Esame GUFO Patrick Swan

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~Hope™
view post Posted on 3/8/2014, 09:29





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Si muoveva lentamente lungo i corridoi del castello. Era un giorno speciale quello, in particolare per il suo caposcuola. Le iridi smeraldine si soffermarono sul grande antro di ingresso, li nome numerose statue, parevano vegliare sul grande portone d’ingresso della scuola. Sembrava che un secolo fosse trascorso da quella notte, eppure erano trascorsi solo pochi anni, ma nonostante il lento procedere del tempo egli pareva deciso a non dimenticare tanto facilmente l’accaduto, come se quel primo incontro avesse sancito definitivamente il loro rapporto. Si sbottono il primo bottone della candida camicia che tanto si intonava al pallore delicato della sua pelle, che pareva respingere come un maleficio oscuro, i raggi del sole in quei caldi mesi estivi. Si mosse nuovamente in direzione della Sala Grande dove, come di consueto, l’attendevano i suoi colleghi per poter iniziare l’esame. Patrick non era ancora giunto, un motivo in più per poter tirare l’ultimo sospiro di sollievo prima dell’inevitabile “scontro”. In realtà non riusciva a ricordare un’occasione durante la quale erano riusciti a discorrere senza dover necessariamente lanciare invisibili coltelli l’uno contro l’altra e sicuramente quella particolare occasione non avrebbe fatto altro che confermare l’ormai chiara regola. Salutò con lieve cenno del capo ed un ampio sorriso i colleghi che affollavano come di consueto il tavolo dei docenti e dopo aver fatto il giro si sistemò al centro, affianco alla preside. Per quanto l’esaminato in questione fosse Patrick Swan, Hope aveva chiesto alla Preside di poter iniziare l’esame del giovane Corvonero, simbolo ormai indiscusso della sua casata, e per quanto non si sarebbe mai sognata di ammetterlo a se stessa, quanto a lui, si sentiva orgogliosa in quel momento. Lasciò che le iridi smeraldine si adagiassero sul portone d’ingresso ed in silenzio attese l’arrivo del giovane. .







 
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view post Posted on 5/8/2014, 18:34
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Erano passati oramai molti anni da quando aveva scoperto di essere un mago, era stato costretto con piacere a cambiare mondo, persone, vita per tuffarsi in un universo dalle dinamiche e cultura talmente differenti da sembrare quasi parallelo. Aveva studiato, vissuto e purtroppo combattuto fino a crescere in maniera troppo veloce per qualsiasi individuo. Il primo traguardo ora era finalmente visibile all'orizzonte, nella mente era rappresentato da un acronimo di quattro lettere "G.U.F.O.", nella realtà dalla porta della Sala Grande. Non aveva affatto paura e timore, sapeva di sapere quello che sapeva e sapeva di non sapere quello che non sapeva; tutto ciò detto così non sembrava volere nulla, ma il Caposcuola era perfettamente convinto che solo quella potesse essere la chiave del successo. Aveva imparato a respirare la magia e a sentirla fluire nel suo corpo, non vi era niente che gli avrebbe mai più potuto impedire di trarre energia da quello scambio.

Aprì la porta con sicurezza e venne travolto dalla luce del sole che splendeva sul soffitto magico della Sala Grande, decorata come una piacevole giornata d'estate. Si mosse on passo sicuro verso la commissione già nella propria postazione sul tavolo dei docenti solitamente utilizzato per cenare.

«Buongiorno a tutti.»

Disse specchiandosi sugli occhi di ogni professore presente nella sala. Sorrise a Camille, in particolare, aveva molto da dimostrare, era passato del tempo d'altronde dall'ultima volta che lo aveva visto all'opera.



 
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~Hope™
view post Posted on 7/8/2014, 09:41





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Passarono pochi istanti e finalmente Patrick fece il suo ingresso nella Sala Grande. Non fu affatto difficile per Hope immaginare i pensieri che in quel momento vorticavano nella mente dell’egocentrico Caposcuola e a stento riuscì a trattenere un sorriso. Aveva precedentemente avuto modo di spiare i risultati che il giovane aveva ottenuto negli scritti e così come aveva detto durante il colloquio, egli aveva dato il massimo, riscuotendo nello stesso modo il massimo in tute le materie, comprese quelle che nulla avevano a che fare con la carriera da lui scelta. Hope seguì lo sguardo di Patrick che si posò su Camille suo mentore probabilmente, durante gli anni scolastici. Come poter dargli torto in fin dei conti? Camille rappresentava un’icona anche per la stessa Hope, un simbolo, una strada da seguire. Sorrise prima di tornare a guardare il giovane Corvonero. -Buongiorno Patrick e benvenuto. Ci tengo particolarmente a congratularmi con te non solo per il traguardo raggiunto, ma anche e soprattutto per i brillanti risultati ottenuti negli scritti. Hai ricevuto Oltre Ogni Previsione in tutte le materie.- Fece una breve pausa, dando tempo e modo al giovane di prendere posto sulla piccola seggiola che era stata posizionata di fronte alla sua seduta. -Come avrai intuito sarò io ad iniziare il tuo esame, e se non hai nulla incontrario, vorrei iniziare subito con la prima domanda. Il programma di Difesa contro le Arti Oscure è molto vasto. Ma c’è forse un incantesimo, tra tutti, che ha attirato maggiormente la tua curiosità? Se si, vorrei sapere quale e naturalmente quelle che sono le sue caratteristiche.- Hope riteneva che iniziare con una domanda personale fosse necessario per riuscire a mettere a proprio agio gli studenti, benché sicuramente Patrick non ne avesse bisogno.







