Rosso sangue, azzurro cielo

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view post Posted on 23/11/2012, 20:02     +2   +1   -1
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Lo so, lo so che ci sei, nonna; che mi vedi da lassù.
So che se guardo bene posso scorgere il tuo volto, tra le nuvole candide. Non piango,non è con il dolore che devo ricordarti, ma con il sorriso, un sole che illuminerà i miei giorni. Anche tu sorridi, perché hai vissuto ogni momento con intensità: hai gioito nei momenti felici e ti sei rialzata nei momenti difficili, sempre più forte. Se ti ricorderò sarà vivendo attimo per attimo, con grinta e passione, con la forza per andare avanti, senza arrendermi mai. Non piango, perché so che hai finalmente spiegato le tua ali al vento. Libera da ogni male, libera dal tuo corpo umano, adesso sei ovunque intorno a me e mi guardi sorriderti.


E guardami affrontare questa vita come fossi ancora qui ~


 
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view post Posted on 26/11/2012, 21:24     +2   +1   -1
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La sua non era di certo paura.
Era diffidenza.
Aveva imparato a non credere mai a ciò che le veniva dato senza pretese in cambio, non credeva alla gentilezza gratuita e sospettava sempre un inganno abilmente celato. Forse era per quello che stava sempre sulla difensiva, che giocava alle marionette, divertendosi a manovrare fili rimanendo nell'ombra. ~

 
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view post Posted on 27/11/2012, 23:23     +2   +1   -1
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Alla fine, accidenti, passare di qui è diventata un'abitudine.
Non credevo che potesse succedere, che davvero questo minuscolo angolino ritagliato apposta per me in un branco di utenti, potesse creare dipendenza; eppure, è così.
E' diventato un rituale, quasi, da tre settimane a questa parte; poco, forse, ma alla fine il tempo è un concetto relativo, no? E l'importante è come lo si utilizza.
Eh, qui sì che ci sarebbe da pensare, come caspita lo uso io il mio tempo? Alle volte ho come l'impressione che tutto si svolga alla velocità della luce, troppo in fretta perché io possa assaporare tutto quanto; troppo veloce perché possa davvero godere di tutto appieno, cogliere ogni sfumatura di questi giorni, ogni espressione, ogni minimo gesto.
Perché è questo ciò di cui siamo fatti: piccole cose, dettagli infimi e scontati che senza rendercene conto ci caratterizzano, rendendoci unici. E invece no, non ci pensiamo.
Siamo troppo presi dalle apparenze, dalle azioni eclatanti che fanno più scalpore, che esaltano l'animo per qualche istante e poi.. poi, cosa? Non rimane nulla, se non l'eco di quell'emozione che sbiadisce così in fretta da non darci neanche il tempo di rendercene conto e sprechiamo quei particolari davvero importanti, davvero
reali. Quelli che ci fanno star bene anche dopo anni, quelli dei quali solo il ricordo ci scalda il cuore, come la prima volta; quelli che hanno il sapore di casa, di sicurezza e protezione; quelli che ci rendiamo conto di apprezzare solo quando non ci sono più.
E a quel punto, a cosa servono?
