Un incontro inaspettato..

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view post Posted on 21/9/2014, 11:57
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jyri
Passeggiava nervosamente fra i lunghi corridoi del ministero...non immaginava che quell'incontro con rhaegar sarebbe andato cosi male...troppo nervosismo, troppa tensione..troppo..troppo...troppo! In fondo sapeva che se l'era cercata, ancora una volta aveva dimostrato di non essere più quella persona lucida di un tempo, e di essere soggetto più al suo istinto che al suo cervello. Da sotto al suo cappuccio poteva notare i vari maghi e streghe che affollavano il ministero, dipendenti,e scartoffie volanti..un luogo che un tempo era la sua casa, ma che ora sarebbe potuto diventare solo un lontano ricordo. Decise di proseguire con passo molto lento, a rimuginare sull'accaduto, imprecava contro il suo vecchio capo mentre digrignava i denti dal forte nervosismo..strattonava le persone, e si faceva spazio per passare in modo non molto cortese attirando l'attenzione di qualche curioso, come se andare in giro con quella giacca e il cappuccio non destasse già la curiosità di molti...Usufruì dei vari ascensori del ministero per uscire al più presto da quel posto, fino a quando arrivò al primo livello...dove presiedeva il ministro della magia..uscì dall'ascensore ma non fece molta attenzione a questo particolare, fino a quiando arrivò ad una porta e leggendo il nome di una sua vecchia "compagna" si fermò e rimase di stucco per un istante. Una miriade di ricordi affollavano la sua mente, le giornate passate insieme, le feste, gli avvenimenti importanti, le missioni per conto del ministero..tutto quello che lui e Camille avevano condiviso. Ma non potè fare a meno di ricordare anche lo sgradevole avvenimento della festa di fine anno...e il diverbio avuto fra i due. A quel punto erano due le propabili scelte, andare via ed evitare dunque di peggiorare una giornata già iniziata male, oppure entrare e peggiorare il tutto...fra le due alternative ovviamente Cedric scelse la seconda opzione..forse quella meno indicata!
Mise la mano sul pomo dellla porta, e per un attimo esitò..si prese giusto quei pochi secondi per pensarci sù...alla fine senza nè bussare e senza esitare un attimo in più aprì la porta ed entrò nell'ufficio della ministra. Già questo suo primo atto sembrava il preludio ad un incontro poco piacevole...
 
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view post Posted on 22/9/2014, 22:07
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Quella notte, stranamente, aveva dormito come un sasso.
Si era svegliata fresca come una rosa, tranquilla, pronta per affrontare un'altra giornata di intenso lavoro.
Era arrivata al Ministero con largo anticipo rispetto ai suoi crismi, aveva bevuto il caffè versandone accidentalmente una parte sulla prima pagina della Gazzetta, sghignazzando silenziosamente. Poi si era cimentata in un improbabile origami trasformando il decantato giornale in un voluminoso aereo, che ora giaceva in mezzo ad altra carta, nella bocca del camino. Un atterraggio perfetto nel posto che più gli si confaceva.
Aveva letto rapidamente i rapporti del giorno prima appuntandosi meticolosamente svariate richieste di chiarimenti, si era sorbita una lunga e noiosa riunione con il responsabile della sezione Cura e Controllo Creature Magiche, riuscendo a sbadigliare solo due volte ed ora si trovava alla prese con un considerevole numero di scartoffie da sottoscrivere. E con il secondo, miracoloso, caffè della giornata.
Non era mai stata particolarmente ordinata, viveva in un Ufficio caotico dove niente era al suo posto, spesso e volentieri chi entrava riusciva a scorgerla appena, uno scorcio corvino dietro pile di fogli e fascicoli pericolanti. Ma non quel giorno. Anche se la scrivania era ben lungi dal mostrarsi in tutto il suo candido splendore, regnava un certo ordine e le sedie apparivano stranamente libere. Ne fissò una, con aria incerta, mentre rifletteva sull'inutilità del contenuto del foglio che aveva appena letto. Lo spostò da una parte senza averlo firmarlo e si immerse nella lettura di quello successivo.
Era quasi giunta alla fine quando la porta si aprì. Così, senza preavviso.
Alzò lo sguardo trovandosi davanti nientepopodimeno che Cedric Black.
Lo fissò in silenzio senza mostrare alcuna emozione ma il fatto che fosse entrato nel suo Ufficio come se si fosse trattato del bagno di casa propria l'aveva "leggermente" contrariata.
Ricordava ancora bene il modo irriguardoso e maleducato con il quale le si era rivolto durante il ballo di Natale. Ci aveva riflettuto e rimuginato ma ancora non era riuscita ad afferrare le ragioni recondite di tanta rabbia, se non accogliendo una giustificazione superficiale ma plausibile: il suo cervello aveva dato forfait.
Non mostrò particolare sorpresa nel trovarselo davanti, del resto le aveva detto che avrebbe tentato di riappropriarsi del suo vecchio lavoro. Ma dal suo volto funereo c'era poco da indovinare, Rhaegar non era tipo da farsi intenerire.


"Bussare ti costa troppa fatica?"

La voce tagliente fu l'unica cosa del suo stato d'animo che Cedric potè captare.
Tornò con lo sguardo sul foglio scrivendo il suo nome in bella calligrafia sotto la dizione "Ministro della Magia".
Lo scostò di lato e prese ad esaminare il successivo. Senza neanche alzare gli occhi aggiunse


"Che vuoi?"

 
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view post Posted on 23/9/2014, 00:08
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jyri
La sua entrata poco convincente all'interno dell'ufficio del ministro non era stata di certo una brillante idea. Si era fiondato lì come se fosse davvero casa sua, aveva di certo dimenticato cosa significasse bussare, oltretutto farlo alla porta del ministro era doveroso. Ma si sa che Cedric in quel momento aveva dimenticato tutto della sua vecchia vita, dei suoi modi, delle sue abitudini, della sua gentilezza, del suo carisma, tutte caratteristiche che in passato lo avevano contraddistinto. Da pochi giorni era tornato e già aveva combinato più disastri che cose buone, stava bruciando tutto quello che di buono si era costruito, in primis la sua reputazione. Sembrava un folle, che andava in giro sfogando la sua rabbia a tutti, la sua frustrazione, ma forse era anche da compiatire, lui cercava qualcosa che da tempo gli era mancata, l'affetto e l'amore di chi aveva creduto in lui. Camille era stata in passato una delle sue tante avventure amorose, forse quella che gli era rimasta più impressa, per il semplice fatto che aveva scatenato qualcosa in lui che le altre non erano riuscite a fare. D'altro canto lui l'aveva abbandonata, senza nessuna spiegazione, senza nessuna lettera, nessun indizio..partito per una missione che l'aveva cambiato profondamente. L'ufficio della ministra appariva un pò in disordine, con scartoffie ovunque, e mille rapporti da leggere e firmare. Di certo Camille non era una tipa molto ordinata, e il suo ufficio ne era l'esempio lampante. Appena entrato si ritrovò la donna di faccia, mentre svolgeva le sue normali mansioni, l'osservò girandosi di scatto ma non mostrando nessun segno di debolezza o emozione, evidentemente era rimasta ferita e offesa durante l'incontro al ballo di fine anno, ma di certo Cedric quel giorno non era li per chiedere scusa. Anzi continuò sulla sua strada dimostrando anche lui che l'espressione con il quale la ministra gli si era rivolto, non l'aveva scalfito minimamente...avanzò verso una sedia non molto distante e con fare arrogante si sedette appoggiando uno dei piedi sulla scrivania della ministra...quasi come se quello fosse il suo ufficio. In realtà in passato ci era andato molto vicino, ma non era riuscito a prendersi quell'incarico a causa proprio di quella missione.
Osservò la donna dritto negli occhi, prima di darle una risposta delle sue..sorrise lievemente per poi proferire..

