Si vis pacem, para bellum, Privata.

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view post Posted on 8/7/2012, 21:43
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Sì. Paul non cerca di oltrepassare il famoso limite per puro egocentrismo e, come ti ha anche detto, sa distinguere le persone che ne fanno la sola ragione di vita, da quelle che percorrono la via prendendo le dovute distanze, senza scendere nell'oscuro.
Per il resto, non ha e non avrà intenzione di cambiare fazione, altrimenti non te lo avrei chiesto. :P

Un velo oscuro si frappose fra lui e i restanti, non appena le parole giunsero chiare alle orecchie di entrambi. Non potè fare a meno di ritrarre quel sorriso, quel senso di fiducia che lo aveva spinto addirittura a confidare i suoi ideali a persone che, eccetto una di esse, mai aveva frequentato.
La risposta di Jessica risuonò nell'aria, si insinuò nella sua testa, prepotente e quasi dolorosa. Non aveva tenuto conto dei probabili effetti collaterali che il suo concedersi avrebbe comportato. Spinto da quella sensazione a pelle, rassicurante e attraente, era giunto al cuore delle sue riflessioni, senza prima attendere un ulteriore approccio, più ravvicinato.

*Non potranno comprenderti, illuso.*
Quell'unica consapevolezza vagava improrompente nella sua testa, assumeva il controllo dei suoi pensieri, costringendolo a redimersi.
E invece resistette. La tentazione di fuggire, di allontanarsi da coloro che forse lo vedevano come un reietto, era incalzante. Eppure, la volontà di fermarsi e rimediare a quei tediosi fraintendimenti sovrastava ogni altro desiderio. Non poteva esser stato etichettato a fronte di un'ideologia condivisa in buona fede. Non era possibile macchiare indissolubilmente la fiducia quando la stessa doveva ancora prender forma. Lasciò che ogni dubbio e preoccupazione si diradasse, e si affrettò a riprendere in mano la situazione.
- Ci sono valori e principi che vanno rispettati. Bisogna agire eticamente... -

Non l'ho mai negato, anzi, mi pare di aver espresso il medesimo pensiero. Io accetto e condivido l'ambizione, ma condanno coloro che non sanno affrontare un percorso mantenendo il giusto distacco, sprofondando così in un abisso invalicabile.

Cosa vi era di tanto inaccettabile? Chiunque poteva concedersi una meta, seppur travagliata, a patto che non guastasse il quieto vivere di chi incontrava lungo la strada. Lui sapeva di poter mantenere quella pervicacia, e se anche avesse dimostrato segni di cedimento, avrebbe compiuto un ultimo sforzo per abbandonare il percorso, ed annullare tutto.

Aspiro al vostro stesso risultato, mosso anche dalla rabbia che mi suscita il veder disapprovare determinati obiettivi, alterati dall'abuso che persone prive di volontà ne hanno fatto.

Ripulire la società da quei soggetti, e riportare sulla giusta linea di pensiero tutti gli scopi che, a causa della debolezza umana, avevano assunto sfumature oscure e perigliose... era quello il suo intento. Era certo di poterlo perseguire mettendo a disposizione le sue forze per le stesse finalità cui miravano Jessica e Bart, e chiunque con loro. Seppur a muoverli fossero due fattori leggermente diversi, il fine era uno solo, così come la via da attraversare per giungervi.

La vostra reazione ne è una prova, se mi permettete. Quindi spero di aver dissolto ogni perplessità, e che abbiate capito quale sia il mio punto di vista, nonchè le mie intenzioni.

La caparbietà, infondo, aveva anche i suoi pregi. Era giunto il momento di sfatare quei miti, che incombevano sul pensiero generale. Era tempo di porre una netta distinzione fra chi agiva per preservare, e chi per compromettere.
 
