Osservando Hogwarts, privata

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Ainhoa Torres
view post Posted on 5/3/2014, 12:51




ainoa

Edited by Ainhoa Torres - 22/5/2014, 23:38
 
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view post Posted on 6/3/2014, 00:41
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Era l'inizio di un nuovo giorno, carica e pimpante per le nuove lezioni. Come di sua abitudine, un ottimo buongiorno riservato esclusivamente alle sue amiche piante: un giretto per il giardino, sola soletta, ridendo, ma cercando di non farsi vedere per le fantasticherie delle piante. A quanto pare ne sapevano più del diavolo! E quanto giudicano! Le accarezzava in privato e dopo averle ammirate, seppur il clima fosse rigido, il sole irradiava abbastanza bene tutto il paesaggio. Faceva freddo, ma non abbastanza da farti venire i brividi, giusto per...tenerti sveglio!! Era intenzionata a dare un'occhiata al Primo Piano e magari ripassare bene per fare poi un buon compito. Si avvicinò all'entrata e vagonate di ragazzi di ogni casata le passavano accanto. Grandi, piccoli, più alti, più bassi di lei. Alcuni assonnati, altri vivaci e scattanti, chi da solo, chi in gruppo. Chi sorridente, chi col muso. Spesso osservava "la fauna" di Hogwarts, e spesso si trovava ad immaginare la storia di ognuno di loro, di come poteva andare, cosa stavano pensando in quel momento, cosa poi avrebbero fatto realmente. I loro desideri. Sì, spesso la solitudine porta a questo.
Entrò ufficialmente nel castello, nella sala principale, al Piano Terra, il luogo dove tutti siamo stati accolti per la prima volta chi con faccia svogliata, chi con espressione d'incanto. Ophelia, piccola com'era, una formica in un grande esercito, una fra i tanti, si mise al centro, sotto quel mega lampadario che osservava dall'alto, per anni e anni tante chiome colorate, tante palline che vagavano, vagavano, vagavano, chi con una meta, chi no. Si mise ad osservare per un attimo le persone intorno a lei rischiando di essere travolta o beccarsi qualche insulto da qualche studente un po' frettoloso. C'erano dei gruppetti intorno alle scale magiche, uno in particolare erano di ragazzi. Abbastanza grandicelli forse del terzo, quarto anno. Se ne stavano per conto loro, con dei gran vocioni che spesso si accavallavano l'uno con l'altro. E dietro di loro ogni tanto passavano un gruppo di ragazze che con aria trasognata li fissavano, qualcuna emetteva un paio di parole con il tono acutissimo, quasi un gridolìo. Inevitabilmente, storse il naso a quella scena. Istintivo. La sala accoglieva un bel tepore che avvolgeva il tutto, invisibile ma quasi palpabile, dolce accarezzava le gote violacee di tutti i ragazzi appena rientrati dal Giardino. Camminò lentissimamente guardandosi intorno, posando le mani vicino al bottone della mantellina. Non voleva togliersela ma solo sbottonarsela, sentiva il tepore avvicinarsi alle estremità degli arti e ribollire la nuca coperta, oramai, dai capelli che crescevano. Osservando in giro, si soffermò sulle scale magiche. Proprio alla fine, una ragazza castana con la mantellina di Grifondoro osservava più o meno come lei il paesaggio. Rimase un po' a guardarla.
Il cuore si ferma un attimo.
La fanciulla era MOLTO simile a qualcuno di sua conoscenza. I suoi tratti potevano essere uguali a una bambina che aveva conosciuto nel suo veloce soggiorno nelle terre del Sole, forse dopo tanti anni poteva essere lei, dopo anni anche lei ha scoperto il suo talento magico e non ne sapeva nulla prima d'ora. Un'amica di vecchia data! O forse si stava totalmente sbagliando Ophelia e poteva pensare di dare una bella occhiata a quegli occhi forse un po' birichini da un'oculista o da un medico.
Rimane il fatto che era stata involontariamente per buoni 6-7 secondi a fissare la ragazza senza un valido motivo. Poteva prenderla bene, ma c'era anche una forte possibilità che l'avesse presa male.
L'imbarazzo sale. E pure velocemente. Si girò di scatto e tornò a guardare intorno. In fondo amava captare informazioni da ciò che la circondava. Anche se era abbastanza scattosa, l'imbarazzo si era trasformato in un leggero nervosismo.
Cosa fare?
Chiedergli se è veramente lei?
Salire e fare finta di niente?
Fuggire il più lontano possibile e sotterrarsi?
L'ultima questione la trovò adorabile. Rifletté lanciando sguardi alle persone che gli camminavano intorno.

