Magie Sinister , Negozio di Manufatti Oscuri.

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view post Posted on 8/2/2023, 10:03
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Un’altra giornata di lavoro era quasi finita e senza particolari di sorta che l’avessero resa interessante in alcun modo. Solita clientela. E nemmeno tanta. Ritrovandosi ad aggiornare l’inventario, quello stesso pomeriggio, aveva tristemente constatato di aver guadagnato molto poco nelle ultime settimane. Non riusciva a ricordare se negli anni passati fosse sempre stato così, dopo il periodo natalizio, ma era sicuro che rispetto ad altri negozi Magie Sinister non fosse mai rientrato nella categoria dei luoghi preferiti in cui andare per fare dei regali. Eppure, rispetto a un paio di mesi prima, le vendite erano catastroficamente calate a picco. Forse dipendeva solo dal fatto che Sinister non fosse quasi mai presente in negozio? Magari il maledetto vecchio se ne andava in giro a vendere merce per conto suo? Nel silenzio che vigeva nell’angolo appartato del quartiere in cui si nascondeva il locale, Draven aveva passato quelle ultime ore di turno a ispezionare il negozio per controllare che non mancasse nulla che lui o Emma non avevano regolarmente registrato nell’inventario. Teneva a mente la disposizione di ogni singolo articolo in vendita, in esposizione e di scorta nello scantinato buio e umido in cui, di solito, il proprietario si nascondeva da occhi indiscreti.
Era quasi giunto alla conclusione che l’uomo non avesse cercato di fare affari altrove, visto che non gli sembrò che mancasse nulla, quando sentì la porta d’ingresso cigolare e avvisarlo dell’arrivo di un nuovo cliente. Si spostò dagli scaffali che era rimasto a fissare nell’ultima mezz’ora e tornò al suo posto dietro al bancone, con la solita discrezione e lo sguardo basso che riservava a chiunque varcasse le soglie di quel negozio.

Salve. - ricambiò il saluto della donna che gli si fermò davanti, prendendo prontamente in mano il foglietto che gli porse. Senza convenevoli, si spostò tra le vetrine per andare a prendere quanto richiesto, in silenzio, e di ritorno al bancone si affrettò a impacchettare il tutto.

Sono 45 galeoni. Grazie per aver scelto Magie Sinister. - disse infine, porgendo alla donna i suoi acquisti. L’espressione in viso al solito distaccata, indifferente… Perché non si era ancora accorto che il suo turno era pressoché finito.
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Amber: Ciondolo “Grazia Ricevuta” 35 G, Rosa Dentata 10 G -> 45 G

Dhevan Prof, chiediamo scusa per l'attesa, da lei dovrebbe arrivare Emma.
 
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view post Posted on 1/3/2023, 17:24
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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Il primo gufo era andato. Ora toccava a Zoey, che aveva una natura più docile, a differenza della sua destinazione. Era la prima volta che aveva avuto modo di notare la lista di oggetti oscuri di Magie Sinister, di cui si ritrovò estremamente affascinata. Sperò solamente che Zoey, da Nocturn Alley, tornasse illesa.

« Attenta, torna presto. » si raccomandò, legando la seconda lettera che aveva scritto di quella giornata alla zampa sinistra del volatile.
Non aveva resistito alla tentazione di comprare qualcosa per se stessa, consapevole del fatto che avrebbe dovuto mantenere il proprio portafogli, da quel momento in poi. Ben presto, mentre osservava Zoey volare via verso la sua cupa meta, si rese conto di quanto si fosse fatto tardi. Avrebbe alzato i tacchi, per fare ritorno alla Sala Comune degli adepti di Salazar.
Giunta da Magie Sinister, il garzone di turno avrebbe letto il contenuto della lettera, come segue:

CITAZIONE

Salve!
È possibile far recapitare i miei acquisti ad Hogwarts? Precisamente a Lyvie Synfenir; al Dormitorio Femminile della Sala Comune dei Serpeverde, Stanza n°2, nei sotterranei della scuola.
Grazie in anticipo, insieme a Zoey c'è anche 1 Galeone di mancia. La lista è sul retro della lettera.

Buona giornata!




Lyvie acquista:
- Mantello Marino 12G
- Ciondolo "Giada delle Fate" 15G

Totale: 27G + 1G di mancia :flower:

 
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view post Posted on 5/3/2023, 18:07
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Camille Donovan



Stordita.
Così mi sento questa mattina, mentre ascolto i discorsi sconnessi di una giovane primina Grifondoro di nome Rose.
«Mi ha detto Mindy, che le ha detto Thomas, che gli ha detto-» sembra non voler prendere fiato, decanta senza sosta una lunghissima lista di studenti a me sconosciuti.
«Hei hei non riesco a stare dietro a queste catene, sii più diretta cara….per favore la incoraggio dolcemente, le mani con i palmi rivolti verso di lei come a stopparla.
Lentamente estrae dalla tasca quella che sembra una letterina d’amore, la bustina è color crema e profuma di non so bene cosa.
«Beh ecco, potresti consegnarla a Draven Shaw? me la infila tra le mani prima che riesca a dire Quidditch.
«Cosa, a Shaw? E chi riesce a beccarla in giro quella biscia sgusciante?» forse sono eccessivamente drastica me ne rendo conto, dovrei darle un’opportunità.
«Io non ho confidenza e chi l’ha scritta, purtroppo, vuole rimanere anonima!» ed eccoli lì, gli occhi da cucciolo a cui non si può negare nulla.
«D’accordo, vedo cosa riesco a fare!» le prometto infine. Il suo diventa il volto della gratitudine, invece io sono già amaramente pentita del mio gesto d’incondizionato altruismo.

********


La giornata, da quel momento in poi, prosegue tranquilla fino alla pausa pranzo. Nel pomeriggio, approfittando della rara assenza di lezioni, mi accingo a mantenere la parola data. Faccio una passeggiata fino a Hogsmeade, prendendo poi la passaporta diretta a Diagon Alley davanti a Mieladia. Al solito il centro nevralgico dell’economia magica è in fermento, ci sono soprattutto molte coppiette intente a scambiarsi regali per la festa di San Valentino. Inoltre la fila fuori da Florian è lunghissima, mi chiedo quante scatole di cioccolatini abbia già venduto il buon uomo. La mia meta però non è nessuno dei negozi che si affaccia sulla via principale, ma bensì Nocturn Alley, dove sono assolutamente sicura di scovare Draven.
Quando raggiungo la traversa la imbocco con circospezione, come la volta precedente evito di dare ascolto alle voci degli ambulanti. Sirene malconce e maleodoranti, pronte a truffare il prossimo. Per fortuna non ci metto molto a riconoscere l’insegna.
«Adesso viene il bello, ci sarà da ridere…» dico tra me e me mentre varco la soglia.
«Non ti sei ancora stancato della polvere, Shaw!» lo punzecchio appena incrocio il suo sguardo smeraldino. Prima che risponda mi metto a gironzolare per il locale, nella speranza di trovare qualcosa di adatto a me. Ad attirare la mia attenzione stavolta sono alcune cappe, ne provo un paio per pura curiosità. La seconda, noto con interesse, rende invisibili all’occhio umano. Non ci rifletto oltre, è troppo affascinante per lasciarsela sfuggire e quindi la porto al bancone per confermare l’acquisto.
«Prendo questa e….» assieme al portamonete, recupero dalla borsa uno dei buoni sconto della Gazzetta che faccio scorrere sulla superfice. Il suo scopo, leggendo le istruzioni, è piuttosto palese.
«Non tirarti indietro, me lo devi in un certo senso!» gli porgo quindi anche la famosa bustarella «Messaggero non porta pena, sono sconvolta quanto te dallo stuolo di ammiratrici ai tuoi piedi!» ironizzo «Se vuoi informazioni in più chiedi ad una certa Rose, primo anno, Grifondoro.» faccio spallucce, picchiettando poi sulla guancia. Se accettasse e quindi di conseguenza si avvicinasse, gli darei un lieve bacio per ottenere lo sconto.
«L’ho fatto solo per salvaguardare le mie finanze, sappilo! Il tuo harem è al sicuro, nessun inutile litigio per gelosia.» attendo quindi di sapere la cifra da pagare, saldando infine fino all’ultimo galeone.
«Ci vediamo più tardi al Castello!» lo saluto, lasciandolo alla lettura oppure alla distruzione della missiva.

