ESsere o non ESsere, Per Thresy. Intro

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view post Posted on 20/3/2012, 17:37
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Auror
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-È una giusta osservazione-

Condivideva ogni singola parola detta da lui. Giusto e sbagliato non sono concetti assoluti, ma hanno molte sfumature...e sono proprio queste sfumature a fare la differenza.
Il discorso aveva intrapreso una piega interessante, Grant si era dimostrato all’altezza di un certo tipo di dialogo, ciò nonostante lei voleva capire se erano solo parole, sentite magari da persone più grandi, o se c’era qualcosa di più.
Assunse un’aria pensierosa, accentuando quell’espressione un po’ più del necessario. Ma prima di passare alla vera domanda, che gli avrebbe rivolto in seguito, c’era un’altra cosa che voleva sapere... le era venuta in mente quasi come se i due quesiti fossero collegati tra di loro, quando in realtà non era così


-Posso chiederti cosa vuoi fare da grande?-


 
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James M. Grant
view post Posted on 20/3/2012, 23:17




James aveva appena terminato la sua contorta spiegazione - almeno contorta a parole, dato che nella sua mente quei concetti erano piuttosto definiti. Osservò l'espressione di Trhesy mentre snocciolava quei pensieri uno dietro l'altro, ed attese una sua risposta, che giunse in maniera gentile, ma diplomatica. Aveva concordato sulla bontà delle argomentazioni esposte ma non si era sbilanciata, lasciando il giovane Grifondoro a chiedersi se anche lei fosse dello stesso avviso, oppure avesse ben altre idee in merito.
Anche la sua espressione decisamente meditabonda non aiutava James in una possibile deduzione a proposito di cosa stesse pensando Trhesy in quel momento.
Fu proprio mentre il ragazzo si stava facendo quelle domande che la Tassorosso parlò di nuovo, ponendo a James un nuovo inatteso quesito. Cosa avrebbe desiderato fare da grande? Non era una domanda strana di per sé, ma lo era di certo che gli fosse stata rivolta in quel momento, pensò lo scozzese. Ed era un argomento particolarmente sensibile nella sua famiglia, già oggetto di innumerevoli discussioni tra i vari membri, con il padre che cercava di spronare lui e i suoi fratelli ad una carriera nel Ministero, cercandone una remunerativa possibilmente. Ma James cosa ne pensava? In realtà non ci aveva pensato poi molto, vedendo ancora la cosa lontana e quasi irraggiungibile, preferendo concentrarsi sul presente. Eppure se doveva pensare ad un lavoro al Ministero, non si vedeva sempre dietro ad un ufficio o in particolari posti di potere, ma avrebbe scelto senza esitazioni...

- L'Auror. -
rispose dopo pochissimi attimi di silenzio, prima di continuare.
- So che è un lavoro che affascina in molti, ma quando sento i racconti di quello che hanno fatto gli Auror per contribuire a rendere questo nostro mondo un posto migliore in cui vivere, beh... mi viene voglia di seguire le loro stesse orme. -
C'era del vero in queste affermazioni. La sua famiglia, molto particolare, aveva vissuto tra le tante divisioni interne anche quella tra diverse fazioni. In parte si erano schierati nettamente a favore dell'Oscuro Signore, in parte nettamente contro. Pochi si erano dichiarati neutrali, perché in certi casi non esiste neutralità che tenga: chi si dichiara tale viene risucchiato dal vortice causato da quelle due forze in opposizione. C'erano state tensioni, scontri, persino assassini, anche se in fondo il legame familiare sembrava aver smorzato i tentativi di delazione da parte dell'una e dell'altra fazione. L'odio a volte sembrava non arrivare a quel punto, per qualche misteriosa e se vogliamo confortante meccanica umana.
 
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view post Posted on 26/3/2012, 11:13
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-L’auror-

Ripeté; dalla sua voce poteva trapelare un po’ di sorpresa, ma in realtà non era una risposta completamente inaspettata. Molti ragazzi, specialmente se provenivano da famiglie di maghi, aspiravano per almeno un breve periodo della loro vita a fare gli Auror. Era un po’ come chiedere ad un bambino babbano cosa volesse fare da grande e sentirsi dire l’astronauta o il pompiere. Una di quelle professioni per cui tutti hanno una certa ammirazione. Ma quanti aspiranti si perdevano per strada?

