La Rapina, Quest n. 3

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view post Posted on 14/2/2012, 16:03
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Il Fato

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Uno strano individuo mascherato si aggirava per lo Zoo. Il gestore aveva riso quando gli era stata riferita la circostanza ed aveva archiviato la questione come uno scherzo ordito da annoiati ragazzini. Ma dovette maledire la propria leggerezza quando l'uomo incappucciato, dopo aver schiantato uno dei custodi, si era dato alla macchia con un rarissimo uovo di Drago. Una superficialità che il gestore avrebbe pagato a caro prezzo: il Ministero era stato chiaro, massima attenzione nei riguardi di tutti i tipi sospetti. Con un grosso fazzoletto che si portava continuamente alla fronte madida di sudore, il povero uomo camminava avanti ed indietro, scervellandosi su come risolvere il guaio. Avrebbe dato il suo braccio destro per quel dannatissimo uovo! I custodi si aggiravano per il parco senza troppa convinzione e con una disorganizzazione riprovevole per una struttura mastodontica come quella. Qualcuno doveva prendere in mano la situazione.

Quest multipla, almeno due partecipanti


Edited by MasterHogwarts - 15/4/2018, 00:26
 
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view post Posted on 13/7/2012, 15:38
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L'anno scolastico era appena finito... Questo voleva dire vacanze, divertimento, meritato riposo.
No, non sarebbe stato affatto così... Di certo non dopo la terribile notizia che aveva appreso dai suoi zii... I genitori del ragazzo erano scomparsi nel nulla, senza lasciare nemmeno una lettera... A proposito di lettere, durante il corso dell'anno aveva ricevuto una sola lettera da sua madre, nella quale vi era scritto che lei e suo padre litigavano spesso e che lui non avrebbe trovato il tempo di scrivergli... Già allora c'era sotto qualcosa, ne era certo.
Tuttavia, il ragazzino si sentiva fin troppo impotente di fronte a quella situazione... Insomma, aveva appena dodici anni... Non poteva affrontare eventi del genere.
Nonostante ciò, era riuscito a farsi forza... Forse era tutto grazie al suo carattere, fatto sta che il ragazzo non era uscito per niente traumatizzato da quegli avvicendamenti... Gli occorreva però maturare in fretta... Ma poteva dire che stava facendo dei passi avanti a riguardo, grazie alle esperienze che aveva vissuto ad Hogwarts.
Quel giorno si trovava a Londra proprio con i suoi zii e con il fratello... Quella mattina avevano iniziato a visitare la capitale e si erano fermati in un ristorante per il pranzo.
Kevin non amava molto i luoghi frequentati dai Babbani... Ma, d'altronde, anche i suoi zii lo erano e doveva adattarsi.
Successivamente, i suoi zii e suo fratello minore sarebbero andati in Hotel a riposare, per poi riprendere la visita alla città nel tardo pomeriggio... Kevin non aveva alcuna voglia di seguirli, la loro presenza era opprimente, aveva bisogno di stare da solo e glielo aveva riferito senza troppi giri di parole.
Stranamente, avevano deciso di lasciarlo libero per quel pomeriggio... Gli avevano però raccomandato di non allontanarsi troppo... Forse non lo ritenevano ancora abbastanza responsabile, ma lo lasciavano stare per via di quello che era successo... Alla fine, non gli interessava... In quel momento odiava tutto e tutti... Aveva bisogno dei suoi genitori... Non potevano averlo lasciato così.
Mentre camminava a testa bassa, controllò e constatò di avere sempre la sua Bacchetta di Palissandro nell'ampia tasca della felpa... Era vestito in modo da non destare troppa attenzione nei babbani: felpa e comodi pantaloni sportivi... Non avrebbe dato nell'occhio.
Nel frattempo, ripensava all'arrivo in stazione dell'espresso per Hogwarts... Il suo tanto atteso ritorno... Avrebbe finalmente riabbracciato i suoi genitori, che non si erano fatti sentire praticamente mai... Ma, alla vista degli zii una volta sceso dal treno, ormai aveva focalizzato la situazione... Le parole che gli avevano detto, quasi in lacrime, avevano solo delineato definitivamente il suo peggiore incubo, che già aveva fatto un'apparizione sfuocata nella sua mente, ma che era stato scacciato dal ragazzo.
Da quel giorno, il cuscino del suo letto era stato bagnato da fin troppe lacrime... E, poi, quell'inutile uscita con gli zii... Forse credevano che servisse a tirargli su il morale... Non sapevano quanto si sbagliavano... Certo, Londra era una bellissima città... In un'altra occasione l'avrebbe apprezzata davvero... Magari con i suoi genitori al suo fianco.
Proprio mentre camminava sconsolato scarsamente affollata situata ad Est del centro città, piena di grandi spazi verdi, i suoi pensieri furono interrotti da quello che gli si parò improvvisamente davanti.
Osservò bene il grande cancello e constatò, scrutandone l'interno, che si trattava di uno zoo... Sinceramente, non aveva mai apprezzato così tanto quei luoghi, anche se amava gli animali... Ma qualcosa gli diceva che vi era qualcosa di strano... Gli bastò leggere la mappa del parco, situata proprio all'entrata, per capire che quel luogo aveva delle particolarità... Delle particolarità magiche.
Difatti, nella descrizione delle varie aree e dei relativi animali presenti, spiccavano termini come: Draghi, Acromantule, Chimere, Grifoni, Gnomi... Sicuramente, quello zoo non aveva niente a che vedere con i babbani... Aveva sentito parlare di un grande e famoso zoo magico presente proprio lì a Londra, che fosse proprio quello? Non gli restava che scoprirlo.
Ecco cosa ci voleva... Sicuramente una visita a quello zoo magico sarebbe stata molto più utile a distrarlo dai recenti avvicendamenti... Di certo più utile di una uscita con gli zii.
Varcò il cancello all'entrata ed iniziò ad incamminarsi all'interno della struttura... All'apparenza, sembrava davvero un luogo gigantesco, pieno zeppo di creature da osservare... Tuttavia, era scarsamente affollato... Oltre ai pochi visitatori, vi erano numerose persone in uniforme, molto probabilmente i custodi dello zoo, che si aggiravano per la struttura con aria disorientata.
Doveva essere successo qualcosa, ma non era un suo problema... Di preoccupazioni ne aveva abbastanza di per se... Adesso era lì per rilassarsi e per isolarsi dagli zii e dai suoi problemi.
Chissà quali sorprese gli avrebbe riservato quel luogo?
Lo avrebbe scoperto presto...