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Blazeboy$
view post Posted on 9/7/2012, 09:24




Strano come la propria reputazione potesse macchiarsi a causa di un piccolo malinteso.
Bart guardò interessato Jessica, la quale stava osservando altrettanto curiosamente il Tassorosso. Chissà cosa le passava per la testa, cosa si stava chiedendo, cosa volesse sapere da loro, cosa volesse estorcere dalle loro bocche... Il Corvonero comprese che la ragazza aveva frainteso ciò che aveva detto Paul pochi secondi prima riguardo alle anime corrotte. Fissò questi mentre difendeva il proprio punto di vista, cercando di far afferrare il senso delle sue parole a Jessica. D'altronde la propria nomea dipendeva dal giudizio degli altri, dal pensiero altrui sul proprio conto, perciò era importante proteggerla.
Bart ascoltò il ragazzo esporre i suoi pensieri, rivolgendosi ad entrambi i Corvonero sebbene lui non avesse dato prova di aver equivocato il suo discorso. Avrebbe voluto dirgli che non doveva preoccuparsi, che era stato abbastanza chiaro, ma non lo fece. Non si sentiva più molto in confidenza con lui, e poi l'immagine di qualche minuto addietro era ancora viva in un angolo della sua mente.
La ragazza attirò la sua attenzione, facendolo così voltare nella sua direzione.


Se tutti ci permettessimo il lusso di compiere atti egoistici e fini a se stessi, il Mondo Magico sarebbe dominato dal caos e dalle ombre. [...] Ma i limiti, le regole, non sono fatte per essere infrante. Non se ciò a cui aspiriamo è una società ordinata e pacifica. Le cariche ministeriali esistono per questo, conservare il potere affinché l'uomo possa vivere in società civile.

- Sono della tua stessa opinione - ammise Bart, annuendo lievemente. - Io stesso aspiro a poter entrare nel Ministero un giorno... Mi piacerebbe davvero poter essere d'aiuto per la comunità. -

Disse ciò tranquillamente, sebbene non accennò alla carica di Auror cui ambiva. Non sapeva se fosse stato necessario e producente rivelarlo. Non c'era nulla di male, anzi. Eppure non si sentiva ancora a proprio agio a condividere i suoi progetti e i suoi pensieri riguardo al suo futuro con le due persone che aveva di fronte: una ragazza appena conosciuta e un vecchio amico di cui non sapeva nemmeno se ci si potesse più fidare. Aveva invece trovato interessante poter confrontarsi con Mary ai Tre Manici poco prima, forse perché in lei riponeva affidabilità.
Squadrò i due e si disse che se la domanda fosse saltata fuori avrebbe potuto tranquillamente rispondere. D'altronde Jessica sembrava più o meno pensarla come lui, appariva una ragazza con delle ideologie ben chiare e sicura dei suoi pareri. Ad ogni modo, tutto poteva celarsi dietro delle maschere... Di conseguenza, era meglio attendere prima di aprirsi troppo per poi pentirsene.

 
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Jessica A. Evans
view post Posted on 16/7/2012, 19:14




