Torno presto nonna!, Quest privata

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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 23/11/2014, 18:43




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-Va bene, nonna, non ti preoccupare non mi allontano molto , è solo una passeggiata e poi ci sono le luci per strada, questo quartiere lo conosco benissimo, mi serve una pausa, se non trucido Lumia, torno fra mezz'ora e ti prometto che non faccio cavolate- dopo le varie scuse per convincere sua nonna a lasciarla uscire Lucilla tirò un sospiro di sollievo perché finalmente poteva prendere una pausa da sua sorella e da suo padre, che faceva finta di nulla mentre Lumia la infastidiva, una rottura.
La piccola indossò la sua amatissima felpa con le orecchie, si mise il girocollo di lana e uscì tranquillizzando di nuovo sua nonna sul fatto che sarebbe tornata tra un po', mentre suo padre non la badav minimamente, tanto da non sapere nemmeno che fosse uscita.


Fuori faceva molto freddo, anche per il fatto che erano le 10.00 di sera, e la luna piena era appena coperta dalle nuvole, quindi oltre ai lampioni anche la luna illuminava le strade.
Lucilla si strinse nelle spalle per il freddo, si alzò il cappuccio lasciando vedere solo delle ciocche di capelli e mettendosi il girocollo sopra in modo da non avere più freddo alle orecchie.

*Questa sera Lumia ha davvero esagerato e papà non le ha detto nulla... prendermi i libri e scriverci sopra, per me erano davvero importanti* non riusciva nemmeno a piangere data la tanta rabbia * forse se ci fosse stata anche mamma, non litigheremmo perché potremmo ognuna parlare con un genitore, e invece c'è solo papà, e lui preferisce Lumia, perché lei è più amichevole, più ruffiana, più smorfiosa e solare, come dice lui, fortuna che c'è nonna che mi capisce sempre, ha capito che non ce la facevo più e mi ha lasciata andare, se no...* camminava senza meta,ma ormai era arrivata i un viattolo che non aveva mai visto prima, fortuna che c'erano dei lampioni che illuminavano
-Ma dove sono?- si chiese.
 
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view post Posted on 24/11/2014, 15:53
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Nonostante i tacchi da dodici centimetri che la donna indossava, camminando sulla stradina deserta di quel quartiere di Londra, ella non produceva alcun rumore, quasi avesse delle pantofole ai piedi.
Con passo lento, le mani infilate nelle tasche dell'elegante giacchetto in pelle nera, si muoveva silenziosa, osservando, dinnanzi a sé, pigramente la luna piena che giocava a nascondino con delle nubi. I lampioni illuminavano la via residenziale alla bell'e meglio, lasciando dei punti al buio laddove le lampadine si erano andate fulimando. Tuttavia, Louise non ne aveva bisogno. I suoi occhi, allenati a ben più oscure tenebre, osservavano senza problemi qualunque cosa fosse celata alla luce, mentre le orecchie captavano ogni singolo movimento, ogni respiro di qualunque passante incrociasse. Uno di quei disgraziati passanti giaceva a chilometri di distanza: una Babbana di mezza età, dai folti riccioli biondi e una buffa cuffietta rosa shocking sulla testa. Louise si era avvicinata a lei con sguardo spaesato, una finta cartina stretta al petto. Le aveva detto che era una turista americana alla ricerca del proprio B&B e le aveva chiesto dove fosse Peckham Road, mostrandole la carta mentre la donna si piegava ad osservarla; gli spessi occhiali che indossava, la facevano rassomigliare ad un'enorme mosca. Ma a Louise poco importava; quelle vene pulsanti sul collo, che spuntava dal cardigan color cipria, l'odore nel sangue nelle narici, trascendevano qualsiasi aspetto fisico, nonostante a lei piacesse giocare con le sue prede. Con incredibile rapidità, si era aggrappata al collo scoperto della donna, affondando i canini nella carne improfumata, finché la sua vita non si era spenta in un battito di ciglia, nel silenzio della strada deserta. Un pasto veloce che le aveva lasciato un senso di inappagatezza, ma come aperitivo, si era detta, poteva andare.
Louise sbuffò, infastidita, quando un ubriaco gli passò al fianco, lanciandole uno sguardo di apprezzamento decisamente disgustoso, facendolo così scartare come eventuale cena. L'Istinto le disse di ignorarlo, di proseguire oltre nonostante l'ora tarda. Ben presto, fu nuovamente sola; non la preoccupava la mancanza di persone su quella viottola, anzi. Era più eccitante andare a caccia quando le prede erano tutte rintanate nei loro piccoli rifugi. Bastava così poco, del resto, a far cacciar loro il muso in strada, prenderli con rapidità e trascinarli in un angolo buio.
Fu la voce di una ragazzina a farle arrestare il passo, pochi minuti dopo. Lentamente, la vampira si voltò, osservando in una traversa pochi metri più avanti, l'ombra di colei che aveva appena parlato. Louise sorrise, muovendosi silenziosa e nascondendosi dietro l'angolo; dalla manica, estrasse con incredibile rapidità la bacchetta, puntando ai lampioni, mentre, tacitamente, evocava la formula.
La luce si spense improvvisamente nel vicolo, lasciando la ragazzina completamente al buio e, all'apparenza, sola.
Era Babbana? Era una Maga? Poco importava, lo avrebbe scoperto a suo tempo; in ogni caso, sarebbe finita nella sua trappola come un piccolo, inutile topo.
Oh, che meravigliosa, deliziosa serata!
Si preannunciava un gioco divertente.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 25/11/2014, 16:50