Sai credo proprio di aver sbagliato ufficio, ma dato che mi trovo qui...ne approfitto per scambiare qualche parola con il ministro..

Sorrise proferendo quell'ultima parola, provava forse rabbia nei confronti di Camille, che nonostante la partenza senza spiegazioni di Cedric, non aveva tentato di cercarlo o mettersi in contatto con lui, come se fosse stato mandato li da solo come un cane.
Continuò il suo discorso, scagliando qualche altra frecciatina nei confronti del ministro, senza però esagerare..

E' cosi che ti rivolgi ai tuoi dipendenti...o meglio ex dipendenti??..o meglio ancora un tuo caro AMICO...??

Scandì bene quest'ultima parola, come per far capire che del loro passato non ricordasse nulla..come se non fosse successo niente...in realtà Cedric era lì di proposito voleva capire alcune cose, voleva guardarla dritto negli occhi...voleva metterla alla prova.. quale miglior modo per rovinare una giornata già andata male?...*ma si dai...peggio di cosi non può andare...* pensò prima di cedere la parola alla donna...
 
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view post Posted on 24/9/2014, 16:12
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Dovette alzare lo sguardo dal foglio mentre una domanda perfettamente legittima assumeva i contorni di un gigantesco punto interrogativo:
dove diavolo erano Copperfield e Landmark quando servivano?
Le erano stati appiccicati come francobolli per mesi impedendole anche di respirare ed ora lasciavano la possibilità a qualsiasi idiota di passaggio di entrare nel suo Ufficio come si trattasse di un bar di paese!
Le iridi ametista si posarono sull'ospite indesiderato, lo sguardo era limpido ma denso come l'acciaio. In quel preciso momento, con le zampacce sul tavolo e l'espressione compiaciuta, Cedric le ricordava un rozzo cavernicolo.
Maledisse mentalmente Rhaegar e tutto il Quartier Generale dispensando accidenti ad ogni Auror che le veniva in mente, sentiva un gran prurito alle mani ed un pizzicore quasi insopportabile alla lingua, arginare l'impulso di scaraventare quel maleducato fuori dall'Ufficio con un semplice movimento di polso fu davvero difficile.
Per qualche istante non parlò, limitandosi a fissarlo.
La lotta interiore fu impegnativa, la punta della penna d'oca rimase sospesa a pochi millimetri dal foglio, dove l'iniziale del suo cognome presentava una sbavatura. Tremava impercettibilmente, una quisquilia se confrontata alla tempesta che si dibatteva dentro di lei.
Tuttavia riuscì a poggiare la penna sul piano e ad unire le mani, in segno di profondo fastidio. Che fosse diventata impermeabile alle sue provocazioni? O forse erano stati gli incontri ravvicinati con il Direttore del San Mungo ad insegnarle che la rabbia verso certi soggetti era del tutto inutile?


"Capisco che la lontananza e la vecchiaia possano aver logorato il tuo senso dell'orientamento ma non vedere la targa gigante appiccicata sulla porta è drammaticamente preoccupante. Spero tu abbia fatto presente a Rhaegar i problemi che hai, in queste condizioni non riusciresti a mettere a fuoco neanche un prete babbano in un campo di neve"

Gli riservò l'espressione più fintamente contrita e dispiaciuta che potesse esprimere. E, allo stesso tempo, rigirò beatamente il coltello nella piaga.

"Sfortunatamente, non ho tempo da dedicare ai vecchi e presunti amici, ho del lavoro da fare. E comunque ritengo non ci sia più molto da dire, no? Quindi, se vuoi fare qualche banale apprezzamento sul tempo, fallo ma velocemente. Altrimenti, la porta sta là"

La indicò con il dito prima di tornare a prestare attenzione alle sue scartoffie.
Non avrebbe mai ammesso che, invece, conoscere i motivi di un cambiamento così drastico fosse un suo sacrosanto diritto. Lui glielo doveva. Anzi, le doveva anche un'ingente quantità di scuse.


"E togli i piedi dal tavolo o te li trancio"

 
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view post Posted on 24/9/2014, 19:15
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jyri
Il tono della discussione prese subito una piega sbagliata. Camille era rimasta calma, ma dentro fremeva dal scagliarlo fuori dalla porta, o peggio dalla finestra. L'Auror tuttavia alla sua vista sembrava stare più tranquillo, più sereno e più sicuro di se stesso. Di certo rivederla l'avevo reso felice, ma non l'avrebbe mai dimostrato proprio perchè lui non mostra mai i suoi sentimenti..ammesso che ne gliene fosse rimasto uno.Tutto questo gli fece pensare che forse fare il duro e il cattivo con la ministra non gli sarebbe servito a nulla, però non voleva allo stesso tempo mollare le retini di quel confronto che iniziava a divertirgli..*Che brava Camille, sei diventata dura tutto d'un tratto*...pensò per un attimo, mentre continuava a fissarla senza scrollargli per un secondo gli occhi di dosso..La ministra aveva assunto un comportamento nei suoi confronti molto duro, a causa soprattutto del ballo di fine anno e delle parole proferite da Cedric. Si sà però che l'auror è un doppiogiochista coi fiocchi e invece di perseverare con la sua linea dura e autodistruttiva, decise di virare e fare un passo avanti: il suo obbiettivo ora era quello di fare breccia nel cuore della donna per "addolcirla" definitivamente. Sorrise per un istante, seduto sulla sedia messa su due piedi a dondolare avanti e indietro facendo forza sulla schiena. Repentinamente mise giù i piedi dal tavolo, anche perchè Camille gli aveva intimato di farlo. Si alzò e si avvicinò alla finestra, si limitò ad osservare fuori mentre iniziava il suo discorso, se l'era preparato bene in testa e questa volta non avrebbe mollato come al ballo, ma voleva uscire da lì ottenendo almeno un piccolo risultato..positivo ovviamente!
Fece un lieve colpo di tosse, poggiando educatamente la mano davanti alla bocca per poi iniziare a parlare..

Vedi Camille, in realtà la mia è stata una visita improvvisata. Non sono ancora così vecchio da non leggere una grossa scritta. Ho avuto un colloquio con quel vecchio ciambellano di Rhaegar e per il tuo "piacere" lui non ha accettato di riprendermi tra gli Auror.

Si fermò per un istante, le aveva scagliato una piccola frecciatina, l'avrebbe messa in difficoltà con quel "piacere" e forse la donna si sarebbe sentita anche un pò in colpa per i suoi comportamenti. La sua voce divenne triste, fingeva bene, e per poco non riusciva anche a farsi scappare qualche falsa lacrima...quando tutto d'un tratto decise di darle un colpo secco, una notizia importante...

Sò bene che non hai molto tempo e immagino che tu sarai molto impegnata...ma a quanto pare per il mio "EX Capo" uccidere sangue del proprio sangue non basta...lui preferiva che io non l'avessi fatto...


Sorrise isterico, mentre dalla sua giacca estraeva una piccola bottiglia di liquore acquistata in un noto pub inglese...fece un sorso veloce asciugandosi una goccia che colava giù per il labbro...per poi continuare...

Come se io avessi un altra possibilità...