- Io stesso aspiro a poter entrare nel Ministero un giorno... Mi piacerebbe davvero poter essere d'aiuto per la comunità. -
Era giunto il momento, dunque, di approfondire la questione dell'agire. Erano tutti molto abili ad utilizzare parolone altisonanti, ma in molti davanti al momento clou, quello dell'azione in sé, si tiravano indietro, non ancora pronti ad affrontare ciò che professavano di voler debellare. Era il momento di sondare il terreno, di indagare se quei due Prefetti erano all'altezza del compito che aveva intenzione di offrire loro. Appoggiò una mano al muro, scaricando il suo peso sulla parete e si mise ad osservare distrattamente le nuvole biancastre e spumose che si contorcevano in cielo sotto le sferzate del vento di alta quota. "Perché aspettare di uscire dalla scuola? Siete davvero intenzionati a fare qualcosa per il mondo magico?" chiese, senza staccare gli occhi dalla finestra. Era giunto il momento di capire fin dove si sarebbero spinti. "Cosa sareste disposti a fare? Perchè io potrei offrirvi un'alternativa". Si voltò, seria, scrutando intensamente il volto di Paul e poi quello di Bart, nel tentativo di carpire titubanza o indecisione, oppure al contrario, determinazione e trepidazione. Avevano accolto nell'ES validi membri dal giorno del suo ingresso, aveva in parte contribuito a scovare reclute promettenti, che si erano successivamente dimostrati capaci e di valore. Avrebbe fallito? O aveva fatto centro ancora? Dopotutto, si disse, sembravano con un minimo di sale in zucca, curiosi al punto giusti ma presumibilmente non affascinati dalle arti oscure. Insomma, due giovani e brillanti menti di aperta e ampia veduta. Non erano tanto diversi da lei, quando era entrata a Hogwarts. Era da sempre stata attratta dalla conoscenza, dallo studio e da ogni branca della magia che potesse accrescere le proprie capacità e bagaglio cognitivo. Voleva semplicemente sapere. Sapere ogni cosa, ma non per mero egoismo e bramosia di egemonia e potere, solo per il gusto semplice e uro di apprendere e sentirsi realizzati. ottenere qualcosa dopo lunghi sforzi o grandi fatiche lasciava nella psiche e nel fisico una sensazione incredibile di appagamento. Ci si sentiva quasi ubriachi di nozioni. Sensazione invitante...
 
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view post Posted on 17/7/2012, 12:53
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Fissò entrambi distrattamente, nell'attesa di captare un cenno d'intesa, in risposta ai suoi chiarimenti. Era sicuro di aver dato, con il suo discorso, una buona ragione per ricredersi sull'idea suscitata in principio. Eppure, per quanto ci credesse, la reazione silenziosa ed anonima di Jessica non lo rassicurò più di tanto. La seguì con lo sguardo, voltatasi verso il panorama celeste, e tacque finchè qualcuno dei due non avesse ripreso il discorso. E fu allora che, colmo di stupore, udì le parole decise della ragazza. Una domanda a bruciapelo, eppure non del tutto imprevista. Un quesito la cui risposta toccava entrambi nel profondo, ed al contempo avrebbe reso le loro intenzioni cristalline. Le labbra si mossero quasi senza riflettere, ma riuscì a frenare la lingua, il tempo necessario per imporsi qualche domanda sulla proposta avanzata. Esistevano davvero vie alternative che portassero ad intraprendere quel lungo ed intricato percorso? Improvvisamente l'identità di Jessica si velò di ulteriore mistero, divenendo ancor più inaccessibile, e costringendo il ragazzo a spingersi oltre l'analisi del semplice interrogativo. Era ovvio che dietro ci fosse più della mera curiosità. L'argomento discusso abbracciava un'infinità di incognite relative alla società odierna, afferendo ad un problema, una minaccia, che incombeva sull'intero mondo magico. E, sebbene tale materia sembrasse per consuetudine fuori dalla portata di semplici studenti, la ragazza lì di fronte li avrebbe forse condotti al centro della battaglia.
Quell'unica consapevolezza, il prospettarsi di una circostanza simile, mise in moto la sua reattività. Riportando lo sguardo sulla compagna, annuì con convinzione.

Sì, afferrerei al volo l'occasione. Distinguersi dalla massa, impiegando se stessi per una causa simile, sarebbe il primo passo verso il fine cui ambiamo... nascondersi nell'ombra non si confà a chi decide di perseguire un obiettivo fino al suo raggiungimento.