 
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view post Posted on 7/3/2014, 00:52
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Il nervoso gli era ormai entrato in circolo. La sua indecisione rimbalzava nella testa come una pallina di un flipper. Rimuginando e rimuginando, era quasi arrivata alla decisione di affrontare la realtà, voltarsi e andare verso di lei. E magari salutarla in spagnolo, e in caso ritornare all'inglese nel caso avesse sbagliato persona. E poi in caso sotterrarsi per bene dopo le lezioni.
Ad un tratto, sentì una canzoncina, dalla melodia altalenante. Le parole scivolavano tra loro con suoni veloci e lettere azzannate dalla lingua. Era spagnolo. Più precisamente Castigliano. Faceva così:


Ahí va la serpiente de tierra caliente
que cuando se rie se le ven los dientes
Uy que está demente critica la gente
porque come plátanos con aguardiente.


Fissò il vuoto, quelle parole gli entrarono una ad'una nella testa. Inconsapevolmente, si ritrovo a muovere le labbra formando delle parole, che erano il continuo di quella canzone/filastrocca che usava cantare da piccola con Juanez e quella misteriosa bambina in mezzo alla spiaggia. Non emetteva suoni, cantava in labiale. La voce diventava sempre più vicina, così Ophelia si girò di scatto. Sgranò gli occhi azzurri alla vista di un dettaglio assoluto. Voltatasi verso la ragazza, essa alzò la mano sinistra girandola, con il dorso rivolto verso Ophelia, e si vedeva bene una voglia a forma di stella color fragola. Da piccole dicevano che esistesse un "disegnatore", con un pennarello rosa scuro in grado di disegnare alle bambine intelligenti un disegno sulla pelle per identificarle, lei un cuore malformato sulla spalla destra, e l'altra una stella sulla mano sinistra.
Quando si voltò, si rese conto che la ragazza non solo si era alzata, ma era scesa dalle scale, l'aveva raggiunta da dietro le spalle. Gli occhi fuori dalle orbite, la bocca che si era azionata come un ponte levatoio, si era aperta e ingrandita, senza fiato. Poi lo trovò. E richiamò ad alta voce:
<< AINHOA!!!>> Avvicinandosi sempre di più, fissandola con stupore e felicità. Era davvero lei. Aveva ritrovato dopo tanto tempo nel vagare a scuola un pezzo di passato, e di origini soprattutto!! La timidezza ancora non era svanita, si impiantò a qualche passo da lei sfornando solo un sorrisone e un espressione raggiante.

 
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view post Posted on 10/3/2014, 23:42
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Era letteralmente incredula. Un pezzo di passato era di fronte a lei, a pochissimi passi, quasi nulli. La canzone ormai aveva preso il controllo, non voleva rendere la melodia invisibile agli occhi di tutti e leggibile solo per la sua amica di vecchia data.
“Eres tù? …” , disse Ainhoa, allargando estremamente gli occhi, tremanti, insicuri, ma allo stesso tempo straboccanti di gioia. La tassina annuì con la testa, dando segno di approvazione. La grifina allungò le mani e prese quelle della sua compagna, inizialmente con un leggero movimento ondulatorio e poi si fermarono. Rimasero per un po' di tempo con le mani intrecciate. Da piccole amavano cantare quella canzone, unire le mani e poi girare, girare, girare vorticosamente fino a che sentivano la morbidissima sabbia ballare sotto i piedini e il mare che ruotava sopra e sotto. Ma di certo, non potevano riprodurre la stessa cosa lì. Troppe persone, troppo personale. Quella canzone era unicamente loro, e di Juanez ovviamente, di cui non si sapeva nulla. Entrambe si riempirono gli occhi di calore, quella leggera acqua che ricopriva con il suo strato trasparente il bulbo oculare, ma lo rendeva pian piano più rosso. Stoppò il labiale, e disse a bassa voce, tremante.
<< Sóc Ophelia!>> Sorrise con tutti i denti, per quanto piccoli, tutti quelli visibili!
<< Quants anys estan passat?....Un dia???>>
Nell'ultima parole rise scuotendo la testa. Impulsivamente, lasciò le mani di Ainhoa per abbracciarla e farle combaciare con le sue spalle, dato che erano piccine entrambe. Ancora non riusciva a crederci. E' diventata una bellissima ragazza, ma sarà sempre la stessa bambina che incontrò in quella spiaggia e da lì viverci mesi, tra mattinate e tramonti?Oppure sarà un po' cambiata di carattere, magari più forgiata dall'esperienza? In positivo o in negativo? Domande che Ophelia si poneva superficialmente, troppo sopraffatta dalle emozioni e quella bolla di plastica che oramai le aveva più che avvolte al suo interno.


