Un incontro inaspettato..

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view post Posted on 9/10/2014, 16:54
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Ma che forza aveva??
Si guardò la mano, il palmo rivolto verso l'alto. Le sarebbe bastato lasciargli il segno di cinque dita sulla faccia, evidentemente Cedric aveva la pelle più delicata di quanto si aspettasse.


"Ci sono tante cose che non sai di me. E questo spiega, in un certo senso, le azioni che compi e le reazioni che ottieni"

Azioni avventate e reazioni negative.
Davvero lui la vedeva come una ragazzina ingenua affascinata dall'uomo del mistero e pronta a bersi come acqua fresca le più suadenti minchiate del globo?
Eppure sapeva ormai da tempo che gli asini non volavano e sapeva ormai da tempo che Babbo Natale non sarebbe mai potuto passare per il buco del camino senza coprirsi di fuliggine e senza prendersi un bel colpo della strega nel tentativo di disincastrarsi.
In quel frangente, mentre Cedric procedeva a tentoni, seguendo il suo istinto ed il suo modo d'essere, lei si sentiva come una variabile cui era stata data scarsa considerazione.
E la cosa la faceva imbestialire.
Caparbio come un bambino che vuole infilare un cerchio in una forma quadrata tornò ad invadere il suo spazio di sicurezza fermandosi a pochi centimetri da lei. Dal canto suo non si mosse e sostenne lo sguardo provocatorio dell'Auror, perfettamente conscia che se avesse nuovamente compiuto un passo falso lo avrebbe spiaccicato contro il muro con un solo movimento di polso.


"Beh, allora il tuo cuore è un po' sadico, lasciatelo dire"

Non aveva creduto neanche per un momento al fatto che potesse DAVVERO essere legata ad un'altra persona. Perchè no? Lei non poteva innamorarsi di qualcuno? Non poteva aver trovato un uomo interessante? Del resto erano passati anni, se il tempo affievoliva i rancori ed i ricordi, poteva anche mitigare il dolore ed i sensi di colpa.
Frugò nella sua mente ma la ricerca venne nuovamente interrotta da un nuovo "coup de genie" di Cedric.
Lo guardò perplessa (per non dire basita) sforzandosi di vedere in lui una qualche minima somiglianza con il Buon Samaritano. Non era da tutti prendersi un ceffone e chiederne un altro, le venne in mente una di quelle sagome panciute che cadevano ogni volta che le si colpiva e poi tornavano su come se niente fosse.
Ah, ma c'era il trucco. Schiaffo o bacio? Dolcetto o scherzetto? Verità o penitenza?
Optò per la verità.


"Non intendo fare nessuna delle due cose"

Sarebbe stato troppo prevedibile prenderlo a sberle, anche se rifiutare l'offerta e andare avanti un po' le dispiacque.
Ma fu anche tentata di prenderlo per il bavero della giacca e invadere prepotentemente la sua intimità come lui aveva fatto con lei, come se fosse un oggetto che gli apparteneva, solo che Cedric avrebbe male interpretato il suo gesto.
Lentamente si scosse, si voltò, compì qualche passo e poi tornò a guardarlo.


"Che cosa della frase - sono legata ad un'altra persona - non hai capito?"

Serrò le labbra quasi sul punto di non aggiungere altro. Ma le parole le uscirono prima ancora che riuscisse a sceglierle.

"Che tu ci creda o no, questa è la verità. Pensavo che te ne fossi accorto al ballo"

Eccola l'immagine che aveva scovato frugando nella sua mente.
Di certo Vincent l'avrebbe scorticata viva. Si, decisamente, gli aveva osservato le mani, non era uno che si rosicchiava le unghie, sarebbe stato rapido ed indolore.


"Vedi Cedric ... "

Si mosse tornando a sedersi sulla propria sedia, era bene esser chiari una volta per tutte.

" ... io ti capisco. Comprendo che i mesi che hai passato lontano da casa siano stati duri e mi rendo conto che il pensiero di quello che hai lasciato ti abbia sorretto e dato la forza necessaria per andare avanti e per affrontare tutte le tue vicissitudini. Ma non è possibile cancellare questi mesi. Dopotutto cosa abbiamo condiviso insieme? Qualche passeggiata? Un bacio?"

Scosse la testa, risoluta.

