Scarabocchio su pietra., Hania,Alfier e Vagnard!

« Older   Newer »
  Share  
• Hania Awein Tirion•
TOPIC_ICON4  view post Posted on 7/3/2013, 19:28




Da poco era calata la sera sui giardini di Hogwarts.
Era una sera fredda,cupa e le nuvole mosse dal vento coprivano parzialmente la luna.
Hania non era in vena di passeggiate quel giorno,ma nessuno le avrebbe mai potuto togliere la sua boccata d'aria giornaliera.
Si trovava sotto un vecchio albero dalla corteccia resistente, le sue fronde riparavano dal vento l'esile figura della fanciulletta.
Era sola,silenziosa e ,seduta su una grande radice sporgente, si era appoggiata all'imponente tronco.
Vicino a lei vi era un grande masso,una pietra larga e relativamente piatta..non aveva altro da fare,cosi prese con le dita un piccolo sassolino scheggiato e chiaro ed iniziò a disegnare sulla pietra..cosa?
all inizio non lo sapeva neppure lei.
dopo qualche attimo,qualche cerchio e linea curva
trovò la giusta ispirazione e con impegno si immerse nella realizzazione di un nuovo schizzo per il suo prossimo ,forse doloroso, simbolo.
Uno dei tanti che già aveva inciso sulla sua pelle candida.
Era cosi,quella sera,con gli occhi grandi e chiari presi da quel disegno
mentre il vento le smuoveva i capelli con poca grazia,
infastidendola.
Di tanto in tanto rabbrividiva percependo il gelo nell'aria,ma non aveva portato con se' alcun mantello purtroppo.

 
Top
view post Posted on 7/3/2013, 23:13
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
3,923

Status:


Un bel giro di ronda in Giardino era quel che ci voleva per concludere una giornata. Cosa c'è di meglio di andare a dormire dopo aver punito qualcuno?
E la ronda è ancor più divertente se accompagnati...e che compagnia.
Di fianco a lui, camminava Alfier Demon, che nel breve periodo passato a Hogwarts era già riuscito a farsi una certa nomea, riguardante più che altro le sue qualità di Don Giovanni, quasi più velocemente di Vagnard stesso, sebbene per altri motivi. Il Prefetto ammise effettivamente a se stesso che si trattava di una bella figura, con un distinto charme. Ed era anche una bella persona, con il quale aveva scoperto condividere più di qualche punto.
La serata passò velocemente, tra chiacchiere di vario tipo, insulti a qualche professore, segreti inconfessabili, rabbie represse. D'altronde il Giardino era vasto e bisognava trovare una buona quantità di argomenti per riuscire a non annoiarsi nel perlustrarlo da cima a fondo, da bravo perfezionista quale era.
Da bravo perfezionista quale era avrebbe controllato ogni singolo meandro; se qualcuno si nascondeva lì, l'avrebbe scovato. Per poi giocarci un pochino, un po' come un Kneazle con un topo.

La serata sembrava concludersi con un nulla di fatto, cosa che scemò il buon umore del Prefetto, quando in lontananza distinse una figura antropomorfa.
Grugnì.
Che si trattasse semplicemente di un ramo? Beh, non restava che andare a controllare.
Fece cenno ad Alfier di seguirlo.
Più si avvicinava più i suoi occhi riuscivano a distinguere i contorni di una figura sempre più nitida, sempre più definita. Non altissima, lunghi capelli.
No, non poteva sbagliarsi.
Strinse forte il pomello del bastone, e sempre più forte lo batteva per terra ad ogni suo passo.
La vittima doveva sentire il suo arrivo.
Qualcuno stava andando incontro ad una grossa e grassa punizione.




