-Tears at sunset, Per Christopher

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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 15/12/2014, 16:53




Lucilla se ne stava con la schiena appoggiata ad un albero, al tramonto di una freddissima giornata di metà dicembre.
In mano teneva un libro che fino a qualche mese prima si trovava nella biblioteca di sua madre, e prima che suo padre le vietasse di entrarci, era riuscita a prenderlo; era un libro di racconti babbani,uno dei tanti perché sua madre aveva quasi tutti i libri che si potessero comprare, antichi e non, tutti molto belli.


Era un libro dalla copertina antica, e prezioso da quanto le aveva detto sua nonna, che aveva mantenuto il piccolo segreto con suo padre, ma in verità la piccola non lo stava leggendo, si era fermata quando in mezzo al libro aveva trovato un lettera scritta dalla madre, prima che morisse.

Care Lucilla e Lumia,
vi scrivo questa piccola lettera perché voi possiate leggerla quando sarete più grandi, spero che abbiate entrambe la passione per la lettura e che andiate d'accordo, come delle vere sorelle, l'ho scritta perché non so se sarò li con voi quando sarete ormai cresciute.
Ho scoperto che sarete due bellissime bambine e spero che vostro padre vi doni tutto l'affetto di cui è capace, come se ci fossi anch'io li con voi, non vi preoccupate però, qualunque cosa succeda, io vi terrò sempre d'occhio, anche da lassù, per proteggervi e guardarvi crescere.
Dovete sapere che vi vorrò sempre bene, anche se voi non potrete ricordarvi di me.

Mamma...




Le le lacrime le rigavano, silenziose le guance, ormai rosse per il freddo e l'erba fredda, ancora verde, non le dava fastidio, le faceva solo più tristezza.
I capelli scuri molto lunghi e quel giorno più mossi del solito le contornavano il viso, con cui facevano contrasto, insieme al girocollo viola, che non avrebbe mai abbandonato, dato che era un regalo di suo nonno.
Il problema si poneva se qualcuno l'avesse vista però...


Edited by Lucilla Degona Lancaster - 15/12/2014, 17:17
 
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Christopher Fowler
view post Posted on 15/12/2014, 17:37




Christopher camminava per il giardino senza meta.
Nella mano sinistra aveva una pallina di gomma che lanciava in aria di tanto in tanto. Rifuggeva il caos della Sala Comune, crepita di rumori, calore e persone. Aveva bisogno di prendere un po' di freddo, di sentire quel vento gelido di dicembre che spira durante il pomeriggio.
La bacchetta faceva su è giù nella tasca posteriore dei pantaloni, a ritmo con i suoi passi. Sentiva la rugiada sull'erba bagnargli le scarpe e i calzini, ma non importava, se li sarebbe cambiati prima dell'ora di cena.
Si sentiva così in pace con sè stesso e con il paesaggio circostante che non gli sembrava di essere stato lontano da Brighton per così tanto tempo. Chiuse gli occhi, volse la testa al cielo e chiuse gli occhi. L'aria gelida gli entrava nei polmoni come se fosse fatta di aghi, ma era bello. E' il dolore che ti fa sentire vivo.

Quando riaprì gli occhi, un brillare di metallo colse la sua attenzione. Cercò di mettere a fuoco l'oggetto, ma dovette avvicinarsi di qualche passo per distinguere un libro tra le mani di una ragazzina.
Christopher fissò lei e la copertina per diversi secondi, prima di rendersi conto di essersi comportato in maniera indiscreta.
Distolse gli occhi arrossendo. Stava per tornare al castello, turbato da quell'incontro, ma un singhiozzo lo costrinse a girarsi nuovamente. La bambina stava piangendo.
Il ragazzo si interrogò sul da farsi; solitamente, se vedeva piangere un maschio, preferiva allontanarsi e far finta di niente, era meglio per tutti e due, ma con una ragazza non sapeva come comportarsi.
Si aggiustò la sciarpa giallo-nera che gli proteggeva il collo e si avvicinò a Lucilla.
"Ehi, ti senti male?"
Le chiese mentre si inginocchiava sull'erba bagnata.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 15/12/2014, 18:05




Lucilla girò di colpo il viso verso la voce che aveva appena sentito e si rese conto che proveniva da un ragazzino, che si era appena inginocchiato vicino a lei.
Arrossì più di quanto lo era già e si asciugó le lacrime col dorso della mano, mentre l'altra chiudeva il libro.
Notó che il ragazzino aveva la sciarpa di Tassorosso al collo...
* ma che è... in questi giorni sono una tasso-calamita?*
Guardó il ragazzino dagli occhi azzurri, pensando a una scusa credibile ma non le venne in mente nulla-Niente era il racconto che mi ha fatto piangere-disse come se nulla fosse ma il suo tono non convinceva nemmeno lei, non era molto brava a mentire, ma non doveva farsi vedere debole.-Ma tu che ci fai qui con questo freddo, a Tassorosso non fa caldo?-
disse cercando di cambiare discorso anche se dubitando che funzionasse.
 