Hufflepuff Prefect | 15 y.o


Eccoci qui, come promesso :patpat: :<31:

Dunque, Camillina acquista:

- Mantello della Disillusione (42 G)

Ovviamente sfruttiamo questo meraviglioso buono della Gazzetta (click) :fru: :<31:
 
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view post Posted on 5/3/2023, 23:18
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Helena S. Whisperwind ~
Hel
«Oh, eccolo! Siamo arrivate!»
Helena seguì zia Juls in silenzio, entrando dopo di lei in quel negozietto oscuro e più che degno del suo nome.
«Allora è qui che lavora Emma…» realizzò con un commento tra sé e sé, seguendo la strega dai capelli rossi oltre gli alti scaffali pieni zeppi di oggetti disgustosi e terrificanti.
«Vado a fare un giro di là. Tu intanto guardati attorno, magari potresti trovare qualcosa di interessante e approfittarne di quell’interessante sconto della Gazzetta. Un bacio ad un’amica non si nega mai!»
Hel annuì col capo abbozzando un sorriso con le labbra sigillate. Non si sentiva a suo agio in quel luogo e le sue guance non volevano saperne di sollevarsi oltre. Osservò la rossa allontanarsi con passo felpato, poi analizzò con prudenza l’ambiente circostante. Individuata la zona meno repellente, ci si avvicinò e iniziò a curiosare tra alcuni vecchi e polverosi mantelli.
La sua mente si affollava di domande: cosa dovesse fare sua zia di così misterioso, come potesse credere che lei avrebbe mai acquistato qualcosa da lì dentro, quando avrebbe visto la sua amica Emma, perché lavorasse in quel postaccio, come fosse possibile che una quindicenne fosse autorizzata a trattare con maghi oscuri e vendere oggetti così pericolosi e terribili, ma soprattutto perché qualcuno avrebbe mai dovuto acquistare delle mani mozzate o delle carte macchiate di un qualcosa che sperava avesse soltanto il colore del sangue rappreso.

Alla fine del giro, dovette però ricredersi su una cosa: qualcosa di interessante lì dentro c’era eccome, e probabilmente era molto più di ciò che stringeva tra le mani.
Si avvicinò al bancone stando ben attenta a non urtare alcun oggetto o vetrina, finché una volta arrivata in fondo sollevò lo sguardo e con stupore si trovò davanti Draven, il Prefetto serpeverde.
«Ciao Draven. Io prendo questi. C’è Emma?»
«No, non c’è. Gliel'ho chiesto prima!» la voce di Juls si fece largo in quel silenzio. «Oh…» una smorfia dispiaciuta le oscurò lievemente il viso. «OH!» realizzare quanto la sua assenza avrebbe implicato, fu quasi doloroso.
Le iridi cristalline di Juls si fermarono su quelle identiche di Helena. Un ghigno malizioso spuntò sulle sue labbra rosse, mentre lo stesso colore infiammava velocemente le guance della nipote.
La tassorosso osservò la merce che aveva appena posato sul bancone. E poi Draven. E Juls. E poi il buono che stringeva nella mano sinistra. E di nuovo a rotazione merce, Draven, Juls, buono.
Quel buono era tutto, fuorché buono.
"15% di sconto solo dando un bacio sulla guancia a chi di turno". Che cattiveria!
E perché Emma non era lì, come sperava?
E Draven? Draven lo sapeva dell’esistenza di quel buono?
Osservò di sottecchi Juls. Con lei era sempre tutto una sfida. Era come se la testasse continuamente per spingerla ad aprirsi di più al mondo, a fare nuove esperienze, ad uscire dal guscio e dalla serenità della comfort zone. Sapeva che lo faceva per lei, per aiutarla a crescere e per tutte quelle cose positive che a suo dire si potevano ottenere soltanto spingendosi oltre. Ma che fatica.
«Draven, io…» intavolare una discussione su quanto fosse bravo come Prefetto e concluderla con un bacio di ringraziamento? Nah. «Io vorrei...»
Rendere più realistico il modo di dire “saluta Emma e delle un bacio *questo* da parte mia”? Terribile. «Non vorrei...»
Far finta di avvicinarsi per guardare un qualcosa oltre e fingere di inciampare e finire sulla sua faccia? Imbarazzante.
«Ma se vuoi...» Avrebbe anche potuto far finta di nulla e pagare tutto a prezzo pieno. Era così importante avere quello sconto?
Soppesò il contenuto del suo portamonete e rifletté sul valore che questo aveva per lei e sulla possibile figuraccia del non avere sufficienti risorse per pagare tutto quanto.
Sì. Era fondamentale.
Sospirò. Osservò Juls sentendosi quasi una sua mano incoraggiante spingerla con fare materno verso la sua sorte. Non poteva che prendere coraggio e andare dritta al sodo.
«Senti, non giriamoci attorno. Lo faccio per lo sconto, sennò questa roba non me la posso permettere»“e di certo non torno indietro a rimetterla a posto”. Mentre ancora concludeva la frase si sporse lesta verso di lui, serrando con forza gli occhi per evitare di notare la sua espressione.
Ecco fatto. Un piccolo bacino al Prefetto per risparmiare 5 o 10 galeoni.
Si ritrasse velocemente, non più rossa in viso ma decisamente bordeaux. Lasciò i galeoni richiesti sul bancone e senza aggiungere altro ringraziò velocemente Draven e lo salutò con un sorriso tirato per celare l'imbarazzo.

Una volta fuori si spiaccicò una mano sul viso ed espirò forte.
«Sei soddisfatta ora?» lanciò a zia Juls uno sguardo torvo e confuso. «Soddisfatta? Non t'immagini quanto!» Alle sue risate si unirono ben presto quelle della tassorosso.
Magie Sinister


Acquisti:
· Mantello della Disillusione = 42 Galeoni
· Anello Difensivo = 23 Galeoni

Tot. 65 Galeoni -15% (click)

La presenza di Draven in turno è stata confermata dallo stesso mr. Shaw.

Emma, I've missed you! :cry2:
 
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view post Posted on 7/3/2023, 12:22
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Il vento freddo soffiava tra i cardini usurati della porta. Il giovane Serpeverde era sicuro che gli spifferi provenissero unicamente da lì, perché le due ampie vetrate che incorniciavano l’ingresso alla bottega erano pressoché incrostate da un ecosistema unico al mondo che impediva il passaggio della semplice aria. Quanto ci aveva provato a pulire via quella sporcizia lo sapeva solo lui. Aveva sprecato così tanto olio di gomito nel tentativo di rendere quel posto quantomeno vivibile, finendo col fare solo peggio. Si strinse nel giubbino, le spalle ricurve nel tentativo di tenere al caldo le membra. Non era uno che soffriva il freddo e, anzi, gli piaceva la sensazione bruciante del gelo; bilanciava perfettamente con la temperatura del suo corpo sempre un po’ più alta della norma. Pensò di aver preso un’influenza o che quel vento avesse qualcosa di magico, magari uno scherzo della fattucchiera che aveva cacciato via dall’acciottolato di fronte il negozio quella stessa mattina. Sicuramente era colpa sua. Non si ammalava tanto facilmente, per fortuna, e non riuscì a trovare altre giustificazioni a quel disagio.
La giornata si prospettava lunga e passò gran parte del suo turno a sbuffare. Quando vide entrare il Professor Drake, però, si ricompose. Quantomeno per educazione.

Salve, Professore. – lo salutò, distendendo le labbra in un sorriso mesto. La sua estrosità gli faceva simpatia, forse anche perché gli piaceva quando era lui a occuparsi delle lezioni di Rune Antiche. Annuì alla sua richiesta e si spostò oltre il bancone per andare a prendere il ciondolo. Lo impacchettò con cura e glielo porse.

***


Una volta congedato il Professor Drake, fu il turno di occuparsi dell’ordine di un gufo. I rapaci, di solito, palesavano la loro presenza picchiettando su una delle vetrine, ma questo superò in picchiata la testa di un omuncolo tarchiato che si ritrovò ad aprire la porta in quel preciso momento. Draven vide come a rallentatore il parrucchino dell’uomo scostarsi dalle tempie per via dello spostamento d’aria e strinse i denti quasi con forza, pur di trattenere una risata che sentì caricarsi dal fondo della gola. Di sicuro il cliente non avrebbe apprezzato l’insolenza.

Cercavo un anello… - esordì, lasciando appesa l’affermazione come se fosse Draven a doverla completare. Il ragazzo si affrettò ad accogliere il rapace atterrato sul bancone con un biscotto gufico, prima di alzare lo sguardo sull’uomo davanti a lui. Porca miseria, aveva ancora i capelli spostati.

