Un incontro interessante.., Per Hope e Cedric

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view post Posted on 19/11/2014, 20:01
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nh6l
Ore18:30
Era lì nella sua dimora seduto su una comoda poltrona, sembrava essere un tranquillo pomeriggio quello che si profilava intorno alla villa di sua sorella Emily...già era lì che era andato..si era seduto spalle al muro a riflettere e rimuginare ricordi. La perdita di sua sorella per sue stesse mani aveva influito molto sulla psiche del ragazzo, che ora sembrava non riuscire a gestire quei momenti di buio e di solitudine. Da quando era tornato si era praticamente isolato da tutti, sembrava essere un folle che andava in giro da solo..aveva un aspetto di quelle persone che ormai non avevano niente da perdere.
Qualche piccola lacrima scorreva lungo i suoi occhi, i suoi capelli arruffatti e delle occhiaie piuttosto evidenti...dormiva poco, stava conducendo una vita davvero stressante e l'acool sembrava essere il suo migliore amico..ma in cuor suo sapeva che non lo era..assolutamente!
Improvvisamente un gufo apparve sulla finestra, fermo li che attendeva che la lettera fosse presa..si alzò repentinamente e si avvicinò al gufo, prese la lettera che egli portava e lo osservò volare via. Si appoggiò al muro della finestra e iniziò a leggere...la lettera citava testualmente..

"Ho bisogno di parlarti … in privato. Raggiungimi domani pomeriggio sul calar della sera alla Testa di Porco. Cerca di esserci, è davvero importante!

Hope A. Lancaster"


Lesse con calma la lettera molto breve dell'ispettrice auror..per un attimo rimase con il foglio fra le mani, non sapeva se andare o meno..dopo tutto quello che era successo..*e ora cosa vuole?*..pensò quasi infastidito..la testa gli impediva di andare, non se la sentiva, ma quella maledetta curiosità di sapere e conoscere quello che gli aspettava lo costrinse ad accettare l'invito...si sarebbe fatto trovare lì a tarda sera, come stabilito.

Ore 23:00

Entrò nella testa di porco, un pub poco raccomandabile frequentato appunto da gente poco raccomandabile. Con quella espressione che si ritrovava quel giorno, non avrebbe destato sicuramente sguardi indiscreti, poichè sembrava essere uguale o forse peggio di tutti i presenti..Aprì la porta e subito scrutò se vi fossero conoscenze in quel locale..lo sguardo che fuoriusciva da sotto al cappuccio fu rapido e preciso, sondata la situazione si sedette al primo tavolo libero..in attesa della donna. Non amava aspettare e sperava che almeno quella sera la donna avrebbe fatto presto, dato che era anche incuriosito dalla situazione...ma soprattutto non amava stare tra la folla, tutto quel rumore in quel momento gli dava fastidio...

 
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~Hope™
view post Posted on 20/11/2014, 09:01





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Freddo, vento e ancora freddo. Di sicuro l’inverno, ormai prossimo, sarebbe stato uno dei più freddi degli ultimi anni. Il sole era tramontato ormai da un pezzo e al termine delle lezioni Hope si era concessa un piatto caldo al tavolo dei professori. Gli occhi vacui, i pensieri persi altrove, il volto basso. Neanche i discorsi tenuti dagli altri docenti erano riusciti a coinvolgerla, aiutandola a distogliere l’ attenzione da quell’incontro ormai prossimo. In effetti mancava poco tempo e avrebbe rivisto Black. Un brivido le percorse la schiena ripensando all’incontro che si era svolto qualche giorno prima nell’ufficio di Rhaegar. Ancora non riusciva a crederci, non riusciva a comprendere bene la motivazione che avesse spinto i due uomini a comportarsi in quel modo, chi per un verso chi per un altro. Aveva preferito fissare l’ora dell’incontro il più tardi possibile, non voleva che interferisse con i suoi impegni lavorativi e naturalmente aveva bisogno di tutta la serenità e la tranquillità possibile per riuscire ad affrontare quella bomba inesplosa che era Cedric Black. In realtà in quel momento avrebbe di gran lunga preferito il suo caldo e morbido letto agli sgabelli dismessi e maleodoranti della Testa di Porco ma era risaputo che non vi era posto più discreto per un incontro e inoltre doveva farlo. Sbuffò a quel pensiero prima di riadagiare le posate nel piatto vuoto, poi con un lieve cenno del capo salutò i presenti ed attraversò rapidamente la Sala Grande, diretta verso il suo ufficio al primo piano. Una volta arrivata afferrò un paio di pantaloni di lana e un caldo maglioncino; i lunghi stivali le fasciavano le gambe fino alle ginocchia, riscaldandola a dovere. Infine avvolse il lungo mantello nero intorno al corpo e dopo aver indossato l’ampio cappuccino uscì chiudendo la porta dell’ufficio alle sue spalle. Il vento penetrava attraverso la stoffa troppo delicata del mantello facendola rabbrividire e aumentando in lei il desiderio di fare retro marcia e tornare di gran carriera al castello. Ma non poteva farlo, non se lo sarebbe perdonato e sicuramente Cedric era già li ad attenderla. Afferrò con decisione i due lembi del mantello e si strinse nella morbida e calda stoffa, interamente. Finalmente, dopo un’interminabile passeggiata riuscì a scorgere l’insegna del piccolo e dismesso locale, situato alla periferia di Hogsmeade. Afferrò con decisione il battente e spinse la porta quel tanto che bastava per aprire un varco utile a lasciarla passare. Vi era silenzio, interrotto di tanto in tanto dal rumore del vento che penetrava attraverso gli spifferi delle finestre. Le poche persone presenti, a parte l’oste, che inevitabilmente la guardò torvo, disturbato sicuramente dall’orario scelto per far visita al locale, erano sedute ai tavolini, avvolte in lunghi mantelli scuri. Respirò a fondo prima di muoversi in avanti e lasciò cadere il cappuccio rivelando la folta chioma bionda che le ricadde lungo la schiena. Si guardò intorno finché non individuò Cedric, seduto ad uno dei tavolini in disparte. Si incamminò verso di lui e dopo aver afferrato una sedia libera l’avvicinò al giovane e si sedette di spalle alla piccola saletta. -Buonasera. Perdonami per il poco preavviso e per l’ora tarda ma avevo bisogno di incontrarti.- Con un gesto rapido slacciò la chiusa del mantello e lo lasciò scivolare alle spalle, allungandosi le maniche del maglione fino alle mani per proteggersi dal freddo. Si sarebbe riscaldata mano a mano, e sicuramente quell’incontro avrebbe contribuito a farlo. Scrutò il giovane con attenzione, il viso scavato, gli occhi gonfi di chi non dorme ormai da giorni. -Dovresti cercare di dormire sai? Ti farebbe bene. Il tuo fisico non potrà sopportare in eterno...- Respirò a fondo ancora una volta, in attesa.




