Mya Lockhart vs Patrick Swan, Fase Finale Under 16

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view post Posted on 20/6/2012, 14:48
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Il Fato

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La situazione cominciava a delineare un sensibile vantaggio del giovane Caposcuola Corvonero rispetto all'abile combattente Tassorosso. Quest'ultima in effetti, “pietrificata” dal busto sino ai piedi, era impossibilitata ad effettuar qualsiasi movimento che potesse permetterle di non esporsi al pericolo. Pericolo che sopraggiunse atteso e manifesto. Il ragazzo, avvicinandosi all'avversaria al fine di eliminare quella distanza, frutto solo di minor possibilità di successo, e ponendosi in posizione opportuna al fine di avere sotto mira e giusta traiettoria il bersaglio, evocò con cura e correttezza l'incanto Pestacallum, annullando sì l'effetto del Petrificus Totalus ma costringendo la ragazza a cadere inesorabilmente sul pavimento, faccia a terra (- 15 ps). La fanciulla poco prima dell'inesorabile caduta, aveva tentato l'evocazione della propria bacchetta. Per quanto l'azione fosse stata coraggiosa e concettualmente valida, purtroppo non ebbe esito positivo. La bacchetta rimase stesa a terra esattamente dove era rimasta ormai troppo a lungo. Ad ogni modo, la caduta a terra, per quanto dolorosa a causa dell'effetto dell'incanto pestacallum, poteva sembrare provvidenziale via d'uscita. Del resto sarebbe bastato poco per recuperarla finalmente. Il duello continuava. Nulla era perduto, niente era scontato. La battaglia era ancora lunga.



Mya Lockhart ha ancora pelle delle mani, del viso e del collo che presentano ustioni che provocano bruciore e dolore. Continuerà a provare dolore finchè non vi porrà rimedio. Mya perde 1 pc ogni due turni se non si curerà (il punto corpo verrà sottratto al prossimo turno). La sua bacchetta si trova ai piedi della lavagna. E' stata colpita dal Pestacallum, annullando l'effetto del Petrificus (- 15 ps). E' distesa sul pavimento, faccia a terra. L'effetto del Pestacallum durerà due turni. Non riuscirà a reggersi in piedi.
Punti Salute: 93/157
Punti Corpo: 111/115
Punti Mana: 107
Punti Esperienza: 33

Patrick Swan presenta ancora due ferite che sanguinano sul braccio destro generando fastidio. Si è avvicinato a Mya.
Punti Salute: 106/153
Punti Corpo: 110/111
Punti Mana: 112
Punti Esperienza: 28


E' il turno di Patrick
 
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view post Posted on 23/6/2012, 13:08
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Fuoco, terra, dolore.... l’aveva anticipato in principio e così sarebbe stato, non vi erano possibilità di scelta. Certo, il comportamento fuggiasco e inaspettato della Lockhart aveva comportato qualche variazione sul tema ma diciamocelo pure, alla fine è il risultato che conta. Vedere l’avversario costretto a capitombolare al suolo per il dolore si era scoperto stranamente piacevole, gratificante quasi divertente. Che fosse quello il fascino dell’arte oscura? Piegare i nemici al proprio volere? Per quanto potesse essere allettante, Patrick era ben conscio di un altro metodo ben più nobile e umiliante per distinguersi, l’arte dello studio e della conoscenza.
Se fosse stato il momento adatto, il Caposcuola non avrebbe esitato a farsi trascinare via dalla corrente dei suoi pensieri, dubbi e quesiti che come sempre l’avrebbero portato alla deriva. Non vi erano però secondi da sprecare e minuti per indugiare, bisognava andare avanti sebbene la fatica avesse cominciato a far sentire la propria pesante mano sui corpi di entrambi i duellanti. Si era scordato di quei tagli profondi che quei maledetti spuntoni gli avevano causato, l’avrebbe pagata cara la Tassorosso, due volte aveva cercato di fargli fuori il braccio dominante e due volte l’aveva pagata cara, prima col fuoco e poi con il marmo. Voleva vederla soffrire, rimangiarsi quelle parole inutili di coraggio e lealtà che tanto spesso tradiva, il dolore sarebbe stato un materiale di scambio assai più prezioso del denaro.
Improvvisamente il Corvonero si accorse delle vistose ustioni della ragazza, prima poco scorgibili a causa della distanza, non vi era dubbio, avrebbe infierito su di esse.
Puntò la bacchetta contro il nemico, in particolare alla parte superiore del corpo, già compromessa. Come a simulare una spada, il braccio del Caposcuola era teso e il polso rigido, ma non per questo la bacchetta era soffocata nel palmo della sua mano: come sempre, essa era tenuta in modo che l’energia del nucleo potesse fluire attraverso la sua pelle fino al suo corpo e allo stesso modo lo spirito del giovane potesse alimentarla. La spada disegnò una spirale nell’aria, esattamente come aveva fatto la Lockhart ad inizio duello. Compì tra cerchi concentrici, più precisi e curati possibile, non voleva estendere troppo la zona colpita e tantomeno esagerare andando oltre le sue potenzialità, il segreto stava nella giusta misura. Il movimento fu rapido e assecondato dal corpo del giovane che con cura appostato garantiva stabilità e morbidezza all’esecuzione, una velocità che fu accompagnata dalla formula ben scandita, pronunciata con tosso solenne, imperioso:


E-xùl-cero!


