Il Ballo di Fine Anno

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view post Posted on 16/1/2013, 16:41
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ravenclaw

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CITAZIONE (»Mary« @ 16/1/2013, 14:10) 
Niko era una delle poche persone di cui apprezzava il carattere perennemente allegro o comunque così sembrava esteriormente. Non aveva mai avuto la possibilità di conoscerlo bene ed era anche colpa sua, non si era mai sforzata di capirlo. Non l'avrebbe fatto neanche quella volta, non era il luogo, di solito alle feste si ballava e ci si divertiva, si rideva e si faceva finta di amare tutti e di ricevere amore da tutti. Raggiunse il Corvonero con gli occhi e allungò a sua volta il bicchiere fin quando, i due di cristallo a contatto, fecero il fatidico "cin cin".

Corvonero ha vinto già troppe volte, l'anno a venire sarà diverso.

Lo disse con una certa convinzione nella voce ma mantenne comunque un sorriso spontaneo in direzione dell'amico. Fu distratta dall'arrivo della Preside, sua capocasa, venuta a portare la coppa. Fu rallegrata dal sapere che Grifondoro non era arrivato ultimo, anche se il terzo posto non era da acclamare; tuttavia, posato il bicchiere sul tavolo vicino, cercò di battere le mani più forte che poteva perchè la sua casata se lo meritava. Quandò arrivò il momento della Coppa fece un applauso più debole, meno convinto e lanciò uno sguardo a Niko, come a complimentarsi con lui. Corvonero aveva vinto, ancora.

Niko, posso chiederti una cosa?

Cercò di far percepire la sua voce sopra quelle delle altre, tantissime che esultavano per Corvonero a cui si erano uniti anche i festeggiamentei di alcuni tassorosso. Lo sguardo di Mary aveva raggiunto invece quello di Emy, anche se l'amica non l'aveva ricambiato.

Emy Black, della tua casata.. Sai se frequenta qualcuno?

Non attese una risposta alla sua precedente domane e ne formulò subito un'altra. Da un pò di tempo non riusciva a parlare con Emy e si era resa conto di non sapere niente di lei in quell'ultimo periodo e lei era interessata.


I calici,si toccarono,provocando un leggero " cin cin " che subito si perse trai rumori della Sala e gli applausi dei presenti.
Festa dove si festeggiava.
Magari poteva suonare come frase banale,se non addirittura scontata.
Cosa mai vuoi fare a una festa,se non festeggiare qualcosa??
Di solito è così,ma spesso ci sono anche altre varianti.
Mary gli aveva sorriso,fatto i complimenti.
Patrick era salito sul palco a ricevere le lodi della Presidente,e fare i suoi personali complimenti a tutti gli studenti dei Corvonero.
Le sue attenzioni,però sembrarono rivolgersi con maggiore attenzione a due di questi studenti.Tanto da invitarli sul palco per ricevere un caldo tributo ai loro traguardi raggiunti.
Qualcosa però non quadrava.
Non tornava a Niko,per quanto avessero fatto eccellenti cose,invitarli addirittura sul palco gli sembro eccessivo.
Intanto gli sguardi dei presenti si erano mossi in cerca dei fortunati citati.
Lucas Scott e Yolanda Gordon.
Conosceva tutti e due.Entrambi eccellenti studenti e Lucas pure un appartenente alla squadra di Quidditch a suo tempo.
I suoi occhi sembravano recepire tutto di quella Sala,ogni movimento o spressione
e nel seguire gli sguardi di altri,trovò un volto che lo fece sprofondare.
Accanto a Lucas Scott c'era Emy.
Non Emy Black ma semplicemente Emy.
Quella per cui il suo sedere era diventato un tutt'uno con le assi fredde di un piccolo ponticello nel giardino.
Quant'era bella.Sicuramente,non apprezzava molto quel vestito,pensando la rendesse brutta,che non le stesse abbastanza bene.
Sbagliandosi.
Quello che lo turbò invece fù che era in compagnia di Lucas,e che Patrick lo avesse così "invitato" sul palco gli suonò come un campanello nella testa,ma non volle dargli ascolto o importanza, o tutti e due.
* Che cavolo ci fa in sua compagnia ? Oddio...*
che credeva?mica era l' unico in tutto il castello.
-Niko, posso chiederti una cosa?-
-Emy Black, della tua casata.. Sai se frequenta qualcuno?-

le parole di Mary,lo riportarono alla realtà,come se non ci fosse già abbastanza dentro fino al collo.
Parole che lo spiazzarono.
- Ehm ?..chi ?...-
borbottò,spostando il suo sguardo da Emy/Lucas a Mary per poi ritornare a quest'ultimi..
- ah Emy ? Beh a quanto pare gli spasimanti non le mancano...-
commentò ironico,con una nota di tristezza.
Che l' avesse già persa e che quel ricordo del bianco giardino fosse già passato?come era del resto la stessa neve che gli aveva accompagnati quel giorno.


