La sua curiosità ha innescato una vera bomba nel volto di Ainhoa. In tutti i sensi!! Il suo viso era diventato di color paonazzo ma allo stesso tempo l'espressione era raggiante, con ancora vivide tutte le emozioni precedenti, più sottolineate rispetto al lieve sarcasmo celato in quelle di Ophelia. Velocemente riprese:
“Oddio, si! In effetti sono successe tantissime cose da quando sono qui che ti giuro non so proprio da dove cominciare…”
Rise. Anche lei avrebbe voluto una vita movimentata come la sua! Voltò il viso verso di lei abbassando il mento e portando più vicino a lei i suoi occhi. Da qualche parte doveva pur cominciare! Odiava stare sulle spine, la curiosità se la stava mangiando pezzettino dopo pezzettino. Dopo lo sguardo inquisitorio di Ophelia l'imbarazzo e la confusione di Ainhoa crebbe ancora di più e sbottò con un -
“Ti ricordi di Nacho?
Il mio amico di Madrid che abita a fianco a casa mia? Quello che è venuto in Messico con noi ?”.
**...Nacho...NachoNachoNacho....AAAAAH NACHO! Quel bambino dal taglio d'occhi affusolato che sembrava li avesse sempre chiusi! E che voleva sempre giocare ad acchiapparella e faceva fatica a salire sugli alberi della pineta dietro il mare. Aaah**
Nonostante avesse capito perfettamente chi è, esordì con un semplice,
<<...Mhhhmm.>>
mantenendo la bocca chiusa e tenendo lo sguardo della grifa.
“Beh…diciamo che da un po' sono un abbastanza incasinata con i ragazzi”
Disse abbassando il volto verso il basso, tornando nella direzione del piano terra. Sembrava piuttosto afflitta, quasi non sembrava lei.
** Ragazzi. Cos'è, si mangia??. Mah..**
Ainhoa a livello di maturità era indubbiamente superiore a quello della tassina, avevano pressapoco la stessa età, eppure, sembrava provenisse da un mondo completamente diverso. Due mondi paralleli. Ophelia sì, aveva 12 anni ma ancora non aveva sviluppato la "sessualità" in qualche modo. Era nel limbo orrendo, temuto da tutte, in cui non sei ne bambina ne una ragazza. Non aveva mai visto i suoi coetanei con uno sguardo positivo. L'unico essere maschile con cui avesse creato un legame affettivo, al di fuori del padre, era Juanez, ma erano così piccoli, non pensavano all'amore, non pensavano al futuro ma vivevano giorno per giorno, in cui l'unica preoccupazione era arrivare primo alla spiaggia in tempo record, riuscire a rubare i frutti dell'orto dello Zio Enrique e sperare che quelle stelle brillanti nel cielo non andassero mai via. Neanche al vero e proprio addio lo abbracciò, perché sapeva quanto poteva fare male abbandonarlo, eppure, non riusciva a provare nulla di nuovo, solo l'autentico affetto di una bambina. Chissà se rivedersi dopo tutti quegli anni, gli avrebbe provocato quell'effetto. Riflettendo tornò a fissare il vuoto in attesa che la sua amica riprendesse a parlare. Avrebbe ritirato su il viso da un momento all'altro. Infatti:
“Non ne combino una giusta…oddio, forse questo non è il termine giusto…direi piuttosto che mi sembra sempre di avere le idee chiare ma alla fine non ce l’ho mai….anche se ultimamente le mie idee viaggiano sempre nella stessa direzione …per quanto io provi a cambiarla mi sembra che il mio cuore viaggi con il pilota automatico…torna sempre dalla stessa persona….e non si tratta di Nacho, anche se lui fa parte di tutto questo casino …io credo che gli sto facendo del male, ed è l’ultima cosa che vorrei al mondo”.
Sgranò gli occhi. Si stava certamente sfogando, ma quello è del tutto un rigetto di litri e litri di parole che cascavano giù, che non si fermavano più, e resero perplessa Ophelia. Di cosa stava parlando? A cosa si riferiva?. Ha ovviamente le idee confuse, è molto incerta, ma riguardo cosa? Era troppo confusa, attese un pochino per vedere se aveva qualcos'altro da dire, e prima di iniziare le domande riprese appena sentì il prendere fiato della tassina.
“All’inizio sono stata malissimo qui a scuola, mi sentivo sola…non avevo nessuno con cui parlare…avevo l’impressione che tutti mi girassero alla larga o, peggio, che non volessero avere nulla a che fare con me. A volte cel’ho ancora ma non sempre…solo quando mi sento triste, cosa che ultimamente capita spesso diciamo…Sono andata perfino a piangere nell’ufficio della Vice Preside…se ci ripenso…
Ora però sto molto meglio ed, in fondo aveva ragione la professoressa Lancaster quando mi diceva che a fine anno sarei stata triste di lasciare la scuola… solo al pensiero mi manca l’aria”.
**....LA VICE PRESIDEE????? Oddio che brutta esperienza. Non è da temere certo...ma..CHE VERGOGNA!!!**
Non si aspettava tale esuberanza a scuola. Quante cose effettivamente poteva accadere in un anno. E' rimasta molto scioccata dal fatto della Vicepreside, ma non glielo disse. La sua confusione era un tornado che poco a poco stava inglobando anche lei.
Ma allo stesso era troppo difficile dargli un parere personale. Era un mondo troppo differente dal suo, non sapeva da che appiglio aggrapparsi, non sapeva da che specchio arrampicarsi. La paura di non sapere che dire, iniziava a salire. Cosa dirgli? Non si può rimanere in silenzio tutto il tempo, specialmente dopo svariati anni senza vedersi e incrociarsi per il caso al piano terra. Tentò con queste parole:
<< Beh..non è facile mollare tutto e tutti e andare a studiare e vivere qui. Dipende un po' dal contesto. Non...ti posso dire che ti capisco, sono sincera. Però mi dispiace molto per come ti sei sentita, se ti avessi beccato prima...oowh te l'avrei fatta digerire prima!>>
Disse premendo la sua spalla contro quella della compagna in modo tale da sbilanciarla, voleva scuoterla, stuzzicarla. Fargli tornare il sorriso. O almeno ci stava provando.
<< ...Mhmm.....dovresti provare a dividere i due mondi. Concentrati qui sulle amicizie che hai fatto, e passare più tempo possibile con Nacho quando tornerai a casa per le vacanze, tanto tutti più o meno vanno via e tornano allo stesso periodo.
...Provaci!>>
Finì il suo morbido consiglio allungando la bocca a destra e alzando lo zigomo in alto. Un mezzo sorriso, spontaneo e consolatorio. Alle persone esterne era solita dare consigli, ci riusciva abbastanza bene, ma era consapevolissima che lei non li avrebbe mai seguiti. La guerra tra mente e cuore era sempre aperta in lei, c'è poco da fare.