Sentiva qualcosa scorrere nelle sue vene, una voglia ardente di causare sofferenza, di causare più danni possibile, di conquistare gradino dopo gradino la vittoria. Mya Lockhart non era solo una fastidiosa Tassorosso ma soprattutto un'abile e capace avversaria: batterla non significava solo il turno, batterla voleva dire aver superato se stessi, aver raggiunto un livello superiore, essere diventati maghi più forti ma non per forza migliori, la nobiltà d’animo era tutt’'altro e si dimostrava rispettando l’avversario, rispetto che il Corvonero non avrebbe mai negato.

 
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view post Posted on 24/6/2012, 10:09
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Sentiva come un formicolio alla testa, un fastidio che sembrava dirle qualcosa. E mentre si trovava a cadere rovinosamente al suolo, colpita da un dolore lancinante alle gambe, iniziò a capire.
Era una voce che continuava a darle dell'inetta, dell'incapace, mentre il pungente sapore dell'amarezza le asciugava il palato. Era cocente come constatazione, forse lo schiaffo che presto le avrebbe dato il pavimento l'avrebbe ridestata.
Stava crollando sotto i colpi di un avversario, non più forte, forse solo molto attento. Ma non era la bravura di lui ad averla portata a quella situazione, bensì la sua stessa incapacità. Scelte sbagliate, tempi sbagliati, calcoli sbagliati. Era stata lei ad aver abbassato la guardia e solo lei ne era colpevole. Doveva dunque arrendersi all'evidenza? Accettare la voce, anzi le voci che ormai erano diventate un coro quasi aulico, e desistere?

La risposta arrivò a pochi centimetri da terra, quando i suoi occhi focalizzarono la bacchetta ormai prossima al suo tocco. I muscoli delle gambe bruciavano terribilmente, come dopo una giornata di allenamenti intensi. Ed ora come macigni la spedivano al suolo, come un sacco inerme. Ma il resto del corpo funzionava ancora, e finchè c'era volontà, c'era speranza. Con un forzato movimento Mya si buttò su un fianco, cercando di atterrare sulla spalla destra, poggiandosi di schiena al muro. La mano nella caduta si era lanciata contro la bacchetta, stringendola nuovamente nel palmo.
Da lì sarebbe partita la sua rivalsa.
Il braccio sarebbe scattato in alto, incurante del dolore e delle ferite, e avrebbe puntato al grande mobilio che ora la sovrastava. Puntandola direttamente con la sua bacchetta di salice l'avrebbe incantata e posta sotto al suo comando, dopodiché l'avrebbe scagliata in avanti al richiamo di un - Oppugno! -
Avrebbe fatto attenzione anche a non urtare contro le assi inferiori della stessa, puntando esattamente la bacchetta in direzione del corvonero.
*O la va, o la spacca!*
 
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view post Posted on 24/6/2012, 18:30
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Il Fato

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L’arbitro, visibilmente interessato ed attento a quanto stava avvenendo in prossimità della vecchia lavagna, controllava con attenzione che tutto avvenisse con regolarità. I due ragazzi erano leali e caparbi, davvero assai abili ed astuti, l’uno ad attaccare, l’altra a difendersi dinanzi a momento di palese difficoltà. Decretare il vincitore non sarebbe stato facile. Entrambi meritavano onore e vittoria per coraggio, ardore e preparazione. Ma l’arte del duello era implacabile e certamente vi sarebbe stato un vincitore ed un perdente. Il giovane Caposcuola Corvonero, in posizione di manifesto vantaggio poiché in piedi, quasi illeso e soprattutto armato, continuò ad attaccare l’avversaria attraverso l’evocazione dell’incanto exulcero. D’altro canto tuttavia la giovane Prefetta Tassorosso, benchè stesa a terra, riuscì in caduta quasi provvidenziale o semplicemente diretta conseguenza della caduta causata dallo stesso avversario Corvonero, ad impossessarsi nuovamente dell’amata compagna di avventura: la bacchetta magica. In realtà non fu necessaria quasi alcuna azione poiché mano e braccio erano già prossime ad essa. Lo aveva sancito il Fato e la ragazza aveva colto al volo l’occasione propizia. Impugnata la bacchetta la giovane, colta da desiderio di rivalsa e di attacco, evocò l’incanto oppugno, puntando in direzione della lavagna che sino ad allora le aveva fornito parziale difesa. Anche tale incanto sortì l’effetto desiderato e si diresse con veemenza in direzione del Caposcuola. Tuttavia, pochi secondi dopo avere evocato l’incanto oppugno, la fanciulla fu colpita in pieno dalla fattura pungente, andando ad aggravare una situazione già complessa e dolorosa (- 20 ps; -2 pc).
Nel contempo il giovane fu colpito alla spalla sinistra dalla lavagna provocando perdita di equilibrio e caduta schiena a terra sul pavimento. (- 8 ps). Il turno aveva quindi sancito un netto vantaggio del ragazzo nei confronti della studentessa Tassorosso. Tuttavia quest’ultima aveva recuperato la bacchetta ed il duello poteva proseguire.



