Colloquio per diventare Auror

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Lili Black
view post Posted on 14/1/2015, 12:07




Erano passati ormai due mesi dal ritorno di Lili a casa, per lei erano stati un'eternità. La scomparsa della nonna l'aveva colpita in fondo al cuore, l'aveva paralizzata. Sapeva che se Claire l'avesse vista in quello stato l'avrebbe sicuramente rimproverata. "Una vera donna non si comporta in questo modo" le avrebbe detto. Fu con questo pensiero che Lili ricominciò a vivere, si rimboccò le maniche e decise una volta per tutte di percorrere la strada che da sempre aveva voluto seguire.
Quella mattina aveva il colloquio per diventare auror. Si svegliò presto e andò a correre, come sempre. Dopo la doccia ci mise un po' a scegliere cosa indossare. Non voleva essere troppo elegante ma allo stesso tempo voleva fare bella figura e alla fine scelse degli abiti casual, pantaloni neri stretti, una casacca di seta bianca che le arrivava sopra il ginocchio e un cardigan di lana. Mentre si vestiva pensava a quello che stava per fare e sentiva crescere un po' di agitazione. Fin da piccola aveva deciso che avrebbe seguito le orme del padre e ora che il momento era arrivato si chiedeva cosa avrebbe pensato lui, cosa le avrebbe detto o fatto, se le avrebbe permesso di fare quel grande passo orgoglioso di lei o se glielo avrebbe impedito.
Immersa nei suoi pensieri si sistemò i capelli, prese il mantello e uscì di casa. Arrivò al ministero con un po' di anticipo e si avviò con calma al secondo livello. Una volta davanti alla porta dell'ufficio del capo aruror prese un lungo respiro scacciò tutti i pensieri e bussò.
 
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view post Posted on 17/1/2015, 12:50
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Delicatissimi fiocchi di neve scendevano da un cielo bianco come il ghiaccio, quasi abbacinante. Rhaegar osservava il panorama in piedi di fronte la sua grande finestra, le mani dietro la schiena, perdendosi alla vista dei numerosi fiocchi che vorticavano nell'aria in un moto decisamente ipnotico. Gli Addetti alla Manutenzione quel giorno avevano deciso di sostituire il cielo cupo e gonfio di pioggia della vera Londra, con un clima più tipicamente invernale, a tratti poetico e dal sentore natalizio, una festa che ormai, era bella che passata, ma che lasciava sempre quel sentore nostalgico difficile da ignorare. Quando ormai gli occhi gli si stavano per incrociare (o meglio, quando l'occhio Magico aveva deciso di dare forfait), Rhaegar si voltò, dando le spalle alla finestra, e pescando da una scatola a pois color menta, poggiata sull'ingombra scrivania, una grossa ciambella al cioccolato. L'addentò mentre si buttava sulla propria poltrona, arraffando con la mano libera un rapporto. Lo guardò con aria corrucciata, borbottando qualcosa a mezza voce sugli spacciatori di corna di Erumpent, e spargendo qualche briciola zuccherata sul foglio di pergamena. Infine, infastidito da quello che doveva essersi rilevata una pista sbagliata (dannato Moore, vecchio rimbambito, te l'avevo detto!) lo lanciò ad un angolo della scrivania, beccando in pieno il povero Mr Bombastic, che miagolò irritato.
« Fcufa amico! » Biascicò l'uomo, la bocca piena di ciambella, accarezzando la testa dell'animale, che si tranquillizzò, e tornò a ronfare rumorosamente.
Distrattamente, l'uomo diede una rapida occhiata ad un orologio bislacco, dalle mille lancette, appeso sopra il poster delle Holyhead Harpies (Gwenog Jones, nell'incrociare lo sguardo dell'uomo, gli fece un ammiccante occhiolino). Mancava poco, si disse, all'arrivo di una nuova aspirante Auror. Sembrava essere un periodo più che favorevole, quello, per le assunzioni, si ritrovò a pensare Rhaegar, prendendo un altro generoso morso dalla sua ciambella. E sinceramente, il fatto che fossero tutte donne a presentarsi nel suo ufficio non gli dispiaceva affatto, nossignori.
Fu quando terminò l'ultimo boccone della sua ciambella, che dalla porta risuonarono dei colpi secchi.
*Ottimo tempismo!* L'occhio Magico, più in un gesto automatico che volontario, scattò verso l'uscio, osservando la figura al di là di essa: un'avvenente fanciulla stava attendendo; non indossava i tipici indumenti da Strega (ormai superati), bensì un completo semplice, ma elegante. I lunghi capelli biondi erano lasciati sciolti sulle spalle, in morbidi boccoli. Ma la sua risolutezza e il suo desiderio di divenire Auror sarebbero stati tanto forti, quanto la sua avvenenza? Rhaegar era proprio curioso di scoprirlo.
« Prego Miss Black, entri e si accomodi, la stavo aspettando. » Esordì, con voce forte e chiara, pulendosi velocemente le mani su un fazzoletto e facendolo sparire in tasca dei suoi pantaloni color castagno scuro. Mentre la porta si apriva, l'uomo si accomodò meglio sulla poltrona, accavallando le gambe e sorridendo apertamente alla giovane donna.