 
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view post Posted on 20/11/2014, 16:58
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nh6lNon si smosse dalla sedia per un istante, attendeva con ansia l'arrivo della donna che era in un evidente ritardo. Iniziò a sbuffare, mentre sedeva in modo assolutamente scomposto. Osservava un pò la situazione e le varie persone che lo circondavano, non ce n'erano molte, ma quei pochi bastavano a procurare un fastidioso rumore. All'improvviso la porta de pub si aprì, l'auror rivolse un rapido sguardo sperando che si trattasse dell'ispettrice Hope. Ed era proprio lei, e da subito l'immagine risultò chiara, si tolse il cappuccio dalla quale fuoriuscì la sua folta chioma bionda, e il suo viso "angelico"..rimase per un attimo incantato dalla donna, che intanto avanzava verso la sua postazione. Tolse il suo cappotto, mostrando un maglione, il freddo di quei tempi si faceva sentire. Ascoltò con attenzione le sue prime parole, questa volta non era teso come al colloquio ma sembrava essere molto più calmo, opera anche di quella donna che gli trasmetteva un senso di pace. L'osservò da sotto al cappuccio ancora per un istante prima di rispondere al suo saluto..

Spero che il tuo ritardo abbia dei validi motivi..veniamo al dunque cosa vuoi dirmi?

Freddo come il ghiaccio, si mostrò da subito senza sentimenti..non si aspettava nulla di buono dopo l'ultima avventura al ministero con Rhaegar..forse quest'ultimo aveva inviato Hope per riferirgli un messaggio ben preciso..ma che messaggio sarebbe stato..??
Intanto tolse la giacca e calò prima il suo cappuccio, mostrando una maglia molto fine e non proprio adatta a quei tempi e i suoi soliti capelli arruffatti...gli evidenti canali sotto ai suoi occhi e un dimagrimento piuttosto eccessivo. Sembrava aver patito la sofferenza forse un pò troppo...quel dolore lo stava distruggendo. E fu proprio la donna ad accorgersene del suo stato fisico..consigliandogli di dormire un pò..pensò subito..*magari fosse solo il sonno il problema..*...non voleva far trasparire niente, voleva solamente ascoltare la donna e sperava che quest'ultima non gli facesse più domande inerenti alla sua condizione..

Il mio fisico ha sopportato di peggio..sto bene.

Bugia. Non stava bene, era solo troppo orgoglioso per dire la verità, in realtà dentro stava morendo..i ricordi, la solitudine, il dolore, stavano soffocando tutto quello che di buono c'era in lui. Osservò la donna guardandola dritta negli occhi, cercava il suo sguardo..i suoi occhi color ghiaccio si scontrarono con quelli della donna...cosa cercava in lei? cosa poteva mai avere quella donna bellissima al punto da farlo rimanere incantato..questa situazione lo metteva un pò a disagio era più forte di lui.

 
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~Hope™
view post Posted on 21/11/2014, 09:46





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Spero che il tuo ritardo abbia dei validi motivi.. veniamo al dunque cosa vuoi dirmi?” Sollevò gli occhi al cielo e sospirò pesantemente nel tentativo di mantenere la calma. Non era mai stata una persona paziente, lei e la pazienza camminavano, per l’esattezza, su due binari distinti. E Cedric di certo non l’aiutava con i suoi modi tutt’altro che gentili. Abbassò le palpebre, per qualche istante di troppo e riaprendole incontrò lo sguardo del giovane ex auror. Si sforzo cercando di non tradire le sue emozioni attraverso la mimica facciale ed abbozzò un fugace sorriso. -In realtà temo che tu sia in errore. Per quanto possa essere incredibile, mi pare difficile arrivare in ritardo ad un incontro del quale non viene specificato l’orario. Sono stata abbastanza vaga perché fortunatamente le miei giornate sono abbastanza piene e trovare un buco è quasi sempre impossibile. Ma dovevo parlarti.- La voce era calma, le parole uscivano lentamente e il tono era basso, in modo che fosse soltanto Cedric ad ascoltarla, nessun’altro. Preferì comunque omettere la risposta alla seconda domanda. Aveva bisogno di trovare le parole giuste ed era necessario comprendere innanzi tutto lo stato d’animo del giovane e la sua disponibilità all’ascolto. Seguì con attenzione i suoi movimenti, soffermandosi sul viso scavato, le occhiaie ben evidenti. Non riusciva davvero a credere come un ragazzo così giovane potesse arrivare a farsi del male in quel modo. In parte comprendeva lo stato d’animo di Cedric, le vicende che l’avevano portato per anni ad allontanarsi dal suo mondo, il dolore che poteva aver provato nell’alzare la bacchetta contro la sua stessa sorella. Ma non riusciva in alcun modo a condividere la sua reazione, il modo che aveva scelto per provare a continuare a ripartire, se così poteva definirsi. Probabilmente vi era un abisso tra lei e lui. Per quanto si sforzasse non riusciva a comprenderlo a fondo. -No, non stai bene. Questo per me non significa stare bene.- Sollevò leggermente la mano destra indicando il volto stesso dl giovane a conferma della sua tesi. -Ti stai lasciando morire lentamente per pagare delle colpe che non esistono. Non si vive nel passato Cedric. Ognuno di noi ha un vissuto più o meno doloroso, ma fa parte di noi e inevitabilmente dobbiamo imparare a convivere con esso, non certo lasciandoci annientare.- Fece una breve pausa, avrebbe gradito un sorso di whisky ma probabilmente non era quello il momento. Si portò in avanti adagiando i gomiti sul tavolino di legno e si protese in avanti, verso il giovane. Doveva stare attenta, fare in modo che solo Cedric udisse le sue parole. Di certo il locale scelto non era rinomato per l’abituale clientela, tutt’altro. -Cosa devo fare per fartelo capire? Mi prudono le mani e non è certo colpa del mio stato di salute. L’idea di appenderti come uno di quei cosi imbalsamati non mi dispiace affatto, ti avviso!- Ringhiò mantenendo comunque il tono di voce basso. Non era una minaccio o per lo meno non lo era per Hope. Voleva scuoterlo, spronarlo a reagire. Probabilmente perché, al suo posto, avrebbe desiderato il medesimo trattamento. Malgrado ciò era profondamente consapevole che per lei sarebbe stato diverso. Era troppo fredda, troppo distaccata per poter provare del rimorso, per chi poi? Per qualcuno che aveva scelto di servire il male in ogni sua forma? Scosse il capo impercettibilmente senza però distogliere lo sguardo dal giovane mentre l’immagine di suo padre con il viso coperto dalla maschera argentea le balenò in mente, colpendola come un pugnale in pieno petto. No, non avrebbe esitato a colpirlo se lui avesse messo a repentaglio la sua vita o quella di qualsiasi altro innocente. Respirò a fondo prima di abbassare il viso.