Ora la tristezza si faceva sentire nel vero senso della parola, la mente collegò una serie di flash riguardanti quellepisodio, il momento in cui la vita di sua sorella venne stroncata in una frazione di secondo...gli occhi divennero lucidi, e la rabbia saliva lungo il suo corpo, le vibrazioni quasi lo colmarono...si girò di scatto verso la donna, chinando il capo..

Facile parlare vero? "Cedric tu hai dimenticato il nostro credo" "Cedric tu non dovevi ucciderla" "Cedric io non ti ridò il tuo incarico" e bla bla bla...vecchio bacucco che non è altro..forse a lui la vecchiaia gli sta facendo male Camille...avrei voluto vederlo al mio posto...in quell'inferno a marcire per mesi e mesi...senza un aiuto, senza un appoggio, vedendo ogni giorno davanti ai tuoi occhi solo morte e distruzione...ed ora mi fa anche la morale...

Disgustato dal suo capo, scosse il capo in segno di una fiducia che veniva a mancare sempre meno...fino a quel momento non aveva ancora proferito il nome della persona che aveva ucciso, ma Camille da grande intuitrice quale era, l'avrebbe sicuramente capito...ad ogni modo preferì specificare...

Emily Lovegood...mia sorella...era lì...insieme a quegli altri due scalmanati...e alla fine cos'è successo? lei ha pagato per tutti....ma ora tutti non basteranno a me!


Il suo sguardo divenne minaccioso, cattivo, pieno di rabbia e dolore..quasi faceva paura vederlo in questo modo...

Volente o nolente, che lui mi ritenga in grado o meno di fare l'Auror, io continuerò per la mia strada...non mi serve un capo che mi impartisca degli ordini e mi dica cosa significhi essere un auror..me ne sbatto delle sue parole...

In realtà Cedric aveva molta stima nei confronti degli Auror, del credo e di tutto quello che li circondava..ma la pessima esibizione di Rhaegar e il modo in cui lo aveva trattato, avevano forse peggiorato solo la situazione...

D'altronde cosa ti puoi aspettare da uno che preferisce far uccidere i suoi e far vivere il suo nemico?...da matti...

Si avvicinò al muro e vi si poggiò vicino con la testa socchiuse gli occhi, forse stanco di tutta quella tremenda situazione...
 
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view post Posted on 25/9/2014, 23:10
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Cosa diavolo avesse da ridere proprio non lo sapeva.
Tuttavia parve prendere sul serio la "velata" minaccia", tolse i piedi dalla scrivania e si alzò dirigendosi verso la finestra.
Dovette resistere all'impulso di seguirlo con lo sguardo e continuò, imperterrita, a mettere firme e sigle. Sapeva che non avrebbe tardato ad attaccare discorso.
Prestò comunque attenzione alle sue parole. Naturalmente non potè non sentirsi appagata per il rifiuto di Rhaegar, se Cedric aveva tenuto quel tipo di atteggiamento anche con lui doveva ritenersi fortunato ad avere ancora la testa attaccata al collo.
Non aveva un briciolo di diplomazia, possibile che fosse così ottuso da non capire che la rabbia generava rabbia?
Scosse impercettibilmente la testa irrigidendosi appena nell'udire le successive parole, con la coda dell'occhio lo vide tracannare rapidamente il contenuto di una bottiglietta di liquore.
Era diventato anche alcolizzato?
Si girò quasi del tutto verso di lui, le gambe della sedia raschiarono il pavimento.
Non aveva idea di dove volesse arrivare e non riusciva a leggere fra le righe. Si stava abbandonando allo sfogo senza un minimo di coerenza, era difficile anche stargli dietro, si appoggiò allo schienale rigirandosi fra le mani la penna d'oca, sforzandosi di non perdere il filo.
Sangue del suo sangue?
Emily Lovegood?
Chi erano gli altri due scalmanati?
Cosa era accaduto a sua sorella?


"Datti una calmata Cedric"

Si alzò di scatto muovendo qualche passo verso di lui.

"Non ho capito niente di quello che hai detto. Al di là del fatto che Rhaegar ... "

Che tutto poteva essere tranne che un vecchio bacucco.

" ... sia pienamente legittimato a compiere le sue scelte in totale autonomia, non puoi certo pretendere di entrare come fossi a casa tua, mandare tutti al diavolo e stupirti se quelli ti prendono a calci nel sedere. Rhaegar è un uomo ragionevole, se ti ha sbattuto la porta in faccia significa che te lo sei meritato "

Con la testa appoggiata sulla parete sembrava un palo della luce in procinto di rovinare a terra.

"Sai benissimo quanto tenga ai suoi uomini, anche a quelli che hanno perso il lume della ragione. Come te. Ma la fiducia richiede fiducia, La tua arroganza non ti porterà da nessuna parte se non dritto dritto fuori dal Ministero"

Incrociò le braccia al petto, stava perdendo un sacco di tempo. Ma, per motivi del tutto incomprensibili, quella sua tremenda disperazione le strinse lo stomaco. Era così evidente, palpabile che vi fosse qualcosa di spaventoso nei suoi ricordi. Avevano a che fare con Emily Lovegood? Cosa significava che lei aveva pagato per tutti?
Sbuffò, infuriata per non essere ancora riuscita a sbatterlo fuori dall'ufficio, non si meritava così tanta dispendita di energie e non si meritava la sua comprensione. Eppure sentiva il necessario bisogno di sapere, di dare risposta alle tante domande che avevano accompagnato la sua partenza. Non sarebbe cambiato niente ma almeno avrebbe smesso di crogiolarsi nel dubbio.


"Ora, perchè non ti siedi e non mi racconti, possibilmente in un linguaggio comprensibile, che cosa ti ha portato ad essere così astioso e così ... dannatamente diverso da come ti ricordavo? Mi rendo conto che le brutte esperienze possano cambiare le persone ma io non c'entro un emerito cavolo. E nemmeno Rhaegar"

 
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view post Posted on 26/9/2014, 00:14
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jyri
La risposta della donna lo lasciò per un attimo senza parole...non perchè gli avesse detto qualcosa d'importante ma per il semplice motivo che aveva trascurato un particolare alquanto importante. Camille non conosceva la reale storia di Cedric, e della sua missione e dunque il discorso fatto prima dall'auror appariva per la donna poco chiaro, come ovvio che poteva essere. Ad ogni modo da quella risposta aveva notato che la donna si era rivolta a lui in un modo leggermente più dolce...forse nell'errore aveva compiuto un azione importante. Era riuscito a scatenare la curiosità della ministra, che a questo punto voleva saperne...ed allora qual'era la miglior cosa da fare in quel momento?...
Avanzò verso la donna con passo lento ma deciso e prese posizione su una sedia poco distante da Camillle, sgranchì il collo socchiudendo gli occhi prima di fare un lungo respiro. Calò il capo, segno di una forte tristezza e del timore di dover raccontare per la seconda volta quella storia e per giunta nella stessa giornata e peggio ancora nel giro nemmeno di un'ora. Ma alla ministra lo doveva, più che altro lo doveva a Camille, in effetti la donna non le aveva fatto molto male..ma si aspettava maggiore affetto da parte sua. Poteva anche solo cercarlo, informarsi, e invece non sapeva niente di niente, come se per lei l'auror poteva anche morire..Iniziò a pensare ad un modo, cercando un inizio valido, un punto da cui partire. Passò la mano destra fra i suoi capelli, mentre un altro lungo respiro accompagnò l'inizio del racconto..