Statistiche:
Punti Salute: 113/113
Punti Corpo: 63
Punti Mana: 64
Punti Esperienza: 10.5

Inventario attivo:
- Bacchetta: Legno di Palissandro, Piuma di Diricawl, Semi-Rigida, 12 Pollici e mezzo

Vestiti:
Felpa:
felpa-con-cappuccio
Pantaloni e scarpe:
l_12113825


Edited by Kevin P. Confa - 26/10/2012, 16:41
 
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view post Posted on 26/10/2012, 14:37
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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E così, alla fine, un anno era passato; con la stagione estiva era arrivato il tempo di preparare le valigie e lasciare Hogwarts, la prospettiva di tornare in quel pidocchioso orfanotrofio in Scozia era davvero demotivante, specie se paragonato all'immenso castello in cui aveva alloggiato per così tanto tempo e, soprattutto, a quanto ci si era trovata bene. Non poteva certo dire di aver fatto passi da gigante nell'ambito dei "rapporti sociali", ma solo adesso riusciva a capire - almeno in parte - quanto effettivamente si sentisse finalmente al suo posto. Un po' come pensare ad un vecchio maglione piuttosto largo e confortevole che calza a pennello, ecco, lei si sentiva così, crogiolata nella comodità e nell'assoluta certezza che nessuno lì l'avrebbe giudicata; perché forse era proprio questa ad intimorirla, la possibilità di essere presa in considerazione, valutata, criticata. No, lei non era fatta per il palcoscenico, era sempre stata una macchiolina grigia sullo sfondo, una tipa che passava inosservata; eppure era esattamente quell'anonimato che le permetteva di scivolare fra le vite di ognuno, di osservare i gesti, carpire le sensazioni, i pensieri e le speranze. Col tempo era giunta a questa conclusione, che il ruolo da protagonista non facesse per lei, si limitava ad andare avanti in silenzio senza attirare attenzione; e se invece il suo comportamento non fosse stato altro che un modo vigliacco per scappare? Una scusa come un'altra per mettere le mani avanti e rinunciare prima di provare? Non lo sapeva, né aveva intenzione di lasciare che questi scomodi pensieri scalfissero il precario equilibrio che la sua vita aveva raggiunto; non avrebbe permesso ad un misero soffio di vento di far crollare tutte le piccole certezze, futili, a cui da sempre si aggrappava.
Per questo abbandonare la Scuola la impauriva non poco, temeva che quello fosse stato tutto un bellissimo sogno e che al suo risveglio le avrebbero detto che c'era stato un errore e che no, non poteva tornare ad Hogwarts; perché si sa, tutte le cose belle devono finire...
Ma la stazione le era parsa così dannatamente reale sotto le mani di bambina, coi treni in arrivo e quelli in partenza, con la folla, il chiacchiericcio, i rumori, gli odori... Forse fu il senso di smarrimento a decidere per lei, la sensazione d'urgenza, di pericolo, oppure l'impressione di soffocare? Improvvisamente tutto si stava ripiegando su di lei, strappandole l'aria dai polmoni e offuscandole i pensieri, solo una cosa era certa: non voleva far ritorno all'orfanotrofio.
Un'idea, una piccola banalissima idea che s'aggrappò alla sua mente come il peggiore dei parassiti, covata in quei mesi ad Hogwarts e che solo adesso si manifestava apertamente, no non sarebbe tornata, non subito almeno.
Fu una decisione avventata, probabilmente, quella di rimanere per qualche tempo a Londra, in fondo una ragazzina sola soletta dà nell'occhio, o no? Ma la Capitale era così grande, frenetica e caotica che nessuno avrebbe avuto il tempo e la voglia di prestarle attenzioni, e Nia scoprì ben presto che quella dote di passare inosservata le tornò immensamente utile; e quando qualcuno si metteva a fare domande, bastava tergiversare un po', seminare qualche scusa e lasciare che l'altro costruisse le sue ipotesi: la gente tende ad immaginare gran parte delle cose, rendendole più che plausibili.
In fondo si trattava solo di due o tre giorni, cosa sarebbe mai potuto succedere? Una sessantina di ore di totale libertà, indipendenza, per stare sola coi suoi pensieri o - in alternativa - svagarsi per lasciar riposare la mente; quale fosse la sua meta per quel pomeriggio ancora non lo sapeva, cammina e basta, le mani nelle tasche dei pantaloni, la bacchetta in quella della giacca smanicata, fino a quando gli occhi azzurrini non si posarono su una grossa insegna; ma ad incuriosirla di più non fu la scritta, quanto la totale indifferenza della gente, la maggior parte infatti degnava di un'occhiata fugace quello che pareva in tutto e per tutto uno zoo, sorpassandolo e in alcuni casi, persino tenendosene alla larga.
*Strano.* Le gambe si mossero da sole, scortandola all'interno e subito venne travolta da una frenesia assurda, non ci fece caso inizialmente, rapita com'era dalla visione di tutti quell'accozzaglia di animali. Consultò una cartina che si trovava nei pressi dell'ingresso e si rese conto del fatto che lì non alloggiavano solamente animali babbani, bensì anche qualche creatura magica; la cosa si faceva davvero interessante. Fu allora che trovò una chioma bionda che spiccava in mezzo alla folla, non perché fosse eccessivamente alta, bensì perché le pareva familiare; s'avvicinò lentamente, immaginandosi già una proverbiale figuraccia.
« Kevin? »


