| Uscirono dalla Sala Grande e cominciarono a dirigersi verso la Torre Ovest. Innanzitutto la prima scalinata della Torre dell'Orologio. Poi attraversarono il Ponte. Era uno dei punti più suggestivi di Hogwarts. Nonostante l'ampia balaustra, a Memory sembrava di essere sospesa tra la terra e il cielo. Quel mattino di settembre era già un po' fresco, soprattutto dopo il tepore della Sala Grande. Era già passata per quel ponte, ma anche stavolta Memory non poté fare a meno di meravigliarsi del panorama che tutte le volte offriva un grande spettacolo. Dal ponte arrivarono al Cerchio di pietre e da qui presero la stradina a destra che conduceva alla torre che era la loro meta. Per giungere in cima dovettero fare numerose scale, a chiocciola, gradino dopo gradino e ancora gradini... La Guferia non era che un punto in alto a quella torre, perciò la scalinata sembrò infinita. Quando finalmente furono in cima il loro fiato era piuttosto grosso, ma Memory riuscì ugualmente a ridere quando Maya esasperata esplose: -Accidenti, non potevano mettere meno scalini? Quanti ne avremo fatti per arrivare qui in cima?- -Davvero, non lo so,- rispose lei, ancora ridendo -probabilmente milioni...ma siamo in cima ad una torre...- Maya aprì la porta di pesante legno scuro ed avanzarono nello spazio della Guferia: un luogo molto ampio delimitato da tante colonne che formavano altrettante aperture. Non poteva certo essere un luogo chiuso e l'aria era ancora più fredda lassù. Era pieno di gufi e civette, la maggior parte appollaiati in alto, sulle travi in prossimità del soffitto; alcuni fecero dei piccoli voli, come a scrollarsi un po'; qualcuno di essi era sul pavimento, ma si tenne a distanza dalle ragazze. Per la verità i rapaci, come sempre, non si mostrarono molto entusiasti per la loro presenza. Memory li guardò con attenzione, indugiando dalla parte in cui avrebbe dovuto essere Spuma. Infatti non le ci volle molto e la individuò; sorrise e lentamente sollevò il braccio sinistro invitando la piccola civetta. Spuma allargò le ali e si diede una spinta. Spiccato il volo ritrasse appena le zampine, avvicinandole all'addome. Fece il suo brevissimo volo, giusto per farsi ammirare un attimo, poi planò verso il braccio teso di Memory. Tese in avanti le zampette fino a toccare l'arto della padrona. Chiuse le ali e si sistemò, appollaiandosi. Un lieve fischio fu il suo saluto. -Ciao, piccola.- Così dicendo Memory affondo con delicatezza le dita tra le piume morbide della civetta, che in risposta strinse i grandi occhi. Quindi si rivolse a Maya: -Ecco, lui è Spuma.- Si accorse che l'altra aveva una strana espressione di disappunto... -Ehm... Tutto bene?- chiese.
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