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Che cosa stava accadendo a quel vampiro? Perché si comportava così, in modo tanto romatico? Era un’imitazione dei sentimenti quel che provava, forse complice quell’autocontrollo raggiunto nel tempo, che gli impediva di mordere Zoey, eppure quel che sentiva era così reale, così.. umano. Ricordava la stessa sensazione di disagio ed eccitazione, poco prima di baciare Caroline, e poi morderla con violenza, ma a quel tempo non era in grado di dominare il suo istinto, diversamente da adesso che le labbra di Zoey scaldavano il suo cuore oscuro, senza far nascere un'istintiva sete di sangue. Lui aveva il potere adesso, e lei pareva una delle poche a riuscire a farlo sentire uno per cui ne vale la pena, una persona per cui rischiare. Curvò leggermente le labbra in un sorriso, ascoltando come alla ragazza scivolavano le dicerie di presunte conquiste fra i corridoi, forse non le interessavano, magari ci credeva ma non era una persona gelosa, comunque Nathan non le avrebbe mai dato modo di dar ragione a quelle voci, non se lei sarebbe stata sua dopo quella notte. Una sera in riva al lago poteva davvero cambiare il suo presente, migliorarlo, e mischiare la sua vita con quella Grifondoro che aveva visto sempre così diversa da lui. Qualità che lui non aveva, difetti che nascondeva dietro quella sua serietà da Prefetta integerrima, e quella dolcezza che conservava per se, rivelando a pochi fortunati, come lui. “Sono sincero, lo sai bene quello che provo. Magari non ti prometterò un amore romantico come nei romanzi babbani, ma voglio farti stare bene... e cercherò di non essere strafottente come sempre, Lesnicky” Sorrise perdendosi nel suo viso, in quel lieve rossore che le colorava le guance, un imbarazzo nato da un sentimento, parole semplice ma veicolate da tante aspettative ed emozioni messe in ballo. Poi accadde un qualcosa che nemmeno un mago rubacuori come lui poteva prevedere, la ragazza avvicinò il suo viso dandogli un bacio, più vero di quello strappato da lui in precedenza, delicato ma deciso, fu come tornare ad un attimo prima che la vita gli venne strappata. La mano di lui le andò a sfiorare il collo, perdendosi alla base dei lunghi capelli, assaporò quel bacio, quelle labbra che riuscivano a incatenarlo; non poteva fingere con lei neanche volendo, e la cosa lo spaventava un po’ in realtà, lui che non aveva bisogno di nessuno, che badava e si preoccupava solo di se stesso, un cinico bastardo pieno di segreti. *Che incantesimo stai usando su di me* Pensò sperando che la piccola non fosse una legilimens e potesse cogliere in fallo quella sua debolezza, stavolta non era l’infallibile Scott che aveva fatto la sua scelta, ma era Zoey ad aver conquistato lui. Il bacio durò più di qualche semplice istante, per volere del ragazzo, quel suo sapore pareva una droga più potente del sangue, poi rimase lì a pochi centimetri da lei, a fissarla, ancora riusciva a stupirsi di quanto la fortuna lo accompagnasse, di quelle ragazze vere e leali che legavano al loro vita con la sua. “Voglio darti una cosa” Disse dopo aver passato i denti sul labbro inferiore, cercando di distogliere l’attenzione sul momento e baciarla finché un raggio luminoso si fosse intravisto all’orizzonte. Lentamente tirò fuori dalla tasca destra un anello, semplice, di color oro, molto simile ad una fede. Non aveva diamanti o rubini, era solamente un cerchio liscio, perfetto. “È un Anello Gemello..” Esordì mostrandone con uno identico, posto sul suo dito anulare. “Sono oggetti magici, funzionano solo se le due persone sono legate da un sentimento forte” Spiegava mentre con la mano sfiorò quella della ragazza, prendendone poi il possesso. Con il pollice passava sulle dita sottili e affusolate, accarezzandole, mentre quasi le parole svanivano dalla sua bocca. “Se lo porti, anche se saremo distanti, in qualunque posto, potremmo comunicare..” Sorrise, mantenendo lo sguardo sul viso della ragazza, curioso di leggerne le emozioni, e cosa stesse pensando in quel preciso momento. Poi senza troppi pensieri, decise di metterglielo all’anulare, pareva un gesto ben lontano da una prima serata in riva al lago, ma il motivo era ben preciso, non era un semplice dono, era un appiglio, un richiamo sicuro, lui ci sarebbe sempre stato, quell’anello era la conferma per lei. Un’intenzione seria che magari non sapeva esprimere a parole...
E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d’aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai.
Due anelli portati da due fratelli o da amici particolarmente legati che permettono di metterli in comunicazione verbale.
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