 
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view post Posted on 9/8/2014, 14:06
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Terminati i saluti di rito, Patrick si aspettò come minimo che la Preside prendesse la parola anche se ciò non avvenne. Al contrario, fu la Professoressa Lancaster ad aprire il colloquio e ciò non fu affatto sorprendente, era lei infatti la Capocasa di Corvonero e il ragazzo, non avendo alba di come funzionasse l'esame orale, non fece fatica a credere che spettasse al Capocasa ad aprire le danze.

L'accenno di un sorriso soddisfatto si dipinse sul suo volto non appena la donna comunicò al suo studente l'esito delle prove scritte, ricevere Oltre Ogni Previsione in ogni materia era un'impresa assai ardua, sopratutto poichè egli temeva che materie come Rune e Storia, che si erano sempre rivelate per lui più ardue, potessero rovinargli la media. In quel momento, Patrick ne approfittò per mettersi a sedere sulla seggiola posta di fronte alla cattedra dove sedevano già pronti tutti i docenti, sguardo fiero e alto verso la commissione, braccia incrociate e gambe leggermente aperte.

La delusione data dal primo quesito, arrivato quasi di sorpresa, non trasparì fortunatamente nell'espressione e nei modi del giovane; gli capitava sempre e non si spiegava come dei docenti potessero pensare che ciò potesse rivelarsi un favore che venisse chiesto a lui di scegliere il primo argomento, insomma, non era il suo ruolo quello. Dovette, quasi scocciato, andare alla ricerca nel suo bagaglio d'esperienza dell'incanto di Difesa che più preferiva. Per caso, il suo sguardo incrociò quello della Preside e d'istinto decise che avrebbe parlato dello Stupeficium.

«Prima di tutto, volevo ringraziarvi delle ottime valutazioni e sono molto contento di non avervi deluso. Se possibile, vorrei parlare dello Schiantesimo o Stupeficium, un incantesimo che, contrariamente alla maggior parte degli studenti, ho appreso precocemente grazie alla stessa Preside.»

Esordì con un atteggiamento piuttosto ruffiano, dopo tutto anche quella rappresentava una componente fondamentale del successo.

«Stiamo parlando di un incantesimo che non vanta una connotazione storica molto positiva; da sempre sono noti casi di utilizzo improprio dello Schiantesimo, in particolare questo fenomeno vide un crescendo nel XX secolo: se in un primo momento veniva utilizzato solitamente nei duelli o come incantesimo difensivo mai destinato all’assassinio, è durante la Prima Guerra Magica che la fattura assume questa prerogativa. In quegli anni bui, Stupeficium venne utilizzato dai maghi oscuri per causare la morte immediata di esseri con un potenziale magico ridotto o inferiore, come babbani, bambini, elfi, nani ed altre creature ostili o bersaglio dell’Oscuro Signore. Precedentemente tale utilizzo si riscontra solo nei periodi di carestia e crisi economica quando i maghi ridotti alla fame furono costretti a tornare a cacciare, utilizzando come arma principale tale incantesimo che, seppur di difficile esecuzione, risulta apprendibile da tutti e facilmente eseguibile in stati d’animo di disperazione e ira.»

Fece una pausa involontariamente carica di pathos, come per dar tempo alla commissione di realizzare e riflettere sulla gravità dei fatti appena raccontati, poi proseguì.

«Lo schiantesimo o Stupeficium ha infatti come effetto quello di colpire, danneggiare, respingere e provocare lo svenimento del bersaglio che, in seguito all’impatto, perderà i sensi. Tale conseguenza è dovuta alla trasmissione di una carica che elettrica così forte da interrompere e sospendere le attività elettriche naturali del sistema nervoso. Se scagliato da un mago potente o in maniera impropria, Stupeficium può risultare mortale se non si interviene tempestivamente con un’apposita cura o comunque entro un’ora dall’impatto. Per quanto mi riguarda, conoscendo da tempo l’incantesimo ed avendo visto con i miei occhi i suoi effetti sull’essere umano, ritengo Stupeficium un incantesimo d’attacco piuttosto che di difesa. Per quanto possa essere vero il detto che la miglior difesa è l’attacco, una difesa non è unicamente tale se essa comporta un danno a terzi. Risulta essere una difesa indiretta in quanto impedisce al pericolo di tendersi nuovamente pericoloso, facendolo venir meno. Per intenti puramente difensivi risultano incantesimi più efficaci Protego e Repello. Stupeficium è ideale per infliggere danni e da ciò trarre vantaggio; ciò è testimoniato dal fatto che, per eseguirlo, bisogna desiderare ardentemente di ferire: chi non è in grado di danneggiare i terzi, non riuscirà mai a far suo l’utilizzo dello Schiantesimo.»

In quell'istante di alzò in piedi senza perdere il contatto visivo con la Professoressa Lancaster e il resto della commissione, aveva in pugno quegli argomenti, non riusciva a comprendere perchè si sentiva così sicuro, era come se tutto ciò gli era accaduto in quegli anni l'avessero preparato e forgiato per quel momento. Sfoderò senza indugiare la bacchetta proseguendo nel discorso e utilizzandola per la dimostrazione visiva che da quel momento accompagnò alla spiegazione.