Arrivo tra un attimo. Gli anelli in vendita sono tutti esposti in quella vetrina laggiù, ma devo consigliarle di non toccarli. – rispose, abbassando lo sguardo perché quel parrucchino scomposto rappresentava la cosa più divertente che gli fosse mai accaduta dentro quel negozio. A pensarci, forse era l’unica.
Per non indispettire il gufo, si volse a prestare di nuovo attenzione a lui e lesse l’ordine che gli era stato chiesto di recapitare. Volse il foglietto e lasciò un messaggio per Lyvie, poi prese quanto richiesto dalla ragazza, lo impacchettò e lasciò che il gufo glielo recapitasse. Si assicurò di scortarlo fino alla porta per evitare di disturbare ulteriormente il povero parrucchino.
CITAZIONE
Grazie per la mancia!
Draven

***


Aveva raggiunto Nocturn Alley passando per Diagon, come di consueto, dato che non c’era altro modo a lui conosciuto per arrivare fino al negozio di Magie Sinister. Ma, a differenza del solito, in cui la massima preoccupazione erano bambini urlanti e/o fattucchiere dal fetish discutibile, quel giorno gli era toccato superare un’aria tutta diversa; potenzialmente più inquietante e fastidiosa di qualsiasi marmocchio o pazzo su di giri. Tra bollicine a forma di cuore, gelati di tutte le tonalità di rosa e rosso così accesi da ferire le retine, palloncini colorati e rose di ogni tipo, gli ci volle comunque un bel po’ per realizzare che periodo dell’anno fosse. Incredibile come il consumismo babbano fosse stato inglobato anche nel mondo magico. Con una tale smorfia rabbiosa in viso, che avrebbe tenuto a debita distanza anche il più coraggioso dei maghi, aveva letteralmente corso per raggiungere Magie Sinister e rintanarcisi dentro nella speranza di dimenticare quanto visto nel breve tragitto.
Si era piazzato dietro il bancone con un libro di incantesimi poggiato sul legno sudicio e non aveva alzato il naso oltre quelle pagine, se non per accogliere e servire i clienti. Non per un ritrovato senso del dovere nei confronti dei compiti, quanto per la necessità di tenersi mentalmente impegnato per non pensare all’eventualità che quel ciarpame romanticoso potesse piacere a Megan. Ecco cosa aveva comportato la vista di quei festeggiamenti in strada: una sfilza di riflessioni ridondanti e incoerenti.
Stava ancora decidendo se parlargliene o fingere ignoranza a riguardo, quando i toni soavi di Camille Donovan attirarono tutta la sua attenzione. Si costrinse ad alzare la testa dal libro per poter incontrare il suo sguardo e, nonostante tenesse pronto un bel ghigno di saluto, si limitò a osservarla in maniera apatica. Forse nella speranza che una di quelle cappe su cui aveva posato gli occhi l’asfissiasse accidentalmente.
Se, solitamente, avvertiva i clienti di non toccare nulla per evitare brutti incidenti, con Camille non ne sentì l’esigenza.

Fai come fossi a casa tua. – disse, piuttosto, dando libero sfogo al ghigno che aveva trattenuto fino a quel momento. Scoprì i denti con un luccichio ferale negli occhi. Non sapeva spiegarsi nemmeno lui come o perché, ma quella povera ragazza era in grado di cacciare la parte peggiore di lui, quella più recondita e crudele, completamente priva di empatia e sensi di colpa. Gli dava un senso di libertà che provava di rado.
Purtroppo, durò per un breve momento, e il luccichio luttuoso nei suoi occhi si spense non appena posarono lo sguardo sul coupon sconto. Lui stesso aveva sfruttato quel buono della Gazzetta, ma lo aveva fatto nel negozio in cui lavorava la sua ragazza e non in un posto a caso. Forse un po’ giudicandola, si chiese perché lei non avesse fatto lo stesso da Zufolo piuttosto che andare a rompere le pluffe a lui.

Oh. No. Non ci pensare proprio. – si ritrovò a ribattere, con un brivido che gli scosse le spalle alla sola idea di essere sfiorato da Camille Donovan. Le avrebbe accettato lo sconto pur di mandarla via il prima possibile.
Ma dato che, proverbialmente, “non c’è mai fine al peggio”, gli porse una lettera… d’amore? Per un brevissimo istante, prima che si decidesse a chiarire, si agghiacciò all’idea che potesse essere da parte sua.
La guardò con sdegno e non la sfiorò nemmeno con un dito.
Non appena Camille fosse uscita dal negozio, avrebbe fatto in modo di bruciarla.

Accetto il buono, ma sparisci immediatamente dalla mia vista.

***


Fu costretto a sollevare di nuovo lo sguardo dal libro quando sentì la porta d’ingresso cigolare e avvertirlo dell’arrivo di nuovi clienti. Riconobbe subito la “ragazzina Sonorus” e, pur non avendo la minima idea di chi fosse la rossa al suo fianco, pensò che fosse una qualche parente, sicuramente più a suo agio di lei a curiosare tra gli scaffali. Forse l’aveva già servita in passato, ne ebbe il sentore, ma non la sicurezza; magari era una cliente abituale e si sforzò di riaffiorarne il ricordo, continuando a fissarla anche quando incontrò il suo sguardo. Non batté ciglio, nessuno di loro due lo fece: fu una sorta di lotta di sguardi silenziosi finché non gli si avvicinò per chiedergli di Emma.

Non è di turno oggi. – si limitò a risponderle, asciutto. Nemmeno osservandola da così vicino riuscì a ricordarsi di lei. Un viso anonimo, per quanto i capelli attirassero l’attenzione. Chiuse il libro di studio e si sporse sul bancone, incrociando le braccia sul legno opaco per protendersi in avanti e osservare la ragazzina. La indicò con un cenno del capo, senza togliere lo sguardo da lei.

Se perde un dito o due per curiosare, non voglio responsabilità. – commentò, senza degnarsi di volgere la propria attenzione sulla rossa per osservare una sua eventuale reazione a quelle parole. Di solito, la gente che non era abituata a trattare con articoli simili, si stizziva quando faceva notare loro di essere entrati in un negozio pericoloso. Come se tutto lì dentro, dal cigolio della porta alle mani tranciate e avvizzite macchiate di sangue, non fosse un chiaro segnale di allarme.
Quando la ragazzina si avvicinò, per istinto abbassò lo sguardo a contarle le dita delle mani, ma lo rialzò sui suoi occhi durante lo scambio con la rossa. Una dura battaglia, dettata da quello che interpretò come imbarazzo, imperversò dentro di lei al punto da iniziare praticamente a balbettare scuse.
Avrebbe scritto una lamentela alla Gazzetta per far sapere a chi di dovere che quel buono sconto aveva causato più danni che piaceri.
Era rimasto a fissarla sconcertato per tutto il tempo del suo blaterare, con un sopracciglio inarcato.

Senti, rilassati. Consideralo accettato. – esordì, dopo quello che gli sembrò un tempo infinito. Aveva iniziato a diventare pietoso già quando aveva pronunciato il suo nome a mo di supplica, ma non aveva ben colto dove volesse andare a parare, se nel chiedergli lo sconto a prescindere dalle condizioni del buono o se di portare a compimento le condizioni dello stesso per essere ligia alle regole, per cui aveva esitato a interromperla per darle modo di esprimersi.
Grave, gravissimo errore di valutazione, perché nel momento in cui provò a tranquillizzarla – seppur a suo modo – con quelle parole, si ritrovò le labbra della ragazzina su una guancia. Si rizzò con la schiena praticamente di scatto, scostandosi da lei per riflesso, in concomitanza con lo schiocco leggero del bacio.
Con gli occhi iniettati di sangue da un’immediata ondata di nervosismo, gli ci volle ogni goccia del suo autocontrollo per mantenere l’espressione del viso indifferente e non ringhiarle addosso. E lo fece solo perché la sensazione che la sua accompagnatrice fosse una cliente abituale era ancora molto forte e non voleva perdere l’opportunità di fare soldi.
Impacchettò i suoi articoli in un silenzio funereo e in risposta al suo sorriso tirato, quando lo ringraziò palesemente a disagio, si assicurò di guardarla in modo che quel disagio le impedisse di avvicinarsi a lui un’altra volta.
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〘 Draven Enrik Shaw┊Serpeverde - III° Anno - 16 anni┊Garzone 〙
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Prof Drake: Ciondolo Giada delle Fate, 15 G (scusi il ritardo)
Lyvie: Mantello Marino, 12 G + Ciondolo Giada delle Fate, 15 G + 1 G mancia -> 28 G
Camillina: Mantello della Disillusione, 42 G – 15% di sconto -> 35 G, 14 F
Helena: Mantello della Disillusione, 42 Galeoni + Anello Difensivo, 23 Galeoni = 65 G – 15% di sconto -> 55 G, 10 F