"E' troppo poco. Un fragile filo che si è spezzato quasi subito. Io ho altri interessi adesso e a te non è rimasta che un'idea. Un'idea di cui non hai più bisogno. Quindi, fammi il piacere di archiviare questa parvenza di storia e guarda avanti. Io non tornerò indietro"

Riprese in mano i suoi fogli.

"E questa è la mia posizione definitiva"

 
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view post Posted on 10/10/2014, 00:36
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jyri
Lei così dura come un macigno, lui cosi testardo che non si sarebbe arreso facilmente. Dove sarebbero andati a finire quei due quella mattina?..La verità era stata l'ultima scelta della donna, aveva tentato di dargli una spiegazione possibile..aveva tentato di fargli capire che per lei Cedric non contava niente, che il passato ormai non contava niente, che era stata solo una piccola storia che non si era poi concretizzata..in realtà quella della ministra non era la verità, ma una semplice posizione di difesa...il bacio dell'auror aveva funzionato alla perfezione e dai suoi occhi poteva intravedere l'arduo desiderio della donna di ricambiare quel folle gesto..non lo fece per il semplice motivo che si sarebbe scoperta troppo, avrebbe ceduto troppo presto e questo non rientrava nella sua persona.
L'ascoltò attentamente ogni minima parola e ne osservò ogni sua movenza, era molto importante in quel momento non perdere la concentrazione..e cercare di non fare errori. Secondo la sua teoria, aveva ottenuto un piccolo successo che però doveva cercare di non far sfumare..*Su Cedric concentrati, conosci il suo punto debole..o almeno lo conoscevi!*
Sentiva come una voce sussurrare nella sua testa, una sorta di auto-incoraggiamento, il suo punto di forza in quel momento era quello di aver ritrovato una calma che per tutto quel tempo aveva apparentemente perso, questo gli permetteva di essere piu lucido e meno avventato..ma soprattutto di prendere meglio le sue decisioni...anche se in quel momento le sue decisioni sembravano ancora del tutto folli!
Attese con ansia la fine del suo discorso, per poi prendere la parola...

No Camille, ti sbagli..io sò tutto di te!..Tu non sei legata a nessuna persona e su questo mi ci gioco tutto quello che ho..ma soprattutto tu credi che io sia cosi stupido e sicuro di me stesso da pensare di averti in tasca...nono cara Camille...non è questo..

Le fece un cenno con la mano verso la testa, come per indicare che lui usasse il cervello prima di compiere determinate azioni e che tutto quello che faceva in realtà aveva un minimo di logica..

Se fosse stato cosi non sarei sopravvissuto per cosi tanto tempo, e non avrei scampato la morte più di una volta..Io sono qui perchè sò che tu non mi hai mai dimenticato, io sono qui perchè al ballo ti ho vista ballare con quel vincent solo per farmi un dispetto..Eri offesa e delusa dal mio comportamento..se io mi fossi comportato diversamente, magari baciandoti la mano e "leccandoti" i piedi tu avresti agito diversamente...ma il punto è questo Camille, io ho voluto quello che è successo...

Un ghigno si disegnò sul suo volto, mentre pian piano avanzò verso la scrivania dove la ministra era seduta..appoggiò le mani strette a pugno sul tavolo chinandosi in direzione della donna, il suo sguardo cosi deciso, i suoi occhi gelidi non tralasciavano nessun segnale di debolezza..per un attimo era tornato quel Cedric di un tempo..

Vedi Camille..io non sono come tutti quelli che hai conosciuto fino ad ora..dici di essere diversa ma in realtà non lo sei, hai avuto solo questo ufficio e qualche scatoffia ma questo non ti rende diversa..ti fa indossare una maschera che in realtà sai bene che non ti appartiene...tu sei sempre la stessa...Ma è normale sai? non te ne meravigliare..chi non vorrebbe corteggiare la splendida ministra?...


Pronunciò quelle parole con un pizzico di ironia, prima di tornare serio...

Ma quanti sanno come conquistarla??

Un sorriso, questa volta beffardo accompagnò quelle parole che sapevano tanto di uno che aveva capito tutto...era realmente cosi?
Almeno sulla questione donne non si era mai sbagliato..e sperava che questa non fosse la prima volta..!!