«Lo Stupeficium vanta un’esecuzione assai complessa che necessità di uno stato d’animo ben definito, caratterizzato da decisione, freddezza, forza di volontà e istinto di sopravvivenza. Per eseguirlo è necessario puntare la bacchetta contro il petto dell’avversario, fletterlo verso se stessi ed infine ridistenderlo perso il nemico sprigionando l’energia, simulando con l’arto la compressione di una molla. La formula va pronunciata con tono deciso, sicuro ed intriso di energia durante l’ultima fase dell’esecuzione, nel movimento di “rilascio” della molla. L’incantesimo corretto di presenta come un lampo di luce rossa scarlatta che scaglierà all’indietro l’avversario di qualche metro facendolo venir meno... in questo modo: STUPEFICIUM!
»

Probabilmente sorprendendo anche se stesso, Patrick rispose all'istintivo moto che lo spinse ad eseguire l'incantesimo per fornire ulteriore dimostrazione, indirizzando la sua bacchetta contro una sedia posta in un angolo della stanza, mandandola in frantumi dopo aver riprodotto parola per parola l'esecuzione appena descritta. Si rimise a sedere, in maniera sinistramente tranquilla poi riprese a parlare dopo aver riposto la bacchetta.

«Ovviamente, per quanto gli effetti di tale incantesimo possano impressionare, Stupeficium può essere respinto con efficacia mediante l’utilizzo di un Incantesimo Scudo, anche se la rapidità con cui esso si scaglia contro la vittima fa si che il Protego debba essere eseguito con estrema celerità e precisione. Trattandosi di un incantesimo offensivo di media alta potenza, non sarà tuttavia possibile ritorcerlo contro il castante. Nel caso più infausto, ovvero quando non si sia riusciti a bloccarlo, è possibile far rinvenire le persone colpite dallo schiantesimo mediante l’utilizzo di Innerva, un incanto curativo di media difficoltà che, tuttavia, per funzionare deve essere castato entro un’ora dall’impatto.»

Sorrise, sicuro di aver analizzato ogni aspetto dell'incantesimo.



 
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~Hope™
view post Posted on 14/8/2014, 08:29





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Hope osservò quel sorriso soddisfatto che le sue parole contribuirono a far nascere sulle labbra di lui. Era uno studente brillante, con tutte le carte in regola per poter diventare un grande mago, e ciò che più la rallegrava era che si trattava di un Corvonero. Per quanto ci fossero quei lati del suo carattere che ancora Hope non riusciva ad accettare decise, almeno in quell’occasione, di mettere da parte i precedenti che gli avevano visti protagonisti, e di dedicarsi solo ed esclusivamente a quel momento che probabilmente sarebbe rimasto indelebile nella storia di Hogwarts. Sapeva con estrema certezza che quella prima domanda avrebbe se non infastidito, comunque lasciato perplesso il giovane, ma era ormai diventato un rito per lei, quello di cominciare ogni singolo esame a quel modo, mettendosi comunque nei panni dello studente che aveva di fronte. Il tentativo di arruffianarsi la commissione non passò inosservato, ma Hope lasciò correre concentrandosi invece sulla risposta di lui, sulla scelta delle parole, sull’enfasi e il patos mostrati nel descrivere un incantesimo importante. Patrick pareva perfettamente a suo agio in quella nuova veste di oratore e con le sue argomentazioni aveva completamente catturato l’attenzione di tutti. Nel momento in cui si sollevò, sfoderando la bacchetta, come se nulla fosse, la commissione, tutta, lo seguì con lo sguardo. Egli castò con estrema facilità il suo schiantesimo, e poco dopo un lampo di luce illuminò la Sala Grande, dirigendosi verso un angolo, piombando sull’unica piccola sedia a disposizione, mandandola in frantumi. Hope tornò a guardare il giovane, e benché non avesse chiesto l’esecuzione dell’incantesimo, scelse ancora una volta di tacere, constatando invece la padronanza del giovane. -Durante il terzo anno, ti sono stati insegnati due incantesimi. Il Total Body e l’incantesimo di Ostacolo. Sembrano due incantesimi molto simili tra loro. Eppure nascondono delle differenze. Vuoi parlarmene?-


Scusami per il ritardo ma mi hanno riempita di doppi turni. Un appunto. Quando casti un incantesimo, lascia che sia io a darne l'esito.



 
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view post Posted on 20/10/2014, 00:47
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Si sentiva pieno di energie in quell'istante, parlare davanti alla commissione, sfoggiare le sue conoscenze, esibire le proprie abilità dialettiche lo faceva sentire potente; come una droga, il sapere gli donava euforia, spingendolo a volerne in quantità sempre maggiori. I G.U.F.O., in quel momento, non erano altro che un misero check point da superare per avvicinarsi alla sua meta, per questo li avrebbe superati senza nemmeno pensarci.

La domanda che giunse alle sue orecchie, tuttavia, lo fece ridestare all'improvviso, la sua espressione si fece repentinamente sorpresa, poi perplessa. Raccolse le idee in un istante, prima di parlare, non era da escludere l'eventualità che la Lancaster cercasse di farlo cadere in un misero tranello.

«Mi dispiace contraddirla, Signorina Lancaster, ma per quanto cerchi di sforzarmi, trovo difficile considerare simili questi due incantesimi. Non mi fraintenda, non voglio assolutamente dubitare della sua competenza, ma per quanto i fini degli incanti possano condividere alcune analogie, ritengo questa definizione inesatta, se non superficiale.»

Con ciò detto il Corvonero non perse tempo prima di dilungarsi in un'esauriente spiegazione che avrebbe convinto la commissione tutta delle sue affermazioni.

