Per quanto tempo è per sempre? A volte, solo un secondo., Privata.

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view post Posted on 30/1/2012, 15:41
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- Deus ex Mazza -

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Erano così diversi quei due ragazzi. Da una parte c'era Jessica, apparentemente così irrequieta e strapazzata da emozioni che sembravano talvolta discordanti, dall'altra invece vi era Patrick così sereno e apparentemente imperturbabile, forse a causa della sua ingenuità. Probabilmente la ragazza aveva avuto una vita più movimentata di quella del suo prefetto, ma questo Patrick non lo sapeva, rispettava a prescindere il suo vissuto.
Non ho detto che è infallibile. Patrick ci tenne a precisare quel punto, quasi interrompendo la Caposcuola, ma d'altronde era proprio così. Aveva percepito la presenza di un fiuto particolare nei confronti di persone, comportamenti e situazioni e, a dire la verità, non si era mai manifestato spesso. Tuttavia, le poche volte che aveva fatto capolino, si era dimostrato utile e non sbagliarsi.
Nessuna presunzione. Affermò sorridendo alla ragazza che si era allontanata di qualche metro. Sono pronto ad assumermi le conseguenze di un eventuale errore di calcolo.
Il dialogo proseguiva placido e piacevole ma ad un certo punto le parole della rossa sembrarono scuotere la situazione:
Il pericolo è dietro ogni angolo. Certo, dipende anche che cosa noi consideriamo tale.
Pericolo., perché erano finiti a parlare di ciò? Una cosa era sicura Jessica non era una studentessa come le altre, nascondeva qualcosa, qualcosa che le donava una coscienza maggiore del mondo, una consapevolezza delle proprie azioni decisamente maggiore di quella di una normale maga della su età.
...possedere realmente un mantello ci renderebbe invisibili al nemico. Sarebbe un potere più che un deficit...
Possibile che il prefetto avesse perso il filo del discorso? In pochi secondi erano passati dal parlare del suo istinto a qualcosa di più grande. Certo avrebbe voluto spiegare la sua presa di posizione, nascondersi in vita dalla morte per vivere più a lungo possibile era da furbi ma anche da codardi. Avrebbe voluto tapparsi la bocca, ma i quesito uscì dalla sua rima senza che Patrick potesse controllarlo.

Tu combatti il Signore Oscuro?
Che poi, cosa ne sapeva lui del Signore Oscuro. L'aveva sentito nominare dalla Dama Grigia, c'entrava con la famiglia di sua madre ma qual era il ragionamento logico che l'aveva portato a fare quella stupida domanda. La risposta era semplice: l'istinto e l'intuito di cui aveva discorso fino a poco prima si era fatto sentire dopo molto tempo, in maniera più che inaspettata.

Edited by Patrick Swan - 30/1/2012, 15:57
 
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Jessica A. Evans
view post Posted on 9/2/2012, 21:33




Tu combatti il Signore Oscuro?
Per un momento non seppe che rispondere. Rimase quasi sbalordita dal modo in cui Patrick si riferì a Lui. Per quel che ne sapeva solo i suoi vermi lecca talloni lo definivano Signore, mostrando il loro contratto a vita (o morte) di schiavitù. Una pena eterna in cambio dell'illusione della gloria, del potere... Di poter anche solo condividere ciò che Voldemort sapeva, ciò che conosceva.... Jessica rabbrividì. Non aveva mai pronunciato il suo nome e non era ancora pronta per farlo. Non nutriva solo crudo e spietato odio, verso il Lord Oscuro, provava anche timore e un macabro ed insano rispetto. Quest'ultimo sentimento però era riservato solo a lui, il Capo Supremo delle Arti Oscure, perché Jessica in parte appoggiava la sua grande ambizione e il suo amore per ogni forma di conoscenza. MA sapeva che molti avrebbero frainteso. Lei odiava coloro che venivano definiti Mangiamorte, li detestava con tutto il suo essere. Non appoggiava certo la loro politica, su questo era fermamente convinta. "Chi ti ha parlato di Colui-che-non-deve-essere-nominato in termini di servilismo e sottomissione?" chiese, senza rancore, solo con sincero interesse. Sebbene avesse già intuito che Patrick fosse sostanzialmente di animo buono, non poteva certo aprirsi con lui senza tastare un po' il terreno. Voleva smuovere la terra, battere il ferro finché era caldo. Ma prima doveva conquistare la sua fiducia e farsi credere da lui. Ogni buona forma di rispetto e relazione doveva basarsi su fondamenta solide, non poteva permettersi che crollassero dopo pochi mesi di reclutamento. Se Patrick si fosse mostrato idoneo ai requisiti, la sua vita sarebbe inevitabilmente cambiata nel giro di pochi istanti. Ma Jessica voleva prima leggere convinzione e determinazione nei suoi occhi, capire le sue motivazioni, leggere i suoi intenti tramite le sue espressioni. Tutti passavano prima dall'analisi, per poi essere condotti nelle profondità della Tana del Bianconiglio.
 
