| Aquileia stava passeggiando per le vie di Londra. Capitava molto raramente che decidesse di fare due passi nella Londra babbana, ma ogni tanto le veniva voglia di provare a confondersi tra la gente comune, e ne approfittava per visitare alcune parti di quella città che, non c'era che dire, aveva di certo degli scorci bellissimi. Il suo posto preferito era Regent's Park. Sarebbe stata capace di trascorrere ore intere immersa in quell'universo di verde, vicino a uno dei laghetti, rilassandosi e lasciando andare i suoi pensieri. E poi, il parco era a soli dieci minuti da Charing Cross Road, dove c'era il Paiolo, dove si stava dirigendo proprio in quel momento. *Il posto perfetto per starsene in pace* pensò. "Tu che dici, Coffee? Piaciuta la passeggiata?" disse scherzosa, rivolta al suo gatto. L'abissino la guardava da sotto in su con i suoi occhi ambrati, e rispose con uno squillante "miao" alle sue parole. Aquileia adorava quel gatto, *anche se mi mangiucchi tutte le mantelle*. L'aveva preso appena uscita da Hogwarts, e da allora si era affezionata sempre di più a lui, molto più che alla civetta che aveva prima. E poi, quel gatto non aveva paura degli Ippogrifi, come aveva constatato durante il suo tirocinio, e questo gli aveva fatto acquistare diversi ulteriori punti. Ogni tanto era un po' matto, ma andava bene così. Arrivati al Paiolo, Aquileia prese Coffee in braccio e si apprestò ad entrare nel buio locale. Non troppa gente, quel giorno, a differenza della sera prima in cui c'era un pienone da non poterci credere. Ripensò al mago che aveva conosciuto, *uno storico*, mentre procedeva cercando posto a sedere. *Non era male quel tipo. Magari se lo rivedo ci scappa un'altra burrobirra!*. All'improvviso, Coffee si divincolò e si liberò dall'abbraccio di Aquileia. Saltò giù come un fulmine e iniziò a correre in una direzione imprecisata del locale. "Coffee!!!" esclamò lei, colta di sorpresa. Lo rincorse immediatamente, cercando di non fare più rumore di quanto già non ne avesse appena fatto. Il gatto corse rapido verso l'angolo del bancone, e di punto in bianco saltò in braccio ad una ragazzina che era lì seduta. "Merlino ballerino, Coffee, ma che diavolo ti è preso?!" lo sgridò Aquileia sopraggiungendo immediatamente. Poi si rivolse alla ragazzina: "Scusami tanto, non ho fatto in tempo a fermare questo teppistello!" le disse, riprendendosi immediatamente il gatto in braccio. "Tutto bene? Spero non ti abbia graffiata". aggiunse, dando nel contempo uno schiaffetto al gatto come ulteriore ammonizione per poi tornare a guadare la ragazzina.
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