 
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view post Posted on 22/11/2014, 14:11
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nh6lCercò di scrutare la donna molto bene mentre proferiva le sue parole, s'intravedeva qualcosa...nascondeva qualcosa di molto doloroso, ma non poteva esserne certo non aveva nessuna base su cui poggiare, potevano essere le sue soliti immaginazioni il più delle volte errate. Il suo modo di esprimersi però appariva deciso, aveva le idee chiare su quel problema. Pensava che Cedric non avesse nessuna colpa, e che quello che aveva fatto in realtà era dovuto. Se la si vedeva da un punto di vista lavorativo, la scelta di Cedric era stata la migliore, ma dal punto di vista umano non era così..si trattava di sua sorella, sangue del suo sangue..la ragazza che per un pò di tempo lo aveva protetto e amato. E anche se non avevano avuto modo di stare molto tempo insieme, ritrovarla e stare con lei gli aveva conferito una felicità e una forza per andare avanti, spingendo l'auror a catapultarsi in alto..dove non immaginava di arrivare. Dunque era uno stimolo, un motivo di vita. Ma Hope non poteva capire questo,ma chi poteva capirlo? A chi capitava di uccidere un familiare? Caso abbastanza raro nel mondo magico, e dunque non molto frequente. Abbassò lo sguardo sul tavolo, le parole della donna tuonavano nella sua testa..era come se doveva accettare un qualcosa che non voleva accettare, una cruda verità. In realtà il dolore, la sofferenza, lo stavano distruggendo dentro e fuori...ormai era lacerato, e fuori da ogni realtà. Lo stato in cui in si trovava in quel momento gli aveva fatto perdere tanto e guadagnare poco. Doveva dare una svolta alla sua vita..ma non era semplice...aveva bisogno di tempo, e di qualcuno che credesse ancora in lui..

Hope..ti ringrazio per le tue parole...e credo che tu abbia ragione. Ma non è facile accettare questa realtà, ho bisogno di riflettere e di accettare il dolore. Ho ucciso sangue del mio sangue, e per quanto lei fosse cattiva rimaneva pur sempre mia sorella...una persona a cui tenevo tantissimo. Ho adempiuto al mio lavoro questo è vero...ma come verrò giudicato? come farò a fare i conti con me stesso e chi è al di sopra di me?..l'inferno è li che mi aspetta.

Tristemente pronunciò quelle parole cosi dure e tristi. Non voleva assolutamente farsene una ragione, per lui quello che aveva fatto risultava essere un atto cosi grave che nessuno glielo avrebbe perdonato...alzò il capo e guardò la donna negli occhi per un istante..mentre la sua mano sul tavolo tremava infreddolita, ma non era il freddo ma quel dolore che dentro continuava a pulsare forte...

Ti..ti prego Hope...non parliamo di questa cosa...ti prego...

Quel discorso lo faceva stare più male del solito...il suo tono di voce e le parole spezzettate ne erano la prova certa. Affrontare nuovamente quel discorso non faceva altro che aumentare il suo senso di rabbia e dolore...cosa che lui voleva evitare...ci voleva altro in quel momento...
Le successive parole della donna però tuonarono forte nelle sue orecchie, anche lei non aveva apprezzato i modi cosi maleducati dell'auror, il modo di come si era comportato al ballo e all'ufficio di Rhaegar e anche lei come Camille avrebbe voluto appenderlo al pomo più vicino...per un attimo abbozzò ad un sorriso verso la donna...

E' stato un sogno di tutti volermi appendere a un qualcosa...peccato che nessuno ci sia ancora riuscito...

In quel momento prevalse il suo lato di orgoglio, quel sorriso a cui aveva accennato qualche secondo prima scomparve immediatamente tornando alla torba apatia che in quel momento lo stava uccidendo..
Cercò di arrivare subito al nocciolo della situazione di certo Hope non era lì a capirlo e dargli forza...doveva dirgli altro e lui voleva saperlo...

Su Hope di certo non sei qui per capire il mio dolore...qual'è il motivo di questo incontro?..

Freddo e distante, non credeva più nel buono delle persone. Vedeva solo odio e cattiveria...

 
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~Hope™
view post Posted on 24/11/2014, 10:32





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*Ma cosa ci faccio qui? Perché non sono rimasta nel mio ufficio a correggere compiti o a leggere magari! O si, quanto mi manca leggere!* Si sentiva completamente inadatta per quel compito. Come avrebbe potuto convincere Cedric delle sue idee quando probabilmente al suo posto si sarebbe comportata nel medesimo modo? Non riusciva a capire o forse non era in grado di capire il perché di tutte quelle storie, di quella tortura che il giovane si stava infliggendo. Uccidere era sbagliato, e questo era alla base del suo credo. Era stato il primo insegnamento di Rhaegar anni addietro e poteva dire di aver recepito quella lezione a dovere. Ma vi erano situazioni, momenti in cui la propria vita veniva messa in pericolo, dove non vi era via di fuga, o scelta alcuna. Diventava necessario mettere mano alla bacchetta e pregare, fare affidamento sulle proprie capacità, sull’istinto di sopravvivenza insito in ognuno. Se si fosse trovata a tu per tu con Frederick non avrebbe esitato. E non per un ragionamento puramente egoistico. Più e più volte il viso di suo padre aveva tormentato la sua mente di notte, costringendola a rivivere momenti della sua infanzia in cui si era sentita inerme, sola, abbandonata a se stessa, travolta dalla paura. Lui però non lo sapeva, non poteva saperlo perché non gli avrebbe rivelato nulla del suo passato. Era successo con Arya, ma non lui non Cedric. -Non è una questione di lavoro, di assolvere a un dovere, no non è questo che sto dicendo. Ti sto solo chiedendo di riflettere su un punto. Su un qualcosa di diverso- Sollevò lentamente lo sguardo finché le iridi smeraldine non incontrarono nuovamente quelle spente e gelide di lui. Odiava esporsi a quel modo, mettere a nudo i suoi pensieri, la sua anima in un certo qual modo, dinnanzi a uno sconosciuto. Ma doveva farlo, per lei, per lui. -Torna indietro con la mente, rivivi i ricordi del passato a ritroso. Due bacchette pronte a scontrarsi, due raggi di luce, due fratelli. Ora prova a cambiare l’esito di ciò che è successo. Immagina che sia stata lei a infliggere il colpo di grazia. Cosa sarebbe successo poi? Chi avrebbe pagato ancora? Quante persone innocenti sarebbero morte ancora e ancora per mano di tua sorella?- Era proprio quello il punto. Se Cedric non avesse messo fino alla vita di sua sorella altre persone innocenti avrebbero pagato quella scelta, e non vi era nulla di giusto. -Potrò sembrarti fredda ed in parte è così. Ho anch’io un vissuto che inevitabilmente mi ha plasmata e mi ha resa così distaccata da tutto. Ma ho una certezza ed è quella che mi spinge a vivere ogni singolo giorno. Sono un’auror, ho scelto di riporre la mia vita al servizio degli altri e questo viene prima di tutto per me. Quel giorno non hai salvato solo la tua vita, ma anche quella di molte altre persone, uomini, donne, bambini, che probabilmente non potranno mai ringraziarti perché inconsapevoli. Ma ci sono, si stanno limitando a vivere la loro vita grazie a te e al sacrificio che hai fatto per loro. Non dimenticarlo Cedric!- Avvertiva il cuore battere deciso all’interno del petto, la pressione aumentare leggermente fino a tingerle le guance di un rosso vivo. Si era lasciata trascinare troppo dalle sue stesse parole, parole nelle quali credeva. Prima o poi si sarebbe ritrovata al posto di Cedric, costretta ad alzare la bacchetta contro suo padre, sangue del suo sangue. E non avrebbe esitato, se si fosse trovata in pericolo.Tu sostieni che non mi è dato di comprendere il tuo dolore, invece posso farlo, meglio di quanto tu possa immaginare. Insisti per capire il motivo che mi ha spinta a scriverti quel messaggio. A me pare abbastanza chiaro. Il tuo posto è al quartiere generale. Se un auror, hai scelto come me di dedicare la sua vita per difendere gli altri ed è quello che continuerai a fare. Tutti portiamo dentro il nostro dolore, sarebbe troppo semplice vivere una vita felice. Incassa il colpo, piangi, urla, sfogati ma è la vita, e tu sei chiamato a viverla. Io credo in te, so che in fondo è ciò che desideri altrimenti non avresti accettato di incontrarmi qui stasera.- Credeva realmente in lui? Probabilmente si. Cedric aveva bisogno di aiuto, e lei non avrebbe esitato a tendergli la sua mano. Era il suo compito del resto, il compito di un ispettore auror. O forse era semplicemente il suo essere così. - Mi sbaglio forse?-