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Christopher Fowler
view post Posted on 15/12/2014, 18:21




Christopher si sforzò di sorridere e di comportarsi gentilmente. La bambina gli sembrava così fragile che aveva paura di spezzarla solo con le parole.
"Scusami, non volevo essere indiscreto." Si alzò in piedi, cercando di togliere il fango che gli aveva sporcato i pantaloni all'altezza delle ginocchia.
*Per fortuna qui non c'è mamma e le cose me le lavo da solo.* Pensò ingenuamente il bambino; ma al solo ricordare sua madre, sentì una stretta al cuore e una forte nostalgia per tutta la famiglia. Si costrinse a distrarsi.
"Forse è meglio che me ne vada..."Disse Christopher, lasciando volutamente la frase in sospeso, come a voler invitare la bambina a completarla per lui.
"A Tassorosso è caldo, ma a me piace stare qui" Aggiunse semplicemente, scrollando le spalle. "Perchè te non sei nella tua Sala Comune?"<i> Le chiese con un tono un po' di ripicca.
Christopher intanto alternava lo sguardo tra Lucilla e il suo libro, anche se probabilmente non era il racconto ad averle provocato le lacrime, la risposta doveva sicuramente trovarsi in quel libro.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 15/12/2014, 19:33




-Scusami, non volevo essere scortese, rimani pure se vuoi, certe volte sono davvero antipatica- si scusò con una leggera risata mentre pian piano gli occhi si sgonfiavano.
-Comunque siediti pure se l'erba non ti da fastidio- continuò spostandosi un po' in modo da permettere al tassino di sedersi accanto a lei.
-Non volevo stare in sala Comune di solito preferisco leggere fuori e queste giornate fredde sono perfette, perché l'aria punzecchia un po' ma non troppo- disse sorridendo dolce, mostrando le fossette.
-Ah, che sbadata! Io sono Lucilla Degona Lancaster, ma Lucilla andrà più che bene se no diventa troppo lungo- porse la mano al ragazzo guardandolo con gli occhi pungenti e furbetti.
Non pensava più alla lettera anche perché aveva messo il libro alla sua destra, quel ragazzo le aveva totalmente cambiato umore.
 
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Christopher Fowler
view post Posted on 15/12/2014, 22:04




Christopher accolse l'invito della ragazzina e si sedette sull'erba al suo fianco, dove lei gli aveva fatto posto. Si tolse la sciarpa e la appoggiò sulle ginocchia. Le guance gli diventarono presto rosse per il freddo.
"Anche a me piace il freddo. A volte è troppo comodo starsene in Sala Comune a far nulla."
Disse rivolgendosi più a sè stesso che alla bambina. Rivolse lo sguardo verso di lei e ricambiò la stretta di mano imitando il padre.
"Io mi chiamo Christopher Benton Fowler, ma Christopher va più che bene."
Mise una mano in tasca e frugò un po' al suo interno prima di trovare una merendina comprata chissà quanto tempo fa. Christopher la scartò e la divise in due.
"Mi piacciono i tuoi occhi. Ne vuoi un pezzo?"
Disse porgendo con la mano una mezza merendina in direzione della ragazza.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 16/12/2014, 15:28




-In effetti, lo è perfino quella Serpeverde- disse ridacchiando.
Dopo averle stretto la mano il ragazzo si presentò con il nome di Christopher.

-Piacere di conoscerti, Christopher- disse sorridente.
-Grazie- arrossì ancora di più se possibile - di solito ad alcuni fanno paura perché sono troppo profondi, comunque va bene, con piacere- rispose prendendo il pezzo di merendina e dandogli un morsetto.

Edited by Lucilla Degona Lancaster - 17/12/2014, 21:05
 
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Christopher Fowler
view post Posted on 20/12/2014, 13:55




Christopher fece spallucce, d'altronde sia la Sala Comune di Tassorosso che quella di Serpeverde si trovavano nei sotterranei, dunque la temperatura doveva essere più o meno simili, considerando anche che a Hogwarts c'era l'abitudine di tenere il fuoco sempre acceso, si poteva essere sicuri di stare al caldo in qualsiasi situazione.
Mangiò la sua metà di merendina in silenzio, masticando lentamente.

