| « AO PORCACCIA L'OCA MA LO VOLETE CAPI' CHE NON SO MI FIJO? MI FIJO è QUELLO EGIZIO NON EGIZIANO CHE POI LO PRENDONO PER ARABO E LUI SE INCACCHIA VISTO CHE SO L'ARABI CHE HANNO INVASO L'EGITTO E L'IBRIDO CHE NE E' VENUTO FORI SO L'ARABI EGIZIANI CHE GNENTE C'HANNO A CHE FA CO L'ANTICHI EGIZI DA CUI DISCENDE MI FIJO. E HORUS E' META' IRLANDESE MA TUTTI LO SCORDANO PERSINO LUI E PURE IO. » Urlò, dopo aver letto tutta la pirinperata precedente. E quel che giusto era giusto. Le del Nord de qua, te spieghi dellà, poi vai d(g)e su, Gegiù 'Geppiù, e te stanchi. E daje. HorusMACHEINREALTA'ERAALEX Hyperion Stark Re del Nord All Hail Britannia, troppo impegnato a sbraitare e sputazzare saliva, non si accorse che nel mentre quei due Estranei di Carmen e Enzo Paolo erano andati a far baldoria al tavolo delle viverne scambiandole per vivande e quindi ciucci per lampadine. E mentre sbraitava, l'Estraneo capo offriva un ghiacciolo all'affascinante signorina con la maglietta pro-Horus. Urca urca, tirolero e chiromanzia, s'accorso d'un tratto lo Re(CHIII E' LOOO RE?) Una maglietta pro-Horus selvatica appare, piriririririri. ♪ Il Re del Nord si voltò verso la ragazza, ammiccandole e avvicinandosi a lei con molto chaaarme. « Però. » Le disse con fare piacionico ma di classe, tanto per non sembrare varie Pigneinc**o. « Hai buon gusto. Potrei fare di te una vera regina! » Le sussurrò, all'orecchio, alzandole una ciocca a mo' di Ade con Megara. Ma lesto e furbacchione, spedito dagli Angeli dal paradiso, visto che lui era pur sempre una sorta di Messia, giunse Otto Il Passerotto, l'amico de Del Piero, che posandosi su una spalla del Re del Nord lo mise in guardia sulla fama da menagrama di Lady Emily Tyrell. « Cippiricip e cuccurucù, questa se se sposa fa schioppà la gente! » Cinguettò <b>« Morti voi sifonai, nun v'avessi visto mai![citazione necessaria]» Esclamò Horus, balzando un poco all'indietro platealmente e osservando Lady Emily stralunato. Dall'altro lato della spalla, tuttavia, comparve un MiniMe versione diavoletto. Era orribile e la sua pelata luccicava di sudore. E per poco non gli sfondò una spalla, ma dettagli. « Embè? Niente che una bella ravanata ai gioielli » ["Oui je suis français (ricit.)!"] « Non possa scongiurare! Guarda che bocciuolo di rosa! Anzi, di Tyrell, tanto pe' antonomasia stamo là. E poi diciamocelo. HA LA MAGLIETTA. La Maglietta del potere. E se non eri Te, manco te cahava. Approfittane, cristianuccio! » Sussurrò suadente, che poi tanto suadente non era visto che era brutto quanto la fame. « È lo vero! » Convenne lo giovane monarca. « E cuccurucù sia! » Trillò, scacciando con una manata il MiniMe e Otto il Passerotto e tornando dalla Lady. « Vogliate perdonar lo mio malvagio pollo. Quanta bellezza, quanto gaudio, quella maglietta vi fa risplendere. E meco, risplenderemo! » ["Come Edward?"] « Giammai come lo villico brillante saracino vampiro! » E mentre HorusStark s'appropinquava ad approfondir la conoscenza con la sua bella Regina mucho style mucho Gusto che manco il Camilla Store (ciao Fiore! Te se ama eh!), tante cose successero, una dopo l'altra: la piccola Gwen (GWEN NON ELHENA O DOVE ANDASSE LA ACCA EHLENA? ELEHHHHNA? ELENAAAAAAHHHHH? *alitata* ZANZAN) gli si avvicinò, ma era così piccola che lo Re si girò, dicendo: « Sì, chi è che bussa? » E voltantosi, coprì così la fanciulla con il mantello che sparì alla sua vista. « Bah, sti testimoni de Geova pure qua. » Disse stizzito, scoprendo che non c'era nessuno e che avevano chiamato tanto per. —Ah, povera Gwen sotto al Mantello! — Al contempo poi, qualcuno da qualche parte —Da Narnia?