Si guardò intorno tentando di capire dove si trovasse e cercando qualche punto di riferimento, il vicolo doveva avere una forma a U piuttosto allargata, perché non riusciva a veder la fine e l'inizio, non si era nemmeno resa conto di aver camminato così tanto, era nei guai ora, ma non ancora del tutto perché subito dopo la luce si spense tutta d'un colpo come se fosse un blackout e un incantesimo, chissà...
-Caeruleus Tintinnabulum Flammo!- disse prendendo la bacchetta, pronunciando l'incantesimo,e subito di accesero delle piccole fiammelle blu che illuminarono almeno un po' intorno a lei, e ne approfittò anche per riscaldarsi le mani , ormai ridotte a dei ghiaccioli.
*Bene Lucilla ragiona, devi capire dove ti trovi, in quale parte di Londra di sicuro, se andavi così lentamente di sicuro non puoi essere così lontana da casa, massimo dieci 2.05,[color=royalblue]* bene, solo cinque minuti, sarò di sicuro a solamente 500 metri da casa, devo solo capire in che direzione sono andata, la zona dove vive nonna e piena di viattoli, non ce la farò mai, dovrò aspettare fino a mattina*
-In che guaio, mi sono cacciata... tutta colpa di Lumia, se non mi avesse fatta arrabbiare, ma me la pagherà, lo giuro, questa volta è morta...- si accorse di parlare da sola.

Edited by Lucilla Degona Lancaster - 26/11/2014, 19:43
 
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view post Posted on 26/11/2014, 15:49
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La voce della ragazzina si udì nuovamente, nel silenzio della notte. Una formula, che Louise riconobbe come una di quelle basilari per creare un po' di luce intorno a sé. Ma di quelle fiamme azzurrine che il Caeruleus Tintinnabulum Flammo prometteva, non ce n'era neanche una. Louise sorrise: aveva pensato che ella fosse una Babbana, ma a quanto pareva, c'era del sangue magico nelle sue vene. Che poi si potesse trattare di una sciocca o una Maganò, poco importava.
*In quanto cadavere, non interessa a nessuno.*
Dal tono della fanciulla, Louise percepiva la paura del buio e la disperazione di aver smarrito la strada di casa, ma non riuscì a provare neanche una stilla di pena per lei e per quello che le sarebbe accaduto. La compassione si era prosciugata tanto, tanto tempo fa, quando il suo corpo era morto. I sentimenti, semplicemente, si erano annichiliti: quando mai un cacciatore prova empatia per le proprie prede? Non ce n'era bisogno. Louise mosse un passo, ben udibile, piazzandosi all'inizio del vicolo, le mani ancora in tasca, la bacchetta sparita.
« Attenta a desiderare la morte delle persone, ragazzina. Crescerai male. » Disse, con semplicità, appoggiandosi al muro.
La luce dei lampioni principali, alle proprie spalle, illuminava soltanto vagamente la sua sagoma, mentre i lineamenti del viso e qualsiasi altro dettaglio, rimanevano in ombra, impossibili da scorgere. Al contrario,la ragazzina era ora visibile agli occhi notturni di Louise, che la osservava, mascherando un cipiglio divertito. Avrà avuto undici o dodici anni, stimò la donna, il che la rendeva la preda perfetta: la carne ancora tenera, il sangue che ribolliva nelle piccole vene. Se poi era arrabbiata, ben veniva: dava quel sapore pizzicante in più che Louise adorava sentire sulla lingua.

