Do or Die, Leah e Zoey

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 13/1/2014, 00:48
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,154

Status:


640px-Hogsmeade_High_St
Uno dei pochi villaggi ancora esistenti abitati da soli maghi, Hogsmeade era famosa per essere nata alle pendici della collina dominata dal Castello di Hogwarts. Il continuo afflusso di studenti duranti i mesi invernali l'avevano resa col tempo ricca di attività commerciali e luoghi di intrattenimento, il fascino che la cittadina aveva assunto nei secoli ancora lasciava i visitatori increduli. Praticamente sempre affollata, le sue strade risultavano più tetre e deserte di notte e durante i pasti, quando i commercianti e i visitatori si ritiravano nelle case e nelle locande per godersi il tepore del fuoco e un piatto di porridge caldo. In quei momenti la voce del vento diveniva udibile mentre accarezzava i profili delle case, trasportando con se i fiocchi candidi che si posavano su uno strato di neve oramai consolidata. Apparentemente incontaminata, Hogsmeade celava un lato oscuro, non conosciuto ai più, lato che ben presto qualcuno avrebbe conosciuto.

 
Web  Top
view post Posted on 13/1/2014, 08:42

In a coat of gold or a coat of red, a ℓισи ѕтιℓℓ нαѕ ¢ℓαωѕ.

Group:
Grifondoro
Posts:
2,056
Location:
District 2 // Casterly Rock // Gryffindor House // Asse Roma-Brighton.

Status:


50p1


Non aveva dormito molto, quella notte, senza una ragione particolare che la tenesse sveglia; semplicemente, i suoi occhi erano rimasti a fissare il soffitto e non avevano voluto saperne di chiudersi. Era caduta in uno stato di dormiveglia soltanto alle prime ore del mattino; per fortuna, non erano previste lezioni per quel giorno.
Era rimasta a letto fino ad un orario inaccettabile per lei, che era sempre stata molto mattiniera; così, quasi per "rimediare", si era preparata in fretta, ed era uscita fuori, incurante dell'aria gelida di Gennaio e dei fiocchi che cadevano dal cielo. Veniva dall'Oklahoma, in fondo, la neve e il freddo non le creavano problemi.
Aveva passeggiato per il giardino da sola, finché le persone che affollavano quel luogo non erano diminuite sempre di più.
"Sono l'unica idiota che gira fuori dal Castello con una temperatura al di sotto dello zero e per di più all'ora di pranzo. Fantastico.", pensò, mentre con la schiena si appoggiava al tronco di un albero.
Non aveva fame; non aveva alcuna voglia di rientrare. Poteva starsene lì, oppure poteva andare da qualche altra parte...
E così decise; era un po' che non si recava ad Hogsmeade, e probabilmente quello era il momento giusto per farlo, prima che il semestre entrasse nel vivo. Il villaggio sarebbe stato vuoto, a quell'ora, e lei avrebbe potuto portare a termine il suo giro in santa pace, godendosi quell'atmosfera ai suoi occhi così magnifica.
Non si fermò a pensarci due volte, e uscì; non se la sarebbe presa nessuno se per una volta avesse saltato l'ora dei pasti, neanche gli elfi domestici, poteva presumere.
Le piaceva, di tanto in tanto, camminare da sola, lei e i suoi pensieri, e guardarsi attorno per guardare ciò che la circondava; ed Hogsmeade, in quell'orario, senza il mare di persone che la affollava quasi sempre, acquistava più fascino ed era in qualche modo più magica.
Certo, non c'era molto da fare all'ora di pranzo, ma lei era fiduciosa che certo non si sarebbe annoiata, anzi; un po' di tempo per stare con se stessa non poteva guastare.
Lei, la neve, ed Hogsmeade, pensò, mentre procedeva per le stradine deserte del villaggio, anche se doveva ammettere che il tutto si presentava in maniera molto più lugubre e tetra di come aveva immaginato, e questo un po' la inquietava; ma il vento le sfiorava pelle e capelli, arrivando ai suoi orecchi come un dolce suono familiare, e la tranquillizzò.
No, non c'era proprio nulla da temere.
 
