Hogwarts Awards 2013

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Arya Von Eis
view post Posted on 23/6/2013, 02:59




*Sì no ma cioè parliamone...m'imbatto del tutto casualmente con una figura nel bel mezzo di una festa che nulla ha da invidiare ai trip che può farsi il mago di Oz e mi ritrovo a dover abbandonare le mie noci di cocco, con tanta fatica rubate a Luxuria, per salire con questa pazza squinternata che, per quanto ne so, potrebbe essere la strega cattiva di hansel e gretel, a far che?*

Si ritrovò con una targhetta in mano

*E che ci devo fare io con questa? Mangiarla? almeno gli altri due avevano la casetta di marzapane e a me tocca una targhetta, uff non ci sono più le streghe di una volta*

La ragazzina appena catapultata sul palco si ritrovò in centro alla stanza con la targhetta in mano, l'indicazione di dover premiare la più bella e una bacchetta puntata alla gola...

-Giuro sono innocente-

La sua voce si sentì amplificata per tutta la sala e si ritrovò gli occhi di tutti, o quasi, addosso (ci sarebbero da escludere ancora il professore matto che ballava intorno al fuoco e la ministra sull'alticcio andante che probabilmente pensava ormai di vedere le caprette che le facevano ciao, e sicuramente qualcun altro perso tra alcol e probabilmente allucinogeni vari)

*Figura di M degna di Gazza*

Sistemandosi la camicia si preparò in fretta il discorso

-Nel mezzo del cammin in questa festa mi ritrovai per una folla fitta che la diritta via era smarrita, ma nel rotear di cocchi m'imbattei in una targhetta...non Beatrice è la nostra musa, ma la signorina Arwen Antares Vega Haryin è di Hogwarts la più bella-

Mostrò al pubblico la targhetta chiamando la vincitrice sul palco per il ritiro del premio...

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view post Posted on 24/6/2013, 00:49
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Starsene rannicchiati in un angolo a soffiare e guardare gli altri era decisamente un'attività interessante e appagante. Primo, perché nessuno ti scocciava. Secondo, perché nessuno (una corva a caso) ti dava ordini. Terzo, perché nessuno ti scocciava. Quarto, perché potevi ridere sotto i baffi (di una Darling a caso). Quinto, perché nessuno ti scocciava. E sesto, cosa più importante di tutte, di vitale insopprimibile rilevanza... perché nessuno ti scocciava. Se a ciò si aggiungeva la lunghiiiissima attesa nel mentre che quella scellerata della sua complice si decideva a darsi una mossa con quella festa, era chiaro che poteva anche cominciare a mettere radici.

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E in effetti, le sue estremità stavano giusto cominciando a germogliare, quando due eventi tornarono ad allietare il suo vispo e gentilmente odioso (?) sguardo demoniaco.
Il primo era il procedimento di insaccamento del Caposcuola Grifondoro in un'armatura nuova scintillante, decisamente più consona ad affrontare l'idilliaca scena stucchevole che si prospettava per i minuti successivi. Dopotutto, si ritrovò a riflettere snudando le affilatissime e scintillanti zanne, quel ragazzo poteva essere davvero un bel pezzo di carne: una volta salato, con l'aggiunta di erbe, spezie e conservanti, avrebbe potuto fare al caso suo. Ma ci sarebbe certamente ritornata su più tardi.
C'era poi il secondo evento: pareva che quella stordita della cornacchia avesse accalappiato una povera vittima. Solo che c'era un problema fondamentale: il fido supremo essere bestiale e vittimizzato... era solo lei.


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Con furia improvvisa scrollò la chioma ed emise un ruggito che avrebbe fatto tremare le pareti, se solo le pareti avessero avuto voglia di tremare, o la decenza di farlo. Dispiegò ancora una volta le sue possenti ali e puntò dritta dritta la piccola giocoliera farlocca che stava usurpando il suo posto alla destra del potere. Aveva sentito dire che quello strano (succulento ) essere prediligeva l'oscurità della notte per stringere le sue malefiche alleanze: ma checché si dicesse, fino a prova contraria i demoni divoravano coloro che si dichiaravano così apertamente, impunemente, orrendamente innocenti.

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-Nel mezzo del cammin in questa festa mi ritrovai per una folla fitta che la diritta via era smarrita, ma nel rotear di cocchi m'imbattei in una targhetta...non Beatrice è la nostra musa, ma la signorina Arwen Antares Vega Haryin è di Hogwarts la più bella-

Si sgonfiò di botto come un palloncino bucato, a un palmo di naso dalla fanciulla. In effetti, con quelle parole che di certo decantavano la verità nella sua forma più pura, non poteva che essere essa stessa espressione dei più alti e nobili sentimenti. Poteva vedere attraverso la certezza inconfutabile di quel che aveva detto tutta la beltà dell'animo suo poetico.
Guardando la targhetta, però, la colse un dubbio esistenziale: poteva essere insieme la Bella e la Bestia? Se la Bestia è allegra e saggia, e la Bella è sonnolenta e idioteggiante, se la Bestia ruba il corpo alla seconda, si potrebbe dire che la seconda viva in parte nella Bestia, e che dunque la Bestia prenda ad essere in realtà la Bella stessa?
Grugnì afflitta, e l'afflizione le portò fame: aveva la ragazza davanti, ma era stata troppo dolce nel consegnarle il suo premio, avrebbe potuto procurarle un mal di pancia. Avrebbe sempre potuto allearsi con lei contro la cornacchia.
Per togliersi d'imbarazzo ruggì nuovamente sonoramente per ringraziare elegantemente il pubblico. In effetti, avrebbe potuto parlare, ma il tentativo con la bionda di prima l'aveva lasciata senza speranze nel genere umano.

 
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Arya Von Eis
view post Posted on 24/6/2013, 01:25




Con la targhetta ancora in mano fu colta da un improvviso terrore che per poco non le fecero perdere la presa così da rovinar il tanto ambito premio per poi scagliarsi contro l'ira della bella, in quel momento bestia, che le si parava innanzi con aria minacciosa...