In bocca al lupo!
Una cosa: ricordati di inserire il link alla scheda in firma! ;)

 
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Lili Black
view post Posted on 19/1/2015, 14:44




Il capo Auror la invitò ad entrare "Come fa a sapere che sono io?" pensò "Sono in anticipo, potrebbe esserci chiunque a bussare alla sua porta". Senza attendere oltre posò la mano sulla maniglia e aprì la porta, si ritrovò davanti un uomo di bell'aspetto, sulla quarantina, seduto sulla poltrona con le gambe accavallate che le sorrideva. Aveva capelli neri, lunghi fino alle spalle e portava una benda che copriva l'occhio sinistro. Chiuse la porta alle sue spalle << Buongiorno>> salutò sorridendo cordiale.
Dirigendosi verso la sedia diede una rapida occhiata all'ufficio. La prima cosa che notò fu il grosso gatto acciambellato su un cuscino in un angolo della scrivania, sulla quale si trovavano anche pile di pergamene, una macchina da scrivere e un mappamondo, oltre a svariati appunti presi qua e là e diverse piume e calami vuoti. Dalla finestra dietro la poltrona nevicava, Lili adorava la neve, portava un senso di tranquillità attutendo i suoni e ricoprendo tutto di un bianco candido. Per il resto erano presenti un enorme archivio dove molto sicuramente vi erano contenute informazioni di vecchi casi, di nuovi e chissà cos'altro, una libreria stra cola di libri e detector oscuri e un grosso camino tipici di un ufficio ministeriale constatò, un po' meno tipici erano i poster appesi alle pareti delle Holyhead Harpies, una squadra femminile di Quidditch.
Si avvicinò alla scrivania
<< E' un piacere poterla conoscere>> disse allungando la mano verso l'uomo << La ringrazio per avermi concesso questo colloquio, si può dire che attendo questo momento da quando ero bambina >>
 
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view post Posted on 21/1/2015, 13:33
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Come voleva la buona educazione —soprattutto la cavalleria—, Rhaegar si alzò in piedi, stringendo la mano della ragazza e sorridendole affabile.
« Ma si figuri, è un piacere incontrare aspiranti Auror giovani come lei! Prego, si sieda pure. » Le disse, con cortesia, indicandole con la mano una delle due sedie poste davanti la scrivania.
Rhaegar, a sua volta, si sedette, incrociando le braccia sul piano di legno e osservando la giovane fanciulla con interesse. Quanti anni poteva avere? Mentre parlava accennando alla sua infanzia, Rhaegar trattenne a stento il classico sospiro che prendeva vita sulle sue labbra ogni qualvolta osservava quei volti puliti.
Ah, diamine, li facevano sempre più giovani questi fanciulli!