« Di' un po'. » La apostrofò. « Ti sei persa? »


OT: Lucilla, non fare Metagame.
Innanzitutto spetta a me decidere l'esito dei tuoi incantesimi. Nel tuo caso, hai sbagliato tutta l'esecuzione e non ha funzionato.
Se vuoi eseguire un incantesimo, segui i movimenti descritti QUI (cerca con ctrl+f l'incanto che vuoi castare).
Nel caso del Caeruleus Tintinnabulum Flammo, l'esecuzione da far compiere alla tua pg è questa:
CITAZIONE
Per eseguirlo correttamente è necessario tenere la bacchetta con la punta verso l’alto e rotearla, una volta, in senso orario. Per quanto riguarda la formula, essa va pronunciata “Ceeruleus Tintinnabulum Flammo”, in quanto la “a” di Caeruleus si legge “e”. Inoltre, la prima parola va pronunciata a bacchetta ancora ferma, la seconda mentre si sta effettuando il movimento, mentre la terza, alla fine di esso.

Qualsiasi incanto vuoi castare, ricordati, devi sempre seguire l'esecuzione spiegata nel topic linkato.

Punto numero due: non puoi avere idea che sia stato un incantesimo ad aver spento le luci. Apparentemente eri da sola e non hai sentito voci, senza contare che sei anche tra Babbani. Poteva essere benissimo un blackout, invece che un incanto, vista la situazione in cui il tuo pg si trovava.

Stai attenta. Segui quello che io descrivo: certo, puoi descrivere le sensazioni della tua pg, ma ricorda: per le ipotesi, aspetta degli indizi descritti come tale. Solo perché li leggi nella narrazione, non vuol dire che la tua pg lo sappia. È questo il confine sottile con conoscenza del pg e la tua; questo confine si chiama proprio Metagame.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 26/11/2014, 18:12




Lucilla sentì il rumore di un passo quindi si girò di scatto facendo un sobbalzo, che provocò la caduta del cappuccio, lasciando all'aria i capelli scuri.
Grazie alla luce della luna riuscì a capire solamente che si trattava di una donna, data la figura sottile e slanciata.

« Attenta a desiderare la morte delle persone, ragazzina. Crescerai male. » disse la donna sconosciuta.
-Ha ragione ma lei non può sapere il motivo di questo mio desiderio, potrebbe valerne la pena, magari la persona di cui desidero la morte se lo merita, magari ha fatto qualcosa per cui potrebbe anche morire, lei non sa...- disse in risposta, la rabbia era tanta ma ripensando alla sfacciataggine con cui l'aveva appena detto, si calmò pronta a chiedere scusa alla sconosciuta.
-Scusi, è che devo calmarmi, è successo qualcosa che mi ha fatta arrabbiare molto ma non avevo diritto di rispondere così sfacciatamente, comunque lei sa che zona di Londra è questa? Mi sono persa...- disse imbarazzata e rimise la bacchetta nella tasca dei pantaloni, perché la luce sarebbe potuta tornare da un momento all'altro e le probabilità che ci fosse un mago in quella zona della Londra babbana, soprattutto a quell'ora di notte, erano 1 su 1000.
Rinunciò all'incantesimo che precedentemente non aveva avuto effetto, perché prima doveva accertarsi con chi aveva a che fare.