Bestia

*Se la bella può esser bestia la bestia può esser bella*

E nel notar l'attimo di titubanza di quell'essere di fronte a lei decise di giocarsi la carta dell'adulazione nella speranza di non diventar pranzetto...
Il ruggito la destò dai suoi pensieri con lo sguardo più adorante possibile iniziò l'adulazione


-Com'è possibile che cotanta beltà si manifesti a noi in così brutal modo? Un soave ruggito può spaventare i suoi ammiranti spettatori, il suo splendore è indubbiamente la nostra luce attraverso questa buia notte, se noi potessimo vedere la sua divina bellezza e udire la sua soave voce nella loro forma pura, al di là di questa fittizia maschera che ora indossa entreremmo in quello stato di beatitudine che la sua presenza porta...-

*E ora prega, che se non funziona passerai il resto della festa nella pancia della bestia *

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Vincent Hawkins
view post Posted on 24/6/2013, 10:44




-EVRIBADI DENS NAU!-
Su queste note soavi una delle finestre della Sala Grande andò in pezzi, consentendo l'accesso a un tappeto volante acquistato appena qualche secondo prima su "Amagon".
Consegna rapidissima, quasi immediata, sembrava davvero magia! Certo, il nickname della venditrice - tal "Scaro(line)Crow1621" - gli sembrava quantomeno sospetto... Ma perché preoccuparsene? Aveva concluso un affare che non avrebbe esitato a definire "magicamente meraviglioso".

-Magicamente meraviglioso, studenti, docenti e bizzarre bestie con l'uniforme di Tassorosso!-
Ecco, appunto.
Perché però se il tappeto magico e magicissimo era arrivato nel suo studio in tempi inumanamente brevi - oh, ecco! Forse la venditrice di scendiletti online era una strega! - Vincent si era presentato con cotanto ritardo a quella cerimonia così sobria e formale?
Compiti della massima urgenza e responsabilità, dirà qualcuno.
...
No? Nessuno lo dice?
...
Ok, almeno un pensierino piccino picciò?
...
...
...

-MA ANNATE A MORI' AMMAZZATI, OH!- gridò rivolto al Nulla più profondo, incurante delle occhiate sconvolte e strabiche del pubblico sottostante.
Anzi, per enfatizzate il concetto pubblicò anche un nuovo, strappalacrime post nel "Topic dello sfogo", altrimenti noto come "Rendiamo pubblici i miei problemi e gettiamo qualche svarione arrandom che qui Carolina e Camilla non mi possono bannare, muhahah".

*Il mondo mi odia,
nessuno nota la mia aura di figaggine.
Cazzommerda, ho pure pimpato il tappeto!*
In effetti allo scendiletto rigorosamente siamese - come ogni buon tappeto che si rispetti - erano state applicate delle eleganti borchie e qualche neon blu. Senza dimenticare la luminosa palla da discoteca, i dadi di peluche neri e verdi e la marmitta truccata.
Vincent sbuffò e pestò i piedi: magari per divertirsi avrebbe potuto fare il giuoco del piccione nel calice di qualcuno...
Stava già per calarsi i pantaloni quando una voce simile allo stridio di un artiglio sulla lavagna ebbe l'effetto di fargli girare la testa.
Oh, la delicata melodicità degna di un drago con una tagliola applicata sul basso ventre! Oh, la dolce e sinuosa Celine Dalton!
...
No, aspè, com'è che si chiamava? Courtney? Catherine?
...
Beh, poco contava, l'importante era che da mesi la leggiadra fanciulla - che, a quanto pareva, stava trascinando per i capelli un'urlante studentessa - lo tormentava con messaggi che rasentavano l'isterico.
Era Ammmmmore, quello con la "A" maiuscola e con cinque "M", perché il cinque era il suo numero preferito.
Non gliene fregava nulla se Clitemnestra avesse dodici, ventotto o settantaquattro anni (per quanto l'ultima opzione pareva la più probabile): voleva Ammmmmarla con tutto se stesso, rimembrando i giorni felici del passato, quando lei timidamente tentava di crocifiggerlo con delle bacchette da sushi e lui moriva d'Ammmmmore platonico e socratico per lei.

-Corinne!- urlò fuori di sé, gli occhi lacrimanti e la bava alla bocca. Probabilmente per colpa della borchia di quindici centimetri su cui si era seduto.
-Cassandra!- ripeté, stavolta con un tono di voce meno virile, in perfetto stile baronetto francese del millesettecento e rotti.
-Cecilia!-
Il terzo urlo fu seguito da un'esplosione della marmitta che incenerì lo stendardo di Corvonero e la parte posteriore del tappeto volante che, sulle note graffianti de "Il mondo è mio", si schiantò sul tavolo degli alcolici.
Vincent ne riemerse tenendo tra le mani un'esorbitante quantità di boccali di birra, sorridendo con fare maniacale.

-Cosh'è tutto queshto shbishbigliare? Volete shvegliare tutto il vishinato? VISHINATO!-
Due oche ancheggianti che passavano di lì lo scrutarono disgustate.
-Oh, assomigliate vaghissimamente a due mie vecchie conoscenze... Mumble, rimumble e mumbleggio ancora... Forse Camille Deneuve Depardieu Saint-Laurent Pompadour e Carla Dalton?-
Il pensiero dell'avvenente, attraente, affascinente Chloe Dalton gli fece fare un balzo: balzo che, nella sua completa inatleticità, rivelò la nuova mise di Vincent. Molto focosa, andava detto. Nel senso che era stata provocata dal principio d'incendio del suo scendiletto prediletto. Lo ammetto.
I suoi
favolosi pantaloni color del sole d'Oriente erano stati scorciati di svariati centimetri, giungendo ora a carezargli leggiadramente la parte superiore del ginocchio. L'inizio della rotula, insomma, quella roba lì.
L'elegante camicia rosa salmone esultante appena giunto nel Mar dei Sargassi era stata trasformata in una virilissima T-shirt con scollo a V e piuttosto aderente.
Vincent sbatté le palpebre.

-Ma... Questa è magia... Dev'essere opera... DEI FANTAGENITORI!- strillò istericamente venendo scosso da un brivido riconducibile a una crisi epilettica.
Per non dare ulteriormente nell'occhio con quell'abbigliamento poco consono all'eleganza della serata in corso, decise di salire su un tavolo e di canticchiare qualcosa di sobrio e...

