| La ragazza sorrise di un sorriso compiaciuto, osservando attentamente il suo interlocutore mentre le parlava. Espressione sorpresa ad hoc, portamento sicuro, tono di voce ben misurato. Il signor Black doveva essere uno abituato a selezionare le emozioni da mostrare. La cosa non la sorprendeva, un auror (o ex auror, faceva poca differenza in certi casi) doveva esserne in grado; quell'espressione di stupore le era sembrata un po' da copione, soprattutto seguita da quel sorriso poco accennato, ma in un certo senso c'era da aspettarselo: erano due perfetti sconosciuti che si erano trovati a parlare tra di loro di punto in bianco. Era semplicemente un modo per iniziare una conversazione. "Però, è lodevole il suo spirito, signor Black", gli rispose. La ragazza continuava a sorridere, anche se ebbe un istante di esitazione nel sentire nominare Volo. Il ricordo di una recente conversazione sul Lago Nero le si affacciò alla mente, ma lei lo respinse subito indietro da dove era venuto, e l'unico riflesso di quei pensieri sul suo viso fu un battito di ciglia sulle sue iridi chiaroscure. *Occlumanzia, una gran bella invenzione*. Ad ogni modo, il professor Black sembrava non smentire l'idea che la ragazza si era fatta di lui. Sicuro di sé, sì, parecchio. E anche con una certa -*faccia tosta*- propensione ad avere un piglio estroverso ed esuberante. Sorrise, più scaltra che affabile, guardandolo in quegli occhi di ghiaccio. "Un invito gentile, professore" iniziò, inclinando leggermente il capo verso sinistra e squadrandolo, mantenendo il sorriso. "Lo chiede a tutte le domatrici che incontra?". Era più forte di lei, non riusciva a resistere alla tentazione di giocare un po' con chi dava l'impressione di fare lo smargiasso. *Speriamo che non si offenda...anche se la risata che mi scappava prima sarebbe stata molto peggio di questo*. Pochi istanti dopo, però, nel sentire la seconda domanda di Cedric, la ragazza ebbe un secondo moto di sorpresa, che la portò a inarcare il sopracciglio del suo occhio marrone. Se si occupava di qualcos'altro? *Accidenti, ha un quinto senso e mezzo, il professore*. Oppure, aveva tirato a indovinare ed era stato particolarmente fortunato. Beh, sì, avrebbe potuto dirgli che era un'Auror appena assunta, avrebbe potuto raccontargli delle sue motivazioni, avrebbe sicuramente trovato molto di cui parlare con quell'uomo che aveva deciso di "prendersi una pausa", questo era chiaro. Ma, ripensando al fatto che Hope aveva taciuto sulla sua identità, pur conoscendola, decise che sarebbe stato più prudente rimanere su quella linea. Gli rispose quindi con tono leggermente evasivo: "Beh, ho molti interessi, professore, tutti ne hanno". Lo guardò, muovendosi passandogli di fianco, per poi muovere un passo verso il tavolo e girarsi nuovamente verso di lui, tornando a guardarlo in viso. "E poi ci sono talmente tante cose di cui potersi occupare, soprattutto nel mondo magico". Continuò a guardarlo, inclinando di nuovo la testa. "Sono un po' come lei. Amo sapere sempre di più". Si voltò verso la sala. "Ma...no, direi che il mio interesse principale sono le creature magiche". *Soprattutto quelle umane, che rispondono al nome di Mangiamorte*. Alzò gli occhi verso il soffitto, osservando le stelle. Forse era solo un timore ingiustificato, forse no, ma aveva l'impressione che il discorso non avrebbe preso una piega favorevole, se si fosse concentrato su ciò che lei realmente era. Era meglio non rischiare di sentirsi fare altre domande. *E tra l'altro, si sta facendo piuttosto tardi*. Si voltò di nuovo verso Cedric, osservandolo con attenzione. "Lei è un tipo curioso, professore. Gran virtù, la curiosità, si addice a entrambe le sue professioni". Si avvicinò di un poco a lui. "Credo che me ne ricorderò" continuò, guardandolo dritto negli occhi, e fissandosi nella mente i suoi lineamenti. Non era malizia, la sua, anche se lo sembrava. Stava semplicemente archiviando nella mente i lineamenti di una persona che, chissà perché, le dava l'impressione di essere sì, scura di sé, ma anche poco affidabile. "Chissà, forse ci sarà occasione di parlare di nuovo dei nostri interessi..." proseguì, apparentemente vaga. *...al Quartier generale, se ci ritornerai*. Gli porse la mano. "E' stato un piacere conoscerla, professor Black" gli disse sorridendogli pensierosa, prima di congedarsi voltandosi e sparendo, confondendosi tra la folla.
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