 
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view post Posted on 16/1/2013, 16:46
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Un gran chiasso, senza dubbio, un chiacchiericcio fisso, che non accennava a voler smettere, mentre la serata scorreva, allegra, spensierata. La voce della compagna parve non sortire alcun effetto sulla sue attenzioni, congelate temporaneamente in un'immobilità marmorea: eppure, dopo un paio di secondi che sembrano eterni, Lucas si smosse, limitandosi a reagire a quella provocazione da parte del caposcuola, con un'occhiata sprezzante, incredibilmente espressiva. Continuando ad osservare le continue schermaglie fra la ragazza e il giovane Swan con espressione immota, il sorriso che gli deturpa il volto come una cicatrice. Passa qualche attimo di silenzio, fra un applauso e l'altro da parte di tutti i presenti, quindi il Corvonero muove un altro paio di passi verso la misteriosa fanciulla, fissandola. Gli occhi risplendono a sprazzi del bagliore delle luci, gelidi e non raggiunti dal quel suo sorriso. Si avvicina, financhè troppo: ormai la distanza fra i due è di una ventina di centimetri. Quanto basta perchè il giovane inclini il capo, sporgendo il volto in avanti fino a che la punta del naso non sfiori i capelli della ragazza, nello spazio fra la spalla e il collo. Inspira una volta, profondamente.
- A differenza di Patrick, non lo trovo così sgradevole il tuo odore. -
La sorpresa per quel suo gesto fu tale da assopire i suoi nervi attenti per qualche attimo: pochi attimi sufficenti tuttavia a farlo ritrovare lì dove non avrebbe mai pensato. Imperturbabile nel persistere di quel ghigno, strinse improvvisamente le braccia attorno ai polsi di lei e, con la pressione della sua morsa a piegarsi lentamente all'indietro, fino a scoprire il collo candido. La squadrò con un'occhiata rapida e fredda, continuando ad osservarla con uno sguardo altalenante: dalla monotonia passava ad un occhiata divertita, senza soluzione di continuità.
- Così può bastare! -
Aspettò che la ragazza si allontanasse di qualche centimetro, poi, con un gesto rapido si stacco da quel breve contatto, cominciando a camminare svelto tra la folla di studenti, aprendosi un varco, provvidenzialmente ad ogni passo, diretto com'era al centro della sala grande, addobbata per la festa. Era ormai tempo di salire sull'enorme palcoscenico, e chiudere la serata. Si era fatto tardi, molto velocemente, il tempo fuggiva, impossibile fermarlo. Sembravano passati pochi minuti dall'inizio della serata, di parola in parola invece, dovevano essere trascorse diverse ore. Aveva guadagnato lesto il centro della sala, era tempo della Coppa e, proprio quell'anno la faccenda era andata a ricadere nelle sue mani, agile, non più molto giovanile, si schiarì la voce, prima di prendere la parola. La voce magicamente amplificata, avrebbe sovrastato di non molto il brusio di fondo, che lentamente andava quietandosi.
- Signore, Signori, buonasera a tutti! -
Anche questo era stato un Anno pieno di successi, e sconfitte, di proficua crescita per tutti, dal più piccolo ed inesperto degli Studenti, al più preparato e navigato, purtroppo però, anche quell’anno era terminato. La nostra casata come sempre, aveva dato sfoggio delle sue migliori abilità, sconfiggendo i propri sfidati nelle migliori e più oneste competizioni che fosse possibile elaborare, o semplicemente pensare.
- Confido che abbiate trascorso un'allegra serata, in felice compagna, anche per questo ballo di fine anno, che per noi Corvonero volge sempre nel bene a differenza di voi altri perdenti! -
Tacque, ghignando ai giovani studenti delle altre casate. Gli apparve tra le mani la bella Coppa, simbolo evidente che anche per quell'Anno la sfida era realmente finita.

 
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Emy era una delle poche persone di cui le importava davvero: non la conosceva da molto tempo eppure avevano legato subito ed era una cosa che, almeno per lei, accadeva raramente. Quindi non voleva perderla, non voleva ritrovarsi indietro nel racconto de "La storia di Emy Black", voleva andare al passo con gli altri e magari superarli. Continuò a guardare l'amica che rivolgeva il suo sguardo al ragazzo nominato da Patrick, Lucas. S'interruppe soltanto quando udì la voce di Niko al suo fianco. Lo guardò, sembrava quasi malinconico, ma forse si sbagliava. La risposta del Corvonero non parve sorprenderla: la ragazza Corvonero era molto carina e, per quanto ne sapeva lei, era anche molto simpatica ed intelligente quindi aveva tutte le caratteristiche necessarie per far si che le persone cadessero ai suoi piedi. Fu nuovamente distratta dalle parole del ragazzo appena salito.

Sbruffone..

Una piccola smorfia in direzione del palco e del ragazzo tanto esuberante. Era palese: l'intelligenta non era tutto e per quanto ne potesse avere quel ragazzo, sicuramente gli mancava una certa finezza, eleganza e soprattutto rispetto verso gli altri. Guardò nuovamente Niko, la sua domanda sembrava averlo rattristato e la cosa la colpì: aveva chiesto di Emy, che provasse qualcosa per la ragazza? Era forse il caso di indagare? Se Niko fosse stato ricambiato da Emy la cosa non le sarebbe dispiaciuta, conosceva il ragazzo dai capelli blu ed era occhei.

Che ne dici di andare da lei?

Parlò poi, guardando di nuovo Emy e poi Niko, sorridendo. Emy sembrava guardare altro e quell'altro non le piaceva anche se non era abituata alle apparenze.
 
