L'Incertezza...Del Caso.

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view post Posted on 1/9/2013, 17:33
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Il Fato

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E se, fino a quel momento, le due abili streghe si erano mostrate davvero argute e dotate di intuito e freddezza, il momento appena presentatosi, allo scoccare inesorabile del tempo attuale (??), le conduceva nell'errore più "funesto" poichè comparso proprio nel corso delle ultime battute della sequenza.
Mentre le donne pronunciavano gli incanti, gli occhi di Fuco, terrorizzati parevano urlare:
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
In realtà, regno, negli attimi successivi, il silenzio più totale...
Due incanti sbagliati...Sbagliatissimi...Terribilmente inadatti alla situazione!
Colui o coloro che avevano attivato la sequenza malefica, avevano proprio atteso tale momento per mettere in difficoltà chi avesse mai osato restituire all'etereo Fuco il proprio, discutibile sebbene umano, corpo!
Il calo glicemico pareva non esser proprio uno degli effetti negativi inflitti al povero Lindo.
Di rimando, la giovane Caroline fu colpita da una lunga serie di sintomi tutt'altro che gradevoli: palpitazioni, tremore, ansia, emiparesi del lato sinistro del corpo e vista offuscata. Insomma, un pacchetto regalo piuttosto ricco di varietà!
Il Ministro aveva ragione: come pena di contrappasso, la compagna subiva l'effetto di un sensibile Calo Glicemico!
D'altro canto, al ministro stesso non andò affatto meglio. Il sonorus evocato, non solo non provocò alcun effetto su Fuco, ma ammutolirono la donna, ora assolutamente incapace di parlare!
E Fuco ora apriva e chiudeva la bocca lasciando finalmente intravedere qualcosa di utile per risolvere il dilemma: la lingua...Dov'era la lingua? Doveva esserci certamente ma...dove era?
D'altro canto, Lindo, ora allarmato più che mai, vedendo sfumare le proprie speranze di guarigione, sembrava finalmente voler collaborare: indicava con la mano le proprie gambe...Eppure, non vi era nulla di rotto. Tutto sembrava essere perfetto (nei limiti di Fuco ovviamente). Forse indicava i piedi?



Camille ti senti ancora debole e le tue stat restano a -25. Sei muta e non riesci ad emettere alcun suono.
Caroline, vieni colta dagli effetti di un calo glicemico abbastanza pronunciato (- 25 ps; - 12 pc; - 10 pm). La parte sinistra del corpo è intorpidita e praticamente paralizzata. Ovviamente sei cosciente e, se vuoi, può porre rimedio al tuo stato con l'aiuto della magia.
Fuco, cosciente e fastidioso come sempre, spalanca la bocca e la lingua non si vede ...apparentemente...Dov'è finita?
Inoltre, Lindo indica ripetutamente la parte inferiore dei propri arti, forse i piedi...Cosa c'è che non va?
 
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view post Posted on 12/9/2013, 19:04
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Perché stava tremando? Per quanto quella stanza fosse un tugurio anche un po’ maleodorante, non ricordava di aver sentito freddo fino a quel momento… e allora perché tutto ad un tratto era arrivato quel tremore? E non c’era solo quello, sentiva il cuore rimbombarle nelle orecchie e aveva la sensazione che da un momento all’altro sarebbe potuta crollare a terra, non riusciva più a sentire il braccio e la gamba sinistra come se fosse stata colpita da un Petrificus mal fatto. Trasse un sospiro, per tentare di calmarsi ed abbassò lo sguardo, solo per controllare di avere ancora tutto al suo posto. Pochi secondi le rivelarono la verità: braccio e gamba sinistra erano al loro posto. Ma erano immobili. Neanche tentare volontariamente di produrre un qualsiasi movimento era possibile, figurarsi reggersi in piedi. Ma perché? Cosa le stava succedendo? Guardò Camille, alla ricerca di una spiegazione senza riuscire a capire. Finché improvvisamente, una frase che proprio lei aveva detto pochi istanti prima, la folgorò: aveva sbagliato davvero. Aveva commesso l’ennesimo errore ed ora ne subiva gli effetti. Provò a calmarsi, traendo un respiro profondo: non era niente, non una volta che aveva capito di cosa si trattava… giusto? Poteva curarsi, sapeva farlo, sapeva usare un incantesimo che risolveva quel problema, l’aveva appena usato, poteva rifarlo. Doveva calmarsi e farsi passare le palpitazioni e quel maledetto tremore, o rischiava di fare danno… e già doveva pensare ad eseguire un incantesimo contando solo su metà del suo corpo. Trasse un profondo respiro, tentando di appoggiarsi al lettino su cui era disteso Fuco per potersi reggere meglio. La bacchetta, retta saldamente nella mano destra venne puntata stavolta sulla sua fronte, quindi chiuse gli occhi, muovendo la mano a disegnare una linea verticale, che dalla fronte partiva fino a raggiungere l’addome. Mentre, lentamente la mano si muoveva, la mente pronunciava la stessa formula che prima aveva rischiato di dire a voce alta
*Renstauro Glicemins*
 