Punti Salute: 107
Punti Corpo: 59
Punti Mana: 55
Punti Esperienza: 7.5
VESTIARIO:

INVENTARIO:
.Bacchetta d'Iroko
.Penna nera
.Spiccioli
.Detonatore abbindolante [Oggetto nero simile a un clacson che, se gettato a terra, inizia a correre producendo un gran baccano. Distraggono avversario 1 turno]
.Caramella dell'illusione [Chi la ingerisce si “sdoppia” rendendo difficoltoso per l'avversario riconoscere quello vero!]


Edited by •Sbiru - 2/11/2012, 00:10
 
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view post Posted on 1/11/2012, 00:00
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Il Fato

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La stagione estiva aveva preso il sopravvento. La Londra Babbana era, ovviamente, terribilmente affollata da cittadini affaticati e turisti meravigliati dalle bellezze della città.
Le temperature di quella giornata erano le tipiche di una giornata estiva londinese. Il sole non picchiava troppo, tirava un venticello fresco. Non si poteva certo dire che ci fosse afa.
All'interno dello Zoo magico, la situazione non era differente rispetto al resto della città: la confusione regnava sovrana.
Eppure, sembrava che ci fosse qualcosa di diverso rispetto al solito. Non si trattava di “ordinaria” confusione.
Gli addetti alla sicurezza e i custodi dei vari reparti erano più attivi del solito: camminavano per lo Zoo, come in cerca di qualcosa o... qualcuno.
Vicino all'ingresso, poco distante dal reparto dei Quadrupedi, un uomo tozzo camminava, sistematicamente i propri passi. Aveva un fare nervoso, e si asciugava in continuazione la fronte con un fazzoletto.
Chi era? Cosa accadeva?



Kevin Prince Confa
Punti Salute: 113/113
Punti Corpo: 63/63
Punti Mana: 64/64

Niahndra Alistine
Punti Salute: 107/107
Punti Corpo: 59/59
Punti Mana: 55/55


Benvenuti nella quest e in bocca al lupo ad entrambi ;)
Sbiru, ho corretto i PS, 57 mi sembravano pochi e mi sono premurato di controllare nella tua scheda, dammi conferma che 107 siano esatti.
Non ci sono turni per postare, potete quindi organizzarvi di conseguenza.
 
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view post Posted on 1/11/2012, 19:28
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La lieve brezza estiva gli scompigliò improvvisamente i capelli, con delicatezza, quasi accarezzandoli. Pareva quasi un gesto simbolico, come se il vento volesse portar via dolcemente tutte le sue preoccupazioni. Era tuttavia inutile, i suoi erano turbamenti troppo pesanti, ci sarebbe voluto un vero e proprio uragano per spazzarli via del tutto. E, forse, Kevin era proprio alla disperata ricerca di quest'ipotetico uragano. Aveva parlato con un paio di persone, che gli avevano persino dato dei buoni consigli, ma alla fine era tutto un fatto personale. Sapeva di dover risolvere i suoi problemi da solo, senza l'aiuto di nessuno. Per il momento, però, aveva bisogno di rilassarsi e riflettere, fare una pausa, sgomberare la mente. Quella giornata al parco, in solitario, pareva essere una buona occasione. Ma, forse, si sbagliava. All'improvviso, infatti, udì una voce femminile chiamarlo alle sue spalle:

Kevin?