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view post Posted on 16/1/2013, 23:13
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The North remembers. ♥

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JANE READ - CORVONERO

[ Per Will Jordan]

"- Sicuro,a meraviglia! Sono così sollevato che gli esami siano terminati. -"
La risposta del giovane Grifondoro non tardò ad arrivare: esami.
Un leggero attimo di panico la irrigidì, mentre si augurava che non seguisse la domanda su come erano andati i suoi di esami. Non aveva intenzione di spiegare che per l'ennesimo anno aveva perso parte delle lezioni e di conseguenza non era riuscita a dare tutti gli esami, rimanendo - per le millesima volta - ferma ancora al primo anno.

Se da una parte era colpa sua e della sua pigrizia - proprio una vera Corvonero! - dall'altra sembrava destinata ad essere perseguitata delle 'sventure'. Mai una volta che riuscisse a passare un intero anno nel castello.
La voce della Preside Bennet interruppe lo scorrere dei suoi pensieri prima che Jane ritornasse con la mente al vuoto di memoria e al ricovero al San Mungo.
Era giunto il momento della consegna della Coppa delle Case.
Alzò lo sguardo verso il piccolo palco al centro della Sala, dove la Preside sorrideva reggendo la coppa.
"- E' un onore consegnare, per la seconda volta consecutiva, la Coppa delle Case alla Casata Corvonero che, con ben 13214 punti, si aggiudica la Vittoria ed un meritatissimo Primo Posto. Mi preme sottolineare che mai sino ad ora era stato raggiunto un punteggio simile. E' con orgoglio che invito il Caposcuola Swan a ritirare il premio. -"
Tredicimiladuecentoquattordici punti.
Davvero un risultato straordinario, e tutto merito dei suoi compagni di casata: erano fenomenali.
Si unì all'applauso generale, seguendo con lo sguardo il Caposcuola Swan dirigersi verso il palco per ritirare il premio. Nel farlo, accidentalmente lo sguardo cadde nuovamente sul concentrato di egocentrismo, Lucas Scott, beatamente intento a conversare con una loro compagna di casata.
Forse 'conversare' non era il termine più adatto per descrivere la situazione: lo sguardo ammiccante del ragazzo era troppo palese.
Distolse lo sguardo, ignorando la stretta allo stomaco: non doveva pensarci.
Non doveva importarle, quello era un ballo, avrebbe solamente dovuto divertirsi e festeggiare la vittoria della sua casata. Non c'era tempo da perdere per Mister Vanità.
Bevve l'ultimo sorso di Acquaviola, ascoltando le parole di Patrick mentre riceveva la Coppa.
"- Vorrei approfittare di questo momento di festa per ringraziare tutti i Corvonero che con il loro lavoro hanno reso possibile questa vittoria, sono sicuro che ce l’avrebbero fatta anche senza di me. Ed è per questo che desidero che tutti voi celebriate chi tra noi è riuscito a giungere alle porte di un importante traguardo: inviterei qui sul palco Yolanda Gordon e Lucas Scott, loro più degli altri si meritano il vostro plauso per essere giunti a cospetto dei GUFO. -"
Palese era anche l'espressione del Caposcuola: si vedeva chiaramente il fastidio che provava osservando la Sala. E Jane avrebbe giurato di intravedere un'ombra di vendetta passargli sul volto per un attimo.
La parte meno nobile della corvonero ringraziò il Caposcuola: quella più determinata invece lo ammirava per il gesto.
Ma non conosceva Patrick così bene per essere certa di sapere la causa di quell'azione: sicuramente si trattava di un fatto insolito che due studenti venissero chiamati sul palco per il semplice conseguimento dei GUFO.
"- Tu Jade,cosa mi dici? -"
Nuovamente il Grifondoro parlò, facendola voltare.

- Ehm, Jane. - lo corresse sorridendo, - Mah, niente di che, sono solamente molto contenta della vittoria di Corvonero. Sono orgogliosa dei miei concasati vi hanno fatto letteralmente mangiare la polvere! -
Scherzava, era ovvio: si trattava solamente di sana competizione tra le varie casate di Hogwarts.
"- Confido che abbiate trascorso un'allegra serata, in felice compagna, anche per questo ballo di fine anno, che per noi Corvonero volge sempre nel bene a differenza di voi altri perdenti! -"
Le parole di Lucas le giunsero alle orecchie.
Sbruffone, antipatico, vanitoso: proprio un corvonero 'esemplare'.
Fece un cenno in direzione del personaggio in questione, parlando a Will.

- Beh ecco, non considerare quel tipo lì una delle persone di cui sono orgogliosa: l'umiltà non è annoverata tra le sue caratteristiche, e a quanto pare nemmeno la modestia. -
Se qualcuno doveva comportarsi da imbecille anche in situazioni del genere, non c'era problema: ci avrebbe pensato Lucas Scott.
Ora la Corvonero non vedeva l'ora di finire la chiacchierata con il Grifondoro per poi andarsene dal Ballo: cominciava ad averne abbastanza.