Post di avvicinamento :fru:
 
Top
Alfiær Demon
view post Posted on 7/3/2013, 23:41




Non era la prima volta che osservava con fare interessante le ronde dei Prefetti o dei Caposcuola, ma quella era la prima che si accingeva a fare da aiutante ad uno di loro. Vedere "da dentro" quanto la cosa fosse divertente.
Vagnard von Kraus, neo Prefetto di Serpeverde e incubo di qualsiasi studente che fosse dal primo al settimo anno; l'aveva incontrato prima in Sala Grande e dopo una breve chiacchierata aveva concordato che forse quella sera il concasato aveva bisogno di una mano con la grande mole di lavoro a cui era sottoposto quotidianamente. Erano passati dalla Sala Grande al castello interno, per poi passare agli esterni dove c'era stato effettivamente il panico: ogni loro passo corrispondeva ad un'occhiata di terrore in più che gli veniva posta alternativamente da tutti gli studenti che li incrociavano. Qualcuno, più furbo, li aveva salutati e per tutta risposta si era beccato solo un'occhiata, nulla di più.
L'albino camminava a testa alta e sguardo fiero di fianco all'amico, uno dei pochi che fosse degno di portare quei colori e che dimostrava giornaliermente quanto teneva alla sua casata.
Un esempio da seguire per tutte le reclute, senza ombra di dubbio. Era un onore ed un piacere camminare di fianco ad una personalità come quella, tanto che il suo rispetto gli imponeva di non sovrapporsi troppo a lui quando c'era da fare un "richiamo" o da usare le maniere forti con qualcuno.
Quel bastone...era inquietante per chiunque. Ma denotava l'alto rango del suo compagno di casata.
Ad ogni modo, quando arrivarono in prossimità di uno dei grossi alberi che crescevano in giaridino, Vagnard si fermò, con il chiaro comportamento di chi ha avvistato qualcosa. Infatti non si fece attendere un cenno da parte sua di seguirlo, proprio in direzione dell'albero in questione; Alfier non ci aveva fatto troppo caso, distratto a guardarsi intorno alla ricerca di qualcun'altro da castigare a modo, sopratutto in una zona isolata come quella.
Il sorriso freddo e orgoglioso che stava portando dall'inizio di quel "giro", si tramutò improvvisamente in crudele e sinistro, quando anche gli occhi brace di Alfier notarono una figura umana alle pendici dell'albero.
E la cosa che ovviamente lo stuzzicò di più, era che non si trattava di un ragazzo.
 
Top
• Hania Awein Tirion•
view post Posted on 8/3/2013, 00:02




Tac..Tac..Tac.
Fu ciò che udì Hania. Qualcosa che si avvicinava.
Non avrebbe potuto percepire i passi,ma il bastone del prefetto colpiva di tanto in tanto i sassi sparsi nell'erba,
lo stesso bastone che attirò l'attenzione della ragazza.
Non sapeva che ora si fosse fatta,non sapeva da quanto era li.
Solo il vento si era fatto più forte e per l'albero iniziava a risultare difficile proteggerla dal freddo.
si voltò:
in lontananza scorse due figure ,senza ombra di dubbio maschili, che si avvicinavano a lei ed al suo caro albero con estrema sicurezza.
Non sapeva se preoccuparsi fosse la cosa migliore da fare,era troppo presa dai suoi pensieri per ragionarvi.
Di certo
,essendo una ragazza ed era sola di sera nel grande giardino del castello,
non poteva non essere incuriosita da due individui in avvicinamento.
si sollevò,lasciando la comoda posizione che aveva trovato fortuitamente.
Il vento forte continuava a scompigliarle i lunghi capelli mossi ,
si raccolse fra le sue stesse braccia nel tentativo di ripararsi dal freddo ,ma senza alcun successo.
sforzò la vista nel tentativo di distinguere più chiaramente nell'ombra quei due ragazzi,
ma non riuscendovi l'unica cosa che fece fu chiedere

- Chi va la' ?-

ed attese una risposta.

 
Top
view post Posted on 8/3/2013, 00:21
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
3,923

Status:


La figura, mano a mano, si palesò definitivamente. La sentenza definitiva fu data dalla voce in loro direzione, non certo la voce di un maschietto.
Ebbene, una ragazza.
Capelli rossi e divisa rossa ebbe a notare in un secondo momento. Grifondoro per tanto.
Magnifico, magnifico.


- E' tua -

sussurrò, senza staccare gli occhi dalla giovine.
Se prima era leggermente furioso, adesso era quasi entusiasta, ed un sadico ghigno apparve sul suo viso.
Il destinatario di quelle parole era chiaro, ed era certo che non avrebbe fatto obiezioni.
Nonostante questo avrebbe preso lui la parola, aveva intenzione di giocarci un po' prima di lasciarla al suo collega, non voleva certo privarsi di questo sacrosanto diritto. Ma non gliel'avrebbe rovinata. La ragazza dimostrava di essere piuttosto giovane.
Carne fresca, tenera...delicata. Andava trattata in una certa maniera.
Si leccò letteralmente i baffi a questo pensiero.

