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| Un altro buco nell’acqua, ecco cos’era stato l’ultimo tentativo di aprire quell’arnese infernale. Ogni volta che facevano un passo avanti, avvicinandosi a toccare con mano quel fantomatico pacchetto ne compivano subito due indietro, allontanandosi dalla meta. Il proprietario di quell’oggetto si era dato parecchio da fare per nasconderlo ed aveva fatto un lavoro sublime, doveva riconoscerlo. La cassaforte era protetta da incantesimi che ne impedivano la distruzione; lo avevano constatato con una serie di incantesimi che erano miseramente falliti, dal bombarda ad incanti trasfigurativi che ne modificavano la consistenza e l’integrità. Non solo, era protetta anche da incanti che ne impedivano la scassinatura, come quello che aveva appena usato. L’unico modo per aprirla sembrava essere uno solo: avere la chiave. Una soluzione non così tanto scontata, visto che la serratura era stata occultata. L’aver capovolto la cassaforte aveva inoltre svelato una seconda apertura, sul fondo, segno che fino a quel momento avevano tentato di aprirla dal lato sbagliato. Sirius aveva provato a fonderla, ma era stato inutile. Osservò la cassaforte cercando una qualche soluzione al dilemma. Dove poteva essere quella chiave? Se la risposta era a casa di Savernake era un problema. Ma se la serratura era occultata, forse lo era anche la chiave...se così fosse l’incantesimo di rivelazione l’avrebbe mostrata, come era successo con la serratura. E se la chiave non era una chiave nel senso più classico del termine? Magari aveva una forma diversa che sfuggiva alla loro vista. Forse uno di quei bulloni o protuberanze era in realtà una chiave nascosta... o forse stava delirando, esasperata dai continui fallimenti. Poteva stare lì a tastare e smuovere ogni centimetro della cassaforte, oppure tentare un incantesimo di appello per recuperarla subito. Stava già sollevando la bacchetta, ma avendoci ripensato, la riabbassò; con tutti quegli incantesimi protettivi dubitava che fosse possibile appellare la chiave con tanta facilità. Di sicuro c’era un incanto antiappello su di essa. Doveva trovare una strada diversa per metterla in risalto, farla brillare magari. Le venne in mente l’incantesimo brillium, tuttavia avrebbe dovuto piegarlo al suo volere per ottenere il risultato sperato e non un’intera cassaforte perfettamente tirata a lucido. Ma quello era un incanto elementare, da matricole, lei aveva esperienza in fatto di magia, le sue capacità andavano ben oltre il fattucchiere ordinario, poteva farlo, poteva piegare quell’incantesimo al suo volere. Puntò così la bacchetta contro la cassaforte e si concentrò su ciò che voleva fare, dopotutto è l’intenzione del mago che fa la magia e lei voleva che la chiave che apriva la serratura brillasse, risaltando su tutto il resto. *Claves Brillium* Alla formula aveva aggiunto la parola claves “chiave” poiché era solo quella che voleva far risplendere. Mosse poi la bacchetta su tutta la superficie della cassaforte, visto che non sapeva dove si trovava con esattezza la chiave, dando un colpetto su ogni protuberanza presente sulla superficie della stessa, ma anche sugli spazi lisci più ampi.
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