Mya Lockhart ha pelle delle mani, del viso e del collo che presentano ustioni che provocano bruciore e dolore. Tale situazione viene peggiorata dall’incanto exulcero (- 20 ps; - 2pc). Continuerà a provare dolore finchè non vi porrà rimedio. Mya perde 2 pc ogni due turni se non si curerà . E' stata colpita dal Pestacallum. E' distesa sul pavimento, schiena appoggiata alla parete. L'effetto del Pestacallum durerà ancora un turno. Non riuscirà a reggersi in piedi.
Punti Salute: 73/157
Punti Corpo: 108/115
Punti Mana: 107
Punti Esperienza: 33

Patrick Swan presenta ancora due ferite che sanguinano sul braccio destro generando fastidio. Il fastidio si tramuta in pungente dolore. Attualmente è steso schiena a terra a causa del colpo subito dalla lavagna che si è adagiata sulla sinistra di Patrick, ovviamente sul pavimento. La spalla colpita fa male (-8 ps)
Punti Salute: 98/153
Punti Corpo: 110/111
Punti Mana: 112
Punti Esperienza: 28


E' il turno di Mya.
Piccola postilla: il fatto che Mya abbia preso la bacchetta e scagliato l’incanto non è stato ritenuto doppia azione poiché il Master stesso (ovvero io medesimo!) nel post descrittivo ho lasciato intendere che la presa era quanto meno ovvia e di immediata risoluzione. Mya ha colto il dettaglio e ne ha approfittato. Non era scontato che tale invito sarebbe stato colto o meglio ben sfruttato. Mya lo ha fatto e per questo la sua azione ha avuto buon esito. Se vi sono domande, sono sempre a disposizione.
 
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view post Posted on 25/6/2012, 11:27
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Il contatto con la sua compagna di salice le era mancato.
Forza, flusso, equilibrio, tutto rifluiva con naturalezza dall'una all'altra, compagne scelte da un fato superiore, un lontano settembre di qualche anno prima. Ed ora, nuovamente congiunte, erano pronte a confrontarsi ancora, fino allo sfinimento, fino all'ultima fibra.
Al richiamo del suo incanto la grande lavagna si mosse con rapidità e precisione in avanti, in direzione del corvonero. Ma seppur grande e ingombrante la stessa non riuscì ad intercettare il colpo avversario, che la colpì in pieno, sul collo e parte delle braccia. Un dolore lancinante la sorprese, come un drago che si cibava delle sue carni. La presa del mobilio ne fu subito intaccata e la lavagna rallentò il suo passo, colpendo debolmente il caposcuola ad una spalla. Lo stesso incanto che aveva utilizzato lei poco prima, ora le si rivoltava contro, aggravando la sua non rosea situazione fisica. Il respiro che si faceva pesante, il dolore aumentato e le gambe immobili.
La giovane tassorosso avvertì un bruciore in pieno petto, là dove la pelle era sana ed immacolata. Cosa poteva mai essere? Quel mostro che le si rivoltava dentro, gridando e squarciando le sue membra. Stringeva il cuore e calpestava ogni cosa, cercando di avanzare. Strisciava lungo il braccio sinistro, martoriato ed inerme, e arrivava vicino alla cicatrice rossa, rimpolpandola di vita. Bruciava lei, più di ogni altra cosa. Il dolore le dava alla testa, ma ora sapeva come trasformare quel sentimento rovente in un'offensiva meritevole.
Era ancora sdraiata su un fianco, difficile da colpire, specie se il suo avversario somigliava ad un tappeto persiano, lasciato in terra a raccogliere acari. Il braccio si distese, mentre la spalla destra gridava vendetta a contatto con il pavimento. La presa attorno alla bacchetta si fece più salda, quasi il timore di perderla nuovamente, mentre la punta dell'asticella aveva un solo ed unico obiettivo.
- Verto Plumbeum! -
Gli occhi l'avevano catturata pochi istanti prima, e designata come bersaglio, a ripagare le offese ricevute. La bacchetta di Swan sarebbe presto diventata la peggior nemica del ragazzo. Infatti l'incanto castato dalla giovane tassina avrebbe dovuto trasformare l'arma avversaria in un oggetto inamovibile, al pari di un incudine di ferro o di una statua. Fargli perdere la presa era solamente uno sfizio, renderla inutilizzabile sarebbe stata la vera goduria. Se infatti i suoi calcoli non erano errati, l'oggetto incantato avrebbe dovuto continuare ad essere pesantissimo per un tempo indefinito, o fino al contro incantesimo. Ma se l'unico mezzo che aveva per contrastare tale effetto era anche il diretto interessato dell'azione, come si sarebbe evoluta la cosa?
Per un solo attimo la tassorosso, presa dalla foga dell'incanto, aveva dimenticato il dolore che le dilaniava la pelle, ma ci mise poco a rendersene conto. La sua resistenza era al limite, non poteva più ignorare un tale impedimento.
Rendere innocuo Swan per medicarsi.
*Dejavù*
 