O.T:// Scusa per il metagame, cercherò di stare più attenta, il fatto è che la linea che divide metagame e non , è sottilissima... Perdonami :bow:

Edited by Lucilla Degona Lancaster - 26/11/2014, 19:43
 
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view post Posted on 27/11/2014, 16:08
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« Posso solo immaginare che importanti motivi abbia una ragazzina per desiderare la morte altrui. » Commentò, atona. Se fosse stata sarcastica o meno, non era dato saperlo. Eppure, anche se Lucilla non poteva vedere, sulle labbra rosse di Louise era stampato un ghigno ironico. La donna mosse un paio di passi, avvicinandosi ancora alla ragazzina, pur mantenendo un piccolo distacco.
Stava giocando: non bisognava avvicinarsi troppo, altrimenti la preda sarebbe fuggita lontano. E lei avrebbe fatto più fatica a riacchiapparla. Decisamente, non aveva voglia di correre, quella sera.

« Effettivamente, si può morire per aver fatto qualcosa... o anche per non aver fatto niente. » *Come te*
Louise si arrestò proprio dinnanzi la giovane. La luce, ancora mancante, non donava chissà che aiuto per poter permettere alla fanciulla di osservare la sua interlocutrice, ma i lampioni alle spalle della donna ne mettevano in risalto i biondi capelli. Lucilla parlò nuovamente e, forse intimorita dal suo stesso tono, si fece più tranquilla, meno piccata dalle parole della vampira e sinceramente preoccupata per la sua posizione.
Se Louise fosse stata la stessa di tanti secoli prima, l'avrebbe trovata persino tenera.

« Una brutta zona. » Rispose alla domanda di lei, stringendosi nelle spalle. Louise si voltò per un istante, osservando il lampione spento al proprio fianco. In alto, la luna piena si intravedeva a malapena, tra i tetti delle case del vicolo. In quella posizione, Lucilla poté intravedere qualcosa, del volto di Louise: i tratti giovani ed aggraziati, la pelle chiara, dalle gote rosee e le labbra rosse che risaltavano. L'aspetto era quella di una giovane donna sui venticinque, trent'anni massimo.
« Sarà meglio che torni indietro. » Disse, tornando a guardare la ragazzina e indietreggiando di un passo. Tutto calcolato.


OT: Va bene, sono qui per guidarti apposta.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 27/11/2014, 20:57




-No lei non può saperlo e di certo non starò qui a raccontarglielo, dato che mi sono persa- disse seccata ma senza farlo sentire nella voce, in fondo, va bene discreti, ma il confine tra discrezione e maleducazione è sottilissimo.
-Forse... tutti muoiono prima o poi però, anche se nella vita non si ha fatto nulla di male quindi piuttosto godersela e desiderare la morte altrui ottenendo lo stesso risultato- la sua voce risuonava fredda e senza sentimento e solo dopo un po' si rese conto di ciò che aveva appena detto, ma lo pensava realmente anche se era una cosa brutta da dire.
La luna giocava fra le nubi e produceva pochissima luce mentre ciò che aiutò Lucilla a vedere la sua interlocutrice furono le flebili luci alle sue spalle, riuscì a vedere i capelli biondi, i tratti giovanili e aggraziati, le guance rosee e le labbra color rosso sangue, una donna meravigliosa quasi irreale.
Intanto la donna si era avvicinata e poi allontanata dicendole che sarebbe stato meglio andarsene.
Lucilla girò i tacchi e fece per andarsene guardando comunque con la coda dell'occhio la donna.
 
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view post Posted on 28/11/2014, 16:52
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Louise si concesse uno sbuffo divertito alle parole nuovamente stizzite della piccoletta. Quanto ardore e quanta malignità in un corpicino così piccolo, si ritrovò a pensare, chinando il capo di lato e guardandola come se fosse una buffa Creatura di uno zoo. Soltanto l'inesperienza e la giovinezza potevano giustificare l'immaturità delle parole che la giovane aveva espresso, segno inconfondibile di un rancore che, probabilmente, la infiammava già da un po'. Lucilla si voltò per andarsene, ma non fece neanche in tempo a battere le palpebre che Louise non era più alle sue spalle, dove l'aveva lasciata quando si era girata.
Ora, la donna era di fronte a lei, mossasi con l'incredibile velocità che il suo potere le concedeva; oh, certo, per Louise quei passi erano stati incredibilmente lenti, come sempre, ma agli occhi umani, il tempo scorreva assai più veloce che per un vampiro.