-UEIC MI AP! BIFOR IU GOGO! DON LIV MI ENGIN ON LAIC E IOIO!-
 
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Persefone D. Bennet
view post Posted on 25/6/2013, 18:54




Persa...Inequivocabilmente, indiscutibilmente, evidentemente, palesemente, straordinariamente, crudelmente, avidamente (?), inesorabilmente... SMARRITA nel leggere tutti quei post lunghissimi di tutti i partecipanti alla festa, riprendevo la scena laddove l'avevo lasciata...
Niente...Non c'era niente da fare...Il bel Caposcuola, agghindato dalla mia diabolica Carolina (!) ed ammirato dalla mia adorata, angelica, Tassorosso, non mi considerava.
Povera me!
Misera, sola, solitaria come un vermetto strisciante tornavo al centro della sala.
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L'abito sobrio e grazioso non era bastato...Gli occhi febbricitanti nemmeno...Le labbra a canotto pure.
Non c'era speranza per me...
Non restava altro che dedicarmi...Alla mia diabolica, angelica, adorata Tassorosso!
Avrei scatenato tutta la mia Ira, il mio Furore, la mia Follia contro di lei!
Ma come?!
Poi una visione oscurò tutto...Come occhio di bue vedevo quella bella targhetta nelle mani della mia adorata e...
Chissà perché, senza alcuna ragionevole ragione che potesse dare adito alla mia ragione di avere ragione, ero felice!
Mi piacciono i premi. Dovrebbero essere tutti...Tutti...MIEI!!!!
Allungavo la zampetta da bruco (?) e cercavo di accaparrarmi il premio! (E QUI VOGLIO IL MASTER CHE DECRETI L'ESITO DELLA MIA AZIONE!!!)
Nel frattempo guardavo con uno dei miei occhi (?) Carolina.
E per me????
Le avrei presto anche io fatto un bel regalino di nome...FUCO LINDO!

 
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view post Posted on 26/6/2013, 17:57
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Il Fato

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Chi osava disturbare la sua suprema supremazia onnipresente ed onnifacente ?
Si poteva dire onnifacente? :confused: Era LUI il Fato, e se decideva che si poteva dire allora si poteva dire :addit:
Dove era rimasto? (mise un fermo immagine, così giusto per far scena)

Ah! Ecco; era stato disturbato per un furto. :mah:

Le zampette da bruco erano corte per arrivare al premio per la più bella, ma poiché egli era il Master, Colui Che Tutto Può, al premio suddetto spuntarono le ali.
Svolazzando allegramente la targhetta prese il volo abbandonando la presa della Tassorosso.
Saltellando senza sosta la Preside agitava le zampette da bruco urlando
-È MIO, È MIO...-
E lo agguantò.
Quella scena gli ricordava tanto la famosa mela della discordia, quella che portò scompiglio alle nozze di Teti e Peleo, generando la rissa epocale tra le tre dee più vanitose della tavolata.

Dopo aver fatto comparire dal nulla un trono fluttuante, si accomodò. Al sonoro schiocco delle sue dita comparve un pentolone pieno di pop corn, inforco degli occhiali 3D per gustarsi la scena in 6 dimensioni (ebbene si, IO posso permettermelo) e si gustò la scena a seguire.

 
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view post Posted on 30/6/2013, 00:06
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Ok, da quanto non rispondeva più agli Awards? Non se lo ricordava più. E no, per lei non valeva come per Persefone, non se n’era dimenticata (e come avrebbe potuto con una certa tassa rompiscatole che ogni tre per due glielo ricordava su Skype? “Rispondi agli Awards” “rispondi alla quest”… chissà come mai però le faceva notare solo cose che riguardavano lei…. Uhm.. quello sarebbe stato un dettaglio da appurare. Ma che era successo nel frattempo? La serpina nottambula aveva eseguito i suoi ordini e dato il premio alla.. più bella? Inarcò un sopracciglio scettica: che razza di gusti aveva la gente, se quella era la più bella di Hogwarts tremava al pensiero di cosa sarebbe accaduto alle consegne degli altri premi. Ohibò era intervenuto nientemeno che il MASTER, il supremo Fato richiamato dal narrato di quella pazza esaltata della sua viceorasostitutapreside. E la festa ancora languiva!!! Una buona metà di coloro che avrebbero dovuto ricevere un pre,mio avevano ben pensato di non presentarsi… ma di certo, lei non poteva attendere in eterno. Ed inoltre sapeva con un minimo margine di errore che alcuni non erano in ritardo… avevano proprio intenzione di NON VENIRE e basta. Adocchiò le targhette incriminate ed improvvisamente, vedendo ancora il fuoco in mezzo alla sala, le venne un’idea geniale. Afferrò un mazzo di targhette apparentemente casuali, in realtà posizionate appositamente vicine, quindi si avvicinò al fuoco.
-Bene è il momento di andare avanti con le premiazioni. Le prossime targhette, tuttavia spettando di diritto a persone assenti per loro volontà, che hanno palesato l’intenzione di NON essere presenti qui, per nessuna ragione al mondo, saranno destinate ad alimentare questo fuoco.- Attese qualche istante, appena il necessario perché tutti capissero chiaramente cosa aveva intenzione di fare
-I primi a finire nel fuoco, saranno i premi per il miglior caposcuola, il miglior corvonero ed il più bello, tutti vinti dal signor Patrick Swan che all'invito di essere presente ha affermato che queste “non sono cose adatte a lui- E mentre parlava le targhette cadevano inesorabili nel fuoco, una dopo l’altra, mentre un sorriso sadico si dipingeva sulle sue labbra.
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E mentre quelle targhette bruciavano, inesorabili, un’altra finì tra le sue mani: il premio per il miglior mago adulto. Scosse la testa vedendo quel nome, come si poteva definire “migliore” uno che non c’era mai? Gli ormoni delle ragazzine erano davvero qualcosa di incomprensibilmente incomprensibile.
-Il prossimo a finire nel fuoco, sarà il premio per il “Miglior Mago Adulto” vinto da Callum… che viene sul forum una volta su dieci. Se quello è il miglior mago adulto, io sono la nonna di Cappuccetto Rosso.- Non fece passare troppo tempo, e anche quella targhetta finì nel fuoco, a far compagnia alle altre.
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Gliene restava una, in mano, per quel giro, una soltanto, quella che avrebbe dato alle fiamme con maggiore soddisfazione. Non fece passare neanche un istante per presentarla
-Ed ora, signori, vi presento l’esempio della coerenza: la targhetta per il miglior grafico. Disegnata da Jane Evans, la stessa persona che l’ha vinta e che ha detto chiaramente non sarebbe venuta alla festa a ritirarla perché non ha mai partecipato in nove anni di forum, dato che questo genere di cose non le piace. A questo punto, il dubbio sorge spontaneo: perché esiste questa inutile targhetta?E soprattutto, che motivo ha avuto, la vincitrice a farsela da sola? I misteri della mente contorta dei Tassorosso. Questa targhetta merita una sola fine.- E con quelle ultime parole, sollevò la mano sopra il fioco, lasciando cadere la targhetta tra le fiamme ed osservandola bruciare e consumarsi con un ghigno sadico dipinto sul volto.
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Ed ora non le restava che andare ad occuparsi di quello sciroccato di Vincent e tentare di ricordargli che il suo nome era CAROLINE
 
