Real Eyes, Realize, Real Lies., Privata

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view post Posted on 12/1/2015, 16:57

In a coat of gold or a coat of red, a ℓισи ѕтιℓℓ нαѕ ¢ℓαωѕ.

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« No matter how many breaths that you took,
you still couldn't breathe;
no matter how many nights that you'd lie wide awake to the soud of poison rain.
Where did you go? Where did you go? Where did you go?»




C'era qualcosa nella voce di Nathan, che la gratificava e la infastidiva al tempo stesso, e improvvisamente si sentiva combattuta tra il desiderio di credergli e l'impulso di andar via, senza fidarsi, senza dar retta a quelle belle parole, che, in quel momento, non erano certo una garanzia e non potevano darle la certezza che fosse davvero così come lui diceva.
Non sapeva se fosse per il tono deciso del ragazzo, che faceva apparire tutto quanto come già dato per scontato, come se lei non avesse voce in capitolo, o per la situazione nel suo complesso, che era del tutto nuova per lei.
*O forse dovresti semplicemente smetterla di vedere il torbido ovunque, e non scappare, stavolta.*
Abbassò lo sguardo, lasciando che il Grifondoro stringesse la sua mano, non troppo forte, ma nemmeno delicatamente. C'era forse un qualche significato di fondo in quel gesto? Doveva cogliere o intuire qualcosa?
Lasciando che quelle domande aleggiassero nell'aria, senza prendersi la briga di interpretare le azioni dell'altro, tornò a guardare Nathan negli occhi, senza perdere il cipiglio serio di poco prima.

- "Quello che gli altri dicono"? Intendi, le voci che girano su di te? - indagò, in un mormorio; le conosceva, quelle voci, e ne aveva sentite parecchie. Tuttavia, non si era mai intromessa e non vi aveva mai dato peso, perché, fino a quel momento, aveva ritenuto non fossero affar suo. Eppure adesso lo erano diventate, e sentiva la necessità di sapere cosa ci fosse di vero, e di conoscere meglio quel ragazzo che, in fin dei conti, rimaneva un mistero per lei. - Perché sai, mentirei se dicessi che non tengo a te, questo mi sembra chiaro, arrivati a questo punto; ed è per questo motivo che vorrei sapere a cosa dar retta e a cosa no. Io non so nulla su di te, Nathan, mentre invece tu...tu sai più di quanto io abbia detto agli altri da quando sono qui. -
Era meglio mettere le cose in chiaro sin da subito; non voleva neppure prendere in considerazione l'idea di essersi lasciata baciare da uno sconosciuto, ma si rendeva conto che la realtà era quella che era. Perché tanto mistero, se non aveva nulla da nascondere?
In maniera paradossale, Nathan riusciva a metterla a suo agio e contemporaneamente a disagio come nessun altro; forse dipendeva da quel che lei provava, o forse era parte integrante del fascino del ragazzo. Certo era, che rimaneva una Sfinge ai suoi occhi, e forse anche a quelli degli altri, e ne invidiava l'imperturbabilità - o forse si trattava di menefreghismo nei confronti del prossimo?
*No, non posso credere che sia così. Non posso credere che non gli importi nulla degli altri...di me. Deve esserci per forza qualcosa.*
Ma se la curiosità era tanta, maggiore era la discrezione, tratto distintivo della giovane Grifondoro; non era mai stata sua intenzione impicciarsi e ficcare il naso negli affari altrui (che invece sembrava essere lo sport preferito della maggior parte delle studentesse di Hogwarts, a quanto aveva notato), e se si intrometteva, era soltanto perché era preoccupata.
In questo caso, non poteva essere preoccupata per Nathan, dal momento che il Concasato era restio a lasciar trapelare qualsiasi emozione, ma poteva esserlo per se stessa, non perché in qualche modo lo temesse, ma perché non voleva illudersi o essere ingannata. Non se lo sarebbe mai perdonata.

- Quel che hai detto, lo vorrei, lo voglio anche io. Ma devo sapere che di te posso fidarmi. Non mentirmi, te ne prego. - disse, ben conscia che la sua frase poteva benissimo suonare alle orecchie del Grifondoro come una supplica, ma a quel punto non le importava. Voleva soltanto fare un po' di chiarezza e conoscere la verità, ammesso che fosse possibile.
Tornò a stringergli la mano, stavolta con decisione, mentre ancora cercava il suo sguardo; aveva bisogno di sapere, e non avrebbe ammesso giri di parole o risposte lasciate a metà.
Lei ci teneva; e lui questo glielo doveva.