EDIT: Conti aggiornati

In piena onestà, non so se ho calcolato bene lo sconto, ma diamocelo per buono lo stesso. Va bene lo stessoooooo :ihih:


Edited by Draven. - 7/3/2023, 13:14
 
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view post Posted on 9/9/2023, 17:38
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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Codice- Incantesimo Invertente
- Cutis Permuto
- Commutus vocus
- Visibula Noctambulus

Un eccentrico gentiluomo fece tintinnare la campanella della bottega piú malfamata di Nocturn Alley, anticipando il suo ingresso. Prese un respiro profondo dalle narici, per celebrare l'ultima boccata d'aria sana – piú o meno – prima che la sua figura si immergesse all'interno del negozio di manufatti oscuri, lasciandosi accogliere dall'abbraccio polveroso che caratterizzava quell'antro. Sul suo viso trionfava un paio di occhiali da sole con le lenti a specchio, che si spensero rapidamente quando la penombra lo inghiottì del tutto. Era un accessorio sgargiante, un po' come lo erano il resto dei vestiti che indossava, e creava un netto contrasto con la sua espressione seria e autoritaria. Labbra serrate, occhi nascosti ma guardinghi, alla ricerca di reliquie preziose, così come dei potenziali pericoli che sapeva si celassero in quel luogo mesto, dove l'odore della muffa pizzicava le narici. Si richiuse la porta alle spalle e tornò a respirare normalmente, come se si fosse rapidamente adattato all'atmosfera.
Con lo sguardo aveva setacciato il locale, trovando la figura del commesso ed agganciandosi ad essa, senza mai staccarsi. Lo aveva squadrato dalla testa ai piedi, dai piedi alla testa, poi aveva annuito.
«Draven, che piacere vederti. Ti trovo bene, sei cresciuto un po' dall'ultima volta, dico bene?». Così, senza perdersi troppo in considerazioni che mai avrebbe voluto esprimere ad alta voce, lo salutò. L'aria vibrò, smossa dalla sua voce calda, dal timbro basso e graffiante, cullata da un tono sereno e rilassato.
«Vorrei comprare tutti i mantelli che avete, eccezion fatta per la Cappa, che già possiedo». Spiegò, ancora impalato davanti alla porta. Poi mosse qualche passo in direzione del bancone, estraendo dalla tasca sinistra della giacca un sacchetto bello gonfio di Galeoni tintinnanti. L'importo era esatto, andava a memoria. Lo posò sulla superficie di legno, adagio e con fare rispettoso, come se avesse avuto il timore di rovinarla. In realtà tra sé e sé pensò che era una grazia se quel mobile si reggeva ancora in piedi.
«Il vecchio s'è dato, finalmente, o continua ad avere aria nei polmoni?» Si tolse lo sfizio di domandare, con la lingua tagliente come un rasoio, perché così aveva deciso. Non si curò molto del resto, della sua potenziale presenza in bottega, poco gli importava. Se voleva regolare i conti lì ed ora, a lui andava di lusso, ma dubitava volesse buttare una transazione di quell'importo all'aria per questioni personali.
Avrebbe atteso di sapere ciò che aveva domandato – se Draven avesse deciso di rispondergli – poi a transazione terminata avrebbe aggiunto qualcosa sul motivo per cui si trovava lì. Aveva una sorpresina per il prefetto verde-argento.
«Ti ho portato un pensierino da Brixton, se ti piace vienimi a trovare, anche solo per dare un'occhiata, ho un sacco di articoli interessanti». A quel punto si sarebbe abbassato gli occhiali da sole, guardando il prefetto negli occhi con un barlume di furbizia ed un ampio sorriso, mentre gli porgeva la busta di carta che fino a quel momento era rimasta incollata al suo fianco. La dispose sul bancone, con il logo dell'azienda rivolto in direzione del commesso, con l'indirizzo scritto con un font piccolo da diventar ciechi. Dentro c'era il minichino e un piccolo foglietto con le istruzioni per utilizzarlo.Sorry to the fans who say I changed, 'cause I did
Sorry you don't know me on a personal level to pinpoint what it is


Regalino per Draven: Minichino

 
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view post Posted on 11/9/2023, 19:03
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Un flebile raggio di sole filtrò attraverso le vetrine, incrostate di sudiciume, fin dentro al negozio; il modo in cui i granelli di polvere, grossi quanto batuffoli di cotone, vorticavano nella luce fu il passatempo di Draven in quella calda giornata estiva.
Forse aveva finito per adeguarsi un po’ troppo alle pessime condizioni in cui riversava il locale in cui, ormai, lavorava da anni, ma ad ogni modo si trovava sudato da far schifo e non poteva fregargliene di meno. O meglio: non gliene fregava niente finché restava in quelle quattro, cadenti e logore, mura. Sapeva quanto la temperatura esterna influisse su quella nel negozio, per cui – quasi dall’inizio della sua carriera lì – aveva imparato a portare sempre con sé o un cambio, durante i periodi più caldi, o un’aggiunta, per ripararsi nei periodi più freddi. Ma il cambio che aveva previsto per quella giornata gli serviva per tornare a casa e non essere scambiato per un vagabondo. Per cui, quando la porta d’ingresso cigolò all’arrivo di un cliente, non batté ciglio, consapevole che lo avrebbe accolto stando in una condizione tremenda. Rimase immobile dietro il bancone, con il gomito poggiato sul lurido legno a sorreggersi il viso col pugno chiuso. Si trovò costretto a sbloccare quella posa apatica per via del riflesso che i colori indossati dal cliente generarono attraversando il summenzionato fascio di luce.
Draven si rizzò con la schiena quasi di scatto, colto di sorpresa. Soggetti all’apparenza così estrosi e dall’aria di non essere appena fuggiti da Azkaban erano merce rara, lì dentro.
Per istinto, improvvisamente interessato a non apparire uno scappato di casa di fronte a un cliente dall’aspetto curato, abbassò lo sguardo su di sé a verificare le proprie condizioni; sì, era sudato, ma la t-shirt nera in qualche modo lo camuffava ed era abbastanza sicuro che nemmeno in una brutta giornata come quella il proprio odore avrebbe coperto quello nel negozio.
Schiuse le labbra per salutarlo, alzando lo sguardo sul suo viso, e le parole gli morirono in gola. Era pessimo con i volti e i nomi della gente, ma uno così pensò che lo avrebbe ricordato. Eppure, non aveva la minima idea di chi fosse, nonostante si mostrò fin troppo amichevole per i suoi gusti. Il modo in cui gli si rivolse, infatti, ebbe l’effetto di metterlo a disagio e a suo agio contemporaneamente; qualcosa che non era affatto abituato a provare, che gli ricordò i modi di qualcuno che, sì, effettivamente sentiva di conoscere… Ma non era lui.
Forse si trattava di un vecchio cliente che aveva finito col rimuovere dalla propria memoria?
Credibile.
Gli annuì, restando in silenzio, e con tutto il suo metro e ottantacinque di altezza che si era premurato di verificare, così a ridosso com’era al suo diciassettesimo compleanno – la tanto agognata maggiore età – andò a recuperare i vari mantelli richiesti dall’uomo.


Sinister? No, è ancora vivo. Ci seppellirà tutti. - rispose d’impulso, poggiando la merce sui bordi meno logori del bancone.
Un immediato deja-vu lo colpì con la potenza di un pugno nello stomaco… In maniera analoga alla sensazione provata di primo acchito di fronte al cliente, si ritrovò con la convinzione di aver già avuto quella conversazione con qualcuno; forse di recente o, forse, proprio con lui.
Cercò di fare finta di nulla, così come aveva ignorato la sua osservazione precedente, e iniziò a fare i conti per i mantelli. Senza nemmeno chiedere se ne avesse bisogno o no, glieli piegò tutti all’interno di un’ampia busta di carta, per il semplice fatto che dopo anni di lotta con il vecchio burbero era riuscito ad averla vinta e sentiva l’esigenza di dare buste anche a chi non ne avesse bisogno. Era stato talmente insistente con Sinister per averle che le aveva ottenute addirittura di ben tre misure diverse. Erano la cosa di cui andava più fiero lì dentro; il che la diceva lunga.