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view post Posted on 12/2/2012, 14:16
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- Deus ex Mazza -

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Beh, Patrick sorrise, non poteva negare di aver ottenuto la sua risposta. Certo non ne era sicuro al 100% ma la reazione di Jessica fu più che esaustiva. Un sussulto che la prese in contropiede, sorpresa era più che sufficiente. In realtà non poteva sapere a che cosa stesse pensando ma decise di non sforzarsi troppo in esagerate interpretazioni ma di aspettare la risposta della ragazza, che arrivò sotto forma di domanda.
"Chi ti ha parlato di Colui-che-non-deve-essere-nominato in termini di servilismo e sottomissione?"

Immagino tu conosco la Dama Grigia. Disse sereno. Me ne ha parlato lei poche sere fa, a quanto pare la famiglia di mia madre ha qualcosa a che fare con lui.
Fece una pausa e cercò di rassicurare con il suo sguardo la sua caposcuola.
Non preoccuparti, io di questa persona non conosco altro se non questo appellativo. So che esistono persone chiamate Mangiamorte e che lo servono in maniera fedele. Nient'altro. Tu a quanto pare sai molto di più... Un altro silenzio e poi riprese a parlare, per concludere.
Tranquilla non voglio sapere nulla, anzi scusami se sono stato indiscreto.
D'altronde sarebbe partito per Londra di lì a poco, non avrebbe avuto bisogno di torturare di domande la povera Jessica per ottenere le informazioni che cercava. Forse aveva sbagliato a inoltrarsi in quell'argomento, anzi ne era sicuro. Maledisse ancora la sua bocca e attese che Jessica si tranquillizzasse.
 
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Jessica A. Evans
view post Posted on 13/2/2012, 18:19




Immagino tu conosco la Dama Grigia. Disse sereno. Me ne ha parlato lei poche sere fa, a quanto pare la famiglia di mia madre ha qualcosa a che fare con lui.
Jessica sorrise, in un istante comprese. Tutti erano i migliori Corvonero erano a conoscenza della relazione che intercorse tra Priscilla Corvonero e il Barone Sanguinario, fantasma di Serpeverde, e in egual modo a tutti era noto che la maggior parte dei Maghi Oscuri provenivano da quella medesima casa. Per quanto Jessica apprezzasse, in cuor suo, le qualità ricercate da Salazar, non poteva che provare compassione e un filo di rabbia ogni volta che rileggeva la Storia della figlia della loro fondatrice. Presumibilmente l'appellativo Signore Oscuro, l'aveva appreso da figli o parenti di Maghi Oscuri frequentanti Hogwarts, oppure perché no? Da Voldemort stesso... Era noto a tutti che fosse studente di quella scuola, tempo addietro, quando ancora nessuno di loro era ancora nato. Jessica poteva solo fare delle ipotesi, ma non era certo quello il fulcro della questione. Patrick le aveva appena rivelato qualcosa di personale e estremamente compromettente. Certo, compromettente per chi non sapeva cogliere il modo di pensare di uno che davvero sta mentendo. Nessun seguace dell'Oscuro sarebbe stato tanto ingenuo da ammettere di avere la qualsiasi forma di relazione con lui, non in quei tempi, non se era uno studente infiltrato. Black non l'aveva fatto, nessuno l'aveva fatto. Essere sotto copertura tra le mura di Hogwarts, aver fatto breccia nelle difese dell'Ordine, rappresentava un'occasione troppo ghiotta per essere sprecata così ingenuamente. "Comprendo..." mormorò assorta, staccandosi lentamente dal muro. Estrasse rapidamente la bacchetta dalla tasca sul retro, dove finalmente aveva appreso che fosse, e la puntò verso le scale. *Muffliato* pensò, per rendere impenetrabile la zona ad orecchie indiscrete. "Ho isolato la nostra conversazione. La prima cosa che devi sapere è che Hogwarts non è un posto così neutrale e sicuro come si crede. Ci sono Seguaci di Tu-Sai-Chi infiltrati tra le mura, si spacciano per comuni studenti quando magari hanno già sperimentato la tortura... O l'omicidio. Avrai magari letto o sentito parlare del Caso Black ... E' tornato molto in voga in questi ultimi tempi..." prese a spiegare, concludendo la frase con leggero sarcasmo. Solo lei poteva sapere quanto odio e rancore le scorreva nelle vene, ma se avesse potuto non avrebbe concesso agli Auror la possibilità di incarcerarlo. Avrebbe voluto prima affrontarlo di persona. "La seconda cosa importante è che però non sono i soli a tenere le redini del gioco. Forse saranno così presuntuosi da credere di essere più... Com'è che dicono loro? Potenti? Sì, ecco, potenti" rise, una risata di scherno e compatimento verso tutti quei poveri illusi che abbracciavano una causa persa. "Beh si sbagliano. Abbiamo anche noi i nostri mezzi, molto più puliti e ragionevoli dei loro, ovviamente" aggiunse orgogliosa, ripensando a tutte le loro mortali imprese. Avevano combattuto con onore, avevano vinto parecchie volte, altre volte avevano subito, ma senza fare la loro degna di nota figura. Non aggiunse altro, era la volta di Patrick di parlare, di fare domande. Il contratto firmato nella Stanza delle Necessità le impediva di andare oltre. Da lì in avanti Patrick avrebbe dovuto decidere e poi... Avrebbe visto.
 