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view post Posted on 28/6/2012, 01:08
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La magia poteva di tutto, a volte anche rendere terribilmente veloci gli oggetti più pesanti, scagliandoli in giro per una stanza con la stessa facilità che di solito un babbano aveva nel lanciare un ciottolo nel lago. La lavagna che fino ad allora si era rivelata un pessimo rifugio per la Tassorosso era ora venuta avanti all’istante, colpendolo in pieno sulla spalla destra e facendo capitombolare il Caposcuola all’indietro. Era importante cercare di limitare i danni, sempre e comunque, al fine di non lasciare troppo vantaggio a chi da quell’attacco aveva tratto un momento per respirare, per essere liberi da ogni pressione. Eppure il Corvonero sapeva che Mya Lockhart aveva poco da fare se non soffrire, bruciando nel dolore che lei stessa gli aveva provocato in principio e che ora sperimentava dieci volte più potente sulle bruciature fresche del rogo che l’aveva avvolta. La schiena del ragazzo, forte e temprata dai duri allenamenti al campo di quidditch, aveva per fortuna attutito la caduta che era avvenuta senza causare troppo dolore. Si trovava esattamente di fronte all’avversario ma, essendo anch’esso disteso davanti a lui, non lo poteva ammirare contorcersi al suolo. In cuor suo sapeva che la Tassorosso non si sarebbe arresa e, conscio della fantasia per la quale la ragazza era famosa, era deciso a non perdere tempo prezioso, anche se ciò significava lasciarla respirare un attimo in più e leccarsi le ferite. D’istinto, fiero dell’esperienza di pochi minuti prima, si diede una spinta con la mano sinistra verso destra, allungando la schiena in modo che il corpo si torcesse naturalmente in quella direzione, cercò di chiudere il braccio destro verso il petto e successivamente cominciò a rotolare in quella medesima direzione, lontano dalla lavagna, troppo pericolosa. In quel modo avrebbe protetto la sua bacchetta da eventuali attacchi coprendola col suo stesso corpo e allo stesso tempo avrebbe evitato il colpo del nemico, spostandosi rapidamente. La teneva saldamente e parallela alla sua colona, in modo che il epso non potesse nemmeno rischaire di romperla; aveva anche scelto di non coinvolgere la spalla sinistra appena colpita, muovendosi verso il alto opposto. Le parole della Tassorosso dimostrarono che Patrick non si era sbagliato. Quanto codarda poteva essere? Una strana sensazione cominciava pian piano ad impadronirsi dell’animo del Corvonero, non era rabbia, ma qualcosa di più, una forza che andava sottomessa prima che potesse compromettere il duello. Se fosse rotolato senza intoppi avrebbe poi terminato due giri completi e piegato le gambe per ritornare in posizione seduta con un colpo di reni, era ancora in forze e il suo corpo allenato pronto all’azione. Dopodiché si sarebbe dedicato nuovamente alla Lockhart, questa volta per porre la parola fine al duello.



Ho modificato due cose che mi erano sfuggite per la stanchezza, credo che per il mioa vversario non sia affatto un problema.
 
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view post Posted on 28/6/2012, 08:07
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Il Fato

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Riconquistata la bacchetta con presa ferrea e sicura, la giovane Tassorosso poteva nuovamente attaccare, benchè mai avesse smesso di lottare, anche se disarmata. Dimostrazione del fatto che coraggio, determinazione e volontà, potevano essere durissimo nemico da sconfiggere, anche se privi di corazze e difese. D'altro canto, il Caposcuola Corvonero aveva mostrato capacità strategiche e cura dei dettagli tali da permettergli di trovarsi in posizione di sensibile vantaggio nei confronti dell'avversaria. Il duello era nel cuore dello svolgimento. Ancora niente era stato stabilito. La lotta sarebbe stata lunga...O almeno, questo era quanto sperava l'arbitro stesso, divertito ed interessato al duello come mai prima di allora. La studentessa, senza perdere tempo, diede inizio al “secondo” atto del combattimento, utilizzando incantesimo assai inusuale nel corso di un duello ma certamente interessante ed efficace. Un Verto Plumbeum perfettamente castato, “sortì” dalla propria bacchetta indirizzato all'arma dell'avversario. Mossa assai astuta. Non avrebbe inferto dolore fisico ma certamente disperazione e disfatta. Come poter duellare se l'arma stessa diveniva nemica non manovrabile? Tuttavia, il giovane Caposcuola, resosi conto di doversi porre in posizione difensiva e di dovere agire cautamente, quasi intuendo il pericolo che la propria bacchetta avrebbe potuto “incontrare”, messa a difesa, si allontanò dalla lavagna, rotolando verso il lato opposto. L'incanto Verto Plumbeum, pur non raggiungendo la bacchetta, raggiunse tuttavia i suoi calzari, le sue scarpe, arrestando la sua rotazione proprio nel bel mezzo del secondo “rotolamento”. Piantato al suolo, supino, il ragazzo sentì il tremendo peso dell'incantesimo: i piedi, saldi al pavimento come un tutt'uno con quest'ultimo, avrebbero impedito la Caposcuola di levarsi e di rotolarsi nuovamente. Gambe e busto tuttavia avrebbero potuto, seppur ancorati ai piedi, muoversi, per quanto possibile. Ma, se non avesse posto rimedio, il giovane avrebbe proseguito il combattimento, piantato al suolo.



Mya Lockhart ha pelle delle mani, del viso e del collo che presentano ustioni che provocano bruciore e dolore. Tale situazione viene peggiorata dall’incanto exulcero. Continuerà a provare dolore finchè non vi porrà rimedio. Mya perde 2 pc ogni due turni se non si curerà (i 2 pc le verranno sottratti al prossimo turno). L'effetto del Pestacallum è svanito. Mya può rialzarsi.
Punti Salute: 73/157
Punti Corpo: 108/115
Punti Mana: 107
Punti Esperienza: 33

Patrick Swan presenta ancora due ferite che sanguinano sul braccio destro generando fastidio. Il fastidio si tramuta in pungente dolore. Attualmente è steso schiena a terra e non può muovere i piedi perchè colpiti dal Verto Plumbeum. Non riuscirà a muovere i piedi da quella posizione se non casterà incanto idoneo per porre rimedio. La spalla sinistra colpita fa male.
Punti Salute: 98/153
Punti Corpo: 110/111
Punti Mana: 112
Punti Esperienza: 28


