"No, stavolta non parteciperò."
Le uniche, pacate parole espresse dal ragazzo qualche giorno prima dinnanzi all'invito al Ballo di Fine Anno. Eppure, anche in quel caso, il biondo si ritrovò, senza sapere realmente come, a prepararsi per la sera dell'evento. La sua presenza ai balli della scuola era sempre stata molto sfuggente, visto che negli ultimi due casi i suoi unici rapporti erano stati quelli con il tavolo delle vivande (fatta eccezione per la spalla di Emily all'ultimo ballo, ovviamente), ed i suoi unici inviti ad un ballo erano stati rivolti ad una dama che di nome faceva "alcool". Nonostante tutto, in un modo o nell'altro, quell'evento poteva comunque risultare diverso, o almeno era quello che in quel caso il ragazzo si augurava. Sperare non era un crimine.
Come di consueto, Horus e Paul si erano dissolti nel nulla per tutto il pomeriggio, ed in quel momento Kevin si trovava da solo come un cane nel dormitorio, già vestito per il ballo. Si guardò allo specchio per un secondo: l'espressione poco convinta sul volto stanco, i capelli biondo sfumato che iniziavano ad allungarsi troppo per i suoi gusti, la solita sobria camicia bianca, i pantaloni neri, le scarpe eleganti. Aveva letto che era consigliabile di vestirsi a tema per l'occasione, con qualcosa che ricordasse il ghiaccio, ma non aveva prestato la minima attenzione a quella particolarità. Semplicemente, non gli interessava. Dunque, uscì dal dormitorio, rassegnandosi al fatto che Horus e Paul non avrebbero fatto la loro comparsa. Avrebbe dovuto arrabbiarsi con quei due, era la terza volta consecutiva che non si facevano minimamente vedere e che gli davano buca ad un evento come quello. Un'espressione a tratti rabbiosa apparve sul suo volto, mentre il biondo attraversava la Sala Comune scarsamente affollata. In poco tempo raggiunse la Sala da Ballo; l'espressione sul suo volto era nuovamente mutata, tornando dubbiosa e stanca. *
Questa sera sarà diversa.* Le sue parole suonavano davvero poco convinte, ma promettersi una cosa del genere era l'unico modo per andare avanti.
La sala era stata elegantemente predisposta per la serata ed era già piuttosto affollata. Come di consueto, il ragazzo avvertì il solito fastidio che gli recava trovarsi all'interno di una qualsiasi moltitudine di gente. Un'espressione di freddo disappunto, prima di muovere qualche passo in avanti, entrando ufficialmente nella sala. Il suo sguardo indagò immediatamente sulla folla, alla ricerca di qualche volto noto. Scorse subito il Ministro della Magia, poi qualche docente. Al contrario, non vi era traccia di Horus, di Niahndra o di qualsiasi altro Tassorosso che conosceva. Continuò ad osservare le persone e, solo dopo un po' di tempo, Kevin riuscì ad intercettare una chioma rossa a lui molto familiare. Non si trattava dell'amico, bensì di una Serpeverde che aveva conosciuto nel corso dell'anno, Emily Rose, quella ragazza che tanto lo aveva colpito, che con un solo bacio e qualche parola aveva fatto crollare tutti quei muri di diffidenza ed apatia che si era creato attorno. Il Tassorosso sorrise, abbassando lo sguardo. Non riusciva ancora a capire perché quella ragazza avesse un effetto così destabilizzante su di lui, e non voleva assolutamente fermarsi a riflettere su quello che provava, quasi ne avesse paura. In ogni caso, Kevin si bloccò, mentre il suo sguardo passava alle persone che in quel momento si trovavano insieme alla Serpeverde. Riconobbe il volto del nuovo Capocasa, professore di cui non ricordava minimanete il nome, poi quello di un asiatico di età decisamente superiore alla sua, quello di una ragazza che gli sembrava non completamente sconosciuta e... Lui. Un volto odioso, inconfondibile, sadico anche nella sua "normalità". Vagnard von Kraus, colui che aveva contribuito a portarlo in quella situazione. Le iridi etero-cromatiche bruciarono di rabbia, anche se qualsiasi altra parte del corpo del ragazzo restava impassibile. Per un po' si era dimenticato perfino della sua esistenza, ma rivederlo in quell'occasione e in quelle circostanze aveva riportato alla mente di Kevin tutti gli eventi ormai passati. Ferite mai completamente curate, che potevano tornare a bruciare da un momento all'altro.
Cercò di scacciare dalla mente l'immagine di von Kraus, mentre le sue gambe si muovevano istintivamente verso quel gruppetto di persone, ma, più precisamente, verso Emily. Ora che iniziava a farsi più vicino alla ragazza, poté notare il suo vestito: Impeccabile, un morbido abito turchese con un lungo strascico ed eleganti rifiniture composte da diamanti all'altezza del petto; il tutto, in perfetto contrasto con il volto pallido della ragazza, suscitava un bellissimo effetto. Infine, vi erano quei capelli rossi che, come pochi altri, riuscivano da soli a fare innamorare le persone.
Quella serata, forse, sarebbe stata davvero diversa. In quel caso, non avrebbe cercato nessun confronto sfuggente con la ragazza, come l'ultima volta, bensì le sarebbe andando incontro, con un gesto semplice e diretto. Il Capocasa si stava rivolgendo proprio a lei, quindi Kevin attese che ebbe finito di parlare e che anche Emily avesse risposto all'uomo, prima di giungere in prossimità della ragazza. Ormai era al suo fianco, allungò lentamente la mano e la posò con delicatezza sulla parte alta del suo pallido braccio, mentre lui passava oltre e si affiancava alla Serpeverde dall'altro lato. Il suo volto si abbassò, in modo che le sue labbra sfiorassero il collo nudo di lei. Il ragazzo non aveva nemmeno pensato troppo a quello che stava facendo, bensì aveva agito d'istinto, senza troppi ripensamenti. Anche in quel caso, Emily gli era mancata troppo, ed anche quel fatto era la conferma che il biondo aveva davvero bisogno di lei.
Scusa il ritardo.Poche parole, sussurrate con delicatezza ed intensità al collo della ragazza. Un sorriso leggero si dipinse sul volto di Kevin, mentre attendeva la reazione di Emily.
Non aveva bisogno di nient'altro, solo Lei.