Stare bene..., x Jessica Evans

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Jessica A. Evans
view post Posted on 13/1/2015, 14:16






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Sorrise automaticamente. Sembrava così facile in quel momento, spontaneo. Eppure non era stato sempre così. Si disse che aveva sorriso di più quel giorno che nell'ultimo anno intero e si ammonì per questo; aveva quasi rinunciato ad una delle gioie maggiori della vita: la compagnia del prossimo e la spensieratezza. Fortunatamente il contesto le aveva facilitato il ritorno alla normalità, la sua normalità, quanto meno. Con i gomiti ancora appoggiati al davanzale, fissava distrattamente l'armatura, osservando il suo riflesso disordinato sbucare sulla superficie riflettente. "Eh sì, la mattina non sarebbe proprio una bella idea... Se sono particolarmente assonnata potrei uscire dal dormitorio con le scarpe spaiate... In effetti è già successo" mormorò imbarazzata. Una volta si era alzata dal letto, vestita e lavata, ma era stata così distratta da mettere due paia di scarpe differenti. Quando si era accorta, ormai, era troppo tardi: si trovava precisamente in atrio della scuola. " Dovrei interessarmi al San Mungo, sono sicura che la mia sbadataggine sia patologica... Magari c'è un rimedio omeopatico!" scherzò, scrollando le spalle. Tutte le infinite doti intellettuali che presumibilmente possedeva (o meno), venivano inevitabilmente compromesse ed oscurate da una sbadataggine innata. Jessica se ne vergognava parecchio e, sebbene impegnasse gran parte della sua attenzione ad ovviare al problema, non sempre (anzi, quasi mai) riusciva nell'intento.
- Per assurdo anche essendo maghi il tempo è una delle poche cose su cui abbiamo pochissimo controllo...-
Si riscosse dalle sue frustrazioni circa la sua distraibilità cronica e sospirò, pensando che Niko avesse pienamente ragione. Non che l'aver poco controllo fosse un male, il tempo è qualcosa di così intimamente misterioso e delicato, che basterebbe il minimo cambiamento per produrre conseguenze imprevedibili. E Jessica era già di suo una calamita per disastri calamitosi, senza possedere poteri di controllo temporali inimmaginabili... Decise di tenere quest'ultimo pensiero per sé.
- però sono sicuro che questo non sarà tempo sprecato...-
Sbatté le palpebre e si girò a fissare il giovane Corvonero, negli occhi. "Al contrario, non lo è affatto" mormorò, sincera. E dopo un secondo di titubanza, proseguì. "E' stato un incontro casuale e me ne vergogno. Non dovremmo limitare al caso le probabilità di vederci, siamo pure compagni di Corvonero. E soprattutto, mi piace parlare con te, passare il tempo in tua compagnia. Sono stata bene in queste ore, te ne sono grata. Mi hai alleggerito la giornata". Non era certamente il suo campo quello delle sviolinate sentimentali, anzi, si sentiva impacciata e fuori luogo. Ma quelle parole le uscirono automaticamente, come se fosse qualcun altro a pronunziarle al suo posto, ma leggendo esattamente il contenuto della sua mente, dandogli vita e voce. Era così semplice parlare con lui, ridere e scherzare... Si chiedeva come mai non si trovasse a suo agio con tutti, ma solo con un numero limitato di persone... Aveva forse problemi di socializzazione ed adattamento? Non lo escludeva. Ma trovarsi in sintonia con qualcuno la faceva sentire socialmente accettata e meno sola, il che era meraviglioso.




SCUSA l'imperdonabile ritardo!
 
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view post Posted on 22/1/2015, 01:09
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ravenclaw