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Persefone D. Bennet
view post Posted on 30/6/2013, 15:27




Tutti quei premi, tutte quelle belle targhettine carine e coccolose, desiderose di una degna padrona (IO, IO, IO), venivano inesorabilmente buttate nel fuoco, ma....
LA TARGHETTA DELLA PIU' BELLA ERA MIAAAAAAA!!!!
Il Fato, giusto, oggettivo, assolutamente non di parte e asettico (???) come sempre, aveva aggiudicato a me la vittoria donandomi ciò che mi spettava DI DIRITTO (u.u).
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In maniera un tantino sinistra e fin troppo possessiva, stringevo a me la targhetta con indifferenza cercando di avvicinarmi furtiva a Carolina! Volevo ancora targhette...Molte, moltissime targhette.
Ma temevo che la diabolica Tassorosso avrebbe rivendicato ciò che NON era suo.
Come potevo rendere vano ogni suo possibile attacco?
Impossibile, irrealizzabile, inconcepibile...
Santi Numi! Ero spacciata.
Il Fato era stato fin troppo gentile...E dato che non ero stata io a masterare ma sicuramente la Mia Angelica Tassorosso o quella mente machiavellica di Carolina....Quale era lo scopo vero del mio successo?
Cominciavo a preoccuparmi.
Dopo tutto...Quella targhetta la volevo davvero?
......SI'!.....
Ma il tempo inesorabile trascorreva ed era ora di giungere al termine della festa. Altro avvenimento mi richiamava e non potevo trattenermi oltre (del resto il Mio amato Caposcuola non mi aveva proprio considerata...Dunque era il caso di fuggire, umiliata, sopraffatta, frustrata, d(r)epressa (!) e dedicarmi al Ballo di Fine Anno, bellissima ed impeccabile!
Carolina, per me non c'è proprio niente, niente? Nemmeno una profezia piccina piccina? (!!!)

 
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view post Posted on 2/7/2013, 08:55
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Di mille pensieri aveva tormento,
saliva alle labbra un doloroso sgomento;
il frastuono d'ogni voce vibrava nella testa,
avvertiva ogni eco rimbombare funesta.
Volse lo sguardo alla gentile dama,
forse di quella storia lei sapeva la trama.
Sentiva il rossore salirle alle gote,
come roseo pudore di fanciulle devote:
bella, lei era, così esser doveva!
Il discorso di quella a pietà la moveva.


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Mi dolgo d'aver causato spavento,
di questo premio non sospettavo l'avvento.
Sarò soave Musa, qui giuro e prometto:
con animo sereno questo titolo accetto.
Se il demone era di turbamento motivo,
più nulla temete ora che ho questo incentivo!


Così dicendo levò alto il bottino
perché si vedesse da lontano e vicino.
Ma ecco che mentre si colmava di grazia,
già si affacciava la nuova disgrazia.
Un infimo essere strisciava ai suoi piedi,
ma - ahimè - non aveva spiedi:
come infilzare dunque l'orrido verme?
Infestava il suo palco su zampette malferme!
Ah, se solo avesse avuto la spada!
Un tempo seminava morte sulla sua strada!
Di Lady Oscar aveva l'aspetto,
con grande maestria maneggiava il fioretto!
E invece esitava, perduta e sconvolta:
neppure fuggiva, con sottil giravolta.
Alla Darling l'animale somigliava in parte:
e pareva soprattutto interessato alle carte.


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Qual feroce paura la dilaniò all'improvviso!
Mai e poi mai la gloria avrebbe diviso!
E mentre il pelo già rinfoltiva,
un vago ricordo lentamente saliva:
aveva promesso di non esser più bestia...
ma mascherar la bellezza non era modestia?
Poteva dunque uccider con gioia:
per il nemico, nessuna scorciatoia.
La sala era piena di buffet e coltelli,
difficoltà non v'era nel farla a brandelli.


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La furia divampò al volar via del suo premio:
di qual tremenda vicenda sarebbe stato il proemio!
Forze sconosciute si dibattevano nel profondo,
rancori sopiti degli inizi del mondo:
il master sapeva che lei era una Dea;
ma la ladra lì accanto era solo una rea.

Tu! Osceno scarto della tua razza,
cosa ti ha sconvolto fino a renderti pazza?
La tua vita mi appartiene, che questo sia chiaro:
per te, d'ora in poi, il suo gusto sarà amaro!


Puntò con perfidia l'artiglio alla sua tempia,
occorreva punire quella mostriciattola empia!
Se avesse osato conferir con la cornacchia,
sarebbe divenuta della tappezzeria una macchia.
E forse, se l'avesse ripagata con la sua stessa moneta,
avrebbe potuto definir la sua vendetta completa.
Per riconsegnarle le carte l'avrebbe prima sfruttata,
a Mordor per la via più sicura sarebbe arrivata.
Un brivido eccitato le percorse il midollo:
non restava che metterle la corda elfica al collo.
In quattro e quattr'otto la imbrigliò per bene,
la corda era robusta come cento catene.
Soddisfatta, poté guardare gli altri premi bruciare:
giustissimo, solo il suo si poteva adorare.