Si tolse la bombetta e lanciò il bastone in aria, per poi raccoglierlo con la mano sinistra, sfoderando nel mentre uno dei suoi più luminosi sorrisi. Presentarsi in quella maniera era ormai diventato un suo biglietto da visita. Un po' come quello che sarebbe accaduto in seguito, sebbene ogni volta si divertiva a variare.




- Vagnard von Kraus, Prefetto Serpeverde -



si presentò, porgendole la mano, con il suo solito accento tedesco.
Presto sarebbe cominciato lo show.

 
Top
Alfiær Demon
view post Posted on 8/3/2013, 01:03




E' tua.
Certe volte Alfier si cheideva come due semplici parole potessero fargli provargli l'impercettibile brivido che gli scorreva lungo la schiena quando veniva messo in condizione di pensare alla morbida pelle di una ragazza ed al suo odore di buono. Non di qualcosa in particolare, semplicemente a quell'odore di donna che faceva perdere la testa all'albino.
Alfier non disse o fece nulla, semplicemente ammicò un sorriso, quello freddo e deviato che gli era comparso poco prima alla vista della ragazza e che si allargò quando notò il colore della divisa, nonché i dettaglio del suo viso. E del suo corpo.
Gli occhi si soffermarono per un bel po' su di lei, quando insieme a Vagnard fu giunto vicino al luogo designato. Non avrebbe rifiutato quel regalo del compagno.
Il ragazzo mantenne saldo il sorrisetto sadico in volto e lasciando prima a Vagnard le dovute presentazioni, si avvicinò un po' in più alla ragazza porgendole la mano dalla parte del palmo, non in orizzontale come aveva fatto il compagno, mantenendo gli occhi fissi su quelli di lei.
Stette ben attento a non superare comunque il concasato in quanto vicinanza alla Grifondoro, il Prefetto doveva stare sempre qualche centimetro avanti, per non far sospettare nulla di quello che Alfier e Vagnard, sembravano aver concordato solo con un processo mentale.
-Trèsor, lei è il ritratto della solitudine. Alfier Demon, per servirla.-
Detto ciò, le rivolse un leggero inchino, senza perdere d'occhio il suo viso. Si poteva dire che fosse leggermente più giovane di Alfier, ma con una spiccata purezza ed innocenza disegnate sul volto che punsero direttamente al cuore dell'albino.
Amava doversi confrontare con studentesse dall'aspetto tanto ingenuo ed innocente, avevano sempre la carta in più da giocarsi rispetto a quello che dimostravano esteticamente a primo impatto.
Quella serata era cominciata bene e sarebbe finita ancora meglio...
 
Top
• Hania Awein Tirion•
view post Posted on 8/3/2013, 17:28




I due ragazzi giunsero vicino a lei.
Uno,il più vicino, era moro e maneggiava con agilità un bastone.
I raggi di luna davano una fioca luce,
ma quel poco bastò a farle riconoscere il colore verde dei suoi occhi.
le porse la mano
presentandosi
"Vagnard von Kraus, Prefetto Serpeverde"

Prefetto? Serpeverde?
Fantastico!! una giovane grifondoro sola di fronte ad un prefetto ,per di più serpeverde
e dall'insolito accento Tedesco.
Pensò

".. Bene,che tempismo. Dovevi decidere di uscire proprio stasera,vero Hania? .."

Dopo di che strinse la sua esile e candida mano in quella del Prefetto.

Attese a presentarsi quando notò che con lui vi era un secondo ragazzo,
dai capelli particolarmente chiari,quasi argentei, e dali occhi di un rosso intenso e non troppo acceso.
Costui si inchinò di fronte ad Hania,
presentandosi con garbo sospetto.
L'ultima volta che qualcuno si era inchinato a lei, era stato in occasione di un ballo
e lo spasimante si era rivelato un grande calpestatore di punte!