"Posso leggere il racconto?" Si decise a chiedere dopo averci pensato su per un po' di tempo. Era curioso di sapere cosa ci fosse in quel libro che aveva attirato la sua attenzione già in precedenza.
"Ha una copertina molto bella , probabilmente è artigianale." Aggiunse prima che Lucilla potesse rispondere alla prima domanda.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 21/12/2014, 20:49




-Posso leggere il racconto?- fece una piccola pausa e prima che Lucilla potesse rispondere parlò di nuovo Christopher -Ha una copertina molto bella , probabilmente è artigianale.- Si lo sapeva, era artigianale e molto antico, rarissimo, molto probabilmente unico, non l'aveva ancora finito di leggere tutto, ma le era piaciuto fin'ora.
La domanda però l'aveva spiazzata, prima gli aveva detto che era stato il racconto a farla piangere, invece era una cosa impossibile dato che di triste non c'era nulla.
Prese la lettera che c'era all'interno e se la mise in tasca, pensando a una scusa credibile, doveva pensarci bene prima, ma lei non era brava a mentire....
Dopo un lungo silenzio si decise a inventarsi una scusa a cui non avrebbe creduto nemmeno un bimbo, ma tanto valeva tentare

-E' troppo lungo, e lo devo prestare a una mia compagna di stanza, appena ha finito te lo presto, non ti preoccupare- rispose con un sorriso che comunque non avrebbe convinto nessuno e poi lei non aveva mai parlato con le sue compagne di stanza, come aveva detto a Leia non ci aveva mai nemmeno viste, ma lui non poteva saperlo.

Edited by Lucilla Degona Lancaster - 21/12/2014, 21:43
 
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Christopher Fowler
view post Posted on 22/12/2014, 12:27




Christopher annuì, decidendo di lasciar cadere il discorso. Capì che il contenuto di quel libro era doloroso per Lucilla e che, probabilmente, non voleva condividere informazioni con lui.
Intercettò la sua mano infilare qualcosa in tasca e la guardò con sguardo enigmatico. Che cosa aveva infilato in tasca?
Forse Lucilla si stava stancando della sua compagnia.
Christopher si alzò in piedi, fece un paio di saltelli e si strofinò le mani l'una contro l'altra per scaldarsi un po'.

"Ehi, ti va di fare qualcosa?" Chiese sorridendo alla bambina. Però decise di prendere l'iniziativa, le toccò la spalla dicendo "Ce l'hai!"
Cominciò a correre, sfruttando la sua agilità e la sua magrezza raggiungeva velocità discrete. Raggiunse un cespuglio lontano circa venticinque metri dall'albero sotto cui era seduta Lucilla.
"Forza!" Gridò alla bambina.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 22/12/2014, 14:32




-Ehi, ti va di fare qualcosa?- non ebbe nemmeno tempo di rispondere che Christopher si era già alzato in piedi e si era strofinato le spalle, per poi darle un leggero colpetto sulla spalla -Ce l'hai!-.
Aveva capito, era il gioco gioco babbano di chi ce l'ha, era abbastanza stupido, ma decise almeno per un giorno di non fare l'antipatica, quindi con un salto si alzò in piedi, ripose la lettera nel libro, per evitare di perderla e poi cominciò a correre.
Data la sua corporatura atletica raggiunse il ragazzo, altrettanto veloce, molto velocemente toccandogli la spalla.

-Tua!- disse correndo e ridendo, per la prima volta si lasciava andare; il viso dai lineamenti dolci era illuminato dai timidi raggi di sole, mentre i capelli volavano al vento.
Sul volto aveva un sorriso davvero sincero e si era totalmente dimenticata delle lacrime di poco prima, il libro era ancora ai piedi dell'albero su cui era appoggiata poco prima, e lei non se stava preoccupando.

-Dai, Chris corri!- l'aveva chiamato Chris, le veniva più semplice, forse sarebbe nata un'amicizia davvero bella, non poteva saperlo.
-Che lento!- disse stuzzicandolo scherzosamente e girandosi verso di lui.
 
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Christopher Fowler
view post Posted on 22/12/2014, 21:46




Christopher sentì il colpo leggero di Lucilla sulla sua spalla e sorrise. Toccava a lui ora.
Appoggiò le mani sulle ginocchia per un momento, di modo da riprendere fiato. Le guance stavano cominciando a diventargli rosse, sia per lo sforzo che per il freddo, la sua sciarpa era ancora poggiata sotto l'albero, poteva vederla da lì, insieme al libro della Serpeverde.
La curiosità sopravvenne per un attimo sui suoi pensieri, poteva fare uno scatto per prendere il libro e soddisfare le sue domande, ma riuscì a controllare la tentazione, quell'atto sarebbe stato tremendamente sbagliato.
Sforzò i quadricipiti per fare delle lunghe falcate e avvicinarsi a Lucilla, si divertiva a stuzzicarla correndo, la sorpassava e poi rallentava per farla credere "in salvo", poi accelerava di nuovo e la raggiungeva con facilità. Controllava il respiro per mantenere il più possibile l'andatura, finchè non si stancò, aumentò il passo abbastanza da raggiungerle la schiena.