«Il Petrificus Totalus, comunemente chiamato Incantesimo della Pastoia Total Body, rappresenta la naturale evoluzione del Locomotor Mortis; esso infatti permette di bloccare ed impedire il movimento di tutto il corpo anziché dei soli arti inferiori, è principalmente utilizzato per controllare e limitare la potenza e la libertà corporea di un individuo e come difesa personale. Si tratta di qualcosa tuttavia fondamentalmente differente dalla pietrificazione, che è dovuta ad alta magia oscura e che non può essere rimediata mediante l’uso di controincantesimi, nonostante i sintomi superficiali siano pressoché simili. Infatti esso Raramente colpisce con piena potenza il bersaglio in quanto solitamente esso viene colpito in movimento o mentre questo sta tentando di difendersi o attaccare. In genere, i colpiti tendono a bloccarsi nella posizione in cui si trovavano appena prima dell’impatto assumendo la tipica colorazione cinerea quasi cianotica: si assiste al repentino irrigidimento delle braccia e delle gambe e alla caduta per perdita di equilibrio; si sa benissimo che la maledizione non interferisce sulla possibilità di respirare e di vedere, gli occhi possono ancora muoversi e la vittima rimane cosciente della situazione e del contesto che la circonda, al contrario della pietrificazione sopra citata, che sembra far cadere la vittima in uno stato comatoso. Inoltre, chiunque venga colpito dalla Pastoia non può essere danneggiato o ferito da qualsiasi incantesimo che, inaspettatamente, tenderà a rompere l’effetto della maledizione precedente. L'Impedimenta, o Incantesimo di Ostacolo, è un incantesimo semplice da eseguire che ha, a differenza del Petrificus Totalus, l’effetto di rallentare i movimenti dell’avversario, permettendo, a chi lo usa, un contrattacco più repentino. Il meccanismo d'effetto risulta completamente diverso da quanto esposto in precedenza per l'Incanto della Pastoia: non si tratta di un incantesimo immobilizzante, non si tratta di nulla analogo alla pietrificazione, bensì di una modificazione delle capacità di movimento che ancora non si è certi se attribuibili ad un effetto gravitazionale, temporale o fisiologico. Detto ciò, ritengo che la differenza sostanziale sia nel fatto che gli individuo colpiti dall'Incanto d'ostacolo rimangano ancora in grado di difendersi o attaccare seppur in maniera compromessa, rispetto al Petrificus Totalus che, come già detto, tende a neutralizzarli. Per quanto riguarda i punti in comune, ripeto, i due incantesimi possono condividere lo stesso fine, quello della difesa personale o dell'attacco immobilizzante, ma ritengo questa definizione superficiale e grossolana.»

Concluse, in maniera quasi trionfante, neanche si aspettasse un applauso.



 
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~Hope™
view post Posted on 22/10/2014, 09:53





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Lasciò che le iridi smeraldine si perdessero per qualche istante in quelle del giovane Corvonero. Per quanto il loro rapporto fosse basato esclusivamente su uno scambio, decisamente poco cortese, di immaginari coltelli, Patrick riusciva a renderla tranquilla, più di quanto potesse immaginare. Stare vicino a lui le dava la sensazione di trovarsi in prossimità di un burrone stringendo tra le mani una Firebolt con la certezza di poterla utilizzare in qualsiasi momento. Indugiò per qualche istante di troppo su quei pensieri prima di dedicarsi nuovamente all’ascolto. Nel momento in cui la sua mente aveva iniziato a formulare quella domanda a trabocchetto, Hope già sapeva che lui sarebbe riuscito a rispondere senza troppi giri di parole. Era forse troppa fiducia quella che riponeva costantemente in quel ragazzo dagli occhi grigi? Si era forse dimenticata quel che era accaduto nel giardino della scuola non troppi mesi prima? Abbassò lo sguardo e mosse impercettibilmente il viso, scrollandosi di dosso quei pensieri, quelle congetture decisamente fuori luogo, almeno in quel momento. Attese quindi che Patrick finisse il suo discorso prima di tornare a fissarlo negli occhi. Schiuse le labbra in un lieve sorrisetto ironico prima di riprendere la parola. -Ma chi potrebbe mai fraintenderti. E’ magari la troppa stima che ripongo in te che mi porta a farti questo genere di domande. E poi tu non mi deludi mai, complimenti- Esclamò senza mai abbassare lo sguardo. L’aveva messo alla prova e lui l’aveva brillantemente superata. Cos’altro c’era da dire? In quel momento avvertì il desiderio di poter cambiare il passato, benché fosse impossibile. -Nel corso di questi cinque anni hai studiato numerose creature magiche, in particolare durante il corso di Difesa contro le Arti Oscure. Hai appreso quelle che sono le loro caratteristiche, ma soprattutto gli incantesimi che ci permettono di difenderci da loro. C’è qualche creatura in particolare con la quale desidereresti rapportarti per valutare il tuo livello di preparazione? Se si, parlamene e descrivimi quello che è l’incantesimo che useresti per contrastarla. -





Edited by ~Hope™ - 22/10/2014, 13:10
 
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view post Posted on 24/10/2014, 00:33
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Anche in quel caso, Patrick non si abbandonò ad indugio alcuno. Dal momento in cui la docente aveva cominciato ad articolare il quesito, il Corvonero stava già formulando la risposta, andando a scavare nelle conoscenze che, per quanto recondite, erano state incise in maniera indelebile dal duro studio e lavoro.

«Non ho bisogno di sfidare alcuna creatura per valutare il mio livello di preparazione. Tutte le bestie studiate possono essere pericolose e solo uno stolto le affronterebbe per pura dimostrazione del suo potere. Al quinto anno, uno studente del mio livello deve dimostrare anche prudenza e saggezza oltre che bravura.»

Fece una breve pausa rivolgendo uno sguardo di sfida alla Lancaster: i suoi complimenti di certo non gli avrebbero fatto cambiare opinione su di lei.