 
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view post Posted on 25/11/2014, 14:39
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nh6lNon si era sbagliato su un punto, la donna aveva avuto anche lei un vissuto forse simile a quello di Cedric. Fu allora che l'auror iniziò a guardarla con più curiosità, riusciva a intravedere la tristezza nei suoi occhi nel raccontare determinate cose ma soprattutto capì che le parole della donna erano vere e sincere. Voleva aiutare l'auror ad uscire da una fossa nella quale vi era caduto e non per scelta..ma obbligato a compiere un gesto tanto giusto quanto sbagliato. Le parole di Hope lo fecero riflettere tantissimo, al punto che sembrò quasi scosso, finalmente qualcuno che la pensava come lui...fino ad ora forse non si era espresso bene e nessuo riusciva a capirlo, forse perchè nessuno poteva comprendere quel dolore. D'altronde se non ti ci ritrovi in una situazione è difficile poter giudicare...questo Cedric lo sapeva benissimo, ma dato che non aveva più modo di far capirlo agli altri, doveva almeno spiegarlo a se stesso. Non poteva continuare a vivere di rimorsi, ormai il dado era tratto. Sospirò profondamente e guardò la donna con un occhio diverso, più dolce e piu comprensibile ma soprattutto per la prima volta da quando era tornato stava mettendo da parte la freddezza che lo aveva contraddistinto, per lasciarsi andare ad un discorso con l'ispettrice auror.
Con un dito si sfiorò il naso, mentre storceva le labbra nel tentativo di trovare un punto d'inizio..poi tutto sarebbe venuto da se..quella donna meritava una risposta vera, e per farlo doveva guardare dentro se stesso e cercare una risposta valida da fornirle..

Finalmente Hope, almeno tu hai capito quello che io stavo cercando di far capire a Rhaegar. Ho ucciso perchè il destino me lo ha imposto..le circostanze erano tali da non poter fare altro...cosa avrei dovuto fare? scappare? morire? e per cosa? per il semplice fatto che il credo impedisce di uccidere?...io penso anche che il credo ci tuteli in un certo senso...in queste situazioni di vita o di morte non puoi fare altro che rispondere scegliendo la tua vita o quella di un altro...in questo caso mia sorella.

La voce divenne rauca, e le parole quasi non uscivano più spontaneamente..stava vivendo a ritroso i ricordi del passato come un flashback...quel fascio che repentinamente si scagliò contro sua sorella privandola della vita...

La cosa che mi ha provocato dolore è aver ucciso sangue del mio sangue...ma dal punto di vista del lavoro che svolgo Hope sò di non aver sbagliato...credi che a me piaccia uccidere le persone?? soprattutto se si tratta di un familiare...ma in ballo c'era la mia vita e la sua e io ho scelto di vivere pagando le mie pene...

Lo sguardo rivolto verso il basso e la mano che finì quasi per sfiorare quella donna...tutto in modo casuale...non fece caso a quel dettaglio era molto più concentrato sul discorso e sulle parole da proferire..

Sò di aver salvato molte vite Hope, ti ringrazio per le tue parole..sei stata la prima persona ad avermi capito da quando sono tornato. Ma non posso biasimare Rhaegar, è lui che comanda al quartier generale e se non mi ritene pronto o peggio ancora se non mi ritiene più idoneo, sarò io ad andarmene via...ma questo non toglierà il fatto che se dovessi incontrare quei bastardi non esiterei a...

Si bloccò repentinamente stava per pronunciare quelle fatidiche parole..."ucciderli"..sapeva bene che non era questo il modo di affrontare i suoi nemici ma ormai quella storia lo aveva cambiato..si sentiva in grado di poterlo fare...dopo aver ucciso sua sorella..cosa poteva fargli più paura al punto di sollevare la bacchetta e uccidere qualcun altro?...La rabbia lo pervase in un istante e la mano non molto distante da quella di Hope iniziò a tremare...nella sua testa ripeteva *nervi saldi Cedric...nervi saldi*...
Abbozzò così ad un semplice sorriso quasi come per distorglierla da quella sua situazione di disagio...ma non era sicuro di riuscire nell'intento..era così evidente che era difficile nasconderlo.

Quello che desidererei in questo momento è dimenticare tutto questo...ma non ce la faccio...da solo...

Una piccola lacrima venne fuori dai suoi occhi come se quello fosse un segno di frustazione...era profondamente provato, ma non voleva assolutamente mostrare alcuna debolezza.