-Non tutto ciò che si dice su di loro è vero. Se ti dicessi che la maggior parte di loro non sa quello che fa, avresti la stessa stima? La stessa voglia di seguire le loro orme?-

Poteva sembrare che volesse dissuaderlo, convincerlo a vedere le cose da un altro punto di vista. Quella professione era molto stereotipata, e forse era proprio quello il motivo per cui era tanto in decadimento.

-Non sono eroi, forse un tempo lo sono stati, ma il mondo sta cambiando-


 
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James M. Grant
view post Posted on 26/3/2012, 12:50




Il ragazzo rimase per alcuni istanti a riflettere su quanto la Tassorosso gli aveva appena detto. Non erano parole che gli giungevano nuove, e corrispondevano molto probabilmente alla realtà. Si trattava di una professione che attraeva normalmente tutti i ragazzi della sua età, ma che inevitabilmente veniva scartata dalla quasi totalità di loro una volta giunti al fatidico momento della scelta della professione, che iniziava già dagli ultimi anni di scuola. Pian piano nuovi interessi, un maggiore realismo se vogliamo, si facevano strada nelle menti degli studenti, spingendoli ad abbandonare una professione rischiosa, difficile e molto lontana dall'idealizzazione che ne veniva fatta. Sarebbe stato così anche per James?
- Se così fosse avrei ancora più voglia di diventare Auror, per tentare di cambiare le cose in meglio attraverso il mio operato. -
rispose infine dopo qualche attimo di riflessione, la voce seria e ponderata che sottolineava come quelle parole non fossero state pronunciate tanto alla leggera.
- Forse assieme al mondo dovrebbero cambiare pure gli Auror allora, perché credo ci sia sempre bisogno di loro. -
aggiunse dopo qualche istante all'ultima amara considerazione da parte di Trhesy, studiandola attentamente.
 
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view post Posted on 30/3/2012, 20:18
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La risposta non arrivò subito, segno che il Grifondoro aveva riflettuto su ciò che gli aveva detto, non si era limitato solo ad ascoltare. Tuttavia non aveva mostrato segni di cedimento. Evidentemente doveva avere le idee chiare ed un temperamento forte per non lasciarsi condizionare.

-Il mondo non ha bisogno degli Auror, non nel senso più ampio del termine-

Spostò lo sguardo alla propria destra , il corridoio era sgombro, qualche studente si intravedeva all’orizzonte mentre imboccava le scale o sbucava da esse per salire ai piani alti. A pochi metri di distanza da loro, una panchina di marmo era incastrata nella parete. Con molta naturalezza si mosse nella sua direzione accomodandosi. Accortasi di aver occupato il centro della panca, scivolò su un lato, lasciando spazio a sufficienza per far posto al ragazzino in sua compagnia.
Con un gesto della mano lo invitò a sedersi, sarebbero stati molto più comodi.


-Vedi, il punto è questo. Ci sono maghi...e streghe, che non hanno scrupoli, a loro non importa di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, a loro importa solo il potere e farebbero di tutto pur di averlo.
Se vuoi fare l’Auror, immagino che tu conosca i Mangiamorte. È per gente come loro che il mondo sta cambiando, chi ha il dovere di proteggerci non lo fa al meglio, molti si lasciano corrompere, altri hanno paura... mentre altri ancora si illudono che prima o poi le cose cambino da sole-


Si fermò per lasciare al giovane il tempo di metabolizzare quanto gli aveva detto


-Tu sei così sicuro di riuscire a fare meglio di loro?-

 
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James M. Grant
view post Posted on 2/4/2012, 14:12