 
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view post Posted on 17/1/2013, 14:04
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ravenclaw

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Essere invisibile.
Ecco,nonostante fosse un mago,o un qualcosa che ci si avvicinasse,in quel momento non c'era nessun "abra-kadabra" che potesse risolvere la situazione.
Era a un Ballo a cui era venuto per festeggiare la vittoria dei Corvi sia nella Coppa delle Case che del Torneo di Quidditch,a cui aveva contribuito in maniera ottima,per distrarsi un po e invece tutto era piombato su di lui.
Dov'era Gazza o un bell' Ungaro Spinato??Quando servono non ci sono mai.
Inaffidabili.
Era confuso,combattuto,di tutto.
Era una di quelle pentole di fagioli,che la mamma si ostinava sempre a fare,con il loro continuo borbottare,mentre la pressione all' interno aumentava,solo che stavolta invece dei fagioli c'erano sentimenti e sensazioni.
Decisamente più difficili da digerire.
Poi faceva caldo,o era lui che era leggermente in difficoltà.
No,no era "solo" perché Lucas si era avvicinato a Emy per poi insinuarsi nello spazio tra i capelli e il collo,ecco cos'era.
* che diavolo ha in mente quello sniffacolli ??*
pensò mentre questo si allontanava da lei,in direzione del palco,dove dette grande spettacolo.
Sicuramente non aveva freni e nemmeno tante preoccupazioni di se e di quello che potessero pensare gli altri di lui.
Un punto a suo favore.Solo quello.

-Che ne dici di andare da lei?-
Mary.
Niko si voltò verso di lei,trovandosi completamente disarmato davanti al suo sorridere,che avesse già capito o intuito qualcosa?
Era così facile da leggerglielo in faccia?
Infondo non era mai stato bravo con le bugie.
-Ehm..dico che preferirei passare e andarmi a affogare in quella burrobirra...
farei più figura..-

commentò con un sorriso,un misto tra l' ironico e il "devo proprio? ".
Ma sapeva già che non poteva tirarsi indietro,
-Uff...Ok andiamo..-
infondo da una parte lui non vedeva l' ora di ristare un po in compagnia di Emy,
però c'era da lottare come per tutte le cose a cui si tiene.
 
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Luna Evans
view post Posted on 17/1/2013, 22:49





La sala si faceva sempre più chiassosa, segno che gli studenti affluivano numerosi.
Ora che si guardava intorno, notava come, effettivamente, fosse tutto addobbato splendidamente. La sala emanava un certo calore accogliente, nonostante il freddo che gravava su Hogwarts in quegli ultimi giorni.
Le faceva piacere che qualcuno - meglio se Corvonero - si fosse avvicinato per parlare, del resto non era fra i suoi intenti trascorrere da sola la serata.

-Bene,Luna.
Tu invece che dici? Complimenti per il vestito.Sei bellissima.-

Alle parole di Daddy, Luna avvampò immediatamente, sperando che la luce non troppo intensa della sala mascherasse il suo imbarazzo.
-Ti ringrazio. Tutto bene, comunque.-
Fece in tempo a dire. Subito dopo, infatti, la Bennet, ora nominata Preside, prese la parola, proclamando la loro vittoria.
-13214 punti? Ho sentito bene?-
Si rivolse con tono estremamente sorpreso al compagno, i cui occhi sprizzavano evidente felicità.
Anche lei era piuttosto felice della vittoria.
Scoppiò in un fragoroso applauso in direzione del palco. Vedere Patrick che, ancora una volta, ritirava gloriosamente la coppa era una sensazione spettacolare.
Si guardò intorno: scorse Emy, Niko, Mary e un mucchio di altre persone.
La serata, tuttavia, era la loro. Avevano stravinto, un risultato simile non si era mai visto ad Hogwarts,
*Siamo grandi.*




 
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view post Posted on 18/1/2013, 10:38
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La sala era piena di persone ed era durante quegli eventi che si rendeva conto di conoscere pochissime persone in quel castello. Visi familiari e non si divertivano, ognuno con un amico con cui parlare, un cavaliere o una dama con cui ballare. Poi c'era il gruppetto dei lupi solitari, presenti fisicamente ma assenti, potevano permettersi di dire di essere stati lì, ma di certo ne avrebbero ricordato ben poco poichè altrove con la mente; poi c'era il gruppo a cui apparteneva Mary: si parlava ma ci si divertiva poco. Fino a quel momento aveva individuato in quel gruppo solo lei stessa e Niko. Con lo sguardo andava vagando per la sala e con la coda dell'occhio ogni tanto andava a guardare Emy, come per controllarla. La sua bocca proferì una piccola smorfia divertita alla risposta del corvonero: ora come ora la cosa si mostrava palese anche ai suoi occhi: Niko, Emy, qualcuno provava qualcosa per qualcun'altro. Guardò Niko e cercò di persuaderlo con lo sguardo, anche se lei non era mai stata brava a persuadere la gente. Quella volta invece fu facile, Niko fu facilmente convinto e si ritrovarono improvvisamente a camminare per la sala verso..

Em..

Proferì quando fu abbastanza vicina da poter essere udibile. I suoi occhi s'illuminarono quasi. Aveva quella voglia matta di abbracciarla per ricordarle quanto accidenti tenesse a lei, tuttavia attese che la Corvonero la notasse, prima di saltare addosso a tradimento. Molto probabilmente Niko era alle sue spalle, avevano camminato insieme per la sala ed erano riusciti ad infilarsi tra le persone. Ma ora erano lì, tutti e tre. Mary fece un altro passo verso la ragazza, era pronta ad aprire le braccia.