« Fin da bambina, addirittura? Accidenti, miss Black, lei deve essere una ragazza molto risoluta, vero? » Sorrise nuovamente, mentre cercava di dimenticare il cognome della giovane donna, grattandosi leggermente il mento ispido di barba. Odiava i Black e ogni volta che li sentiva nominare gli facevano venire sempre un'orticaria fastidiosa. Tuttavia, l'esperienza gli aveva insegnato a non partire prevenuto: se Lili si fosse dimostrata una sciocca testa calda, come qualche suo altro omonimo di cognome, o un pazzo squinternato come quel certo Nicholas *Che prurito.* l'avrebbe certamente scoperto quel giorno. In ogni caso, la presunta parentela era comunque un rischio con il ricercato magico numero uno del regno britannico. Certo, i Black erano una Casata di Purosangue famosa e come tali avevano generato una quantità innumerevole di rami secondari, di figli bastardi, e cugini e fratelli e zii e bisnonne e trisavole e blablablabla. Quella donna poteva essere imparentata così lontanamente con le persone che Rhaegar conosceva, da non sapere neanche chi essi fossero. E in tal caso, la cosa sarebbe stata sorprendentemente comoda.
« Mi dica, dunque: come mai una bambina dovrebbe desiderare di fare un lavoro tanto ostico e pericoloso come quello dell'Auror? Non mi fraintenda, la cosa le fa molto onore, ma sono curioso di sapere cosa l'ha spinta a rimanere della sua idea per tutto questo tempo. » Chiese, sinceramente curioso, portando tutta la sua attenzione verso la sua interlocutrice e accantonando per qualche momento la fatidica domanda.
 
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Lili Black
view post Posted on 21/1/2015, 16:06




Lili si slacciò il mantello e lo appoggiò allo schienale della sedia più vicina a lei e poi si sedette accavallando le gambe. La schiena era dritta staccata dallo schienale, poggiò una mano sul ginocchio e con l'altra si scostò una ciocca di capelli che le dava fastidio
<< Più che risoluta mia nonna mi avrebbe definita testarda o cocciuta, ma si, se mi metto in testa qualcosa è difficile che cambi idea>> rispose sorridendo. Le mancava troppo sua nonna e qualsiasi cosa le riportava alla memoria tutto quanto di lei.
Si sistemò meglio sulla sedia, l'ansia e l'agitazione erano sparite, ora calma e a suo agio. Aveva sempre immaginato un capo Auror come un omone anziano, burbero e severo e invece si era trovata davanti un uomo che non era ne anziano ne burbero. Ed ecco che arrivò la fatidica domanda: perchè fin da piccola. Sospirò pensando da dove poteva cominciare a rispondere e come sempre raccontò con orgoglio di suo padre.
<< Mio padre era un Auror >> cominciò << purtroppo è morto prima che io nascessi. Sono stata cresciuta da mia nonna paterna che mi raccontava sempre storie su di lui, anche se ad oggi credo che vi aggiungesse un qualcosa di sua fantasia per renderle più interessanti.>> sorrise ricordando il passato con una nota malinconica << Non l'ho mai conosciuto e da piccola mi concentravo su quelle storie e immaginavo di essere con lui, a volte diventavo io la protagonista e lo sentivo vicino, mi sentivo meno sola>> Un'altra ciocca ricadde davanti agli occhi di Lili e la scostò con un gesto del capo. << Penso che quando si è piccoli l'idea di bene e male è molto illusoria. Per un bambino il bene è ciò che lo diverte, mentre il male è qualcosa che lo spaventa e non capivo in fondo cosa significasse davvero essere Auror, per me era quasi un gioco immaginare di esserlo. Crescendo questi concetti cambiano, si comincia ad avere consapevolezza di ciò che è veramente il male legato alla magia oscura e di cosa può fare e più crescevo più quelle fantasie si traducevano in desiderio di diventare davvero un Auror e seguire i suoi passi...>> all'improvviso un po' imbarazzata si bloccò << Mi scusi forse mi sono dilungata troppo...>>
 