 
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view post Posted on 2/7/2013, 23:40
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Mya continuava a guardare incerta la figura che si era presentata alla porta del suo dormitorio.
Immobili e impassibili le due si osservavano, o meglio Mya la osservava perchè dietro quei due copriobiettivi neri che aveva sul naso poteva esserci anche una strabica o con gli occhi a palla.
Ma non aveva libricini e depliant vari in mano, di quelli che si portavano appresso i predicatori del nuovo millennio per convertire le menti ingenue.

"Ha due minuti per ascoltare la parola di Voldemort?"
E sbattergli la porta in faccia, procurandogli una frattura del setto nasale facendolo rassomigliare al suo amato Signore.

Ma la damina di giallo vestita non sembrava essere un messaggero di "tu-sai-chi-ma-lo-sa-pure-tutto-il-mondo", per cui restava l'interrogativo sul chi fosse e del motivo che l'aveva condotta alla sua porta.
Ma prima che Mya potesse ri-formulare la domanda, perchè sì magari quel caschetto biondo non era fatto di capelli o fibre sintetiche, ma un casco vero e proprio rinforzato in carbonio e la donna non aveva ben inteso le sue parole, questa le portò una mano alle labbra bloccandola.
La tassorosso incrociò inevitabilmente gli occhi indirizzandoli a quelle unghie orribilmente smaltate, per poi riportarle al viso della donna.
- Don't call my name -
*Eh??* - Ma chi te conosce, per quanto ne so puoi esse pure l'ape Maya -
Sbottò Mya, allontanando con un gesto la mano di lei dal suo viso.
La donna parve farsi sospetta, osservandosi attorno con circospezione. Un'occhiata al corridoio, una all'interno della stanza e una allo smalto, tanto per sincerarsi che fosse ancora là. Poi prese la ragazza per le spalle e la spinse all'interno della stanza, richiudendo la porta.
- Che fai tocchi? Noooon si tocca - precisò la ragazzina scollandosi di dosso la strana figura, iniziando a temere che fosse parte di una congiura ai suoi danni. O perlomeno a quelli della sua salute mentale. Agitò le mani in modo scomposto e poi le pose ad X davanti al suo corpo, come fosse un rituale scaramantico.
Ma la donna restò imperturbabile a quei gesti e si rilassò su un fianco, guardando (?) la ragazza. Poi si portò una mano al viso e fece per togliersi gli occhiali, rivelando sotto alle grosse placchette nere un...
secondo paio di occhiali

Che se possible erano ancora più strambi dei precedenti, erano gialli come il vestito ma avevano la forma di un'antica cornetta telefonica, messa in orizzontale sul naso di quella che ormai Mya stentava ad identificare come "umana". E scioccamente, e altrettanto inutilmente si chiese come facessero quelli neri di prima a nascondere questi. E ok che erano in un forum gdr, all'interno di un'ipotetica Hogwarts, al cui interno vi era quel ballo in off. L'apoteosi del delirio legalizzato...e dunque perchè porsi simili domande?
Mya -che ancora dentro stava ribollendo di nervoso e mefitico astio- era combattuta tra il desiderio di infilare lo strano essere di forza tra il materasso e la rete del suo letto (saltandoci conseguentemente sopra) oppure di chiuderla in uno dei bauli del dormitorio per poi comprimerlo su se stesso fino a trasformarla in una piccola, piccola apetta, e una volta fatto ciò schiacciarla con un martello.
*Una splendida, splendida idea*