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view post Posted on 14/2/2012, 16:48
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- Deus ex Mazza -

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Aveva detto qualcosa di strano o semplicemente la cosa più giusta? Fatto sta che dopo pochi secondi l'espressione sospettosa e un po' sorpresa di Jessica scomparve, come e avesse capito qualcosa che solo lei poteva sapere, come se avesse dubitato del suo prefetto, per un instante. Ma dubitato cosa? Bastavano davvero due singole parole a cmabiare tutto in quel mondo? Chi era il Signore Oscuro? Quale doveva essere la sua storia se solo questo appellativo faceva rabbrividire? Cosa aveva passato sua madre costretta a vivere in una famiglia a lui devota? Forse Jessica poteva rispondere a queste domande? Il prefetto si accorse di essersi di nuovo perso nel turbine dei suoi pensieri, ma JEssica non sembrò averci dato peso. Anzi sembrava piuttosto preoccuparsi di isolare la stanza da orecchie infide, castando dei perfetti muffliato.
Ci sono Seguaci di Tu-Sai-Chi infiltrati tra le mura, si spacciano per comuni studenti quando magari hanno già sperimentato la tortura... O l'omicidio. Avrai magari letto o sentito parlare del Caso Black

Seguaci di tu-sai-chi nella scuola? Intendi seguaci del Signore Oscuro? Mangiamorte?
Domandò il prefetto senza pensarci. Aveva sentito quelle parole in momenti diversi, apparentemente sconnesse ora si ricollegavano perfettamente incastrandosi come pezzi di un puzzle, e tutto finalmente aveva senso. Poi ad un tratto un solo pensiero: Ayumo. Possibile che lei fosse una li doro? Poteva bastare una sensazione errata ad un ballo per mettere in dubbio la sua più cara amica? Non sapeva cosa pensare il Corvonero, seguire come sempre il suo istinto o punirsi per dubitare di lei? Ci avrebbe pensato più tardi.
Il Caso Black? Di cosa poteva trattarsi? Effettivamente aveva visto nuove figure aggirarsi per i corridoi, ma aveva sempre pensato fossero docenti in cerca di un occupazione... davvero si trovavano li per altri motivi?
Abbiamo anche noi i nostri mezzi, molto più puliti e ragionevoli dei loro, ovviamente...
La caposcuola continuava a parlare, rivelava informazioni sicuramente sensibili senza far caso a Patrick che a stento poteva mettere assieme i pezzi di quel vaso che sembrava essersi infranto contro la sua testa.