Emy Black - Niko Domenic.
 
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Emy Black
view post Posted on 19/1/2013, 10:52




jl1
Il chiasso della sala sembrava aver perso ogni importanza nei momenti in cui Emy si trovò col giovane Corvonero. Il ragazzo era sempre più ammaliante, non mostrava nessun tipo di insicurezza, tutto quello che faceva sembrava calcolato, preciso. Se per un attimo Emy aveva creduto di poter sostenere un tipo di “conversazione” come quella, nel momento in cui il ragazzo cominciò ad avvicinarsi a lei quella certezza si annullò di colpo, lasciandola da sola con la paura che Lucas si avvicinasse ancora, e ancora. Come pietrificata da quel cambiamento di distante improvviso, attese senza comprendere ciò che Lucas aveva deciso di fare. Quando lo percepì così vicino al suo collo un brivido che interpretò come spiacevole la scosse. Cosa diamine stava facendo? Sentì il cuore nel petto che probabilmente stava impazzendo, di colpo capì che stare lì non le piaceva affatto, non avrebbe dovuto far credere a Lucas di essere così sicura di sé. Aveva innescato lei quel comportamento? O forse era semplicemente lui ad essere “strano”.
- A differenza di Patrick, non lo trovo così sgradevole il tuo odore. –
La annusava? Un’espressione stranita si dipinse sul suo volto, subito indietreggiò di pochi passi per allontanarsi dal ragazzo, evitando così la seconda mossa che probabilmente aveva intenzione di fare. In un attimo comprese che il ragazzo che aveva di fronte non era diverso da ciò da cui stava fuggendo. Come poteva aver scelto così male? Aveva rivisto in quella vicinanza forzata tutto quello che aveva imparato a interpretare come spiacevole. Il tentativo di dimenticare Patrick era diventato improvvisamente blando, era evidente che quella non era la tecnica migliore. Vide la figura di Lucas sparire dal suo campo visivo per recarsi al palco. Non le importava assolutamente niente di quello che avrebbe detto o fatto, il palco era sicuramente l’ultimo punto in cui avrebbe guardato, data la grande concentrazione di stupidità che vi si trovava in quel momento. Perché non aveva capito subito quello che sarebbe successo? Se davvero erano tutti così uguali perché non si era fermata? Cosa cercava realmente? Rispondere a questo tipo di domanda avrebbe portato solo malessere. Quella serata doveva essere diversa, aveva ricercato un divertimento sbagliato, ora avrebbe sicuramente cambiato. O forse no?
Si ritrovò intenta a fissare il tavolo al suo fianco su cui poggiava ormai da qualche minuto il suo calice. Quanto era passato?
Em..
Riconobbe quella calda voce all’istante, sperando davvero che si riferisse a lei. Di scattò si girò completamente, ritrovandosi davanti Mary. La sua amica Mary. La squadrò da capo a piedi con sorpresa, indossava un vestito blu particolarmente corto, le stava benissimo. Sapeva che l’amica non osava spesso, era una persona molto semplice. Le regalò probabilmente il sorriso più sincero della serata, abbandonando per l’ultima volta il calice sul tavolo si avvicinò a lei
-Sei bellissima, Mary!-
Allargò le braccia per poi stringerle intorno al suo collo. Mary era la sua salvezza, una delle rare persone con cui si sentiva in sintonia. Perché aveva permesso al tempo di scorrere così velocemente prima di rivederla? Era passato troppo, non importava quanto. In quel momento si convinse fermamente che mai più avrebbe rifatto quell’errore data la felicità pura che provava in quel momento. La sua mente le risparmiò tutta una serie di domande scomode sulla connessione tra ciò che era avvenuto pochi minuti prima e quell’incontro quasi fortuito. Non era il momento. Avvicinò la testa all’orecchio di Mary, era il momento delle confidenze sincere.
-Mi sei mancata così tanto…-
Sorrise, alzando lo sguardo, e ciò in cui si trovò a rispecchiarsi era un blu troppo familiare per i suoi gusti. Una smorfia involontaria si dipinse sul suo volto, paura forse. Scuse, anche. Era Niko.


Scusatemi, sono di fretta.
 
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Persefone D. Bennet
view post Posted on 19/1/2013, 11:23




Miei Cari, il Ballo si avvia al termine. Postate ciò che dovete entro mercoledì 23.
Mercoledì sera chiudo. ;)
 
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view post Posted on 21/1/2013, 00:52
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ravenclaw