Italia...circa due anni fa..la mia missione era quella di seguire Rowena Abyss e Nicholas Black. Ero solo...nessuno poteva aiutarmi. La missione si rivelò più difficile del previsto, per mesi, settimane, giorni, ore..ho cercato quei maledetti ma inizialmente non ho avuto fortuna..Circa un anno dopo li ho visti, per quella che sarebbe stata la mia prima e ultima volta in quella maledetta missione. Erano li..che si divertivano ad uccidere e massacrare vite innocenti...il mio istinto da Auror mi portò ad intervenire, ma un qualcosa mi costrinse a fermarmi...


Si fermò un istante prima di continuare..il tono della voce era cosi rauco..e la sicurezza in se stesso in quel momento sembrava essere svanita...

Nicholas Black aggredì improvvisamente la Abyss..era totalmente fuori controllo....inizialmente pensai che questo mi avrebbe facilitato il compito..ma in realtà una terza persona comparve per cercare di separare i due...era..era...

Provava quasi vergogna nel pronunciare il nome di sua sorella fra i due mangiamorte, lui un auror di un certo spessore e un quasi ministro ed una sorella mangiamorte...il bene e il male...ma nelle vene scorreva lo stesso sangue...

Emily Lovegood...mia sorella. Rimasi totalmente sconvolto e quasi la bacchetta mi scivolò di mano. Lei si girò verso di me..e subito tentai di avvicinarmi, ma dovetti fermarmi subito..mi puntò contro la bacchetta dicendomi...
"Siamo troppo diversi per essere dello stesso sangue...magari tuo fratello ad hogwarts sarà come te..ma non io..non io.."
Afferrò la bacchetta, ed era incredibile vedere come la sua mano non tremasse minimamente..continuò dicendomi..."Mi dispiace ma devo farlo..."
Ci guardammo negli occhi circa un secondo..poi lei senza esitare ancora..stava per pronunciare quella maledizione che mi avrebbe spedito nell'altra dimensione...e prima che lei lo facesse io...


Che brutto doverlo dire di nuovo, che sofferenza per l'auror...una piccola lacrima scese lungo i suoi occhi, cercò di trattenersi perchè non voleva mostrarsi debole...lui che in vita sua non aveva quasi mai pianto per niente..ormai era arrivato alla fine della storia, ma purtroppo per lui non era un lieto fine..ma un tragico finale...

Io ho ucciso mia sorella Emily.

Si fermò tutto d'un botto, e prese fiato...lo stomaco quasi gli si torceva dal forte nervosismo, mentre le due mani strette in un pugno posavano sulle sue ginocchia con il capo nuovamente rivolto verso il basso...

Mi avvicinai a lei...mi inginocchiai davanti al suo corpo...ma mentre stavo per sfiorarla fui colpito da un incanto...al mio risveglio il suo corpo era scomparso, come anche gli altri due farabbutti...
Venni soccorso da alcuni babbani e per mesi mi hanno chiesto cosa fosse successo, ma dissi loro che ero stato colpito bruscamente e di non ricordare niente...
Le ferite che riportai furono gravi, in effetti ci misi mesi per riprendermi prima poi di ritornare..



Fine della storia..THE END...così per la seconda volta aveva raccontato quel tragico avvenimento e ormai se non fosse andato via da quel ministero propabilmente ci sarebbe stata anche una terza volta!

Questo è tutto....

La prima volta con Rhaegar era andata male..si aspettava ora..maggiore comprensione..
 
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view post Posted on 27/9/2014, 14:37
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Nonostante la gravita del momento ebbe l'impressione che alcune sue mosse fossero studiate.
Cedric conosceva la portata della bomba che avrebbe sganciato di lì a poco, si prese il tempo necessario. Sedendosi con esasperante lentezza, stirandosi, sospirando e spiaccicandosi in faccia un'espressione di intenso dolore e tragica disperazione.
Teatrale.
Alzò gli occhi al cielo ma evitò di fare commenti. Anche perchè i nomi di Rowena Abyss e Nicholas Black le fecero drizzare immediatamente le antenne.
Quanto tempo aveva perso dietro a quel Black? Non lo avrebbe saputo quantificare ma tanto. Infinito.
Aggrottò la fronte chiedendosi perchè Rhaegar non l'aveva messa al corrente della missione, dopotutto Nicholas era stato un membro dell'ES prima di impazzire e uno studente di Hogwarts quando lei la presiedeva. Tutta quella segretezza le appariva incomprensibile ma non ebbe molto tempo di montare rabbia e lanciare strali.
Nicholas, Rowena e Emily. Il trio delle meraviglie o la Trimurti indiana, a seconda dei punti di vista. Della Abyss non si stupì particolarmente, non aveva mai nutrito alcuna fiducia in lei e sospettava fortemente che fosse coinvolta nella fuga di Nicholas. Capocasa Serpeverde, viscida, misteriosa, finta. Una mangiamorte perfetta. E Emily, poteva dire di conoscerla? Al di là del fatto che fosse la sorella prediletta di Cedric, non si erano mai "trovate" neanche quando lei lo frequentava.
La voce ddell'Auror cadenzava quelle sue considerazioni mentali, lo ascoltava con attenzione evitando di guardarlo. Non sopportava le persone deboli, le trovava patetiche. Tuttavia non poteva biasimare il suo strazio, voleva bene a sua sorella e benchè fosse avvezzo alla morte doveva essere stato davvero sconvolgente scoprire di aver vissuto per così tanto tempo con una serva devota dell'Oscuro Signore. Perchè era quello che lei aveva interpretato, che altro motivo avrebbe avuto Emily per trovarsi lì con Rowena e Nicholas?


"Mi dispiace Cedric"

Spezzò il silenzio che aveva seguito le ultime parole dell'Auror. Dunque era quella l'esperienza terribile che lo aveva portato a cambiare così tanto.

"Mi dispiace davvero, so quanto eri legato a tua sorella"

Cercò il suo sguardo, era sincera.
Si rese conto di essere rimasta immobile come una statua per tutto il tempo, girò sui tacchi e raggiunse la sua postazione. Si sedette poggiando quello che rimaneva della penna d'oca sul tavolo.
Era colpita, inutile negarlo. Perchè non poteva immaginare che Emily fosse deviata e perchè aveva vissuto una situazione simile.


* Siamo troppo diversi per essere dello stesso sangue...magari tuo fratello ad hogwarts sarà come te..ma non io..non io..*

Rimuginò su quella criptica frase, cosa mai aveva voluto comunicare? Magari le sue congetture erano esatte, erano diversi in senso idealistico: lui cacciava quelli come lei e lei uccideva quelli come lui. Ma l'idea che Cedric potesse avere un fratello ad Hogwarts le provocò un brivido.
Uno non era già abbastanza?


"E posso .... ipotizzare quale sia stato il tenore del colloquio che hai avuto con Rhaegar. Vendetta contro capacità di discernimento. Rabbia contro autocontrollo "

Sentiva tutta l'inutilità di quello che stava dicendo, era evidente che la razionalità, in passato come in quel momento, non albergava nella mente di Cedric e senza volontà e coscienza i sentimenti spiccioli non trovavano ostacolo alla loro crescita. In effetti non c'era molto da dire.

"Sai bene che chi abbraccia la fede di Voldemort taglia i ponti. Affettivamente intendo. Lui è la famiglia, il resto non conta, è tabula rasa"

Continuò a fissarlo senza mutare espressione. Benchè fosse realmente dispiaciuta per lui lo biasimava per averla costretta a recitare il solito e ripetitivo disco. Poteva dirgli che Emily era perduta mentre lui aveva la possibilità di ritrovarsi Poteva dirgli di non sciupare quella occasione. Ma preferì tacere lasciando a Cedric il tempo necessario per raccogliere le idee e ricomporsi.

