Tra candele, domande e pozioni rigeneranti, Caso Stark

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•Hope•
view post Posted on 18/9/2012, 17:36




Respirò a fondo appena mise piede fuori dal Ministero; non amava stare chiusa in un ufficio a far la muffa e a sfogliare registri su registri; lei era fatta per l’azione, interrogatori, duelli all’ultimo sangue. Rise mentre nella testa l’immagine di lei che sfoggiava la sua bacchetta contro qualche criminale; era l’ultima arrivata ed era giusto che si occupasse della parte più “pesante” del lavoro, pian piano si sarebbe data da fare, lo sapeva bene, ed ecco li davanti al San Mungo per il suo primo incarico importante.
Tra le mani stringeva il verbale che le aveva dato Rhaegar e dopo averlo sollevato tornò a leggerlo attentamente per la millesima volta da quando aveva lasciato il suo ufficio, probabilmente a breve sarebbe riuscita a ripeterlo a memoria, ma anche quello faceva parte di lei, quella precisione maniacale che metteva nelle cose importanti. Rilesse il nome della donna, Scianna e provò ad immaginarla. Una giovane strega sui trent’anni, probabilmente bruna o forse no. Scosse la testa e a passo svelto entrò nella grossa struttura ospedaliera guardandosi intorno.
Poco distante dall’ingresso c’era un grosso banco e dietro una giovane ragazza intenta a scrivere; Hope le si avvicinò e con un sorriso si rivolse alla donna.


-Salve, cerco la signorina Stark Scianna, mi manda il ministero-

Chissà cosa avrebbe pensato quella donna vedendo una ragazza poco più che diciottenne affermare di essere “mandata dal Ministero”; appoggiò le braccia sul bancone ed attese la risposta della donna.



Edited by Horus Sekhmeth - 21/9/2012, 14:13
 
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view post Posted on 21/9/2012, 11:47
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Respirando la tiepida aria autunnale, la giovane Auror si lasciò alle spalle il Ministero e gli incarichi burocratici per affrontare la prima, vera indagine.
Il Quartier Generale Auror le aveva fornito una patente identificativa per dimostrare di essere quello che diceva di essere. Non fu sorpresa, quindi, quando la donna addetta all'accoglimento, alzato lo sguardo dalle cartelle che stava smistando, la fissò con aria annoiata


- Mi mostra un tesserino?

Aveva avuto precise istruzioni su come gestire eventuali richieste di visite della paziente Scianna Stark, non conosceva il motivo di tanta rigidità e neanche le importava. Eseguiva solo le istruzioni che le venivano impartite.
 
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•Hope•
view post Posted on 21/9/2012, 12:43





Sollevò il sopracciglio notando la reazione della donna dall’altro lato del bancone. Come poteva una donna dall’aria così annoiata lavorare in ospedale? Pensò tra se Hope che senza esitare, infilò le mani nella tracolla che indossava e prese il tesserino di riconoscimento che Rhaegar le aveva consegnato qualche giorno prima. Tornò a guardare la donna e senza smettere di sorridere, così come era sua abitudine fare, e le porse gentilmente il tesserino. In un posto come quello, dove probabilmente c’erano tante persone che soffrivano, di certo un sorriso in più da parte di quella donna non avrebbe potuto che fare bene. -Ora posso vedere Miss Stark?- Chiede senza smettere di sorridere.



 
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view post Posted on 27/9/2012, 10:37
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La ragazza puntò il tesserino come se volesse perforarlo con lo sguardo, poi tornò a fissare Hope chiedendosi cosa cavolo avesse da sorridere.

- Signorina Lancaster, terzo piano. La stanza non ha numero ma non può sbagliarsi, c'è un suo collega che piantona l'ingresso, dovrà mostrare anche a lui il suo tesserino di riconoscimento. E' un tipo alto, abbronzato e dai capelli rossi

Gli occhi della giovane finalmente brillarono.

- Le ripeto, non può sbagliarsi

Riservò all'Auror un'occhiata contrariata, avrebbe dato tutto lo stipendio per prendere il suo posto e rinchiuderla nel gabbiotto.
 