Non si diede neanche il tempo per riflettere su quante persone potessero conoscere il suo nome nella capitale babbana, che si voltò di scatto. Ai suoi occhi si presentò una "piccola" ragazza dall'aria fin troppo familiare. Capelli scuri, lisci, una frangia quasi a coprire i vispi occhi color azzurro intenso ed una spruzzatina di lentiggini sul volto. Come non poterla riconoscere?

Niahndra... Ciao.
Tutto bene? Come mai anche tu qui a Londra?


Doveva ammetterlo, quell'incontro era del tutto inaspettato. Non gli era minimamente passato per la mente il fatto che avrebbe potuto incontrare uno dei suoi compagni di scuola, tanto meno in un posto come quello. La ragazza era una Tassorosso come lui, inoltre compagna di squadra di Quidditch, ma con la quale Kevin non aveva approfondito più di tanto nessun rapporto di amicizia. Forse quella giornata poteva rappresentare un'occasione anche per quello. Per quanto la solitudine potesse sembrare la cosa migliore nella sua situazione, l'apparizione di Niahndra era più che ben accetta dal ragazzo. In effetti, era sempre un piacere stare con le persone, e quella ragazza sembrava simpatica e carina. Insomma, una persona con la quale non ti rifiuteresti di trascorrere una giornata.
Sorrise affabile alla compagna, mentre attendeva la sua risposta. Di sicuro ci sarebbe stata anche una contro-domanda da parte della ragazza, era ovvio, ma Kevin aveva deciso di non rifugiarsi più in delle bugie. Avrebbe risposto con sincerità, magari restando sul vago. Nel frattempo, invece, il suo sguardo si distolse dalla ragazza, raggiungendo un punto poco distante da loro, vicino all'ingresso. Lì un uomo dall'aria nervosa camminava avanti e indietro asciugandosi la fronte imperlata di sudore con un fazzoletto. I suoi sospetti iniziali sembravano più fondati del previsto, i custodi dello zoo erano effettivamente più agitati ed attivi del solito, doveva essere per forza accaduto qualcosa. Non era suo solito impicciarsi troppo negli affari altrui, ma quell'uomo gli faceva quasi pena. Aveva l'aria di uno che, disperato, aveva perso di mano la situazione. Quindi, gli sembrava opportuno almeno andare a sentire cosa fosse accaduto e, magari, offrire il proprio aiuto. Non sapeva se Niahndra si fosse accorta di tutto ciò, quindi si rivolse a lei:

Vedi quell'uomo là? Deve essere successo qualcosa. Che ne dici se andiamo a controllare?

*Che cacchio di domande fai?*
Seriamente, cosa gliene poteva fregare in fondo a due ragazzi come loro di tutto ciò? Si diede dello stupido, ma ormai aveva parlato. Non poteva far altro che attendere il responso di Niahndra. L'avrebbe condotta verso una probabile figuraccia, oppure avrebbero potuto fare una tranquilla passeggiata nel parco. Qualcosa gli suggeriva che era meglio la seconda opzione, ma la scelta non dipendeva da lui.
 