 
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view post Posted on 17/3/2014, 15:56
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A pochi centimetri di distanza, dopo avergli parlato in lingua straniera, tornarono a parlare nella lingua a loro solita. L'emozione era scoppiettante negli occhi delle due fanciulle.
“E’ troppo bello per essere vero ! Spero proprio che possiamo tornare ad essere amiche come una volta…sento che non sei cambiata”.
Gli disse Ainhoa. Aveva ragione? Aveva torto? Chi lo sa, guardarsi allo specchio non è mai stata una sua prerogativa. Sì, certo, si era resa conto di crescere, ma non era abbastanza sicura di essere maturata, o semplicemente, "cambiata". Gli sorrise e rispose:
<< ..Neanche tu!>>
Assumendo il suo solito sorriso furbetto. Dopo l'incontro, l'altra ragazza la prese per mano. La sua calda mano che andava a scontrarsi con una tiepida, ancora un po' infreddolita dall'esterno. Due temperature diversi che andavano ad unirsi, che cercavano un legame, come quello sguardo, da una parte il caldo marrone nocciola e dall'altro il gelido azzurro, che in quell'istante erano mescolati in un'unica grande vampata di gioia.
Si avvicinarono alle scale e iniziarono a salire i gradini, fino ad arrivare al punto di partenza, proprio dove sedeva poco prima Ainhoa. Si sedettero insieme cercando di non ostruire troppo la via. Chi avrebbe iniziato per prima il discorso? Indubbiamente la compagna!

“Come stai? Che mi racconti dopo tutto questo tempo ?”.
Bella domanda. Una domanda che lei stessa si poneva da tantissimo tempo. Cosa raccontargli. E' successo tutto e nulla. Cosa dirgli di quell'inferno ghiacciato e nuvoloso? Cosa dirgli del primo anno passato tra concasati quasi invisibili? E di quel tragico addio alla sua famiglia, che sia vera o che sia finta? Tanti i dubbi che le passavano per la testa. Pazientò un paio di secondi assumendo sul viso un espressione diversa da prima .
<< Che dire.. Sto abbastanza bene per il momento. Ma sai...non è successo un granché. Amavo stare lì con te e Juanez, e il ritorno a Bexley è stato noiosissimo. Solita routine fino a che un bel giorno, zan-zan! Vengono a prendermi per la scuola di Hogwarts! Te invece? Sono sicura che hai MOOOOLTE cose da dirmi in più!
Rispose Ophelia. Bisognava dire che tra le due, per quanto entrambi vivaci, la più chiaccherona era senza dubbio Ainhoa. Chissà cosa aveva in serbo da raccontagli, dopo tutti quegli anni. Ormai in quel castello, erano soltanto loro due. Loro due, e il loro passato.