 
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view post Posted on 18/1/2015, 23:15
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Quel bacio avrebbe dovuto togliere ogni dubbio, invece sembrava solo aver aperto un varco ancora più grande, dal quale si liberavano dubbi e domande che Zoey non poteva evitare di porsi. Nathan sembrava sicuro di quel che voleva, almeno in quel momento, forse era quello il vero problema del ragazzo, si faceva trasportare troppo dalle sensazioni del momento. Stava bene con lei, l’aveva baciata, ma voleva davvero mettere in chiaro le cose e impegnarsi? Perché Zoey non era certo una ragazza da ingannare. Di sicuro lui provava un particolare interesse nei suoi confronti, lei era diversa da molte sue conoscenze, comprensiva e leale, poteva essere quella che sarebbe riuscita a fargli mettere la testa apposto, la sincerità era davvero l’unica cosa che si meritava e nient’altro.
Sospirò fissando il lago davanti a se, mentre percepiva la palpabile sensazione di incertezza che provava la ragazza, eppure si era lasciata baciare, non aveva ricambiato come lui avrebbe voluto, ma forse quella passione non era parte di lei e del loro rapporto. Perché non provarci, non rischiare? Cos’era che la faceva esitare, Nathan era più semplice, si buttava a capofitto su tutto non pensava al domani, in balia delle emozioni;
Lei troppo razionale e lui sempre troppo incosciente.
“Mettiamola così” Borbottò riferendosi alle voci di corridoio sul suo conto, era all’ultimo anno e ormai ci aveva fatto il callo, troppe volte aveva sentito spettegolare alle sue spalle, ma poco gli importava, lui viveva emozioni che pochi si sognavano in quelle mura, e sì, non si considerava per niente spavaldo ad ammetterlo. Le parole della ragazza attirarono il suo sguardo, che poco dopo si perse fra quelle labbra ricordandone il sapore, forse non colse una virgola o due del discorso, ma in fondo aveva capito. Un senso di razionalità latente lo bloccava da strapparle un altro bacio e sdraiarsi insieme sul quel manto d’erba umido, doveva andare fino in fondo alla faccenda, per la prima volta mettere in chiaro le cose, con una come Zoey non poteva svignarsela tanto facilmente.
“Non c’è molto da sapere, sono un tipo riservato, tengo per me molte cose, forse anche per questo riesco a creare solo rapporti superficiali. Ma con te voglio qualcosa di diverso e importante, ti sto solo chiedendo di fidarti di me, se lo vuoi anche tu” Asserì cercando di essere convincente almeno a se stesso, non poteva certo dire la verità a quella ragazza, verità sulla sua vita, ma i suoi sentimenti erano sinceri, su questi non l’avrebbe ingannata, lui teneva a lei, anche se non riusciva a dimostrarglielo con i fatti.
Sentì la stretta di Zoey nella sua mano, nonostante fosse decisamente più minuta e avvolta da un maglione fin troppo grande. Quel contatto lo faceva sentire importante, lo faceva sentire suo e di nessun’altra, in fondo era quello che aveva sempre cercato, una persona che lo considerasse importante, nonostante l’oscurità che aleggiasse intorno a lui.
“Non ti mentirò, quindi non chiedermi cose che non voglio dire. Ognuno di noi ha dei segreti, io rispetterò i tuoi se tu farai lo stesso con i miei. Lo so che è difficile fidarsi, ma bisogna pur rischiare per le cose belle no?” Sorrise mischiando i loro occhi, certe volte il viso del ragazzo, seppur freddo e da prendere a schiaffi, rivelava un’espressione rilassata e sincera, poteva davvero essere tutta una recita? Una maschera che stesse indossando per l’occasione? Solo Zoey poteva saperlo, sapere quel che voleva in quel momento, seduta in piena notte accanto a quel ragazzo; fidarsi di Nathan misterioso e poco raccomandabile giovanotto di cui non si conosce assolutamente nulla?
Del tutto contro la tua natura di Razionale, Miss Lesnicky
.
 
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view post Posted on 22/1/2015, 13:06

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Where did you go? Where did you go? Where did you go?»