« Che cosa ne sai tu, della morte, ragazzina. » Disse, gelida, avvicinandosi con estrema lentezza a Lucilla. Ora che i lampioni della strada più avanti la illuminavano a pieno, la Serpeverde poteva vedere la donna in tutta la sua interezza. La pelle era di un candore più accentuato, di quanto avesse notato in precedenza; era bella, sì, ma la sua bellezza sembrava marmorea, come quella di una statua, a tratti... inquietante. Un piccolo bagliore rosso attraversò per un istante le iridi della donna, mentre un sinistro sorriso si dipingeva sulle sue labbra rosse.
« Cosa ne sai, tu, del dolore della morte. Del corpo che sfiorisce, del cuore che, lentamente, comincia a smettere di battere, i polmoni che avvizziscono e il respiro che ti stringe la gola in una morsa, esalando l'ultima stilla d'aria che riesci a sorbire? Che ne sai del dolore di perdere dei cari, dell'incredibile angoscia nel vederli a marcire nella terra, che ne sai di rimanere sola quando hai desiderato la morte altrui? » A poco a poco, la distanza venne colmata. Lo sguardo di Louise era così magnetico che fuggire era assai difficile.
« Cosa ne sai tu, della morte, stupida bambina. » Il suo tono si fece più tagliente e prima ancora che Lucilla se ne accorgesse, Louise aveva afferrato il suo collo, stringendo le dita nella carne. Il suo volto era vicino, spaventosamente vicino e ormai era certo che erano le sue iridi ad essere scarlatte, non era stato un gioco della luce.
« Ma visto che sei così interessata, che tu stessa hai detto che tutti muoiono, ti aiuterò a scoprire cos'è la Morte, prima del tempo. » Disse, ironica, stringendo ancor di più la gola della fanciulla, mozzandole il respiro.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 28/11/2014, 17:17




Fece un passo ma la donna era già davanti a lei e non più alle sue spalle, cosa impossibile per un umano, ciò significava che quella era una creatura e solo una creatura poteva muoversi così velocemente.
Lucilla riuscì a vedere la donna ora che era illuminata a pieno dai lampioni dalla parte opposta del vicolo, riuscì a vedere solo una donna senza sentimenti e col viso inespressivo,con una bellezza raggelante, inumana.

-Cosa ne sai, tu, del dolore della morte. Del corpo che sfiorisce, del cuore che, lentamente, comincia a smettere di battere, i polmoni che avvizziscono e il respiro che ti stringe la gola in una morsa, esalando l'ultima stilla d'aria che riesci a sorbire? Che ne sai del dolore di perdere dei cari, dell'incredibile angoscia nel vederli a marcire nella terra, che ne sai di rimanere sola quando hai desiderato la morte altrui?- la donna pian piano le si era avvicinata fino ad arrivare a poche decine di centimetri da lei.
-Io non so nulla della morte e le poche cose che so, evitano che provi paura di essa, non ho mai avuto paura della Morte e mai ce l'avrò, può uccidermi se vuole e so che lo farà- disse quando la donna l'afferrò per il collo e Lucilla vide tutta la rabbia nelle iridi rosse.
Non aveva paura, era ora di farla finita, non sapeva perché pensasse quelle cose ma se qualcuno aveva deciso che era il momento, andava bene così.
Aumentò la stretta sul suo collo e l'aria le cominciò a mancare, si dimenò per pochi secondi ma poi smise quando la vista le si annebbiò.
Questa volta era la fine.
 
