Vulpes in drama

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 5/10/2013, 00:21     +5   +1   -1
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
2,839
Reputation:
+28
Location:
"Place on my head"

Status:



Premessa:Il termine "Drama", erroneamente tradotto in italiano come "tragedia, in inglese drama descrive qualcosa di particolarmente insolito, emozionante o che è impossibile non notare. Nella lingua italiana di fatto prevalgono le connotazioni negative, mentre in inglese quelle positive di eccezionalità di un evento.





1. Birth. (10/05)
CITAZIONE

Davvero ardua è questa scelta,
il cuore è puro e la mente è svelta.
Forse chiusa all'apparenza,
ma dolce e forte all'occorrenza.
L'indipendenza è dono e castigo,
i segreti tuoi pregi alla meta io dirigo.
Sai amare, e lottare per questo:
agli altri dedichi ogni tuo gesto.
Tranquilla, composta, garbata:
la sincerità è tua fedele alleata.
Il duro lavoro non ti spaventa,
allieva il raro male che ti tormenta.
Ottimista e prudente, cristallina perfino:
al tuo candore prontamente m'inchino.
L'orgoglio divampa, termina il lavoro:
di Tassorosso sarai degno capolavoro.


Queste parole, mi risuoneranno in mente per il resto della mia vita. Io non dimentico, non ne sono mai stata capace. Mi ricordo tutto, ogni singola cosa successa, fino ad ora. I miei ricordi sono vividi ed immagino già, che forse dovrei tenermeli stretti e lasciare che non volino più via. E' tardi, ma ammetto che non mi è mai piaciuto dormire: ho sempre fatto impazzire mia madre, con questo mio modo di essere così terribilmente scalmanata e correre tra i campi, negli immensi parchi di Londra e arrampicarmi tra gli alberi.
Per anni, sono vissuta con la condizione che fossi l'unica al mondo a sentirsi diversa: facevo cose che gli altri bambini non riuscivano, avevo quasi una predilezione nel mettere scompiglio come rendere illeggibili le punizioni che ci dava la maestra, nell'accendere le candele di casa mia ed altri piccoli disastri, eppure: non sapevo di essere io, nonostante in cuore mio lo sentissi.
Il caso clamoroso fu, quando dopo l'ennesima volta che mi sentì dare della vittima e improvvisamente si accendevano a ruota, una grande quantità di piccoli fuochi bluastri che, indisturbati, iniziarono a girare per tutte la scuola; io, stavo piangendo e questo non mi interessava di certo di tutto quel baccano, quando ad un tratto sentì la voce di mio padre chiamarmi: solo allora mi accorsi che avevo riempito la scuola di un gran numero di piccoli fuocherelli che vagavano indifferenti per tutta la scuola e che papà, mi stesse fissando. Ero seduta sui gradini di scuola, con la testa tra le gambe, o meglio tra ie calze rosa confetto e la gonnellina a quadri cucita da mia mamma e sentì che era venuto il mio salvatore a riportarmi a casa eppure, vedevo che nel suo sguardo c'era un notevole stupore cosa che io al contrario, non capivo affatto, come se in cuor mio mi stessi dicendo: "Beh che ti stupisci? sono stata io a crearle."
Forse in cuor mio, l'ho sempre saputo di esserlo ma non mi piaceva ammetterlo.
Questo sarà il mio segreto, anche con Elisabeth.
E non uscirà dal mio cuore.

- A.Van Strooker

 
Web  Top
view post Posted on 11/10/2014, 16:46     +1   -1
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
2,839
Reputation:
+28
Location:
"Place on my head"

Status:


2. Discover. (11/10)
CITAZIONE


Si direbbe che il tuo sguardo è coperto di vapori; il tuo occhio misterioso (è azzurro grigio o verde?) ora tenero ora sognante o crudele, riflette l’indolenza e il pallore del cielo.

Tu ricordi i giorni bianchi, tiepidi e velati, che fanno sciogliere in lacrime i cuori ammaliati, quando, agitati da un male sconosciuto che li torce, i nervi troppo svegli si fanno gioco dello spirito assopito.

Somigli qualche volta agli splendidi orizzonti che accendono i soli delle stagioni brumose… Come risplendi, umido paesaggio infiammato dai raggi cadenti da un cielo turbato!