Non avrebbe chiesto di meglio. Al solo pensiero percepiva il battito cardiaco accelerare fuori controllo. Conosceva il motivo di quella reazione, ragion per cui si era convinto fin da subito di aver fornito la risposta opportuna. Agire dalle retrovie talvolta garantiva maggiori libertà, e apriva la strada a numerose possibilità di proseguimento. Tutto ciò era conforme ai suoi ideali, e sperò con tutto se stesso che la ragazza riconoscesse i suoi intenti, e non vedesse del marcio in ciò che lo spingeva ad andare avanti per quella linea di pensiero.
Passò in rassegna i loro volti, e lasciò che si esprimessero. Nel frattempo, non potè non spendere qualche pensiero sul rapporto con Bart, che ancora una volta incontrava un pretesto per non sciogliersi definitivamente. Il Fato pareva propenso a non intaccare ulteriormente il loro legame, intrecciando i loro destini per merito di quella scelta, sempre che egli avesse accettato, come lui, la proposta.
Non riusciva ad immaginare fin dove si sarebbero spinti, ma la sua scelta di non coinvolgerlo nella sua vita, per quanto gli eventi potessero rivelarsi contrari, sarebbe stata inamovibile.
 
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Blazeboy$
view post Posted on 17/7/2012, 18:02




Il tempo scorreva lento, a loro insaputa. Erano tutti e tre presi da quell'interessante quanto insolita conversazione. Stavano toccando argomenti seri e forse, inconsciamente, i due Prefetti stavano procedendo a piccoli passi verso il proprio destino.
La ragazza sembrò tutt'a un tratto rilassata, a suo agio, e si poggiò al muro di pietra. Bart la osservò incuriosito. Non riusciva a sbilanciarsi con quei due, quell'aura di disagio permaneva ancora su di lui. Questo era uno dei suoi recenti cambiamenti che gli ricordava un po' la vita tra i Babbani: aveva ripreso ancora una volta a sentirsi distaccato dagli altri, sebbene la situazione attuale fosse differente. Forse era il fatto che ci metteva un bel po' a fidarsi delle persone e a stringere così un rapporto con esse. Tutto ciò era indubbiamente una conseguenza di avvenimenti passati. Tra Nymph e Paul...
Scosse lievemente il capo, quasi impercettibilmente, e concentrò di nuovo il suo sguardo indagatore su Jessica. Aveva l'aria di chi la sapeva lunga, quasi divertita. Probabilmente stava ponderando qualcosa mentre fissava distrattamente il cielo fuori dalle vetrate, la mente chissà dove... E poi rivolse ai due delle domande. Più che domande suonavano più come proposte. A dir poco allettanti, tra l'altro. Era stata brava a farli parlare per poi arrivare fin lì, alquanto astuta...
Bart non avrebbe mai potuto immaginare che da un semplice incontro casuale sfociato in un'intensa chiacchierata riguardante i problemi della società magica e via dicendo sarebbero potuti passare ai fatti. A fatti concreti. Non che gli dispiacesse, anzi!
Guardò pressappoco sbalordito la Concasata, quasi aspettandosi di vederla scoppiare a ridere e dire che era tutto uno scherzo. Certo, era una cosa davvero inaspettata... O forse no?
Bart si volse verso il Tassorosso che, sempre ben attento a non far trapelare nemmeno un misero sprizzo di emozione, rispose alla ragazza, spiegando i motivi per i quali gli sarebbe piaciuto rendersi più attivo anche subito...


- Concordo in pieno con lui - affermò improvvisamente Bart, puntando di nuovo gli occhi verso la Corvonero. - Sarebbe troppo facile vantare la propria ambizione di rendersi utili e partecipi alle lotte sociali senza mai farsi avanti. Inutile precisare che mi piacerebbe moltissimo poter cominciare il percorso qui a Hogwarts... -

Era difatti evidente il suo entusiasmo. Detto ciò, tuttavia, gli sorse una domanda: cosa avrebbero potuto fare lì al castello, lontani dai conflitti e dalle malefiche azioni dei Maghi Oscuri e dei loro tirapiedi? Non riuscendo a trattenere la curiosità, sbottò: - Sì, ma... Come?! -

In quella domanda impresse tutto il fervore che lo avvolgeva. Cercò ad ogni modo di tenere a freno la mente che tentava di correre a briglia sciolta, a immaginare chissà cosa... Una strana adrenalina gli fluiva nel sangue e un brivido gli percorse la schiena, lungo tutta la spina dorsale. Il cuore gli batteva forte, e quasi temeva che gli altri due avessero potuto udirlo. Le orecchie piene di quel pompare accelerato, Bart attese trepidante la risposta della ragazza.

