| Delicatissimi fiocchi di neve scendevano da un cielo bianco come il ghiaccio, quasi abbacinante. Rhaegar osservava il panorama in piedi di fronte la sua grande finestra, le mani dietro la schiena, perdendosi alla vista dei numerosi fiocchi che vorticavano nell'aria in un moto decisamente ipnotico. Gli Addetti alla Manutenzione quel giorno avevano deciso di sostituire il cielo cupo e gonfio di pioggia della vera Londra, con un clima più tipicamente invernale, a tratti poetico e dal sentore natalizio, una festa che ormai, era bella che passata, ma che lasciava sempre quel sentore nostalgico difficile da ignorare. Quando ormai gli occhi gli si stavano per incrociare (o meglio, quando l'occhio Magico aveva deciso di dare forfait), Rhaegar si voltò, dando le spalle alla finestra, e pescando da una scatola a pois color menta, poggiata sull'ingombra scrivania, una grossa ciambella al cioccolato. L'addentò mentre si buttava sulla propria poltrona, arraffando con la mano libera un rapporto. Lo guardò con aria corrucciata, borbottando qualcosa a mezza voce sugli spacciatori di corna di Erumpent, e spargendo qualche briciola zuccherata sul foglio di pergamena. Infine, infastidito da quello che doveva essersi rilevata una pista sbagliata (dannato Moore, vecchio rimbambito, te l'avevo detto!) lo lanciò ad un angolo della scrivania, beccando in pieno il povero Mr Bombastic, che miagolò irritato. « Fcufa amico! » Biascicò l'uomo, la bocca piena di ciambella, accarezzando la testa dell'animale, che si tranquillizzò, e tornò a ronfare rumorosamente. Distrattamente, l'uomo diede una rapida occhiata ad un orologio bislacco, dalle mille lancette, appeso sopra il poster delle Holyhead Harpies (Gwenog Jones, nell'incrociare lo sguardo dell'uomo, gli fece un ammiccante occhiolino). Mancava poco, si disse, all'arrivo di una nuova aspirante Auror. Sembrava essere un periodo più che favorevole, quello, per le assunzioni, si ritrovò a pensare Rhaegar, prendendo un altro generoso morso dalla sua ciambella. E sinceramente, il fatto che fossero tutte donne a presentarsi nel suo ufficio non gli dispiaceva affatto, nossignori. Fu quando terminò l'ultimo boccone della sua ciambella, che dalla porta risuonarono dei colpi secchi. *Ottimo tempismo!* L'occhio Magico, più in un gesto automatico che volontario, scattò verso l'uscio, osservando la figura al di là di essa: un'avvenente fanciulla stava attendendo; non indossava i tipici indumenti da Strega (ormai superati), bensì un completo semplice, ma elegante. I lunghi capelli biondi erano lasciati sciolti sulle spalle, in morbidi boccoli. Ma la sua risolutezza e il suo desiderio di divenire Auror sarebbero stati tanto forti, quanto la sua avvenenza? Rhaegar era proprio curioso di scoprirlo. « Prego Miss Black, entri e si accomodi, la stavo aspettando. » Esordì, con voce forte e chiara, pulendosi velocemente le mani su un fazzoletto e facendolo sparire in tasca dei suoi pantaloni color castagno scuro. Mentre la porta si apriva, l'uomo si accomodò meglio sulla poltrona, accavallando le gambe e sorridendo apertamente alla giovane donna.
In bocca al lupo! Una cosa: ricordati di inserire il link alla scheda in firma!
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