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view post Posted on 18/10/2013, 23:25
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Mi scuso per l'immenso ritardo


Non le ci volle molto per capire il funesto errore, come aprì la bocca per comunicare con Caroline si rese conto di non riuscire ad emettere neanche un gutturale ERKKK.
Un gorgoglio, un gargarismo, un rantolo soffocato. Nulla di nulla. Aveva sbagliato incantesimo e sperava vivamente che la sequenza non tornasse indietro con un tragico effetto boomerang o sarebbero state davvero nei casini.
L'occhiata di Caroline non le parve affatto rassicurante, l'amica era improvvisamente impallidita, segno che anche la sua scelta non si era rivelata geniale. Lei aveva rimediato uno stato di mutismo che non le avrebbe nuociuto più di tanto, la compagna invece poteva nuovamente afflosciarsi come pochi minuti prima, lasciandola ancora sola con il mostro di Loch Ness. Prontamente la donna si portò la punta della bacchetta verso la fronte cercando di curarsi, si sentì lievemente sollevata, almeno il cervello le funzionava ancora. Tornò ad occuparsi del non-morto, la scena raccapricciante che dovette subire quasi le strappò un sorrisetto isterico, ripensando a quanto Fuco fosse pieno di se e della sua imprescrittibile (e soprattutto impalpabile) bellezza. Il Direttore continuava ad aprire e chiudere la bocca come una carpa di fiume e si indicava gli arti inferiori che, all'apparenza, sembravano non avere nulla di strano. All'apparenza ...
Fra un boccheggiamento e l'altro le parve notare qualcosa di sospetto, aggrottò la fronte puntando l'interno bocca con l'aria di un sapiente dentista. A dire il vero le faceva un po' senso ma non vedeva alternative più piacevoli, si sforzò di osservare l'ugola con freddo distacco, sopportando quel supplizio in silenzio. Anche perchè non avrebbe potuto dire niente ad alta voce. E per fortuna. La lingua, non vedeva la lingua, inclinò la testa di lato appoggiandosi quasi del tutto al bordo del lettino, cercò di focalizzare solo quella parte, evitando di incrociare lo sguardo roteante e schizzato di Fuco mentre un'idea affiorava sorniona dentro la sua testa, un piccolo abbozzo che le provocò un fremito di adrenalina. Avrebbe voluto dire: bene Signore, adesso tenga la bocca aperta che le incapsulo quel molare ritorto, una trapanatina e tornerà come nuovo! ma si limitò a poggiare la punta della bacchetta sulle labbra semi aperte del Direttore costringendolo a schiuderle con maggiore decisione. Poteva aver subito un Languelingua? Si, lei lo avrebbe fatto, anche solo per non udire la sua gracchiante voce. Allontanò la bacchetta di qualche millimetro, non aveva alcun bisogno di pronunciare la formula ad alta voce. La puntò verso l'incavo della bocca, sul fondo del palato


*Finite Incantatem*

Sperava davvero di aver fatto la scelta giusta, fra i due mali scelse quello minore, se Fuco avesse potuto guidarle avrebbero presto risolto. E sarebbero potute uscire da quel buco asettico.

 
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view post Posted on 23/10/2013, 20:10
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E Parola fu!

AAAAAAA-EEEEEE-IIII-OOOO-UUUUUUUUUUU!UUUUUU-OOOOO-IIII---E-AAAAAAAAA! AAAAA-EEEEEE-IIIIII-OOOOOOO-UUUUUUUU!

Fuco Lindo che, fino a quell'istante, muoveva bocca e labbra convulsamente senza che da queste uscisse alcun suono, si ritrovò ad urlare a gran voce all'interno della stanza...O meglio a cantare una strana filastrocca vocale.
Se l'immagine della Follia di Lindo poteva solo per un attimo apparire esagerata, il Vero Fuco Lindo, quello in carne ed ossa, era forse ancora più terrificante.
Gli occhi strabici ed indipendenti del Direttore dell'Ospedale San Mungo si arrestarono in direzione non ben precisata.
Nemmeno un Radar o un Sonar (?) ad alta rilevazione avrebbe potuto intercettare gli occhi di quell'inquietante uomo.

TUUUUU, Meravigliosa Dea della mia Vita! TUUUU, Oracola Imperiale! Mi hai ridato favella! E TUUUUU, bella fanciulla un tantino pallidina, hai aiutato l'Oracola a ridare a questo Mondo la figura eccelsa di di me medesimo! Dove sono? Chi sono? Quando sono? LA TEEEEEEEEESTAAAAAA!!! TAGLIATEMI LA TEEEEEEEESTA!!!!