Il giovane Grifondoro seguì lentamente Trhesy verso una panchina in marmo addossata alla parete. Si fermò a poca distanza da lei, incerto sul da farsi finché la ragazza non scivolò di lato segnalando con un gesto a James che poteva sedersi al suo fianco. Non interpretò quel gesto iniziale come una reticenza da parte della Tassorosso, pensando piuttosto che fosse immersa nei pensieri data la piega che stava assumendo quella conversazione. Pian piano si mise a sedere anche lui, mantenendo una certa distanza e poggiando la schiena alla parete. Effettivamente stare seduti rendeva una conversazione meno rigida e fredda, meno impersonale. Tenne gli occhi su Trhesy mentre gli esponeva il suo pensiero, annuendo di tanto in tanto con aria seria, mostrandole che la stava seguendo.
- Li consoco. -
disse il ragazzo annuendo
- Certo, non per esperienza diretta, ma in famiglia me ne hanno parlato più volte e so grosso modo di quali colpe si sono macchiati. Mi è stato detto anche di non credere che siano spariti dalla faccia della terra, di non commettere questo errore che in molti stanno facendo, peccando di leggerezza. -
continuò, lisciandosi il mento.
- Capisco che la gente voglia credere quello che gli fa più comodo credere, chiudendo gli occhi di fronte alla realtà. Capisco anche il tuo punto di vista, in fondo gli Auror a quanto ne so esistono soltanto a causa del comportamento deviato di alcuni maghi e streghe e che non avrebbero motivo di esistere altrimenti. Però il fatto che molti Auror non adempiano al loro dovere non dovrebbe portarci a screditare la loro professione o a tentare di liquidarla. Gli Auror esistono per un compito ben preciso, proteggere gli altri e se non svolgono il loro compito dovremmo cercare di riformare le cose dall'interno. -
James fece una piccola pausa, come per trovare le parole, tornando a guardare la ragazza di Tassorosso che gli sedeva lì a fianco. Soltanto pochi studenti si attardavano in quel piano.
- Se sono sicuro di riuscirci? Questo non lo so. Però sono sicuro di volerci provare e di non arrendermi. In fondo la determinazione e la volontà possono portare a molte cose. -
 
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view post Posted on 11/4/2012, 16:31
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Mentre James si accomodava al suo fianco, lo seguì con lo sguardo; da come parlava non era estraneo a quel tipo di argomenti, ne aveva una buona conoscenza. Avere le idee chiare era un segno positivo ed il ragazzo si mostrava abbastanza sicuro delle proprie.

-Non sto screditando la professione dell’Auror. Mia madre era una di loro e probabilmente anch’io seguirò le sue orme-

Era quasi certa che quell’affermazione avrebbe confuso il giovane Grifondoro; sminuire gli Auror definendoli incapaci e voler diventare una di loro poteva sembrare una contraddizione...ma aveva le sue buone ragioni.

-Ma non è una professione che ti rende migliore. Chiunque può fare la differenza, basta solo volerlo. Certo, dare la caccia ai maghi oscuri è il loro lavoro, ma non si tratta più solo di questo, le forze oscure stanno prendendo il sopravvento e non solo gli Auror dovrebbero combattere per un mondo migliore-

Prima di continuare lo guardò bene negli occhi, voleva capire quando di vero c’era nelle sue parole...

-Quindi tutto si riduce ad una sola domanda: sei alla ricerca di una professione di alto livello o vuoi veramente fare la differenza?-



Chiedo perdono per il ritardo. Vedrò di essere più efficiente
 
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James M. Grant
view post Posted on 13/4/2012, 17:13




Inizialmente rimase un po' spiazzato dalla rivelazione che gli aveva appena fatto la studentessa di Tassorosso. A quanto gli aveva appena detto, sua madre era un Auror e anche la ragazza stessa aveva la medesima inclinazione. Pensandoci meglio, queste rivelazioni non consistevano in una vera e propria sorpresa, anzi, spiegavano meglio tutto il discorso precedente. Infatti Trhesy sembrava molto ben preparata sull'argomento, forse un po' troppo per una persona che fosse completamente estranea alle vicende degli Auror e alle problematiche di tale professione.
Scosse per un attimo la testa all'affermazione della ragazza, decidendo di rispondere innanzitutto a quella per fugare eventuali dubbi.

- Non intendevo certo dire quello. Non è la professione che determina come sei. Semmai come sei determina quanto bene riuscirai, quale che sia la professione. -
Fece una breve pausa prima di continuare, voltando lo sguardo verso il fondo del corridoio prima di tornare su di lei.
- Se è davvero come dici, e le forze oscure stanno nuovamente prendendo il sopravvento allora è sicuramente il dovere di tutti reagire e di dare il proprio contributo. Ma ognuno può farlo secondo modalità diverse, a seconda delle proprie capacità e della carriera che ha intrapreso. -
Ma si fermò quando la studentessa arrivò a porgli una domanda, cui il giovane Grifondoro replicò immediatamente, senza esitazioni e senza distogliere lo sguardo dagli occhi di lei.
- Se cercassi una professione di alto livello probabilmente mi orienterei verso qualcosa di meno pericoloso e... magari politicamente rilevante. -
Scosse la testa per un attimo per rimarcare quanto detto.
- Perciò... la seconda che hai detto. Vorrei essere in grado di utilizzare le mie capacità, umane e magiche, per dei buoni fini. Sono stato fortunato, non ho vissuto molti degli orrori che hanno sperimentato su di sé Maghi e Babbani caduti vittima delle forze oscure. Vorrei che questa fortuna venisse condivisa dal maggior numero di persone possibile... e se posso fare qualcosa, anche la più piccola, vorrei giocare la mia parte. Perché non credo nella neutralità. -
Ed era vero. La neutralità finiva soltanto per venire schiacciata da una o da entrambe le parti, o avallava la peggiore delle due alternative, con la sua ignavia.
 