Ora ascoltami bene...la verità è questa...fattene una ragione io sono qui...e non intendo mollare...quando voglio qualcosa la ottengo sempre..e ora quello che voglio...sei tu!..


Il tono delle parole era di quelle convincenti...era davvero convinto di volere lei...non riusciva a vedere nessun altra al suo posto in quel momento..

E' quello che ho sempre voluto..

Concluse con una sorprendente dichiarazione..abbandonando per un attimo lo sguardo della donna e girando la faccia verso la finestra, un piccolo segno di debolezza..forse quelle ultime parole avevano fatto intravedere una piccola crepa..un qualcosa che voleva fortemente e che non riusciva a nascondere..
 
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view post Posted on 16/10/2014, 12:50
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Per tutto il tempo necessario a dar voce al suo monologo, lei non battè ciglio.
Ascoltò con paziente considerazione, evitando di alzare anche un solo pelo di un solo sopracciglio, mantenne lo sguardo fermo, non lo abbassò neanche un attimo.
Non si ritrovava per niente in quanto detto da Cedric ma si guardò bene dall'interromperlo.
In fondo era curiosa di capire che cosa lo rendesse così sicuro dei suoi sentimenti, perchè si prendeva il lusso di additarla come fosse un libro sfogliato più e più volte da dita sapienti. Le sue dita.
Non esisteva davvero una sola persona in quel cavolo di mondo che potesse sbandierare ai quattro venti la presunzione di conoscerla. Lei stessa rimaneva, spesso e volentieri, sorpresa di certi suoi comportamenti o di taluni pensieri, di fronte a determinate situazioni reagiva in maniera del tutto imprevedibile. Del resto, valeva davvero la pena prendersi la briga di studiare il proprio io interiore?
Osservò quella figura imponente, lo sguardo perso oltre i vetri della finestra aveva qualcosa di dolorosamente malinconico.


"Non sono io la causa per cui valga la pena lottare Cedric"

Figuriamoci.

"E non sono un orsacchiotto da vincere che puoi mettere in tasca insieme a fazzoletti e gelatine. Non è un gioco e non è una sfida. Siamo adulti, pensare che possa aver agito per indispettirti significa sminuire la mia intelligenza. E' vero, se ti fossi posto in maniera diversa mi sarei risparmiata un travaso di bile ma i miei sentimenti non sarebbero cambiati"

Non sapeva se Cedric provasse davvero quello che diceva di provare, lei comunque non poteva ricambiare. E non per rabbia, delusione o pietre sul cuore. Semplicemente non le interessava. Si era inaridita, si sentiva apatica, le sue scartoffie le davano tutto l'affetto di cui aveva bisogno.

"Non ti sto nascondendo niente, non ci sono doppi fini o strategie e non faccio prove di forza. Ti chiedo solo di lasciarmi in pace"

Lei si sarebbe fatta tutte le ragioni di questo mondo ma anche lui avrebbe dovuto farsi le sue.
Probabilmente Cedric aveva ragione, forse il suo essere diversa rappresentava una forzatura. Forse nel periodo della sua vita durante il quale lo aveva frequentato si era mostrata così debole da permettergli di condividere parte del suo stato d'animo, delle sue aspettative, delle paure e dei desideri.
Ma i sentimenti fotografano lo "status" di un momento e quel momento era passato. E lei lo aveva dimenticato. Il cerchio si era chiuso, nessuno vi era rimasto incagliato dentro, a parte lei.
Lo guardò con una limpidezza d'animo che non poteva non essere captata.


"Ok?"

Ciò a riprova che non gli serbava rancore. Anche se l'aveva ferita. Anche se l'aveva baciata senza darle la possibilità di scegliere. Anche se l'umiltà non sapeva neanche dove stava di casa e anche se faceva scommesse che poi avrebbe perso.

