| …Eh? A Caroline ci volle qualche istante per realizzare ciò che era effettivamente successo. Aveva dato una risposta a quel vampiro, una risposta che presupponeva che la conversazione continuasse, almeno nelle sue intenzioni. A quanto sembrava, invece, il suo interlocutore aveva inteso diversamente le sue parole, convinto che fossero d’accordo. D’accordo… su cosa? Aveva compreso che loro avrebbero dovuto parlare con Camille per convincerla ad abolire un paragrafo della legge fastidioso per la razza vampirica, ma cosa le assicurava che, una volta che avessero raggiunto il risultato sperato, quei tipi avrebbero rispettato la loro parte, aiutandole nella ricerca di Black? Tra l’altro, non le risultava che fossero andate lì per negoziare. Ma Camille non aveva detto di aver preannunciato il loro arrivo? E non aveva immaginato nulla, al riguardo? E adesso, come si sarebbero messe le cose? Sbuffò. Tutta quella faccenda stava diventando sempre più complicata… e il tipo stava cominciando a prendersi troppe libertà. Convincere il Ministro? Quando avevano parlato di convincere il Ministro? -Aspetti un momento, non era questo che avevamo detto: noi abbiamo acconsentito a riportare un messaggio, non si è mai parlato di convincere nessuno. Tra l’altro, non ritengo di avere tutta questa influenza sul Ministro, sono una delle sue più vecchie amiche, non un’esperta di politica- Forse aveva scoperto un fianco troppo rapidamente, e per questo aveva tentato di rimediare con l’ultima affermazione, ma quel punto andava chiarito: aveva preso un impegno e lo avrebbe mantenuto, ma non avrebbe fatto di più, questo doveva essere chiaro. Non era nemmeno in suo potere farlo: non si era mai intromessa nelle questioni ministeriali, così come Cammille non le aveva mai detto come gestire Hogwarts, la Gazzetta o il San Mungo. O meglio, le loro conversazioni sull’argomento si erano limitate a pareri: lei esponeva il suo punto di vista, Camille ribatteva e, alla fine, di solito, era lei a capitolare. O entrambe restavano arroccate sui rispettivi modi di vedere le cose. Convincere quindi Camille a fare una cosa del genere era un’impresa impossibile. E comunque, non era quello il motivo per cui si erano recate lì. Quel tipo le aveva raggirate, le aveva fatte parlare e aveva ricavato dalla conversazione quello che voleva. E non sembrava disposto ad ascoltare obiezioni, le aveva congedate e se ne stava andando ed era inutile richiamarlo indietro. Sbuffò scocciata: le sue sarebbero state parole al vento? Sarebbe morta per mano di un vampiro o di Camille? O beh, in fondo a quel punto, non faceva tanta differenza. Se non ci fossero state reazioni negative, avrebbe seguito Emily fuori dalla porta, pronta per andarsene a casa. Sperando che il suo cervello le suggerisse una soluzione per uscire da quella situazione.
Perdono, non sapevo decidere cosa fosse meglio fare....
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