Anche se insospettita,
ma non ancora intimorita da quei due che davano l'impressione di aver in mente chi lo sa quale malvagio piano,
la fanciulla sfioggiò uno dei suoi migliori accenni ad un sorriso
e le sue rosee labbra si incurvarono lievemente.
chinò di pochi gradi la testolina castana da una parte,incuriosita da quell atteggiamento cosi galante.
posò con delicatezza la mano su quella di Alfier e disse,
finalmente:

-" Piacere. Hania Awein Tirion.-

 
Top
view post Posted on 8/3/2013, 18:00
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
3,923

Status:


Quantomeno i Grifondoro avevano la buona abitudine di presentarsi...non come quella Tassa a cui era stato costretto a spaccare i denti.
Meglio così, non si sarebbe sporcato le mani.
Invece le appoggiò entrambe sul pomello del bastone, ben piantato in terra, poggiando sul dorso di esse il mento.
Notò per qualche secondo il lavoretto artistico della ragazza. Evidentemente era lì da sola a perdere tempo, non vi erano terze persone. Molto meglio così.
Spostò nuovamente lo sguardo verso la giovine.
Sarebbe andato subito al punto.
Memorizzato il nome della donzella, con gesto rapido tirò fuori un orologio da tasca di oro massiccio, oggetto abbastanza caro alla sua Famiglia. Lo aprì e consultò l'orario, per poi richiuderlo.


- Probabilmente Lei è nuova di qui, Signorina. Si dia il caso che in questo Castello vi sono delle regole, ed una di queste è il Coprifuoco. -

attese qualche secondo prima di proseguire, affinchè comprendesse ogni parola. Non sia mai che fosse tarda.

- In quanto Prefetto sono tenuto assieme agli altri ad eseguire ronde notturne, per controllare chi trasgredisce questa o altre regole. Penso sia tutto chiaro fino a qui, nevvero? -

altro silenzio, poi scambiò uno sguardo complice con Demon.

- A questo punto direi che si trova nei guai, Signorina. Sono pertanto combattuto. -

staccò il viso dalle mani ed allargò le braccia, per poi restringerle e continuare il discorso

- La potrei punire...togliendo punti, tanti punti a Grifondoro...chissà...magari potrei anche proporre la Sua espulsione... -

disse, spostando per un microsecondo lo sguardo sullo stemma presente sulla divisa. Rapidamente puntò il bastone verso la ragazza, indicando il pomello a pochi millimetri dal collo.

- Ma potrei anche lasciar correre se...ne valesse la pena...non so se mi spiego. -


Concluse, lasciando scorrere il bastone per il collo, poi lentamente giù, sempre più giù. Arrivato al ventre si sarebbe fermato.
Si voltò quindi verso Demon.

- Lei cosa pensa di tutto questo, Herr Demon? -

Il ragazzo a fianco a lui, al profumo di Donna aveva la stessa reazione di un Vampiro alla vista del sangue, e in tale maniera aveva bisogno di trarne nutrimento, non solo per placarlo, ma per il corretto sviluppo psicofisico del giovane.
E lui, dall'alto della sua magnanimità, gli avrebbe procacciato il cibo.