Top
Leah‚
view post Posted on 13/1/2014, 09:43




"Speriamo che Nia non se la prenda troppo."Pensò Leah affondando allegramente nella neve fino alle caviglie, mentre percorreva la via principale di una Hogsmeade candida e deserta.
Fare il Prefetto le piaceva, ma di tanto in tanto le mancava quell'allegro vagabondare che l'aveva portata a conoscere tanta gente, ad Hogwarts: il suo gironzolare senza meta per i corridoi alla ricerca di passaggi segreti, di porte nascoste e botole misteriose. Da quando era diventata Prefetto i doveri e gli obblighi - sommati ai compiti, ovviamente - le avevano tolto quasi del tutto il tempo per i suoi pellegrinaggi solitari.
Si era accorta di quanto le mancasse un po' di sana, avventurosa solitudine quando quella mattina aveva notato che una nuova nevicata aveva fatto risplendere il manto bianco che ricopriva Hogwarts. Una sola occhiata fuori dalla finestra e in un attimo aveva indossato stivali e mantello, intrecciando i capelli su un lato del capo e preparandosi a una frizzante passeggiata nella neve.
Un momento prima di uscire, però, si era resa conto che probabilmente Nia avrebbe avuto bisogno di lei: mancavano pochi giorni all'inizio delle lezioni e ormai quasi tutti erano rientrati dalle vacanze... ci sarebbero stati un sacco di ragazzini in difficoltà, molti di più rispetto al periodo natalizio.
Ci aveva pensato un momento, combattuta tra il dovere e il piacere, ma alla fine aveva tirato fuori una piuma e un pezzo di pergamena. Aveva scarabocchiato in fretta qualche parola di scuse per Nia, aveva lasciato il biglietto sul tavolo della Sala Comune ed era uscita raccomandandosi col ritratto di Tosca perchè lo facesse notare alla sua amica.
Sebbene Leah preferisse di gran lunga l'estate, l'aria fredda e cristallina di quel mezzogiorno invernale l'aveva riempita di vita e di brio e nonostante fosse quasi ora di pranzo Leah aveva deciso di allontanarsi verso Hogsmeade per fare una passeggiata.
"Potrei comunque fermarmi a mangiare qualcosa ai Tre Manici di Scopa", pensò controllando di avere qualche moneta nella tasca interna del mantello mentre superava il locale, "E comunque, vista la colazione che ho fatto, di fame non morirò di certo."
Con le guance colorite dal vento freddo, gli occhi scintillanti di buonumore e il passo svelto continuò a camminare sulla strada principale di Hogsmeade godendosi il silenzio della via deserta, il profumo della legna bruciata che riempiva l'aria e il candore della neve pulita che decorava tetti e balconi come un manto di zucchero.
 
Top
view post Posted on 13/1/2014, 22:17
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,154

Status:


640px-Hogsmeade_High_St
All'improvviso la brezza gelida che accarezzava il villaggio divenne bufera, i fiocchi di neve cominciarono a scendere copiosi mossi con forza dal vento, quasi orizzontalmente tale era l'irruenza delle correnti. Altrettanto repentinamente quel fischio timido divenne lamento, non più sfiorando ma travolgendo i profili delle case.
Procedendo controvento, la Tassorosso venne sorpresa e per un istante soffocata da una folata gelida, il suo corpo fu spinto con forza all'indietro e la neve compatta fece si che scivolasse e cadesse all'indietro sulle sue terga. Per la Grifondoro, fu invece più facile mantenere l'equilibrio, nonostante fosse stata spinta con forza in avanti, ella riuscì a stare in piedi e a scorgere davanti a lei la compagna, distante una decina di metri.
Nel frattempo, ogni anima aveva abbandonate le strade, quella appena cominciata pareva poter divenire una delle peggiori bufere dell'anno.



Complimenti per la celerità, se procediamo così siamo a cavallo.
 
Web  Top
view post Posted on 14/1/2014, 12:05

In a coat of gold or a coat of red, a ℓισи ѕтιℓℓ нαѕ ¢ℓαωѕ.

Group:
Grifondoro
Posts:
2,056
Location:
District 2 // Casterly Rock // Gryffindor House // Asse Roma-Brighton.

Status:


50p1


L'aria iniziava a farsi più fredda; piuttosto strano, in quell'orario. Certo, il tempo in Inghilterra era strano, e non le era per nulla familiare, quindi non si stupì più di tanto; continuò semplicemente a camminare, non curandosi del vento che pareva aumentare d'intensità. Si strinse ancora di più nel mantello e continuò dritta per la propria strada.
"Se la temperatura si abbassasse ancora, anziché tornare al Castello appena finito il mio giro, potrei fermarmi da qualche parte a bere qualcosa di caldo.", pensò, e quest'idea le piacque così tanto, che decise che l'avrebbe comunque messa in pratica, anche se la temperatura fosse rimasta stabile.
Camminando a passo spedito, di umore decisamente migliore, e guardandosi attorno per cogliere più dettagli possibili del villaggio che sembrava addormentato, non si rese quasi conto della potente folata di vento freddo che si era alzata; ma quando venne raggiunta da essa, Zoey fu spinta in avanti di un po'.
Colta alla sprovvista, si spaventò, pensando subito ad una tromba d'aria o ad una tempesta in arrivo; tuttavia, riuscì a mantenere l'equilibrio, evitando una caduta nella neve che senz'altro non sarebbe stata piacevole.
Qualcuno, però, non era stato altrettanto fortunato: davanti a lei, a distanza di qualche metro, scorse una figura femminile, a terra. Sicuramente era stata svantaggiata dalla sua direzione, controvento.
Zoey alzò la testa: il cielo non prometteva nulla di buono, e l'aria rigida e fredda lo confermava, assieme alle poche persone che, pian piano, abbandonavano le vie del villaggio, rintanandosi in casa per evitare il peggio.
La piccola Grifondoro raggiunse la ragazza che era caduta; quando fu di fronte a lei, il viso le parve stranamente familiare.
Dovevano essere coetanee, più o meno; probabilmente, anche l'altra era una studentessa di Hogwarts. Adesso che poteva osservarla meglio, si rese conto di averla incrociata qualche volta per i corridoi.
Zoey le porse la mano, per aiutarla a rialzarsi.

- Questo tempaccio non risparmia nessuno. - disse, sospirando. - Ti sei fatta male? -
Sarebbe stato meglio rifugiarsi da qualche parte, prima che iniziasse la tormenta; non voleva immaginare cosa sarebbe successo se fossero rimaste lì durante il pandemonio che incombeva su Hogsmeade.
- Credo sia meglio andare a ripararci da qualche parte...non si prepara nulla di buono. - Suggerì, dando voce ai suoi pensieri; poi aggiunse, sorridendo: - A proposito, io mi chiamo Zoey...sono abbastanza sicura di averti incrociata qualche volta ad Hogwarts, ma ho una pessima memoria, purtroppo, e sono una frana nell'associare visi e nomi. -
Assunse un'espressione un po' imbarazzata; stava di nuovo per fare una gaffe? Non era la prima volta che le accadeva, in presenza di sconosciuti. Per quanto ne sapeva, magari la ragazza poteva anche non essere una studentessa del Castello, dimostrando che la sua era davvero una pessima memoria.
"Oh, beh...che stavolta il Caso abbia pietà di me."
 
Top
Leah‚
view post Posted on 14/1/2014, 14:01




Il vento si era alzato quasi improvvisamente e non si capiva se la neve che volteggiava nei suoi turbini proveniva dal basso cielo bianco sopra di lei o dal manto candido che copriva le case. Una raffica di vento le graffiò il viso, facendole lacrimare gli occhi, e Leah si coprì il viso con un braccio per aspettare la fine della raffica per avanzare. Quando si rese conto che non sarebbe finita tanto presto, tentò invano di sollevare il cappuccio del mantello: una volata di vento la spinse indietro con la violenza di un bolide, facendola cadere sulla schiena. Per fortuna aveva nevicato molto e la neve attutì il colpo.
- Accidenti. - Mormorò Leah infastidita.
Camminava senza problemi nella neve, non temeva il freddo o l'umido... ma il vento che le impediva di fare quello che voleva la disturbava parecchio.
Strizzando gli occhi per riuscire a mettere a fuoco qualcosa mentre il vento le soffiava in faccia, si rese conto che improvvisamente le vie erano deserte, spazzate solo da vento e neve.

"Ah no. Il vento non fermerà la mia passeggiata."Pensò ostinatamente, cercando faticosamente di mettersi seduta.
All'improvviso, quasi emersa dalla neve e dal vento, comparve una ragazza. Anche il suo viso era acceso dal freddo e le tendeva una mano in un'offerta di aiuto.
"Questo tempaccio non risparmia nessuno. Ti sei fatta male?"

- Sto bene, grazie dell'aiuto. - Disse, afferrando la sua mano e tirandosi in piedi.
Si spazzò il mantello dalla neve fresca e scostò (inutilmente, visto il vento) la frangia dagli occhi, ricambiando il sorriso della ragazza. Ora che la vedeva meglio, le pareva di conoscerla. Stava per dirlo quando la ragazza l'anticipò:
"Io mi chiamo Zoey...sono abbastanza sicura di averti incrociata qualche volta ad Hogwarts, ma ho una pessima memoria, purtroppo, e sono una frana nell'associare visi e nomi."