Sono 115 Galeoni e 13 Falci. - pronunciò, prendendo i soldi per poi porgergli la busta con gli acquisti.
Pronto a congedarlo, si ritrovò di nuovo a guardarlo con un misto di confusione e apprezzamento, incapace di elaborare un discorso sensato che almeno in parte potesse avvicinarsi alla valanga di domande cariche di curiosità che gli vorticarono nella mente; prima tra tutte "perché?".


Ehm... Grazie? - disse, incerto, ma annuendogli.
Brixton faceva cagare, ma qualcosa dentro di sé gli suggerì di doverci fare un salto.

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〘 Draven Enrik Shaw┊Serpeverde - III° Anno - 16 anni┊Garzone 〙
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Camillo: Mantello della Disillusione, 42 G; Mantello Vulcano, 7 G 10 F; Mantello Ghiacciato, 7 G 10 F; Mantello Marino, 12 G; Mantello Galad, 6 G 10 F; Cappa Elementale, 40 G -> 115 G, 13 F

EDIT: AGGIORNATO


Edited by Draven. - 11/9/2023, 22:57
 
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Se ti chiedi cos’è l’amore, immagina:
Due mani ardenti che si congiungono
Due sguardi che si studiano
Due cuori che tremano
Due parole che costruiscono.
Sappi che uccide più dell’odio.


Un nuovo carico ricco ricco di """affetto""" è giunto da Magie Sinister per onorare questa festività, entrata a far parte delle celebrazioni magiche ormai da quasi un secolo! Diagon Alley si colora di sfumature di rosso e si possono vedere nei locali più gettonati ornamenti a forma di cuore. Cioccolatini, fiori e filtri d’amore vanno a ruba in prossimità di questo giorno, per cui, se siete qui sperando di trovare tutto questo: siete nel posto sbagliato.

Qui si celebra il lato oscuro delle emozioni.

Trovate gli articoli in esposizione nella vetrina – sporca lercia e opaca – del negozio. Delle targhette indicano caratteristiche e attributi magici dei vari oggetti, ma nel caso in cui non riusciate a leggerle dall’esterno del locale, non disperate: superando le soglie d'ingresso, le descrizioni si volteranno verso di voi per essere lette, come girasoli mossi dalla luce del giorno.

In ogni caso, potrete sempre contare sull'affabilità di Draven per chiedere info e suggerimenti!

Dal 1° febbraio al 29 febbraio sarà possibile acquistare i seguenti articoli:

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Bracciale del chiarore

Si presenta come fatto di perle, è in realtà lavorato con dell'elleboro bianco: si tratta di una pianta che inizia a fiorire a dicembre e muore a febbraio, in prossimità del giorno di San Valentino. Molto bella, quanto tossica, poiché il prolungato uso avvelena l’organismo gradualmente. In piccole dosi si rivela innocua, anzi: indossando questo particolare bracciale potreste riscontrare una notevole forza fisica, a discapito di una lieve spossatezza mentale. La magia con la quale è infuso evita ulteriori spiacevoli controindicazioni. +5 PC, -3 PM
[Costo: 12 Galeoni]


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Anello della discordia

Tentacoli di Tranello del Diavolo essiccati e intrecciati in struttura di ossidiana vanno a formare questo anello dalle magnifiche proprietà. Il Tranello del Diavolo è una pianta magica con la capacità di soffocare qualsiasi cosa nel suo ambiente circostante, mentre l’ossidiana è una pietra in grado di ridurre stress, sia psicologico che fisico: il contrasto tra i due materiali genera dei piacevoli effetti, quali la soppressione di qualsiasi sentimento negativo, come sensi di colpa e rabbia, favorendo lucidità mentale e rilassamento muscolare.
+3 PM, +2 PC [Costo: 24 Galeoni]


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Collana del sofferente

Le pietre, provenienti dal carapace dei fiammagranchi e naturalmente iridescenti, sono lavorate con un’antica magia oscura che fa assumere loro un colorito bordeaux/nero nel momento in cui la si indossa. Questa si nutrirà del vostro dolore, dei vostri traumi e ne trarrà forza, infondendo particolare energia ai vostri incantesimi. Durata di 1 turno in Quest. Provoca -3 PM dopo l'utilizzo. +3 PS, +3 PC [Costo: 24 Galeoni]


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Medaglione del fascino

Nascosto all’interno di una placcatura d’oro infrangibile, si cela il cuore di un demiguise. Questa creatura ha la proprietà di rendersi invisibile e indossando questo medaglione acquisirete moralmente la sua capacità. Non servirà a celarvi fisicamente, bensì indossando il monile avrete l’impressione di rendere invisibile a voi stessi tutto ciò che vi grava nell’animo. Si tratta di un artefatto ambiguo, utile per aumentare il vostro charme e la sicurezza in voi. Ma fate attenzione: crea dipendenza! Potreste arrivare a credere di essere migliori di quanto non siate. -3 PS, +5 PM [Costo: 20 Galeoni]

BONUS!


Se acquistate almeno tre articoli, al prezzo speciale di soli 9 Galeoni aggiuntivi potrete avere anche una PIUMA DI TUONO ALATO. Questa rarissima creatura ha la particolarità di percepire il pericolo e le sue piume vengono solitamente usate come nucleo per le bacchette per favorire le azioni difensive. Paradossalmente, scrivendo con una di quelle in vendita soggiogherete ad una notevole fascinazione chiunque leggerà le vostre parole. L'effetto è di un blando coercitivo, simile a ciò che avviene ingerendo un filtro d’amore, ma senza specifici sentimentalismi: attraverso la magia oscura nella Piuma, con l’unione di un ‘sacrificio’ di sangue, da usare al posto dell'inchiostro, si annullerà la percezione di pericolo attivando un convincimento illusorio basato sulla scelta delle parole che verranno lette dalla vittima.
La coercizione dura fino a 3 turni in Quest. Usabile 1 volta per Quest.
Attenzione!
Se userete il sangue di qualcun altro sarà il soggetto in questione a usufruire degli effetti della penna e non voi.
Non funziona con sangue animale.
È possibile che manchi d’efficacia qualora il comando scritto risulti contrastante con i valori del lettore in causa: questo perché Sinister vuole promuovere attività illecite, ma non vuole finire ad Azkaban; per cui, la Piuma presenta i suddetti limiti per evitare che si spingano le persone a commettere atti di violenza e/o le si obblighino a fare qualcosa di discordante con la propria indole.

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view post Posted on 21/2/2024, 12:10
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magie sinister —
valentine's
Non ho idea di quanto tempo sia stato di fronte la vetrinetta di Madama Piediburro. Potrebbe essere stato un secondo, un battito di ciglia, forse una visione in attesa. Oppure potrebbe essere stata una vita intera, una stagione, forse un tempo in vicinanza. Divento un'ombra di me stesso, il profilo di uno spettro che si riflette tra pasticcini stregati, cupcake dell'amore e frecce di Cupido in volo. Io, che una volta avevo tappa fissa in questo locale, ripercorro una memoria che vacilla. C'è tanto di me, oltre la saletta di tè. Incontri dopo gli allenamenti di Quidditch, segreti in sussurro, perfino un pianto, un déjà vu, un ritrovo vero e proprio. C'è troppo, penso. Troppo di me, troppo di te. Questo è il primo San Valentino in cui non varcherò la porta di Madama Piediburro. Non assaggerò il mio milkshake alle lacrime di ghiro, non avrò un'extra dose di pistacchio sul dolce preferito, non saluterò con affetto Vivienne dietro il bancone. Mi getto a capofitto tra i vicoli solitari, un po' come una creatura notturna che torna al letargo. Credo... credo di non aver mai cambiato destinazione, almeno in questo giorno. Invece è un'eclissi che mi porta lontano — giro su me stesso, rimpiango il momento. Scappo. Scappo dal Villaggio di Hogsmeade, dai ricordi e dalla nostalgia. Ho con me un mazzo di fiori bianchi, il cui nome mi sfugge come eco. Io, che avrei potuto omaggiare l'Amore in ogni forma — io che avrei voluto. Sono altri, al di fuori di me. E forse va bene così.
Non ho idea di quanto sia trascorso. Appaio in un mulinello di foglie cadute, calpesto un velo di ghiaccio che mi guida lungo i cunicoli di Nocturn Alley. Sembro una figura un po' inaudita, in questi luoghi. Ancor più perché stringo un fascio di fiori, attirando occhiatacce di vecchie megere. Loro hanno vassoi di unghie in vendita, io ho petali del candore delle stelle. Sorrido, scioccamente.
Non ho idea del perché abbia dei fiori con me. Mi accorgo di seguire l'istinto, un promemoria fisso in testa, finché raggiungo Magie Sinister. Mi è giunta voce di articoli d'incanto, vinti dall'originalità del contrasto in una festa come questa. Mi basta poco, dopo un accenno di saluto appena entrato, per scoprire che di per sé il negozio abbia imbastito una collezione anti-romanticismo. O forse... forse è un guizzo creativo che coniuga l'Amore — e San Valentino — in modi sorprendenti. Mi affascina, tutto sommato. Non mi pesa trattenermi più del dovuto, benché senta una voce fastidiosa che m'impone di evitare di spendere ancor più di quanto ultimamente non abbia già fatto. Eppure.
Non resisto all'intreccio dei Tranelli di Diavolo in anello. Né mi lascio sfuggire l'elleboro bianco, la simbologia che trattiene in epilogo. Porto via con me entrambi i manufatti, arrivando al bancone. Inconsapevolmente lascio anche i fiori di fronte, cercando la borsa di Galeoni per pagare il dovuto.
«Buonasera, prendo il Bracciale del Chiarore e l'Anello della Discordia.» Saluto chiunque vi sia in lavoro, con cortesia. Mi giro poi per andare via, come se tutto fosse in routine, tutto già scandito. Ho dimenticato i fiori. O forse no?
«Se non per il locale, potreste darli alla prossima persona.» C'è un tremito, in visione. Il tempo di un sospiro, prima di sparire.