 
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view post Posted on 25/3/2014, 03:04
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La sua curiosità ha innescato una vera bomba nel volto di Ainhoa. In tutti i sensi!! Il suo viso era diventato di color paonazzo ma allo stesso tempo l'espressione era raggiante, con ancora vivide tutte le emozioni precedenti, più sottolineate rispetto al lieve sarcasmo celato in quelle di Ophelia. Velocemente riprese:
“Oddio, si! In effetti sono successe tantissime cose da quando sono qui che ti giuro non so proprio da dove cominciare…”
Rise. Anche lei avrebbe voluto una vita movimentata come la sua! Voltò il viso verso di lei abbassando il mento e portando più vicino a lei i suoi occhi. Da qualche parte doveva pur cominciare! Odiava stare sulle spine, la curiosità se la stava mangiando pezzettino dopo pezzettino. Dopo lo sguardo inquisitorio di Ophelia l'imbarazzo e la confusione di Ainhoa crebbe ancora di più e sbottò con un -
“Ti ricordi di Nacho?
Il mio amico di Madrid che abita a fianco a casa mia? Quello che è venuto in Messico con noi ?”.

**...Nacho...NachoNachoNacho....AAAAAH NACHO! Quel bambino dal taglio d'occhi affusolato che sembrava li avesse sempre chiusi! E che voleva sempre giocare ad acchiapparella e faceva fatica a salire sugli alberi della pineta dietro il mare. Aaah**
Nonostante avesse capito perfettamente chi è, esordì con un semplice,
<<...Mhhhmm.>>
mantenendo la bocca chiusa e tenendo lo sguardo della grifa.
“Beh…diciamo che da un po' sono un abbastanza incasinata con i ragazzi”
Disse abbassando il volto verso il basso, tornando nella direzione del piano terra. Sembrava piuttosto afflitta, quasi non sembrava lei.
** Ragazzi. Cos'è, si mangia??. Mah..**
Ainhoa a livello di maturità era indubbiamente superiore a quello della tassina, avevano pressapoco la stessa età, eppure, sembrava provenisse da un mondo completamente diverso. Due mondi paralleli. Ophelia sì, aveva 12 anni ma ancora non aveva sviluppato la "sessualità" in qualche modo. Era nel limbo orrendo, temuto da tutte, in cui non sei ne bambina ne una ragazza. Non aveva mai visto i suoi coetanei con uno sguardo positivo. L'unico essere maschile con cui avesse creato un legame affettivo, al di fuori del padre, era Juanez, ma erano così piccoli, non pensavano all'amore, non pensavano al futuro ma vivevano giorno per giorno, in cui l'unica preoccupazione era arrivare primo alla spiaggia in tempo record, riuscire a rubare i frutti dell'orto dello Zio Enrique e sperare che quelle stelle brillanti nel cielo non andassero mai via. Neanche al vero e proprio addio lo abbracciò, perché sapeva quanto poteva fare male abbandonarlo, eppure, non riusciva a provare nulla di nuovo, solo l'autentico affetto di una bambina. Chissà se rivedersi dopo tutti quegli anni, gli avrebbe provocato quell'effetto. Riflettendo tornò a fissare il vuoto in attesa che la sua amica riprendesse a parlare. Avrebbe ritirato su il viso da un momento all'altro. Infatti:
“Non ne combino una giusta…oddio, forse questo non è il termine giusto…direi piuttosto che mi sembra sempre di avere le idee chiare ma alla fine non ce l’ho mai….anche se ultimamente le mie idee viaggiano sempre nella stessa direzione …per quanto io provi a cambiarla mi sembra che il mio cuore viaggi con il pilota automatico…torna sempre dalla stessa persona….e non si tratta di Nacho, anche se lui fa parte di tutto questo casino …io credo che gli sto facendo del male, ed è l’ultima cosa che vorrei al mondo”.
Sgranò gli occhi. Si stava certamente sfogando, ma quello è del tutto un rigetto di litri e litri di parole che cascavano giù, che non si fermavano più, e resero perplessa Ophelia. Di cosa stava parlando? A cosa si riferiva?. Ha ovviamente le idee confuse, è molto incerta, ma riguardo cosa? Era troppo confusa, attese un pochino per vedere se aveva qualcos'altro da dire, e prima di iniziare le domande riprese appena sentì il prendere fiato della tassina.
“All’inizio sono stata malissimo qui a scuola, mi sentivo sola…non avevo nessuno con cui parlare…avevo l’impressione che tutti mi girassero alla larga o, peggio, che non volessero avere nulla a che fare con me. A volte cel’ho ancora ma non sempre…solo quando mi sento triste, cosa che ultimamente capita spesso diciamo…Sono andata perfino a piangere nell’ufficio della Vice Preside…se ci ripenso…
Ora però sto molto meglio ed, in fondo aveva ragione la professoressa Lancaster quando mi diceva che a fine anno sarei stata triste di lasciare la scuola… solo al pensiero mi manca l’aria”.