 
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Alla fine per la seconda volta aveva raccontato la sua ultima e tremenda esperienza..Camille ne rimase visibilmente sconvolta, chi invece si era dimostrato alquanto impassibile era Rhaegar, aveva mascherato forse bene il suo dispiacere...sul volto della donna invece ritrovò un espressione e un affetto nei suoi confronti nel momento in cui lo fissò dritto negli occhi come se volesse cercare di leggere la disperazione e il dolore che in quel momento e nel corso dei mesi avevano praticamente distrutto l'Auror. Bisognava essere forti, solo forti per poter resister ad un dolore del genere, ma nei momenti di solitudine quei ricordi erano come incubi a cui l'Auror non aveva saputo reagire nel modo giusto, ma affogandoli in un vortice di alcol.
Camille prese a sedersi sulla scrivania, cercando di trovare le parole adatte a quella situazione ma di certo non era semplice..chiunque in quel momento si sarebbe trovato in difficoltà. Alzò il capo verso la donna che era poco distante dalla sua postazione..e ancora per un attimo cercò il suo sguardo..nei suoi occhi Cedric rivedeva una parte di se, e i dolci ricordi passati insieme trasmettevano emozioni cosi positive che si confondevano con quelle negative della missione...una misto tra felicità e dolore..ma ora doveva reagire, non doveva apparire ulteriormente debole agli occhi della donna, era lì per ottenere un risultato migliore rispetto a quello rimediato con Rhaegar..cosi si ricompose abbastanza presto, asciugando qualche piccola lacrima con il polso..prima di riprendere il discorso, e spiegare come lui la pensava ora sulla situazione di sua sorella, e soprattutto su Rhaegar..cosa intedeva fare non gli era chiaro..ma di certo continuare su questa strada non l'avrebbe portato a nulla..le parole di Hope e Rhaegar in un certo senso erano sensate solo se Cedric si fosse ritagliato un pò di tempo per pensarci sopra. Le emozioni in quella stanza avevano preso il sopravvento...e la rabbia e il comportamento di Rhaegar avevano peggiorato ulteriormente la situazione.
Si alzò e prese a camminare nervosamente per la stanza..doveva assolutamente trovare le parole giuste..


Hai ragione Camille..lei apparteneva al signore oscuro, ma io non me n'ero mai avveduto. Mai avrei pensato che mia sorella fosse una mangiamorte. Non me ne aveva dato mai il motivo di pensarlo, e nessuna traccia per pensare ad una cosa del genere.

Scosse il capo, come se fosse ancora incredulo nei confronti della situazione di sua sorella..

Ma ora lei non c'è, ed io ho fatto il mio dovere..potranno giudicarmi come vogliono, ma nessuno a parte me capirà quel gesto che seppur folle agli occhi degli altri...è stato dovuto e dettato dalla situazione...se non l'avessi fatto oggi non sarei qui, e lei avrebbe ucciso ancora..disonorando il nome della mia nobile famiglia!

Le parole proferite dall'auror questa volta tuonarono in modo duro e deciso..non era quello che pensava realmente, teneva molto a sua sorella..ma date le circostanze e l'accaduto doveva assolutamente cercare di tenere quel pensiero per se, nella testa e nel suo cuore...*Mi dispiace Emily...* pensò per un istante...anche se la sorella era una mangiamorte, non si poteva negare comunque il legame di sangue che univa i due...cercò di tornare subito al discorso di Rhaegar accantonando cosi quella parte cosi triste del racconto...


Con Rhaegar non siamo andati per nulla d'accordo...l'incontro è andato davvero male...ma da lui mi aspettavo maggiore comprensione...e invece non è stato così...


Si avvicinò alla donna, con passo lento...fino a portarsi in posizione frontale...la fissò per un attimo negli occhi mentre decise di mostrarle una cosa...


Vedi Camille in tutto questo tempo, due cose mi hanno dato la forza...

Mise la mano nel taschino della sua giacca..e prese una foto che ritraeva lui e sua sorella...

Lei..fino a quando ho scoperto la sua vera natura. Mi dava la forza necessaria per andare avanti...ma dal momento in cui io l'ho...uccisa....è stato doloroso doverla riguardare...come in questo momento...


Ripose la foto nella mano della donna per fargliela vedere da vicino...mentre sbirciando ancora nel suo taschino le mostrò una seconda foto...che ritraeva lui e Camille a Londra..Era stata scattata dal giovane Nicholas Black che quel giorno si trovava con la ministra, e incontrando fortuitamente l'Auror, gli volle scattare una foto in compagnia di Camille. Una fotografia che ritraeva il sorriso dei due, ora perso dall'auror..ma soprattutto un legame di affetto che Cedric non aveva mai dimenticato...anche se quella foto ritraeva solo quel momento, i due passarono una giornata insieme, consolidando quello che era il loro rapporto che non era semplice amicizia..mostrandole questa foto la ministra propabilmente avrebbe ricordato tutto e forse avrebbe iniziato a far breccia nel suo cuore...


Ecco..vedi?..ti ricordi questa foto?....

Gliela porse con molta calma e gentilezza davanti ai suoi occhi...

Questa mi ha dato invece il calore e la carica necessaria per affrontare tutta la mia missione e non solo, ma soprattutto la forza..quella di non perdermi mai, e di sapere che anche se le cose andavano male...tu eri qui con me...in questo taschino, e quando il mio cuore batteva forte la foto si trovava lì proprio su di esso...senza questa foto mi sarei perso totalmente...

Un chiaro segno di affetto di Cedric nei confronti della donna..ma anche una mossa valida che gli avrebbe permesso propabilmente di ricevere un buon risultato..


Edited by † Cedric Eric Black † - 27/9/2014, 21:00
 
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view post Posted on 28/9/2014, 22:21
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La sua nobile famiglia!
Cedric non aveva idea di quello che avevano combinato i Black, nutriva un'avversione così divampante per loro che anche lì, nella tranquillità del suo Ufficio, dovette deglutire per ricacciare l'ondata di disgusto che il solo pronunciare quel cognome le provocava.
O forse era la presenza dell'Auror a renderla così poco incline alla comprensione. La notizia appena incamerata avrebbe meritato maggior fortuna, nonostante Emily fosse morta, un altro piccolo tassello si univa a quelli già in suo possesso ed il quadro d'insieme, ancora ben lungi dall'essere definito, stava lentamente prendendo forma. Ma non aveva davvero la forza di immergersi in una fase di riflessione delle sue, la priorità era quella di accettare e superare, una volta per tutte, il ritorno di Cedric.


"Il confronto con Rhaegar non poteva avere esito diverso, che cosa ti aspettavi? Insomma Cedric ... guardati. Sei roso dai sensi di colpa, nervoso, rabbioso e sfoghi la tua frustrazione nei confronti di chi non ha mai avuto alcuna intenzione di abbandonarti"

Rhaegar prima di tutti. Ma anche lei.
Si era chiesta più volte, dopo il ballo, che cosa sarebbe successo fra loro se Cedric non fosse scomparso nel nulla. All'epoca non era ancora pronta per rituffarsi in una relazione sentimentale, la sofferenza per la perdita subita era troppo forte e non nutriva alcun interesse per altri uomini, inevitabilmente finiva per paragonarli a lui, a Simone e non c'era confronto. E adesso? Sarebbe mai stata pronta a voltare pagina?


