuttavia non lo aprii, in attesa della risposta...
Sulla copertina la foto di un paesaggio collinare e in lontanza, persa nei campi, un piccolo paesino sulla sponda di un mare azzurro brillante. Ma, curiosamente, nulla di muoveva in quell'immagine....

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 23/12/2011, 16:23




Ascoltò le parole della docente.
Seguì i suoi occhi illuminarsi, forse al nome delle due città, o semplicemente ai ricordi.
Una domanda seguì questo repentino cambio d'espressione.
Delle foto. Certo che le andava.
Ad un movimento della bacchetta, fra le mani della docente si materializzò un album, di quelli che vedeva nel mondo Babbano.
Sulla copertina era stampata una foto che rappresentava un paesaggio quasi idilliaco.
L'album sembrava consunto, forse era semplicemente stato molto utilizzato.
Rimase chiuso in grembo alla docente, che, evidentemente, attendeva una risposta della ragazzina.
Dal canto suo, Luna era quasi dimentica del fatto che la docente le aveva posto una domanda.
Solo quella situazione divenuta statica la riscosse.

-Sì, mi farebbe molto piacere, grazie.-
Teneva gli occhi puntati sulla foto in copertina, nella quale nulla si muoveva... Quell'album proveniva dal mondo Babbano.
-Ehm... poi Le andrebbe di parlarmi un po' di Roma?-
 
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Endless night
view post Posted on 2/1/2012, 12:46




"Certo, Luna, anzi ti mostrerò direttamente le foto.."
Saltò su con un sorriso la docente che sembrava aver ritrovato il sorriso.
Fu così che aprì quell'album consunto, dove si potevano notare anche a una prima occhiata i segni di piccole dita che si erano impegnate a sfogliarlo: doveva essere molto molto vecchio, probabilmente aveva più di dieci anni.
Sfogliò molto pagine la giovane donna, pagine piene di foto di persone, di paesaggi, di monumenti finchè ad un certo punto si fermò.
Sulla pagina c'era scritto in una calligrafia elegante e precisa "Roma" e sotto questa una bellissima foto che raffigurava una veduta della città. Si potevano notare le cime degli alberi del Gianicolo ondeggiare al vento, non tutto l'album era Babbano...
La docente si avvicinò di più alla giovane corva e iniziò a sfogliare le pagine e le foto mostrando a Luna le foto della città eterna...

 
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31 replies since 19/11/2011, 19:27   334 views
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