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view post Posted on 3/12/2014, 17:28
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Era davvero la fine, per Lucilla Lancaster? Probabilmente sì, forse no. Il Fato non poteva dirlo con certezza e per la prima volta la scelta sarebbe potuta essere dell'umano. ... o almeno così sarebbe potuto sembrare.
Louise non strinse, né allentò la presa sul piccolo collo della giovane, limitandosi ad osservarla con aria cinica, il sorriso che si spegneva a quelle parole così...
*Patetiche.*
Era così che, talvolta, si presentavano le sue vittime, deludendola. Nonostante fosse ormai un'esperta cacciatrice, Louise ancora incappava in quegli uomini, donne e ragazzini, così spenti dalla vita da non desiderare nient'altro che la morte, pregandola pateticamente. Quel sentimento arrendevole, sembrava spegnere ogni fuoco nel loro corpo e, così come aveva appena fatto Lucilla, smettevano di lottare ancor prima di iniziare veramente a farlo. La donna sentì una piccola stilla di fastidio —non rabbia, quella mai per un misero mortale— in sé: il sapore che prendeva il sangue in quel tipo di persone la disgustava. Sembrava sciapo, privo di quella nota "accesa" tipica dell'adrenalina in corpo e della voglia di vivere che faceva scalpitare la vittima, rimescolando il sangue.
« Hai fatto progressi. » Commentò, la donna, alzando eloquentemente un sopracciglio. « Sei passata dal desiderare la morte altrui, al desiderare la tua. » Le sue unghie penetrarono di qualche millimetro nella carne della ragazzina. Se all'apparenza Louise sembrava una donna esile e fragile, la sua forza di vampiro era notevole al punto da farle riuscire ad alzare la giovane tenendola per il collo, con un solo braccio. Dal basso verso l'alto, la vampira si concesse un altro sguardo privo di emozioni, per poi rilasciare la presa.
Lucilla cadde a terra con un sonoro tonfo, battendo forte l'osso sacro. L'aria ricominciava a fluire in lei, facendola tossire. Tutto ciò, non impietosì di certo la donna che, quasi annoiata, le diede un calcio in pieno petto,spingendola e costringendola a terra con lo stivale ben piantato sul suo corpo, supina sul freddo asfalto umido.

« E dimmi un po'. Perché una marmocchia come te non avrebbe paura della Morte? Cos'è che sai che non ti fa paura, avanti, dimmi. »


OT: Mi raccomando, sii furba e giocatela bene. Solo perché stiamo ruolando, non è detto che debba andare a buon fine.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 3/12/2014, 18:14




Lucilla cadde a terra e pian piano ricominciò a respirare, ma sentiva un forte dolore alla schiena causato dalla caduta e non riusciva a muovere le gambe, qualcosa non andava, ma ci avrebbe pensato dopo, ora doveva pensare a un modo per sopravvivere.
Non aveva molto tempo, anche perché quella Vampira non avrebbe di certo aspettato molto prima di ucciderla.

« E dimmi un po'. Perché una marmocchia come te non avrebbe paura della Morte? Cos'è che sai che non ti fa paura, avanti, dimmi. »
le motivazioni erano molteplici, e quello era il momento di dirle, avrebbe potuto salvarsi forse, ma non sapeva in quale modo
-Io forse sono insignificante per non avere paura della Morte, quella che ci porterà via tutti prima o poi, anche le creature immortali, che prima o poi si stancheranno di vivere e vorranno andarsene, succederà... e succederà anche a lei, io non ne ho paura perché la Morte ti porta via immediatamente, smettendo di farti soffrire, portandoti dai cari non più in vita, come mia madre, forse mi dispiacerebbe lasciare le poche persone che mi vogliono bene a questo mondo, ma anche se morissi saprei che lassù ci sarà sempre qualcuno ad aspettarmi, quindi, ho paura della Morte ma solo che mi porti via le persone a me care perché lascerebbero di nuovo un vuoto incolmabile, quindi non potrei avere paura perché so che ci sarebbe un lato positivo in entrambi i casi, anche se preferirei rimanere in vita, ora ho ancora una vita davanti- era il momento le possibilità erano due, o la uccideva o la lasciava vivere, dipendeva solo dalla Vampira di cui Lucilla non sapeva il nome.
 