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view post Posted on 30/1/2015, 18:54
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La notizia che il padre di Lili fosse stato un Auror, non lo stupì. Non che avesse letto nella mente della giovane donna, tuttavia era intuibile che un'idea così chiara presente dall'infanzia, fosse stata suggerita in qualche modo dall'ambiente circostante, da parenti, da situazioni particolari.
Rhaegar non aveva idea se suo padre avesse lavorato, o meno sotto la sua direzione: erano più di venticinque anni, del resto, che lui lavorava lì e tanti Black si erano susseguiti non solo al Quartier Generale, ma in tutto il Ministero. Era pur sempre un nome comune, ne conosceva così tanti —e molti li avrebbe voluti rimuovere dalla memoria— e sicuramente ne aveva conosciuti anche altri. Decise, comunque, di non approfondire sulla morte del padre della giovane, non in quel momento, e anzi, si limitò a sorridere di rimando ai racconti della ragazza. Sì, convenne, annuendo col capo, i concetti di Bene e Male quando si è piccoli, sono enormemente distorti.
*E anche adesso, talvolta, le cose non cambiano così tanto*
Quando la voce di Lili si spense, lui scosse il capo.
« Ma si figuri! Siamo ad un colloquio, dilungarsi è il minimo e a me piace sentir raccontare! » Ammiccò, affabile, Certo, l'aspirante Auror aveva le idee chiare e se fosse stata risoluta e testarda così come sua nonna le diceva, sarebbe stata una cosa positiva, se questo non avesse cozzato con gli ordini che, ipoteticamente, le sarebbero stati impartiti se fosse stata assunta. Ma c'era un ampio discorso, accennato da lei, che Rhaegar aveva a cuore e che decise di incalzare: « Come giustamente ha detto, Miss Black, il Bene e il Male sono due valori che in gioventù possono esser distorti da tanti fattori: inesperienza, mancanza di giudizio e maturità. Tuttavia anche una volta cresciuti, i confini fra Bene e Male rimangono labili e spesso vengono idealizzati a seconda delle esperienze di ognuno. » Tacque un istante, congiungendo le mani sopra un mucchietto di rapporti, l'occhio nero fisso su di lei.
« Mi dica: per Lei, cos'è il Male? Un solo concentrato di Magia Oscura? Intenzioni sbagliate contro leggi che possono essere opinabili? »
Era incredibilmente curioso di conoscere la risposta.
Lui, del resto, era troppo di parte per rispondere a quella definizione e ringraziò di non essere lui, al posto dell'avvenente ragazza, o probabilmente si sarebbe giocato l'assunzione.
 
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Lili Black
view post Posted on 2/2/2015, 16:43




Il capo Auror aveva ragione, il confine tra bene e male e fin troppo labile. Per alcuni rinchiudere, torturare o seviziare maghi solo perchè non erano di sangue puro era una cosa buona e giusta per preservare la razza, per lei erano comportamenti disumani. Incrociò le mani e giocherellò per qualche secondo con i pollici. Le veniva chiesto cos'era per lei il male. Per ogni individuo le definizioni di bene e male erano diversi, le sue forse erano troppo squadrate, vedeva bianco e nero, per lei non c'erano vie di mezzo, una cosa o era giusta o sbagliata.
<< Per me il male è tutto ciò che è moralmente sbagliato.>> cominciò a rispondere. << Posso sembrare a prima vista la classica biondina svampita che sta sempre sulle nuvole, interessata solo alla sua manicure o al trucco>> spiegò con gesti che andavano a mostrare le sue unghie e il suo viso << ma non riesco a restare in disparte e guardare quando vedo quella che per me è un'ingiustizia. Ho sempre combattuto dalla parte dei più deboli, anche se non sempre avevo le capacità per farcela e il mio povero naso questo non me lo perdonerà mai per tutte volte che me l'hanno rotto...>> Fece una breve pausa durante la quale si mise più comoda sulla sedia togliendo la gamba accavallata.
<< E' sbagliato fare del male alle persone, che si tratti di vessazioni o di torture. Molti sono i mezzi attraverso i quali si può fare del male e credo che la magia oscura sia il mezzo più potente e pericoloso che ci sia e chiunque ne faccia uso deve essere fermato, processato e punito per i suoi crimini>>
 