 
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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San Valentino e Magie Sinister nella stessa frase, già questo basta a strapparmi una grassa e sonora risata quando i miei concasati ne parlano concitati in Sala Comune. A parte il fatto che l’amore è l’esatto opposto di ciò che si può trovare tra la polvere di quel negozio dimenticato da Dio, ma proprio non riesco ad immaginarmi Draven che fa propaganda alla festa delle sdolcinatezze per eccellenza. Al medesimo tempo però m’incuriosisce parecchio, non posso negarlo. Più i compagni raccontano le loro esperienze, più cresce in me l’idea di farci un salto per ficcanasare qua e là. Domani pomeriggio non ho lezioni, tantomeno riunioni con lo staff scolastico, quindi sono libera come l’aria.
«Mi avete convinta, credo possa valerne la pena dare un’occhiata. Avete consigli su cosa accaparrarsi?» butto lì, le orecchie ben dritte per cogliere qualsiasi recensione – positiva o negativa che sia.
«Oh sì, devi prendere assolutamente le collane.» Abigail si fa riflessiva, conoscendola credo stia stilando una lista mentale chilometrica «E i bracciali, ovviamente!» lo annuncia entusiasta, come se si riferisse ad uno dei più importanti brand di moda del mondo magico.
«Aby, ho capito, per te dovrei comprare tutto il negozio.» replico divertita. Le presto ascolto per dieci minuti buoni, dopodiché mi chiudo in dormitorio per dedicarmi ad una tesina.

********


Dopo tutte le premesse fatte dai compagni, eccomi qua a girovagare per le vie di Diagon Alley. Oltrepasso la Gringott, fino ad imboccare quel vicolo malfamato di Nocturn Alley. Lugubre come sempre, con le sue tipiche ombre che nascondono figure poco raccomandabili. Figure che schiamazzano, come sirene pronte a far affondare i passanti nei loro tranelli. Le ignoro e continuo a camminare verso la mia meta. Arrivo davanti al negozio, ad attirare immediatamente la mia attenzione sono le vetrine. Sudice a appannate come le ricordavo, eppure rinnovate in maniera impeccabile per l’occasione. Osservo gli oggetti esposti dietro ad esse, senza tuttavia riuscire a leggere bene di cosa si tratta. Varco la soglia, nella speranza di risolvere il problema e chiarirmi le idee.
«Ehilà Shaw!» non esito a fare il nome del collega Prefetto, cercandolo con lo sguardo in giro per il locale «Ti hanno eletto paladino dell'amore quest'anno?» aggiungo con pungente ironia appena lo individuo. Gli concedo un ampio sorriso, prima di voltarmi e tornare agli acquisti. Studio le varie etichette – che, con educazione, si sono mosse assieme a me per agevolarmi –, intrufolandomi poi tra gli scaffali per recuperare ciò che mi interessa «Prendo questi due.» metto la merce in bella mostra, poggiando tutto con cura sul bancone «Tranquillo, niente baci stavolta.» lo rassicuro onde evitare di vederlo andare nel panico, mentre faccio strisciare sulla superficie un buono sconto. Preparo la sacchetta che contiene i Galeoni, pronta a saldare la cifra dovuta.
«Ci becchiamo stasera al castello e…» prima di uscire però, ho un ultima giocosa raccomandazione da fargli «Attento ai denti, potrebbero caricarsi con tutto lo zucchero che sarai costretto ad ingerire contro la tua volontà.» lo saluto definitivamente, gettandomi nuovamente in mezzo a quel quartiere da brividi – non certo adatto ad un appuntamento romantico.

Camille Donovan | Hifflepuff Prefect







Zalve dolce serpìn :abbraccio: :<31:

Dunque, Camillina acquista:
- Anello della discordia (24 G)
- Collana del sofferente (24 G)

Inoltre, utilizzo il buono sconto di 10 G vinto alla lotteria di Halloween :gelato:

Tot: 48 G 38 G :flower: :<31:
 
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view post Posted on 21/2/2024, 16:06
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Ocean eyes.

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Torno subito, Lys.
Lascio chiudere la porta dell’Ars Arcana alle spalle, sento Lysander borbottare dietro al bancone ancora alle prese con un vecchio manufatto, che non ha intenzione di aprirsi con alcuna magia. Uno scrigno di epoca rinascimentale, forse maledetto. Ha bisogno di uno Spezzaincantesimi, non risolverà la questione da solo e gliel’ho detto ma i soldi sono sempre un problema. Spendere poco e avere la massima resa è il suo motto, almeno fino a che non finisce per avere tre esaurimenti nervosi nel giro di una giornata. Oggi solo uno, c’è ancora tempo.
Proseguo lungo Diagon Alley avvolta dal mantello che scende sino a metà polpacci. Il cappuccio copre la mia chioma corvina, legata da una lunga treccia in ordine. Lo sguardo si posa sulle vetrine addobbate per il periodo dedicato a San Valentino. Madama Piediburro attrae maggiormente la mia attenzione: torte glassate di rosa con cuori di pasta di zucchero, caramelle gommose della stessa forma… Ho poco tempo, dico silente e mi sforzo a proseguire oltre senza fermarmi.
Svolto per Nocturn Alley appena giungo allo svincolo e cammino nell’ombra, mozzandomi la lingua nell’udire apprezzamenti non richiesti. Stringo la bacchetta sotto la veste e mantengo lo stesso passo senza dare nell’occhio; il cuore batte lento, controllo ogni singolo muscolo pronta a qualsiasi evenienza. Conosco l'imprevedibilità di questo posto.

Il tintinnio del campanello anticipa la mia entrata a Magie Sinister. È una sorpresa la mia, senza nessun avviso. Non tolgo il cappuccio, né saluto. Mi limito ad osservare gli oggetti attorno a me con finto interesse mentre lentamente mi avvicino al bancone nascosta nell’ombra.
Così il buon Sinister festeggia San Valentino, eh? — dico mentre passo la mano sul bancone, — Il mio capo lo odia e non lo biasimo, è una festa abbastanza inutile — alzo le spalle. — Però ci sono un sacco di dolci interessanti — rivolgo finalmente l’attenzione a Draven, lascio scivolare il cappuccio con la mano e gli mostro un sorriso divertito.
Ciao — bisbiglio, — ho preso qualche minuto di libertà per venire a darti fastidio — continuo. Vorrei rubargli un bacio ma so che non posso, non durante le ore di lavoro. Mi mordo le labbra e proseguo lungo il bancone, tamburello con le dita lungo la superficie. — Bene, se non le dispiace prenderei questo qui. Sembra interessante — indico con il dito l’anello e tiro subito fuori dalla borsetta il portamonete. — Quanto le devo? — lo guardo, ancora divertita.
Ci vediamo dopo — sussurro. Cerco la sua mano lasciando che prenda i galeoni nella mia; appena possibile la stringo con delicatezza, le dita cingono la sua pelle poi allento la presa. Non mi va di andare via ma non ho altra scelta. Ancora qualche secondo prima di voltargli le spalle e uscire da lì.



