| Mani che tastavano il terreno, mani che brandivano una bacchetta ed attaccavano, piedi lesti che finalmente fuggivano, dopo evere rischiato il fallimento dell'impresa, giustificazioni verbali che provenivano da studentesse leali e studentesse meno sincere...Tutto accadeva quasi simultaneamente, come se il tempo, fermo, immobile, irreale si stesse beffando di ogni protagonista. Il Caos, la confusione, arma fatale e ben adottata dal Signore Oscuro, trovava terreno fertile in cui attecchire. Folla, timore, rabbia, delusione, panico, dubbio avevano avuto l'effetto atteso...DISORDINE! L'unico, vero combattente della scena, colui che mai aveva abbandonato il proprio compito e la propria missione, il Caposcuola Corvonero, si trovava ad esser tradito dal Fato che aveva permesso, proprio al termine dell'estenuante avventura, che il nemico fuggisse. Il giovane apprendista riusciva a farla franca. Si allontanava, ancora coperto e celato dal proprio mantello, pochi istanti prima che la mano della docente verificasse l'effettiva fuga del maldestro apprendista... Il merito della fuga era da imputare solo ed esclusivamente alla Vampira, alla Creatura Oscura celata in amabili vesti femminili di Impeccabile Docente. Ella aveva saputo temporeggiare, aveva attirato l'attenzione dell'astuto Corvonero e lo aveva intercettato fiutando attimo proprizio per neutralizzarlo. La mente del Caposcuola vagava, traversando mari di sospetti ed assurde, logiche teorie. In vero, egli non poteva fare altro che formulare congetture. La donna, sempre perfetta e corretta, godeva della piena fiducia di tutto il corpo docenti. Ed in quella stessa situazione ella appariva quale persona capace di porre fine a scompiglio e confusione, ponendo fine a quella notte movimentata. Un depulso, castato alla perfezione, ma generato da impulso e istinto, allontanò il ragazzo dalla ferrea presa della Professoressa Pride. Tuttavia, egli aveva utilizzato la magia per divincolarsi dalla presa di una Docente. Poteva tale gesto essere interpretato quale comportamento scorretto nei confronti della Professoressa? Non l'aveva certamente attaccata, ma l'aveva contrastata. Possibile che il Destino fosse così ingiusto da porre il ragazzo da condizione di inequivocable giustizia, a ruolo di scorretto studente? L'alleata del giovane Swan, ovvero la studentessa Grifondoro, reclamava a gran voce l'innocenza del compagno ed invitava a cercare colui che invece era già fuggito. Essa era testimone dell'accaduto e poteva aiutare il Caposcuola descrivendo alla professoressa quanto effettivamente era accaduto quella notte. La Professoressa Aton, contrariata, si occupava ora di verificare identità ed intenzioni di colei che, con urli e schiamazzi aveva destato tanto scompiglio e tanto disordine, facendo accorrere ancora più studenti nel luogo del misfatto, rendendo praticamente impossibile riuscire ad individuare i colpevoli. Non restava che definire ora cosa la Professoressa Pride avrebbe fatto. Avrebbe convocato il ragazzo nel proprio ufficio? Lo avrebbe punito? Oppure, consapevole di essersi sin troppo esposta per difendere un apprendista, avrebbe mostrato di esser tollerante e magnanima, ascoltando quanto la Signorina Grenger ed il Signor Swan avevano da dire prima di condurli al cospetto di Preside e Docenti? La missione, di fatto termina qui. Nathan riesce a fuggire ma resta, come già detto in precedenza semplice apprendista. La role tuttavia prosegue: End deve decidere se punire Talìa o no. Inoltre, deve avvisare la Preside, Corpo Docenti ed il Ministro Pompadour. Consiglio di convocare tutti nel tuo ufficio End: quello della preside al momento è "inagibile"! La professoressa Pride deve decidere come comportarsi nell'immediato: punire Swan? Ascoltarlo? Certamente anche lei dovrà esser presente nell'ufficio di End. E' chiaro che lo stesso Swan e la stessa Granger verranno convocati in un secondo momento e saranno liberi di parlare ed esporre i fatti. Effettuate quindi i post di chiusura definendo le vostre intenzioni. Grazie a tutti per avere partecipato.
|