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" Un giorno avremmo tutto il tempo che desideriamo,che ci meritiamo" .
Erano le bellissime parole che avrebbe voluto dirle in quel momento.
Ma non le disse.
Era un codardo ? un coniglio daltonico ?
Non lo sapeva.
Sapeva però che quelle parole erano l' essenza di quello che stava accadendo nel suo animo.
Si sentiva come sospeso.
Lassù' al Quinto Piano,in una Hogwarts immersa in un religioso silenzio.
Nemmeno quei pillaccheri dei quadri aveva osato proferire parola dinanzi a Niko e a Je.
Certe magie non le puoi spiegare manco se sei te stesso un mago, e forse certi sentimenti sono ancora più' forti della magia stessa.
La pace che regnava in quel' angolo di mondo che loro due avevano creato con i loro ricordi, le loro parole e i loro sguardi.
La mattina era volata.
Lo si poteva percepire dalla luce del sole che iniziava a farsi piu' intensa, quell' angolo della Scuola sembrava essere l' unico a respingere, almeno in parte, la calura.
L' immagine di Jessica che se andava in giro con due scarpe spaiate, gli si materializzò davanti in tutta la sua energia..gli ci veniva da ridere.
Ancora meglio era stata lei stessa a divertirsi con le parole di Niko, e per lui già quello bastava e avanzava.
Quanto era davvero necessario quantificare il tempo ??
Ricordava ancora una delle frasi preferite che suo Nonno era solito citare :
" Il tempo non lo si misura con gli orologi, ma con quello che accade e che facciamo".
Ecco lui poteva misurare il suo tempo con l' evento che gli era accaduto.
Incontrare Je quella mattina.
Che altro avrebbe dovuto misurare ?? Le ore successive a quella mattinata in cui si sarebbe trascinato ovunque senza forza, ripensando al rosso dei suoi capelli che scintillava, accarezzati dai raggi mattutine, al sorriso di lei che ogni volta era bello come se fosse la prima volta che lo vedeva ??
- La prima volta è stata casuale, ma forse la seconda no..-
disse, rivolgendole uno sguardo che si aprì in un sorriso sereno e felice.
- Passerei dell' altro tempo con te anche se tu fossi una Serpeverde lo sai...-
era diventato quasi serio mentre lo diceva, senza perdere la serenità di prima, ma seriamente consapevole che era davvero così e che la cosa non gli sarebbe pesata affatto.
Sarebbe stato semplicemente felice.
- Anche io sono stato bene. La giornata me l' hai migliorata .-
ammise accennandole un ultimo sorrisetto, impasticciato di timidezza nell' essersi un po' esposto.
- Certo non potrà dire lo stesso quell' armatura...eheh -
aggiunse divertito ,ridacchiandoci su'.
Il bello di aver le persone giuste accanto, è che ti permettono di essere te stesso senza paura.
 
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Jessica A. Evans
view post Posted on 28/1/2015, 17:11






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I bagliori che provenivano dalla vetrata alle sue spalle e che si infrangevano sulle superfici riflettenti del corridoio, creando giochi di luce, la costrinsero a voltarsi, sorpresa. Era sicura che fosse molto presto, quella mattina, quando aveva involontariamente imboccato il corridoio del quinto pianto; ma adesso la luce, dapprima tenue e rosata, era più intensa e giallastra, segno che il sole era ormai alto nel cielo. Quanto tempo era passato, davvero? Jessica pensava che avessero trascorso solo poche ore in compagnia, ma quando le sue pupille divennero miotiche, reagendo alla luce solare e si rese conto che i colori del panorama erano più brillanti e accesi, realizzò che la mattinata era agli sgoccioli. Ne fu stupita, perché era parecchio che non le capitava di trascorrere così tanto tempo in compagnia di qualcuno, ma, al contempo, fu soddisfatta dei suoi progressi psicosociali. Stava abbandonando la strada del monachesimo ascetico, ritrovando la gioia dello stare in comunità. Non si era sforzata di intrattenere un dialogo, né aveva obbligato se stessa a rimanere in un posto non piacevole, contro il suo volere; era successo tutto da solo, aveva buttato lì due parole giocose e il carisma dell'interlocutore aveva strappato fuori dalle sue labbra le altre, seguite da un numero indefinito di sorrisi. Se tutte le mattinate sarebbero trascorse così, da qui alla fine dell'anno... Sospirò, fissando uno stormo di rondini planare attorno alla torre di divinazione, che si scorgeva nell'angolo destro della finestra.
- La prima volta è stata casuale, ma forse la seconda no..-. Jessica voltò la testa a guardare Niko, tenendo i gomiti adesi al davanzale. "Assolutamente. Potremmo incominciare andando assieme alla Sala Comune che condividiamo, più tardi. Sempre che tu non abbia altri programmi... Io sinceramente non ricordo il perché sono finita qui! mormorò allegra, sollevando gli occhi al cielo. Ecco, di nuovo, la sua sbadataggine cronica. "Credo che fossi in cerca di... uhm... Una distrazione? Mi ero stufata di disfare le valigie!. Fece un gesto vago con la mano, rimuginando sul perché fosse scesa dalla Torre di Divinazione. Niente, tabula rasa. - Passerei dell' altro tempo con te anche se tu fossi una Serpeverde lo sai...-. Ridacchiò pensando a quali esperienze negative avesse potuto condividere Niko coi Serpeverde; sapeva bene che il carattere deciso, caratteristico dei membri della casata di Salazar, spesso poteva disturbare il prossimo. Chi meglio di lei ne era a perfetta conoscenza, discendendo da una lunga gerarchia di convinti Serpeverde? "Visto l'astio con cui ti rivolgi a loro, lo prendo come un complimento! Avrei potuto essere pure un troll idiota?? scherzò, tornando ad osservare il cielo. Ora le rondini volavano in stormo, creando forme geometriche differenti. - Anche io sono stato bene. La giornata me l' hai migliorata .- Le parole di Niko ci misero un po' a penetrare nella corteccia cerebrale e venir concretizzate dal suo sistema nervoso. Sbatté due volte le palpebre, come a non capirne il significato, ma la realtà era che non se le sarebbe mai aspettate. Sorrise, lieta che la sua presenza non fosse qualcosa da aborrire, almeno per qualcuno, e cercò di nascondere la lusinga che a tradimento cercava di farsi strada sul suo volto. "Oh, beh... Grazie! Meno male, o avrei dovuto attingere ad un bagaglio inesistente di barzellette sui Goblin" mormorò sorridendo, dando definitivamente le spalle alla finestra. Era più forte di lei, sdrammatizzare i complimenti, la sua autostima era ancora in loop negativo, per cui le rendeva difficile fidarsi del giudizio altrui, continuando a vedere se stessa come attraverso un vetro opaco. - Certo non potrà dire lo stesso quell' armatura...eheh -. Si era scordata di quella stupida armatura; sebbene rilucesse come se nessuno l'avesse drasticamente travolta, qualche ora prima, in cuor loro sapevano che se qualcuno avesse attraversato il corridoio all'inizio della mattinata, si sarebbe imbattuto in una semina di pezzi di metallo. "Già, poveretta. Ha proprio passato un brutto quarto d'ora! Grazie di avermi aiutato a rimediare alla mia poca grazia e alla disattenzione patologica...". L'espressione colpevole puntata sul volto muto ed inespressivo dell'armatura. Beh, si era pur sempre creata un'atmosfera di aggregazione e condivisione che, magari, se non fosse accaduto, non si sarebbe venuta a creare. Un pensiero contorto, forse?