 
Top
Alfiær Demon
view post Posted on 8/3/2013, 23:28




La Grifondoro posò la sua mano delicata, su quella offerta da Alfier dopo aver stretto quella di Vagnard; il tocco fu dolcissimo e l'albino non fece nulla, se non avvicinare lentamente le proprie labbra a quella candida pelle, per sentire più da vicino l'odore e cominciare a saggiare lo splendido sapore che gli veniva lasciato sulla labbra.
Chiuse gli occhi, concentrandosi e inspirando a fondo ma silenziosamente, godendosi quell'attimo così verosimilmente intimo, in tutta la sua magnificenza. Poi aprì di nuovo gli occhi e alla stessa delicatezza con cui la mano gli era stata data, la riconsegnò alla legittima proprietaria (almeno fino a quel momento).
Questo perché, ascoltò interessato il monologo di Vagnard, scambiando occhiate complici quando il Prefetto gliele rivolgeva e mantenendo una certa compostezza, seppur le labbra, ancora tagliate da quel sorriso cattivo e infame, non accennavano a tornare al loro posto.
Due braci, gli occhi di Alfier, rimanevano fissi sulla Grifona.
Interpellato da Vagnard con una domanda che era ovviamente più che retorica, Alfier non esitò a rispondere, tirando fuori un tono caldo, sensuale.
-La sua voce ha scolpito nell'aria parole sacrosante, Von Kraus.-
Mentre lo diceva, il sorriso si allargò in una divertita smorfia di insano piacere che cominciava a trasmettergli al cervello le immagini di quella ragazzina tremula e implorante che gli chiedeva pietà. Cosa che non sarebbe mai avvenuta.
-Anzi, le dirò amico mio, per me non sta adempiendo a pieno ai suoi doveri di Prefetto. La ragazza va assolutamente segnalata per l'espulsione. Tuttavia...-
Si interruppe per fare qualche passo in direzione della vittima designata a placare l'onda di piacere ed eccitazione che gli stava salendo dentro dal ventre. Vagnard era riuscito a dare il giusto appeal e la giusta partenza al tutto. Forse nemmeno Alfier avrebbe saputo fare di meglio.
-...suppongo ci sia la possibilità che la Signorina Tirion riesca nell'intento di farci dimenticare quest'infelice faccenda...-
L'albino cominciò a spostarsi verso la destra della studentessa, fermandosi poi alle sue spalle, ad una distanza che poteva essere definita di "sicurezza". Avrebbe potuto facilmente afferrarla per i capelli, farla cadere per terra ed infine chiesto a Vagnard (ed al suo bastone) di cominciare in una punizione esemplare.
Da quella distanza sentiva l'odore dei suoi capelli, un'odore che stava prendendo Alfier per il collo e gli ordinava di affondare il viso in quella bella chioma invitante, andando alla ricerca di ogni minimo dettaglio che quel corpo gli offriva.
Ebbe un fremito, ma lo controllò a dovere, in quell'occasione.
 
Top
• Hania Awein Tirion•
view post Posted on 9/3/2013, 00:05




... Per Hania quei pochi attimi trascorsero lentamente.troppo lentamente!...
Dalla quiete del suo albero
si ritrovò d un tratto sfiorata fnio al ventre dal gelido bastone del Prefetto e bloccata alle spalle dal compagno.
Cosa diamine avevano in mente quei due serpeverde?
Hania poteva sentire il respiro lieve di Alfier sulle sue spalle a malapena scoperte dal maglioncino.
Quello scorrere inquietante del bastone sul suo corpo,fin dal collo,le arrestò il respiro ed i suoi occhi si fermarono su quelli di Vagnard.
cosa stava accadendo?

" Ma potrei anche lasciar correre se...ne valesse la pena...non so se mi spiego."

Hania non poteva credere di trovarsi in una situazione simile: messa all'angolo,bloccata dai due. Di sera. Da sola.
Si prese qualche secondo per riflettere in silenzio,senza muoversi e ben dritta con la schiena.Di certo non era una di quelle situazioni che invogliavano a rilassare anima e corpo!

Fece un breve sospiro,dopo di che con delicatezza e mantenendo il solito autocontrollo posò la punta delle dita sul bastone che si era fermato sul suo ventre
e lo scostò,allontanandolo da se' di qualche centimetro.

-"Beh..a dire il vero non credo di aver capito bene a cosa vi riferite.."-

Disse
fingendo che nulla di ciò che stava accadendo fosse bizzarro.
accennò ,anzi, un breve sorriso.molto breve.

-" ammetto di non aver badato all'ora..e di essermi fatta prendere dai miei pensieri.
Ma,forse mi sbaglio,avete un modo assai particolare di rivolgervi ad una ragazza sola..
non credete? "-


Chiese,con tutta calma, rivolgendo al ragazzo di fronte a lei
il suo solito profondo sguardo.