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view post Posted on 27/9/2012, 21:42





Ascoltò con attenzione le parole della ragazza senza smettere un istante di mostrarsi sorridente. In quel periodo tutti i pezzi della sua vita si erano messi al loro posto e Hope era in pace con se stessa, nonché felice per il suo nuovo lavoro. Non aveva motivo alcuno per mostrarsi contrariata. Ritirò il suo cartellino. –Non male i ragazzi dai capelli rossi, non trova anche lei?- Fece un occhiolino alla ragazza ed appuntò su un foglietto ciò che le aveva appena detto, effettivamente da come l’aveva descritto la ragazza, non avrebbe dovuto avere difficoltà a trovare la stanza. –Vi ringrazio ancora per le informazioni Miss e le auguro una felice giornata- Sorrise un’ultima volta per poi avviarsi verso le scale per raggiungere il terzo piano.


 
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view post Posted on 4/10/2012, 10:42
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Il corridoio era deserto, lungo le pareti bianche si aprivano porte, la maggior parte delle quali semi chiuse, un brusio indistinto proveniva dall'interno delle varie camere di degenza. L'unica presenza umana era data da un ragazzotto alto, vestito elegantemente, seduto su una delle sedie e curvo su un giornale, i capelli rossi spiccavano come una pianta di carote in mezzo ad una distesa di sale.
Il giovane si voltò verso di lei, avvertito dal rumore dei passi.
 
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•Hope•
view post Posted on 5/10/2012, 08:41





Probabilmente un luogo che ospitava delle persone sofferenti avrebbe dovuto essere ben diverso da quello: il San Mungo era un ospedale, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Hope salì fino al terzo piano, come la ragazza le aveva poco prima indicato e si trovò a percorrere un lunghissimo corridoio con numerose porte poste sia alla sua destra che alla sua sinistra, alcune semichiuse dalle quali proveniva un vociare sommesso, “tamponato” dalle porte chiuse, quasi soffuso, ed il corridoio si presentava deserto, non una figura, non un sorriso. Hope si strinse nelle spalle rabbrividendo per quell’atmosfera, la sofferenza era impressa a grandi lettere lungo quei muri bianchi. Finalmente il suo sguardo incontro il profilo di una figura umana, un giovane probabilmente, i cui capelli rossi risaltavano sul resto del corpo; era intento a leggere un giornale e Hope gli si avvicinò richiamando la sua attenzione o probabilmente non ve ne fù bisogno dato che i passi lenti risuonavano chiari nel corridoio quasi deserto. Lo guardò e senza aspettare che lui le facesse la “solita” domanda, prese il tesserino dalla borsa e lo mostrò al ragazzo. –Sono Hope Lancaster e sono qui per conto del Ministero… - Era ancora strano per lei pronunciare quelle parole che chiaramente non era ancora abituata a pronunciare. Sorrise con gentilezza al ragazzo ed attese la sua risposta.




 
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view post Posted on 5/10/2012, 11:34
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Il giovane parve sollevato, si alzò sorridendo, dando appena un'occhiata al tesserino di Hope.

- Sono ... felice che sia arrivato qualcuno a darmi il cambio, ho coperto due turni di fila e mi sento un po' stanco. Jeremy Kest, squadra antimago.

Il giovane dai capelli rossi si portò la mano orizzontale alla fronte, cimentandosi in una sorta di saluto militare.

- Signorina Lancaster, immagino che sia stata messa al corrente dei particolari accorgimenti che dovrà porre in essere, il Ministero suppone che qualcuno possa voler attentare alla vita della degente ... ad ogni modo è tutta sua!

Raccolse il giornale che aveva abbandonato sulla sedia e si sistemò la giacca, avviandosi lungo il corridoio. La giovane avrebbe potuto fermarlo qualora avesse ritenuto utile porgli eventuali domande.
 
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view post Posted on 5/10/2012, 15:17





<i>Depose con cura il tesserino all’interno della borsa e nel contempo ascoltò le parole del ragazzo. Non doveva essere affatto semplice dover reggere per ben due turni, lo poteva immaginare, e in un certo senso si sentì solleva nel poter aiutare in qualche modo il ragazzo. Lo guardò alzarsi e fece un passo indietro per lasciarlo passare, ma le sue ultime parole la lasciarono un attimini perplessa e dopo essersi schiarita la voce per richiamare la sua attenzione, si rivolse nuovamente al giovane. – A quali accorgimenti vi riferite signor Kest? Al Ministerò mi hanno detto qualcosa circa il caso della signorina, ma non mi hanno parlato di particolari accorgimenti da dover prestare..- Lasciò la frase in sospeso e iniziò a riflettere su quelle parole. Sicuramente la vita della ragazza era in pericolo e probabilmente avrebbe dovuto far attenzione da quel punto vista, pronta magari ad eventuali malintenzionati pronti a tutto pur di colpire la giovane Stark, solo così poteva spiegarsi la cautela della ragazza all’ingresso dell’ospedale, ed ora le parole del ragazzo. Tuttavia il rapporto era chiaro, non era lei il bersaglio dell’esplosione. Voleva comunque saperne di più ed attese la risposta del ragazzo.