 
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Jessica A. Evans
view post Posted on 22/7/2012, 11:53




Silenzio. Jessica rimase in silenzio. Osservava le nuvole contorcersi sotto le carezze dell'aria nell'alta atmosfera, assorta. Ebbene, era giunto il momento. La stanza delle necessità non era poi così lontana, bastava poco, un misero, effimero passo e avrebbe condotto quei due ragazzi ad una maggiore consapevolezza del mondo. Avrebbe cambiato le loro vite per sempre, rendendoli partecipi di qualcosa di grande che operava nell'ombra e nella segretezza, in continuo movimento per difendere le sorti del Mondo Magico. Si schiarì la voce e si voltò verso i suoi interlocutori in attesa. "Siete proprio sicuri? Non cvi posso costringere a compiere un passo più lungo delle vostre gambe. Dovete esserne assolutamente certi, perché quello che vi sto proponendo non è un gioco. Si correranno pericoli mortali, si affronteranno sfide intricate e complesse, che vi lasceranno segni indelebili sulla pelle" automaticamente portò una mano al petto, dove una sottile linea bianca segnava il costato per tutta la sua lunghezza. Un vecchio ricordo, una ferita di guerra che le faceva da monito, che le infondeva la forza ed il coraggio di andare avanti per la strada che aveva scelto. Le ricordava quanto fossero codardi ed insignificanti i suoi avversari, quanto fossero schiavi in cerca di potere che il loro Signore non aveva affatto intenzione di condividere con loro... vermi inutili e rivoltanti, da sterminare dalla faccia della terra. Aveva fin troppi nemici nel lato oscuro, nonostante tempo addietro ne era stata inevitabilmente attratta... Ma era stata una debolezza, un'insignificante debolezza che aveva scacciato immediatamente dai pensieri. Arrendersi alle ombre era da ignavi e da deboli, si era detto più e più volte. Avrebbe combattuto, ancora e ancora, finché il germe del male non sarebbe stato debellato dal Mondo Magico e non. "Se è questo che desiderate, allora seguitemi" mormorò. I suoi occhi bruciavano, erano accesi dalla fiamma dell'odio, animati dalla vendetta incompiuta. Si voltò e imboccò il corridoio alle sue spalle. I suoi passi andavano in automatico verso il luogo che le aveva permesso di trovare il suo posto nel mondo. Non poteva affatto scordare il giorno in cui James le aveva fatto firmare la pergamena, il loro giuramento di fedeltà verso l'Ordine della Fenice. I ricordi erano ancora vividi nella sua mente, si susseguivano rapidi portando dolcezza ed amarezza assieme, fuse in girandole ribollenti. Era stata in quell'occasione che aveva scoperto del tradimento di Black, della sua vera natura che le aveva tenuto celata e degli abominevoli crimini che incombevano sulla sua testa come una spada di Damocle. Aveva ucciso, mutilato persone, commesso atti perseguibili per legge e nonostante tutto conviveva con se stesso in pace e gioia, soddisfatto del suo operato. Era intollerabile e andava punito, e con lui tutti i membri delle schiere dell'Oscuro. Un giorno avrebbe ottenuto la sua dolce e agognata vendetta...
Rispondete qui e poi inizieremo a ruolare in stanza delle necessità. Ditemi quando l'accesso vi viene dato.
 