Ma la donna con fare teatrale si portò la mano al viso e sfilò il nuovo paio di occhiali, porgendolo alla ragazza. E al posto di quelli ne comparvero altri stavolta più simili a quelli dei becchini ma colorati d'uno strano arancio cangiante. Ma quanti ne aveva? Che le partissero direttamente dal cervello? *Forse non è un essere umano, ma un espositore porta-occhiali dalla forma originale*
Mya gettò un occhio al paio di occhiali che le veniva dato e scoprì essere un vero e proprio telefono, con tanto di auricolare e microfono, collegato per giunta all.......all'orecchio della tipa. *Ma cosa sei, una Chobit di sottomarca della Pony e Nicrosoft?*
-My telephone!
M-m-my telephone!
- urlò la tipa presa da un attacco di canterite acuta, allungandole l'apparecchio perchè lo prendesse.
Mya era quanto mai disturbata da quella presenza, ma sentiva che attraverso quel telefono avrebbe potuto dissipare in parte i dubbi che l'attanagliavano, scoprendo la verità.
Na, non è vero, la sua intenzione era quella di gridare con quanto più fiato avesse in gola all'interno della cornetta, sperando di scollegare qualsiasi neurone dal cervello di quella svitata, pure quelli in ferie e in pausa pranzo, tutti. Ma una vocina le arrivò flebile all'udito, ridacchiando.
- Buonasera fanciullina... - rideva mestamente all'altro capo del telefono, ma la sua voce aveva un che di familiare, come se fosse stata modificata per apparire più femminile e giuliva. Mya la analizzò qualche secondo prima di giungere alla soluzione.
- Paul...?!-
Seguì il rumore di un colpo di tosse piuttosto roco, poi di nuovo la risatina leggera.
*coff* - Ma cosa dici! Ihihih chi è poi questo Paul? Io sono...la fata Violetta, Turchina era così poco Chic... - si permise di commentare con tono critico, mentre Mya continuava a non capire il senso di quella gigantesca farsa.
- Paul...-
- Ancora con questa storia piccina? Sono Violetta, la fata dei desideri ..ihih -
- Paul...-
- BASTA CON QUESTA STORIA SONO LA FATA VIOLETTA VA BENE? - ringhiò mascolinamente la voce.
-Ok.... -
- Benissimo...dicevo, purtroppo sono in Tour e non sono potuta venire personalmente, quindi ti ho lasciato la mia adepta, lo stile l'ha preso da me eh... - disse nel pieno dell'orgoglio.
- E al popolo? No davvero fata Violè, io c'ho sonno, e della tizia-telefono non so che farmene...a meno che non abbia anche la funzione per fare il gelato e lo zucchero filato, in quel caso possiamo parlarne.
Mentre discuteva con la pseudo-fata al telefono Mya aveva preso a camminare per la stanza alla ricerca di oggetti contundenti da utilizzare il prima possibile, visto che le parole sembravano non servire. La tizia gialla la seguiva come una coda, legata da quel filo arricciato che la collegava all'apparecchio.
Ogni tanto la sentiva canticchiare ... "P-p-p-poker face, p-p-poker face" "I'll follow you until you love me "
papa-paparazzi" e il suo livello di acidità saliva. Finchè la goccia che fece traboccare il vaso non fu il ritornello di :
Rah-rah-ah-ah-ah-ah! *No, te prego lui no.*
Roma-roma-mamaa! *Mi pedini anche in off? Annamo bene*
Ga-ga-ooh-la-la! *No è Caga,non Gaga, tu no aborigeno*
Want your bad romance *Ma anche no, fanculizzati Rah rah ah ah*
Ok senza volerlo lo stava ammettendo, c'era rimasta di merda. O di GAGA. L'esser stata ignorata per un'altra la mandava in bestia e avrebbe potuto consumare il pavimento per quante volte lo stava percorrendo a giro. Poi ci si mettevano pure la stramba e la fata burlona a complicare il tutto. E non trovava oggetti contundenti, diamine. Le sue compagne di stanza avevano solo cuscini morbidini e orsacchiotti vanigliosi sui letti.
- Fanciullina ci sei ancora? Sai che c'è un ballo, no? E' per questo che ti ho chiamata! -
*Aridanghete*
Mya arrestò la cavalcata, ricordandosi di avere ancora il telefono premuto sull'orecchio. Si girò verso la tizia-telefono e questa le sorrise in un modo che la fece rabbrividire. C'era consapevolezza, e decisione, e in quelle labbra stranamente incurvate verso l'alto c'era una qualche idea che lei ignorava.
- No. Non c'è nessun ballo - rispose secca la tassorosso, facendo grattare la voce sulla cornetta, come un ringhio - questo ballo non esiste, non ha valenza -
- E allora nemmeno questo castello e questa illusione dovrebbero esistere. Ti basterebbe essere Rachele, davvero? -
Mya si arrese infine a quell'evidenza. Lei voleva andarci al ballo, nonostante tutto. Lei era la regina dell'Off, cosa ci faceva chiusa in una stanza, come una depressa o una carcerata?
- No. Non mi basta...però sono in ritardo. P---fata Violè non è che c'hai due spicci per il nottetempo? -
- Ho molto di meglio Mya cara, ma prima ti occorrerà un abito -
- Posso avere i sorci che cuciono come a Cenerella? -
E a quella richiesta tanto innocente un esercito di mini topini prese ad uscire dal bagno (il che era tutto dire) dall'armadio e dalle cassettiere, trasportando oggetti e stole in gran quantità. Mya li osservò adoperarsi intorno al suo corpo, finchè una topina con un grosso fiocco in testa non le salì sulla spalla e la ragazza potè notare l'espressione innervosita di questa, gli occhietti stretti a due fessure.
- Mhh? -
- E io che pensavo che le selezioni fossero per la Disney...già mi immaginavo a Parigi, in un bel ristorante, mestolo alla mano...i miei sogni infranti -
- Ti capisco - la pattò Mya sulla minuscola testa, con fare fraterno.
Avrebbero fatto in tempo?


---to be continued (forZZZe)
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 3/7/2013, 17:54




Perchè?? Perchè non avevo ancora risposto?? Gli Award erano follia, erano pazzia allo stato puro!! Era il posto perfetto, potevo dire tuuuuutto quello che mi passava per la mente eppure non avevo ancora scritto niente!! Ma non era troppo tardi, ero ancora in tempo. Mi fiondai in quella discussione, naturalmente ignorando del tutto i lunghissimi post di tutte le insignificanti nullità che avevano già postato, facendomi largo tra la folla.
GIOITE SEMPLICIOTTI! SONO CON VOI!!!!!
Che situazione era mai quella?? L'estro creativo di ArVen era stato abilmente sfoggiato dalla stessa, per quale motivo cotanta rabbia?? Mi decisi dunque a scorrere qualche post sopra (pochi però, eh...) per leggere quello che aveva scritto prima, notando la presenza del Master in persona, addirittura!! (mi ci son voluti 8 tentativi per scrivere "addirittura", ma ce l'ho fatta ) Qual buon pessimo vento lo portava qui? Forse lo stesso che portava ai confini del mondo, da capitan Sparrow? Nono, non era quello, purtroppo. Era la mia cavissima capocasa, che sbraitava per la sua stupida targhetta!! Era sua, era sua!! E capirai, un rettangolino con scritto la più bella!!
La disgrazia del mondo, quanta superficialità :nono:
Mi stavo facendo troppi problemi, Chi SSSSEEEEE NEEEEE [cit. della mia prof di italiano u.u] di quella gentaglia. AWARDS!! Potevo fare quello che volevo!!
Potevo smettere di scrivere in corsivo, nessuno mi poteva dire niente, gnegne.
Potevo scrivere enorme in grassetto MAIUSCOLO, SOTTOLINEATO E COLORATO

Ora sì che mi sentivo potente, il sogno di una vita realizzato.
No scherzo, non era il mio sogno. Sì che lo era. No che non lo era. Il mio sogno era incontrare il cane pufffffolente, ma purtroppo non sarebbe mai successo. Che amarezza! Preferivo tornare a concentrarmi su quelle stupide targhette, rischiavo di diventare triste. E la tristezza agli Awards era INTOLLERABILE.
Detto questo bye, vado a farmi una doccia.
Baci baci, gossip girl :*

 
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view post Posted on 3/7/2013, 18:35
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* Ecco fatto so venuto anche io!*

Pensò spavaldo, tirandosi le estremità della canotta zozza di sugo tipica del boro di periferia.
La cosa strana di quella discussione,Hogwarts award 2013, era che risultare simpatico era impossibile.
Non lo poteva essere perché in quella discussione era simpatica perfino Arwen e voi Arwen l’avete mai vista simpatica?
Boh,vabbè. Non me ne voglia Arwen eh,non potrei reggere un'altra persona che mi voglia morto dentro questo forum oltre a Von Kraus con il bastone,con quel maledetto bastone che ficcherei tutto su per…..
Dicevamo?
Bene ora che posso dirvi che scrivere con Daddy cosi è difficile,come posso fare questo post?
Io non volevo partecipà a sta role ,sono stato costretto da qualcheduno e ne ho le prove:

“ti aspetto agli Awards, mi raccomando xd
c'è qualcosa anche epr te xd”

Disse la cara ,vecchia e pazzoide capocasa/preside Dalton.