"Ora, se non ti dispiace, vorrei tornare al mio lavoro"

 
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view post Posted on 16/10/2014, 18:41
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jyri
"Ti chiedo solo di lasciarmi in pace"...non lo era stata per tutto quel tempo? E cosa doveva pensare a quel punto l'auror, che il suo ritorno era solo un peso per tutti? Ebbene sì era quella l'impressione che la donna in quel momento e precendentemente Rhaegar, avevano dato all'ex auror. In quel momento quelle idee erano fomentate anche da una spirale negativa che avvolgeva Cedric, non riusciva a pensare a nulla di buono, se non al fatto che le persone pensassero sempre male di lui. Eppure in quelle parole c'era un velo di "pessimismo", una stima che forse non c'è più...un qualcosa che forse era svanito. Quel ragazzo cosi giovane, che ambiva a grandi livelli che aveva dato cosi tante soddisfazioni al mondo magico, ormai era diventato per tutti solo un lontano ricordo.....da cancellare ovviamente. Inarcò le ciglia..e una leggera scossa di rabbia risalì lungo tutto il corpo, poteva notare le evidenti vibrazioni, la donna lo aveva innervosito e non poco. Il ciondolo prese ad illuminarsi di rosso..segno che le cose non stavano andando per il vesto giusto. In quel momento avrebbe solo voluto lanciar via tutte quelle scartoffie dalla scrivania, e magari tirarla giù per la finestra. Ma pensandoci bene quella non era la strada giusta da seguire, doveva rimanere calmo e lucido come lo era rimasto fino a poco tempo prima che la donna parlasse. Sospirò profondamente, cercando di far alleviare i nervi e dunque rilassarsi...forse quello che stava facendo in quel momento era il suo primo grande sforzo mentale, la strada per ritrovare la pace di un tempo.

Torno da un lungo viaggio, dove sono accadute cose terribili..e qual'è la cosa che ti riesce meglio dirmi? "Ora se non ti dispiace vorrei tornare al mio lavoro?"...ma dico, è questo che siete diventati qui dentro? Un ammasso di menefreghisti, che se ne sbattono di tutto pensando solo a queste dannate scartoffie!

Alzò un pò il tono della voce mentre con un braccio lanciò via qualche scartoffia dalla scrivania.
Le sue parole erano così piene di rabbia e rancore, si sentiva non compreso si sentiva una nullità di fronte a loro, si sentiva come se a nessuno fregasse niente di lui...

Ti dirò una cosa Camille e questa volta sarò ancora più sincero. Non sono uno che ama ripetersi molto, e solo per te farò quest'eccezione. Un tempo eri una persona fantastica, con la quale si poteva dialogare tranquillamente, cercavi di fare di tutto per aiutare gli altri, e la tua dolcezza ti distingueva dalle altre. Ora cosa è rimasto di te? Una semplice donna di potere che si limita a mandar via chiunque bussi alla sua porta cercando di farsi capire, cercando qualcuno su cui contare!..

Si era scoperto aveva forse lasciato che alcune parole venissero pronunciate senza pensarci troppo...lo scopo segreto dell'auror che forse nemmeno lui conosceva, era quello di trovare una persona che gli potesse dar conforto..che lo capisse, che gli desse la forza di ricominciare..Camille era l'unica che poteva farlo..eppure sembrava non voler batter ciglio...

Non ho mai detto che tu sia un orsacchiotto da poter vincere o trattare a mio piacimento. Io ho sempre rispettato qualunque donna che sia stata al mio fianco...anche se non ho avuto una famiglia..alcuni valori mi sono stati impartiti. Io ho espresso solo dei sentimenti sinceri, verso una persona a cui tengo..e che credevo potesse almeno in parte ricambiare l'affetto che mi è mancato in tutto questo tempo...e invece sono solo..deluso..amareggiato...sconfitto..da te, da rhaegar..da tutti.

Chinò il capo come in segno di rassegnazione era arrivato ad un punto cruciale, quella giornata lo aveva distrutto fisicamente e mentalmente..non ne aveva più..aveva esaurito le sue energie...

Ora è inutile continuare..propabilmente sto parlando con una persona che pensa che ormai io non esista più...

Voltò le spalle alla donna e prese la direzione della porta..era quasi convinto di voler lasciare quella stanza, prima che le emozioni prendessero di nuovo il sopravvento e dunque lasciarsi andare a qualche lacrima di troppo..
 
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view post Posted on 18/10/2014, 15:18
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Era impossibile.
Era chiaramente impossibile mantenere la calma con uno così.
Non tanto perchè le aveva sparpagliato i fogli sui quali stava lavorando. Quelli si erano sparpagliati nel momento stesso in cui ci aveva messo le mani lei, come di consueto. Ma perchè era ottuso.
Allargò le braccia esasperata abbandonandole lungo i fianchi, la sedia si mosse sfregando rumorosamente contro il pavimento. Lo sguardo si fissò sul soffitto, in attesa che qualcuno o qualcosa le lanciasse dall'alto un po' di chili di pazienza.