— No da Norcia! — Daje giù de porchetta! — E na biretta! — Famo due! — chiamò Horus Da Norcia e la sua Bella, allo palco-patibolo. « Morti voi sifonai, nun v'avessi visto mai! » Ripetè HorusAlex, a voce più alta e con gran tonare d'omo, alla Proto-Daenerys (che derivava da una Proto-Drago che secondo Franz Bopp, 1816 in Sistema di Coniugazioni in Valyriano in confronto alle lingue di Westeros, era possibile indagare attraverso il Metodo Ricostruttivo Comparativo, trovando tutte le corrispondenze sistematiche e regolari di ali e gradi di calore di due draghi messi a confronto, in questo caso Ungaro Spinato e Furia Buia. Da radice *DanH2-erys con apofonia -ed egemonia- sulla H2, si poteva formare l'attuale Westerosiano Daenerys che poi veniva rianalizzata dai parlanti come DaenerysLaSquinzia dove LaSquinzia era un morfema legato grammaticale che denotava lo status sociale). Ma poi perché tutte amavano Daenerys? Ma chi se la filava. Ma amate Rhaegar. Come? Ha stuprato Lyanna? Baggianate. S'amavano. Otp of the world. Vabbè. Prendendo sottobraccio la sua Dama, lo Re s'avvicinò allo palco, ponderando se fosse lo caso di sfidar la ProtoDaenerys a singolar tenzone (tanto salva sempre le chiappe) per l'onta subita. LORO traditori! Pfui! « Sai tu qual sia, in questa nera valle, la risultanza e il premio d'ogni sacrifizio umano, compreso lo tuo collo tuo favor che m'hai arrecato? » Le disse, poi, quando fu salito sul palco, prendendosi ciò che era suo (TARGHEEEETTE MIEMIEMIEMIEMIEEEEEE). Un largo sorriso s'aprì sulle labbra dello giovine Re. « Calci nel deretano! » Disse con letizia. « O al massimo, torta di sformato di piccione. A buon intenditor, tanti saluti e tante care cose a voi e alle vostre lucertole sputa foco. Ma complimenti per l'esemplare stile Voldemort col naso piatto. » Aggiunse indicando lo drago nero nascosto dietro lo grande ferreo trono. Gran bella bestia, ma malo caballo! Poteva avvicinarsi per osservare? No per carità, lo muso dello drago lasciava presagire solo una cosa: gran fame, pochi brioschi e troppi cinghiali (o cristianucci) sullo stomaco. E se avesse mosso gueRa? Allor sarebbe toccato pugnare, e di pugnar contro lo drago non aveva voglia. E quando si fu fatta l'ora di ritirarsi almeno dallo palco (tipo, cinque secondi), un'altra vocina si fece sentire. No, non era quella di Gwen ancora 'mprigionata sotto lo negro mantello. Era Zoey Lannister, che Lannister dov'era nse sapeva, ma dettagli, Fatto sta che quella burina de na saracina (sì, pure lei) era tra quelli che l'avevan scambiato pe'l su' figliolo. Maremma no Lannister. Ponderando l'espression, con un gran balzon, lo Re raggiunse anche la Folletta Lannister. « E voi, lo permesso per'esser nana, ditemi, lo avete? C'avrai pure li petecchioni, come ho sentuto, ma poco potete comprarce. Lo mio nome est ALEX Horus Hyperion, Ulrico re del Nord che have già in pugno lo Norde. Sgombrate omeni de poco, e scialaquatevi la bocca e le dita, sippotete. Mai più confonder dovrete l'honore (da honor che ha subito livellamento analogico per rendere un tema irregolare, regolare, a favore dei parlanti sempre per il principio di Sturtevant, quel figlio di) che porto meco. Siffatti, si nun vi dispiace, me piglio lo mio grazioso premio e addio pure avvoi. » Poscia, afferrò le targhette e, prendendo in braccia la su' donna, con un gran volo si dileguò, iddove lei volesse. « Chesti voglion la pugna a furia di chiamarci traditori, mia bea futura moglie *inserire grattata qui*. Arrivette lo nostro momento! » Esclamò, volando (in realtà erano a cavallo di due viverne con i parrucchini biondi, che una volta erano Carmen ed Enzo ma che, spariti al tavolo delle viverne e non delle vivande, si erano digievoluti ed erano comparsi sotto al palco pronti per prendere al volo Lo Re e la sua Sposa.
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