ECCHISENEFREGA Dovevo, Potevo dire visto che a me piace tanto grattar la pancia dietro questo schermo a dodici pollici.
E invece no. me toccato far venire Daddy qua a delirare come uno strambo,quando strambo non lo è.





O.o

Ok, l’ho detta.
Ora non so veramente più cosa scrivere,so solo che Daddy era stato praticamente catapultato alla festa grazie le mutande puzzolenti di Nonna papera che mutande non ha e mentre si trovava a librar nel cielo aveva iniziato a ballare con un Columbide che non se la cavava per niente male e non appena arrivato alla festa aveva iniziato a scaccolarsi e a lanciare tutte le sue “bombe” contro i passanti,anche se ogni tanto qualcuna se la mangiucchiava pure.
Ora non so cosa fare e non so cosa dire veramente,se mi volete chiamate il numero 899.199. 199 è;linea a pagamento al nome di TOOBOLONE.

 
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view post Posted on 12/7/2013, 18:42
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Per Merlino, la sua lista di cose da fare era davvero, davvero infinita! Doveva seguire due maledetti duelli, quattro o cinque role, tra l’altro tutte con gente che scriveva un sacco, masterare una delle persone più prolisse del forum…e poi, vediamo… che altro? Spulciò nuovamente la lista spuntando man mano le varie voci: aveva risposto dovunque, più o meno… o no? Eppure era sicura di stare dimenticando qualcosa… ma certo! Non aveva postato agli Awards!! Come aveva potuto dimenticarsene??? Eppure Persefone le rompeva l’anima ogni due giorni su Skype “dammi le mie targhette!!!” “voglio le mie targhette!!!”. Ok, voleva le targhette? E gliele avrebbe date… ma a modo suo. Ne raccolse un mazzo dalla cesta che aveva preparato, controllò che fossero quelle giuste, quindi tornò al centro del palco, pronta per la successiva premiazione
-Giunge finalmente il momento di premiare la persona più rompiscatole presente in questa sala… che non si meriterebbe nessuno dei premi che sta per ottenere, per quanto ha scocciato, ma che ne ha vinti più di chiunque. Sto parlando di una certa causa PersA di mia conoscenza, che risponde al nome di Persefone Demetra Bennet… che è pregata di raggiungermi sul palco insieme a Sirius White, il suo futuro marito, munita di carriola. Sempre che riesca a liberarsi di quella corda elfica, beninteso.- aggiunse osservando l’interessata legata da una corda come un cagnolino da passeggio… chissà se Sirius avrebbe fatto onore all’armatura che gli aveva prestato e l’avrebbe liberata? Il tempo (sempre che Chronos l’assistesse, per una buona volta e si degnasse di crearle quelle benedette giornate da 72 ore che tanto le erano servite nell’ultimo periodo) avrebbe risolto quel dilemma
-A Persefone vanno i premi come personaggio più rappresentativo per Hogwarts e come Miglior Preside, nonché come capocasa prediletta dagli studenti. Inoltre si aggiudica anche il trofeo per il pg più buono e quello –ma guardate un po’ il caso- come partner ideale di Sirius White. Ma nessuno di questi premi le vale una targhetta e la colpa non è mia- Eh già, la colpa era di quella grafica stupida che si ritrovavano, che invece di fare qualche targhetta in più, aveva pensato a farle a caso per se stessa e per un sacco di gente che non sarebbe venuta… e per fortuna che era riuscita a farle cambiare idea in corso, altrimenti ne sarebbero andate sprecate anche di più di quelle che lo erano state fino a quel momento
-In compenso, per lei abbiamo ben TRE targhette: quella come miglior docente e due che rappresentano lo stesso premio, create da due persone differenti, Jane ed Arwen. Signori, la nostra amata preside vince un premio che nessuno mai si sarebbe aspettato: quello per essere il miglior drago!!!! Amorevolmente inventato dalla nostra cara Ministra dopo aver letto le risposte degli Awards di una certa persona di cui evito di fare il nome….- E infatti evitò, se si fosse saputo di chi stava parlando probabilmente avrebbe rischiato la decapitazione e Persefone sarebbe rimasta DAVVERO condannata alla zitellaggine forerver. A proposito di Persefone… l’ultima volta per scrivere una risposta c’aveva messo tre settimane, quanto le ci sarebbe voluto sto giro? Ai posteri l’ardua sentenza! Lei nel frattempo sarebbe andata avanti con la premiazione
-Visto che ci siamo, ne approfitto per premiare anche Sirius White, così possono imboscarsi senza remore. A lui vanno il premio come miglior Grifondoro – l’unico per cui prenderà la targhetta- e quelli come studente e pg modello, miglior studente e partner ideale per Persefone. Ed ora, visto che tutti ci tengono tanto a vedervi accoppiati, vi concedo il permesso di ritiravi a fare le vostre cose.- E nel frattempo lei avrebbe innalzato un potentissimo scudo per evitare di essere uccisa per tutto quello che aveva scritto fino a quel momento.

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bS3NN4J by Jane

2mzm5qa by Arwen

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view post Posted on 12/7/2013, 23:24
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Mentre svolazzava per la sala con lo zainetto a motore in cerca del suo promesso sposo, guaendo e gridando a gran voce