"Avete solo bisogno di tempo. Rhaegar deve poter ritrovare la fiducia che nutriva in te e tu devi trovare la forza di elaborare il tuo lutto. Non sarà mai più come prima, dimenticare è impossibile, l'unica alternativa per non impazzire è riuscire a convivere con il dolore"

E lei sapeva bene di cosa stava parlando.
Allungò una mano e prese la fotografia che Cedric le porse. Era un diversivo per risalire le onde di nostalgia nelle quali stava annaspando. No, probabilmente non sarebbe mai riuscita a chiudere definitivamente con il passato e a guardare avanti. Non lo meritava.
Osservò l'immagine di Emily, sorrideva all'obbiettivo salutando con la mano.
Prese l'altra fotografia, si ricordava di quel giorno. Cedric si era unito a lei e a Nicholas, era impegnato nella campagna elettorale per l'imminente elezione del Ministro della Magia. Probabilmente l'avrebbe anche spuntata, la gente era stanca dei soprusi di Lupin. Avevano bevuto qualcosa e trascorso il resto del pomeriggio passeggiando per il parco.


"Ricordo benissimo"

La osservò ancora per qualche istante e poi la poggiò sulla scrivania, l'immagine di loro rivolta verso il piano. La sensazione che ne aveva avuto era di due conoscenti che avevano vissuto un'altra vita.
Le cose erano molto diverse adesso.


"Avrei potuto esserci anche con il pensiero se solo tu avessi avuto la decenza e il coraggio di coinvolgermi"

Avvicinò la fotografia a lui facendola strusciare lungo il tavolo.

 
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view post Posted on 29/9/2014, 00:05
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La reazione della donna fu più che scontata..di certo l'auror non si aspettava che la ministra cedesse così all'improvviso, ma di certo sapeva bene le carte che stava giocando...anche se è da ammettere che in quel momento le emozioni che aveva provato erano reali...almerno li non aveva saputo fingere. Ma quello non era il momento di aspettare, era il momento di agire, di dare un segnale forte e concreto..avrebbe voluto dirle qualche parolina sulla questione Rhaegar dato che la donna sembrava essere dalla parte del vecchio ciambellano..e anche questa c'era da aspettarsela..tuttavia Camille non aveva mascherato del tutto le sue emozioni..cedric sapeva di aver, anche se minimamente, scalfito il cuore della donna...non poteva dimenticare tutto cosi, e anche se quest'ultima tentava in tutti modo di apparire diversa...alla fine sapeva bene che non era cosi. Allora a quel punto cosa poteva fare? darle corda o attuare una linea diversa?...cioè quella di far valere la propria ragione...fino ad ora quella strada non si era rivelata giusta...anche perchè le ragioni di cedric e il suo modo di pensare erano totalmente diverse e non condivise da nessuno...anche se le parole della donna, inizialmente lo turbarono anche perchè andavano a toccare la sua persona, ed essendo molto orgoglioso era difficile che accettasse quei giudizi su di lui..ma non poteva sclerare del tutto..anzi doveva cercare di rimaner calmo e rispondere con stile...un pò come ai vecchi tempi..si aggiustò il ciuffo dei suoi capelli castani mentre un sorriso gli si disegnava in volto...era pronto per darle una risposta delle sue..

Io rabbioso? frustrato? nervoso? e come dovresti stare?..allegro e pimpante, magari stampandomi in faccia un sorriso che non mi appartiene?...ho ucciso mia sorella Camille, sangue del mio sangue..e anche se non condivido le scelte da lei fatte, il dolore rimane...voi parlate perchè per voi è facile..ma non c'eravate voi li...e non potrete mai capire..

Rimase quasi sorpreso dalle parole da lui proferite, aveva mantenuto un tono abbastanza calmo e le aveva risposto nel modo più consono possibile..ora doveva però cercare di darle un ulteriore risposta, doveva far capire che Cedric non era quello che lei pensava fosse in quel momento, doveva dimostrarsi lucido, capace, ma soprattutto doveva essere...CEDRIC!

Tempo?...io non ho tempo da sprecare...cosa pensi che io sia cosi tanto matto da poter commettere qualche errore?...io ho vissuto col mio dolore che terrò dentro di me...e che nessuno mai potrà cancellarmi. Non ho bisogno di elaborare niente Camille, e che nessuno provi a mettermi qualcuno fra i piedi..perchè da oggi volente o nolente, agirò da solo...come ho sempre fatto...e come lui mi ha costretto a fare...


Una bella frecciatina lanciata nei confronti del suo ex capo...camille non l'avrebbe mai spuntata in quella situazione era convintissimo di aver assolutamente ragione e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea in quel momento.
Con la coda dell'occhio vide la mano della donna ancora appoggiata sulla foto, si fiondò su di essa mentre la osservava, è come se volesse far capire che il suo gesto era stato involontario e non voluto...si ritròvo a sfiorarle la mano con le sue dita e i suoi occhi color ghiaccio si perdevano dentro ai suoi. Il ciondolo che aveva al collo si illuminò improvvisamente..il colore era bianco, un segno che le emozioni provate in quel momento erano emozioni positive e forti. La collana agiva al di fuori della volontà di cedric, captava le sue emozioni anche se pochi ne conoscevano le funzionalità. Rimase li con la mano vicina a quelle di camille, mentre il bagliore del ciondolo illuminò i due...ma non scrollò per un attimo il suo sguardo da quello della ministra...

Vedi..Camille..non potevo dirtelo. La missione era catalogata come top secret..ed è stato un dolore, dover partire senza dirti niente...ma non potevo...non potevo...mi sei mancata...


Il suo tono divenne improvvisamente gentile e cosi credibile...i suoi occhi esprimevano tutto il suo essere in quel momento...il ciondolo parlava chiaro, quelle emozioni erano vere e non riusciva a fingere...per Camille propabilmente provava ancora un forte legame...
 
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view post Posted on 30/9/2014, 23:07
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"NO Cedric. Capisco benissimo che il tuo stato d'animo non sia quello di un uomo felice e non penso che dovresti stamparti in faccia un sorriso gioioso, salire sulla scrivania e ballare il tamurè. Ma dovrai convenire che la rabbia che nutri nei confronti di Rhaegar e nei miei - anzi, soprattutto nei miei - non ha alcuna plausibile giustificazione"

Eccheccavoli.
Sbattè la mano sulla fotografia senza quasi accorgersi di quella di Cedric, stava osservando il ciondolo al collo di lui che, senza alcun preavviso, prese ad illuminarsi sprigionando un bagliore biancastro. Solo abbassando lo sguardo si rese conto del gesto e si affrettò a ritirarla. Probabilmente quello non era il momento delle rimostranze, probabilmente l'Auror aveva solo bisogno di sentirsi nuovamente accettato in quella che, un tempo, era stata la sua famiglia putativa, visto che quella vera si era sgretolata per sua stessa mano.
Piantò le iridi purpuree sul volto ammorbidito di lui, captava la sua sincerità ma era troppo arrabbiata per soprassedere.


"La tua improvvisata al ballo non è stata un'idea geniale, si vedeva lontano un miglio che Rhaegar non ne sapeva niente. Ma fosse stato solo quello ... "

Si alzò di scatto, incapace di stare seduta.

" ... fosse stato solo quello ... poteva essere superato. Invece hai recitato la parte della vittima trattando male il tuo Capo, me, te stesso e non so chi altro. Disprezzando e screditando il mio lavoro e dando un'immagine di me davanti a tutti che sai benissimo essere ben lontana dalla realtà. Ti ho costretto io a partire in gran segreto? Ti ho per caso ordinato di uccidere tua sorella? L'unica mia colpa - e sempre secondo il TUO punto di vista - è stata quella di non piantare baracca e burattini e partire alla tua ricerca. Alla ricerca di qualcuno che si era volatilizzato senza uno straccio di spiegazione. Scusa tanto ma questo non è forse il chiaro segno di una persona che non vuole essere inseguita e trovata?"