"Sai qual'è il tuo problema?"

Perchè era evidente che lo avesse un problema. Forse anche più di uno.

"Il tuo problema è il cervello. Ogni tanto si scollega lasciandoti completamente al buio. E durante questi momenti di totale black out fai cose e dici frasi che poi, sistematicamente, rinneghi. Non solo, ma hai anche l'arditezza di pretendere che gli altri accettino la tua follia senza protestare. Vorrei ricordarti che non sei tornato da un viaggio predicando la pace nel mondo o chiedendo aiuto ai tuoi amici, tu sei apparso dal nulla, tronfio di abissale egocentrismo e, reputandoti una povera vittima della società, ti sei messo a lanciare strali avvelenati alle persone che consideravi fantastiche e con le quali avresti potuto dialogare tranquillamente se solo lo avessi voluto. Sfortunatamente per te, ognuno raccoglie quello che semina"

Accavallò le gambe ostentando una calma che aveva già abbandonato lidi sicuri da almeno mezz'ora.

"Non ti sei sentito incompreso quando sei entrato da quella porta senza neanche bussare, eh? Non mi pare che volessi contare su qualcuno quando hai piazzato le tue zampacce sulla mia scrivania, spavaldo come un cane da concorso. O quando ti sei preso con la forza ciò che volevi. Se questo è il rispetto che dai alle donne che frequenti, meglio la frusta"

Niente, era partita per la tangente.

"E scusami se non sono una psicologa, capirti rappresenta un mio limite, purtroppo il lavoro che mi compete non è quello di interpretare le frasi sconnesse di Cedric Black. Sarebbe stato tanto semplice se tu mi avessi detto: Camille, ho bisogno di aiuto. Te lo avrei dato, come ho sempre fatto. La semplice donna di potere si sarebbe gettata alle spalle i tuoi farneticamenti ed avrebbe mosso il culo per aiutarti. Perchè, anche se adesso ti schiaccerei la testa come un pinolo non posso rinnegare di aver condiviso qualcosa con te."

Si alzò e percorse i pochi metri che la separavano da lui.

"Dovevo essere completamente impazzita"

Lo superò e agguantò il pomello della porta tirandolo come si tira il picciolo di una carota di venti chili piantata nel terreno.
Con un inequivocabile movimento del braccio invitò l'Auror a levare le tende.


"Bonne chance Cedric, tu e la tua arroganza ne avrete bisogno"

 
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view post Posted on 19/10/2014, 19:03
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jyri
La ministra si era decisamente arrabbiata la sua reazione alle parole dell'Auror le avevano fatto perdere davvero la pazienza..anche se sembrava mantenere apparentemente la calma, in realtà dentro di sè c'era un vulcano in eruzione. Le parole usate nei confronti dell'Auror furono molto dure...lei era dura e decisa, non se la ricordava così. Ad ogni modo sembrava non esserci più una via d'uscita la donna gli aveva aperto la porta e lo aveva invitato gentilmente ad andarsene via, togliendo il disturbo. In effetti in quel momento e viste le condizioni che si erano create era la miglior cosa da fare. Non sembrava esserci un modo per cercare di far ribaltare la situazione..si sà però che Cedric è una persona che non ama essere trattato in un certo modo, e le parole e gli atteggiamenti della ministra lo avevano irritato tanto, al punto da voler prendere una decisione improvvisa. Il suo pensiero era quello di non voler abbandonare l'ufficio se non di sua spontanea volontà..alla fine cosa aveva risolto fino a quel momento? Poco e niente..e lui voleva andarsene da li con qualche piccola soddisfazione...anche se quella non era stata fino a quel momento una delle migliori giornate. Allora l'Auror iniziò a pensare sul da farsi, la situazione era molto critica..la ministra non gli offriva molte opportunità, se non quella di andar via..ci voleva una mossa o un qualcosa che avrebbe stravolto tutto..una reazione chiara e decisa che avrebbe potuto fargli guadagnare qualche secondo in più. Pensò alle possibili alternative, e due erano le strade percorribbili. La prima era quella di rispondergli a tono, magari sovrastandola nello stesso modo con la quale il ministro aveva sovrastato lui..la seconda invece era quella di percorrere la strada scelta inizialmente, ovvero di mantenere la calma e cercare di non rovinare una giornata già andata male.
Optò per la seconda opzione, che era anche quella più difficile..in quel caso doveva trovare delle parole alquanto convincenti per far si che la ministra non lo invitasse ad uscire nuovamente...Senza pensarci su due volte, sparò fuori le prime parole che gli passarono per la testa.
Era ancora lì posizionato vicino alla scrivania, mentre osservava la donna che aspettava una sua uscita. Con passo veloce si avvicinò alla porta, si poteva intravedere qualche mago curioso che cercava di sbirciare all'interno dell'ufficio, la risposta dell'auror fu una sonora sbattuta di porta...che fece ben intendere che quello non era ancora il momento di dover uscire da quell'ufficio. Subito dopo, onde evitare di far prendere la parola alla donna, iniziò il suo discorso improvvisato..