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view post Posted on 2/11/2012, 00:09
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Aveva varcato i cancelli per pura curiosità, consapevole di non avere niente di meglio da fare e di dover a tutti i costi passare inosservata, la confusione che regnava solitamente in posti del genere pareva cadere a fagiolo; che la curiosità fosse femmina, ormai lo sapevano tutti, il che non doveva essere necessariamente un male, no? Essere curiosi dava la possibilità di scoprire sempre cose nuove e benché Nia non amasse trascorrere ore sui libri, esplorare le era sempre piaciuto un sacco, ammesso che si trovasse qualcosa capace di interessarla, s'intende.
Non aveva fatto che pochi passi all'interno quando si era accorta della peculiarità di quello zoo, a pensarci bene avrebbe potuto intuire qualcosa già molto prima, quando aveva notato che non poche persone sorpassavano quell'insegna senza neanche fare una piega; era un posto esclusivo, in un certo senso, per soli maghi e streghe e ciò ancora una volta le fece riflettere su quanto fosse fortunata: la magia era ormai diventata parte inscindibile di sé, solo immaginare di venirne improvvisamente privata pareva quanto meno assurdo e improponibile.
Avanzò lentamente, avendo cura di scansare agilmente una persona dopo l'altra, tutto pareva essere avvolto dalla frenesia tipica dei punti d'interesse di una grande città, ovunque si potevano osservare allegre famiglie, gruppi d'amici, coppiette.. e le parole s'accavallavano una su l'altra rendendo il tutto un brusio confuso. Come fosse riuscita a scovare fra quella massa indistinta di persone la chioma color grano del Tassorosso non avrebbe saputo dirlo, né tanto meno in seguitò riuscì a spiegarsi perché gli si fosse avvicinata con fare sorpreso e titubante, invece che allontanarsi in tutt'altra direzione, premurandosi di non farsi vedere: non sarebbe stato neanche così difficile, dopotutto. E invece no, massaggiandosi distrattamente la spalla che qualcuno le aveva urtato involontariamente, aveva attirato la sua attenzione; doveva averlo colto di sorpresa, perché Kevin si voltò di scatto a guardarla impiegando pochi istanti per riconoscerla.
Nia ne rimase colpita, certo appartenevano alla stessa Casa e partecipavano insieme agli allenamenti di Quidditch, eppure non si poteva dire che fossero propriamente amici, no?
*Toc toc, riprenditi.* Non era il caso di mantenere quell'espressione poco sveglia per molto ancora; com'era prevedibile il ragazzo le chiese perché mai si trovasse a Londra. Fantastico, e adesso? Si stava già quasi pentendo di esserglisi avvicinata; ma d'altra parte era una domanda più che lecita, davvero doveva temere che Kevin scoprisse che era lì in "incognito"? Nah.
« Oh, non mi lamento. » Fece spallucce. « Ero curiosa di sapere se fosse davvero così bella come dicono. » Sorrise di ricambio, consapevole del fatto di non aver propriamente risposto alla domanda del Tassorosso e sforzandosi tentò di ricambiare la cortesia. « Uhm, tu? Come stai? » Non voleva farsi gli affaracci suoi, era una semplice frase di circostanza nonostante la risposta avrebbe comunque potuto interessarla.
Seguì lo sguardo di Kevin, sporgendosi un poco per avere modo di capire cosa stesse osservando; vide un uomo tracagnotto e intento a tamponarsi con un fazzoletto la fronte madida di sudore, evidentemente preoccupato e allarmato; rifletteva in pieno la frenesia e lo stato caotico in cui era piombato lo zoo.
*Uh?* Alzò un sopracciglio perplessa, cosa aveva in mente? Ridacchiò divertita. « Vuoi davvero immischiarti.., ah no, scusa. "Controllare."? » Non era sicura che fosse una gran idea, la sua, insomma...
« Ci sto. » Fece un sorrisetto ferino, la possibilità che potessero prestare ascolto a due ragazzini erano poche, ma l'alternativa era trascorrere un banalissimo pomeriggio, perciò...


Uh è vero, una svista, confermo che sono 107. Edito :fru:

Edited by •Sbiru - 12/2/2013, 15:01
 
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view post Posted on 4/11/2012, 12:21
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Il Fato

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Era incredibile quanto il mondo fosse piccolo.
In un'anonimissima giornata estiva, nello Zoo Magico di Londra, due studenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts si erano appena incontrati. Una banale coincidenza?
Dopo i convenzionali saluti, anche i loro occhi furono attratti dall'uomo che, nervoso, aveva ormai radunato su di sè un piccolo gruppo di curiosi.
Pareva ignorare tutti, tanto era impegnato a riflettere e a sbraitare contro le guardie che, evidentemente, non erano riuscite in ciò che ai ragazzi era ancora sconosciuto.

-Dovrei licenziarvi, altro che storie! Siete o non siete custodi e guardie? Mettetevi all'opera, è già grave che ve lo siate fatto sfuggire da sotto il naso!-
La folla di curiosi aumentava sempre di più. Effettivamente, era ormai appurato con certezza che fosse successo qualcosa. Cosa, però, non era ancora dato sapere.



Kevin Prince Confa
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Piccola precisazione: Kevin deve ancora scoprire (in una ruolata/quest ancora in sospeso) che il suo occhio destro ha cambiato colorazione. Facciamo quindi che gli occhi del mio pg sono ancora azzurri, ok? ;)

La coincidenza non aveva madre, non esisteva. Tutto accadeva per una ragione ben precisa. Ciò poteva essere chiamato Fato, Destino, il punto era che succedeva e basta. Queste ed altre "cavolate" da filosofo gli passarono per la mente in seguito all'imprevisto incontro con Niahndra. Insomma, quante probabilità c'erano di poter incontrare una compagna di scuola in quel cavolo di parco? Era stato forse proprio il Destino a fare incontrare i due ragazzi? E lui, Kevin credeva nel Destino? Beh, in caso affermativo, allora poteva dire che il Fato gli aveva giocato brutti scherzi fino a quel momento, ma anche belle sorprese (anche se ormai quasi remote). In caso contrario, il ragazzo poteva credere di essere libero, ma era solamente libero di crederlo.

Oh, non mi lamento.
Ero curiosa di sapere se fosse davvero così bella come dicono.


La voce di Niahndra lo aveva riportato alla realtà. Ignorava le origini della ragazza, ma dalle sue parole intuiva il fatto che quella era la sua prima visita a Londra. Così non era per Kevin che, avendo madre anglo-irlandese, aveva già visitato la capitale più di una volta da piccolo e, successivamente, era "passato" per la città perfino l'anno prima, quando aveva svolto un lavoretto per il Ministero. Comunque, fece un mezzo sorriso alla ragazza. Ella sarebbe rimasta sicuramente colpita dalle bellezze di quella città. E poi, proprio come temeva, ci fu la domanda di rimando, quella che Kevin cercava sempre di evitare negli ultimi tempi. Ma, in fondo, non era colpa degli altri se gli erano successe cosse alquanto spiacevoli. Non poteva rifarsela con nessuno, né tanto meno con Niahndra.