Se fosse stato più opportuno lasciarlo muto, non spettava al Fato deciderlo, tuttavia...Era chiaro che qualcosa ancora non andasse...Gli arti inferiori di Fuco erano ancora immobili. Fuco parlava ma a sproposito. Certamente qualcosa poteva essere ancora fatto.

Sono alto, sono Bello, sono Fuco snello, snello! Dov'è la Festa? Andiamo ad una festa? Quando andiamo? Scendo dal letto? Mi vesto? Mi svesto? Ho male ai piedi....RIDATEMI I MIEI PIEDIIIIIIIIII!

Decisamente si poteva fare ancora qualcosa...
Mancava poco, davvero poco. Era necessario porre rimedio al problemino degli arti inferiori e certamente sarebbe stato opportuno ridonare un pizzico di lucidità a quell'uomo decisamente "fuori come un balcone".
L'incanto della giovane Dalton funzionò: la fanciulla riacquistò le forze e la tranquillità grazie all'incanto magistralmente castato su sè stessa.
Entrambe le donne erano ora pronte per un finale spettacolare.
Solo due incantesimi e...Fuco avrebbe riacquistato tutto il suo splendore.

 
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view post Posted on 30/10/2013, 09:25
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Mai si sarebbe aspettata una risposta così immediata: non appena Camille terminò di pronunciare la formula una voce più alta della norma di parecchi decibel prese a gracchiare una serie di suoni totalmente insensati, nei quali poté riconoscere, pochi secondi dopo, le vocali accostate in un modo apparentemente sensato. Ma, per come aveva inquadrato il soggetto era molto più probabile che l'accostamento fosse casuale. Ma quei pensieri furono immediatamente accantonati non appena il pazzo furioso cominciò a blaterare di Dee e di Oracole - o si diceva "oracolesse"? Che poi, esisteva il femminile di "oracolo"? Scosse vigorosamente la testa, stare in quella stanza per troppo tempo stava cominciando a farle decisamente male. Anche se, per sua fortuna, al momento non era lei quella nei guai: Mr Lindo sembrava essere piuttosto preso da Camille. Decise che non avrebbe sfidato troppo la sorte e, mentre attendeva che gli effetti del calo glicemico passassero del tutto, si accinse ad ascoltare le farneticazioni di quell'essere immondo -fatta eccezione per quelle riservate esclusivamente a Camille che riguardavano lei, il suo spasimante e nessun altro- nel tentativo di capire se ci fosse ancora qualcosa che non andasse. Storse la bocca: sì, decisamente c'era ancora qualcosa che non andava. Nonostante non avesse una grande opinione di lui, fino a non molto tempo prima le frasi di Fuco erano state quantomeno sensate, mentre in quel momento sembrava preda di un attacco di follia del peggior tipo. Chiedeva addirittura che gli tagliassero la testa e, per un istante, Caroline valutò seriamente l'idea di accondiscendere a quella richiesta. Ma qualcosa, un primordiale istinto di conservazione, le diceva che se avesse assecondato quell'istinto, l'unica a rimetterci sarebbe stata lei che si sarebbe trovata decapitata... E non era esattamente una bella prospettiva. Lasciò perdere quel pensiero scuotendo la testa e tentando di seguire il resto del discorso. E quando sentì quell'idipta lamentare un fantomatico dolore ai piedi seppe cosa doveva fare. Sospirò, rivolgendosi a Camille
-Riesci ad occuparti della testa? Chissà, magari se gli resti abbastanza vicina potrebbe ricompensarti con un bacio. Sembra cotto a puntino.- Non aveva proprio potuto evitare di prenderla in giro. E forse sarebbe servito ad entrambe per allentare la tensione.
-Nel frattempo, io vedrò cosa posso fare per i suoi piedi- concluse, dirigendosi verso il fondo del lettino. Si impose di ridurre al minimo la respirazione per evitare svenimenti e cali di concentrazione dovuti al cattivo odore. Osservò attentamente i piedi di Fuco, giungendo alla conclusione che non avessero, almeno in apparenza, nulla di strano. Ma aveva già avuto modo di capire che in quella sequenza nessun incantesimo andava ripetuto due volte ed il finite era già stato usato. Cos'altro sarebbe potuto andare ugualmente bene? Iniziò a riflettere sugli incantesimi curativi che conosceva, finché gliene tornò alla mente uno che aveva utilizzato anni prima nell'ufficio della Abyss per liberare Nicholas Black dalla fattura di protezione dell'ES. Che potesse andare bene anche in quel caso? Beh, provare non le costava nulla, no? Una volta che il suo cervello le ebbe dato la conferma di cui aveva bisogno, puntò la bacchetta verso i piedi di Fuco quindi disegnò con la punta una spirale, facendo attenzione che si allargasse fino a comprendere entrambi i piedi. Quando i piedi del paziente sarebbero stati uguali all'immagine che ne aveva in testa avrebbe fermato il movimento e poi pronunciato la formula
-Recanto-

Edited by Caroline Dalton - 30/10/2013, 12:35
 
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view post Posted on 4/11/2013, 13:59
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Si era poggiata i palmi delle mani sulle orecchie, nel tentativo di attutire la voce sgradevole di Fuco Lindo. Non sapeva se essere contenta per la riuscita dell'incanto oppure no, quel che era fermamente certo - ovvero il suo desiderio di prendere ad asciate quell'uomo insopportabile - presto sarebbe divenuto di pubblico dominio se non si muoveva ad archiviare quella pratica. Ma, pur nel suo mondo ovattato, udì le parole di Caroline.

