| Per un lungo istante, non successe niente. La flebile voce di Lucilla, sebbene animata da un pensiero molto maturo per la sua giovane età, si spense, portata via da un leggero vento notturno. Tutto sembrò tacere, finché le labbra di Louise non si arricciarono in un'espressione indecifrabile: disgusto? O forse era semplicemente la Sete, che le stringeva il petto? Del resto, era lì, la vena pulsante in quel morbido collo di bambina: la vedeva, sotto il suo sguardo attento, portare il sangue al cervello, quel sangue caldo, con quel pizzico di adrenalina che la faceva impazzire. Louise sembrò lottare per qualche istante contro se stessa, intuibile a malapena dalla ragazzina attraverso il leggero corrugamento delle sopracciglia bionde della donna. Poi, infine, un sibilo. La lingua rossa di Louise schioccò e con un rapido balzo, la vampira fu sopra la fanciulla, stretta a lei in un abbraccio. Le mani corsero al colletto della felpa, scostandolo con incredibile delicatezza.Lucilla sembrava una bambola troppo cresciuta tra le braccia di una bambina altrettanto grande. Era difficile, per la Serpeverde, comprendere cosa stesse accadendo: certo era stato chiaro quel bagliore bianco che aveva notato poco prima che Louise si fosse chinata su di lei, come un fulgido lampo nel cuore della notte: quelli che sporgevano vividi contro le labbra rosse della donna, erano denti. I canini ora penetravano nel collo di Lucilla, morsero la sua carne, perforandola come fosse burro. La strana sensazione del sangue che correva via dalle proprie vene ed arterie, come giunto in un unico punto, togliendole la forza di persino di respirare, era straziante. Non c'era dolore, quello no, al di là della puntura al collo: solo... incomprensione? Cosa si prova quando si sente la propria vita risucchiata via? E poi... lo sentì. Un rombo potente, come un maremoto sconvolgente. Cosa poteva mai essere? Tutt'intorno a Lucilla, le cose sfumavano, nel suo campo visivo, solo la chioma bionda della donna, nel naso il suo vago profumo di magnolia. La strada era deserta, questo era poco ma sicuro, ma quel rombo... quel rombo copriva tutti i rumori. Lucilla chiuse gli occhi, sempre più pesanti, più difficili da tenere aperti: il tempo sembrò dilatarsi di mesi, anni, finché Lucilla non capì che quello altro non era che il rombo del suo sangue. Tuttavia, finì ben presto. Lucilla avvertì il distacco chiaramente e quando le sue pesanti palpebre si aprirono, Louise era in piedi, il freddo sguardo posato su di lei. Non v'era nulla che facesse capire a terzi cosa fosse successo. Di diverso, nella donna, poteva esserci solo un tenue rossore sulle gote prima mortalmente pallide. « Quel segno non guarirà. » Disse, atona, accennando con il capo al collo della fanciulla. Se ella avesse posato le dita in quel punto, avrebbe sentito sotto i polpastrelli due minuscoli buchini, la leggerissima protuberanza del sangue già rappreso. « Guai a te, se lo mostrerai a qualcuno. Io lo saprò. Vieni a cercare, quando sarai... pronta e coerente con te stessa. » Vita e Morte, prima voleva morire, poi voleva vivere: l'ago della bilancia di Lucilla, era come impazzito: inaccettabile per Louise! Eppure, nonostante la ritenesse una sciocca ragazzina, come tante altre, intenta a crogiolarsi nelle proprie piccole tragedie personali —stupidi mortali!—... « Sappi che quest'ultima è stata l'unica cosa sensata che hai detto. » Un lieve, sardonico cenno delle labbra: un sorriso? Senza aggiunger altro, Louise scavalcò la piccola a terra, allontanandosi. « Addio. Per ora. » Poi, sparì, in un soffio.
Lucilla, era stanca, disorientata, confusa, senza alcun dubbio. La tranquilla passeggiata si era rivelata un pericoloso incontro che le era quasi costato la vita. Nonostante ciò la misteriosa donna aveva lasciato un indizio sullo stesso corpo della Serpeverde e un altro ancora, forse più grande: una forte consapevolezza in Lucilla. La sconosciuta era inequivocabilmente una vampira, ma stava alla fanciulla, ora, riflettere su cosa fare, crescere se necessario, e mantenere quella sorta di tacita promessa che la donna le aveva lasciato sul collo. Bene, siamo arrivati al termine: effettua pure un post di chiusura. Non sei una vampira, questo è chiaro. Ti rimane una cicatrice innocua sul collo, quasi invisibile. Ti senti debole, ma ti basterà mangiare qualcosa e dormire, senza bisogno che tu ti rechi al San Mungo o in Infermeria, Louise l'ha fatto apposta. Leggendo tutti i tuoi post in questa role e nelle altre sparse per il forum, ho trovato che il tuo pg non sia ancora pronto e maturo abbastanza per divenire un vampiro. Ciò non vuol dire che non lo sarà mai. Ricontattami quando pensi che Lucilla sia cresciuta abbastanza.
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