 
Top
Alfiær Demon
view post Posted on 9/3/2013, 00:44




Quell'odore gli riempiva il cervello di sensazioni.
Le parole di Hania furono solo un sottofondo a quell'inebriante senso di smarrimento che Alfier provò per qualche secondo. Cominciava a diventare incontrollabile e le mani già gli fremevano.
Gli sfuggì una risatina incontrollata, con tono basso e già perso nell'eccitazione del solo pensiero di poter mettere le mani sull'ennesimo fiore catturato nell'enorme ed innocente campo della sensualità...
"Ma,forse mi sbaglio,avete un modo assai particolare di rivolgervi ad una ragazza sola..non credete?"
Le mani di Alfier si posarono delicate sul collo di Hania, scostando lentamente dal bordo il maglioncino che le copriva le spalle...il tocco con quella pelle delicata lo fece avvicinare alla schiena di lei, mentre le sue labbra si posavano sull'orecchio di miss Tirion.
-Lei sbaglia, signorina. Non è di certo una ragazza sola quella a cui ci stiamo rivolgendo, ma un diamante dalla punta bella appuntita. Una di quelle che potrebbe graffiare senza farti sentire dolore, trasmettendoti il suo inestimabile valore solo con un tocco.-
Il tono era una sussurro che sfiorava l'orecchio piccolo e maledettamente attraente della Grifondoro; le mani del Serpeverde cominciare a massaggiare con decisione ma con la stessa delicatezza del tocco di prima, le spalle di Hania, cercando di metterla a suo agio, rilassandola.
Con le labbra sfiorò delicatamente l'orecchio di lei, ricoprendolo di pochi e sensuali baci sulla parte superiore di questo, accompagnati da un sorriso malizioso e di pura goduria; gli occhi dell'albino, invece spaziavano da un'ermetica chiusura, al collo della Grifondoro, passando in ultimo a Vagnard, cercando l'intesa che sicuramente non sarebbe mancata.
-Magari deliziare i nostri sensi con le sue labbra, potrebbe essere la soluzione migliore per farci ritirare tutti sani e salvi ai rispettivi dormitori...-
L'ennesimo sussurro, dritto nel suo orecchio. Questa volta oltre all'ormai già assodata malizia che di forza si era insinuata nella voce bassa di Alfier, un'orecchio attento e sensibile (come sicuramente era quello della Grifondoro), avrebbe potuto udire anche un velo di minaccia, teso a non lasciare nessun'altra scelta se non quella alla di lei "sfortunata" ritardataria.
Abbandonare Hogwarts o comprarsi le simpatie dei suoi aguzzini con tutta la dolcezza che una Grifondoro poteva donare?
Ad ogni modo, quella era una risposta che solo i posteri avrebbe potuto dare: sarebbe cominciato seduta stante l'incubo della Grifoncella; Alfier smise improvvisamente di massaggiare e regalando alla ragazza un ultimo bacio, fece una leggera pressione sulla schiena di Hania, spingendola in direzione di Vagnard.
Alla fine, non era così sadicamente presuntuoso nel cibarsi da solo, senza lasciare nulla a chi poi, era stato l'artefice di quella caccia...

Edited by Alfiær Demon - 9/3/2013, 01:17
 
Top
view post Posted on 9/3/2013, 01:26
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
3,923

Status:


Osservò con attenzione ogni singola mossa del suo Concasato con sguardo serios. Andava tenuto d'occhio, andava domato. Se si lasciava prendere era la fine. Ma se si era trattenuto fino a quel momento, è perchè aveva capito che l'occasione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.
Ed evidentemente, come lui aveva un piano.
Forse lo stesso.
E lui l'avrebbe aiutato nel suo intento.
Ne ebbe conferma quando, a seguito di gesta e parole, tentò di scambiare con lui sguardi eloquenti.
Annuì impercettibilmente, mentre dentro di sè ghignava sguaiatamente.
Alfier Demon non era solo un Don Giovanni, ma un vero e proprio Artista, nel vero senso della parola. Quel giorno, ne era certo, avrebbe passato una nottata da Re, e se la meritava, eccome se se la meritava.

In corrispondenza delle sue parole, abbassò il bastone come a voler porre fine alle ostilità, ammesso che ve ne fossero mai state, e cominciò, a piccoli passi, ad avvicinarsi alla ragazza, probabilmente troppo distratta dai sicuramente suadenti baci di Demon per poter preoccuparsi di lui.
E proprio su questo puntava.
Anche perchè non aveva cattive intenzioni, sebbene a breve avrebbe potuto dare quest'impressione. Lui era solo un piccolo ingranaggio del grande gioco a cui stavano partecipando le tre persone presenti.
Non appena vide Alfier dare un ultimo bacio alla giovane, capì che era il momento; era arrivato il suo momento, la palla passava a lui. Oramai erano sincronizzati alla perfezione, due cervelli che ragionavano alla stessa maniera.
Ed ecco la leggera spinta.
Improvvisamente, con gesto rapido, fece per spostare le braccia della giovane, in maniera tale che risultassero avvinghiate attorno al collo del Prefetto, i due corpi attaccati l'uno all'altro grazie alla spinta di Demon.
Il gioco stava entrando nel vivo.