"In questo momento di dolore la tua simpatia è più deleteria di una spinta dalle scale ma ti ringrazio per il tentativo"

Ci mancava solo la ricompensa di Fuco e quel giorno sarebbe passato alla storia come il peggiore della sua vita. Ad ogni modo anche avere a che fare con i suoi piedi non doveva essere il massimo della gioia, lasciò l'amica immersa nei fumi (sperava inodori) delle parti basse del Direttore e volse lo sguardo verso il viso farneticante, gli occhi andavano ognuno per i fatti propri, la bocca continuava a macinare idiozie.

"Spero vivamente che non sia così anche nella sua normalità, come si fa a lasciare il San Mungo nelle mani di questo squinternato?"

Domanda da un milione di galeoni. Ma ci avrebbe pensato in seguito, adesso doveva concentrarsi sulla testa, era certa che una decapitazione degna di tale nome avrebbe risolto non soltanto i problemi di Fuco ma quelli dell'intero Ospedale. Eppure, per l'ennesima volta, doveva procedere ignorando i suoi stessi desideri, trovava poco plausibile che gli avessero castato un confundus, ad ogni modo le farneticazioni non potevano essere ignorate. L'idea si materializzò non senza qualche perplessità, in caso di errore la sua mente sarebbe partita per la tangente.
Sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e se ne lisciò l'estremità, riflettendo su eventuali, possibili alternative ma il ventaglio di possibilità si dipanava come una triste tabula rasa. Sospirò, apprestandosi a trasformare in realtà l'idea malsana, il braccio armato si allungò quasi del tutto, indirizzato verso la fronte di Fuco


"Reàltas"

Un'unica parola pronunciata senza un briciolo di indecisione, mentre mosse repentinamente la bacchetta verso l'alto. Voleva davvero che funzionasse. Voleva uscire da lì. Voleva tornare ad Hogwarts. Voleva bere qualcosa di forte. Voleva cancellare quell'uomo orribile dalla sua vita. E voleva farsi una lunga doccia.

 
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view post Posted on 7/11/2013, 20:43
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La figura bizzarra e stravagante del buon Fuco era finalmente tornata ad esser in carne ed ossa.
Quanto, tuttavia, potesse sentirsi fortunata in tal senso la Ministra (!), questo era da vedersi! Grandi progetti aveva il Fato per lei! Grandi, grandissimi progetti!
Gli occhi di Lindo piroettavano sulla donna dolci e grandi come il fanalino di una vecchia Vespa anni sessanta.
Il Direttore del San Mungo sembrava impaziente di esser nuovamente in sè per poter ringraziare a suo modo le giovani donne.
A voler essere sincero, il Fato, non vedeva l'ora di poter godere proprio di tale immagine: la riconoscenza di Fuco certamente sarebbe stata degna della sua fama!
Ma per poter giungere all'epilogo dell'avventura, era necessario castare due incantesimi appositamente evocati per portare la sequenza magica al termine.
I sintomi erano abbastanza manifesti e le due donne erano assai acute.
Facendo seguito alla magia evocata da Caroline ed a quella di Camille, accadde qualcosa nella stanza: un'immensa luce, quasi accecante, invase l'abitacolo. Non sarebbe stato certamente possibile vincere l'istinto di chiudere gli occhi.
L'unico a non sembrare assolutamente turbato dalla nuova e limitante circostanza sembrava Fuco.

Mie meravigliose Salvatrici! Sto beeeeene! I miei vellutati piedini sono meravigliosamente guariti! Ed io sono in forma smagliante! Poco fa mi sentivo strano. Ma ora...Ora tutto è a posto! Non trovate?

L'uomo, alzatosi dal lettino, saltava gaio e gioioso!
E la luce abbagliante scomparve...
Tutto era tornato normale, ordinario: le due "ospiti" assai gradite stavano bene. Nessun effetto collaterale le aveva colpite. Ciò significava che gli incanti castati erano stati efficaci.
Tuttavia, dinanzi a Fuco comparve uno specchio, un enorme specchio ovale in ottone, rifinito in stile certamente barocco.
Non era dunque finita l'avventura???
L'uomo, quasi felice di poter rimirare sè stesso, reagì in maniera sospetta...