 
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~Hope™
view post Posted on 26/11/2014, 22:23





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Vi era una linea sottile a dividere bene e male. Giusto e sbagliato. Gli auror, spesso e volentieri erano costretti a camminare in bilico su questa linea immaginaria, talvolta incapaci di comprendere fino in fondo le loro azioni. Eppure dovevano farlo, erano chiamati più e più volte, non solo a mettere a repentaglio la propria vita, ma anche e soprattutto a decidere della vita altrui. Ma dov’era la Giustizia? Chi poteva autodefinirsi portatore di Giustizia Assoluta? Nessuno. L’unica certezza, almeno per Hope, era che nessuno doveva ambire a privare qualcun altro della propria vita. Per quanto l’odio fosse forte, talvolta insopportabile da accettare, Hope conosceva quel limite assoluto e mai si sarebbe sognata di attraversarlo. Probabilmente non sarebbe mai stata capace di uccidere qualcuno desiderando realmente di farlo. Poteva succedere, il destino prima o poi l’avrebbe messa dinnanzi ad un bivio, costringendola a scegliere. Fu solo dopo aver cacciato quei pensieri dalla mente che si rese conto che il giovane non aveva risposto alla sua ultima domanda. Non intervenne subito, si limitò ad ascoltare le parole di Cedric mantenendo lo sguardo fisso sul suo viso. Era chiaramente sorpreso, probabilmente non si aspettava quelle parole, così come Hope non si sarebbe mai immaginata di pronunciarle a favore di un perfetto sconosciuto. Eppure, in qualche modo si sentiva legata alla storia dell’ex auror e sentiva il bisogno di esprimergli, almeno a parole, la sua vicinanza. Eppure, per quanto da un lato fosse sollevata di quella reazione, dall’altro le parole di lui la lasciarono perplessa e dopo essersi portata la mano destra in prossimità del mento inarcò un sopracciglio. Lasciò che egli terminasse il suo discorso, aveva chiaramente bisogno di sfogarsi, buttando fuori i pensieri che intasavano la sua anima turbata dagli accadimenti. Poi tornò a parlare. Sentiva l’esigenza di chiarire, poiché c’era qualcosa in quelle parole che l’aveva in parte turbata ma non voleva darlo a vedere, non in quel momento. -Io credo che voi non vi siate chiariti abbastanza. Parlo di te e di Rhaegar naturalmente. Avevate entrambi bisogno di sfogarvi, di esprimere a vicenda i vostri pensieri sull’accaduto. Sono sicura che come tu non puoi biasimarlo, lui non possa biasimare te. In un certo qual modo io comprendo entrambi. Ma avete bisogno di chiarirvi, parlare in modo tranquillo, senza dover necessariamente arrivare a rinfacciare azioni compiute in passato. In questa storia tutti abbiamo commesso degli errori e questo non puoi negarlo. Ma l’importante è andare avanti, chiudere gli occhi, ingoiare il boccone amaro e proseguire facendo tesoro degli insegnamenti che questa vicenda ci ha dato.- Il ricordo del suo primo giorno al quartier generale si fece largo tra i numerosi pensieri. Il volto sorridente di Rhaegar, le sue parole confortanti, il suo modo unico di accogliere i nuovi arrivati, per lui estremamente importanti perché carichi di buone intenzioni. No, era impossibile pensare che Rhaegar avesse scelto di non comprendere Cedric. Lo conosceva, troppo bene, sapeva perfettamente che lui avrebbe messo a repentaglio la sua stessa vita per i suoi uomini e Cedric era uno di loro.… ma questo non toglierà il fatto che se dovessi incontrare quei bastardi non esiterei a..” -No Cedric. Te l’ho detto io ti capisco ma è il momento di voltare pagina. La vendetta è pericolosa, riesce a suscitare in noi sentimenti negativi che potrebbero trascinarci verso il fondo, senza darci modo di rendercene conto. Tu hai bisogno di dimenticare, di andare avanti e l’unico modo per farlo e concentrarti su un obiettivo e raggiungerlo. Il tuo obiettivo è quello di tornare a far parte degli auror, il resto non conta, la vendetta va messa da parte.- Fece una pausa portando indietro il busto fino ad adagiare la schiena alla sedia e gli avambracci sul bordo del vecchio tavolino. Era impossibile non notare la tristezza negli occhi di lui, il profondo turbamento per il vissuto trascorso, ma Hope non riusciva a tollerare l’idea di piangersi addosso. Era sempre stata una persona attiva, decisa, motivata, e non riusciva a immaginarsi ridotta in un determinato stato. Ma lei era diversa, non poteva aspettarsi dalle altre persone i suoi stessi modi o comportamenti. -Non sei solo, non ci cedo. Rhaegar non ha alcuna intenzione di lasciarti solo. E’ vero, magari l’ultimo colloquio non è andato come speravamo ma non devi arrenderti, devi lottare per ciò che desideri. Ma prima di farlo devi fare i conti con te stesso e comprendere quanto realmente la vendetta sia insensata e quanto invece sia importante andare avanti e vivere. E poi ci sono io, non hai che da chiedermelo e sarò pronta ad aiutarti Cedric ma devi essere tu il primo a volerlo!-


 
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view post Posted on 2/12/2014, 22:06
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nh6lLe parole della donna lo lasciarono alquanto sorpreso, non si aspettava certamente che Hope si fosse in un certo senso, legato a lui anche non conoscendolo. Insomma di sicuro non gli aveva fatto solo pietà ma anzi aveva attirato l'attenzione della donna nei suoi confronti, un interesse che ovviamente era solo di natura personale e non guardava verso altri orizzonti anche se all'auror non gli sarebbe dispiaciuto l'idea di poter avere una donna come Hope al fianco, in fondo l'osservava sempre e gli piaceva il suo modo di fare e di porsi. In tempi passati l'auror era considerato un buon "donnaiolo", aveva avuto molte donne e anche molte corteggiatrici, segno anche del fatto che si faceva amare e voler bene da tutti, oltre ad essere un ragazzo carino, era anche una persona seria e sincera, che svolgeva il suo lavoro al massimo dell'impegno. Era molto bravo anche nei colloqui verbali, sapeva bene cosa dire e sceglieva ottimamente il tempo delle parole, riusciva a capire quale fosse il punto debole della donna e colpirla li proprio nelle sue debolezze. Tutto queste ora però sembrava svanito, aveva perso il suo "charme", i suoi modi di fare, la sua dolcezza, la sua sincerità, caratteristiche che da sempre lo avevano contraddistinto. Anche l'aspetto che aveva in quel momento non era dei migliori, e il viso parlava chiaro. Ebbe un momento di esitazione, continuava a guardare quella donna dritto negli occhi, mentre le sue parole lo fecero letteralmente emozionare...era da tempo ormai che qualcuno non si prendesse cura di lui, non s'interessasse a lui, si era fatto l'idea di essere ormai un burattino lasciato al suo destino...evidentemente quella era la prova che qualcuno credeva ancora in lui e nelle sue capacità. Sorrise, quella donna gli trasmetteva un senso di pace..lo metteva a suo agio..se avesse potuto, avrebbe voluto passare con lei giornate intere..era questa la sensazione di quel momento.