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view post Posted on 7/12/2014, 16:11
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La donna si concesse una lunga, lugubre risata, da far accapponare la pelle, in risposta alle parole della ragazzina.
Lei sarebbe morta? Forse, chi poteva dirlo; ma aveva intenzione di vivere ancora molto, molto a lungo. Le piaceva l'immortalità e tutto ciò che ne derivava. E poi, non era mai stata una tipa sentimentale: stava bene da sola. Anzi, lo adorava.
Louise guardò la marmocchia, con un'espressione di palese disgusto nelle rosse labbra arricciate.

« Preferiresti vivere, hai ancora una vita davanti? Non mi pare proprio. Dov'è? » Chiese, ironica e sprezzante, premendo lo stivale ancor più a fondo sul petto fragile della ragazza. Lucilla poté percepire una forte dolore alle costole e ai polmoni e nuovamente la difficoltà a respirare tornò a cingerla come una morsa.
« Non troverai nessuno. Tua madre marcisce nella terra, così come ci marcirai tu, i tuoi cari e qualsiasi persona sulla faccia della Terra. L'unica cosa che avrete in comune, saranno i vermi. Forse. Non c'è Aldilà, stupida ragazzina. » Disse, dopo un attimo di silenzio.
Penetrò a fondo, con lo sguardo, nel giovane viso della fanciulla alla propria mercé. La Sete cominciava a stringerle lo stomaco e Louise poteva vedere il sangue fluire nelle vene di Lucilla, irrorarle le guance rosse. Poteva persino udire il forte battito del suo cuore. Ma l'ostinazione e l'arroganza di quella marmocchia, cominciava a indispettirla. Avrà avuto al massimo undici anni, constatò la donna, eppure non solo era così idiota da non mostrare paura di fronte un'aggressione,
*Chi non teme, è solo uno sciocco.* ma era anche convinta di credere in un'Aldilà, con le smancerie che solo i bambini possono dire: "rivedrò la mamma".
*Sì, certo.*
No. In secoli di vagabondaggio in svariati luoghi ed epoche, Louise aveva conosciuto da vicino la Morte ed era ormai giunta alla conclusione che non c'era niente di ultraterreno, in questa. Era un ciclo: nasci, cresci e crepi, marcisci e ridiventi terra. Fine della storia. Niente Paradiso, Inferno, Purgatorio, Reincarnazione e tutte quelle stupidaggini mortali. Nessun Dio misericordioso, nessuna resurrezione dell'anima, nessun incontro con i cari in un allegro mondo felice.
« Non hai niente, davanti. Disperazione, +dolore e Morte. Non hai niente, non sai niente. »


OT: Lucilla, il Metagame.
Non sai che sono una Vampira e non sai neanche se ti ucciderò sul serio. Agli occhi del tuo pg potrei essere una maniaca, una pazza, una ladra, qualsiasi cosa. Puoi fare ipotesi, ma nulla è certo.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 9/12/2014, 21:18




-Preferiresti vivere, hai ancora una vita davanti? Non mi pare proprio. Dov'è?- quella donna aveva un umorismo terribile ma siccome ormai era in una posizione a suo sfavore, Lucilla non poteva dire nulla, anche perché i tacchi a spillo sul suo petto la distoglievano da altri pensieri, dato il dolore.
-Non troverai nessuno. Tua madre marcisce nella terra, così come ci marcirai tu, i tuoi cari e qualsiasi persona sulla faccia della Terra. L'unica cosa che avrete in comune, saranno i vermi. Forse. Non c'è Aldilà, stupida ragazzina.-
Con non poca fatica la piccola riuscì a fare in modo che il tacco non toccasse qualche costola, agitandosi sotto esso, e finalmente quando riuscì ad alleviare il dolore si decise a parlare, facendo attenzione
-Ognuno ha una sua filosofia, ognuno la pensa diversamente, c'è chi crede nell'Aldilà e chi no, c'è chi spera e chi si lascia sopraffare dalla negatività e dall'incertezza, e pur di non illudersi o credere a qualcosa che non è certo, non spera in nulla, lasciando tutto al caso.- Il dolore ricominciava a farsi sentire, ma doveva finire il discorso, che agli occhi della donna sarebbero sembrati, stupidi, come ogni altra cosa detta da lei, ma doveva dire ciò che pensava- Ma in fondo se ci si spera davvero si può avere almeno l'illusione, quindi lei la pensi come vuole...- rischiava molto ma certe volte era troppo impulsiva.
-Non hai niente, davanti. Disperazione, dolore e Morte. Non hai niente, non sai niente.-
Stavolta decise di star zitta, deglutendo e facendo una smorfia di dolore.