AAAAAAAAHHHHHHHHHH!(Urlo a mò di Zalando!) CHI E' COSTUIIIIIII? DOVE SONO IO???? AIUTATEEEEEEEEMI!

Fuco ora si guardava attorno atterrito e l'occhio strabico schizzava impazzito in ogni direzione!

IO SONO FUCO IL MAGNIFICO ED IL BELLISSIMO! DOVE SONO FINITO!? DOVETE AIUTAAAAAARMI! QUESTO NON E' IL MIO ASPETTO! IO SONO M E R A V I G L I O S O!

Difficile da credere..Ad ogni modo, ogni possibilità andava valutata...Oppure no?
Era forse ancora sotto l'effetto di un incantesimo capace di confondere ed illudere il poveretto? O forse diceva il vero?
Nel secondo, poco credibile, ma pur sempre possibile, caso, cosa si poteva fare?

Ministressa, solo Lei può aiutarmi...Capisce???



 
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view post Posted on 11/11/2013, 01:31
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Avevano capito entrambe cosa fare, non erano stupide, non lo erano mai state. Anche se erano state attirate in quel luogo con l’inganno ed era la prima volta che si trovavano a curare un cadavere semiputrefatto non avevano mai avuto incertezze, avevano sempre tentato di fare del loro meglio e così avrebbero continuato a fare fino alla fine di quella sequenza. E non solo perché altrimenti non sarebbe stato loro possibile uscire da quel tugurio, ma perché era insito nella natura di entrambe. Anche se a parole avrebbero fatto credere senza troppi problemi il contrario, la verità era che né lei, né l’amica sarebbero mai state capaci di non fare tutto ciò che era nelle loro possibilità per risolvere il problema, anche se il destinatario di quegli interventi fosse stato la persona più irritante presente sulla faccia della Terra. E anche quell’ultima volta non fece eccezione: avevano capito cosa dovevano fare, ora non restava che farlo. E dopo aver assunto le posizioni più congeniali all’esecuzione degli incantesimi stabiliti, si mossero quasi simultaneamente e una luce abbagliante inondò la stanza. Istintivamente chiuse gli occhi, non intenzionata a causarsi danni alla vista per colpa di un pazzo esaltato. Di certo, la luce così chiara era buon segno, solitamente appariva solo quando qualcosa di buono era avvenuto: probabilmente avevano fatto la scelta giusta anche quella volta, lo avrebbero saputo presto. E così fu: la voce irritante di Lindo tornò presto ad invadere l’abitacolo, spingendola a riaprire gli occhi (che richiuse immediatamente, constatando che la luce non era ancora scemata) e ad ingentilire i lineamenti, fino a quel momento tesi e preoccupati, con un sorriso soddisfatto: ci erano riuscite. Non gli avevano risanato del tutto il cervello, a quanto pareva, ma, d’altronde erano due streghe, non due dee, non si potevano pretendere miracoli. Attese ancora un po’, quindi provò ad aprire piano un occhio, sbirciando da sotto la palpebra e notando che la luce scemava sensibilmente. Lentamente, anche i suoi occhi si riaprirono del tutto ed il suo sguardo osservò Fuco saltellare per la stanza felice e soddisfatto. Se poteva comportarsi a quel modo assurdo, evidentemente, i piedi non gli facevano più male. E poi, ora che ci pensava… se avessero sbagliato ne avrebbero pagato le conseguenze e invece ancora a lei non era successo nulla. Chissà se Camille era ancora sana di mente? Non poté fare a meno di chiederglielo:
-Tutto a posto?- Sperò che la risposta fosse un sì, mente continuava a sbirciare lo spettacolo ridicolo offerto dal direttore del S. Mungo. Ma forse anche per lei era arrivato il momento di esultare: forse la porta che si era richiusa così di colpo per impedire loro di scappare si sarebbe finalmente riaperta, visto che avevano raggiunto il risultato. Si mosse velocemente in quella direzione, decisa ad appurare la veridicità della sua supposizione, ma aveva fatto soltanto pochi passi che un urlo improvviso squarciò l’aria. Voltandosi, notò uno specchio elegantemente rifinito davanti al quale sostava, evidentemente sconvolto, il suo ex paziente. Cos’era successo? Cosa c’era che non andava? Non potevano aver sbagliato qualcosa se ne sarebbero accorte e allora cosa…? Le parole di Fuco la sconvolsero: non si riconosceva? Bellissimo? Ma di cosa stava parlando? Se c’era una cosa di cui era sempre stata convinta per tutta la durata di quella storia era che il Direttore del S. Mungo, oltre ad essere pazzo, fosse tutt’altro che appetibile… ed ora delirava di bellezza perduta? E non solo, constatò sopprimendo a fatica un ghigno delle migliori iene, ma oltre ad esserne convinto sembrava anche persuaso del fatto che l’unica che potesse aiutarlo fosse Camille. Possibile che ci avesse involontariamente visto giusto? Senza riuscire a trattenere più di tanto le risate, si rivolse all’amica:
-Magari se gli dai un bacio sciogli qualche strano incantesimo e gli restituisci la sua… ehm…. Bellezza.. chi può dirlo? Prova.- Chissà… forse avrebbe dovuto prepararsi ad essere schiantata di nuovo, stavolta non per errore… ma non aveva saputo resistere.