 
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view post Posted on 9/10/2012, 12:25
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Il rosso Jeremy Kest si voltò compiendo a ritroso i pochi passi che l'avevano allontanato da Hope.

- Non conosco tutta la faccenda, il fascicolo è in mano agli Auror, io sono stato incaricato soltanto di controllare che tutto qui si svolgesse regolamente e che nessuno si avvicinasse alla Signorina. A quanto ho capito si aspettano che qualcuno le faccia visita per chiuderle la bocca. Pensano che possa fornire diverse informazioni utili riguardo l'attività illecita fra il negozio di Nocturn e i mangiamorte

Abbassò la voce benchè il corridoio fosse deserto a parte loro.

- Pare che il fratello abbia abbracciato la causa oscura, lei è l'unica della famiglia ad essersi ribellata, poverina

Jeremy sembrava saperla lunga, ma era davvero la verità quella che lui aveva appreso ascoltando in giro?
 
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•Hope•
view post Posted on 9/10/2012, 14:16





Ascoltò con attenzione le parole del giovane, ponendo lo sguardo in un punto indefinito alle sue spalle: stava riflettendo. Effettivamente quelle riportate dal ragazzo erano solo voci, ma non poteva permettersi il lusso di non porvi attenzione. I fatti non erano ancora chiari e di certo quelle parole potevano risultare vere come potevano essere davvero una semplice chiacchiera da locanda. Annuì al ragazzo e ricambiò le sue parole con un sorriso. – Miss Stark starà benissimo, mi occuperò personalmente della sua sicurezza, vi ringrazio Kest, le vostre parole sono state..”illuminanti”, le auguro una buona giornata – Face un ultimo gesto di saluto al ragazzo, per poi appoggiare le dita sulla maniglia della porta dinnanzi a se. Finalmente aveva raggiunto la stanza della donna e a breve si sarebbe trovata faccia a faccia con lei. Quello che all’inizio si preannunciava come un complito semplice, iniziava a mostrare le prime spine; sarebbe riuscita a mettere a proprio agio la donna permettendole di parlare senza paura? O magari avrebbe miseramente fallito e sarebbe tornata al quartier generale con un nulla di fatto?. Non poteva permetterselo e di certo non era da lei fare certi pensieri, ci sarebbe riuscita e basta, come sempre. Non aveva alternative per se stessa e soprattutto per l’incolumità di quella ragazza. Bussò alla porta e poi la spinse in modo da poter entrare. – Miss Stark, è permesso?- . Chiese educatamente ed attese la risposta.




 
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view post Posted on 16/10/2012, 22:26
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La camera era in leggera penombra, una giovane donna si trovava adagiata sul letto, le mani unite sul petto tormentavano il lembo del lenzuolo.
Aveva i capelli biondi ed il volto pallido, segnato dalla sofferenza. Le braccia nude presentavano cicatrici rimarginate, la pelle era violacea intorno alle ferite, le labbra erano gonfie a causa del recente avvelenamento.
Non appena si accorse della presenza di Hope si rizzò sul letto, fisandola con apprensione
.

- Dov'è Paul? Come sta?

Immediatamente l'espressione mutò, socchiuse gli occhi con diffidenza e la voce spaventata lasciò il posto ad un sibilo.

- Chi è lei? Cosa vuole?
 