OT:// Prima il tuo PG è arrivato molto velocemente davanti a Lucilla, che non ha avuto nemmeno il tipo di muoversi quindi si è resa conto che doveva per forza essere una creatura magica, anche perché Louise è riuscita a sollevarla da terra.
 
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view post Posted on 14/12/2014, 16:15
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La piccola sotto il proprio tacco si agitava, ricordandole un'anguilla intrappolata fra gli alti steli delle alghe. Louise piegò la testa di lato, osservandola freddamente mentre questa, a fatica, tentava ad ogni costo di finire il suo discorso. E mentre la sua voce acuta di bambina penetrava nelle sue orecchie, era in realtà il battito del suo cuore che la vampira udiva realmente. Forte, coraggioso, ostinato: l'organo batteva forte contro la cassa toracica, a discapito della volontà della Serpeverde. Lei diceva di non aver paura, in fin dei conti, della morte; diceva che tutti muoiono, che anche a lei sarebbe toccato. Eppure, il suo cuore la tradiva: il suo corpo ambiva alla vita quando è in procinto di essere spezzata. Louise alzò un sottile sopracciglio biondo, puntando i suoi occhi glaciali in quelli accesi di lei. Doveva ammetterlo: una volta tanto la marmocchia aveva detto qualcosa di sensato.
« Mh. » Si limitò a risponderle, premendo appena la scarpa sul petto per costringerla a non agitarsi più di tanto. Sì, forse aveva ragione: pur di non illudersi e credere a qualcosa di incerto, non si crede a nulla.
Lei in cosa credeva?

*A me stessa.*
Sì, lei stessa era l'unica cosa certa in quel mondo immortale e in rovina sulla quale da secoli camminava.
Quando alla ragazzina... non aveva idea in cosa credesse davvero e non le interessava. Aveva già avuto modo di ascoltare i suoi farneticamenti mortali. Eppure.. quel cuore batteva, batteva, batteva. Voleva finirla, lacerarle il collo e succhiarle via ogni stilla di sangue e di quella puerile ostinazione alla vita. Al contempo...

« Scegli la vita o la morte: credi all'una o all'altra? » Le disse ad un tratto, enigmatica, glaciale come sempre. La risposta di Lucilla avrebbe decretato il suo destino.


OT: Indubbiamente. Ma non è detto che sia un Vampiro. Potrebbe essere una donna forzuta, un'illusionista, addirittura un licantropo. ;)
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 15/12/2014, 14:58




« Scegli la vita o la morte: credi all'una o all'altra? »
Il tono e la freddezza con cui la donna le aveva posto la domanda le fecero venire i brividi.
Prima aveva detto che avrebbe preferito la vita, perché pensava che le avrebbe permesso di scoprire nuove cose, che ora lei non poteva nemmeno immaginare ma la morte le avrebbe tolto mille preoccupazioni e infelicità, sarebbe finalmente giunto il suo tempo di rispondersi alla domanda che tutti ormai si facevano da generazioni , cosa c'è dopo la morte?
Doveva decidere, ma era forse la domanda più difficile che esista e dire che avrebbe voluto una via di mezzo era troppo facile.
Assunse una faccia pensierosa ma poi decise che continuare a vivere avrebbe significato non arrendersi.

-La vita, perché decidere di morire è come arrendersi e fare un torto a chi te l'ha donata, bisogna avere anche il coraggio di superare le difficoltà e accettare quando arriva il proprio momento di andarsene.-
 
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16 replies since 23/11/2014, 18:43   240 views
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