Edited by Caroline Dalton - 12/11/2013, 02:12
 
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view post Posted on 11/11/2013, 23:14
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Non potè constatare subito l'esito del Realtas perchè una luce abbagliante la costrinse a portarsi il dorso della mano davanti agli occhi.
Fu la fastidiosa voce stridula di Fuco a confermare il risultato positivo delle loro immense fatiche, difficile resistere all'impulso di imitarlo, avrebbe voluto anche lei mettersi a saltellare freneticamente per la stanza agitando degli immaginari pon pon ed urlando a squarciagola: datemi una C, datemi una I, datemi una A, datemi una O. Ciao, Arrivederci, Auf Wiedersehen, Hallo, Addio. Ti salutoabbello.
Vellutati piedini o no, forma smagliante o no, lei non sarebbe rimasta lì dentro un minuto di più. Seguì con lo sguardo Caroline dirigersi di gran carriera verso l'uscita, evidentemente anche l'amica aveva raggiunto il massimo stadio di sopportazione. Avrebbero solcato quella dannata porta lasciando Fuco, ormai restaurato, a rimirarsi amorevolmente ed a crogiolarsi nella poca obbiettiva visione di se stesso, il San Mungo, per quanto la riguardava, poteva pure crollare.
Ma avevano fatto i conti senza l'oste. Ovviamente.
L'abominevole urlo dell'uomo delle nevi rimbombò tremendo fra le pareti dell'asettico loculo, rabbrividì come se fosse caduta in una pozza di acqua gelata ed istintivamente indietreggiò cercando un punto di appoggio. Il Direttore era evidentemente rinsavito del tutto ed aveva visto, riflesso nello specchio apparso come per magia, la sua REALE immagine. Quella che vedevano anche loro insomma. Eppure i conti dell'oste non tornavano per niente. Va bene avere gli occhi foderati di prosciutto, va bene credere fischi per fiaschi ma se uno è brutto è brutto, c'è poco da fare. Perchè allora Fuco aveva continuato, fino allo sfinimento, ad elogiare la sua persona?


*Perchè è completamente andato Camille*

La vocina dentro la sua testa aveva pronta la risposta. Tuttavia le belle notizie non erano ancora finite, gli occhi roteanti di Fuco Lindo si posarono per un breve istante su di lei prima di riprendere il giro, chiedeva nuovamente, anzi, implorava il suo aiuto.

*Che vuoi da me, ti aiuta Caroline, è lei l'esperta*

Ancora la vocina, con cadenza "lievemente" inquieta, continuava a sussurrarle all'orecchio verità che avrebbe dovuto dispensare ad alta voce. Soprattutto dopo l'opzione buttata lì da quella che credeva essere le sua amica, compagna di mille avventure, costola della sua costola, tu quoque ... La fulminò con uno sguardo dardeggiante che poco lasciava all'immaginazione e, unendo le mani a mo' di preghiera, riservò un'espressione caritatevole a Fuco, guardandolo come si guarda un povero folle senza neuroni.

"Senta, non vedo in che modo io ... cioè NOI possiamo aiutarla più di quanto non abbiamo già fatto ... mi rincresce dirglielo ma per l'impossibile non siamo ancora attrezzate"

Fu davvero difficile mantenere la calma ma cercò di modulare la voce in modo che risultasse meno astiosa possibile.

"Lo sa, vero, che si trovava più di là che di qua e che abbiamo rischiato di rimanerci secche? L'aspetto fisico è il minore dei suoi problemi, me lo lasci dire. Sicuramente qui in Ospedale troverà la necessaria assistenza, ora - e glielo chiedo gentilmente - apra quella porta e ci faccia uscire"

Subito.