Non voglio ritrovarmi seduta su una sedia a dondolo, in veranda, con le ossa scricchiolanti e i capelli ingrigiti dal tempo, curva su un album ricco di occasioni perse e rimorsi; no, perdio.
Non ho intenzione di iniziare una favola per i miei nipoti con un "C'era una volta una ragazza che avrebbe potuto..." oppure "Col senno di poi, la giovane Elena avrebbe fatto tesoro di quei momenti...". No, diamine.
Voglio provare, sperimentare, assaggiare, tentare, testare qualunque cosa; voglio vivere veramente, attimo per attimo senza quell'orrida sensazione di essermi persa qualcosa, non lo sopporterei.
Forse è qui l'inghippo, il motivo per cui questo spazio interamente mio mi sta così a cuore; perché ogni volta che apro questa pagina è come addentrarsi dentro di me, varcare quelle mura che tengo costantemente alzate, esplorare e conoscermi meglio. Sono questi i momenti in cui mi fermo a riflette, in cui lo scorrere dei minuti rallenta fino a interrompersi; ho il tempo di fare il punto della situazione, analizzarmi e fare tesoro delle esperienze recenti, per aggiungerle al mio album personale.
Forse è semplicemente un modo per recuperare tutto ciò che non ho avuto nella mia infanzia, un modo per ripagare a quel mio essere cresciuta troppo in fretta; un modo per correggere e zittire chi diceva a mia madre "Ha una figlia terribilmente matura per la sua età", quasi fosse un vanto, una sorta di trofeo da esporre.
Certo, affascinante ritrovarsi a sette-otto anni con un cervello da dodicenne, vero? Ma perché nessuno si è mai fatto problemi a pensare cosa provassi?
Semplice, non lo sapevo neanche io. Non con chiarezza, almeno, solo quella perenne sensazione di disagio, inadeguatezza e confusione; non capivo perché fossi così diversa, perché non riuscissi a divertirmi con le mie coetanee con pettegolezzi e moine varie. Mi adeguavo, semplicemente, e trascorrevo il mio tempo coi maschi e allora sì, che era tutto perfetto; non mi importava di essere l'unica femmina, nessuno me lo aveva mai fatto pesare ed ero libera di dare sfogo a me stessa.
Ma niente dura per sempre e prima o poi le inconsapevolezze spariscono, lasciando spazio a quelle differenze che ci distanziano sempre di più, le stesse differenze che iniziavano a segnare il mio corpo rendendo palese quanto fossi diversa da loro, adesso. Diversa da tutti.
Era difficile, ma sono certa che tornando indietro rifarei tutto; non mi sono lasciata condizionare e nonostante le lacrime sul cuscino, di notte quando nessuno poteva vedermi, ho continuato per la mia strada, imperterrita rincorrevo me stessa. Cercavo il mio volto fra le ragazzine della mia età, illudendomi di poterlo trovare; ma loro non mi volevano, non capivano, e io non volevo loro, nonostante le capissi. Ero sola, ma anche più libera; libera di pensare con la mia testa, di sondare confini nuovi, confini che altri neanche immaginavano potessero esistere, non ancora.
Tuttavia mi manca qualcosa, lo sento, continua a tormentarmi; perché lo so che quei quattro anni "d'anticipo" non me li renderà nessuno, la leggerezza tipica di quell'età è qualcosa che posso solo lontanamente immaginare.
Sì, forse è questo il motivo del mio attaccamento morboso al presente. ~