 
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view post Posted on 24/3/2015, 02:56
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ravenclaw

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Il tempo solitamente lo si misura in base a come lo si vive.
Beh il quel momento il tempo di Niko stava letteralmente volando.
Stavano scherzando di nuovo tra di loro.
Si scambiavano occhiate complici,quella complicità che non era nata dal nulla,ma alimentata da tutte le avventure che avevano condiviso insieme.
Ci sono relazioni che non sappiamo e non possiamo gestire.
Lui non era mai stato un fenomeno in generale ma ora in quel momento era davvero al massimo dell' incapacità.
Il suo sguardo vagava per la Torre,seguiva delle rondini,le pedinava quasi,per poi passare alle sue bellissime scarpe,ma quanto erano belle in quel momento?? e poi eccolo che tornava vicino a Je; ma non troppo.
Era rischioso.
Oddio quanto era noioso a vedersi.
Quello era uno di quei momenti in cui si sarebbe molto volentieri dato un cazzotto da solo.
Si sarebbe poi perso nei suoi occhi che ora lo guardavano dopo che si era girata,dando le spalle alla finestra.
* probabilmente io non avrei nemmeno bisogno di una destinazione se sapessi di averti accanto..*
pensò mentre il suo sguardo finì catturato dal magnetismo di due verdi fessure, un verde smeraldo a cui non sapeva rispondere.
-I miei programmi cambierebbero solo nel caso incontrassi una lady troll abbastanza carina...o in alternativa bruttina ma rossa di chioma -
disse proferendo finalmente parola e guardando divertito Je.
Una innocua battuta, ma in realtà diceva solo la verità,d'altra parte com'era quella frase ?
"Scherzando si dice sempre la verità" o una cosa del genere, e la verità era una sola.
Niko sarebbe sceso a patti con la magia nera pur di prolungare quell' incontro mattutino,che ormai di mattutino non aveva piu' nulla.
L' armatura era la sola testimone ,a parte i quadri impiccioni, di quel loro stato,sospesi in una terra di mezzo tra l' amicizia e un qualcosa che sfociava nell' affetto.
Lui ormai la terra dell' amicizia se l' era già lasciata alle spalle da un po'.
Per quello loro maschi erano incredibilmente veloci a decidere.
Sapevano quasi subito chi era amica e chi la donna della loro vita.
La ragazza scelta poi magari non avrebbe ricambiato la loro scelta, l' avrebbe anche contestata quasi ma quello era un dato secondario.
Di certe scelte non bisognerebbe mai pentirsene.
- Mi sei mancata imbranata...-
e un sorriso sereno,intenso nella sua semplicità si delineò sul volto di Niko.
Lui aveva scelto.
 
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18 replies since 30/8/2014, 09:52   381 views
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