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view post Posted on 9/2/2015, 18:45
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Come al solito, Rhaegar non si perse neanche una parola del discorso della giovane. Effettivamente, quando lei fece riferimento al suo aspetto fisico, dovette convenire che agli occhi della gente, poteva sembrare davvero la classica bionda svampitella, il cui unico interesse era quello della perfetta limatura di unghie e della piega impeccabile dei capelli, guai a parlare, invece, di sporcarsi la gonnella nuova. Un pensiero che però non era stato affatto condiviso da Rhaegar; per quanto fosse un estimatore della bellezza delle donne, era più che consapevole che questa spesso e volentieri celava ben altro e che fermarsi all'apparenza, poteva essere la cosa più stupida da fare, soprattutto in un lavoro come quello.
« Indubbiamente, le fa molto onore questo suo profondo interesse. Le assicuro che donne anche più brutte di lei se ne fregano bellamente. »
Fece un gran sorriso, appoggiandosi allo schienale della poltrona e accavallando la gamba sotto al tavolo. E poi, penso tra sé e sé, la sua Ispettrice Auror era una bella donna, e nonostante ciò, non aveva certo paura di sporcarsi le mani.
« E le assicuro che guardando il suo naso, non si direbbe affatto. » Sorrise ancora, guardandola negli occhi. Poteva dirsi più che soddisfatto. L'Occhio Magico, nascosto dalla benda, si mosse rapido verso la pila di rapporti, dietro la quale, celato alla vista di Lili, c'era proprio il test teorico che lei aveva inviato. Aveva raggiunto buoni risultati e in più, alla fatidica domanda de: "I ricercati vanno catturati vivi" la fanciulla aveva scritto un bel: "vero". Era stata più che coerente, dovette ammettere l'uomo.
Eppure... C'era ancora una domanda, che voleva farle.

« Miss Black, ho un quesito da esporle. Lei giustamente ha parlato di Magia Oscura come sublimazione della Malvagità degli uomini, e non posso che dargliene atto. Ma le pongo un dilemma che trovo molto... attuale, purtroppo, in un lavoro come questo. » Tacque un istante, piegandosi in avanti e guardandola con profondità.
« Immagini di trovarsi in una missione. È da sola, e di fronte a lei si trova un Mangiamorte. È qualcuno che conosce e che non si aspettava di vedere dalla parte del Signore Oscuro. E sembra avere tutta l'intenzione di ammazzarla. Cosa decide di fare? »
L'impatto delle sue stesse parole fu molto importante alle sue orecchie. Era una questione che ormai ci teneva a porre, voleva sapere i vari punti di vista ed era oramai una vera e propria prova.

In tutto ciò, ignaro del peso della questione che si andava discutendo in quell'ufficio, il grosso gatto di Rhaegar, Mr Bombastic, sbadigliò silenziosamente, sollevando il musino dalle zampette e osservando incuriosito la fanciulla, quasi anche lui stesse attendendo la sua risposta.


Edited by Rhaegar - 16/2/2015, 21:03
 
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Lili Black
view post Posted on 24/2/2015, 10:44




Lili rimase ad ascoltare le parole del capo Auror sorridendo alle considerazioni sul suo interesse verso quel lavoro e sul suo naso. Effettivamente dopo aver passato ore e ore in infermeria aspettando che gli venisse sistemato aveva imparato lei stessa l'incantesimo per aggiustarsi il naso e all'epoca le era sembrata una grande conquista.
Era passato poco tempo da quando era in quella stanza ma le poche domande che le erano state fatte erano ancora più difficili di quelle del test teorico. All'ultima domanda, si trovò un po' sorpresa, era una cosa alla quale non aveva mai pensato.
Fuori dalla finestra continuava a nevicare e lo sguardo della ragazza si perse per un attimo in quei fiocchi, giusto il tempo di riordinare le idee.