**....LA VICE PRESIDEE????? Oddio che brutta esperienza. Non è da temere certo...ma..CHE VERGOGNA!!!**
Non si aspettava tale esuberanza a scuola. Quante cose effettivamente poteva accadere in un anno. E' rimasta molto scioccata dal fatto della Vicepreside, ma non glielo disse. La sua confusione era un tornado che poco a poco stava inglobando anche lei.
Ma allo stesso era troppo difficile dargli un parere personale. Era un mondo troppo differente dal suo, non sapeva da che appiglio aggrapparsi, non sapeva da che specchio arrampicarsi. La paura di non sapere che dire, iniziava a salire. Cosa dirgli? Non si può rimanere in silenzio tutto il tempo, specialmente dopo svariati anni senza vedersi e incrociarsi per il caso al piano terra. Tentò con queste parole:

<< Beh..non è facile mollare tutto e tutti e andare a studiare e vivere qui. Dipende un po' dal contesto. Non...ti posso dire che ti capisco, sono sincera. Però mi dispiace molto per come ti sei sentita, se ti avessi beccato prima...oowh te l'avrei fatta digerire prima!>>
Disse premendo la sua spalla contro quella della compagna in modo tale da sbilanciarla, voleva scuoterla, stuzzicarla. Fargli tornare il sorriso. O almeno ci stava provando.
<< ...Mhmm.....dovresti provare a dividere i due mondi. Concentrati qui sulle amicizie che hai fatto, e passare più tempo possibile con Nacho quando tornerai a casa per le vacanze, tanto tutti più o meno vanno via e tornano allo stesso periodo.
...Provaci!>>

Finì il suo morbido consiglio allungando la bocca a destra e alzando lo zigomo in alto. Un mezzo sorriso, spontaneo e consolatorio. Alle persone esterne era solita dare consigli, ci riusciva abbastanza bene, ma era consapevolissima che lei non li avrebbe mai seguiti. La guerra tra mente e cuore era sempre aperta in lei, c'è poco da fare.


 
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view post Posted on 8/4/2014, 14:08
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Dopo aver cercato di tirargli su il morale con qualche consiglio, per quanto poco ne potesse sapere del mondo maschile, Ainhoa scosse la testa, piuttosto affranta, come se qualcosa l'avesse turbata.
<< “Oddio! Ho l’impressione che ti ho buttato addosso così tante cose tutte insieme che non ti ho fatto capire nulla…mi dispiace davvero, a volte sono troppo istintiva e poi me ne pento…quasi sempre quando faccio poi la cosa sbagliata. Ok, ricomincio da capo e con un po’ più di calma e soprattutto dall’inizio”. >>
Effettivamente è partita a macchinetta, senza freni prendendo fiato al massimo due volte, e calcolando che già per Ophelia i ragazzi erano solo entità umane e non oggetto di interesse alla sua età, si sentiva leggermente imbarazzata. Un argomento a cui non sapeva mettere bocca. Nonostante tutto, ricambiò il sorriso della grifa annuendo e concentrando il suo sguardo verso quell'espressione impacciata e arrossita. Ainhoa, frettolosamente prese una foto dal maglioncino dai bordi giallorossi, un po' accartocciata la distese per bene e poi la passò nelle mani dell tassina.
<< “Ecco. Lui è Nacho. Immagino che tu lo ricordi mentre correva sulla spiaggia, piccolo e magrolino.
Ora è così come lo vedi in questa foto.
Noi siamo sempre stati amici, abbiamo fatto sempre tutto insieme senza alcun coinvolgimento.
Quando poi sono venuta qui a scuola mi sono resa conto che mi mancava tantissimo.
Beh, si! Era normale perché noi abbiamo fatto sempre tutto insieme ma mi mancava in un modo non normale. La stessa cosa è successa a lui e un giorno mi ha mandato un gufo in cui mi ha detto che era innamorato di me…strano no? Solo a pensarlo, davvero.” >>