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view post Posted on 22/7/2012, 17:34
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Altre domande, ancora sguardi indagatori, la necessità di fare delle scelte su due piedi, mossa dalla fiducia precaria che guidava le loro parole. Ma a lui stava bene. Stava assaporando la sua prima vittoria, un traguardo esteso che lo avrebbe condotto laddove desiderava giungere. Non esitò un solo momento, non contemplava i rimorsi. La paura non albergava nella sua mente, aveva prospettato ogni cosa e, presto, la speranza sarebbe mutata in consapevolezza. Quasi dimenticò di rispondere agli ultimi quesiti della ragazza, accompagnati da frasi di monito, atte a testare la loro coerenza e caparbietà. Infine, mosse un passo avanti, ed annuì leggermente col capo, unendo il suo sguardo a quello della rossa, esternando la sua convinzione, e rendendola partecipe dei suoi pensieri.

Sono pronto a seguirti.

Il tono perentorio fugò ogni dubbio. Gli occhi spalancati miravano con insistenza il volto di Jessica, desiderosi di poter scorgere un mutamento nella sua espressione, che segnasse finalmente la sua certezza. Nel frattempo, la domanda di Bart divenne protagonista delle sue attenzioni. Il modo mediante il quale avrebbero combattuto per i loro ideali, partendo proprio dalla scuola, era a lui ignoto. La via che li avrebbe trascinati al centro dei conflitti, permettendo loro di agire direttamente, era improbabile avesse accesso persino dal castello. O perlomeno doveva esser ben celata, affinchè studenti che percorrevano quei corridoi da anni non potessero accorgersene. La grandiosità di quel posto cominciava a palesarsi. Mai avrebbe pensato ad un collegamento tanto intricato, il che, ora che la cosa gli era stata ventilata, alimentava la sua curiosità, ed il suo desiderio di proseguire fino alla fine. Quella sensazione raggiunse l'apice nel momento in cui la ragazza comunicò il verdetto, e si incamminò con passo autoritario verso una strada che lei sola conosceva. Egli, attratto dall'eccitazione che quella circostanza suscitava, marciò alle sue spalle, imitando ogni suo movimento, senza distogliere lo sguardo dal sentiero per il quale li stava conducendo.
Si sentiva incredibilmente appagato. Aveva colto alla perfezione l'occasione concedutagli dal Fato, lottando contro la sua stessa mente, facendo prevalere la sua volontà e ottenendo il risultato sperato. La cupola di vetro che prima d'ora lo aveva sottomesso al libero arbitrio della sua personalità diveniva sempre più fragile. Stava imparando ad oltrepassarla, ed a renderla sua abile alleata. Ancora qualche passo e non lo avrebbe più ostacolato. Il tempo di combattere da solo era terminato, aveva fatto una scelta, e avrebbe accettato qualsiasi condizione. Era giunta l'ora di portare i suoi piani a compimento, sfruttando la sua nuova guida.


Ce lo abbiamo. (:
 
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Blazeboy$
view post Posted on 23/7/2012, 09:35




La ragazza non rispose direttamente alla domanda, ma si limitò ad avvertirli dei pericoli che avrebbero corso, dei rischi che avrebbe comportato la loro scelta. Ma i due erano decisi, perlomeno Bart poteva constatarlo dall'espressione del Tassorosso.
Forse Jessica non voleva far sapere loro troppo al momento oppure avrebbe detto loro il necessario al momento opportuno. Difatti disse loro di seguirla, sempre se fossero davvero sicuri.
Paul fece subito un passo avanti e affermò di essere pronto.