- Ci siamo viste a scuola di certo: Prefetto Grifondoro, giusto? - Disse indicandola. Poi indicò sè stessa. - Prefetto Tassorosso. Mi chiamo Leah... e penso tu abbia ragione. Dobbiamo ripararci da qualche parte, almeno finchè non finisce la tormenta. Mi piace passeggiare nella neve, ma vorrei poter tornare indietro a raccontarlo con tutti gli arti ancora al loro posto. - Disse sorridendo. - Proviamo ad entrare ai Tre Manici di Scopa? Non dovrebbe essere lontano... -
Non che avesse paura, di stare nella tormenta da sola (era pur sempre ad Hogsmeade, a due passi da scuola)... ma l'idea di avere trovato qualcuno con cui condividere la strada era rassicurante.
 
Top
view post Posted on 24/1/2014, 21:59
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,154

Status:


9UeZq
Così il Fato aveva agito, persino nella bufera, tra mille fiocchi candidi di neve, le sue corde non sembravano volersi spezzare e i suoi manichini, ignari, continuavano a muoversi secondo il suo volere. Ergo le vite delle due ragazze si erano finalmente incontrate, i destini incrociandosi già tessevano una nuova tela.
Poi, all'improvviso, tra gli ululati del vento si levò una nuova voce, un grido, qualcosa simile ad un lamento sofferente, decise che il momento dei convenevoli era da rimandarsi, una macchia di sangue, scarlatta sulla neve, qualche metro a sinistra della Tassorosso, una volta scorta avrebbe segnato la svolta.

Entrambe potete vedere la macchia di sangue, entrambe DOVETE vederla.
 
Web  Top
view post Posted on 25/1/2014, 11:45

In a coat of gold or a coat of red, a ℓισи ѕтιℓℓ нαѕ ¢ℓαωѕ.

Group:
Grifondoro
Posts:
2,056
Location:
District 2 // Casterly Rock // Gryffindor House // Asse Roma-Brighton.

Status:


50p1


Si rese conto di colpo di chi aveva di fronte: la conosceva, era una delle Prefette Tassorosso, Leah. La conosceva, allora perché la sua mente sembrava aver dimenticavo senza un motivo preciso il suo viso?
"Alzheimer giovanile, Zy. Non c'è altra spiegazione.", pensò, ironicamente. La memoria le giocava brutti scherzi.

- E' vero, perdonami per non averti riconosciuto subito...sono davvero pessima. - disse, con tono scherzoso, mentre però annotava mentalmente di fare qualcosa per quella dannata memoria.
Mentre ascoltava Leah parlare, non poté fare a meno di notare che il tempo pareva peggiorare; dovevano muoversi, o la tempesta le avrebbe raggiunte, e non avrebbero potuto fare molto, a quel punto.
Annuì in direzione della Tassina, seria.

- Sì, mi sembra che sia proprio qui vicino, dobbiamo soltanto svoltare l'angolo, e...e...- iniziò, ma poi qualcosa catturò la sua attenzione, e la costrinse a guardarsi intorno. Qualcuno aveva urlato, e non era stato il vento a trarla in inganno: aveva sentito distintamente una voce gridare, quasi stesse soffrendo.
Si voltava a destra e a sinistra, ma non vedeva nessuno.
"Sto iniziando ad avere allucinazioni uditive? Manca solo questo..."

- Hai sentito anche tu? - chiese, rivolgendosi a Leah; poi, poco distante dalla sua interlocutrice, alla sua sinistra, vide qualcosa. In mezzo a tutto quel bianco, c'era una macchia, rossa, vivace. Dei brividi le corsero lungo la schiena. Sangue?
Non disse nulla, ma indicò alla Prefetta dei Tassi quello che aveva notato; non aveva idea di cosa fare, e sentiva l'agitazione crescere in lei.
Dopo qualche istante, si decise finalmente a dire qualcosa.

- Credo sia sangue. Questa situazione non mi piace. - disse, dando voce alle sue preoccupazioni; era anche vero, però, che oramai non si poteva più far finta di nulla e ignorare il tutto.
- Forse...forse dovremmo controllare. Bufera permettendo. - aggiunse, dando un'occhiata al cielo, che non prometteva nulla di buono.
TItubante e incerta sul da farsi, attese la risposta di Leah.