Inizialmente annuì quando si trattava di ricordarsi di Nacho, lo ricordava per davvero ed effettivamente nella foto era bello che cresciuto! Era più alto, i lineamenti si sono addolciti, il taglio d'occhio leggermente più aperto, ma nella scarica di parole di Ainhoa si concentrò su una frase che la stupì notevolmente.
**Addirittura un gufo?? ..Wow. Deve tenerci un sacco a lei...**
Cercando di non far trasparire troppo la sua confusione, annuì scambiandosi veloci sguardi con quegli occhi ambrati-verdognoli. Anche se nonostante tutta la baraonda le faceva piacere ascoltarla dopo tutto quel tempo! Riprese poi a narrare.
<< “Ero triste ma lui è venuto qui a Hogsmeade due volte e ci siamo incontrati e dati il nostro primo bacio.
E’ stato molto bello ed emozionante. In ogni caso sono felice che sia stato proprio lui a darmelo perché è stato e sarà sempre speciale.
E’ stata proprio la vice preside a consigliarmi di farlo venire qui al villaggio. Il nostro colloquio è stato imbarazzante a pensarci ma la Professoressa Lancaster è una persona molto dolce e comprensiva e mi ha davvero aiutata”.“Stando qui a scuola ho avuto modo di conoscere altri due ragazzi che mi piacciono …Uno di loro, diciamo che non è proprio il mio tipo come carattere.
E’ il classico ragazzo che ti viene voglia di prendere a ceffoni ma è davvero bellissimo lo riconosco e quando mi trovo faccia a faccia con lui mi fa sempre un effetto strano.Il vero problema è l’altro…io stavo insieme a Nacho ma l’ho lasciato… non è giusto stare con lui mentre non faccio che pensare ad un’altra persona. Lui è un ragazzo più grande e credo che non mi consideri proprio.
Con Nacho avrei tutto, amore, fedeltà, sicurezza ma il mio cuore mi dice che non è giusto, che ora il mio cuore non è suo. Quando vedo questo ragazzo più grande mi sembra di volare, mi sembra di essere così felice che potrei fare qualsiasi cosa e se, per sbaglio, lui si gira dalla mia parte sento che qualcosa dentro mi scoppia.
Poi però non mi parla e allora ci sto male, ma forse è colpa mia che mi sono andata ad innamorare di un ragazzo che non è alla mia portata.
Mi sento abbastanza stupita e forse lo sono davvero, ti basti pensare che, probabilmente, lui non sa nemmeno che corso frequento e io di lui so praticamente tutto. In effetti non so più che cosa fare…”. >>

Qui si parlava non di uno, ma di ben DUE ragazzi. La confusione era ormai inclassificabile, soprattutto non riusciva a cogliere e comprendere quel sentimento di interesse che addirittura si rinnovava alla vista di un altro essere umano. Piacere. Interesse. Cos'erano effettivamente? Anche lei avrebbe seguito quel tortuoso percorso della pubertà che stava passando Ainhoa? Non la invidiava neanche un po'.
Cercando di rimettere a posto i pezzi, provò a dire quello che pensava, o che forse poteva sembrare giusto in quella situazione per lei.

<< Beh...secondo me dovresti seguire l'istinto. E soprattutto vedere come reagisce l'altro! Se a quell'altro ragazzo non piaci, lascia perdere! MAI sprecare tempo ragazza! ahah, però fai...semplicemente quello che ti senti!