Acquisto:
• Anello della Discordia, 24G
 
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Tutto aveva avuto inizio con una serie di scatole impilate in giro per l’angusto negozio. Non c’era abbastanza spazio di transito e Draven, iniziando un nuovo turno, aveva subito capito di doverle sistemare prima dell’orario di apertura.
Non era stato facile, né veloce, riordinare la vetrina con quegli ultimi arrivi, soprattutto quando un Sinister particolarmente adirato continuava a seguirlo come un’ombra per assicurarsi che sistemasse le anticarie nel modo migliore, invece che dargli una mano per fare prima.
A nulla servirono le occhiatacce di traverso che il serpino continuava a lanciargli a mo di monito: il negoziante aveva voglia di dare fastidio, forse per un’improvvisa necessità di ricevere attenzioni o per il mero gusto di. Fatto stava che averlo intorno così pressantemente era insolito; non gli capitava dai tempi in cui il suo piccolo sé aveva iniziato a lavorare lì. Erano passati anni e, suo malgrado, ormai conosceva a menadito ogni singolo centimetro di quel negozio, nonché delle sfaccettature caratteriali del datore di lavoro.
A un certo punto gli prese di spostare di pochi millimetri, più a destra, più a sinistra o più centrale, ogni singolo oggetto che Draven dispose in vetrina.

Vuole farlo direttamente lei? - sbottò il ragazzo, dopo aver abbozzato la finta insofferenza per diversi minuti.
Non ricevette risposta, ma solo uno schiocco di lingua indisponente. Ne seguì uno scambio di sguardi particolarmente intenso e che durò fin troppi secondi per il dispiacere di entrambi, ma fu Sinister a cedere per primo.

Le targhette devono essere ben visibili. - esordì il commerciante, scrollando una mano come a dargli il consenso di proseguire nel lavoro.

Tanto non si vede un cazzo comunque. - bofonchiò tra sé il Serpeverde, col sottinteso riferimento al lerciume della vetrina che impediva dall’esterno di riuscire effettivamente a capire qualcosa dell’interno del negozio, figuriamoci leggere delle piccole targhette descrittive.
Perlomeno, una volta sistemate anche quelle, il vecchio commerciante si quietò e Draven ebbe modo di sistemarsi nel retro bancone le varie scatole contenenti gli item per poter servire rapidamente i clienti.
Aveva ritenuto strano che gli avesse chiesto di promuovere quegli oggetti nel mese dedicato all’amore, insomma: Magie Sinister era ben noto per altri tipi di sentimenti. Eppure, ne comprese i benefici finanziari, perché ultimamente i clienti avevano scarseggiato. Anche a Nocturn Alley, evidentemente, ci si adeguava al consumismo in caso di crisi.
Passarono i giorni e, nonostante l’iniziativa, la clientela era rimasta scarsa. In proporzione, aumentò il malumore di Sinister.
Non furono giorni semplici da sopportare, saturi di borbottii adirati e rivoluzioni forzate degli scaffali.
Tra uno sbuffo e l’altro, Draven eseguì ogni richiesta senza mai proferire parola, ripetendosi nella mente come un mantra che in qualsiasi altro negozio sarebbe stato anche peggio per via di come veniva preteso il buonumore e la gentilezza ne rivolgersi ai clienti: ognuno aveva le proprie priorità. Avere a che fare con Sinister era semplice e, di solito, lo rendeva indipendente. Si disse che era solo un brutto periodo e che, magari, se i clienti avessero iniziato ad affluire con più regolarità si sarebbe calmato.

OLIVER Quando arrivò il Grifondoro fu un momento di assoluta gioia per il vecchio commerciante, che addirittura esordì al suo ingresso nel negozio con un ghigno di saluto. Non succedeva mai, perlopiù perché chi entrava lì solitamente lo faceva con discrezione, spesso anche con un po’ di disagio, e Sinister aveva la tendenza a ignorare chiunque finché non si presentava al bancone con delle richieste specifiche. Ed era così che aveva ‘educato’ Draven a servire i clienti.
Per cui, in coerenza con il solito modus operandi, Draven rimase in silenzio e in attesa: sguardo basso e disinteressato. Chino sul bancone a braccia conserte, a leggere il suo libro come se non avesse di meglio da fare durante un turno di lavoro. Finché il ragazzo non gli si presentò davanti per effettuare un acquisto. Gli annuì e si volse verso le scatole più o meno ordinatamente stipate contro il muro per prendere gli oggetti richiesti.

Non gradisce anche dell’altro? - esordì la voce cupa di Sinister. In qualche modo, il suo tono di voce era basso e stridulo al contempo, fastidioso come unghie su una lavagna. Draven lo guardò di sbieco, stupito e agghiacciato al contempo, ma lo ignorò. Eseguì l’incasso e porse due pacchetti al Grifondoro.

Grazie per aver acquistato da Magie Sinister. - disse, meccanico, quasi robotico, prima che il ragazzo gli facesse notare i fiori. Sul viso del vecchio commerciante si deformarono i connotati con disgusto e si ritrovarono, insieme a Draven, a guardare accigliati il mazzo di fiori. Fu come un’esplosione di luce in un antro buio, che nessuno dei due riuscì particolarmente a gradire. Soprattutto Draven, considerando che ne era allergico.

Sì. Sicuramente. - replicò Sinister, con un sorriso che emanava tutto il suo disappunto a riguardo.
Attese che il ragazzo fosse uscito dal negozio, per poi prendere il mazzo di fiori e gettarlo nel cestino più vicino, senza esitazione.

CAMILLE Sotto lo sguardo attonito di un Draven che iniziava a essere preoccupato della salute di quel Sinister particolarmente iperattivo (per i suoi standard) ecco palesarsi la figura di Camille Donovan. Ne riconobbe i connotati, ancor prima di riconoscerne i toni soavi, quando si volse appena al cigolio della porta d’ingresso. Elaborò il suo saluto gioioso con qualche secondo di ritardo, il tempo di far esaurire la scarica di brividi lungo la spina dorsale, e poi con un cenno del capo ricambiò. In tutti quegli anni di scuola, non era mai riuscito a spiegarsi perché la presenza della tassina gli provocasse un tale disagio; forse per via del bagno nel guano o per l’incidente in aula di pozioni o, forse, per tutte le volte in cui si erano scontrati, ma starle vicino lo terrorizzava. Era peggio della strega delle unghie che bazzicava la via principale di Nocturn Alley, nonostante l’aspetto di Camille fosse ben più curato. Tutta apparenza.
Attese pazientemente, ignorandola, che capisse il motivo del suo arrivo lì, sperando che fosse per comprare qualcosa e non solo per dargli fastidio. Sinister rimase in un angolo del negozio a seguirla con lo sguardo; forse tutto quell’entusiasmo terrorizzava anche lui. Il che era tutto dire…
Si rizzò con la schiena, scostandosi appena dal bancone per consentire a Camille di posare lì i suoi acquisti. Con la coda degli occhi, vide Sinister passargli alle spalle e prendere dalle scatole due oggetti uguali a quelli selezionati dalla Donovan per andarli a sostituire lì dove lei li aveva prelevati. Era tutto così assurdo…
Con un sospiro, preparò i pacchetti da porgerle e si ritrovò a riflettere sulle sue parole: non ci aveva fatto caso, ma quest’anno non aveva ancora ricevuto pacchi d’amore segreti contenenti cioccolatini di dubbia provenienza e/o filtri d’amore. Sperò vivamente che la ragazza non gli avesse appena portato sfiga.

Grazie per aver scelto Magie Sinister. - disse in congedo, porgendole i suoi acquisti.

MEGAN A un certo punto della giornata, Sinister trovò necessario andare a rinchiudersi nel retrobottega. Per motivi sconosciuti al Serpeverde, ma presumibilmente attribuibili al flusso migratorio di clienti che c’era stato nelle ore precedenti, il negoziante si era stancato di stargli attorno. Meglio per entrambi, comunque, sebbene i rumori molesti alternati a lievi scoppiettii che sentì provenire da lì nel corso del tempo non promettevano nulla di buono. Poteva solo sperare che il vecchio non si stesse sollazzando in esperimenti che avrebbero richiesto a Draven più ore di lavoro per ripulire qualsiasi fosse stato l’esito, presumibilmente deplorevole.
Con la testa china e le braccia di nuovo conserte sul bancone, aveva ripreso a leggere il suo libro, approfittando della solitudine tra un cliente e l’altro. Al cigolio della porta, si limitava a lanciare una rapida occhiata curiosa di qualche secondo e aspettava poi, pazientemente, che fosse il nuovo arrivato a rivolgergli parola. Nonostante il tentativo di Megan di apparire misteriosa, la riconobbe subito, ma non disse nulla attenendosi al suo solito modo di fare. Accennò solo un sorrisetto tra sé, che proprio non riuscì a contenere.