E' il turno di Patrick

 
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view post Posted on 30/6/2012, 23:38
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Ci un momento, un debole, fugace e brevissimo istante in cui il Corvonero credette di avercela fatta, di essere riuscito nel suo intento e aver evitato l’incantesimo. Non sentì alcun tremore, alcun impatto, ma l’ma realtà si paleso soli pochi attimi dopo, se sue scarpe erano diventate come di piombo, pesanti ed impossibile da smuoversi.
Sorrise ancora, non avrebbe mai smesso di farlo. Poteva sembrare un istinto suicida ma trovarsi di fronte a nuove sfide e a nuovi ostacoli ausi lo eccitava; Mya Lockhart aveva ancora forza per duellare e lui avrebbe accolto ogni sua nuova fattura come un incanto a nozze. Se poi la ragazza pensava che il Caposcuola si facesse distrarre da quei ridicoli mezzucci, ella avrebbe assistito alla palese dimostrazione che Patrick non si sarebbe fermato davanti a nulla. Poteva sfruttare quel piccolo intoppo a suo favore e, al contrario dell’avversario, non avrebbe mai dimostrato segni di codardia, non avrebbe mai cercato di nascondersi o peggio rendere la sua bacchetta inutilizzabile. Aveva paura? Allora era il momento che si scontrasse con i suoi incubi.
Non ci penso due volte sul fatto di mantenere o meno la sua avversaria sotto un fuoco costante, aveva esitato poco prima e quasi non aveva compromesso il duello. Forse ella cercava un momento di stallo, voleva obbligare Swan a fermarsi per poi leccarsi le ferite, non ce l’avrebbe mai fatta e, nel caso estremo, avrebbe dovuto indurre il ragazzo a fermarsi con la forza.
I piedi di piombo, era difficile crederlo, gli donarono parecchia agilità: fornendo un punto di appoggio stabile e attaccato al suolo, il Corvonero sarebbe stato libero di compiere meno fatica nel tentativo di flettere il busto in avanti, come se qualcuno gli stesse tenendo ferme le gambe durante gli allenamenti. Il Quidditch i era dimostrato di nuovo un asso nella manica e ringraziò se stesso per aver deciso di sottoporre la squadra a allenamenti intensivi senza scopa.
Vi era poi la forza di volontà, quella ardeva più che mai, il Caposcuola cominciava a sentire fatica, il braccio e la spalla dolevano, ma quelle urla erano troppo deboli per essere ascoltate. C’era un sentimento, più vicino ad una voglia di rivalsa che alla stanchezza, quasi simile all’ira, che prendeva mano mano il possesso del suo corpo e, come fosse un integratore proibito, alimentava il suo metabolismo permettendogli di perpetuare il duello senza sentirsi sfinito. Era un'illusione ovviamente.
Patrick contrasse gli addominali velocemente, aiutandosi col braccio sinistro seppur dolorante. Focalizzò la sua attenzione su Mya, che giaceva di fianco esattamente di fronte a lui. La tempia destra, improvvisamente tutto il resto divenne opaco e quasi offuscato. Cercava di concentrarsi su quel punto virtuale che aveva disegnato con la sua mente sul capo dell’avversario e nulla avrebbe potuto distogliere la sua attenzione. Oramai il caposcuola aveva tracciato la sua X sulla sua mappa del tesoro, l’avrebbe saccheggiata a tutti i costi. Puntò la bacchetta, rapida e decisa, come a voler sottolineare che quel duello era destinato a finire in un unico modo, col la sua vittoria, il polso era rigido ma, come sempre, la sua bacchetta accolta da un abbraccio dolce. Avrebbe seguito la sua preda in ogni suo movimento, anche in capo al mondo se fosse stato necessario.
Poi, quando tutto fu perfetto, quando la sua anima parve ardere e la sua mente contorcersi, pronunciò la formula, imperante e solenne come mai.


Confundo!

Il pensiero, celato e quasi subdolo era tutto per la Tassorosso, desiderava confonderla, devastare la sua mente come già aveva fatto con il suo corpo. Infondo l’aveva detto in principio. Patrick manteneva sempre le promesse.


