| Perdona il ritardo; in ogni caso è stato un piacere ruolare **
« No, non scontrarti con me "me" » *Perché giustamente ora è più chiaro.* Quel "me" era da intendersi contro qualcuno di superiore a William, qualcuno che una volta "sconfitto" avrebbe reso ovvia la manifesta superiorità del ragazzo, la sua grandezza. « Era... era una metafora. Se non puoi mostrare niente di nuovo, mostra qualcosa di migliore di quel che già c'è; in uno scontro aperto, sotto gli occhi di tutti cosicché risulti palese, eclatante, inoppugnabile. » Dio perché doveva sempre fare casini con le parole? Perché aveva quelle difficoltà nell'esprimersi? Si morse le labbra prima di portarsi indietro la frangia in un gesto di frustrazione. *Forse non sai come esprimerti perché non hai niente da esprimere, Niah.* Possibile? Per la prima volta sentiva di non avere il coltello dalla parte del manico; dire che non le fosse mai capitato forse è esagerato, ma da un pezzo non ricordava episodi degni di nota in cui non si fosse sentita all'altezza, forte della propria posizione, sicura delle proprie considerazioni: era abituata ad avere la battuta pronta, di rado capitava che rimanesse a corto di parole dato che l'idea l'aveva sempre infastidita e quasi spaventata. Eppure stranamente quella nuova verità non la sconvolgeva come si sarebbe invece aspettata; non aveva niente da ribattere, non aveva argomentazioni da portare, non avrebbe saputo come spiegarsi meglio, niente di tutto ciò. La cosa strana, piuttosto, era che nonostante se ne fosse resa conto, le sue convinzioni non erano crollate, lo sconforto che immaginava l'avrebbe colta non la sfiorò minimamente segno che in fondo, dentro di lei, possedeva la risposta senza però conoscerla abbastanza da diffonderla. *Tu sei di fuori.* Fece un mezzo sorriso. « Inutile continuare, mi sembra evidente che non ci sia nulla che posso dirti che tu non sappia già. » Storse le labbra, buttando fuori il resto dell'aria in un sibilo. « Purtroppo non ho le risposte che cerchi, William Black, non ancora almeno. E immagino non ti aspettassi il contrario, anche se ammetto mi sarebbe piaciuto aiutarti. » Una volta di più fece spallucce, incurante del fatto che quel ragazzino potesse prenderla per pazza, immatura o quant'altro; corrugò leggermente la fronte mentre nella sua testa si componeva una volta di più l'immagine del volto di Tosca Tassorosso, o meglio il suo ritratto al British Museum, a suo tempo le aveva rivolto la stessa domanda benché in termini differenti ed aveva avuto la fortuna di ricevere una risposta ben più comprensibile dei balbettii che invece aveva rifilato a quella matricola. « Non mi resta che confessarti di aver dovuto dare i conti con gli stessi quesiti. Sembravano così importanti finché non sono arrivata ad una conclusione così stupida e banale da vaporizzare il cruccio. Ma quello valeva per me, sono certa che se mai dovessi giungere ad una conclusione, la tua sarebbe differente. » Non fu difficile intuire che l'interlocutore giudicasse la chiacchierata finita, comprendeva il motivo: Niahndra non era stata in grado di soddisfare i suoi interrogativi, le dispiaceva seriamente ma d'altra parte la solleticava il pensiero che qualcun altro potesse risultare più congeniale per quel ruolo; se lei non aveva la risposta probabilmente significava che non fosse la persona giusta, l'incastro giusto. Magari ognuno era destinato a rispondere ad un solo interrogativo, o ad una determinata persona...*Ti stai a perde' di nuovo, Niah.* Giusto, doveva dileguarsi, con grazia e discrezione, era ciò che l'altro si aspettava, no? « Bene allora, assodata la mia inutilità al momento, ne approfitto per lasciarti ai tuoi preparativi e avviarmi al lavoro. » Faceva strano riassumere tutta la discussione in una frase così banale, ma poteva adeguarsi. « Buon inizio. » Mosse le dita della mano destra in segno di saluto prima di voltare le spalle a ragazzo e micio ed avviarsi verso il Paiolo Magico. Edited by Mistake - 6/1/2015, 11:18
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