| Avevano capito entrambe cosa fare, non erano stupide, non lo erano mai state. Anche se erano state attirate in quel luogo con l’inganno ed era la prima volta che si trovavano a curare un cadavere semiputrefatto non avevano mai avuto incertezze, avevano sempre tentato di fare del loro meglio e così avrebbero continuato a fare fino alla fine di quella sequenza. E non solo perché altrimenti non sarebbe stato loro possibile uscire da quel tugurio, ma perché era insito nella natura di entrambe. Anche se a parole avrebbero fatto credere senza troppi problemi il contrario, la verità era che né lei, né l’amica sarebbero mai state capaci di non fare tutto ciò che era nelle loro possibilità per risolvere il problema, anche se il destinatario di quegli interventi fosse stato la persona più irritante presente sulla faccia della Terra. E anche quell’ultima volta non fece eccezione: avevano capito cosa dovevano fare, ora non restava che farlo. E dopo aver assunto le posizioni più congeniali all’esecuzione degli incantesimi stabiliti, si mossero quasi simultaneamente e una luce abbagliante inondò la stanza. Istintivamente chiuse gli occhi, non intenzionata a causarsi danni alla vista per colpa di un pazzo esaltato. Di certo, la luce così chiara era buon segno, solitamente appariva solo quando qualcosa di buono era avvenuto: probabilmente avevano fatto la scelta giusta anche quella volta, lo avrebbero saputo presto. E così fu: la voce irritante di Lindo tornò presto ad invadere l’abitacolo, spingendola a riaprire gli occhi (che richiuse immediatamente, constatando che la luce non era ancora scemata) e ad ingentilire i lineamenti, fino a quel momento tesi e preoccupati, con un sorriso soddisfatto: ci erano riuscite. Non gli avevano risanato del tutto il cervello, a quanto pareva, ma, d’altronde erano due streghe, non due dee, non si potevano pretendere miracoli. Attese ancora un po’, quindi provò ad aprire piano un occhio, sbirciando da sotto la palpebra e notando che la luce scemava sensibilmente. Lentamente, anche i suoi occhi si riaprirono del tutto ed il suo sguardo osservò Fuco saltellare per la stanza felice e soddisfatto. Se poteva comportarsi a quel modo assurdo, evidentemente, i piedi non gli facevano più male. E poi, ora che ci pensava… se avessero sbagliato ne avrebbero pagato le conseguenze e invece ancora a lei non era successo nulla. Chissà se Camille era ancora sana di mente? Non poté fare a meno di chiederglielo: -Tutto a posto?- Sperò che la risposta fosse un sì, mente continuava a sbirciare lo spettacolo ridicolo offerto dal direttore del S. Mungo. Ma forse anche per lei era arrivato il momento di esultare: forse la porta che si era richiusa così di colpo per impedire loro di scappare si sarebbe finalmente riaperta, visto che avevano raggiunto il risultato. Si mosse velocemente in quella direzione, decisa ad appurare la veridicità della sua supposizione, ma aveva fatto soltanto pochi passi che un urlo improvviso squarciò l’aria. Voltandosi, notò uno specchio elegantemente rifinito davanti al quale sostava, evidentemente sconvolto, il suo ex paziente. Cos’era successo? Cosa c’era che non andava? Non potevano aver sbagliato qualcosa se ne sarebbero accorte e allora cosa…? Le parole di Fuco la sconvolsero: non si riconosceva? Bellissimo? Ma di cosa stava parlando? Se c’era una cosa di cui era sempre stata convinta per tutta la durata di quella storia era che il Direttore del S. Mungo, oltre ad essere pazzo, fosse tutt’altro che appetibile… ed ora delirava di bellezza perduta? E non solo, constatò sopprimendo a fatica un ghigno delle migliori iene, ma oltre ad esserne convinto sembrava anche persuaso del fatto che l’unica che potesse aiutarlo fosse Camille. Possibile che ci avesse involontariamente visto giusto? Senza riuscire a trattenere più di tanto le risate, si rivolse all’amica: -Magari se gli dai un bacio sciogli qualche strano incantesimo e gli restituisci la sua… ehm…. Bellezza.. chi può dirlo? Prova.- Chissà… forse avrebbe dovuto prepararsi ad essere schiantata di nuovo, stavolta non per errore… ma non aveva saputo resistere.
Edited by Caroline Dalton - 12/11/2013, 02:12
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