Una settimana prima – Sala Comune Serpeverde
L’anno giungeva ormai al termine, non era difficile udire per i corridoi studenti che parlavano delle prossime vacanze natalizie, chi progettava viaggi, chi, semplicemente, non vedeva l’ora di riabbracciare la propria famiglia ma, come al solito, c’era anche chi sarebbe rimasto al castello.
Arya ancora non aveva deciso il da farsi *C’è ancora tempo* continuava a ripetersi, anche se, in realtà, il tempo passava, ma sembrava non farci caso.
Gettonatissimo era anche un altro argomento di conversazione, il ballo di fine anno, evento immancabile, una di quelle poche certezze della vita, tipo l’inesorabile arrivo della morte per intenderci, ad ogni modo, che le piacesse o meno, i più sembravano impazienti di parteciparvi.
Molte, forse troppe, cose erano successe dall’ultimo ballo al quale aveva partecipato, ma una cosa restava immutata, come sempre non la entusiasmava l’idea di andarci ma, come sempre avrebbe presenziato, già Serpeverde non stava dando un bello spettacolo, se per di più disertavano un evento del genere sarebbe stata la fine.
Era appena rientrata dall’ultima lezione di quel giorno, anche nella sua Sala Comune si parlava del ballo e delle vacanze, non voleva apparire troppo asociale, ma non aveva proprio voglia di unirsi a tali chiacchiere, così, semplicemente, prese posto su una delle poltroncine di fronte al camino, aspettando l’ora di cena sfogliando il libro di Storia.
Fu quasi una sorpresa quando, un giovane fanciullo, si avvicinò a lei attirando educatamente la sua attenzione.
Non lo conosceva, o meglio, lo conosceva di vista e stava tenendo sotto controllo i suoi esiti scolastici, era un giovane promettente, brillante, studioso, serio, forse fin troppo per la sua età ma la cosa non le dispiaceva, anzi, lo trovava più interessante di molti altri, poteva rivelarsi un ottimo elemento per la casata, se poi si aggiungeva il fatto che fosse gentile ed educato oltre maniera, il quadretto era completo.
Si rivolse dunque a lui in maniera altrettanto educata e accomodante, ascoltando il motivo che l’aveva spinto ad avvicinarsi.
*Sul serio? Mi stai invitando al ballo?*
Di certo non gli mancava il coraggio, era solo al primo anno e aveva osato sfidar la sorte invitando una ragazza più grande che, per giunta era il suo Prefetto.
Gli sorrise, quasi tentata a declinare l’invito, ma, riflettendo, l’idea non le sembrò poi così male, al ballo doveva andare comunque, perchè non andarci accompagnata? Inoltre, avrebbe finalmente avuto l’occasione di conoscere quel giovane così promettente.
-Il suo invito mi lusinga, sarò onorata di essere la sua dama-
La conversazione aveva mantenuto un tono più che formale, ma avrebbero avuto tutto il tempo in seguito per rompere il ghiaccio.
Ora – Sala Grande
Era dunque giunta la sera del ballo, si era scusata nel pomeriggio col giovane cavaliere dicendogli di anticiparla, aveva delle cose da fare prima della serata di gala e non voleva farlo tardare, quindi erano rimasti d’accordo che si sarebbero visti direttamente in Sala Grande.
In realtà si era completamente dimenticata del vestito, non poteva mica presentarsi in pigiama, così, sperando che nei negozi fosse rimasto qualcosa di decente, si era ritrovata all’ultimo minuto a fare compere.
Fortunatamente trovò qualcosa di semplice, rosso per essere in tema natalizio, ma decisamente più semplice rispetto agli ultimi abiti che aveva indossato, c’era però un unico intoppo, le spalle scoperte *Eh no, così non va* guardandosi allo specchio non poteva non notare la cicatrice sulla spalla sinistra *Bisogna coprirti*
Optò dunque per un copri spalle argentato che richiamava quello del vestito e finalmente fu pronta.
Tornata al castello poteva già sentire il vociare nella Sala Grande *Ovviamente* così rapida andò a cambiarsi, non voleva far aspettare troppo il suo cavaliere.
Appena prima di lasciare la sua stanza rivolse lo sguardo verso il letto di Emily, solitamente in quelle occasioni non mancavano mai di incrociarsi e, forse, un po’ ci sperava, anche se, come al solito, durante il resto dell’anno i loro rapporti non erano dei più idilliaci.
Si chiuse la porta alle spalle, dirigendosi finalmente verso la meta, non era poi così in ritardo, la sala non era ancora piena e, molti dei presenti, li conosceva, almeno di vista.
Salutò educatamente con un cenno del capo chi incrociava il suo sguardo, cercando di individuare dove si fosse cacciato il giovane Black, lo trovò quando si voltò verso il tavolo imbandito e non poté trattenere un sorriso compiaciuto, il suo abito era decisamente sopra le righe ma era assolutamente stupendo, nulla a che vedere con classici completi maschili, qualcosa di decisamente d’altri tempi e, allo stesso tempo, gli dava quel tocco di aristocratico da renderlo un degno figlio di Salazar e un cavaliere perfetto per l’occasione.
Avvicinandosi a lui incrociò l’insegnante di Difesa, si fermò giusto il tempo di salutare, non voleva apparire maleducata, le posò una mano sulla spalla sorridendole
-Buonasera professoressa Lancaster, la sala è come sempre incantevole, i miei complimenti- poche parole di circostanza, era in compagnia e non voleva disturbare -Mi scusi se non m’intrattengo con voi ma temo di aver fatto attendere anche troppo il mio cavaliere-
Si congedò rivolgendo un educato cenno del capo anche all’altra donna e coprendo poi la distanza che la separava da William e dal suo interlocutore.
-Buonasera Black, spero potrà perdonare il mio ritardo- un mezzo inchino, giusto per mantenere l’apparenza formale -Per il prossimo ballo vorrei il nome del suo sarto- disse sorridendogli per poi rivolgere la sua attenzione all’altra figura, c’era qualcosa di familiare in lui, ma non riusciva a capire cosa -Buonasera anche a lei, non credo di conoscerla, Arya Von Eis, lieta di fare la sua conoscenza-
fu in quel momento che l’immagine dello stesso uomo sciatto e trasandato un anno prima le tornò alla mente *Ma davvero?* aveva faticato a riconoscerlo *Beh, così mi pare decisamente meglio*