 
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view post Posted on 13/11/2013, 20:02
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Il Momento era giunto.
Per quanto il Fato si fosse personalmente divertito sino a spingersi nella Fantasia e nel divertente aneddoto del "Vero Ammmore" (!) delle favole, non si poteva proseguire oltre.
Del resto Fuco aveva chiesto di esser salvato e l'aspetto, per quanto grottesco ed un tantino inquietante, faceva parte di accessoria fase di guarigione e non di primaria importanza.
Dunque, al fine di rimaner fedele alla parola data, il buon Fuco non avrebbe mai potuto imprigionare le giovani donne in quel tugurio.
Era vivo. Era nuovamente fatto di carne ed ossa.
Certo...Era un tantino bruttino, quasi raccapricciante, ma del resto, questa era stata l'avventura cui era stato sottoposto.
Ed il procedimento magico adatto a ridonare il vero aspetto al Direttore del San Mungo, sarebbe stata avventura di altri protagonisti, magari altri guaritori...
In effetti il Nostro Lindo era bello...Mooooolto bello...
Ma la bellezza è soggettiva, dunque, valeva la pena rischiare davvero? E se Fuco fosse stato aitante e belloccio come Leonardo di Caprio o come quell'adone di Tom Cruise, l'abile Ministra non si sarebbe forse mangiata unghie, fegato e budella per non aver baciato il Direttore?
Ma la decisione era stata presa e Fuco, disperato, ma in fondo, in fondo corretto e leale, si accinse a porre fine a quell'avventura.
Povero Me! Così bello e perfetto, sono costretto a restar in tali sembianze fino a data da destinarsi...Bhè...Esiste la pozione polisucco...Posso sempre strappare un paio di capelli a Brad Pitt ed essere uguale a lui....MA NESSUNO E' BELLO COME MEEEEEEEEEE...
Fuco prese tra le mani lo specchio e lo poggiò sul pavimento con fare teatrale e fin troppo melodrammatico.
Ministressa...Lei non sa come sono io...Non solo sono bello dentro ma fuori...FUORI io sono meraviglioso. Ebbene vi libero. Senza dubbio avete portato a termine l'impegno preso ed avete tenuto fede alla parola spontaneamente e liberamente data.
Mhm...Per quanto l'effettiva libertà fosse piuttosto discutibile, si poteva comunque apprezzare quel barlume di onestà di Fuco. Egli si avvicinò alla porta ed effettuando una serie di movimenti con la maniglia quasi fosse una cassaforte, aprì le porte della libertà.
Andate guaritrici esperte...Vi ringrazio...
Poi, rivolti gli strabici occhi in direzione della Ministra, Lindo suadente ed inquietante sussurrò alla donna, quasi fosse una promessa:
Camillina mia...Ricorda...Sono a tua completa disposizione...Sempre...Non so se mi spiego...
E con questo epilogo, le donne potevano tornare ai loro affari ed alla loro vita, portando nel loro cuore nuove conoscenze e nuove esperienze.



Complimenti.
Siete ufficialmente guaritrici esperte.
Mi sono personalmente divertito e spero che Fuco resti nei vostri cuori a lungo!
Effettuate post di chiusura e correte via da quel tugurio prima che Fuco ci ripensi! ;)
 
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view post Posted on 14/11/2013, 03:09
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Dovette fare uno sforzo immane per trattenere le risate sguaiate che lottavano per uscire dalla sua bocca dopo le ultime affermazioni, specie dopo l’occhiataccia che Camille le rifilò: come minimo l’aveva appena etichettata come traditrice, ma pazienza, visto com’erano i loro rapporti in quell’ultimo periodo era già un miracolo che fossero riuscite ad andare d’accordo per il tempo necessario a portare a termine il compito loro affidato. Evitò di parlare, limitandosi a prestare orecchio alle parole della Ministra, ma non poté evitare di scuotere la testa: “noi”? Fuco non si era affatto rivolto a lei, aveva richiesto esclusivamente l’intervento di Camille, lei non c’entrava proprio un bel niente. Ma decise che, in caso, gliel’avrebbe fatto notare in seguito, per il momento voleva godersi lo spettacolo del Ministro della Magia che, congiunte le mani, come davanti ad un’icona sacra, si metteva a parlare a quel tipo come ad un ritardato all’ultimo stadio, cercando di fargli intendere che non lo avrebbe baciato mai e poi mai senza rischiare di offenderlo e tentando di concentrare l’attenzione di quell’esaltato su ciò che di buono avevano già fatto per lui in quell’arco di tempo.
Che, a voler essere del tutto sincere, era molto, molto più di quanto lei stessa si sarebbe mai aspettata. Per Merlino avevano appena riportato in vita un cadavere semiputrefatto, era più di quanto avrebbe mai immaginato di poter fare con le conoscenze acquisite solo in quegli anni e senza un’apposita preparazione. Si, senza correre il rischio di peccare di immodestia, poteva dirsi davvero fiera di se stessa. In tutti quegli anni aveva proceduto su un percorso insolito, facendo tappe che nulla avevano a che fare con quello che era sempre stato il suo sogno. Aveva sempre desiderato fare la guaritrice o la medimaga con ogni tanto, qualche lieve deviazione che l’aveva portata a pensare di essere più adatta per fare un mestiere tipo l’auror. Aveva anche sperimentato il giornalismo, ma sembrava non essere fatta per un incarico simile, o forse non aveva scelto il periodo più adatto per entrare a far parte della redazione… anche se sbagliare due volte era da dementi, ma era poi quello il momento di pensarci? Certo…era di sicuro meglio lasciarsi andare a quei pensieri che ascoltare le farneticazioni del direttore del San Mungo. Ma una frase attrasse la sua attenzione: aveva davvero intenzione di lasciarle andare? Nonostante Camille si fosse rifiutata? Lei si era distratta e chissà cosa si erano detti in quell’arco di tempo, evidentemente l’amica aveva fatto sfoggio di tutta la sua arte oratoria nel modo migliore e convinto quello scriteriato a desistere dal suo proposito. Sollevò un sopracciglio, udendo Fuco parlare di “parola dta spontaneamente e liberamente” avrebbe avuto parecchio da ridire in proposito, ma non aveva affatto voglia di discutere , non quando la situazione sembrava essersi volta a loro vantaggio:Merlino soltanto avrebbe potuto immaginare cosa sarebbe potuto accadere se avessero avuto la brillante idea di mettersi a dibattere con quel tipo per cui si limitò a tacere e ad osservarlo armeggiare con la porta che, dopo un tempo che le parve interminabile, si aprì. Di colpo, tutta la tensione che aveva accumulato fino a quel momento scomparve come non fosse mai esistita e quella volta non poté davvero evitare di trarre un profondo sospiro sollevato. E quando l’uomo le esortò ad andare, non se lo fece ripetere due volte, limitandosi a biascicare un “non c’èdi che” all’indirizzo del responsabile dell’Ospedale. E mentre se ne andava lo vide con la coda dell’occhio avvicinarsi a Camille e bisbigliarle qualcosa che non riuscì ad udire: peccato, conoscendo il tipo si sarebbe sicuramente fatta una bella risata. Ma la cosa più importante ora era uscire di lì. Percorse velocemente a ritroso il percorso che l’aveva condotta fino a quel tugurio, senza neanche controllare che Camille la seguisse e, una volta riguadagnata la possibilità di vedere la luce del sole, si affrettò ad uscire dal San Mungo, decidendo che ci sarebbe tornata solo se le fosse arrivata una lettera firmata da una persona normale.