Credo sia solo una scusa per riattivare l’economia del negozio. Gli affari non vanno bene, ultimamente, e il consumismo tira, soprattutto i più avidi. - rispose alla ragazza, fingendo un tono assolutamente distaccato, col tentativo di mantenere la fredda aria professionale che riservava a chiunque varcasse quella porta. Ma non riuscì a liberarsi del sorrisetto. Quando la ragazza si abbassò il cappuccio, vedendo la sua espressione divertita, l’istinto lo portò a controllare alle proprie spalle che non fosse tornata ad aleggiarvi la presenza del vecchio.

È sempre un piacere essere infastidito da lei. Come posso aiutarla? - replicò, divertito, prima di annuirle e voltarsi verso le scatole per prendere quanto richiesto. Impacchettò rapidamente, ma con cura, l'anello selezionato.

Fanno 24 galeoni e un bacio. - le rispose poi, picchiettandosi un dito sulle labbra, prima di porgerle il pacchetto e annuire al suo saluto.

Sta attenta là fuori.
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〘 Draven Enrik Shaw┊Serpeverde - IV° Anno - 17 anni┊Garzone 〙
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Oliver: Bracciale del chiarore 12G, Anello della discordia 24G -> 36G
Camille: Collana del sofferente 24G, Anello della discordia 24G -> 48G – 10G ‘buono sconto’ = 38G
Megan: Anello della discordia 24G -> 24G
(AGGIORNATI)


Edited by Draven. - 12/4/2024, 19:12
 
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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Codice- Trasfigurazioni Umane
- Vestis
- Commutus vocus
- Visibula Noctambulus

«Cowabunga sia, mio giovane Darbula!». Camillo aveva fatto tintinnare la campanella del Negozietto di Antiquariato, inalando a pieni polmoni le muffe tossiche che aleggiavano in quell’antro ombroso. Inutile dire che non si era risparmiato e non aveva perso tempo nel salutare il suo vecchio amico, noncurante di chi fosse o non fosse presente nel locale.
«Articoli di San Valentino, non mi starai mica dicendo che il vecchio finalmente è spirato!». Domandò, richiudendosi la porta alle spalle e osservano il serpino attraverso le lenti colorate. Gli pareva assurdo che il bastardo avesse permesso di far entrare l’amore in un luogo permeato solo e soltanto dall’odio – per sé stessi e per il prossimo. Si chiedeva se quella fosse la volta buona che l’avevano sepolto a faccia in giú.
In realtà, aveva esteso la domanda anche al garzone, quindi supponeva gli sarebbe arrivata una risposta presto o tardi.
«Come te la passi?». Si preoccupò poi, immaginando già la tiritera. “Di merda” “E te credo!”. O magari gli affari stavano andando alla grande proprio per quella trovata di marketing.
Dava per scontato che il signorinello Shaw ormai fosse abituato alla sua filigrana e potesse intravedere Breendbergh dietro qualunque maschera si celasse, anche – soprattutto? – quando esagerava con le trasfigurazioni umane. Nel mentre, lui diede una rapida occhiata allo stock tematico.
Ok, sì, come pensava. Erano articoli per gli innamorati e come nell’amore, alcuni di essi nascondevano una fregatura. Ma doveva ammettere che un paio di quelli esposti non erano affatto male. Certo, non li avrebbe regalati alla sua bella, ma non gli sarebbe dispiaciuto averli nella sua collezione di stranezze maledette. Sbuffò un paio di volte dalle narici e sentì l’aria partirgli da dentro il cervello.
«Allora, mi fai un uuuuuuuh…». Ragionò ad alta voce, come se fosse stato al drive through del fast food di turno, un po’ indeciso ed al contempo frizzantino. La voce modificata inaspriva molto le consonanti.
«Un Bracciale del Chiarore e uno di quei Medaglioni omoerotici del Fascino». Concluse, alzando lo sguardo sulla figura del cristiano, notando qualcosa di diverso in lui.
«Ti vedo piú alto o è il taglio di capelli?». S’interessò, come una zia troppo entusiasta che non vedeva il suo nipotino da anni.
Galeoni in saccoccia, gli avrebbe dato quanto dovuto e dopo l’ennesimo giro di saluti se la sarebbe filata con il suo bottino. Giusto due souvenir, ma sapeva già cosa combinarci.
Aveva voglia di pizza.Il mio regno per una pizza!


Acquisto: Bracciale del Chiarore + Medaglione del Fascino

 
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view post Posted on 12/4/2024, 17:26
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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L’iniziativa di Sinister non era andata come previsto. Le vendite in calo che il negozio aveva subito nei mesi precedenti, non avevano ricevuto alcun miglioramento. Avrebbero dovuto aspettarsi che nessuno sano di mente potesse ritenersi anche solo vagamente interessato ad associare San Valentino con quelle bizzarre anticaglie. Eppure, non fu un brutto colpo solo per il vecchio commerciante; lo stesso Draven si trovò sorpreso nel constatare il fallimento economico.
Se ne rese effettivamente conto quando giunse il momento di rimpacchettare gli articoli rimasti e riorganizzare la vetrine: lo stupì quanti di quegli oggetti non fossero stati venduti. Non sarebbe stato un problema per Sinister liberarsene nel mercato nero – o, almeno, questa era l’idea che si era fatto Draven del suo datore di lavoro: un tipo talmente losco da rivendere i propri articoli a prezzi maggiorati nei peggiori bar del mondo magico – però all’effettivo andava comunque considerato come un pessimo tentativo di migliorare l’economia interna del negozio. Soprattutto considerando che dalle vendite sottobanco, Draven non ci guadagnava nulla.
Ad ogni modo, ovviamente, quando c’era da lavorare il vecchio spariva. Così, Draven si trovò da solo nella bottega a rimuginare su tutto ciò che poteva esserci di sbagliato nell’imprenditoria magica, mentre dava una sistemata alla vetrina. Per un brevissimo istante, pensò anche di azzardare un ennesimo tentativo per ripulirne i vetri, pur consapevole che si sarebbe rivelato inutile come i precedenti. Fu distolto dall’idea per l’arrivo di un cliente. Fu lo scricchiolio della porta a destarlo dal malsano intento e poi bastò uno sguardo in direzione della porta per vedersi rimescolate tutte le sue priorità nel tempo di un battito di ciglia.

Camillo Qualsiasi cosa fosse entrata, attirò la sua più totale attenzione. Rimase talmente tanto shockato alla vista di quella cosa che, nella sua testa, iniziò a ronzare solo la voce del doppiatore di Michelangelo delle Tartarughe Ninja che gli chiedeva una pizza. Per sua fortuna, le parole seguenti fecero scattare i suoi sensi di ragno e lo ridestaronno dal quel delirante sogno ad occhi aperti.

Camillo. - pronunciò, con assoluta sicurezza, nonostante il tono avvilito. Era un mostro nella trasfigurazione e non era il caso di dirlo solo per come aveva deciso di palesarsi nel quartiere; come cazzo facesse a ottenere tali risultati andava ben oltre la comprensione magica di Draven.

No. Il vecchio è ancora vivo e pieno di livore. Va alla grande. - gli rispose, rimettendosi in piedi per accoglierlo come se nulla fosse. Fare finta di niente era l’unica opzione valida per uscirne illesi mentalmente.
Annuì alla sua decisione di deliziarlo con un acquisto e si avvicinò al bancone per potergli impacchettare quanto richiesto.

È il cambio nella visione periferica. Tutta impressione. - commentò poi, facendo riferimento a quelli che immaginò essere occhi più tartarugheschi sotto quegli occhialetti sportivi, mentre gli porse quanto acquistato.

Grazie per aver acquistato da Magie Sinister.
WqLSBBK
〘 Draven Enrik Shaw┊Serpeverde - IV° Anno - 17 anni┊Garzone 〙
code role © Akicch~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


Camillo: Bracciale del chiarore 12G, Medaglione del fascino 20G -> 32G (AGGIORNATO)


Edited by Draven. - 12/4/2024, 19:11
 
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