O donna pericolosa, o climi seducenti! Adorerò anche la tua neve e le vostre brine, e saprò trarre dall’implacabile inverno piaceri più acuti che il ghiaccio e il ferro?

(Charles Baudelaire)


A mia mamma, piaceva tanto un certo Baudelaire. Mi diceva sempre che era un tipo strambo: si faceva di oppio e diceva di vedere la bellezza tra gli alberi, oltre che a tutto il resto.
Io ogni volta chiedevo cosa fosse, tutto questo "resto" ma ogni volta mi diceva che sono troppo piccola per saperlo.
Che quando sarò grande sarò in grado di capirlo. Mamma, sei strana: sei stata tu la prima a restare incredula quel giorno, quando accesi quei piccoli fuochi per la scuola dopo essere stata catalogata come "vittima" dalla maestra.
Tu stessa non capivi cose, che forse io già sapevo ma negavo: negavo dell'esistenza della magia, negavo la possibilità che io stessa potessi essere fonte, di una magia.Mi guardavi e mi guardi alle volte timorosa, come quando vai in chiesa con i tuoi vestiti alla moda ed hai paura che Dio ti giudichi, che la Regina stessa ti giudichi. Non mi hai mai detto il perché, non me l'hai mai voluto dire, ma io in tutto questo tempo l'ho sempre saputo. L'ho sempre visto un guizzo di terrore in te, quando tu e papà che al contrario tuo, mi guarda semplicemente come Adelaide, come Alina, non come una specie di bomba ad orologeria. Vedo che hai paura di che io possa essere capace di fare danni.
Ma adesso, adesso che sono qui, non dovrai avere paura di me.
Voglio imparare a proteggerti, come hai sempre fatto tu.
Voglio imparare ad amarti, come lo fai tu.
Ti voglio bene, mamma.



- A.Van Strooker

 
Web  Top
view post Posted on 13/10/2014, 01:58     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
2,839
Reputation:
+28
Location:
"Place on my head"

Status:


3. Hear. (13/10)
CITAZIONE
I hear your voice on the wind
And I hear you call out my name

"Listen, my child," you say to me
"I am the voice of your history
Be not afraid, come follow me
Answer my call, and I'll set you free"

The Voice - Celtic Woman

Non riesco a dormire. E' la prima volta che mi succede da quando sono qui. Ho avuto un brutto sogno: ero da sola in un castello e dietro di me, avevo cucito una persona brutta, malforme, che sembrava una candela sciolta. Io volevo staccarmela di dosso, eppure...per quanto tirassi, io l'avevo sempre dietro di me. Era lugubre, aveva una voce tanto bassa da farmi inquietudine. Non faceva altro che ripetermi "Dobbiamo uscire da qui, dobbiamo il prima possibile." e sapevo che non poteva fare altrimenti. Dovevo farlo, ma avevo paura. Il resto è solo una cosa fugace, ma abbastanza da avermi svegliata nel cuore della notte...sperando che spuntasse papà a portarmi via da qui. Dove sei? Dove sono tutti?
Io...io...ho paura.
-

Non riesco più a prendere sonno. Ho aspettato un po', prima di impugnare nuovamente questo taccuino e la penna. Mi dovevo riprendermi un attimo, avevo troppa paura per scrivere. Sento di sottofondo i grilli che cantano soavi, sono felici di stare qui. Lo dicono così tanto ad alta voce da lasciarsi ascoltare ed a me, piace. Piace ascoltarli così intensamente: è come se mi dicessero che tutto va bene, che tutto è normale e che ci pensano loro a farmi compagnia. Canticchiano una loro ninna nanna, che sembra però non avere effetto su di me. Da qui, posso intravedere la luna: la vedo dagli alti steli d'erba e dalle finestrelle tonde che danno sul giardino e dal quale una fioca luce bianca.
Ho sempre pensato che i grilli appartenessero ad una piccola compagnia teatrale e la notte, quando cantano, la luna li illumina e da loro il loro spazio.
E' stupido forse da pensare, eppure mi piace farlo.
E' come se mi rincuorassero, e mi spingessero a dormire...
Buona notte.
Buona notte a tutti.



- A.Van Strooker

 
Web  Top
view post Posted on 20/10/2014, 21:25     +1   -1
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
2,839
Reputation:
+28
Location:
"Place on my head"

Status:


4. Doubt. (20/10)
CITAZIONE
I GUFI

Sotto i tassi neri che li ospitano,
i gufi stanno come dei esotici
schierati tutti in fila,saettando
a tratti l'occhio rosso.Meditano.