Edited by ~ Zoey. - 30/1/2014, 20:00
 
Top
Leah‚
view post Posted on 26/1/2014, 12:44




Visto il tempo che peggiorava sempre di più, Leah non fu sorpresa da sentire che Zoey era d'accordo con lei: i Tre Manici erano un ottimo posto per aspettare la fine della tormenta. Proprio mentre decideva che era il momento di avviarsi verso un posto più tranquillo e riscaldato di quello, però, il vento portò con sè un suono.
Non erano nè sibili nè sussurri, non era l'ululato della neve nell'aria. Era qualcosa di vivo, di animale, di... umano.
Un brivido percorse la schiena di Leah, facendole stringere lo stomaco in una sensazione di disagio che la fece trasalire. Istintivamente fece un passo per avvicinarsi a Zoey, posandole una mano su un braccio per cercare il confrorto dato dalla presenza di un'altra persona.
"L'hai sentito anche tu?" Aveva chiesto Zoey.
Sì, certo che l'aveva sentito. Ovviamente si era spaventata, ma non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce. Proprio mentre cercava le parole per dire qualcosa di buffo, sdrammatizzando la situazione e minimizzando la sua stessa paura, Zoey notò qualcosa, indicandoglielo con un dito.
Leah si voltò verso il punto indicato dalla compagna di scuola, ma nel momento in cui vide quello che la ragazza aveva scorto fece un istintivo passo indietro, affondando nella neve alta e perdendo quasi l'equilibrio. La mano ancora posata sul braccio di Zoey si strinse.

- Ma cosa diamine… - Mormorò.
Sul candore della neve, vivace e intensa in mezzo al bianco e al grigio che regnavano sovrani tra le case di Hogsmeade, stava una macchia color rubino. Non si poteva non vederla, così intensa e umida sul bianco luccicante della strada.

"Non può essere." Pensò.
L'incontro con i golem nel cortile della scuola era ancora troppo recente per essere dimenticato e davanti a quella che sembrava proprio una macchia di sangue Leah si rese conto che la ragazzina che si divertiva ad andare a caccia di guai aveva imparato che quando i guai si trovavano davvero non era mai un'esperienza troppo piacevole.
Fedele al cuor di leone che l'aveva fatta finire tra i Grifondoro, però, Zoey non sembrava spaventata quanto lei: la prima cosa che le propose, infatti, fu di andare a controllare più da vicino.
Leah guardò per un istante la macchia di sangue sul bianco e sentì come al solito il brividino dato dall'adrenalina che iniziava ad entrare in circolo, assieme al suo corredo di euforia e di sprezzo del pericolo.
Effettivamente la cosa era assurda... ma interessante. Poteva davvero tirarsi indietro senza sapere cos'aveva davanti? E poi sì, aveva avuto paura davanti ai golem, ma aveva anche dimostrato a sè stessa che sapeva cavarsela.

"E poi, che male può fare una macchia di sangue?" Pensò Leah, depennando mentalmente la parte di frase in cui si diceva "emersa dal nulla in mezzo a una bufera di neve".
Leah lasciò il braccio di Zoey con un sorrisetto imbarazzato, si calcò meglio sulla testa il cappello e annuì.

- Sì. Sì, forse è meglio controllare. Ma cerchiamo di essere prudenti: magari non è nulla, ma non mi sembra una cosa proprio… normale. -
Scoccò a Zoey un'occhiata complice e fece un passo verso la macchia, cercando di metterla maggiormente a fuoco in mezzo ai vortici di vento e neve che continuavano a riempire l'aria .
 
Top
view post Posted on 29/1/2014, 22:49
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,154

Status:


cgrw

Così come il grido di dolore squarciò il fischio del vento nella bufera, la macchia di sangue squarciava il candido tappeto nevoso attirando l'attenzione delle due giovani. Diverse furono le reazioni, entrambe rimasero fedeli ai valori e ai caratteri che la propria casa designava. Eppure entrambe avevano deciso di agire, di indagare, fiere rappresentati della categoria che rappresentavano. Eppure chi poteva dire che sarebbe stata la scelta gusta? Era opportuno per le due prefette ficcare il naso negli affari altrui oppure sarebbe stato meglio correre via ed avvisare qualcuno di sicuro più preparato? Se solo si fossero avvicinate alla macchia scarlatta, avrebbero scoperto che non era la sola: tante piccole chiazze disegnavano sulla neve un preciso tragitto che procedeva per alcuni metri lungo la strada principale per poi svoltare in un piccolo vicolo che forniva l'accesso ad un retrobottega abbandonato.

 
Web  Top
view post Posted on 31/1/2014, 09:15

In a coat of gold or a coat of red, a ℓισи ѕтιℓℓ нαѕ ¢ℓαωѕ.