«Ma dal momento che è buona educazione rispondere ad una domanda, allora la accontenterò Miss Lancaster. Desiderei trovarmi di nuovo faccia a faccia con un Molliccio: è passato molto tempo dalla prima ed ultima volta che lo affrontai, a quel tempo la mia più grande paura era rappresentata dall'immagine di me stesso, nudo, non solo privo di indumenti ma di ogni valore. Ero giovane a quei tempi, non avevo ancora idea di quello che mi stava aspettando qui ad Hogwarts e, soprattutto, non conoscevo la mia paura proprio come non la conosco ora. Riaffrontare tale mostro, potrebbe rappresentare la perfetta occasione per trovarmi di fronte ad essa, analizzarla e comprenderla per evitare che possa ostacolarmi in un futuro. Preso atto del tutto, ovviamente utilizzerei l'incantesimo Riddikulus. Infatti, oltre alla luce e agli incantesimi in grado di crearne fonti, Lumos e varianti, esso rappresenta il il miglior rimedio contro un molliccio, a causa del loro odio e della loro intolleranza alle risate. Mediante l'utilizzo di questa fattura, è possibile tramutare la creatura in qualcosa che è ridicolo per il mago che la lancia, contrapponendo lo stesso alla sua abilità di terrorizzare. Per effettuare l'incantesimo è necessario creare nella propria mente l'immagine del molliccio nella versione più ridicola, sciocca e inoffensiva per poi pronunciare "Riddikulus" a voce alta e decisa, mentre gli si punta contro la bacchetta. L'incantesimo seppur apparentemente semplice, richiede uno sforzo mentale non indifferente, in quanto la sua potenza dipende da quanto ridicola è la forma che abbiamo creato nella nostra immaginazione; di conseguenza, l'incantesimo ha maggiore effetto se eseguito in gruppo, perché maggiore sarà il numero delle risate.»

Detto, fatto.



 
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~Hope™
view post Posted on 24/10/2014, 08:40





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Scostò leggermente la testa, come per evitare uno di quei famosi “coltelli invisibili”, senza però distogliere lo sguardo dal suo Caposcuola. Schiuse le labbra, trattenendo a stento una risata. Quell’astio, quell’intenso desiderio, da parte del ragazzo, di avere sempre l’ultima parola su ogni cosa la divertiva e non poco. Nuovamente si ritrovò ad ascoltare con attenzione le sue parole pungenti e successivamente la risposta alla domanda fatta. -Che siano lodate la tua prudenza e saggezza Patrick. Naturalmente il mio era un modo come un altro per esporre la domanda. Ti ringrazio per aver voluto comunque rispondere.- Ricambiò il suo sguardo senza batter ciglio mentre mille pensieri le attraversavano la mente. Era difficile ricercare nella memoria un esame altrettante divertente, similmente a quello che stava avendo luogo. Ma ormai era agli sgoccioli, Patrick era uno degli studenti più brillanti e preparati della scuola, e sulla parte teorica non aveva avuto alcun tipo di esitazione. Bisognava dunque passare alla parte pratica, un ultimo quesito. -Confidando nuovamente nella tua educazione, ti chiedo di evocarmi il Patronus, dopo di che potremmo dire concluso il tuo esame di Difesa contro le Arti Oscure.-



 
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view post Posted on 27/10/2014, 01:54
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Per la prima volta in quella sala Patrick si sentì spiazzato, un attimo di incertezza che rallentò di un istante la sua risposta, un rimando che tuttavia non sarebbe stato verbale. Incanto Patronus, perchè proprio lui? Che fosse stato un errore essere troppo bravo? Perchè lo metteva tanto in difficoltà? Sicuramente il dubbio era dovuto al fatto di non aver mai eseguito tale fattura. Certo, aveva superato la lezione con una O tonda tonda, ma mai era riuscito a spiegarsi il motivo per cui aveva fallito, così come quando era stato costretto a smaterializzarsi per scampare al Dissennatore a Diagon Alley.

La teoria Patrick la ricordava benissimo, non era quello il suo problema: si trattava di un incantesimo che evoca un’energia positiva e parzialmente tangibile chiamata Patronus, una sorta di spirito guardiano di cui ogni mago puro di cuore è dotato. Per eseguirlo correttamente è necessario rievocare nella propria mente un ricordo felice, che non deve essere necessariamente un momento specifico del passato, ma piuttosto l’insieme di sensazioni positive che esso evoca attualmente in chi lo casta.

Cuore puro, energia positiva, ricordi felici. Patrick Swan possedeva tutto ciò? Per quanto i suoi ideali, fossero sicuri e radicati nella sua coscienza, quanto gli eventi che avevano scosso la sua esistenza lo avevano danneggiato? Morte, dolore e differenza, queste le memorie di quello che rimaneva della sua vita. La paura di ripresentarsi a casa così diverso offuscava persino i piacevoli volti dei suoi genitori adottivi. Il passato nebbioso, il fratello criminale, la madre apparentemente molto poco santa, una macchia a tratti indelebile su quella vesta ora sporca ma una volta candida.

La consapevolezza di trovarsi davanti a se stesso lo spaventava, così come quella volta col molliccio, anni fa. Doveva ora superare una sfida forse banale ma allo stesso tempo un ostacolo apparentemente insormontabile.

Volse lo sguardo al tavolo della commissione ritrovando lo sguardo della stessa donna che gli aveva fatto quella domanda, pensò alla brutta figura che avrebbe fatto rifiutandosi di eseguire quel compito; assaporò l'assaggio della delusione che sapeva avrebbe incusso in chi credeva in lui, la Pompadour prima di tutti che nel ragazzo aveva riposto piena fiducia.