Mi fa piacere che ci sia ancora qualche persona che crede in me...e mi rendo conto anche delle cose che dici su Rhaegar..chi assumerebbe una persona conciata in questo modo? in guerra con se stesso e con i fantasmi del passato...
Hai ragione sai?..non posso contraddirti..ma non è da questo che si valuta una persona, ma dalle sue azioni...ho svolto il mio lavoro da auror in modo esemplare, seppur perdendo una persona a me cara. Rhaegar deve capire questo, di fronte alla morte, quando vedi che sei a un passo dal lasciare questo mondo non puoi fare altro che difenderti...e lottare per la tua vita. Rhaegar non sa come mi sono sentito dopo il mio gesto, crede che mi piaccia uccidere? crede che ci abbia provato gusto e che ora io sia un pazzo criminale in cerca di vendetta?
A volte Hope per fare la pace..bisogna fare prima la guerra. Loro uccidono anime innocenti e non ci penserebbero un solo secondo a farlo anche con noi, e per quanto noi vogliamo non essere come loro a volte dobbiamo...perchè le condizioni ci portano ad agire in una determinata maniera.


Abbassò lo sguardo verso il tavolo, non voleva giustificare la sua azione voleva solo far capire alla donna che a volte quei gesti sono dettati dalle condizioni in cui ci si trova...uccidere è una cosa orribile..ma in quel caso non aveva avuto altra scelta...

Chi sono io per privare una persona della propria vita? nessuno giusto?...ma ti pongo la domanda all'inverso..che diritto ha quella persona di togliermi la vita?...ed è questo il punto Hope, arrivati qui non puoi fare altro che lottare per la sopravvivenza. Noi ragioniamo in un modo, ma loro no...se poi quella persona è tua sorella rispondere a questa domanda diventa ancora più difficile. Ho avuto una manciata di secondi per pensare..la mia reazione è stata istintiva..

Alzò lo sguardo verso la donna i suoi occhi erano sinceri...non aveva nient'altro da aggiungere in merito a quella questione...era Rhaegar che ora doveva farsene una ragione..non lui...anche se la ragione a quel punto serviva a ben poco..il dado era tratto.
Infine pensò alla frase pronunciata dalla donna "il tuo posto è negli auror"...dopo quelle parole il suo cuore prese a battere velocemente, forse la felicità di poter anche solo minimamente svolgere il lavoro che tanto aveva amato...ma sapeva che era ancora distante da quella meta e che solo Rhaegar poteva decidere in merito.

Se sei venuta qui per propormi di tornare a fare il mio lavoro, mi chiedi qualcosa di scontato Hope, e soprattutto io non sono qui per fare la vittima sia chiaro. Io voglio fare il mio lavoro, ma ho bisogno di qualcuno che mi stia vicino, che mi aiuti a ritrovare me stesso...e io voglio che sia tu questa persona...

La guardò dritta negli occhi in modo intenso, la mano si avvicinò istintivamente a quella della donna poco distante, poggiandola al di sopra e sfiorandola dolcemente...socchiuse gli occhi per un istante...e aspettava ansioso una sua risposta...

 
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~Hope™
view post Posted on 6/12/2014, 12:38





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A volte doveva ammetterlo, stentava a riconoscersi. Ma cosa le era saltato in mente? Perché parlava a quel modo? Perché stava lasciando trapelare così tanto di se stessa? Non era abituata a relazionarsi con le persone, ad utilizzare quel filtro da anteporre alla bocca, ben collegato con il cervello. Era forse quello il motivo per il quale si ritrovava a parlare, parlare, a lasciar fluire quel flusso inopportuno ed incontrollato di parole, pensieri, emozioni. Non riusciva a riflettere, non riusciva a valutare se fosse opportuno o meno esprimersi, celare qualcosa, o semplicemente restare in silenzio. Non voleva mischiarsi agli altri, voleva restare in dispare, in quella zona oscura che ormai faceva parte di lei, eppure non riusciva a trattenersi, a controllarsi. Era così, poco razionale, decisamente emotiva e in quel momento si rendeva conto di essere emotivamente troppo vicina alle vicende che Cedric era stato costretto ad affrontare. Non erano sentimenti verso il giovane, ma semplicemente stati d’animo affini, legati a un passato che inevitabilmente li accomunava. Hope sapeva bene che prima o poi si sarebbe ritrovata al suo posto, era alquanto inevitabile e non avrebbe certo potuto affrontare tutto da sola. La mente corse a Rhaegar ovviamente, ancora una volta. Come si sarebbe comportato l’uomo se fosse stata lei a deluderlo? L’avrebbe allontanata? O forse comprendendola sarebbe rimasto al suo fianco, accompagnandola verso la strada della redenzione? No, il punto era ben diverso, non avrebbe mai potuto uccidere un uomo poiché probabilmente non sarebbe stata capace di perdonare se stessa per un gesto di tale portata. Scosse il capo turbata da quei pensieri e distolse lo sguardo da quello del giovane ritraendo la mano che sanciva un contatto troppo intimo. Si sentiva confusa, non riusciva neanche più a capire perché era li seduta. Eccolo, l’ennesimo errore di Rhaegar. Aveva riposto in lei troppa fiducia ma si sentiva terribilmente inadatta ad assolvere quel compito, ancora acerba, inesperta, faccia a faccia con un qualcosa di terribile, molto più grande di lei. O semplicemente si trovava nel limbo, quel punto di passaggio tra bene e male indecisa sulla strada da percorrere o verso la quale il normale corso degli eventi l’avrebbe spinta. Respirò a fondo e chiuse gli occhi per qualche istante. Si stava perdendo e doveva assolutamente ritrovarsi poiché non era da lei, non era da Hope. Sollevò nuovamente lo sguardo fino a ritrovare le iridi di lui. Il discorso aveva preso una piaga che non le piaceva. “..ho bisogno di qualcuno che mi stia vicino, che mi aiuti a ritrovare me stesso...e io voglio che sia tu questa persona...”. Poteva essere lei quella persona? Impossibile. Poteva aiutarlo, poteva indicargli la strada, ma stargli vicino poi, era ciò che voleva? -Cedric, devi imparare a fidarti e ad affidarti a te stesso. Io posso aiutarti ma limitatamente. Conosci la strada, hai sicuramente molta più esperienza rispetto a me. Non ti resta che ritrovare la strada che hai lasciato tempo fa e tornare a percorrerla.- Fece una breve pausa senza distogliere lo sguardo da quello di lui e unì le mani sul tavolo. -Sono sicura che Rhaegar non si rifiuterà di parlare nuovamente con te, ma tu dovrai fare qualche passo indietro. Non puoi negare di aver esagerato con lui e su questo non intendo ascoltare ragioni.- Mantenne il tono della voce costante per non far apparire le ultime parole simili a un rimprovero. Eppure lo pensava, Cedric aveva decisamente esagerato ma non avrebbe ripreso il discorso, era stata già abbastanza chiara. -Cos’hai intenzione di fare ora? Quale mossa hai in mente? Spero che nella tua lista di cose da fare ci sia anche un buon pranzo e una bella dormita. Stai ingiustamente maltrattando il tuo corpo e credo sia arrivato il momento di fare marcia indietro.- Abbozzò un sorriso benché i pensieri continuavano ad affliggerla. Avrebbe avuto modo e tempo per ritornarci ma non era quello il momento opportuno per farlo.