E' questo che pensi di me?..tu pensi che io sia un folle! Ho ascoltato bene tutte le tue parole e credimi se non fossi stata una persona importante per me, non ci avrei pensato due volte a scagliarti lontano..magari proprio in quella parete dietro la tua scrivania...


Si fermò un attimo, mentre sorrise sarcastico pensando alla scena..assunse un espressione improvvisamente molto seria e profonda, il tipico viso di un "angelo", doveva risultare piuttosto convincente..e le parole che stava per proferire non sapeva se fossero vere o no..ma erano necessarie in quel momento.

Ma..dato che sei una persona a cui tengo particolarmente, e per la quale provo forti sentimenti..ovviamente non lo farò. Ascoltami Camille, mi rendo conto di aver sbagliato nei tuoi confronti e ti chiedo scusa, ma non erano quelle le mie intenzioni. Io non pretendo che tu mi capisca, non voglio essere biasimato...voglio solo...ritrovare un sentimento che sembra in me perduto..e che solo tu in passato hai saputo darmi...o meglio ho avuto un assaggio ma mi piaceva particolarmente..

Stava per proferire una grossa parola..una parola importante..

L'amore Camille. Quel sentimento che io non ho mai ricevuto sin da piccolo, non avendo avuto una famiglia accanto a me. Tu eri riuscita a farmi battere il cuore cosi forte, fino a farlo scoppiare di gioia..e ora che è diventato freddo..avrei bisogno del calore..del tuo calore..per sciogliere questo ghiaccio che si è creato in tutto questo tempo..da quando sono stato lontano da te..

*ehhh...forse sono stato troppo poetico?*..pensò subito dopo aver proferite quelle parole...anche se avrebbero potuto avere un risvolto positivo..ma ci voleva qualcosa ancora più forte..ancora più profonda..

Lo so che tu ora ce l'hai con me...sei arrabbiata e ne hai tutte le ragioni...ma ti prego io ho bisogno di te...non mi abbandonare anche tu...

Ci mancava solo la lacrima, anche se i suoi occhi erano diventati lucidi, far cadere una lacrima era molto più difficile..su questo doveva esercitarsi meglio. Con le dita sfiorò la guancia della donna..mentre i suoi occhi puntavano direttamente quelli della donna..
 
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view post Posted on 28/10/2014, 01:19
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L'incoerenza regnava sovrana nel cervello di Cedric Black.
La porta rappresentava davvero l'unica via percorribile allo stato dei fatti ma venne richiusa con una sonora sbatacchiata. Presto o tardi anche la sua vena avrebbe trovato identica sorte e allora sarebbe stato lui a finire accartocciato contro la parete del corridoio.


"Oh, ma come sono fortunata ad esserti così cara, mi riesce difficile trattenere le lacrime"

Anche se di commovente, lì, c'era solo la sua pazienza. Il sapore ironico delle sue parole si scontrò con una verità lampante. Una verità che, allo stesso tempo, rifuggiva, strisciando fra frasi ad effetto il cui significato recondito appariva di difficile comprensione anche allo stesso oratore. Si rese conto di aver fatto carriera: da insensibile e menefreghista era passata a ricercatrice del sentimento perduto, per poi elevarsi ancora al rango di unica datrice di assaggi particolarmente piacevoli.
Sembrava strano ma in quel momento non riusciva ad evocare un solo ricordo che ricomprendesse Cedric.