Alzandosi dalla sedia senza abbassare lo sguardo fiero, strinse la bacchetta di pino tra le sue mani, quella era la sua prima sicurezza, sapeva che la compagna non l'aveva tradito. Energia positiva, eccone la prima fonte. L'ES, l'Ordine, il Ministero, la Scuola, le istituzioni che serviva, la fiducia che avevano riposto in lui; le persone che lo circondavano, i colleghi, gli amici, i compagni: Paul, Emy, Camille, Luna, Daddy, Niko, Bart. Cuore puro, i sentimenti che aveva provato per costoro rendevano lo tale. Amore, amicizia, coraggio, generosità, oscuravano il dolore e la sofferenza: doveva solo lasciare che le emozioni facessero il proprio lavoro. Un sorriso gli si dipinse sul volto, poichè persone, luoghi e sentimenti si riunivano in un libro d ricordi per la prima volta felici. Le ferite sul suo cuore, sulla sua memoria non avevano poi così tanta importanza, il loro sapore amaro addolciva quello dei suoi bei ricordi.

Mosse la bacchetta con un movimento semicircolare del polso, eseguito in senso orario, come disegnando nell'aria. Reggeva la stecca con grazia, delicatezza e sicurezza; un abbraccio dolce ma dal quale essa non poteva scappare. Il gesto di chi nella sua mente e nel suo cuore aveva fatto tesoro della sua esperienza e delle sue conoscenze. Non aveva più paura del fallimento, non vi erano più ostacoli


«Expecto Patronum.»





 
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~Hope™
view post Posted on 29/10/2014, 10:01





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Fu impossibile non notare quell’attimo di esitazione. La sicurezza ostentata fino a quel momento sembrò svanire dal volto del giovane, insieme all’innata parlantina. Lo aveva forse messo in difficoltà con quella richiesta? Hope non poteva crederci. Aveva riposto la massima fiducia nelle sue capacità, tanto quanto nella sua preparazione. Ricordava perfettamente come Patrick era riuscito a superare brillantemente anche l’ultimo ostacolo del quinto anno, rappresentato dal particolare e per nulla facile incanto. Ma ora era li, seduto di fronte a lei, come un bambino insicuro, nel bel mezzo di una tempesta. No, non poteva credere a quel che aveva visto, alla scena che procedeva a rilento davanti ai suoi occhi. Strinse il pugno senza distogliere lo sguardo da quello di lui. Il viso tirato, concentrato, desideroso come sempre di fare bella figura, ma sicuramente incerto. Hope non riusciva a comprendere cosa lo avesse destabilizzato in quel modo. Solitamente l’Incanto Patronus rappresentava una sorta di jolly per gli studenti più bravi, un modo per mettere in bella mostra le proprie abilità e far così lievitare la votazione finale. Lo aveva scelto proprio per quel motivo, per ostentare la bravura del suo studente davanti all’intera commessione. Non l’aveva minimamente sfiorata il dubbio che per Patrick non così. Continuò ad osservare il suo volto, lo sguardo fiero, i movimenti lenti e misurati. No, non poteva avere dubbi, sapeva perfettamente che egli sarebbe riuscito a superare quell’ultima prova, brillantemente, così come aveva fatto in quel momento. Finalmente mosse la bacchetta e dopo qualche attimo e con voce ferma, sicura, pronunciò la formula dell’incanto. In quel momento una luce bianca, luminosa ed eterea, fuoriuscì dalla punta della sua bacchetta, illuminando a giorno la grande stanza. Pochi centimetri più avanti il Patronus prese forma assumendo le sembianze di un cigno bianco che con le ali aperte pareva desideroso di proteggere il suo evocatore. Il cigno iniziò a volare fiero ed elegante, intorno alla stanza, prima di dissolversi nel nulla. Hope rimase ferma, incantata da quella visione, mentre i muscoli, tesi fino a quel momento si rilassarono. Tornò quindi a osservare il suo Caposcuola, schiudendo nuovamente le labbra in un ampio sorriso. -Complimenti Patrick, confermo il voto dello scritto. Oltre ogni Previsione in Difesa contro le Arti Oscure. Ripongo molta fiducia in te e nelle tue possibilità, non deludermi!-



 
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Persefone D. Bennet
view post Posted on 8/11/2014, 21:26




Sì, era giunto il momento di procedere.
L'esame del Caposcuola Corvonero stava procedendo bene. Non ne ero affatto stupita. Swan era sempre stato tra gli studenti più talentuosi della mia classe. E quanto accaduto sino ad ora, confermava il fatto che fosse eccellente studente anche per gli altri colleghi. Dunque, non avevo la minima intenzione di tirare per le lunghe l'esame orale di Incantesimi. I cinque anni di lezione ed i compiti perfetti sempre consegnati dal ragazzo erano più che sufficienti a confermare le sue abilità magiche. Ma l'esame doveva esser superato. Non era una formalità. La vedevo più come una conferma.
Terminato l'esame di Difesa, presi io parola.
Signor Swan, passiamo ad Incantesimi. Non le farò molte domande. Per cominciare le chiedo di parlarmi di un incantesimo a piacere appreso nella mia aula nel corso di questi cinque anni. Può anche parlarmi di una classe di incantesimi, ad esempio gli incanti curativi. A sua discrezione, effettui la scelta e mi esponga in maniera approfondita e dettagliata l'incanto o gli incanti scelti. Non disdegno eventuale dimostrazione pratica.


 
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view post Posted on 13/11/2014, 04:52
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Si coprì gli occhi con la mano sinistra non appena la bacchetta si accese di un bagliore intenso. Sentì una strana energia percorrere il suo braccio e poi avvolgerlo interamente, una sensazione di pace e sicurezza, protezione e purezza. Il suo patronus volteggiava in aria attorno a lui, battendo regalmente le sue ali. Un grandioso cigno di Bewick, svolazzava ora nella sala, simbolo di vanità e fierezza, simbolo degli Swan.