Se tutto era così chiaro, almeno da quel che faceva sembrare lui, con i suoi gesti, le sue parole, allora perché Zoey sentiva che c'era qualcosa di strano?
Non avrebbe saputo dare un nome a quella sensazione che le occludeva la gola, impedendole di replicare istantaneamente alle sue frasi enigmatiche.
Ma forse si stava soltanto lasciando suggestionare; del resto, lei non era abituata a fidarsi delle persone. Era fin troppo riservata e guardinga per credere a ciò che sentiva a prescindere. La gente diceva un sacco di cose, in tono più o meno serio e che suonavano come promesse, ma poi i fatti smentivano tutto quanto.
*Forse però è ora di lasciarsi tutto quanto alle spalle e dare un'occasione a una persona di cui t'importa.*, pensò, distogliendo lo sguardo; la vocina interiore tornava in superficie, e come al solito, aveva ragione. Non poteva continuare così. Era ora di uscire fuori dal guscio.
- Mettiamola così. -, aveva detto, in merito alle voci di cui lei aveva accennato, che lo riguardavano; il tono di voce era stato burbero, improvvisamente privo di tutta la dolcezza che aveva usato in precedenza. Aveva pensato che tutte quelle dicerie che giravano sul suo conto non lo scalfissero minimamente, o addirittura, che non gli dispiacesse nemmeno più di tanto che andassero ad accrescere la fama da rubacuori che si era creata attorno alla sua figura; ma adesso pensava di essersi sbagliata, perché in quel momento non sembrava contento di ciò. O forse, era seccato dal fatto che fosse proprio lei a parlargliene.
Annuì, distrattamente. Lei non era mai stata pettegola e non aveva mai dato adito a queste cose.

- A me non interessa, sai. Non intendo ascoltare ciò che la gente dice. -
Replicò; e questo, era un grande passo avanti da parte sua. Vero o falso che fosse, nulla di ciò l'avrebbe toccata e avrebbe rovinato quello che c'era in ballo.
Né avrebbe lasciato che fosse lei stessa, con le sue paure, i suoi dubbi, le sue preoccupazioni, a rovinare tutto. Non stavolta. Non voleva.
Sapeva che poteva essere rischioso, dopotutto lui non era certo il tipo di ragazzo che ispira fiducia a prima vista, ma non le importava. Valeva la pena tentare.
Il suo sguardo indugiò prima sul viso di Nathan, e poi sulla sua mano, stretta in quella di lui; sembrava così piccola ed esile in confronto!
Lo ascoltò mentre parlava, cercando dietro ogni parola un significato nascosto; non ce n'era, era tutto fin troppo chiaro, e, seppur riluttante, era d'accordo con lui, anche se una parte di lei avrebbe voluto ribattere che così non c'era alcun presupposto per far funzionare una storia.

- Non ti sto chiedendo di rivelarmi i tuoi segreti, Nathan. Non te lo chiederei mai, a meno che non sia tu spontaneamente a volerlo fare. Ci vuole tempo per questo. Lo capisco. Di questo puoi essere sicuro. - *Ma non è quello che intendevo*, pensò, sospirando; aveva glissato sulla questione, fraintendendo di proposito? Ormai non importava. - Quello che ti sto chiedendo, è semplicemente di essere sincero riguardo a ciò che provi per me. - Si fermò, e sorrise, arrossendo lievemente. - Perché sono d'accordo con te, ogni tanto vale la pena mettersi in gioco. -
Avvicinò timidamente il viso a quello di lui, il cuore che batteva a velocità esagerata, dando l'impressione che sarebbe fuggito dal suo petto a breve; le sue labbra toccarono quelle di Nathan. Lo baciò, stavolta sul serio, convinta di quel che stava facendo. Non sarebbe riuscita a trovare miglior modo di quello per esprimere ciò che lei sentiva. L'altra mano, quella che non era stretta in quella del Grifondoro, andò a sfiorargli con dolcezza la guancia di lui, delicatamente.
E dimenticò tutto: insicurezza, dubbi, razionalità, tutto svanito in un attimo.
Forse era questa la conseguenza che portavano le cose belle.