 
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view post Posted on 3/12/2012, 15:21     +1   -1
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Coff. Coff.
Ebbene sì, mi diverto a cercare test insulsi su internet tanto per crogiolarmi bene nei risultati che danno credito alle insinuazioni di Daddy mi indicano come una personcina estremamente
affabile. ~

Your rainbow is strongly shaded black.

 
 
 
 
 
 
 

What is says about you: You are a powerful person. You appreciate mystery. You may meet people who are afraid of you.

Find the colors of your rainbow at spacefem.com.


You were born during a Full moon







- what it says about you -


You've spent your life in the middle of things, whether it's between people who oppose each other, ideas that oppose each other, or places that are very different. You're very aware of perspectives outside the norm and good at anticipating how different people will see a situation. You value second opinions, because they give you a feeling of balance. You don't have a single group of friends and the people you spend time with may not have a lot in common with each other.

What phase was the moon at on your birthday? Find out at Spacefem.com

 
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view post Posted on 8/12/2012, 00:24     +2   +1   -1
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Sì, rieccomi qui ad intasare 'sto topic di pensieri depressi, ma tanto è mio e quindi chissenefrega, sì tutto attaccato.
Tanto un paio di cacchiate le avevo già sparate su, quindi se può fare.

Sono delusa, quanto meno, da tutto 'sto schifo; pensavo, mi illudevo, potessimo fare molto meglio di così, elevarci dal suolo e ambire al cielo. Però, no.
Perché per quanto ci sforziamo, per quanto possiamo protenderci verso quell'azzurro eterno, avvolgendoci di falsi miti, belle parole e discorsi morali, la verità non cambia. Affatto, anzi, diventa ancora più amara quando ci ostiniamo a nasconderlo, a camuffarci dietro maschere più finte di una banconota da due euro, ci inganniamo a vicenda rimpizandoci di bugie e illusioni, rifiutandoci di guardare in faccia la realtà.
Siamo bestie, né più né meno.
Il nostro destino non è volare, ma restare ancorati al suolo; strisciare sul ventre fino all'esaurimento delle forze, distruggendo in un istante ciò che la Natura ci ha donato. Si può essere più stupidi di così?
Bestie.
Bestie terribilmente evolute, se così si può dire.
Ed ancor più terribile è la vastità delle nostre emozioni, così tante ed estreme da confonderci e renderci impossibile riconoscerle; ci definiamo colti, superiori agli animali e le altre forme di vita che ci circondano, ma alla fine non corre poi questa gran differenza.
A che serve una coscienza, se poi non la si usa, mi chiedo? Come può una mente predisposta a pensare in grande, ad immaginare una vita perfetta quanto utopistica, in assoluta concordanza con l'etica morale, cadere così in basso e rivelarsi tanto limitata?
Presuntuoso, forse, da parte mia. Ma non sto proclamando la suprema veridicità delle mie idee, tutt'altro; ma per quanto sbagliate o giuste possano essere, sono frutto di un'intensa riflessione personale, della mia stessa esperienza e non semplicemente pensieri "presi in prestito" da altri.
Potrò essere nel torto, ma perdio, almeno sto facendo uso di questa fantomatica "intelligenza" di cui siamo tutti dotati e non permetto che siano altri a decidere per me.
Apparenze.
Ecco ciò che ci migliora e distrugge al tempo stesso; questo bisogno infantile di salvare la faccia, la reputazione di fronte agli altri, perché nel bene e nel male siamo condizionati dalle opinioni altrui. E' inevitabile.
La vanità fa parte di noi, così come il desiderio di venire adulati e ammirati; o più semplicemente è la paura dei giudizi, perché lo sappiamo: possiamo essere meschini, alle volte.
E così soffochiamo i problemi, facciamo finta di nulla e annulliamo la nostra personalità nel gregge di automi grigiastri e senz'animo di chi non ha la forza di essere una persona; reprimiamo le emozioni, temendo le voci di corridoio ma che succede quando il vaso è pieno?
Arriva lo scoppio.
Giunge sempre, fragoroso e tremendo, e talmente prevedibile. Eppure no, continuiamo a meravigliarci, ci chiediamo come sia possibile e non perdiamo occasione per criticare, meschinamente.
"Oh, ma era un così caro ragazzo." "Si vede che non stava tanto bene."
No, maledizione.
No.
La verità è che hai scelto di non credere; hai scelto di guardare e passare oltre, incurante del richiamo di quello sguardo, di quell'aiuto appena sussurrato, nascosto in segnali evidenti.
Hai scelto che non era affar tuo, che non c'era bisogno che ti prodigassi per migliorare la situazione, fare finta di nulla è così facile, vero?
L'inconsapevolezza, l'ignoranza, queste sono le vere benedizioni, non è così?
Perfetto, ma risparmiami quello stupore sul tuo volto, così finto da risultare stomachevole; prendi in mano le tue responsabilità, affronta le conseguenze.
E sì, soffri per il dolore che hai inferto a causa della tua codardia.

 
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Hekàte
view post Posted on 8/12/2012, 14:55     +2   +1   -1




Se potessi te ne metterei settecento di mi piace, guarda. Hai sintetizzato tutto in maniera perfetta. Talmente sublime, che non so darti una risposta; ho avuto più tempo di te per cercarla, ma ancora non l'ho trovata. E dubito la troverò mai, non sono i Maya ad aver predetto la fine del mondo (e questo, al di fuori di tutto, è vero), ma siamo noi che la stiamo scrivendo giorno dopo giorno.
 