Poggiò i palmi delle mani sulla scrivania e si protese verso di lui.

"E-hai-il-coraggio-di-dire-che-ti-sono-mancata?"

Scandì bene tutta la frase riservandogli un'occhiata di fuoco.

"Non mi interessava nulla della tua cavolo di missione, bastava solo che mi dicessi che saresti partito. E che, probabilmente, non saresti tornato"

E naturalmente non avrebbe sfogato il suo disappunto rinfacciandogli il rinfacciabile se non si fosse comportato da stronzo.

"Ora sei tornato. Va bene, me ne farò una ragione. Mi dispiace per Emily, mi dispiace per quello che hai passato, mi dispiace che Rhaegar non abbia compreso i tuoi tormenti, mi dispiaccio per tutto quello di cui dovrei dispiacermi. E ora che mi sono dispiaciuta abbastanza, ti consiglio di trovarti un'occupazione e di riprendere le redini della tua vita"

Lei avrebbe proseguito la sua.

 
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view post Posted on 1/10/2014, 00:25
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jyri
Sembrava essere cosi dura, cosi decisa, cosi scontrosa...rabbiosa..era il termine che racchiudeva in quel momento il mega rinfaccione di Camille che si scagliò a viso aperto nei confronti dell'ex auror. L'ascoltò attentamente, poggiando le mani nella tasca e fissandola in un modo cosi strano che quasi sembrava non dargli ascolto...lei si sfogava e lasciava che le sue emozioni prendessero il sopravvento, cedric rimase calmo, impassibile..perchè sapeva di aver ottenuto ciò che voleva. Quelle parole "mi sei mancata", non erano state dette a caso, ma avevano uno scopo ben preciso. Voleva scatenare questo tipo di reazione, voleva sentire la risposta della donna, che già da come era partito quell'incontro sembrava non nutrire il minimo interesse nei confronti di Cedric, da quelle parole scoprì invece che la ministra rimase profondamente delusa del comportamento di Cedric al ballo, ma nel contempo dimostrava anche se minimamente di non aver dimenticato l'auror, e che avrebbe voluto almeno sue notizie..se avesse saputo dove si trovasse propabilmente sarebbe corsa a cercarlo, ma vuoi la segretezza della missione, vuoi che Cedric non voleva implicarla..tutto ciò non avvenne..
La guardò fissa ancora per un istante aspettando che lo sclero terminasse per poi aggiungerecon aria calma e disinvolta...

Hai finito?..è davvero questo che pensi di me? che io sia una persona infelice, addolorata, rabbiosa e che abbia perso il senno?

Sorrise mentre ripeteva quelle parole, quasi incredulo a quello che la donna aveva appena detto..

Non nutro rabbia nei tuoi confronti, non ne avrei motivo..la mia è stata una scenata. Un qualcosa di sbagliato, che mai più si ripeterà su questo ci puoi contare. Ma parliamoci chiaro Camille, tu sei il ministro e volendo avresti potuto richiedere informazioni a Rhaegar..ma non l'hai fatto..questo mi ha fatto capire tante cose..ti attacchi facilmente ai miei errori, io li riconosco tu no. Ma tuttavia è stato un bene che ciò non sia avvenuto..perchè tu sei cosi sciocca e stupida da non capire che io non volevo assolutamente implicare nessuno...te compreso che sei stata per me una persona importante. Il tuo posto è qui dietro questa scrivania, in questo ufficio. Il mio posto è là fuori a rischiare la vita e morire per gli altri. E' la vita Camille, io ho scelto di fare questo e ne vado fiero.


Concluse per un attimo...mentre fece un altro piccolo passo verso la donna. Si aggiustò i capelli e sistemò il cappuccio...sospirò profondamente per poi continuare...

Quello che non capisci è che io ti ho protetta Camille..come ho protetto tutte le persone a me care. Mi sei mancata, e questo lo ribadisco perchè è la verità ma non potevo dirtelo..non potevo avvertirti..Rhaegar stesso mi intimò di partire e lasciare questo posto in tutta segretezza..non dicendolo nemmeno alla persona che io ritenga più fidata. Cerca di capire questo...o forse sei troppo presa dall'ambiente in cui ti trovi, che non riesci a capire quando sia difficile per quelli come me rinunciare a tutto per il lavoro..eppure tu dovresti conoscere bene cosa significhi essere un auror e cosa comporta..

Il discorso in risposta a Camille sembrava essere definitivamente concluso..ma forse mancava un'ultima chicca..la ciliegina sulla torta...,la goccia che forse avrebbe fatto traboccare il vaso..il punto cruciale di quell'incontro..si avvicinò ulteriormente alla donna, poggiando il capo all'altezza del suo, arrivò quasi a sfiorarle le labbra..ma prima di poter dire qualcosa, incrociò gli occhi, e li proiettò in uno sguardo intenso...poteva sentire in quel momento il calore del suo respiro che posava leggero come brezza sulle sue labbra..

Ah mi mancavano i tuoi occhi, il tuo respiro, le tue labbra...mi mancava tutto di te...e anche se sono stato lontano cosi tanto tempo, io credo che tu non mi abbia mai dimenticato..nono..te lo leggo negli occhi. Fai bene a fartene una ragione che io sia tornato...perchè dovrai accettare anche questo...


Repentinamente si avvicinò alla donna e le sfiorò le labbra..baciandola poi intensamente..senza averle dato motivo di voler fare quel gesto..fu cosi veloce e avventato..che propabilemnte camille sarebbe poi rimasta a bocca aperta. Era nella sua indole fare cose del genere, da Cedric chiunque doveva aspettarsi di tutto...una persona altamente imprevedibile. Il bacio non durò molto si staccò velocemente, prima che la donna potesse agire sorprendendolo...

Eh..credo proprio che ora mi toccherà cercare un occupazione lontano dal ministero..

Il ciondolo al momento del bacio si illuminò di bianco, ma questa volta ancor più forte...cedric sorrise alla sua ultima battuta..chissà se Camille gli avrebbe tolto quel sorriso..subito..
 
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view post Posted on 5/10/2014, 21:55
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Pensava davvero che Cedric fosse infelice, addolorato, rabbioso e che avesse perso il senno?
Naturalmente SI.
Tuttavia, rendersi conto di aver tenuto un comportamento sbagliato al ballo rappresentava già qualcosa. Ma non abbastanza.


"Beh, si dà il caso che, all'epoca, non fossi Ministro della Magia. Sarei dovuta andare da Rhaegar a chiedere notizie su di te quando neanche sapevo che te n'eri andato per svolgere una missione per suo conto? Per quanto ne sapevo potevi aver lasciato Londra per mille motivi diversi. Ed erroneamente pensavo - anzi, ero convinta - che mi avresti messa al corrente se la partenza fosse stata legata al tuo lavoro. Dire - vado in missione - non comporta alcuna implicazione, solo una semplice dimostrazione di interesse nei riguardi della persona a cui tieni"

Ma conveniva ancora perdere tempo e fiato? Era evidente che parlavano due lingue diverse. Avevano sempre parlato due lingue diverse, in un certo senso la sua partenza aveva costituito un vantaggio. Ora sapeva che non avrebbe mai potuto funzionare fra loro.