 
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view post Posted on 6/12/2014, 15:14
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nh6lFinalmente si era arrivati ad un punto cruciale, Hope era lì per invitare Cedric ad incontrare nuovamente Rhaegar per tentare di trovare oltre che un punto d'accordo anche una stima ed un rispetto reciproco. Ineffetti lui aveva esagerato nel modo di porsi nei confronti del suo vecchio capo, gli aveva persino puntato un bacchetta alla gola, non perchè voleva fargli qualcosa ma solo per dimostrargli come ci si poteva sentire quando eri ad un passo dalla morte, quando vedi la tua vita appesa ad un filo. La donna però aveva ragione, se voleva riavere il lavoro oltre a dover trovare un calma interiore e rimettersi in sesto fisicamente e moralmente, doveva riaffrontare nuovamente il suo boss.
Non era molto propenso a volerlo incontrare di nuovo, ma dentro di lui sapeva che quello era l'unico modo per poter riaver un nuovo lavoro. Anche la sua situazione economica non era molto lieta, dato che aveva sperperato molti soldi in alcool e altri divertimenti vari, dimenticandosi il fatto che non era padrone dell'intera Gringott. Mentre era preso li a pensare, non potè fare a meno di notare il gesto della donna che ritrasse la mano da quella di lui, l'imbarazzo si fece sentire..e per un attimo distolse lo sguardo dalla donna. Ma cosa gli era saltato in mente? Cosi facendo stava "bruciando" tutte le donne che incontrava..ma con Hope la storia era diversa...sentiva una buonissima sensazione..un qualcosa che provava da tempo. Cercò di distogliere il pensiero perchè quello non era il momento adatto per pensare alla donna, ma non poteva fare a meno di notare che era bellissima e che la sua dolcezza e il suo modo di porsi avevano scatenato dentro di lui reazioni positive..in quel momento la vedeva quasi come un appiglio, un qualcosa su cui poggiare...ma forse in futuro sarebbe potuta diventare qualcosa in più di un semplice appiglio...e questo lui lo iniziava a sentire dentro di se, ma cercava di non dargli peso..pensando fossero solo futili pensieri del momento...

Hai ragione Hope, e va bene...non mi dire che sarò costretto a dover tornare in ufficio? dovrò parlare nuovamente a Rhaegar??

Sembrava molto scocciato di dover di nuovo organizzare un incontro con il suo capo, non si poteva semplicemente mettere una pietra sopra e andare avanti??..preferiva stare con Hope, con lei si sentiva a suo agio e stava molto più tranquillo ma la donna sembrava essere un pò intimorita dal fatto di dovergli stare vicino..forse anche lei come lui aveva potuto udire dentro di se qualche sensazione o qualche piccolo pensiero e cercava in tutti i modi di cancellarlo dalla mente. Il suo ciondolo appeso al collo prese ad illuminarsi di bianco, segno che evidentmente la donna gli trasmetteva delle belle emozioni, anche al precedente tocco delle mani il bagliore era venuto fuori, ma per poco..la donna rimosse troppo presto la mano...

Bè si questa sera conto di riposare presto..e magari di mangiare qualcosa...anche se non ho molta voglia nè di mangiare e ne di dormire...

Chinò il capo, verso il tavolo per un istante...avrebbe voluto stare invece in qualche vecchio pub ad ubriacarsi fino a tarda notte ma forse non era quello il modo di affrontare la vita..quello stile di vita lo stava distruggendo in tutti i sensi, sia fisicamente che mentalmente...doveva decisamente cambiare rotta...

Pensavo Hope...ti va di cenare insieme qualche volta? Offro io..

Eccolo lì! Un altra delle sue brillanti idee, di sicuro la donna non avrebbe accettato era la compagna di Rhaegar il suo capo e non poteva forse lasciarsi andare ad una cena romantica con lui..anche se il tono e il modo con il quale proferì quelle parole non fece trasparire che aveva secondi fini..in ogni caso ci sperava comunque..

 
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~Hope™
view post Posted on 8/12/2014, 12:33





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Seduta al suo posto, con le iridi riflesse in quelle di lui, rimase in attesa della risposta. In realtà era quello il motivo che l’aveva spinta a muoversi, ad invitare il giovane quella sera. Un ordine al quale aveva obbedito senza avere la possibilità di controbattere. Voleva comunque capire cosa avrebbe fatto Cedric, cosa aveva deciso dopo il colloquio avuto tempo prima con Rhaegar. I pensieri tornarono quieti, ordinati, razionali. Ma del resto Hope era così, tempesta e quiete subito dopo in attesa della successiva perturbazione. Ad un tratto un luccichio inaspettato attrasse la sua attenzione ed abbassando lo sguardo notò un piccolo ciondolo legato a una catenina sottile che circondava leggera il collo del ragazzo. La pietra si era stranamente illuminata, ma il bagliore era durato un attimo, molto simile alla scia lasciata da una stella cadente. Inarcò il sopracciglio perplessa, curiosa di comprendere quale fosse il meccanismo d’azione di quello strano oggetto sicuramente incantato. Eppure in quel momento non le importava, nulla le importava realmente. Aveva semplicemente voglia di tornarsene al castello e crogiolarsi nel calore emanato dal fuoco ardente e scoppiettante. Scrutò ancora una volta il giovane che in quel momento apparve come turbato o forse imbarazzato. Possibile che il suo gesto l’avesse turbato a quel punto? O magari erano semplicemente state le sue parole troppo dirette e ben poco delicate. Studiò con attenzione la fisionomia di lui, incoraggiata dal repentino cambio di rotta del suo sguardo. Era giovane, probabilmente li dividevano una manciata di anni appena. I muscoli contratti contribuivano a rendere dura l’espressione, insieme alle piccole rughe che si intravedevano in prossimità delle arcate sopraccigliari. La bellezza dei lineamenti era deturpata però da profonde occhiaie. Distolse lo sguardo approfittando di un ciuffo di capelli che aveva deciso di ribellarsi e ricadere delicatamente sul volto. Ci si poteva ridurre in quello stato volontariamente? Eppure Hope sentiva di non potersi accumunare del tutto a quel giovane. Chi era lei poter giudicare le sue azioni, i suoi gesti per quanto insensati? “ ..dovrò parlare nuovamente a Rhaegar??..” Le parole di lui la distolsero nuovamente da quelle constatazioni. -Beh, sarebbe un buon inizio non trovi? Magari potrei partecipare anch’io a questo incontro. Vedo che in mia presenza riesci ad essere leggermente più disposto al dialogo e alla comprensione.- Non era una cattiva idea. Era ormai chiaro che Cedric non avesse intenzione alcuna di schierarsi con la fazione opposta. Semplicemente aveva bisogno di ritrovare se stesso e mettere una pietra su quel che era avvenuto in passato. Magari sarebbe servito tempo, Hope non poteva saperlo, ma era sicura che sarebbe tornato quello di un tempo, il giovane auror di cui aveva sentito parlare. Si portò leggermente indietro con la schiena e distese la braccia lungo il busto, lasciando penzolare le mani. Si sentiva stanca, probabilmente a seguito dell’ansia che aveva anticipato quello strano incontro. Il tuo compito era terminato, non aveva più alcun motivo per restare. “Pensavo Hope...ti va di cenare insieme qualche volta? Offro io..” Era li pronta ad appoggiare le mani sul tavolo e sollevarsi quando nuovamente rimase sorpresa dalle parole di lui. Cenare? Con Cedric? Non vi era nulla di male probabilmente. O forse si. Ripensò a quel lieve imbarazzo che aveva letto nei gesti del giovane e distolse lo sguardo da lui. Probabilmente accettando quell’invito si sarebbe messa in una posizione inopportuna. C’era qualcosa di più, qualcosa che lui non le aveva detto e lei non era affatto intenzionata a ricambiare o anche solo alimentare. Sorrise ed appoggiò il gomito allo schienale della sedia portandosi di lato. -Devi mangiare con o senza di me Cedric, non sei un ragazzino e non devo essere certo io a dirtelo. Sai che sono molto impegnata e comunque non mi sembra il caso. Magari qualche volta, quando avrai riavuto il tuo lavoro, potresti passare dal mio ufficio per assaporare un buon bicchiere di whisky. Quello non potrei proprio rifiutarlo.- Fece forza sulle braccia e si sollevò, rimettendosi in piedi. Era giunto il momento di andare. -Mi raccomando, cerca di seguire i miei consigli, anche se probabilmente ti sembrerà strano seguire i consigli di una persona che ha sicuramente meno esperienza di te. E comunque sai dove trovarmi, se dovessi aver bisogno, di qualsiasi cosa..- Fissò gli occhi nei suoi per essere sicura dell’efficacia del suo messaggio. - ..non esitare. Io ora devo tornare al castello, è tardi-