<< Mi comporterei come se fosse una persona qualsiasi.>> rispose all'improvviso tornando a guardare negli occhi Rhaegar.
<< Conoscere una persona e scoprire che è l'opposto di quello che pensavo, che mi ha nascosto la sua vera natura e che sopratutto vuole uccidermi significa che non conosco veramente quella persona e che ho davanti uno sconosciuto>> fece una breve pausa quasi a voler ripensare alle parole che aveva appena detto. Certo parlare era una cosa, trovarsi davanti ai fatti un'altra. Ma Lili era convinta della sua risposta. Qualsiasi persona si fosse trovata davanti se avesse scoperto una cosa del genere sarebbe venuto a mancare tutto, la fiducia, la comprensione, il rispetto, l'amore o l'amicizia che provava perchè si sarebbe trovata davanti ad un estraneo.
<< Si>> ricominciò con più convinzione << Non mi comporterei ne più ne meno di come mi comporterei se avessi davanti uno sconosciuto. Mi difenderei, combatterei e cercherei di arrestarlo per far si che venga processato e condannato come dovrebbe essere>> concluse aspettando di sentire ciò che pensava il capo Auror della sua risposta.
 
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view post Posted on 27/2/2015, 18:26
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La neve cadeva ancora soffice e silenziosa, al di là della grande finestra ad arco alle spalle del Capo Auror. Era un clima tranquillo e pacato, esattamente come quella conversazione, sebbene gli argomenti toccati sarebbero potuti risultare estranei alle normali chiacchierate quotidiane. Lili Black aveva dato una risposta da manuale, proprio quello che Rhaegar voleva sentire. Certo, non che si aspettasse qualcosa di diverso. Quale aspirante Auror avrebbe risposto mai, davanti al proprio possibile futuro capo: "Lo accopperei senza dubbio"?
Ebbene, probabilmente nessuno, ma Rhaegar era in grado di cogliere anche quelle sfumature non dette, gli sguardi e le mani di chi aveva davanti per capire se colui che stava parlando stesse mentendo oppure se fosse sincero. Una sicurezza, per quelle parole, avrebbero potuto darla solo il tempo e il Fato, ma l'uomo sperò ardentemente che quella giovane non venisse mai traviata dalle circostanze e dalla follia, come era invece successo ad un suo probabile lontano parente. E proprio questo pensiero fornì il la, per la successiva domanda, che non espresse prima di un commento riguardo l'ultima risposta della donna:

« Certo è difficile prevedere la propria reazione in una situazione così complessa e delicata, tuttavia la sua motivazione è molto valida e coerente e sono assolutamente d'accordo con lei. Non bisogna mai avere scrupoli verso qualcuno che si rivela averci preso in giro e feriti, nascondendoci il loro lato più meschino e malvagio. » *Eh già... caro fratellino, tu che diresti?.*
« Posto ciò... » Aggiunse quindi « Mi tolga una curiosità. Saprà bene che il suo cognome descrive l'appartenenza ad una nobile ed antica Casata che ha dato via a tantissimi rami con un'infinità di esponenti. Io stesso ne ho conosciuti un paio, di Black. » *E tutte e due erano e sono delle mele marce, che i diavoli se li portino.* <b>« Qualcosa me l'ha accennata, poc'anzi, ma cosa mi sa dire, sul resto della sua famiglia, Miss Black? » Una domanda che lasciava adito a molte informazioni, più o meno risapute da Rhaegar indirettamente o direttamente dalla giovane. Sapeva che aveva avuto una nonna che l'aveva influenzata, e che suo padre era un Auror... ma? Aveva contatti con il resto dei suoi parenti? Sapeva chi erano? Potevano sembrare domande che, ad un altro colloquio di lavoro, sarebbero suonate alquanto invadenti. Ma quello non era un lavoro qualunque; e le persone con cui Lili avrebbe potuto avere a che fare nel futuro, sarebbero potuti anche non esserle tanto estranei. E poi... *Mai smettere di indagare, quando il Fato ti burla così.*
 
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Lili Black
view post Posted on 2/3/2015, 14:28