Non so nulla del caso Black. Non so nemmeno chi fosse. Dici che faccio male a non occuparmi degli affari degli altri?

Chiese ironico alla caposcuola. Non avrebbe voluto essere tanto indiscreto, ma la sua bocca si mosse da sola.
Quali sono questi mezzi? Non voglio rimanere qui inerte mentre qualcuno cerca di rovinare la mia vita e la mia scuola. Non voglio che qualcuno cerchi di impedirmi di conoscere, ora che ho scoperto questo nuovo mondo.


 
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Jessica A. Evans
view post Posted on 23/3/2012, 16:24




Seguaci di tu-sai-chi nella scuola? Intendi seguaci del Signore Oscuro? Mangiamorte?
Jessica sorrise enigmatica, Patrick non era certo un ragazzo stupido e lei aveva rivelato fin troppo. Era ben consapevole di essere legata da un giuramento, il suo nome era impresso sulla pergamena appesa sulla parete del loro segretissimo covo all'interno della scuola, e ciò significava che non poteva proferir verbo circa l'ES con i non membri. Nemmeno con gli aspiranti. O si andava fino in fondo e si veniva a conoscenza di tutto, oppure ci si tirava indietro dimenticandosene.
"Precisamente. In effetti una costante vigilanza non farebbe certo male, soprattutto da parte di tutti coloro che potrebbero essere sospettati di complottare contro Colui che non deve essere bla bla bla..." mormorò amaramente, osservando un punto imprecisato della parete. Sospirò profondamente e osservo il viso del compagno di casata. Le sue parole sembravano abbastanza convincenti, e le sue motivazioni ben sostenute. Poteva tentare? Jessica nutriva grandi speranze in quel ragazzo. "Allora, Alice.... Vuoi farti un viaggio giù per la tana del Coniglio Bianco?" mormorò ironica, utilizzando volontariamente frasi prese da una fiaba Babbana, una di quelle fiabe che allietavano i bambini, non li agitavano con immagini di morte e distruzione. "Se vuoi sapere, dovrai andare fino in fondo. Se deciderai di tirarti indietro, noi tutti lo verremo a sapere. Non posso dirti altro, devi prima compiere la tua scelta. O combatti con noi, o sei contro di noi" parole dirette e coincise, niente inutili tergiversazioni o giri di parole. Aveva bisogno di una risposta immediata, per poter finire quella conversazione in una sede decisamente più opportuna.
 
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view post Posted on 27/3/2012, 14:37
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- Deus ex Mazza -

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Per quanto il discorso stesse prendendo una piega inaspettata, il giovane prefetto non sembrava essere minimamente confuso. Se era vero che nella scuola si nascondevano di Mangiamorte, magari nelle veste di normalissimi studenti, non poteva che esistere anche chi li combatteva, magari per evitare che potessero trovare nel vasto numero degli alunni nuovi sostenitori. Tuttavia, per Patrick non era questione di bene o male: per quanto condivisibili o meno, era convinto che anche i seguaci del signore oscuro avessero le loro ragioni, poiché solo un fine valido e concreto poteva far si che essi riuscissero a ottenere tanti consensi e a provocare trambusto.
Se vuoi sapere, dovrai andare fino in fondo...
Un' invito a nozze per caso? La possibilità di carpire nuove conoscenze, che la Caposcuola avesse gettato volontariamente quella succulenta esca? E se il fine ultimo della sua compagna era quello di reclutarlo come un normale soldato, si sbagliava di grosso; se si aspettava che avrebbe agito a prescindere dalle sue convinzioni, si sbagliava di grosso; se pensava che da quel momento sarebbe andato in giro per la scuola a predicare la forza del bene, si sbagliava di grosso.

Accetto.
Disse risoluto e fissando intensamente la sua superiore nei suoi occhi vividi e smeraldini.
Ma se pensate che obbedirò ciecamente a degli ordini abbandonate le vostre speranze. Per quanto possa fare della lealtà un punto cardine della mi essenza, non agirò mai contro il mio modo di essere. Fece una pausa sorridendo. Ma credo che tu ti aspettassi da me tale risposta.