Grazie :)
Mi sono divertita un sacco anch'io, specie in quest'ultima parte
 
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view post Posted on 18/11/2013, 22:22
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Ancora lamenti.
Incrociò le braccia al petto ed alzò gli occhi al cielo con inequivocabile rassegnazione mentre l'incomprensibile narcisismo del Direttore raggiungeva picchi fino ad allora inesplorati. Si scoprì a stringere ancora la bacchetta nella mano destra, altre TRE parole ed avrebbe mandato al ramengo tutti i risultati faticosamente raggiunti. Poi, fra un bello, un meraviglioso, un ineguagliabile e uno stupendo, la frase "EBBENE VI LIBERO" le apparve davanti come un miraggio in procinto di materializzarsi. Poco importava se la libertà e la spontaneità di quell'incarico quasi impossibile Fuco se la fosse sognata la notte, poco importava se le avesse attirate lì dentro con l'inganno più infimo, poco importava che fosse fuori di testa come un tricheco ubriaco, il rumore della serratura che scattava le parve, in quel momento, il suono più soave che avesse mai udito. Dopo veniva lo scroscio delicato dell'acqua che avrebbe spazzato via il ricordo di Fuco e dei suoi resti organici. Ma il Fato doveva fargliela proprio sudare quella benedetta uscita. La voce mielosa del Direttore la raggiunse come un macigno sulla schiena, pronunciò una frase che, in altre occasioni, avrebbe scatenato un iracundia degno di tale nome, già chiamarla CAMILLINA le parve un affronto terrificante, ma l'invito, anche solo paventato, di avere Fuco Lindo fra i piedi SEMPRE e A COMPLETA DISPOSIZIONE, quasi le provocò un blocco della crescita. Si voltò con sguardo dardeggiante, due occhi strabici la fissavano impietosamente, avrebbe voluto mollare le redini e prenderlo a ceffoni fino a fargli schizzare fuori dalle orbite quelle trottole impazzite ma si trattenne, come sempre.


"Caro Direttore ..."

Fuchino caro poteva essere interpretato in maniera del tutto errata.

" .... vorrei davvero dilungarmi ma il tempo stringe e la mia pazienza vacilla. A scanso di equivoci le dico: neanche in un'altra vita"

Indugiò ancora su quella figura che tanto l'aveva fatta penare, voleva che le sue volontà fossero chiare. Cristalline. Per il bene di Fuco.
Poi si mosse, rapidamente, mentre la figura di Caroline già scompariva lungo il corridoio. Uscì da quel loculo conscia che il ricordo di quella giornata e di Fuco Lindo non si sarebbe appannato tanto presto.




Mi sono divertita un sacco anche io , è stata una quest originale e Fuco Lindo, di cui non vorrei più sentir parlare (scherzo), un personaggio davvero fantastico. La domanda "chi si cela dietro le spoglie del famigerato direttore del San Mungo?" rimarrà a frullare in testa a Camillina per molto tempo (spero non Raul Bova! :look: ).
Caroline, ti meriti una testata. Non si sghignazza sulle disgrazie altrui! :addit:
 
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