 
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view post Posted on 2/7/2012, 19:37
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Il suo incantesimo, schizzato fuori dalla bacchetta con forza e precisione, sembrò portarsi via anche il dolore atroce che la inchiodava al terreno. Quasi come una maledizione, l'infermità motoria passò dall'uno all'altro sfidante.
Non era propriamente ciò che aveva ideato, ma non poteva nemmeno lamentarsi. Non appena sentì vigore sulle gambe, fece pressione sulle braccia e tentò di rialzarsi. Le bruciature iniziarono a tirare la pelle, donando alla ragazza la nitida sensazione che questa potesse strapparsi da un momento all'altro. Strinse i denti e ricacciò all'interno un grido di dolore, soffocandolo nella nuvola d'orgoglio che le invadeva ogni parte. La bacchetta era pronta, non poteva fermarsi proprio adesso.
La lavagna non si frapponeva più tra i due come un ostacolo, lasciandoli scoperti e frontali. Era un testa a testa, e ormai il gioco aveva preso il via nella maniera più seria.
Non c'erano più nemmeno dissapori o battutine di sorta, c'era solo determinazione, quanta quelle vecchie mura non ne vedevano da tanto.
Ma il duello esigeva un solo vincitore e lei non poteva permettersi il lusso di abbassare la testa, davanti a nessuno. Il braccio destro si sollevò, rapidamente e si portò davanti al busto. Dal rialzarsi erano passati si e no alcuni secondi e il suo avversario era ancora a terra, con i piedi ancorati al pavimento. Da quella posizione non le era facile mettere in atto ciò che aveva in mente, per cui scattò in avanti, cercando di guadagnare una visuale migliore. Ma fu lo stesso Swan a regalargliela, sollevandosi col busto e mostrandosi nuovamente.
Mya arrestò il passo e contemporaneamente lanciò il braccio verso l'alto, tenendo tesi i muscoli come a caricare un colpo di frusta verso un immaginario obiettivo.
- Petrìficus... -
E il braccio ricadeva deciso verso il suo avversario, calando su di lui con il suo giudizio.
- totàhlus -
Voleva vederlo diventare duro come la pietra, portando alla luce la sua insulsa interiorità. Ma il marmo sarebbe stato troppo delicato e prezioso per uno come lui. Il granito, il granito era perfetto. E di un'immensa vallata ai piedi di un vulcano riempì la sua mente, circondandosi di pietra grigia e imprimendo quella stessa visione nella sua compagna in salice.
A cadere quel giorno non sarebbe stata lei, aveva messo in ballo troppe cose per quel duello. Avrebbe continuato, sfreggiando il suo corpo, la sua mente, perdendo la vista, l'uso delle mani, l'udito. Ma avrebbe continuato, fino a che aveva respiro in corpo e lucidità nella mente. Il dolore urticante della fattura si faceva sempre più vivo, ma ciò le rendeva maggiormente chiara l'idea di dover concludere al più presto.
C'era l'infermeria per leccarsi le ferite, non un'aula abbandonata al quinto piano, pronta ad essere devastata dal loro scontro.

 
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view post Posted on 5/7/2012, 19:14
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Entrambi armati, tutti e due a terra. Un'unica differenza: la giovane Tassorosso aveva la possibilità di levarsi in piedi, il Caposcuola Corvonero no. L'azione prese piede con estrema rapidità: due incanti aventi caratteristiche assai differenti: l'uno, il confundo, mirava a neutralizzare mente e strategia dell'avversario, l'altro, il Petrificus voleva impedire qualsiasi movimento e azione, pur lasciando anima e volontà perfettamente e crudelmente consapevoli di non poter far nulla. Nessuno dei due si arrendeva. Il momento di cedimento della duellante, pareva aver visto fine. La determinazione del ragazzo non era mai venuta meno. Lo studente Corvonero, mantenendo salda bacchetta e strategia, puntando alla tempia dell'avversaria evocò l'incanto Confundo. Nel contempo tuttavia, la fanciulla si levò in piedi, e poco prima di essere colpita dall'incantesimo del giovane, ella evocò con cura e precisione il Petrificus colpendo in pieno l'avversario (-14 ps). Tuttavia ella stessa fu colpita dall'incanto Confundus ma, essendosi levata, esso non la raggiunse alla tempia, bensì alla spalla destra (- 7 ps) conferendole un momento breve di smarrimento ed un giramento di testa tale da costringerla nuovamente a cedere sul pavimento, in ginocchio. Dunque, la ragazza, in ginocchio, colta da momentaneo mal di tesa, non fu tuttavia indotta al totale smarrimento proprio perchè non colpita pienamente alla tempia. Il ragazzo invece, facile bersaglio per la limitata mobilità fu “pietrificato dal busto sino al capo. La faccenda continuava a complicarsi, ora per l'uno, ora per l'altra. Era forse giunto il momento di vedere svolta decisiva per il duello?


Mya Lockhart ha pelle delle mani, del viso e del collo che presentano ustioni che provocano bruciore e dolore. Tale situazione viene peggiorata dall’incanto exulcero. Continuerà a provare dolore finchè non vi porrà rimedio. Mya perde 2 pc ogni due turni (- 2 pc). Mya era riuscita ad alzarsi, ma colpita alla spalla destra dal confundo cade nuovamente in ginocchio. Ha mal di testa ma non è confusa. (- 7 ps).
Punti Salute: 66/157
Punti Corpo: 106/115
Punti Mana: 107
Punti Esperienza: 33

Patrick Swan presenta ancora due ferite che sanguinano sul braccio destro generando fastidio. Il fastidio si tramuta in pungente dolore. Attualmente è seduto a terra e non può muovere i piedi perchè colpiti dal Verto Plumbeum. Non riuscirà a muovere i piedi da quella posizione se non casterà incanto idoneo per porre rimedio. La spalla sinistra colpita fa male. Colpito dall'incanto Petrificus, ha busto, capo e braccia e mani irrigidite. (-14 ps). Rimane pietrificato per due turni a meno che non venga colpito da qualsiasi altro incantesimo che, in tal caso, ne annullerebbe l'effetto.
Punti Salute: 84/153
Punti Corpo: 110/111
Punti Mana: 112
Punti Esperienza: 28