Così mentre il cigno svaniva la voce della Lancaster arrivò alle sue orecchie. Mostrò un sorriso di circostanza mentre quest'ultima predicava ancora su fiducia, rispetto ecc. ecc., tutto ciò che Patrick desiderava era andare avanti e concludere l'esame. Venne quindi il turno della Preside Bennet che, Camille esclusa, lo conosceva meglio di tutti li dentro. Zan-Zan, domanda a piacere; rapido consulto della biblioteca mentale e Patrick partì in quarta con un sorriso questa volta fiducioso e sicuro.

«Buongiorno Preside Bennet. Vorrei parlarle degli incantesimi di Appello ed Esilio, se me lo permette.»

Chiese con garbo prima di proseguire nella spiegazione avanzando verso la commissione.

«Gli incantesimi di appello ed esilio sono rappresentati rispettivamente da Accio e Expello/Esilio. Per quanto concerne il primo, esso fa si che un mago possa attirare verso la propria bacchetta magica qualsiasi oggetto, pianta o animale posti ad una determinata distanza da esso, facendolo volare direttamente verso le proprie mani. Il suo utilizzo è vario e tutt’altro che banale, si spazia dai duelli, nei quali si può sorprendere l’avversario appropriandosi della sua arma, alle situazione di pericolo, per evocare oggetti utili in momenti disperati. La concentrazione risulta fondamentale, bisogna avere bene in mente la posizione dell’oggetto e il percorso che esso deve compiere; si esegue puntando la bacchetta contro il bersaglio ed enunciando con decisione la formula o con oggetti a distanze notevoli, puntando allo stesso modo la nostra arma verso l’orizzonte ed urlando la formula. Quest’ultima in entrambi i casi prevede il nome dell’incantesimo seguito dal nome del bersaglio, per esempio “Accio libro” o “Accio Gelbstrum”. In questo modo.»

Si interruppe giusto in tempo prima di torcere il busto per volgere la sua attenzione alla sedia lasciata alcuni metri in dietro; puntò la bacchetta verso di essa e desiderandola ardentemente esclamò:

«Accio sedia!»

Sperava vivamente che l'incantesimo riuscisse, altrimenti avrebbe fatto una figura barbina! Nel più favorevole dei casi, avrebbe afferrato la sedia dallo schienale con la mano sinistra e dopo averla fissata a terra vi si sarebbe seduto; dopodichè avrebbe proseguito nella spiegaizone.

«Ovviamente, non è possibile appellare esseri umani e la capacità di avvicinare oggetti di dimensione più o meno grande e di peso più o meno elevato dipende dalle capacità del mago stesso, oltre che dalla qualità dell’esecuzione. Infine, è buona norma prestare attenzione alla presa dell’oggetto, data l’elevata velocità di arrivo. Per quanto riguarda Esilio, o Expello che dir si voglia, esso viene considerato erroneamente un controincantesimo di Accio: è necessario prestare molta attenzione poichè ci permette in realtà di allontanare un oggetto da noi creando l’effetto inverso, piuttosto che impedire che esso venga chiamato verso il mago. Si esegue in maniera semplice, simulando con la bacchetta il movimento di esilio e muovendola con sicurezza dall’interno verso l’esterno. Expello!»

A quel punto (sempre nel caso in cui l'Accio avesse avuto effetto e si fosse seduto) si alzò di scatto, si volse verso la sedia e frustando l'aria con la sua bacchetta la mosse dall'interno verso l'esterno, sperando in quel caso che tutto andasse secondo i piani; la visione della sedia disintegrata sul lato della stanza di fianco a lui, di certo avrebbe aiutato.

«Bisogna stare ben attenti, è meglio non entrare in contatto col nostro bersaglio per evitare di essere scaraventati noi all’indietro! La formula come avete udito va pronunciata senza accenti ed è corrispondente al nome dell’incanto. Con la pratica, sarà anche possibile determinare con la bacchetta la direzione dell’oggetto, per cui esso diviene più verosimilmente un controincantesimo dell’Oppugno, permettendoci di intercettare il proiettile in arrivo e di rimandarlo all’avversario.»

Concluse senza variare minimamente la sua espressione, annuiva verso la commissione e la Preside, attendendo la sua risposta.


 
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view post Posted on 15/11/2014, 20:37
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Semper Fidelis

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× Legenda
Narrazione
°Pensieri°
«Dialoghi»