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view post Posted on 8/12/2012, 15:00     +1   +1   -1
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Non potrei essere più d'accordo. Lo chiamano progresso, ma penso che ora più che mai ci stiamo rivelando per quel che siamo; brutalità, e basta.
Vogliamo avere tutto e subito, senza alcun tipo di sacrificio. Peccato che non sia possibile.
 
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Hekàte
view post Posted on 8/12/2012, 15:10     +1   +1   -1




Hai ragione, sì, ma fossi in te non vedrei tutto nero (o bianco), lo spettro è molto più ampio. Studiando la storia si imparano parecchie cose (come il fatto che gli errori ciclicamente si ripetono sempre) che compensano la pesantezza della materia. Il progresso non è sempre sbagliato perchè ci ha consentito di migliorare il modo di vivere in modi un tempo impensabili e il fatto che io e te, oggi, siamo qui a scambirci opinioni ne è un esempio. Un tempo non sarebbe stato possibile e neppure immaginabile, sarebbe mancato qualcosa. L'ideale credo sia un mix fra Futuro, Presente e Passato: guardare al primo, vivere il secondo e non dimenticare il terzo.
Non bisogna MAI piegarsi quando si sa che è la propria opinione quella giusta, anche se tutto il resto del mondo fa l'opposto.
 
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view post Posted on 8/12/2012, 15:21     +1   +1   -1
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Sinceramente è proprio questo che mi rende perplessa.
Sicuramente al momento ho una visione abbastanza limitata e accecata per motivi personali, però non posso fare a meno di chiedermi come possano coesistere due realtà tanto diverse: da una parte il progresso che, come dici tu, ha aperto nuovi scenari e possibilità ottimi, ma dall'altra vi è ancora un'ignoranza di fondo esorbitante.
E non intendo a livello culturale, quanto più.. etico, ma non credo di aver usato il termine giusto.
 
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Hekàte
view post Posted on 8/12/2012, 15:35     +1   +1   -1




Lo capirai di più quando studierai filosofia fra un paio d'anni. Il mondo è dominato dal dualismo, dagli opposti, ogni cosa è legata a qualcosa di contrario: Bene e Male, Giusto e Sbagliato, Buono e Cattivo e via anche con cose più e meno semplici.
Eraclito, uno dei primi filosofi, diceva, fra le altre cose, che non ci si può bagnare mai due volte nello stesso fiume. Riflettici su e poi dimmi. ;)
 
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view post Posted on 13/12/2012, 22:08     +2   +1   -1
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Quel delicato momento in cui tenti disperatamente di far capire in modo carino et cortese che non desideri essere, come dire... importunata da una persona che ovviamente è così ottusa o accecata dall'ego da non capirlo.
Lo odio.
Odio quando qualcuno invade i miei spazi, senza permesso, facendosi largo a gomitate e risultando
inopportuno e sgradito; mi sforzo di risultare carina, finendo inevitabilmente per lanciare saette di fine ironia che prontamente non vengono intese.
Persa la pazienza, mordo e allora
puff, mi trasformo nella bestia cattiva? ~
 
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view post Posted on 16/12/2012, 12:17     +2   +1   -1
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Gli anni in fondo non sono che un assurdo modo per tenere al guinzaglio il tempo, anzi, per averne l'illusione; lei non era schiava dei minuti che passavano, delle ore che si sommavano ma li viveva semplicemente fino in fondo e alcuni attimi si dilatavano più di altre donandole un ricordo inestimabile.
E quello, era uno di quegli attimi. ~
 
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view post Posted on 17/12/2012, 22:07     +1   -1
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Undici - Shel Shapiro
Rilettura della Costituzione.
E, no, non fermatevi all'anteprima del video :fru:

 
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view post Posted on 20/12/2012, 13:46     +1   +1   -1
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.
 
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view post Posted on 23/12/2012, 15:21     +2   +1   -1
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Poi ti chiedi perché passa la voglia di andare in vacanza.
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