"Ce l'hai di nuovo!" Gridò il bambino mentre invertiva il senso di marcia e ricominciava a correre.
"E chiamami Christopher!" Urlò girando la faccia per qualche secondo, di modo da poterla guardare negli occhi.
 
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Lucilla Degona Lancaster
view post Posted on 23/12/2014, 14:46




Si vedeva che Christopher si stava stancando e anche a lei il fiato cominciava a farsi più veloce e la stanchezza la stava prendendo pian piano.
Tocco di nuovo Christopher sulla schiena guardandolo negli occhi tanto simili ai suoi, con un'aria furbetta.
-A me piace di più Chris, è più semplice- disse sorridente e furbetta, fermadosi col fiatone e stendendosi a terra con le braccia dietro la testa.
-Ti prego, fermiamoci un attimo, sono stanchissima-disse aspettando che anche lui si mettesse vicino a lei per recuperare il fiato.
 
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view post Posted on 23/12/2014, 16:50
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Group:
Il Gufo Espresso
Posts:
675
Location:
Gazzetta del Profeta

Status:


Quel giorno gli si stavano decisamente congelando le ali, l’aria fredda dell’inverno non era mai stata una delle sue migliori amiche, ma doveva sopportare, al massimo avrebbe perso qualche minuto in più a testare tutti i camini degli abbonati alla Gazzetta.
Detto fatto, doveva già essere in sede da due ore, in realtà, doveva ancora effettuare l’ultima consegna, aveva anche pensato di saltarla, buttare via la copia rimasta e tornarsene al calduccio, ma non lo fece, non poteva conoscere il caratterino dello studente di turno, se si fosse rivelato un rompi scatole, rischiava di ritrovarsi senza lavoro.
Era ormai giunto ai confini del castello mentre il sole tramontava e l’aria si faceva ancor più gelida, sbatté le ali con maggior foga, voleva scaldarsi e darsi una mossa, individuò la sua “preda” una fanciulla seduta sotto un albero
*Ma perchè diamine non te ne stai al caldo tu che puoi?*
Non avrebbe perso molto tempo *Plani, sganci il giornale, riprendi quota* ma, ovviamente, una seconda figura si unì a lei, portandola via proprio nel momento in cui stava per iniziare la sua planata.
Si appollaiò su un ramo
*Con comodo è, quando avete finito di rincorrervi* osservando i due pargoli inseguirsi.
Ormai aveva perso le speranze, ma, fortunatamente, si arresero presto anche loro e la fanciulla si sdraiò sull’erba
*Ora* senza perde tempo spiegò le ali, si buttò in picchiata verso la verde-argento e, quando fu sopra di lei, lasciò scivolare la copia del giornale al suo fianco, riprendendo poi quota e virando in direzione casa base sognando un topolino accanto al fuoco.



Consegna per Lucilla Degona Lancaster:
 
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Christopher Fowler
view post Posted on 31/12/2014, 14:07




Boccheggiò per qualche secondo, lo scatto gli aveva tolto il fiato e il lieve tocco della mano di Lucilla sulla sua schiena l'aveva sorpreso alquanto. Piegò le ginocchia e poggiò il peso del corpo su di esse.
Sentiva qualche goccia di sudore che gli bagnava la schiena mentre il cuore cominciava a battere di nuovo a velocità normale e i polmoni venivano riempiti in maniera sana.
Perlomeno si sentiva accaldato e le guance non gli pizzicavano più per l'aria fredda.
Si sdraiò sull'erba accanto a Lucilla.

"Wow, sei veloce!"Disse con tono ammirante, dopotutto gli era capitato raramente di trovare uno sfidante che manteneva o superava il suo passo.
D'improvviso un gufo fece un rapida planata in mezzo ai due ragazzi e lasciò un giornale sul prato. Christopher si girò di scatto e lo prese in mano prima di Lucilla, curioso di sapere di cosa trattassero gli articoli.

"E così è questa la famosa Gazzetta del Profeta"
Pronunciò a mezza voce mentre sfogliava il quotidiano, per poi tornare alla prima pagina e leggere l'articolo sulla testata.
Rabbrividì al pensiero di quella povera ragazza.
*Ma questo significa che non si può essere al sicuro nemmeno in una scuola protetta dai più bravi maghi del mondo?* Pensò tra sè e sè, non osando pronunciare quelle parole davanti a Lucilla per paura di essere preso per un fifone.
"Tu sai niente di questa ragazza? E' accaduto nella tua Sala Comune." Chiese a Lucilla mentre le passava il giornale.

Mi spiace per il ritardo, ma sono stato via e ho avuto un po' di impicci :(
 
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17 replies since 15/12/2014, 16:53   99 views
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