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•Hope•
view post Posted on 17/10/2012, 07:36





Passare da un posto luminoso come il corridoio che aveva appena percorso, ad un altro, ben più scuro, era sempre un grosso problema. Hope socchiuse gli occhi e diede loro il tempo di abituarsi a quella penombra che regnava nella stanza della ragazza, mentre la voce di Scianna raggiunse le sue orecchie. Non tardò a vederla; era distesa in quel letto, la pelle chiara segnata da grossi ematomi e bruciature, il viso segnato dall’incidente conservava comunque la bellezza della ragazza intatta. Hope le rivolse un sorriso gentile e dopo aver richiuso la porta alle sue spalle rimase li ferma per qualche istante. – Paul, vostro fratello sta bene Miss Stark, ma non è con me in questo momento – Evitò di utilizzare la parola “fratellastro” perché probabilmente sarebbe risultata fredda, e in quel momento, dove doveva necessariamente cercare di creare un’atmosfera serena per riuscire a raccogliere qualche informazione, sarebbe risultata inopportuna. Sorrise ancora alla ragazza e fece due passi avanti avvicinandosi al letto. – Il mio nome è Hope Lancaster e ho dato il cambio a Jeremiy che era troppo stanca ed aveva bisogno di riposarsi- Afferrò una sedia dal tavolino poco distante dal letto e con movimenti lenti e precisi l’avvicinò al letto. – Sapete Miss Stark, fuori è una bella giornata, e splende il sole, mi permette di aprire un po’ di più la finestra? Un po’ di luce in più non potrebbe che farvi bene – Continuava a sorridere e le parole uscivano delicata dalle sue labbra. Voleva tranquillizzare la ragazza, metterla a suo agio e farle capire che poteva stare tranquilla e fidarsi. Si avvicino alla finestra per poi girarsi verso di lei ed attese la sua risposta.




Edited by ~Hope™ - 17/10/2012, 12:53
 
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view post Posted on 27/10/2012, 14:39
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L'espressione della giovane donna rimase guardinga ma ella annuì alla richiesta di aprire la finestra, era molto ormai che si trovava chiusa lì dentro. Qualche giorno prima si sarebbe opposta ma il tempo le aveva insegnato a convivere con il proprio corpo deturpato, i medimaghi non le avevano fornito assicurazioni e non sapeva se le cicatrici sarebbero scomparse.

- Signorina Lancaster, perchè non mi fanno vedere mio fratello? E' sicura che sta bene?

Non ricordava nulla di quella tragica sera, le avevano riferito che Paul si era seduto tutti i giorni al suo capezzale per vegliarla ma lei non lo aveva udito. E ora che stava meglio le veniva impedito di vederlo.

- E' ... accusato di qualcosa?
 
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•Hope•
view post Posted on 29/10/2012, 09:02





Mentre, di spalle al letto della ragazza era intenta ad aprire lentamente le tapparelle che nascondevano gli intensi raggi del sole provenienti dall’esterno, Hope ascoltò con attenzione le parole della ragazza, ma non le rispose subito, attese che ella finisse di parlare e che la finestra lasciasse entrare la luce del sole prima di girarsi e raggiungere piano il suo posto. Era abbastanza chiaro agli occhi dell’auror che la donna tenesse intensamente alla salute del fratello, e probabilmente quella sarebbe stata un’ottima carta da giocare per farla parlare, d’altronde, informare gli auror su ciò che realmente fosse successo in quel negozio sarebbe servito ad aiutare sia Paul sia Scianna. Si sedette comodamente sulla sedia e iniziò a parlare. – E’ bello vedere un così intenso legame tra sorella e fratello Miss – Sorrise sincera alla donna poi tornò a parlare – Non preoccupatevi, vostro fratello sta bene e non è accusato di nulla, più che altro…- Abbassò lo sguardo cercando le parole più adatte a sfiorare l’anima della ragazza senza farla preoccupare più del dovuto. – Credo che voi possiate aiutarmi a fare luce su questa storia, il mio compito è quello di proteggere voi e Paul e sono sicura che la conoscenza dei fatti potrebbe rendere il mio lavoro più semplice ed efficace- Piegò leggermente il busto in avanti, avvicinandosi così al letto della ragazza e con fare calmo e sereno, appoggiò la mano sulle morbide lenzuola, mantenendo gli occhi fissi su quelli della giovane – Voi potete aiutarmi Scianna a proteggere Paul- Mantenne il sorriso dipinto sulle labbra, del resto era sincera, probabilmente una volta venuta a conoscenza dei fatti avrebbe avuto più probabilità di risolvere il caso e quindi proteggere i due fratelli, ma ora toccava alla ragazza avere fiducia, e probabilmente non sarebbe stato così semplice.



 
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