E' il turno di Mya
 
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view post Posted on 6/7/2012, 13:47
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Il mondo per un attimo si capovolse.
L'incanto avversario l'aveva colpita alla spalla destra fortunatamente, ma una vaga sensazione di stordimento attraversò la sua mente, facendola cadere sulle ginocchia. Per un attimo la destra e la sinistra smisero di avere il giusto senso, il sopra si divertiva ad alternarsi al sotto e l'intera stanza assunse proporzioni diverse da quelle che ricordava.
Una morsa allo stomaco la attanagliò, provocata dalla forte emicrania che le stringeva le tempie. Come una pugnalata che le trapassava il cranio e si espandeva al suo interno. Mal di testa, di quelli più odiosi. Fortunatamente non durò molto, giusto il tempo di riaprire gli occhi e accertarsi di quel che era stato.
Uno Swan immobile la osservava ad alcuni metri di distanza, fermo con la sua bacchetta a mezz'aria, bloccato nel tempo e nello spazio. L'incantesimo aveva assolto alla sua funzione meglio di quello che sperava.
Per un qualche istinto nascosto, il suo corpo si spostò lateralmente, cadendo sul fianco destro ed uscendo da sotto il tiro avversario. Il caposcuola era bloccato nel corpo, ma la tassorosso era ben conscia di quanto il cervello di lui non fosse di certo spento.
*Secondo me non riposa nemmeno la notte*
Doveva essere umiliante per uno del suo calibro, restarsene impassibile in quella posizione, così vulnerabile. Poteva infierire, oppure lasciarlo a quella sua immobilità. Ma decise per una terza opzione, visto che al momento quella messa peggio era proprio lei. La soddisfazione di osservare la statua di granito infatti non alleviava le ferite, bensì le faceva sentire maggiormente la loro presenza.
Emise un piccolo sbuffo scocciato e sollevò la bacchetta fino all'altezza del collo, puntando le varie lacerazioni che aveva sul corpo.
- Epismendo! -
Enunciò tenendo ben ferma la bacchetta a distanza ravvicinata, senza però far entrare in contatto il legno con la pelle. Avrebbe ripetuto lo stesso procedimento, per il viso e le braccia. E dovunque ci fosse ancora qualche traccia della dolorosa fattura.
Un sospiro di sollievo non le avrebbe permesso di vincere il duello. Appena tornata in forze, si sarebbe rialzata facendo forza sul muro, ormai vicino e sarebbe tornata in piedi, pronta a concludere.
Vincere o perdere oramai non aveva più un vero valore, quella statua immobile davanti ai suoi occhi rappresentava "tutto".
- ...Nulla è più duro d'una pietra e nulla più molle dell'acqua. Eppure la molle acqua scava la dura pietra, non è così Swan? -
Una citazione antica, una saggezza che non passava con gli anni.
Una nuova sicurezza era entrata nel cuore della giovane, persino la voce irritante e bellicosa di poco prima era svanita, portandosi via ogni dubbio.



 
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view post Posted on 8/7/2012, 15:29
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- Deus ex Mazza -

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Aveva sentito un brivido, una sensazione fredda come se del ghiaccio si stesse plasmando e modellando ricoprendo il suo corpo. Fu quasi piacevole percepire quella durezza diffondersi dal polso lungo il braccio, fino a corpo, il capo e gli arti. Aveva udito la formula e pertanto l'esito dell'incanto gli era già ben noto. Petrificus Totalus, finalmente lo provava sulla sua pelle. Si sentì emozionato, eccitato, vivere la magia nel proprio corpo in maniera così cruda e diretta era appagante. Per un attimo quasi non si accorse che c'era una sola cosa che era in grado di muovere, gli occhi, non che fossero importanti, si certo, il suo avversario avrebbe potuto fare di lui ciò che voleva, ma Patrick l'aveva messo diligentemente in conto. E se la Tassorosso cercava in lui umiliazione, impotenza, frustrazione, ella non li avrebbe mai reperiti. L'animo del Corvonero era occupato in tutt'altro, stava vivendo in prima persona ciò che lui aveva piacere di fare agli altri, una sorta di autoerotismo magico che qualcuno avrebbe potuto definire perverso. Nessuno l'avrebbe saputo, quello sarebbe rimasto l'ennesimo dei segreti di Patrick Swan.
Intanto, mentre osservava la Tassorosso curarsi pensava a come fosse fortunato nell'aver scelto la medimagia come sua ambizione, probabilmente egli avrebbe usato qualcosa di più appropriato di un banale Epismendo. La stupidità umana inoltre non aveva mai fine, perdere tempo per provocare l’avversario, sottovalutandone le capacità di mantenere il controllo era soprattutto una mancanza di rispetto, l’acqua cheta rovina la pietra, ma a caro prezzo, quest’ultima rimarrà sempre intrisa nel suo aggressore, minandone la purezza come un veleno letale e perpetuo. Se Mya Lockhart voleva indebolirlo, si sbagliava nuovamente. Quel riposo forzato fu sfruttato per ricaricare la sua mente, per ritrovare le energie frammentate nel suo corpo provato, il fuoco sarebbe stato alimentato dalla pietra nello strano universo che dominava il suo inconscio, presto sarebbe arrivato il momento di concludere: la bacchetta stretta in una presa inscindibile e puntata contro l'avversario era un chiaro e perpetuo segno di avvertimento.

 
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view post Posted on 10/7/2012, 17:14
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Il Fato

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Se poco prima la giovane Tassorosso era stata pietrificata dall'avversario, la situazione in quel momento si era ribaltata. L'abile Caposcuola seduto sul pavimento non poteva nè muoversi nè castare alcun incanto. L'avversaria utilizzò tale attimo favorevole per tentare di alleviare il dolore che bruciature ed escoriazioni sul corpo le causavano. Evocando con efficacia l'incanto Epismendo all'altezza del collo, ella riuscì ad impedire fuoriuscita ulteriore di sangue dalle lacerazioni stesse più e meno profonde ma non eliminò il problema. Le bruciature erano ancora presenti e fastidiose. D'altro canto l'effetto del Verto Plumbeum andava scemando, dunque il giovane Corvonero poteva muovere nuovamente piedi e conseguentemente le gambe. Busto, collo, capo, braccia e mani invece erano ancora pietrificati.
Cosa avrebbe fatto la talentuosa Tassorosso?