Group:
Grifondoro
Posts:
2,056
Location:
District 2 // Casterly Rock // Gryffindor House // Asse Roma-Brighton.

Status:


50p1


A Zoey non piacevano i problemi; a differenza di molti suoi Concasati, che al contrario ricercavano situazioni simili col lanternino, non andava a cercare i guai.
Purtroppo, spesso erano stati i guai a trovare lei, e allora non aveva potuto fare altro che "partecipare ai giochi", perché tirarsi indietro a conti fatti non sarebbe stato proprio da lei, e non sarebbe stato neppure un comportamento onorevole.
Se c'era qualcosa che suo padre era stato in grado di insegnarle prima di dare di matto, oltre a suonare il pianoforte, era proprio quella: affrontare sempre i problemi di petto, senza fingere che non esistano.
Adesso, quella macchia di sangue era proprio lì accanto a loro, e non potevano far finta di nulla, quando il colore brillante e vivace e così inquietante in quel contesto continuava ad attirare i loro sguardi.
Bisognava andare a fondo alla questione; o almeno, era quello che avrebbe fatto sicuramente Zoey, se gli eventi delle settimane precedenti non l'avessero segnata a tal punto da farla andare con i piedi di piombo in qualunque situazione.
Per di più, non voleva agire senza Leah: doveva ammetterlo, da sola non si sarebbe mossa di lì. Sapeva che non era sicuro seguire quelle tracce...sì, perché altre macchioline scarlatte più piccole formavano un vero e proprio tragitto, che portava ad un vicolo.
Pensieri, immagini prodotte dalla sua mente e congetture iniziavano ad affollarsi nella sua testa; sembrava le stessero scavando un tunnel della metropolitana nella scatola cranica.
Guardò Leah, sicura in quel momento di avere un gigantesco punto interrogativo disegnato sul viso.

- Le tracce portano lì dietro. - disse, indicando ciò che era ovvio. - Cosa...cosa facciamo? Andiamo a controllare? Credo...credo che sia meglio non dividerci. Insomma, voglio dire...andiamo a vedere, oppure chiamiamo qualcuno, ma facciamo in modo di non rimanere sole, finché non si risolve tutto. -
Stavolta fu il suo turno di stringere il braccio di Leah, facendo attenzione a non farle male; doveva sembrare una fifona.
Deglutì; lei era una Grifondoro, a rigor di logica sarebbe dovuta essere coraggiosa, non avrebbe dovuto temere nulla, eppure non poteva negare di provare un po' di paura.

- Io credo sia meglio andare a controllare...- sussurrò poi; bisognava prendere una scelta. Giusta o sbagliata, non c'era più tempo per rimuginarci sopra.
Poi, quasi inconsciamente, mosse qualche passo verso il vicolo a cui conducevano le macchie di sangue; si voltò di nuovo verso Leah, lasciando andare con delicatezza il braccio di quest’ultima.

- Andiamo? le chiese, tono di voce esitante; ma ormai non potevano fare altro che andare in quella direzione.
Sperava che l’avrebbe assecondata, perché Zoey, a quel punto, non si sarebbe spinta oltre senza quella che ormai sembrava essere diventata la sua compagna d’avventura.


Edited by ~ Zoey. - 31/1/2014, 18:02
 
Top
Leah‚
view post Posted on 1/2/2014, 17:22




La macchia di sangue non era sola, sul manto di neve candida della strada: altre gocce scarlatte avevano scavato con il loro denso calore il bianco candido del selciato, guidando gli occhi di Leah verso un vicoletto secondario di cui non si era minimamente accorta.
Zoey sembrava titubante, incerta tra la voglia di andare avanti ed esplorare e il timore per una situazione senza dubbio inquietante: la sua compagna di avventura era una Grifondoro decisamente più posata e intelligente degli altri, pensò Leah. Se non altro non sembrava pronta a cacciarsi nei pasticci senza calcolare il margine di rischio che implicavano.
Sorrise sollevata al pensiero di non aver di fianco un rosso-oro che l'avrebbe tirata per la manica gridando "andiamo andiamo, andiamo a vedere!" come se la scia portasse alla vetrina di Mielandia e non a un oscuro vicoletto.
Il vento continuava ad ululare, la strada era deserta e la macchia scarlatta sulla neve era più vivida che mai. Leah aveva paura, era innegabile ammetterlo, e l'atmosfera da brividi che si respirava ad Hogsmeade faceva certamente la sua parte.
Forse andare a chiamare un mago adulto sarebbe stata una buona idea, avrebbe saputo di certo affrontare la situazione meglio di due scolarette.
Leah si guardò rapidamente alle spalle, osservando la strada deserta tra i refoli di neve e di cristalli di ghiaccio. Un brivido le percorse la schiena e rivolse di nuovo gli occhi al vicoletto: chiunque (o qualunque cosa) sanguinasse in quel modo non poteva stare bene.
Doveva essere ferito, sfinito... forse addirittura morente. Sanguinante e probabilmente solo in mezzo al freddo e alla neve. A Leah non importava se chi era in pericolo fosse buono o cattivo, uomo o donna, mago o Babbano: nessuno, nemmeno il peggior Mago Oscuro, meritava di morire. Se se ne fosse andata, se si fosse allontanata anche solo per un istante, anche solo per il tempo necessario per chiamare qualcuno, e avesse poi scoperto che il misterioso ferito aveva perso la vita se ne sarebbe sentita direttamente responsabile.
La brama di conoscenza, la promessa della gloria o il brivido dell'ignoto non le avrebbero dato il coraggio che si sentiva dentro a quel pensiero.