Lili annuì, Rhaegar aveva colto in pieno i dubbi nascosti della giovane.
<< Ha pienamente ragione>> rispose << Alla fine le mie sono solo parole. Non posso sapere come reagirei in determinate situazioni senza mai averle vissute. Ma mi conosco, non sono solita ritrattare quello che dico o andare contro i miei principi e se dico che mi comporterò in un modo so che farò di tutto per farlo.>>
Si sistemò sulla sedia e con una mano spostò i suoi capelli sulla spalla destra lasciando scoperta parte del collo. Lili sentì l'aria fresca e un brivido di freddo le fece venire la pelle d'oca. Il capo Auror le chiese della sua famiglia e lei cominciò a raccontare.
<< Come già sa mio padre era un Auror, è morto quasi 25 anni fa, prima che io nascessi. Mio nonno se ne andò di casa quando lui era piccolo. Da quello che so non andava d'accordo con mia nonna, discordavano su qualsiasi argomento, dal come crescere il figlio, al menu della cena o agli addobbi di Natale, insomma ogni scusa era buona per litigare. Alla fine si separarono e credo fu l'unica cosa sulla quale concordarono in anni di matrimonio, non saprei però dirle che fine abbia fatto. In casa era vietato nominarlo, ogni volta che per sbaglio chiedevo di lui mi sorbivo ore e ore di invettive e di sproloqui su come gli uomini riescano a ingannare le donne prima del matrimonio per poi diventare cattivi e insopportabili subito dopo...>> sorrise ricordando le urla e i discorsi senza senso di sua nonna in quei momenti. << All'età di quindici anni, mio padre e il suo migliore amico vennero attaccati da un mangiamorte nei dintorni di Hogsmeade e riuscirono a cavarsela per un pelo grazie all'intervento di una squadra di Auror. Fu in quel momento che lui decise di diventare un Auror perchè così sarebbe stato in grado di difendersi da solo e di difendere gli altri. Mia madre invece era babbana, nata in Francia si era trasferita a Londra per lavoro, era una fotografa. Aveva pochi rapporti con la sua famiglia, non ne parlava quasi mai, non so nemmeno se io abbia ancora qualche parente da parte sua e se in caso siano a conoscenza della mia esistenza.>> fece una pausa. Sua madre per lei era stata un grande punto di domanda, la nonna non l'aveva mai conosciuta a fondo per questo non era stata in grado di darle dei ricordi più profondi.
<< Era molto cagionevole di salute, sempre malata e morì poco dopo il parto. Ovviamente quello che so deriva dai racconti di mia nonna, al di fuori di lei non ho mai conosciuto nessun altro parente, ogni volta che uscivamo mi presentava amici, vecchi colleghi o semplici conoscenti. Potrei dire di essere rimasta completamente sola per quel che ne so>> concluse.
Le ultime sue parole le pesarono tantissimo portandola ad abbassare lo sguardo, ancora non si era del tutto abituata all'idea che non aveva più nessuno. Scacciò quei pensieri, non era il momento adatto per affondare nei ricordi. Trasse un profondo respiro e si ricompose, alzò lo sguardo osservando il capo Auror per cercare di capire se il colloquio stava andando bene o meno e sperando che non si fosse accorto di quel suo piccolo momento di debolezza.