Senza muoversi così staranno
fino all'ora malinconica
quando,spingendo via l'obliquo sole,
le tenebre si stabiliranno.

Al saggio dice il loro atteggiamento
che a questo mondo deve aver paura
del tumulto e del movimento;

l'uomo attratto da un'ombra che si sposta
paga sempre con pena sicura
l'aver voluto cambiar di posto.

I Fiori del Male - Charles Baudelaire

Alle volte mi chiedo, se sia servito essere qui. Ho banchettato con gli altri componenti della casata, ma non ho avuto il coraggio di proferire parola. Mi sono limitata a mangiare con loro, in silenzio. Le ascoltavo curiosa, mentre osservavo come fossi una delle poche che ancora, non andava tanto matta per il cibo da mangiarlo, con ingordigia.
Eppure, forse da una parte avrei voluto esserlo: sarei stata più tranquilla, mi sarei esposta come una semplice bambina e non come una specie di automa.
Ma non mi riesce, ho paura: ultimamente vivo con l'angoscia di essere un po' un incapace. Transito, in tutto.
Non scrivo tanto. E' da un po' che non lo faccio: il perchè?
Perchè ho un po' un blocco dello scrittore forse, eppure lo sento.
Lo sento come un urlo, questo profondo desiderio di uscire e di scrivere pagine, pagine e pagine di frustrazioni forse, in un povero pezzo di carta rilegato con dell'ago e filo e niente più.
Dove però, alberga il mio sangue,
il mio dolore,
la mia frustrazione che seppur sia così piccola, la sento.
Non fingo, non lo so fare. Ma ho paura del mondo.
Dovrei mandare una lettera a papà, per dirgli che la sua "brillantissima" figlia non è nell'alto dei cieli.
Ma è sottoterra, in attesa di poter uscire allo scoccare della primavera.
Mi amerai lo stesso, papà?



- A.Van Strooker

 
Web  Top
view post Posted on 25/11/2014, 23:31     +1   -1
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
2,839
Reputation:
+28
Location:
"Place on my head"

Status:


5. Wake up. (25/11)
CITAZIONE
Well, I know the feeling
Of finding yourself stuck out on the ledge
And there ain't no healing
From cutting yourself with the jagged edge
I'm telling you that, it's never that bad
Take it from someone who's been where you're at
Laid out on the floor
And you're not sure you can take this anymore

Lullaby - Nickleback

Non ho avuto più coraggio. Non più dalla notte di Halloween.
Non so descrivere cosa accadde quella sera, se non che gli effetti di una pozione ben miscelata e realizzata sono capaci di cose terribili, molto terribili. L'ha assaggiato il mio corpo, dopo aver sentito il peso di quel lampadario su di me nel mentre la sala era terrorizzata. L'assassino, anzi, gli assassini ebbero un nome ma non gli fu torto un solo capello se non, avere il rimpianto di aver perso il lume della ragione per un'istante, come lo è stato lo schianto di quell'arredo d'acciaio sul mio misero corpo.
Un'istante rubato al tempo, senza avere la forza di reagire.
Non ho spiccicato parola da allora. Non ne trovo coraggio, ho anche lasciato per un po' lo studio nella speranza che qualcosa mi desse conforto. Ma niente.
Niente di tutto questo è successo.
Ho paura della morte, ho paura di tutto, ho assaggiato il sapore del rimpianto, quell'amara sensazione da lasciarti sospeso, da lasciarti rimpiangere di aver lasciato il futile e che solo adesso che sono viva, lo sento.
DI nuovo, lo sento.
Eppure non mi riesce a stare tranquilla, nemmeno quando mi sono svegliata il giorno dopo con un pipistrello tra i capelli e il l'ossigeno che mi riempiva i polmoni. Non lo sono più stata d'allora e questo, mi frustra ulteriormente:
perchè? Perchè solo io reagisco così? in maniera così debole e miserevole?
Perchè continuo ad avere paura, quando dovrei solo vivere senza pensare
di essere già morta, una volta?
Perchè non cambiare rotta ed esternarmi di più, restando legata in una stretta veste da cerimonia?
Perchè, continuo ad avere paura di vivere davvero?



- A.Van Strooker

 
Web  Top
4 replies since 5/10/2013, 00:21   171 views
  Share