Io? Io... Beh... Diciamo che sono stato meglio.

Il sorriso era sparito dalle sue labbra. Il suo tono di voce si era incrinato. Non era più solare ed affabile come di consueto, ma più triste e piatto. Sapeva che la ragazza avrebbe intuito che c'era qualcosa che non andava in lui, ma confidava nel fatto che non avrebbe insistito sull'argomento. Niahndra pareva una ragazza intelligente e, certamente, avrebbe capito. Le cose dovevano prima sistemarsi, poi ne avrebbe potuto anche parlare.
Era quindi ora di muoversi, avendo ricevuto l'assenso da parte della compagna. Beh, forse non era una grande idea: Kevin e Niahndra erano solamente due ragazzini e, se davvero vi era qualche grave problema all'interno dello zoo, il ragazzo dubitava che entrambi avrebbero potuto essere di aiuto in qualche modo. Non importava, ormai. La ragazza aveva approvato la sua strana idea e adesso entrambi si stavano incamminando in direzione dell'uomo agitato. Una piccolissima folla si era nel frattempo radunata intorno a lui. Evidentemente, era successo qualcosa di piuttosto grave. I due raggiunsero il piccolo gruppo di persone e si fecero spazio fra di esse fino a quando non arrivarono in prossimità dell'uomo, che era così impegnato a riflettere che ignorava tutto ciò che accadeva intorno a lui. Nel frattempo, sbraitava:

Dovrei licenziarvi, altro che storie! Siete o non siete custodi e guardie? Mettetevi all'opera, è già grave che ve lo siate fatto sfuggire da sotto il naso!

Ormai erano lì, tanto valeva provare a rendersi utili in qualche modo. Tuttavia, quell'uomo sembrava fin troppo agitato, di sicuro non avrebbe reagito bene alla comparsa di due ragazzini invadenti. Non importava, visto che Kevin era ormai già pronto a richiamare l'attenzione dell'uomo, anche se aveva un brutto presentimento.

Mi scusi... Ha forse bisogno di aiuto?

Lanciò una rapida occhiata a Niahndra, che confidava essere vicino a lui, anche se temeva che la ragazza non sarebbe stata d'accordo con il suo comportamento. Insomma, quell'uomo sembrava avere un evidente bisogno d'aiuto.
 
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view post Posted on 10/11/2012, 13:54
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Chiedo scusa per il ritardo, ma con un dito steccato mi vien difficile scrivere >.<
 
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view post Posted on 14/11/2012, 19:21
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Perché fra tutte le persone che si trovavano allo zoo in quel pomeriggio avesse incontrato proprio Kevin, Nia non avrebbe saputo dirlo né le interessava particolarmente pensarci e ripensarci su; certe cose non avevano una spiegazione logica, tentare di giustificare ogni cosa poteva rivelarsi controproducente la maggioranza delle volte e la Tassina non aveva interesse nell'addentrarsi in una questine tanto intricata.
C'erano argomenti che era bene non sfiorare neppure, se non si voleva incappare in spiacevoli situazioni; "non svegliare il can che dorme", non citava così il proverbio? Perché sollevare temi spinosi, avvicinarsi tanto pericolosamente all'orlo del baratro e poi stupirsi di esservi inevitabilmente caduti dentro? Non lo capiva, niente aveva costretto il ragazzo a chiederle come stava - se non la pura e semplice cortesia - e una volta gettato il sassolino lei non aveva potuto che coglierlo e ricambiare la domanda, obbligata a questo punto dal gesto di Kevin; che poi si rivelò non essere propriamente la mossa vincente per dare inizio ad una discussione forse destinata a morire, lo capì soltanto dopo, troppo tardi.
Se anche le parole non fossero state abbastanza esaurienti, ci pensò la voce incrinata insieme al nuovo buio sul suo volto a fugare ogni dubbio.
*Stop.* Non aveva davvero voglia di indirizzare la conversazione per quella via e con una scrollata di spalle si guardò intorno alla disperata ricerca di un espediente per acquietare un poco la tensione che si era creata; non si dovette neanche sforzare più di tanto perché fu lo stesso Tassorosso a trovare un diversivo davvero allettante: qualcuno lì pareva aver appena perso le staffe.
Si trattava di un uomo visibilmente nervoso e in apprensione che urlava ordini e accidenti a destra e a manca, mentre quelle che dovevano essere le guardie in questione correvano qua e là per risolvere il problema esistente, qualunque esso fosse.
Forse non era una grande idea immischiarsi, ma male che andava avrebbero ricevuto semplicemente un rifiuto, no? E lei aveva ancora un intero pomeriggio da riempire...
Seguì Kevin mentre questo si avvicinava all'uomo sudaticcio e preoccupato, rivolgendoglisi senza troppi peli sulla lingua; Nia annuì fra sé, un approccio diretto, eh? Ricambiò l'occhiata del ragazzo ma preferì non intervenire personalmente, rimanendo in silenzio; dopotutto, non era mai stata brava con le parole.