- Sì, è la cosa giusta da fare. - Disse con convinzione.
Si strinse meglio la sciarpa attorno al collo e seguì Zoey verso il vicolo tenendosi a una ventina di centimetri dalle macchie di sangue, affondando faticosamente nella neve fresca.
 
Top
view post Posted on 1/2/2014, 18:51
Avatar

Grifondoro VI anno

Group:
Grifondoro
Posts:
7,937
Location:
Londra

Status:


Una giornata a dir poco strana quella, James si era deciso di abbandonare le quattro mura della sua camera, dopo il grande ritorno agli studi per distrarsi un pò e liberare la mente dalle varie ricerche che si era ripromesso di finire entro il week end. La sua meta quel giorno fù il Villaggio di Hogsmeade. Aveva notato i cumignoli e i tetti innevati dalla torre dei grifondoro e come sempre affascinato da quel panorama decise che una bella passeggiata in mezzo alla soffice e bianca neve sarebbe stata di ispirazione. Vestì per l' occasione con un bel mantello argentato, il cui cappuccio avrebbe riparato fronte e orecchi dal vento. Durante il tragitto dalla sala comune al cancello principale, gli era capitato più volte di domandarsi se il clima fosse quello più adatto ad una passeggiata. Ma ormai era deciso e non intendeva tirarsi indietro. Folate di vento abbastanza forti e folate di vento più placide, si alternavano di continuo, i fiocchi di neve non fluttuavano tranquilli nell' aria ma veniva sbatacchiati con forza contro ogni cosa. Arrivato appena fuori dal cancello, decise che la cosa migliore era smaterializzarsi. Così da accorciare tempi e distanze, con i classici movimenti che precedevano la smaterializzazione James svanì nel nulla, seguito solamente da un sonoro CRACK! Lo stesso identico suonò invece annunciò il suo arrivo ad Hogsmeade, la strada principale era completamente deserta, comprensbile visto che il tempo era peggiore rispetto ad Hogwarts, era praticamente finito in una bufera di neve. Il freddo non era troppo preoccupante per lui, ben coperto non lo soffriva molto, il vento invece risultava essere molto fastidioso, pungente sulle guance, con mani in tasca decise di procedere in avanti perchè, l' unica cosa buona di quel tempo era la più completa desolazione. Cosa che in quel periodo per James era più che gradita. Il vento ululava sempre più forte, la neve sembrava far rumore schiantandosi su tetti, porte e finestre. Procedeva anche abbastanza speditamente, nonostante tutto quel vento che cercava di smuoverlo, le scarpe affondavano di qualche centimetro nel soffice manto, dandoli un po' più di stabilità.

 
Top
view post Posted on 2/2/2014, 19:59
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,154

Status:


cgrw

Il freddo, la neve, il vento, la bufera, non sembrò preoccupare le due ragazze, seppure turbate da tale visione di sangue entrambe decisero di affrontare il peso delle proprie responsabilità, dopotutto recarsi altrove per cercare soccorso si sarebbe potuto tradurre in una perdita di tempo fatale. Fortunatamente, non appena le due prefette si inoltrarono nel vicolo seguendo pedissequamente le tracce scarlatte, gli edifici sembrarono offrire loro riparo; fu semplice percorrere quella decina di metri.
Sbucarono in un retrobottega riparato da degli alti abeti secolari, la neve in quel luogo pareva riuscire a cadere più verticalmente che orizzontalmente. Ma la scena, quella che si presentò di fronte ai loro occhi fu tutt'altro che piacevole: al centro del cortile, una figura incappucciata di cui era visibile la sola chioma corvina che sbucava dagli abiti stava in piedi sulla neve nel luogo in cui le macchie di sangue sembravano condurre, ingrossandosi fino a diventare un'unica solo fiume rossastro. Poco più avanti due pali iridescenti, probabilmente frutto di una magia, facevano da croce per la figura seminuda di un giovane mago che, abbandonato al suo destino, si era lasciato abbandonare alla forza di gravità ricoperto di lividi e ferite.