In realtà vi erano motivi più profondi che spingevano il prefetto a prendere quella decisione, per lui molto sofferta. Aveva visto Ayumo cambiare radicalmente in poco tempo, aveva percepito qualcosa di oscuro l’ultima volta che l’aveva incontrata. Avrebbe fatto in modo che ella potesse recuperare la sua vera anima, sacrificata pur di salvare ciò che le era caro. Non avrebbe permesso che altri studenti fossero costretti a vendersi ne ad uno schieramento ne all’altro credendo di risolvere i suoi problemi, così come avrebbe agito contro le forze oscure, avrebbe agito contro i membri del suo stesso gruppo, se i loro principi si fossero rivelati superficiali o fondati su pregiudizi.

 
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Jessica A. Evans
view post Posted on 30/3/2012, 11:07




Jessica si volse a fissare l'interlocutore, con aria seria, assorta, ascoltando ogni singola parola. Non seppe bene come rispondere, quel ragazzo sembrava abbastanza determinato, ma anche incredibilmente... Cosa? Non riusciva ad inquadrarlo bene, e non seppe dire se la sua risposta le piacque. Erano un gruppo unito, in cui per quanto ognuno mantenesse alti i propri valori, spesso come in ogni contesto collettivo, l'individualità veniva posta a servizio del bene comune.
"Non siamo schiavi, non siamo Mangiamorte, se è questo che ti preme. Ma sappi che non si sta giocando, se entri nel giro i restanti individui si aspetteranno cose da te, come da tutti". mormorò, seria, fissando Patrick negli occhi. Ogni singolo membro dell'ES aveva delle aspettative, stavano combattendo una guerra, non c'era spazio per i capricci. "Se non hai altro da aggiungere, possiamo continuare questa conversazione in un luogo più adatto" concluse infine, rimanendo in silenzio. Se Patrick avesse avuto rimostranze, dubbi o perplessità quello era il momento adatto per esporle. Altrimenti, sarebbero scesi in direzione dell'arazzo di Barnaba il babbeo e acceduti alla Stanza delle Necessità.
 
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view post Posted on 2/4/2012, 22:45
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- Deus ex Mazza -

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Il prefetto si accorse in un attimo del tentativo della Caposcuola di penetrare le sue difese, visibilmente perplessa e forse infastidita dalla risposta del ragazzo; tuttavia, quella era la verità più profonda: combattere il bene e professarlo, quando in realtà i mezzi utilizzati non si discostano per nulla da quelli aspramente criticati, rappresentava a sua parere una grande ipocrisia. Doveva combattere il male? Non avrebbe avuto problemi ad usare i suoi stessi mezzi, questo Jessica doveva accettarlo.
Corrugò improvvisamente la fronte e deglutì rumorosamente come per liberarsi da un grosso peso, dopo tutto erano soli, isolati, nessuno avrebbe potuto sentire.

Non è tutto.
Interruppe la ragazza con un sussurrò, facendo crollare la tensione come un jet che imbatte contro la parete del suono.
Ho bisogno di aiuto, che tu mi aiuti.
No, non era da lui chiedere aiuto in maniera così esplicita e palese, decisamente. Vi erano forse alternative? Le parole della Dama Grigia erano state più chiare che mai: il suo destino, la sua vita erano stati decisi dalle forze oscure, aveva bisogno di comprenderle e di conseguenza capire i perché della rovina della sua famiglia.
Devo recarmi a Londra per una questione importante e, per farlo, devo sapere tutto lo scibile sul Signore Oscuro e sui suoi seguaci. Se per farlo c’è bisogno di combattere per le forze del bene, non ho problemi ha donarti la mia parola.
Poi, improvvisamente, come se quegli istanti fossero appartenuti ad una parentesi lontana nel tempo, il suo volta cambiò di nuovo espressione, lasciando spazio al viso vacuo e severo che caratterizzavano il prefetto.
Sperava e una parte del suo cuore ne era inspiegabilmente convinta che Jessica avrebbe capito; dava l’idea di conoscere il dolore, di conoscere il senso di giustizia che lo spingeva a comprendere perché i suoi genitori avevano dovuto lasciare questo mondo e il loro figlio. Non voleva nemmeno essere frainteso, nonostante la giovane età, Patrick aveva ormai accettato ed era soddisfatto della sua vita: non era spinto dal dolore o dalla rabbia ma, come sempre, dall’ardente desiderio di conoscere, di spiegare, di capire.

E ora... concluse ...sono pronto a seguirti ovunque tu voglia portarmi.

 
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