"Norbertuccio beddo ... vieni da Mirellina tua che ti devo far vedere la mia collezione di rane saltatrici"

la Minestra si imbattè in personaggi alquanto strani.
Il Caposcuola Grifondoro fece il suo ingresso stritolato dentro un'armatura del milletrecento, calciorotando la porta come fosse fatta di cellophane. Profondamente contrariata si appuntò mentalmente il nome del fellone White, ripromettendosi di rimettergli la fattura del fabbro, salvo poi ricordarsi che non era più lei la Preside della scuola ma quella invasata rivestita dallo scalpo di un leopardo, cui aveva triturato le costole.
Awen venne premiata come la ragazza più bella di Hogwarts ma, sfortunatamente, quel giorno non era passata sotto le sapienti mani chirurgiche dell'estetista e presentava una mise "bestiale" che di bello aveva soltanto il ringhio. E puzzava.
Il novello Professor Hawkins, in cui aveva riposto tutta la sua fiducia (?) riemerse dal tavolo dei beveraggi ormai distrutto sfoggiando una maglietta salmonata con scollo a V che neanche i giocatori di golf strafatti avrebbero indossato e farfugliando qualcosa a proposito dei suoi genitori, ossessionati dalla Fanta. Doveva aver avuto un'infanzia piuttosto difficile, si erse sopra un tavolino intonando una supercanzonedadisco e fu lì, in quella tragica occasione, che adocchiò i pantaloni color senape arrotolati fino al ginocchio. Puntò il nefasto indumento gorgheggiando come un gargoyle in preda ai conati di vomito, poi LA VIDE. La rotula. Anzi, ben DUE rotule. E che rotule! Immediatamente tirò la cordicella ed un rumore di sciacquone si spanse nell'aria, poi un piccolo paracadute si formò sopra la sua testa e dolcemente planò verso quell'osso così succulento. Prima che ci si fiondasse la bestiola tutta zanne e pelo vincitrice della prima ed insulsa targhetta della serata. Non era la bellezza a far da padrona ma il fascino ... le sue gambe pelose ed i suoi piedini da hobbit ne sprigionavano a dismisura. TSK! Ma la sua attenzione venne catturata dalla povera Preside che, nonostante i suoi innumerevoli sforzi, non riusciva a cavare un ragno dal buco di quell'armatura del melletrecento. E la cosa la pienò di sommo gaudio, rise ghignazzando e tirò ancora la cordicella, ne uscì un boato stile clacson di camion che le arricciò i capelli. Ma dovette comunque sorbirsi la sfilza di premi vinti da quella donna maculata: miglior docente, miglior capocasa, miglior pg più rappresentativo di Hogwarts, migliore scenografia, miglior corto animato, miglior attore protagonista, miglior colonna sonora, miglior film straniero, miglior danza tribale, miglior tatuaggio sulla chiappa sinistra e miglior drago. Se quello che si portava appresso era il miglior drago, lei era il Ministro della Magia! Oh, mai LEI ERA il Ministro della Magia, si battè sulla fronte più volte mentre planava nei pressi di un tipo con la canottiera sporca di sugo. L'idea della canottiera la sollevò nuovamente da terra, si diede la spinta puntando il piede sulla testa del cuoco (?), alla ricerca del Castoro Norberto e delle rotule di George Michael.

 
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view post Posted on 13/7/2013, 15:19
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MPhmpdB

Il suo timore. Il suo più grande timore! Eccolo lì con due grosse, grasse greche ali, piombare sul suo amor, che dolor! Il corazon espinado batteva squarciando la gabbia toracica mentre il fanciullo, con lacrime agli occhi (forse dovute all'eccesso di cipolle che si era portato dietro per poter terminare la serata con un caldo bacio), osservava Camillina volare via, lontana da lui. Horus cominciò a correre verso di lei, incespicando ogni due per tre, incapace di fare altro che alzare una zampina e urlare:

« CAMILLÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙHHH!!!! »
0sEgGz4



Santi numi, sante candele! E mo?
*E mo so cacchi vostra.* Horus prese fiato, fermandosi di colpo dopo aver perso di vista il dannato uccellaccio con preda capelluta e gnoccuta annessa. Prese un bel respiro, gli occhi pieni di determinazione, puntando un dito, dei tre, verso l'alto. I muscoli delle zampe tese, la coda scondizolante ferma, immobile. Non c'era spazio per il divertimento. Sorrise, come solo lui sapeva fare, da duro, da macho. Era ora di tirare fuori l'arma segreta. Piegò le ginocchia, preparandosi allo scatto. E...
« BULUHUHULUHUHUHULUHUHUHUHU UHUHUHUHUGNUUUHLUHUHUHUBUUUHLILUUUHHHHHH » Il mugolio di morte si innalzò, mentre Horus correva in tondo. Che piano malvagio, che cattiveria. Non sarebbe dovuto arrivare a tanto, ma se tanto mi da tanto, si sa che tanto avrebbe funzionato, era a tanto così: |--|[libera interpretazione di quest'opera astratta]. E man a mano che il suo canto propiziatorio si disperdeva, le zampine agitate a caso verso l'alto, Horus perdeva la cognizione del tempo e di ciò che succedeva. Nel suo folle vorticare era concentrato sul richiamare con quella danza apocalittica il suo amor dall'oltretomba. E se non fosse ancora nell'oltretomba, meglio così, avrebbe funzionato meglio di quei tizi con le torce in aeroporto. E daje giù.
Una voce oscura proveniva da qualche parte. Sicuro, non era la sua pancia, non aveva mangiato fagiuoli. Tuttavia sembrava un rito più oscuro del suo e il giovane si concesse un'occhiata d'intorno, osservando Miss Forcone 2013 darsi da fare a bruciare targhette. MISCREDENTE! DOVE CASPITERINA ERANO LE SUE TARGHETTE? Perché, diamine, DOVEVA averne vinta una!
Poi con la coda dell'occhio ne individuò una, di un'altra persona e rabbrividì: troppo colore e pois in soli 400 pixel per 206. E TROPPO FEMMINILI.
Era un uomo lui, un uomo formato che ora si dava pure da fare con la Magia Nera, mica una donnetta da targhette a pallini! Il grafico doveva pensare anche a loro machi!!

*Però si intonerebbe con le mie mutandine...* No no no! Horus scosse il capo, alzando il canto. Chissenefregaccciè. Alzò gli occhi al cielo, ululando alla luna che non c'era, ma limitandosi a ululare ad uno gnomo da giardino con la testa ficcata in una forma di formaggio ed issato su, che poesia, arte surreale e contemporanea che pochi avrebbero capito.
Camillù sarebbe tornata da lui, ne era certo.

Ed in realtà, il presente narratore aveva il cool peso e non aveva più voglia di seguire gli awards e seguire la faccenda, ma alla fine, doveva. Lo doveva a Camillù. E all'arte estemporanea che riuscì a tirar fuori in due immagini.
 
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51 replies since 31/5/2013, 16:07   2295 views
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