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Tempo di esami per la giovane Grifondoro: dopo aver studiato a lungo per quello di Incantesimi, era arrivato il momento di prendere il libro in mano e ricominciare a prepararsi per quello di Difesa ormai imminente. Era agitata, certo, ma aver superato il suo primo esame con il massimo dei voti aveva parzialmente abbattuto il suo muro di insicurezza, dandole una forte carica per gli esami futuri e soprattutto la consapevolezza delle proprie capacità. Incredibile come era volato il tempo. Con la mente ritornò ai sui primi giorni ad Hogwarts, quando era sola, sperduta e confusa; quando puntualmente si ritrovava a girovagare per il Castello perché non si ricordava la strada per la Sala Comune o quando trovava disgustoso che i maghi andassero pazzi per le Cioccorane. Sorrise al ricordo di lei che si perdeva tra le scale, proprio quando si apprestava a salire quelle che l'avrebbero condotta fino alla Torre di Divinazione. Quel giorno aveva deciso di recarvisi con il libro di Difesa, che teneva saldamente sotto braccio, poiché sapeva che la Guferia non era esattamente uno dei luoghi più frequentati del Castello in quanto considerato sporco e rumoroso. Victoria, invece, quando si trattava di leggere o studiare all'aperto, preferiva di gran lunga ascoltare il rilassante bubolare dei gufi della Torre di Divinazione che non il silenzio quasi fastidioso di quella di Astronomia, dove si recava ogniqualvolta che sentiva il bisogno di ritagliarsi un piccolo frangente di tempo in cui restare sola con se stessa. Varcò la soglia della Guferia e, convinta di non trovarvici nessuno per via dell'orario, si stupì nel vedere una ragazza seduta nell'ingresso. Victoria notò che aveva un grosso tomo poggiato sul grembo, il che le fece pensare che magari non voleva essere disturbata, ma poi concluse che sarebbe stato scortese non salutarla, quindi, prima di prendere posto su uno scalino non distante da dove lei si trovava, disse: «Ciao..» E, resasi conto di quanto freddo e distaccato poteva sembrarle quel saluto, aggiunse sorridendo: «Un bel posto in cui studiare, non trovi?», non sapendo, però, che quello che la giovane studentessa stava sfogliando non era un libro scolastico, bensì un libro di fiabe.
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