Edited by Lili Black - 15/4/2015, 14:12
 
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view post Posted on 3/3/2015, 19:19
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Era facilmente intuibile che la Lili Black che Rhaegar aveva dinnanzi gli occhi poteva esser stata estraniata dal resto della famiglia. Altrimenti avrebbe menzionato qualche zio, parente, madre, una bisnonna o una trisavola, insomma, qualsiasi altra cosa. La ragazza, invece, fin da subito aveva accennato ad un'unica nonna e l'ipotesi che potesse essere orfana, venne prontamente confermata dalla parole di lei. L'uomo la osservò mentre raccontava la sua storia, cercando di cogliere qualche sfumatura nella sua voce. Eppure, Lili raccontava tutto con molta calma, talvolta accennando un sorriso, ostentando una calma e una consapevolezza a cui ormai sembrava essere avvezza. Il viso dell'Auror rimase attento, ma impassibile, evitando di assumere una qualche espressione di servilismo o compassione. Lili Black sembrava una ragazza forte e, in ogni caso, Rhaegar non era il tipo da farsi intenerire, né tanto meno, svalutava così la sua interlocutrice da pensare che le servisse un po' di commiserazione. Non si sentì neanche deluso nello scoprire che la giovane non aveva nessun contatto con gli altri Black. Da una parte, anzi, se ne sentì rincuorato. Tanto meglio, pensò: Lili —e lui stesso non avrebbero avuto grane.
« Capisco miss Black, le mie condoglianze per le sue perdite. » L'idea che quella fanciulla fosse sola al mondo, comunque, gli strinse un po' il cuore. Il mondo sapeva essere così ingiusto, talvolta.
« Da un punto di vista prettamente pragmatico e anche un pizzico insensibile... » Continuò, mentre con la mano sinistra apriva un cassetto della scrivania e ne prelevava qualcosa che Lili non poté vedere « ... Il non avere troppi legami permette ad un Auror di agire più liberamente. E con liberamente non intendo dire fare gli scavezzacolli. Quanto più, esser liberi da minacce concrete, pur continuando a muoversi assennatamente. È una vita dura, continuerò sempre a ripeterlo. » Annuì, sospirando appena e carezzando con la mano libera la testa di Mr Bombastic che miagolò dolcemente di rimando.
« Tuttavia questo non le impedirà di vivere. Tendo a vedere i miei sottoposti, più che come impiegati, come una piccola famiglia. Prima di difendere il Mondo Magico, dobbiamo imparare a difendere non solo noi stessi, ma quegli stessi compagni che saranno in missione con noi. Nonostante tutto, intervallati a sicuramente brutti momenti, ce ne saranno altri assai più piacevoli che mitigheranno le paure e i brutti pensieri, e le sue conoscenze verranno sicuramente ampliate. Non sarà mai sola, finché lei se lo ricorderà. Finché lei porterà questo con fierezza. » Man a mano che il suo discorso andava avanti, le labbra dell'uomo si erano increspate in un sorriso affabile mentre si sporgeva in avanti; l'intento di quelle parole, se la giovane fosse stata accorta, sarebbe stato evidente. E mentre arrivava alle fine del suo piccolo monologo, Rhaegar aveva allungato la mano, col palmo aperto, porgendo alla donna un distintivo d'argento lucente. Sulla sommità, un'aquila con le ali aperte, simbolo di Giustizia, incorniciava le due bacchette incrociate; la scritta "Auror" era incisa sopra di esse.
« Benvenuta al Quartier Generale, Lili. »


Congratulazioni per esser entrata fra gli Auror! ;)
Effettua pure un post di chiusura, dopodiché apri il tuo ufficio nel Quartier Generale; ti contatteremo a breve per il tuo primo incarico.
Inoltre per sapere i tuoi bonus da inserire in scheda leggi QUI


Edited by Rhaegar - 4/3/2015, 12:38
 
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Lili Black
view post Posted on 4/3/2015, 14:27




<< Grazie>> rispose alle condoglianze di Rhaegar come aveva risposto a tutti quelli accorsi per il funerale di sua nonna, ringraziando con un sorriso che non lasciava trapelare nulla. Ormai il dolore era quasi svanito, era rimasto solo un piccolo senso di vuoto, di solitudine che cercava di nascondere come meglio poteva.
Mentre l'uomo parlava lei prestava attenzione e soppesava ogni singola parola che usciva dalla sua bocca. Da quel punto di vista il capo Auror aveva pienamente ragione, non avere nessuno e non essere legati a nessuno significava non mettere in pericolo nessuno a lei caro. Annuì infatti alle sue parole.Lo osservò mentre allungando la mano verso un cassetto per estrarre qualcosa continuava a parlare di come per lui i suoi sottoposti siano in realtà una piccola famiglia, di come ci saranno momenti brutti e momenti belli e Lili abbozzò un mezzo sorriso. Poco dopo allungò la mano per poter prendere la spilla d'argento degli Auror con un sorriso che le illuminava il volto.

<< Grazie signore, non la deluderò>> concluse salutando e ringraziando l'uomo.

Edited by Lili Black - 15/4/2015, 14:12
 
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