 
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view post Posted on 8/12/2014, 13:13
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nh6lOsservava costantemente la donna sia nelle sue parole che nei suoi gesti. Appariva molto stanca, in effetti si era fatta una certa ora e anche lui aveva bisogno di riposare e gli sbadigli erano un chiaro segnale di stanchezza, in quel caso sia fisica che mentale. Ad ogni modo la donna ormai era giunta al capolinea, era stata di sicuro inviata da Rhaegar per indagare su di lui,per monitorarlo, questo era il suo pensiero in quel momento..aveva rispettato dei semplici ordini impartiti ovviamente dal suo capo.. Inutili furono le parole dell'auror, per cercare di non dover incontrare nuovamente il suo capo, e invece quello che lo aspettava all'orizzonte era un nuovo incontro a tre, questa volta però con propositi diversi e con modi di fare e parole molto più tranquille rispetto al precedente colloquio. Non era facile per lui, ma ormai il peggio era passato..aveva raccontato tutto a Rhaegar e quello che doveva fare in quel momento era solo convincerlo che lui era ancora capace di poter svolgere il suo lavoro al massimo delle sue capacità. Non gli sembrava un impresa impossibile, considerando anche il fatto che anche Hope sarebbe stata presente, quella donna riusciva a tenere a bada in quel momento i suoi istinti..come?...guardandola semplicemente negli occhi. Ci si perdeva completamente, osservò nei minimi dettagli ogni lineamento del suo viso, i suoi capelli, il suo corpo...era di certo una donna bellissima che avrebbe di sicuro destato l'attenzione di tutti, infatti in quel pub alcuni maghi poco raccomandabili la guardavano insistentemente ma riusciva a distogliere gli sguardi facendogli delle occhiataccie altrettanto poco raccomandabili. D'altronde con quell'espressione che si ritrovava in quel momento, avrebbe destato paura in tutti, questo era poco ma sicuro. Si dilettò nel rispondere alla donna, doveva darle una risposta concreta cosi che permettesse a quest'ultima di andar via era visibilmente stanca e provata..e questo incontro di sicuro l'aveva un pò scossa..

Bene si...avrò un nuovo colloquio con Rhaegar, ma questa volta non verrò a perdere tempo..rivoglio il mio lavoro e farò di tutto per riprendermelo. Sono più che capace di svolgere i miei compiti al massimo delle mie capacità, solo che in questo momento sono solo un pò scosso dagli eventi nefasti di qualche mese fa...


Sorrise alla donna, o almeno tentò di abbozzare ad un sorriso..le successive parole della donna però non erano proprio simpatiche..aveva rifiutato il suo gentile invito, non si sa per quale motivo, forse voleva conoscere meglio l'ex auror, o forse non voleva cenare con lui perchè non era di suo gradimento o nei suoi standard...sospirò profondamente come per dire "e anche questa è andata male", scosse il capo e si limitò ad osservarla nuovamente...sconsolato, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine..

Ma guarda che non pretendo che sia tu a darmi da mangiare..o meglio non ho bisogno di qualcuno che m'imbocchi il cibo..era solo un invito. Ad ogni modo mi vedo costretto ad accettare il tuo...credo proprio che ci rivedremo molto presto..oh si..e non sarà una visita casuale ma un qualcosa di meglio...

Sorrise beffardo alla donna, in effetti proprio qualche giorno prima l'ex auror aveva fatto richiesta ad Hogwarts per tornare ad insegnare. Aveva pensato che forse rapportarsi direttamente con gli altri, e riuscire in un qualcosa gli avrebbe fatto bene per ritrovare se stesso...aveva tanto da offrire in quel momento, aveva accumulato un bel pò d'esperienza che volentieri avrebbe messo a disposizione degli altri. Ma questo non poteva dirlo alla donna, anche perchè non era sicuro che sarebbe stato assunto, ma in tal caso, avrebbe voluto sicuramente fare una sorpresa ad Hope, magari presentandosi li in veste di professore..chissà come avrebbe reagito..era quello in quel momento l'interrogativo di Cedric. Ma la situazione che si stava profilando lo distrasse da quei pensieri, si era fatta una certa ora ed entrambe avevano bisogno di riposare...

Bene Hope direi che tutto, aspetto tue notizie per l'incontro con Rhaegar. Mi ha fatto molto piacere parlare con te, è stato davvero illuminante. Spero che un giorno i nostri discorsi si basino su tutt'altro...

Si alzò dalla sedia e rimise il suo cappuccio in testa...si avvicinò alla donna e le diede un bacio sulla guancia..sussurandogli..

A presto allora...

Le sorrise e si avviò verso la porta pronto per uscire dal pub e tornare a casa per un buon riposo...



Edited by † Cedric Eric Black † - 8/12/2014, 16:02
 
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