 
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view post Posted on 17/11/2012, 10:32
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Il Fato

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I due Tassorosso, apparentemente per nulla intimoriti dal nervosismo dell'uomo e dalla confusione che si stava man mano creando attorno a lui, gli si avvicinarono.
Probabilmente, era Kevin, fra i due, il più intraprendente e desideroso di conoscere la ragione per la quale l'uomo era così arrabbiato ed inquieto.
Niahndra lo aveva seguito a ruota.
Così, i due si erano ritrovati vicini a quello che, a giudicare dalle urla, era il gestore dello Zoo.
Ma... Cos'era che le guardie si erano fatte sfuggire?
L'uomo, che continuava ad asciugarsi la fronte imperlata di gocce di sudore, era solito ignorare le voci curiose che gli chiedevano informazioni riguardo alla questione che stava avvenendo. Tuttavia, egli stesso rimase sorpreso nel sentire una voce giovane che gli si rivolgeva.
Scrutò Kevin con un'espressione ironica e, se possibile, ancora più innervosita.

-Non ho bisogno di alcun aiuto, e anche se così fosse, non sarebbero due ragazzini a potermi dare una mano!-
Esclamò, distogliendo l'attenzione dai due e voltandosi verso una guardia che si guardava intorno sconsolata e confusa.
-Nessuna traccia, eh? Per le mutande di Merlino, pagherei per riavere quell'uovo di Drago! Comunque mi sembra impossibile che il ladro sia ancora dentro lo Zoo, a meno che non abbiate fatto in tempo a bloccare le entrate! Ma, a giudicare dalla gente con cui ho a che fare qui dentro, so che è impossibile!-
Fortunatamente per la guardia, lo sfogò dell'uomo terminò sotto gli occhi sempre più interessati ed euforici dei visitatori.
E i due ragazzi? Come avrebbero reagito? Avrebbero insistito per dare una mano o si sarebbero lasciati dissuadere?



Kevin Prince Confa

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Niahndra Alistine
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view post Posted on 23/11/2012, 15:16
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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C'era qualcosa nell'aria. Una certa frenesia permeava la zona in cui si trovavano lei e Kevin, poco distante dall'entrata principale; qualcosa di grosso, o forse no, ma certamente qualunque cosa fosse successa stava scuotendo gli animi e mettendo a dura prova la pazienza degli addetti alla sicurezza. Nia dubitava si trattasse di un problema tanto grave, altrimenti sarebbero già stati presi alcuni provvedimenti, volti ad allontanare tutti i visitatori e contenere così la situazione fino alla fine dello stato d'allerta: lei avrebbe fatto così, almeno, nonostante la sua indubbia minore esperienza.
Eppure l'uomo che avevano raggiunto appariva davvero preoccupato e benché avesse l'ovvia intenzione di non diffondere il panico, il suo atteggiamento trafelato e a dir poco nervoso non era certo passato inosservato, tutt'altro; c'era da chiedersi cosa diavolo fosse loro sfuggito e quanto effettivamente fosse di valore.
*O quanto pericoloso.* A ben pensarci, infatti, erano circondati da animali più o meno rari, più o meno socievoli o letali, poteva essere successo di tutto in fondo; il ragazzo dalla chioma color grano si era fatto avanti con voce ferma e tono gentile eppure non riuscì a ricevere che una gelida risposta e un sarcastico commento. Tipico, si tendeva sempre a sottovalutare chi si trovava ben al di sotto della soglia della maggiore età, senza un motivo preciso, a priori; certo, era consapevole della quantità di conoscenza che doveva ancora acquisire, ma molto spesso una mente fresca e libera da schemi e pregiudizi poteva quanto meno fornire un discreto aiuto. Non sarebbe costato nulla, no?
No, affidare un problema ad un ragazzino non appariva come la migliore delle ipotesi, ma a far intestardire la Tassorosso quella volta fu l'orgoglio; la sua pecca più grande, forse, quella di prendere tutto come una sfida, un'occasione per dimostrare alla gente che aveva torto su di lei e quella non faceva eccezione. Prima che l'uomo potesse distogliere l'attenzione da loro si sporse un poco in avanti, con un sorrisetto furbo e ironico.
« Non mi pare che i suoi adulti abbiano avuto poi tutto questo successo, eh? » E come a voler testimoniare le sue parole, qualche istante dopo il solito ometto - ancora più infervorato - si lasciò scappare qualche parola di troppo che subito accese la curiosità di tutti i presenti, reclamando la loro attenzione; era stato effettivamente rubato qualcosa, e non una cosa qualunque: un uovo di drago! Benché tentasse di nasconderlo, gli occhi di Nia si spalancarono leggermente e luccicarono di interesse, il pomeriggio stava assumendo una svolta del tutto inaspettata e decisamente emozionante; non aveva mai visto un uovo di grado se non nei libri, né tanto meno un esemplare già cresciuto. Se inizialmente la proposta di Kevin l'aveva lasciata un po' perplessa, adesso ringraziava il fatto che l'avesse coinvolta, o quasi; gli indirizzò un debole sorriso per poi rivolgersi nuovamente a quello che doveva essere una specie di gestore. « Due teste in più non nuoceranno di certo, non trova? » Sì, sapeva essere terribilmente testarda.