 
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view post Posted on 22/1/2015, 22:07
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Che cosa stava accadendo a quel vampiro? Perché si comportava così, in modo tanto romatico? Era un’imitazione dei sentimenti quel che provava, forse complice quell’autocontrollo raggiunto nel tempo, che gli impediva di mordere Zoey, eppure quel che sentiva era così reale, così.. umano. Ricordava la stessa sensazione di disagio ed eccitazione, poco prima di baciare Caroline, e poi morderla con violenza, ma a quel tempo non era in grado di dominare il suo istinto, diversamente da adesso che le labbra di Zoey scaldavano il suo cuore oscuro, senza far nascere un'istintiva sete di sangue. Lui aveva il potere adesso, e lei pareva una delle poche a riuscire a farlo sentire uno per cui ne vale la pena, una persona per cui rischiare. Curvò leggermente le labbra in un sorriso, ascoltando come alla ragazza scivolavano le dicerie di presunte conquiste fra i corridoi, forse non le interessavano, magari ci credeva ma non era una persona gelosa, comunque Nathan non le avrebbe mai dato modo di dar ragione a quelle voci, non se lei sarebbe stata sua dopo quella notte. Una sera in riva al lago poteva davvero cambiare il suo presente, migliorarlo, e mischiare la sua vita con quella Grifondoro che aveva visto sempre così diversa da lui. Qualità che lui non aveva, difetti che nascondeva dietro quella sua serietà da Prefetta integerrima, e quella dolcezza che conservava per se, rivelando a pochi fortunati, come lui.
“Sono sincero, lo sai bene quello che provo. Magari non ti prometterò un amore romantico come nei romanzi babbani, ma voglio farti stare bene... e cercherò di non essere strafottente come sempre, Lesnicky”
Sorrise perdendosi nel suo viso, in quel lieve rossore che le colorava le guance, un imbarazzo nato da un sentimento, parole semplice ma veicolate da tante aspettative ed emozioni messe in ballo. Poi accadde un qualcosa che nemmeno un mago rubacuori come lui poteva prevedere, la ragazza avvicinò il suo viso dandogli un bacio, più vero di quello strappato da lui in precedenza, delicato ma deciso, fu come tornare ad un attimo prima che la vita gli venne strappata. La mano di lui le andò a sfiorare il collo, perdendosi alla base dei lunghi capelli, assaporò quel bacio, quelle labbra che riuscivano a incatenarlo; non poteva fingere con lei neanche volendo, e la cosa lo spaventava un po’ in realtà, lui che non aveva bisogno di nessuno, che badava e si preoccupava solo di se stesso, un cinico bastardo pieno di segreti. *Che incantesimo stai usando su di me* Pensò sperando che la piccola non fosse una legilimens e potesse cogliere in fallo quella sua debolezza, stavolta non era l’infallibile Scott che aveva fatto la sua scelta, ma era Zoey ad aver conquistato lui. Il bacio durò più di qualche semplice istante, per volere del ragazzo, quel suo sapore pareva una droga più potente del sangue, poi rimase lì a pochi centimetri da lei, a fissarla, ancora riusciva a stupirsi di quanto la fortuna lo accompagnasse, di quelle ragazze vere e leali che legavano al loro vita con la sua.
“Voglio darti una cosa” Disse dopo aver passato i denti sul labbro inferiore, cercando di distogliere l’attenzione sul momento e baciarla finché un raggio luminoso si fosse intravisto all’orizzonte.
Lentamente tirò fuori dalla tasca destra un anello, semplice, di color oro, molto simile ad una fede. Non aveva diamanti o rubini, era solamente un cerchio liscio, perfetto.
“È un Anello Gemello..” Esordì mostrandone con uno identico, posto sul suo dito anulare. “Sono oggetti magici, funzionano solo se le due persone sono legate da un sentimento forte” Spiegava mentre con la mano sfiorò quella della ragazza, prendendone poi il possesso. Con il pollice passava sulle dita sottili e affusolate, accarezzandole, mentre quasi le parole svanivano dalla sua bocca. “Se lo porti, anche se saremo distanti, in qualunque posto, potremmo comunicare..” Sorrise, mantenendo lo sguardo sul viso della ragazza, curioso di leggerne le emozioni, e cosa stesse pensando in quel preciso momento. Poi senza troppi pensieri, decise di metterglielo all’anulare, pareva un gesto ben lontano da una prima serata in riva al lago, ma il motivo era ben preciso, non era un semplice dono, era un appiglio, un richiamo sicuro, lui ci sarebbe sempre stato, quell’anello era la conferma per lei. Un’intenzione seria che magari non sapeva esprimere a parole...



E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d’aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai.


png Due anelli portati da due fratelli o da amici particolarmente legati che permettono di metterli in comunicazione verbale.
 
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