Disse sorridendo, con i zigomi che si alzano vicino agli occhi e le ginocchia unite vicino al petto che aveva racchiuso tra le braccia, quasi dondolando sullo scalino. La piccola grifa sorrise e iniziò a ciondolare fino a riproporre il suo stesso gesto di poco prima, spingendo sulla sua spalla.
“Sono contenta che tu sia qui, è bello avere qualcuno come te qui. …ma raccontami di te…io parlo troppo, come sempre, scusami”.
<< Oh, ma no figurati! Tranquilla. Sicuramente hai da dire moooolte più cose di me! Mhmm...non saprei da dove cominciare. Hai vissuto incredibili avventure, per quanto sentimentali, da me è stata proprio....una noia. Seguire le lezioni, dormire con persone che oggi ci sono e domani non le vedi per svariati mesi. Non ho ancora fatto amicizia con le persone di altre casate, e mi sento un po' un fantasma ultimamente. Nessuna che mi intriga o mi sappia prendere..non accade mai nulla di interessante. In compenso sto quasi per entrare al secondo anno! Magari a lezione troverò anch'io qualcuno di interessante..chi lo sa? Anche se, un po' è anche perché non mi interessa più di tanto. O almeno non ora! Juanez effettivamente manca un po' anche a me, però non sento il bisogno fisico di...averlo qui ecco. Anche se non,..non saprei su come possa reagire sinceramente..
Effettivamente non se l'era mai chiesto. Ogni tanto si domandava prima di andare a dormire su com'era diventato o su cosa facesse in quel determinato momento. Però non aveva intenzione di impantanarsi lì dentro, anche se poteva essere un argomento gradito per Ainhoa. Cambiò direzione.
<< Dimmi un po' come ti trovi con i compiti? Qual'è la tua materia preferita? >>



Edited by Giuky93 - 8/4/2014, 17:34
 
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view post Posted on 18/4/2014, 19:23
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Il tentativo di virare come il timone di una nave il discorso di Ainhoa aveva colpito e affondato! Anche se la sua reazione non è stata delle migliori, ha abbassato totalmente il tono della voce rendendolo quasi sconsolato. Con tono semi-sarcastico rispose “Beh, ora una persona di un’altra casa la conosci ,no ? “
Sorrise. Beh non poteva darle torto, fin'ora aveva solo trovato mantelline giallonere. Ragazze simpaticissime, per carità, ma iniziava a sentirsi stretta in quell'enorme castello, che proprio in quel momento stavano osservando ferme sui scalini. Voleva mettere alla prova il suo ego, e vedere come reagiva al sarcasmo piccante dei Corvonero, alle lingue saccenti dei Serpeverde. O magari erano più dolci e affettivi delle altre case, semplicemente è il loro normale modo di "difendersi" dagli sconosciuti. Un po' come un distintivo. Chi lo sa? Si sentiva tremendamente ingenua, voleva al più presto eliminare quella sensazione.
I ragazzi che ancora le passavano davanti. Fissandoli dichiarò

<< Beh..mi fa piacere conoscere ragazzi e ragazze di altre casate. Da ognuno di loro si impara qualcosa, che può essere brutto o bello. Sicuramente, non dirò la stessa cosa il prossimo anno!!" >>
Scoppiò a ridere. Già si immaginava, davanti a nuovi ragazzi pieni di sé, con delle invisibili code di pavone. Lei, con le labbra arricciate fino al naso, sopracciglio destro alzato, testa alzata. Girarsi di scatto e fare "TSK". Non era razzista su certe cose, ma il senso di superiorità non giustificato le dava troppo sui nervi, indistintamente dalla casata. Quell'atteggiamento gli ricordava molto sua madre. A sospendere quei brutti e meschini pensieri, ci pensò Ainhoa riferendosi a quello che disse la tassina prima.
“Sono contenta che passi anche tu al secondo anno così parecchie lezioni le possiamo seguire insieme”
Perché no? Eloise e ora anche lei! Si poteva formare un bel team, e non per forza della stessa casata. Non era una particolare chiaccherona a lezione, preferiva non perdere neanche una parola. Meglio essere concentrate e attente che poi andare in Biblioteca e stare le ore a cercare e posare sul tavolo pile di libri, chini sul tavolo. Non ci era ancora mai andata, ma sapeva che prima o poi le sarebbe toccato. Indubbiamente, le toccava sbrigarsi a fare i compiti. Dalle vette più alte al terzo posto in classifica, dovevano rimontare. E sapeva di essersi leggermente lasciata andare negli ultimi tempi, colpa anche della solitudine in fondo.
<< Perché no? Mi piace molto ascoltare le lezioni, tranne per alcune! Ma fare delle esercitazioni con qualcuno mi fa sempre piacere. >>
L'ultima volta aveva conosciuto un Corvonero paffuto, molto diverso dagli altri e felice di competere con lei, forse vedeva le sue debolezze comparabili alle proprie. Si erano molto divertiti quel giorno ma la tassina non riuscì più a incontrarlo, ne vicino alle torri ne sulle scale prima delle lezioni.
A proposito di lezioni. Lei doveva proprio andare al primo piano, a lezione di Trasfigurazione! Ci fu una pausa condita dal silenzio, mentre si rese conto che pian piano, al piano terra, tutti i studenti sparirono, ne rimase qualcuno che andava con passo veloce, quasi simile a una corsetta sopra le scale. Le lezioni erano già iniziate. Il suo tempo largo anticipo, usato per rincontrare una vecchia amica, stava esaurendo. Tutta la determinazione che aveva quella mattina improvvisamente sparì. Aveva ancora voglia di osservare in silenzio insieme Ainhoa quella grandissima "casa" per tutti loro, immaginarsi le storie di altri ragazzi e le storie di quelle mura e di quello che potevano sentire. Probabilmente dovranno rimandare a data a destinarsi! Si girò di scatto col capo verso di lei mettendo in tensione le gambe e le ginocchia, in modo tale da essere pronta ad alzarsi di scatto.