 
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view post Posted on 27/11/2012, 16:27
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Scusate il ritardo, cercherò di rispondere il prima possibile.
 
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view post Posted on 6/12/2012, 23:05
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Kevin P. Confa
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In risposta alla sua cortese domanda, quello che doveva essere il gestore esibì nei confronti del ragazzo un'espressione mista d'ironia e di nervosismo, prima di esclamare:

Non ho bisogno di alcun aiuto, e anche se così fosse, non sarebbero due ragazzini a potermi dare una mano!

Data la reazione dell'uomo, Kevin avrebbe voluto prenderlo a pugni, ma si impose con vigore di restare calmo. *Non hai bisogno di aiuto eh?! Certo, pare che tu abbia tutto sotto controllo.* pensò sprezzante il ragazzo, mentre esibiva a sua volta un'espressione di astio nei confronti del gestore. Non esternò comunque la frase pensata, altrimenti con tutta probabilità sarebbe stato lui quello ad essere preso a pugni. L'idiota (il primo ed il più adatto aggettivo che venne in mente a Kevin per descrivere l'uomo) aveva quindi distolto la sua attenzione dai due ragazzi, per poi rivolgersi ad una guardia dall'aria vagamente confusa.

Nessuna traccia, eh? Per le mutande di Merlino, pagherei per riavere quell'uovo di Drago! Comunque mi sembra impossibile che il ladro sia ancora dentro lo Zoo, a meno che non abbiate fatto in tempo a bloccare le entrate! Ma, a giudicare dalla gente con cui ho a che fare qui dentro, so che è impossibile!

Beh, perlomeno Kevin e Niahndra erano riusciti a capire in linea generale qual'era il problema. All'interno dello zoo vi era stato un furto di quello che sembrava un uovo di drago dal valore piuttosto rilevante. Il gestore pareva molto agitato, troppo agitato. Sicuramente non aveva il minimo controllo della situazione, che gli era evidentemente sfuggita di mano. In quel caso, forse, perfino l'aiuto di due ragazzini come loro avrebbe potuto fargli comodo. Tuttavia, pensò Kevin, lui non era venuto a Londra per cercare ladri di uova di drago. In effetti, riflettendo sul momento, non capiva nemmeno il perché aveva deciso di avvicinarsi all'uomo per chiedere spiegazioni. Insomma, alla fine, non era un problema suo. Eppure, nonostante all'inizio fosse accaduto il contrario, era l'amica del ragazzo adesso a volerne sapere di più, perché parlò, rivolgendosi al gestore dello zoo.

Non mi pare che i suoi adulti abbiano avuto poi tutto questo successo, eh?

Un sorrisetto si dipinse sul volto del ragazzo, mentre osservava prima la compagna, poi l'uomo, curioso di vedere la sua reazione. *Sei testarda almeno quanto me* pensò Kevin divertito, posando ancora una volta lo sguardo su Niahndra. In effetti, non aveva mai avuto modo di frequentare la ragazza al di fuori del campo di Quidditch o della Sala Comune, e gli dispiaceva molto. Forse quella sarebbe stata un'occasione per stringere una qualche sorta di legame, un'amicizia più stretta. Doveva solo lasciare da parte i suoi problemi, le sue preoccupazioni. Niahndra non ne aveva colpa. Quest'ultima, quindi, rivolse proprio al ragazzo un sorrisetto, ch'egli ricambiò con prontezza, e si rivolse nuovamente all'uomo.

Due teste in più non nuoceranno di certo, non trova?

Il sorrisetto non scomparì dal volto del ragazzo. *E va bene. Facciamo a modo tuo, Nia.* pensò divertito, in attesa di una risposta da parte del gestore. Già percepiva un qualcosa di negativo. Ma, in tal caso, i pugni erano pronti.

Naturalmente stava scherzando.



°Sono mortificato per il ritardo.
 
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view post Posted on 11/12/2012, 23:23
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Il Fato

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La situazione stava, effettivamente, sfuggendo di mano al proprietario, che scuoteva ripetutamente la testa. Non si sarebbe dovuto concedere il lusso di sbandierare tutto ai quattro venti, la sua serietà e quella dell'intero Zoo sarebbero state messe in discussione!
Ma a ciò che era fatto non si poteva più trovare rimedio, per cui al gestore non rimase altro che lanciare occhiate nervose qui e lì, e poi rivolgere uno sguardo profondamente impaziente ai due Tassorosso, che continuavano ad insistere.
In particolare, la frase della ragazzina causò in lui un moto d'ira.

-Come ti permetti? Qui c'è gente qualificata!-
Esclamò, contraddicendosi.
Ma, di fronte all'ennesima insistenza, fu costretto a cedere.

-E va bene, fate la vostra parte, se proprio ci tenete! Allora? Da dove volete cominciare? Ai cancelli ci sono delle guardie del corpo, di conseguenza è impossibile che il ladro sia uscito. Dev'essere qui in giro, ma non si sa dove!-



Kevin Prince Confa
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Niahndra Alistine
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