Mya Lockhart ha pelle delle mani, del viso e del collo che presentano ustioni che provocano bruciore e dolore. Tale situazione viene peggiorata dall’incanto exulcero. Continuerà a provare dolore finchè non vi porrà rimedio. Mya perde 1 pc ogni due turni. L'epismendo ha alleviato il dolore ma non l'ha eliminato. La testa non duole più.
Punti Salute: 66/157
Punti Corpo: 106/115
Punti Mana: 107
Punti Esperienza: 33

Patrick Swan presenta ancora due ferite che sanguinano sul braccio destro generando fastidio. Il fastidio si tramuta in pungente dolore. Attualmente è seduto a terra ed ora può muovere i piedi perchè l'effetto del Verto Plumbeum è scomparso. La spalla sinistra colpita fa male. Colpito dall'incanto Petrificus, ha busto, capo e braccia e mani irrigidite. Rimane pietrificato ancora per un turno a meno che non venga colpito da qualsiasi altro incantesimo che, in tal caso, ne annullerebbe l'effetto.
Punti Salute: 84/153
Punti Corpo: 110/111
Punti Mana: 112
Punti Esperienza: 28


E' il turno di Patrick
 
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view post Posted on 11/7/2012, 01:52
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L’essere marmorizzato cominciava a piacere al Corvonero, l’idea di osservare l’ambiente circostante in maniera quasi imperturbabile lo stuzzicava e quel freddo, così intenso ma insolito, sembrava essere in perfetta linea con la sua personalità sempre dedita al più concreto raziocinio.
Si era oramai già abituato a non percepire il proprio corpo, si sentiva quasi un’entità fantasma anche perchè Mya non l’aveva ancora preso in considerazione.
Poi, all’improvviso un prurito sotto la pianta del piede, fece sussultare il ragazzo che però ovviamente rimase immobile. D’istinto contrasse il piede, provando inconsciamente ad alleviarlo, ed esso di mosse nella scarpa, in un movimento impercettibile per l’avversario. La mente del Corvonero partì fulminea mentre i suoi occhi erano concentrati sul nemico. Se poteva muovere il piede ma non le labbra dignificava che solo parte del suo corpo era tornata alla normalità e se era vero che un Petrificus è annullato da altri incantesimi allora la parte libera doveva essere per forza quella che poco fa era stata resa plumbea, d’altronde è impossibile rendere pietra ciò che è già metallo e non carne. Ecco che tutto cambiava, ecco che il suo immane svantaggio diventava vantaggio, un beneficio che sarebbe rimasto oscuro alla Lockhart fino al momento più opportuno. L’avrebbe attesa, impassibile ed immobile come ormai era abituato a stare e se ella avesse deciso di colpire egli avrebbe agito con rapidità, facendo affidamento agli equilibri fisici che aveva utilizzato poc’anzi. Nel caso avesse visto e sentito la Tassorosso indirizzare una fattura contro di lui, egli si sarebbe limitato a flettere le caviglie per darsi una piccola spinta, sufficiente a far cadere il corpo di marmo all’indietro; in quel modo avrebbe si difeso il suo ventre e il suo volto, ma avrebbe anche rischiato di schivare un’ipotetica maledizione scagliata da un nemico che fino all’ultimo non sarebbe stata a conoscenza del prezioso e sottile cambiamento. Doveva ora giocare d’astuzia, doveva giocare col tempo e con lo spazio, doveva sfoderare tutti gli assi nella manica ed essi, uno per uno, avrebbero costretto la Tassorosso alla resa incondizionata..



Edited by Patrick Swan - 11/7/2012, 12:37
 
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view post Posted on 11/7/2012, 06:40
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Il Fato

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L'incanto Epismendo è effettivamente il Contro Incantesimo dell'exulcero. Forte della mia memoria, ho errato nel valutare l'azione di Mya perchè in realtà non ricordavo si trattasse effettivamente del Contro Incantesimo.
Chiedo quindi ad entrambi i duellanti di scusarmi, ma ritengo giusto modificare lo status di salute della duellante Tassorosso.
Se dunque Patrick avesse intenzione di modificare il post di cui sopra è liberissimo di farlo, poichè sono stato io a fornire descrizione errata della situazione che invece sarà la seguente:


Mya Lockhart
ha pelle delle mani e della parte superiore del viso che presentano ustioni che provocano bruciore e dolore. Tale situazione viene peggiorata dall’incanto exulcero. Il collo è completamente guarito. Continuerà a provare dolore alle mani e parzialmente al viso finchè non vi porrà rimedio. Mya perde 1 pc ogni 3 turni. La testa non duole più.
Punti Salute: 66/157
Punti Corpo: 106/115
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Patrick Swan presenta ancora due ferite che sanguinano sul braccio destro generando fastidio. Il fastidio si tramuta in pungente dolore. Attualmente è seduto a terra ed ora può muovere i piedi perchè l'effetto del Verto Plumbeum è scomparso. La spalla sinistra colpita fa male. Colpito dall'incanto Petrificus, ha busto, capo e braccia e mani irrigidite. Rimane pietrificato ancora per un turno a meno che non venga colpito da qualsiasi altro incantesimo che, in tal caso, ne annullerebbe l'effetto.
Punti Salute: 84/153
Punti Corpo: 110/111
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