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" Però il tempo non lo si misura con gli orologi, ma con quello che ci accade e che facciamo."
Niko non ricordava chi mai avesse detto una cosa simile,ma mentre a passi decisi attraversava la Sala da Ballo,gli sembrò la cosa meno preoccupante di tutte quelle che in quel momento,affollavano la sua mente.
Stava diminuendo sempre di più la distanza che lo separava da Emy,e non si fermava.Chissà forse il suo cervello si era isolato da tutto,lo aveva lascito da solo a fare quella assurda mossa.
"Vai fai come credi,lasciati trascinare da quell'illuso del cuore,ma io non voglio essere coinvolto.Arrangiati."
Si,sicuramente su per giù dovevano essere quelle le parole con cui si era congedato e ora stava guardando con aria soddisfatta l' evolversi degli eventi.
Mary era lì,accanto a lui. Non lo mollava.
Chissà forse si era presa a cuore quello strano ragazzo dai capelli blu/azzurri,che avrebbe preferito affogarsi nella burrobirra,piuttosto che essere lì.
In cuor suo Niko era confortato dalla sua presenza,almeno non lo faceva cadere nella tentazione di girare i tacchi e andarsene.
Intorno nessuno sembrava accorgersi di quello che stava per accadere.
E come potevano ? Era il Ballo di fine Anno,c'era la premiazione,si era nel vivo della Festa. I problemi sentimentali di un corvonero era sicuramente l' ultimo dei loro interessi.

Stop gente.
Erano arrivati,prossima fermata " Niko dovrai almeno dirle qualcosa ".
Era come un conto alla rovescia per il Capodanno,non sapevi mai se sarebbe coinciso con lo stappare dello Spumante.
Mary,si mise vicina a Emy,cercando di attirare la sua attenzione,senza però chiamarla direttamente.
Eccolo,il conto alla rovescia...3...2..1.Lei si volta.Sorride,le si illuminarono gli occhi.
-Sei bellissima, Mary!-
-Mi sei mancata così tanto…-

Tutto questo,per lui fu a rallentatore,come spettatore poteva anche andargli:
bella scena,bei colori,una discreta presa diretta e due amiche fortemente unite che si ritrovavano.Un piacevole film da vedersi in un pomeriggio in casa.
Poi qualcosa non va,la bobina doveva avere qualche problema,perchè tutto riprende a scorrere alla solita velocità e sul volto di Emy compare una smorfia.
Appena aveva alzato lo sguardo e aveva incrociato quello di Niko,tutta la sua luminosità si era come fermata,in standby,sostituita da una smorfia.
Per assurdo era bella anche con quella smorfia sul volto.
* Voglio morì...*
fù il suo primo pensiero,nemmeno un "quanto è bella ".
Era proprio imbranato a volte.
*Dai dì qualcosa...mi raccomando d'impatto,che faccia effetto,che la colpisca.
Come sei bella,affascinante,radiosa..qualcosa..*
-...sei sempre così..-
*ecco bravo,così,dillo forza..*
-puntuale,ehm volevo dire bella...-
*ecco sono un cretino..*
possibile che fosse sempre così se stesso??
Sorrise,ancora un po intontito e imbarazzato dalla figura appena fatta.
Però era felice.
Già,felice di rivederla dopo tanto tempo,dopo averla aspettata in giardino,e aver ripensato a lei.Gli si poteva leggere negli occhi.
Erano così calmi,sereni di riavere contatto con quelli azzurri di Emy.
Poteva essere la serata della Festa di Fine Anno,ma per Niko ora erano di nuovo loro due su quel ponticello in giardino.



chi è bravo,riconoscerà la citazione di un film della Disney eheh :D
 
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view post Posted on 21/1/2013, 01:00
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L’euforia dei Corvonero ,oramai ,regnava sovrana nella grande sala da ballo.
Applausi e grida di gioia sembrarono durar ore per le orecchie di Daddy il quale ,con sguardo tronfio, fissava negli occhi la sua compagna di squadra.
Si…Erano stati forti,veramente formidabili e se l’erano meritata quella vittoria.
Gasato come non mai ,il ragazzo ,allungò il braccio verso la sua compagna e provò ad abbracciarla.
In quel istante per Daddy il mondo era visto in un’ottica diversa,nuova.
Non vi erano inibizioni,non vi erano paure o problemi sull’effettuare un “gesto”..Voleva solo che Luna capisse la gioia che provava in quel momento.
Si capisse..Perchè ,per quanto il giovane Corvo fosse una persona socievole e simpatica, non condivideva mai con nessuno le sue emozioni,le sue paure…le sue felicità.
Era come un sasso,era come se lui per quanto le persone lo accettassero nella loro comunità,non potessero mai percepire fino in fondo le sue emozioni,quelle emozioni che provava ad esprimere ma che nessuno capiva.
Per quello,in quei attimi prima dell’abbraccio, si sentì come libero,come se stesse sganciando finalmente il suo corpo dai vincoli e le paure che la società gli poneva per far capire,per far percepire il suo “essere”.