"Amore?"

La domanda sorse spontanea. AHHH, l'amore. Un'apostrofo rosa fra le parole: lavateli tu e i tuoi schifosi calzini.
Nonostante questo rimase comunque sorpresa da quel drastico cambiamento di rotta, possibile che Cedric, in tutta la sua superficiale impulsività, avesse davvero compreso che l'arroganza e i comportamenti da bulletto di periferia non avrebbero pagato?


"Mi sembra esagerato definire amore quel poco che c'è stato fra noi. Ma posso capire che, quando si è sommersi dalla negatività, anche la parvenza ed il ricordo sbiadito di qualcosa di positivo possano costituire un'ancora di salvezza. E' vero, sono molto arrabbiata con te perchè non sai cogliere le opportunità e non riesci a controllarti, passi dall'ira alla commozione in un nanosecondo, dal sarcasmo al vittimismo, dall'impulsività alla recita. Ci vorrebbe una trottola per starti dietro"

O magari un dottore.
Ma si stava, nuovamente, addentrando in voli pindarici che non avrebbero portato assolutamente a nulla.


"Ad ogni modo è inutile stare qui a recriminare, hai avuto una brutta mattinata e anche la mia sta inesorabilmente colando a picco. Se mi stai chiedendo aiuto vedrò di dartelo. Hai bisogno di un posto dove stare? Di un lavoro? Di metterti alla prova? Ok, vediamo cosa si può fare. Ma non chiedermi di riscaldare cuori freddi, ghiacciati o assiderati perchè non sono una stufa"

Sostenne il suo sguardo ed il contatto che lui aveva instaurato senza battere ciglio.

"Spero di essere stata definitivamente chiara"

 
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view post Posted on 28/10/2014, 21:17
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Continuò a guardarla negli occhi senza distogliere lo sguardo nemmeno per un istante. Accennò ad un sorriso, quasi un ghigno, aveva raggiunto il suo obbiettivo..era riuscito ad addolcire la ministra che ora era disposta a "trattare". La sua priorità era quella di riavere il lavoro, senza dover nuovamente affrontare il suo capo..per il resto le parole che aveva proferito pochi istanti prima non erano del tutto vere..ma erano risultate efficaci..si avvicinò alla donna ponendosi di fianco ad essa e iniziò a sfiorargli la punta dei capelli...stava preparando il colpo finale..

Ti ringrazio per la tua offerta Camille, anche se non condivido le tue parole sull'amore e la nostra situazione. Ora sarò chiaro e coinciso..c'è una cosa che potresti fare per me...per darmi una mano...

Girovagò intorno alla donna ponendosi alle sue spalle...poggiò le mani su di esse e iniziò a sussurrare qualcosa..

Allora Camille io sono sicuro che tu puoi fare qualche "pressione" su Rhaegar..rivoglio il mio lavoro..senza dover incappare nuovamente in discorsi inutili..

Si avvicinò al suo orecchio per sussurrargli qualcosa..le sue parole erano tanto pungenti quanto importanti...ora veniva il bello...

Se riuscirai, potresti essere ben ricompensata...non solo con la mia presenza...ma anche con i miei servigi..potrei diventare uno dei tuoi uomini più fidati..e so che a te non dispiacerebbe...

Sorrise, mentre lentamente tolse le mani dalle spalle della donna, girovagò nuovamente intorno ad essa fino a posizionarsi nuovamente in posizione frontale. Le sue iridi erano direttamente puntate verso la donna..questa volta lo sguardo divenne serio e minaccioso...

Se invece la tua risposta dovesse essere negativa...non troverai un uomo fidato..ma una grossa spina nel fianco...

Quelle parole avrebbero fatto sicuramente innervosire la donna, ma l'avrebbero costretta anche a riflettere...per lui era arrivato il momento di togliere il disturbo..restare si sarebbe rivelato solo un danno...

Ora devo andare..ho altri impegni...pensaci bene camille...pensaci bene..aspetto una tua risposta...

Aprì la porta dell'ufficio rivolgendo un ultimo sguardo alla donna..prima di mimetizzarsi fra la folla..ora stava alla ministra decidere se chiudere le porte a cedric, o accettare la sua offerta..
 
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22 replies since 21/9/2014, 11:57   311 views
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