 
Top
• Hania Awein Tirion•
view post Posted on 9/3/2013, 19:37




...La piccola preda di due Leoni...
Alfier si avvicinò a lei
le scostò i capelli,scoprendo il collo...poteva sentire il suo respiro.
Rimase immobile
ferma come la roccia su cui aveva scarabocchiato
...
Percepì poi i lievi baci del Serpeverde sulla sua pelle
Il suo stomaco si chiuse ,si accartocciò come il foglio di un poeta insoddisfatto.
Avrebbe gridato,forse, se la sue corde vocali non si fossero compresse nella gola stretta.
Dei brividi le percorsero la schiena.. dal collo e fin giù per le gambe.
Non comprese se fosse paura,ma in quell'uragano di sensazioni che le bloccavano corpo e voce vi era sicuramente l'impressione di non essere adatta a quel genere di approccio.
Era una di quelle tipiche ragazze che se ne stavano in dispare in Biblioteca e di poche parole durante i pasti nella sala grande.

una frase:

"Magari deliziare i nostri sensi con le sue labbra, potrebbe essere la soluzione migliore per farci ritirare tutti sani e salvi ai rispettivi dormitori.."

cosa? un bacio?
perchè avrebbe mai dovuto concedere le sue labbra a due estranei,serpeverde, dall'area presuntuosa e così poco educati con lei?

-" Dunque..mi minacciate? è questo che devo intendere? ..."-

un secondo di silenzio,ancora fra le grinfie dell'albino.
D un tratto si ritrovò spinta fra le braccia di Vagnard:
Le sue braccia erano ormai avvolte attorno al collo del prefetto.
perchè? perchè mai quei due si comportavano in quel modo?
Hania non sapeva cosa fare..non voleva certo concedersi a minacce simili.
quale scelta poteva avere se non quella di temporeggiare?

-" .. Vi comportate così con tutte le Grifondoro che introntrate in giardino,signori? .."-

Chiese a Vagnard, fissandolo negli occhi a pochi centimetri dal suo naso.
Tentò,Lei,di scovare nello sguardo di lui qualcosa di particolare... un cenno di esitazione,di pentimento.Ma niente.
Lo scrutava coi suoi occhi color ghiaccio e non trovava niente.

 
Top
view post Posted on 10/3/2013, 14:49
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
381

Status:


Una passeggiata fin troppo tranquilla si era rivelata quella che doveva essere la ronda serale.
Il calare della notte era stato piatto, gli studenti erano nei rispettivi ed accoglienti dormitori, nessuna anima avrebbe subito il tagliente richiamo della Prefetta che, sola, camminava lentamente appena fuori dal Castello, gettando occhiate qui e là per assicurarsi che tutto fosse silenzioso e privo di accenni di vita.
Si apprestava dunque a rientrare nuovamente nelle fauci di Hogwarts, quando i suoi occhi percepirono qualcosa che turbava la perfezione del paesaggio. Da buona cercatrice, forse aveva individuato l'intruso in un ambiente che avrebbe invece dovuto essere lineare e immobile come una fotografia babbana.
Lentamente, voltò lo sguardo nella direzione in cui aveva notato l'imperfezione, e distinse delle figure.
Dannati studentelli. Ma non avevano nulla di meglio da fare, la sera, che violare le regole? Sarebbero stati puniti, oh sì, anche solo per averla fatta scomodare deviando il regolare percorso di ronda.
A passi ben misurati, rigidi, iniziò a percorrere la frazione di giardino che la separava dal gruppetto, le cui sagome erano ancora confuse per via dell'oscurità.
Fu solo avvicinandosi che riuscì a dare una forma sommaria alle figure, tre, per la precisione. C'era un maschio, poco distante da due persone "avvinghiate", molto probabilmente un maschio ed una femmina, riconosciuta per via della capigliatura folta e lunga.
Cosa diamine stava accadendo laggiù? Due maschi ed una sola femmina, in una posa alquanto dubbia... che fosse stata trascinata lì dai due? Oppure era stata lei a condurli lì con un preciso fine?
In ogni caso, la questione andava chiarita, e dei provvedimenti sarebbero stati presi senz'altro.
Da quella posizione e con quella scarsa luminosità non sarebbe riuscita a dire di chi si trattasse, né a specificare la casata di appartenenza. Aveva avuto solo una prima visione della situazione, era il momento di passare all'identificazione e alla relativa punizione. Probabilmente l'avrebbero vista avvicinarsi, ed un occhio acuto l'avrebbe perfino riconosciuta, magari dai lunghi capelli che si agitavano fluidi ad ogni passo, mossi dal lieve vento che accompagnava la serata.
Tutto era ancora da decidere, chissà, magari i ragazzi avrebbero tentato di dare una differente spiegazione dei fatti, oppure i due abbracciati avrebbero mollato la presa rapidamente per nascordere un possibile misfatto. Quell'indefinita immagine che si prostrava di fronte ai suoi occhi, tuttavia, era ormai perfettamente impressa nella sua mente, e non si poteva negare che avesse dell'ambiguo.
Qualcuno non l'avrebbe passata liscia, quella sera.
Questo era certo.