- Sono pronto anch'io - disse Bart, affiancando il Tassorosso.
Poi si incamminò dietro i due compagni, con passo sicuro. Tolse le mani dalle tasche e seguì i passi che lo precedevano, quelli convinti ma ignoti della meta di Paul e quelli sapienti della Concasata.
Inspirando profondamente, il Corvonero si lasciò sfuggire subito dopo un sospiro, voltando per un attimo il capo in direzione delle vetrate che li affiancavano. Il paesaggio era tale e quale a prima, il cielo forse un po' più scuro, eppure quante cose erano cambiate in quelle ore.
Quella mattina si era alzato inconsapevole di tutto ciò che sarebbe successo e invece ora eccolo lì, un sorriso appena accennato sulle labbra, vago e stupito, a dirigersi vero un nuovo obiettivo. A fare un passo avanti verso il futuro che lo destinava, verso una lunga strada ancora colma di scelte e decisioni, soddisfazioni e pericoli, delusioni e sofferenza, gioia e chissà quant'altro. Per il momento non riusciva a pensare troppo in là, ma si concentrava sul presente. Era davvero orgoglioso di ciò che stava facendo, forse per questo aveva deciso di seguire quel percorso. Come rare volte succedeva nella sua vita, si sentiva fiero di sé.
Lo sguardo si distolse così dal paesaggio fuori e si focalizzò sui due che gli camminavano di fronte, seguendone l'andatura di marcia che li stava conducendo chissà dove...



Accesso consentito. ;)
 
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Jessica A. Evans
view post Posted on 27/7/2012, 14:59




Non stette quasi a sentire le risposte dei due giovani, le sue gambe si stavano recando in autonomia verso il terzo piano. Se erano veramente pronti come affermavano di essere, l'avrebbero seguita incuriositi e trepidanti, quasi d'impulso, senza spendere ulteriore tempo in elucubrazioni mentali complesse. Le piaceva inoltre lasciare dietro sé un'aura di reverenziale mistero, come a suo tempo aveva suscitato in lei James Potter, allora Caposcuola di Grifondoro e delegato responsabile dell'ES. Ora la palla era passata in mano a Trhesy e lei, e di ciò ne andava veramente orgogliosa, era la sua vice, pronta ad aiutarla nei momenti di difficoltà. Aveva sempre rispettato e ammirato la ex Caposcuola Tassorosso, identificandola come persona meritevole e capace, di grande merito. Era da sempre stato il suo esempio da emulare, anche se era rimasta leggermente indietro lungo il cammino. Ora aveva la possibilità di recuperare il sentiero perduto e di dimostrare ad altri il suo valore, reclutando elementi validi e capaci, testando le loro abilità fin dall'inizio... Si arrestò. per compiere l'atto, aveva bisogno dei Galeoni magici, strumento essenziale per le comunicazioni tra studenti, metodo chiaro ed efficace che permetteva loro di rimanere nell'anonimato. Si voltò di scatto verso i due Prefetti. "Ascoltate attentamente le mie indicazioni" esordì, osservando prima uno e poi l'altro. Fece una pausa in modo che capissero l'importanza di ciò che stava per dire. "Recatevi al terzo piano, imboccate il corridoio con l'arazzo di Barnaba il Babbeo che insegna danza classica ai troll e attendetemi lì. Io vi raggiungerò al più presto". Fece per voltarsi ed andarsene quando le venne in mente di esplicare qualche precauzione circa la disinvoltura e la discrezione che avrebbero dovuto mantenere. "Non dite chi vi manda, non comunicate a nessuno dove state andando e perché. Cercate di essere il più anonimo e invisibile possibile". Non dovevano dare nell'occhio in nessuna maniera, anche i muri avevano occhi ed orecchie a Hogwarts, e non erano certo tutti amici... Tempi bui, bui e malaugurati minacciavano di abbattersi sul castello e i suoi abitanti, come una forte tempesta che abbattesse intere foreste. La prudenza non si dimostrava mai troppa, soprattutto dal Caso Black in avanti. Ed erano questioni che avrebbe espressamente chiarito una volta raggiunta la stanza delle necessità.
Mi serve che uno di voi apra nella Stanza delle Necessità. Ruolate di recarvi al terzo piano, e di fermarvi di fronte al muro. Capirete poii il perché non possa essere io ad aprire...
 
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23 replies since 21/6/2012, 14:07   515 views
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