E così l'ora dell'Oscuro era arrivata. Quanto tempo Raven aveva atteso quel momento? Il segnale era stato dato; la porta era ora aperta. La porta dell'Oscurità e del Dolore, che ora potevano entrare nel regno del finto bene, e regnarci da sovrani, come il Destino, e ancor prima il Fato, aveva loro permesso. Raven non doveva far altro che fungere da “tramite”: permettere all'energia del Male prendere possesso del suo corpo, utilizzarlo per i propri scopi, diventare uno strumento nelle mani Superiori. Non che il ruolo del burattino divino gli dispiacesse; tutt'altro. Ne era persino felice. E' solo che...
Raven si guardò allo specchio, sistemando il lungo mantello nero che gli avrebbe fatto compagnia quel giorno, e posizionando sul proprio volto una maschera, dal colore grigio-argento, che aveva scelto appositamente per l'occasione. Quel giorno, seppur durante una sessione GUFO di uno dei studenti più brillanti mai esistiti, quella maschera sarebbe stata d'obbligo: era la maschera dello Spettro; una delle sue preferite.
Fintanto che il dado era tratto e la via del ritorno era ormai svanita (guai a chi disobbediva all'ordine diretto di Lord Voldemort!), Raven salutò il proprio sgabuzzino (ovvero ufficio, pardòn) con un paio di occhiate fugaci, e, equipaggiatosi con il proprio mantello di disillusione, quasi invisibile uscì fuori dirigendosi nella Sala Grande, ove, ne era sicuro, Bennet e il resto della combricola interrogavano Patrick Swan, suo ex-capitano della squadra di Quidditch, e la sua, ormai prossima, vittima nella lotta per il Mondo Nuovo. Ma come poteva sperare di aver la meglio contro tutti i professori che vi erano in quella sala?
I corridoi erano vuoti: i studenti facevano i propri comodi in giro per il castello, e questo lo favoriva. Aprire la porta ai fantasmi del passato sarebbe stato decisamente più facile quel giorno. Solo se... Solo se avesse eliminato la Bennet, il resto sarebbe venuto da sé. Sì, c'era anche quella di Difesa, ma era soltanto la punta dell'iceberg: tagliare via la Testa era la sola cosa importante, e lui ci sarebbe riuscito. Eccome che ci sarebbe riuscito.
Senza pensarci due volte, agì: la porta nella Sala non era affatto chiusa, e dandole un colpo la spalancò tutta di colpo. Sorpresa?.. Non doveva perdere tempo: puntò subito la bacchetta verso la Preside, seduta dall'altra parte del tavolo.
Nella sua mente immaginò delle robuste catene con degli uncini spinati ai lati delle stesse. Poi mosse la propria mente, con le catene, e con una sola parola, a gridargli dentro.
“Incarceramus!”
L'obiettivo? Il petto della Preside: metterla al tappeto, e gli altri faccia a terra si sarebbero messi da soli.
Poi, sotto la maschera, Raven ghignò.
«Questo è un attacco a Hogwarts.» – Sussurrò Raven, cercando di non farsi riconoscere. - «Tutti faccia a terra, oppure vi cavo gli occhi dalle orbite.» – E, conscio del fatto che mai l'allegra combriccola avrebbe obbedito alle sue parole, puntò la bacchetta verso il ragazzo. I suoi occhi mandorla non lasciavano trasparire alcuna emozione: erano freddi come il ghiaccio.




OFF:
Yo! Benvenuti al mio primo tentativo di conquista del castello. Certo, non sarà l'occasione migliore - perdonami Patrick! -, ma almeno ti renderò più divertente l'esame... Sempre che tu non muoia e riesca a rimanere vivo dopo che avrò conquistato il castello e ucciso tutti quanti.
Per il resto: inizia il bello.

Richiedo l'intervento di un master dopo che avranno postato gli allievi appositamente preparati per la quest del bene contro il male.
E... posto le mie stat. come in ogni giocata:
Punti Salute: 310
~ Punti Corpo: 330
~ Punti Mana: 367
~ Punti Esperienza: 70,5
Oggetti addosso:
Mantello di disillusione
Ciondolo della Fenice
Felix Felicis una dose
e Pozione Polisucco 1 dose.

GL!
 
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~Bathory
view post Posted on 16/11/2014, 12:19





Sogni di vendetta, oscuritá pura ad impadronirsi del suo cuore, l'impossibilitá di perdonare.
Quello era tutto ciò che Chrisalide aveva con sè.Tante cose erano cambiate dentro di lei, dovute dal comportamento di chi la circondava , le cattiverie scaturite e l'ingiusta crudeltá di determinati eventi.
A partire da suo padre. Chrisalide non riusciva a perdonarlo. Aveva tentato, più di una volta, si era sforzata, ma niente, non le riusciva. Dopo aver assaporato la libertá di esser chi realmente era, si rese conto che I panni in cui lui l'aveva costretta in tutti quegli anni, eran stati un'orrenda prigione . E c'era da dire ulteriormente che era colpa di Maxwell se lei ora sentiva una voce dentro la sua testa, che non se ne sarebbe andata. Chris, il suo maledetto alter ego,era ancora parte di lei. Non andava mai a dormire, non la lasciava mai sola e le riempiva la testa con idee nuove ogni giorno. A volte non le dava pace nemmeno di notte, tenendola sveglia con piani ed ideali di vendetta. Piú di una volta, doveva ammetterlo, aveva fatto supposizioni su come farlo soffrire per poi ucciderlo. E questi pensieri non la disturbavano neanche un po', anzi, la facevano sorridere.
Poi, era arrivata la lettera. Una promessa, un'idela, la prospettiva di crescere, diventare più forte. Un percorso di addestramento, con in vista la sua personale vendetta. Una scarica di adrenalina le aveva attraversato il corpo, mentre leggeva quelle parole così persuasive. Voleva partecipaee e l'avrebbe fatto. Tanto più che nessun docente al castello l'aveva ancora vista per chi era davvero... una piccola risata fuoriuscí dalle sue labbra mentre prendeva dall'armadio un mantello nero ed una piccola maschera modellata a teschio giusto per rendere il tutto più creepy.
Indossó la sua nuova mise e si diresse fuori alla volta dellaSala Grande, era arrivato il momento. Si insinuó al suo interno subito dopo l'ombra di un ragazzo più grande che aveva appena spalancato le porte e porgeva I suoi ossequi. Si sistemó lateralmente rispetto a lui sollevando la bacchetta in direzione di un grosso e pesante volume posto sul tavolo, strinse meglio la presa e pronunció l'incanto dopo aver spostato la mira dal libro verso la preside.


《 Oppugno liber!》

Disse con decisione. Se l'incantesimo fosse andato a segno , la preside si sarebbe ritrovata un libro in faccia. Sotto certi punti di vista era una situazione anche divertente...

→PUNTI SALUTE: 101/101
→PUNTI CORPO: 58
→PUNTI MANA: 58
→OGGETTI: Copricapo egiziano.


Edited by ~Bathory - 16/11/2014, 13:01
 
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144 replies since 3/8/2014, 09:29   7689 views
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