Post di avvicinamento.
 
Top
Alfiær Demon
view post Posted on 10/3/2013, 17:29




Alfier si lasciò sfuggire una risata realmente divertita, seppur l'intonazione di questa non offriva alcunché di rassicurante.
Quando Vagnard si posò le braccia della ragazza attorno alle braccia, ebbe il segnale evidente che aveva capito (anche se Alfier non aveva dubitato nemmeno per un secondo di quello); poco prima di intraprendere la loro scenetta con Hania, aveva discusso degli orari delle ronde e di tutti i suoi partecipanti. Il Prefetto gli aveva detto che era difficile vedere qualcuno che facesse compagnia a lui e Talìa...e che spesso e ovviamente in maniera del tutto casuale il percorso dei due prefetti si incrociava proprio in giardino, dove c'era maggior necessità di più controllo per scovare gli studenti nascosti o appartati negli angoli più remoti dei confini della proprietà di Hogwarts.
Siccome della ragazza non c'era stata traccia fino a quel momento, Alfier aveva pensato bene (e di condividere quel pensiero con il concasato) di fare una piccola riunione di famiglia proprio lì, considerando pure che erano in due uomini ed una sola ragazza. Poco carina come cosa.
Nel mentre che Alfier rideva di gusto, poté ad ogni caso notare un'ombra dagli evidenti dettagli femminili, che si avvicinava da dove poco prima avevano fatto il loro ingresso i due Serpeverde. Non sapeva perché, ma improvvisamente l'albino smise di ridere, concedendosi soltanto un piccolo ghigno in volto.
Talìa Blackstorm non era di certo famosa per la dose di coccole che riservava agli studenti di altre casate, in maniera ancora più marcata poi quando c'era la necessità di punire qualcuno che non fosse di Serpeverde.
In quella bellissima serata fredda ma a cielo sgombro, si prevedeva pioggia...un bel temporale.
Gli occhi rossi di Alfier rimasero fissi ad osservare la figura della ragazza che si avvicinava: non poteva che essere Talìa a quell'ora e con quel passo tanto deciso che si avvicinava; se poi si considerava il verde che riusciva ad intravedersi lucente anche in quella serata...
Non voleva di certo interrompere il compagno nel suo meritato divertimento serale, ma quanto meno prima che la ragazza si avvicinasse doveva quanto meno avvertirlo di fingersi sorpreso dell'abbraccio di Hania, così che la Blackstorm non avesse avuto nulla da dire al loro comportamento...
-Von Kraus...-
Chiamò Alfier, tenendo gli occhi fissi sulla ragazza che si avvicinava, con un ghigno stampato in faccia che diventava sempre più serio e freddo ad ogni secondo che la distanza tra il gruppetto e la nuova arrivata diminuiva.
 
Top
88 replies since 7/3/2013, 19:28   2612 views
  Share