Si…Siamo stati formidabili

Disse sorridendo alla ragazza, mentre provava a far capire almeno ad una persona al mondo quello che provava e non riusciva a far capire mai con un espressione facciale o un movimento del corpo.
Stava tornando nuovamente vulnerabile e ,forse, lo stava facendo perché la natura umana in fondo si sviluppa cosi nell’essere aperti a nuove emozioni,a nuove situazioni cosi da permettere a noi stessi di non essere insoddisfatti in un futuro fatto di dopobarba o acqua di colonia e capelli bianchi.
Sorrise e si avvicinò a lei,sperando di non essere frainteso,con lentezza in modo da fargli capire che non stava facendo nulla di cosi particolarmente avventato nei suoi confronti.
Niko,Emy,Patrick,Luna,Bart e tutti gli altri oramai non erano più persone con cui si divertiva a dialogare o discutere erano diventati la sua famiglia e il suo bastone a cui aggrapparsi ogni volta che si sentiva a disagio o male in quelle quattro mura.
Era Amore per la casata e le persone che vi erano dentro essa??
Forse si. Di certo che se non era amore poco ci mancava.
Il secondo braccio provò a toccare la pelle candida della ragazza.Ben presto qualcuno avrebbe accolto tra le sue braccia un altro “Daddy”..Il vero Daddy.
Quel Daddy che non doveva mostrarsi per forza forte davanti a tutti,che non doveva per forza essere caparbio e testardo per ottenere un risultato o per raggiungere uno scopo,quel Daddy che non portava maschere e che,in una giornata di festa,poteva concedersi finalmente il lusso di essere felice e condividere con qualcuno quella felicità..Quei “occhi sorridenti” come la ragazza davanti a lui.

 
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view post Posted on 21/1/2013, 01:47
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Semper Fidelis

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La vita era difficile. Lo sapeva bene chi, come me, aveva un unico punto debole, un unico tallone d'Achille. Uno di quelli che a delle volte usciva rovinandomi la vita intera, sì, ma anche uno di quelli che mi alleggeriva il corpo e l'anima nei momenti più opportuni. Ero un soggetto che di ordinario aveva ben poco. Del resto, forse era proprio per quello che non riuscivo a legarmi a qualcuno; o forse, anche perché legarmi a qualcuno mi avrebbe procurato non poco dolore, sia fisico, sia mentale, sia psichico.
Fu più o meno quel che successe quando Arya (o era la sua gemella?), mi fece perdere il calice che avevo in mano, dileguandosi poi tra la folla. Mi disse poi che si complimentava con e per la vittoria della mia casata... Una frase che non assunse per me valore alcuno, poiché la Coppa delle Case era l'ultima cosa che nel cuor mio desideravo vincere, vista la sua relativa inutilità.
Senza sentimento alcuno - poiché quella era la sera in cui il mio tallone d'Achille uscì mostrandosi in bella vista - mi alzai dirigendomi a passo lento verso l'uscita. Qualche bambinetto del primo anno mi si ritrovò davanti, ma non mi era rimasto alcun briciolo di pazienza. Spinsi a terra tutti i marmocchi che mi capitarono sotto tiro, arrivando quindi alla massiccia porta della Sala, e uscii quindi nel mentre i miei compagni tutti festeggiavano quella vittoria. Io, no, però. Non volevo farlo.
Io non avevo nulla da festeggiare.
 
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view post Posted on 21/1/2013, 12:49
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Quello che provava per Emy poteva definirsi l'amore più puro: in sua compagnia si sentiva a casa e la cosa la faceva star bene. Strizzò gli occhi da dietro gli occhiali, inizialmente non era sicura che la ragazza che ora ricambiava il suo sorriso fosse proprio la sua amica, la sua grande amica. Quando la Corvonero le sorrise a sua volta Mary si sentì quasi morire: sapeva che provare tali sentimenti per una amica erano esagerati, ma lei era fatta così, 'moriva' anche per un amico, più che per un fidanzato. Sentì subito le guance rosse e voleva tanto dire qualcosa, voleva tanto dirle che anche lei era bellissima, che il vestito scendeva perfettamente sul suo corpo, ma dalla bocca non uscì neanche un suono. Finalmente Emy l'abbracciò e Mary poté dimostrarle tutto l'affetto che provava nell'unico modo che conosceva: ricambiando affettuosamente quell'abbraccio. Cinse in vita l'amica e notò subito la differenza dall'ultima volta: fu impossibile non notare che il corpo della ragazza era cambiato, lei era maturata anche a livello fisico oltre che ovviamente caratterialmente. Fu inevitabile non rattristarsi, aveva perso quella 'fase', aveva lasciato che tutti le si allontanassero e aveva allontanato tutti. Quando Emy parlò, con un sussurro al suo orecchio, Mary strinse involontariamente di più l'amica a se, era emozionata ed era felice a dir poco.

Anche tu.

Avrebbe voluto dire di più ma la voce era incapace di uscire e quando aveva farfugliato quelle poche parole sembrava tanto che stesse sul punto di piangere. Forse l'avrebbe fatto, avrebbe pianto. Aveva appoggiato dolcemente la testa sulla spalla della Corvonero e quest'ultima l'aveva fatto con lei. Aveva chiuso gli occhi al contatto e non sapeva neanche se qualcuno le stesse guardando, ma la cosa non le importava, stava bene stretta ad Emy, stava alla grande. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto lasciarla ma le avrebbe fatto ugualmente piacere restare tutto il giorno in quella comoda posizione, le gambe non le avrebbero fatto male neanche per un secondo, le braccia non si sarebbero stancante. Aveva gli occhi umidi, lo percepiva, ma la felicità era troppa. Non si era dimenticata di Niko alle sue spalle ed aveva sentito solo distrattamente la sua voce, troppo concentrata a godersi quel momento passato con Emy. Non le importava più di niente in quel momento: nè la coppa, nè il palco e nè tanto meno le persone che vi erano sopra.Perfetto, magico.
 