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view post Posted on 15/4/2012, 16:56
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Come aveva immaginato, la scoperta di voler fare essa stessa l’Auror aveva disorientato il ragazzo. Ma lo stupore durò poco sul suo volto...era un tipo sveglio, con le idee chiare e la mente aperta.
Sorrise sentendo il suo discorso sulla neutralità e sul voler agire secondo buoni propositi, sembrava sincero e credeva fermamente in ciò che diceva.


-Vuoi veramente fare la tua parte?-


Chiese in tono enigmatico. Poteva essere un buon elemento, con le giuste conoscenze ed un po’ di pratica poteva veramente fare la differenza. Le forze del bene avevano bisogno di persone convinte che lo stato delle cose poteva essere ribaltato, persone che lottavano per rendere il mondo un posto migliore, privo dalle tirannie.

-Non è necessario attendere molto, puoi iniziare anche subito. Questo castello nasconde molto più di qualche passaggio segreto...tutto sta a trovare le persone giuste-


 
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James M. Grant
view post Posted on 16/4/2012, 16:04




Il dialogo con la studentessa da normale conversazione sui massimi sistemi si stava evolvendo in qualcosa di concreto e di inaspettato. Le poche parole che Trhesy gli aveva rivolto finora gli erano sembrate molto misurate e alludenti a qualcosa che evidentemente era di sua conoscenza ma che non voleva rivelare al primo che fosse passato di lì. Ed effettivamente più che una conversazione, il giovane Grifondoro aveva adesso l'impressione di essere stato sottoposto ad un interrogatorio... no, non era quella la parola adatta. Era più corretto parlare di un "colloquio". Già, attraverso quelle domande pareva quasi che la Tassorosso cercasse di sondare le inclinazioni e le aspirazioni di James. L'ultima domanda da lei posta era una specie di corollario a questo teorema. Ascoltò quella specie di proposta con attenzione, la sua curiosità ormai era stata ampiamente stuzzicata.
- Sì, quel che ti ho detto prima è quel che penso veramente. -
quella domanda fu sovrastata dal pensiero di quanto da lei detto.
- Da come parli mi sembra di capire che io l'abbia trovata una di queste persone... o quanto meno saresti in grado di aiutarmi a trovarle. -
Le rispose, osservandola negli occhi con aria determinata e sincera. Non c'era bramosia all'idea di poter essere messo a parte di qualche segreto, soltanto per una soddisfazione fine a sé stessa. No, c'era sicuramente un po' di sorpresa in lui, poiché quanto suggerito da Trhesy implicava qualcosa che il giovane Grifondoro non aveva considerato.
 
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view post Posted on 22/4/2012, 17:17
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-Può darsi-

Disse sorridendo, mentre si alzava dalla fredda pietra sula quale era seduta. C’era qualcosa in quel giovane Grifondoro, qualcosa che lo distingueva dagli altri ragazzi della sua età...le era sembrato sincero, sicuro delle sue parole e, cosa che la colpì più di tutte, non era curioso. Sorpreso, forse, determinato, ma non curioso.

-Ho una faccenda da sbrigare nell’ufficio della Preside, non dovrebbe volerci molto. Se tra un’oretta sei ancora a zonzo per il castello ti suggerisco di andare al terzo piano, ala est-

Infilò entrambe le mani nelle tasche del mantello, imboccando il corridoio verso la scala che portava alla torre della presidenza.

-Non dire a nessuno dove vai e non farti seguire-

Aveva dato le spalle al ragazzo e non si preoccupò di voltarsi nel dire quell’ultima frase, ma era sicura che Grant l’avesse sentita.



Ci spostiamo, qui

 
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