"Ad ogni modo, pensala come ti pare"

Agitò un braccio in aria, che lui la ritenesse sciocca, stupida o ipocrita non le interessava.
E, probabilmente, se si fosse limitato ad annuire, girare i tacchi e lasciare l'Ufficio, avrebbe anche potuto parlare con Rhaegar e tentare di intercedere affinchè il Capo Auror acconsentisse a concedergli un'altra possibilità. Era certa che Cedric sarebbe riuscito ad uscire dal tunnel e tornare quello di prima. O almeno ci avrebbe provato, sentire la vicinanza e la comprensione dei suoi vecchi colleghi avrebbe giocato come una sorta di cura.
INVECE NO. La parte masochista di Cedric ebbe il sopravvento.
Il suo gesto arbitrario fu così inaspettato che lei non ebbe neanche il tempo di registrarlo, in pochi attimi le fu vicino, lo fissò con occhi sbarrati mentre diceva qualcosa a proposito del respiro, degli occhi e della lontananza e poi ebbe il coraggio - indomito - di baciarla.
Sentire le labbra di Cedric impresse sulle sue, quasi con prepotenza, le provocarono un'ondata di rabbia, istintivamente gli piantò le mani all'altezza dello sterno, per spingerlo indietro e quando lui si staccò ed arretrò - probabilmente in previsione di una sua reazione - lo zelo non fu abbastanza repentino da evitarla.
Partì come riflesso incondizionato e continuò con cosciente volontà, la mano ben aperta impattò contro la guancia dell'Auror generando un appagante schiocco che, ci avrebbe giurato, sarebbe stato udito anche nell'Atrium. Un sonoro ceffone in cui mise tutta la forza che aveva, sentì un forte bruciore irradiarsi lungo tutto il braccio fino alla spalla e si lasciò sfuggire un gemito di dolore.


"Sei completamente impazzito??"

Lo fissò incredula, ancora incapace di credere che lo avesse fatto davvero. Rimase in silenzio, in attesa che la rabbia disintegrasse gli argini ma lo schiaffo pareva essere riuscito a placarla.
Quando parlò di nuovo aveva riacquistato il proprio autocontrollo.


"Complimenti. E' stato soddisfacente? La tua prepotente autostima è stata appagata?"

Il velo di ironia attribuì alla sua voce un tono quasi sprezzante.

"Fammi capire ... pensi di poter tornare qui, dopo mesi e mesi, e riprendere le cose da dove le avevi lasciate ... non sai che il tempo scorre? Il tempo passa e la lontananza attenua i sentimenti ed i ricordi, fino a cancellarli del tutto. Non ti è passato per l'anticamera del cervello che potrei essere impegnata con qualcuno adesso?"

Continuava a fissarlo, placidamente calma.

"Beh, allora te lo dico chiaramente: sono legata ad un'altra persona"

Solo che "l'altra persona" non lo sapeva. E poi, l'altro chi? Non aveva un nome da proporre se Cedric glielo avesse chiesto, in quel momento si sentiva ferita e gli avrebbe detto di tutto. Anche che si stava per sposare, che avrebbe avuto cinque gemelli, che Putridino era un cagnolino adorabile e che sua nonna era un'astronave.

 
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view post Posted on 6/10/2014, 00:06
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Sbem! Una cinquina che difficilmente avrebbe dimenticato in tutta la sua vita...era forse la prima volta che una donna reagisse cosi ad un suo bacio, ma si poteva anche dire che questa volta l'auror "la fossa" se l'era scavata con le sue stesse mani. Sapeva che Camille al 99,99% gli avrebbe rifilato un bel ceffone, ma sapeva anche che quel gesto andava fatto. Cedric non agiva mai impulsivamente, era una persona imprevedibile, questo si, ma mai impulsiva..quel gesto era studiato, programmato per scatenare una reazione della ministra. La reazione c'era stata e anche se non era delle migliori, Camille non avrebbe di certo dimenticato quel bacio..quelle labbra gli sarebbero rimaste impresse per un bel pò. Lo scopo principale era quello di far breccia nel cuore della donna, che all'apparenza sembrava un ghiacciaio che nessuno potesse sciogliere..ma Cedric sapeva bene che non era cosi. Sapeva bene che in realtà la donna che aveva di fronte aveva dei punti deboli e lui li conosceva. Il loro precedente in passato, seppur molto breve gli era servito per scrutare la donna in ogni minimo dettaglio. L'auror possedeva una caratteristica importante, quella di captare bene il tipo di persone che gli si trovasse vicino...era una sorta di sesto senso!..Camille per lui era una carta scoperta, insieme avevano già giocato e lui aveva già vinto!..
Per un attimo rimase con la testa girata, quasi come per attutire il colpo..poi con la punta delle dita sfiorò la guancia, fino a scendere sulle labbra..in particolare quello inferiore che sanguinava particolarmente...asciugò il sangue con un dito, per poi mordersi le labbra come a voler quasi cicatrizzare la piccola ferita..
Socchiuse gli occhi e respirò profondamente...il ciondolo stranamente non emise più nessuna luce, segno che in quel momento l'auror era in una fase di rilassamento..stava cercando di tenere i nervi saldi..la cosa più naturale che gli venne da fare era...SORRIDERE..
Accennò ad un sorriso quasi isterico, mentre un ghigno si disegnò sul suo volto...riaprì gli occhi e li rivolse verso la donna. Si avvicinò lentamente ad essa arrivando quasi a sfiorarle nuovamente le labbra..questa volta però voleva solo intimidirla..voleva solo far prelavere il suo gioco di parole..

Però...non male...mi avevano riferito che avevi la mano un pò "pesante"..e ora l'ho constatato...

Cercò quasi di sdrammatizzare la situazione accennando ad un sorriso questa volta più pacato..

Vedi Camille, non è stata una soddisfazione personale..è stato un atto voluto dal cuore...

Utilizzò una voce quasi credibile..la stava quasi prendendo in giro senza che lei se ne accorgesse nemmeno..ma in realtà lui provava un minimo di sentimento..ma era cosi arrogante, e pieno di odio nel cuore che quasi non lo sentiva.
Sorrise poi alle successive parole della donna, sul fatto che ormai nel suo cuore un altro avesse preso il posto e che ormai Cedric fosse un lontano ricordo..scosse il capo per un istante mentre il contatto tra i due era sempre di pochi millimetri..le due labbra potevano pericolosamente sfiorarsi di nuovo..

Non puoi mentire al bugiardo..Camille..

Sorrise ancora, l'auror glielo leggeva negli occhi..erano solo parole dettate dalla rabbia che quel gesto aveva scatenato nella donna, ma in realtà Ced era convintissimo che nessuno le avesse rubato il cuore..anche perchè rubare il cuore della ministra, non era di certo un impresa facile!

Ora ti metto di fronte ad un scelta..vediamo cosa fai...

Con un aria di chi era sicuro delle sue azioni, porse nuovamente alla donna la guancia colpita dal ceffone..

Ministra...è ora di metterti la prova...avrai preso tante decisioni difficili nella tua vita..questa è molto semplice! In questo momento puoi decidere di colpirmi ancora..oppure...

Si fermò un istante, era quasi un gioco "masochista"..in realtà quello messo da lui in atto era un cosidetto "gioco mentale", stava cercando di battere Camille sul fattore psicologico...

Oppure...baciarmi!

Si voltò verso la donna e la guardò intensamente negli occhi, questa volta il suo sguardo era sincero...e le sue labbra fremevano dalla voglia di sfiorare di nuovo quelle della donna..in fin dei conti...quel bacio che era durato pochissimo..un pò gli era piaciuto!
 
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22 replies since 21/9/2014, 11:57   311 views
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