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Luna Evans
view post Posted on 22/1/2013, 22:41




CITAZIONE (Daddy E. Toobl @ 21/1/2013, 01:00) 
(IMG:http://i46.tinypic.com/jgky15.jpg)



L’euforia dei Corvonero ,oramai ,regnava sovrana nella grande sala da ballo.
Applausi e grida di gioia sembrarono durar ore per le orecchie di Daddy il quale ,con sguardo tronfio, fissava negli occhi la sua compagna di squadra.
Si…Erano stati forti,veramente formidabili e se l’erano meritata quella vittoria.
Gasato come non mai ,il ragazzo ,allungò il braccio verso la sua compagna e provò ad abbracciarla.
In quel istante per Daddy il mondo era visto in un’ottica diversa,nuova.
Non vi erano inibizioni,non vi erano paure o problemi sull’effettuare un “gesto”..Voleva solo che Luna capisse la gioia che provava in quel momento.
Si capisse..Perchè ,per quanto il giovane Corvo fosse una persona socievole e simpatica, non condivideva mai con nessuno le sue emozioni,le sue paure…le sue felicità.
Era come un sasso,era come se lui per quanto le persone lo accettassero nella loro comunità,non potessero mai percepire fino in fondo le sue emozioni,quelle emozioni che provava ad esprimere ma che nessuno capiva.
Per quello,in quei attimi prima dell’abbraccio, si sentì come libero,come se stesse sganciando finalmente il suo corpo dai vincoli e le paure che la società gli poneva per far capire,per far percepire il suo “essere”.

Si…Siamo stati formidabili

Disse sorridendo alla ragazza, mentre provava a far capire almeno ad una persona al mondo quello che provava e non riusciva a far capire mai con un espressione facciale o un movimento del corpo.
Stava tornando nuovamente vulnerabile e ,forse, lo stava facendo perché la natura umana in fondo si sviluppa cosi nell’essere aperti a nuove emozioni,a nuove situazioni cosi da permettere a noi stessi di non essere insoddisfatti in un futuro fatto di dopobarba o acqua di colonia e capelli bianchi.
Sorrise e si avvicinò a lei,sperando di non essere frainteso,con lentezza in modo da fargli capire che non stava facendo nulla di cosi particolarmente avventato nei suoi confronti.
Niko,Emy,Patrick,Luna,Bart e tutti gli altri oramai non erano più persone con cui si divertiva a dialogare o discutere erano diventati la sua famiglia e il suo bastone a cui aggrapparsi ogni volta che si sentiva a disagio o male in quelle quattro mura.
Era Amore per la casata e le persone che vi erano dentro essa??
Forse si. Di certo che se non era amore poco ci mancava.
Il secondo braccio provò a toccare la pelle candida della ragazza.Ben presto qualcuno avrebbe accolto tra le sue braccia un altro “Daddy”..Il vero Daddy.
Quel Daddy che non doveva mostrarsi per forza forte davanti a tutti,che non doveva per forza essere caparbio e testardo per ottenere un risultato o per raggiungere uno scopo,quel Daddy che non portava maschere e che,in una giornata di festa,poteva concedersi finalmente il lusso di essere felice e condividere con qualcuno quella felicità..Quei “occhi sorridenti” come la ragazza davanti a lui.



La serata stava andando per il meglio.
Sentir pronunciare quelle parole dalla Bennet la riempì di gioia: Corvonero era lei, Corvonero era la sua Casata, la Casata dei suoi amici più stretti, nonchè compagni di squadra.
Daddy, Emy, Patrick, Niko, Bart... Come avrebbe fatto senza di loro, in quel castello?
Quegli attimi erano un tripudio di applausi e di urla di contentezza, ovviamente soprattutto da parte dei blu-bronzo.
Il primo anno, in quanto a Coppa delle Case, era stato davvero terribile: i Tassorosso avevano vinto. Fortuna che in quei due ultimi anni fossero riusciti a batterli... Senza troppi problemi, effettivamente.

-Più che formidabili, direi.-
Vide Daddy avvicinarsi come a volerla abbracciare, probabilmente per condividere la gioia che il discorso della Bennet aveva portato negli animi dei Corvonero.
Con i medesimi occhi felici ricambiò l'abbraccio, cercando di trasmettere a sua volta la soddisfazione che quella vittoria aveva trovato.
Mai aveva percepito così profondamente un abbraccio. Effettivamente con il Corvonero che si trovava di fronte aveva sempre avuto un rapporto di normale saluto, e magari anche qualche chiaccherata, per cui il suo gesto, quella sera, risultò piuttosto inaspettato. Ma preferì non soffermarsi troppo e godersi l'euforia del momento.
In fondo, ultimamente si stava chiudendo sempre più in se stessa, nonostante, agli occhi degli altri, apparisse la solita Luna, buona e gentile come il primo giorno.
Poche erano le persone alle quali si era veramente aperta, nel castello, e quell'abbraccio, nonostante probabilmente dettato solo dall'allegria data dalla vittoria, le fece capire che forse c'era ancora qualcuno disposto ad esserle sinceramente amico e di cui potersi fidare.
 
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Persefone D. Bennet
view post Posted on 26/1/2013, 16:36




Il Ballo si chiude.
Grazie a tutti per aver partecipato.

 
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74 replies since 27/12/2012, 20:55   2237 views
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