<< Ainhoa? Stanno per iniziare le lezioni! Devo sbrigarmi o il professor Hawkins mi prenderà in giro a lezione! Mi accompagni al portone dell'aula di Trasfigurazione? ..O preferisci rimanere qui e ci vediamo un'altra volta? >>
Sperò che non si offendesse. Tanto avevano tutto il tempo del mondo, avevano altri cinque anni per raccontarsi tutto e andare ovunque. Invece non voleva proprio fare la figura della ritardataria sotto gli occhi di svariati studenti di ogni casata. Essere fissata le aveva da sempre dato troppo fastidio. Toccava muoversi! Attese la risposta della Grifondoro.




 
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view post Posted on 22/4/2014, 18:30
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<< Ti avrei accompagnata volentieri ma fra un quarto d’ora devo essere nell’ufficio della Professoressa Pompadour e devo ancora fare colazione [...] non vorrei andarci digiuna perché l’ultima volta ci sono rimasta più di due ore…non vorrei sentirmi male! >>.
Mentre Ainhoa le spiegava il tutto, dalle ginocchia già tese si tirò su con il corpo. In piedi guardava la Grifondoro dall'alto, sempre verso gli occhi. Ragionò sulla sua risposta ed era piuttosto giusta. Non voleva ficcare il naso su perché doveva proprio andare dalla Professoressa Pompadour, qualcosa le diceva che era riguardo ai compiti. Se i Grifondoro erano spiccati così in alto, sicuramente è stata una tra gli artefici.
**...Addirittura più di due ore??? PAZZESCO!**
Dopo quelle parole, che gli tornavano in mente, prima di entrare in un ufficio di un professore doveva pensarci almeno 10 volte!! Poco dopo si alzò anche Ainhoa vicino a lei, erano alte quasi uguali! Gli diede una carezza sulla guancia, Ophelia gli sorrise, come se avesse accettato e ricambiato il gesto anche se non ha propriamente fatto nulla. Prima di andare gli disse:
<< Tranquilla! Allora buon appetito! Ciao Ainhoa ci vediamo la prossima volta! E..Buena suerte! >>
Disse iniziando a salire le scale allontanandosi, mantenendo il suo sguardo per aspettare il saluto. Ci voleva un po' di fortuna per iniziare la giornata, specialmente con un professore! E Ainhoa ne aveva proprio bisogno. Le sue parole in quel momento fecero quasi da eco, dato che i ragazzi erano tutti spariti nel giro di qualche minuto. Sentì già i quadri insospettirsi di quelle parole latine e borbottare qualche frase di dissenso, mentre voleva, come all'inizio, sottolineare il loro piccolo ma forte legame di appartenenza alle origini calienti. Le avrebbe fatto sicuramente piacere.



Dopo il saluto ci sarà un piccolo post di chiusura! Bella role *^*
 
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