Dimmi un po' Wolf, dove sono i tuoi vomitevoli amichetti oggi?

La voce femminile parve squarciare l'atmosfera lugubre e tesa. Un movimento di bacchetta generò un nuovo squarcio sul petto della povera vittima che, combattendo contro se stesso per non abbandonarsi all'ennesimo grido di dolore, vide altro sangue schizzare sul manto nevoso.

***

Nel frattempo qualcun'altro aveva deciso di affrontare le ardue condizioni atmosferiche combattendo contro la bufera lungo le strade di Hogsmeade. Il destino fu tutt'altro che imprevedibile, anche James, come le de prefette, ebbe modo di notare le tracce di sangue, seguite questa volta da impronte di uomo fresche.

 
Web  Top
view post Posted on 4/2/2014, 17:18

In a coat of gold or a coat of red, a ℓισи ѕтιℓℓ нαѕ ¢ℓαωѕ.

Group:
Grifondoro
Posts:
2,056
Location:
District 2 // Casterly Rock // Gryffindor House // Asse Roma-Brighton.

Status:


Dunque sarebbero andate; nonostante il timore e l'agitazione, Zoey era pur sempre una Grifondoro, e il sentore del pericolo faceva sentire una parte di lei quasi euforica.
"Chiari segnali della mia sanità mentale che mi sta pian piano abbandonando.", pensò, mentre avanzava, seguendo le macchie di sangue.
Non avrebbe mai creduto che Hogsmeade, all'apparenza un villaggio così piccolo e tranquillo, potesse riservare tali macabre sorprese.
Dimostrazione che nessun luogo era sicuro, malgrado lei dovesse ammettere che, bene o male, era sempre riuscita a cavarsela, anche nelle situazioni più strane...ed erano state tante, nell'ultimo periodo.
Smise di camminare per aspettare Leah; forse stava andando troppo di fretta, ma la curiosità la spingeva a voler far chiarezza il prima possibile.
La tempesta, grazie al riparo che gli edifici offrivano, per il momento non costituiva una minaccia, e potevano almeno camminare senza grossi intoppi; la strada sbucava su un retrobottega. Grandi abeti lo riparavano; la vista di quegli alberi imponenti ricordò a Zoey la foresta vicino a casa.
Inconsciamente, sorrise, ma poi fu costretta a tornare seria. La prima cosa che attirò la sua attenzione, fu il sangue: le semplici macchie formavano una vera e propria pozza, densa, rosso scuro. Soltanto dopo Zoey notò la persona in piedi, al centro di quello spiazzo; era incappucciata, ma poteva scorgnerne chiaramente i capelli neri.
Lanciò a Leah un'occhiata smarrita; cosa stava succedendo?
Ebbe la risposta non appena i suoi occhi ebbero il coraggio di tornare ad osservare la scena: c'era qualcuno che sembrava...crocifisso? Era un mago, piuttosto giovane e malridotto. Le fu chiaro sin da subito che lo stessero torturando. Guardò nuovamente la sua compagna.

- Credo...credo sia meglio nasconderci, per quanto possibile, e non farci vedere, almeno per il momento. - sussurrò; ma non poté fare a meno di guardare, con espressione sofferente, il ragazzo che subiva gli incantesimi, specialmente l'ultimo, che aveva fatto sì che il suo petto si squarciasse. Altro sangue sgorgò dalla ferita appena aperta, mentre la donna - o almeno, la voce era quella di una donna - gli chiedeva qualcosa suoi suoi amici, chiamandolo "Wolf".
Le venne la nausea, e distolse lo sguardo; non era preparata ad una cosa del genere, e non aveva assolutamente idea di cosa fare.
Mentalmente, rivolse una preghiera alla sua dea, se non altro perché la tortura per il giovane finisse presto.
Si sentiva impotente, e probabilmente era davvero così; ma cosa avrebbe potuto fare?
 
Top
67 replies since 13/1/2014, 00:48   1276 views
  Share