Molto rumore per nulla, quest per Patrick Swan

Dopo aver sentito gli ululati degli Indios, i due forestieri, iniziarono ad accelerare il passo in direzione del fiume.
Tra colpi di machete e piccoli tagli da Diffindo per rendere le loro tracce meno visibili, si insinuarono maggiormente all’interno della foresta per assaporarne la molta umidità.
All’interno di quel luogo, che fino a poco prima era ventilato, si respirava in malo modo e si veniva costantemente infastiditi da moschiti che cercavano in tutti i modi di attaccarsi sulla pelle sudata dei due personaggi.
Non era di certo la situazione migliore possibile, ma neanche la peggiore per Patrick, il quale non era per nulla condizionato da quelle condizioni climatiche.

-Come faccio a non pensarci, me lo spieghi?
Sono tutti spariti in circostanze sospette. Janine era molto attenta, e raramente si distraeva. E’ bastata una sola notte di guardia per perderne le tracce. Kurt era paranoico, non dormiva mai e mangiava solo quello che cucinava lui. Una sola volta è andato in avanscoperta ed è sparito.
Hopper era forte e quasi sempre con noi, una volta che l’ho lasciato da solo è scomparso…-

Masticando una gomma come se nulla fosse, facendo intravedere i suoi denti perfetti e dannatamente puliti, Aiden, si girò verso la Pride per dire qualcosa che l’avrebbe spiazzata.

-Ho paura Louise, sento come se qualcuno ci sta seguendo e distruggendo pezzo dopo pezzo.-

Facendo arrestare per alcuni secondi lo sguardo proprio dove era nascosto Patrick, Aiden, si voltò per proseguire il suo cammino nella folta radura.
Passarono alcuni minuti, gli ululati degli Indios iniziarono a farsi sempre meno presenti, sostituiti dalla corrente di un fiume nelle vicinanze.
La Pride, camminando sinuosamente tra la selva, disse:

-Vedi? Ti preoccupi troppo. Siamo arrivati e ci salveremo.-

Effettuando un leggero sorriso come a voler confortare l'uomo, la donna, proseguì a camminare.
La situazione era misteriosa, ma allo stesso tempo stabile. Non sembrava dovesse succedere qualcosa in quel preciso momento, ma nulla era ancora detto. Magari il colpo di scena stava per arrivare, altrimenti per quale motivo quel ricordo era stato celato?

La situazione sembrava essersi calmata.
Gli ululati degli Indios erano finiti e i rumori tra gli alberi spariti. Eppure qualcosa non convinceva Louise la quale, dopo diversi secondi di silenzio, disse:

-Muoviamoci Aiden, c’è qualcosa che non va.-

Non appena la donna si spostò verso le rive del fiume, mettendosi una mano sul volto in maniera tale da non venire accecata dal riflesso del Sole sull’acqua, accelerò il passo per poi sentire dietro di sé gli ululati riaccendersi e farsi sempre più forti.
Aiden, sbalordito dalla faccenda, si spostò verso la donna per fissarne lo sguardo grigio e abbastanza severo. Sembrava come se non volesse venir distratta.

-Ma come hai fatto? Dai, il capanno con la Passaporta è vicino, siamo quasi arrivati.-

Osservando la donna con il volto imperlato di sudore, masticando in maniera frenetica la gomma mentre si sentivano le urla avvicinarsi in maniera drastica a loro, spinse il suo corpo lungo un piccolo sentiero costituito da ciottoli per poi colpire nuovamente una dozzina di arbusti con il machete e farsi largo in una radura che sembrava completamente identica a quella dove erano stati una decina di minuti prima.
Continuando a camminare senza proferire parola, i ministeriali arrivarono dopo circa cinque minuti di tragitto vicino ad una zattera danneggiata.
Fermandosi in quel luogo, Aiden, puntò la bacchetta su quel punto per far apparire dal nulla un capanno verde, probabilmente la loro base.
Aprendo la porta, facendo passare la Pride da buon gentleman, chiuse la porta lasciando Patrick fuori.
Ora quel ragazzo doveva prendere coraggio e fare qualcosa per scoprire di più da quella storia.
Ma come? La porta era chiusa a chiave. E gli incanti? Funzionavano o no in quel ricordo? Per non parlare degli Indios, lo avrebbero visto oppure no?

La storia sembrava infittirsi, passo dopo passo.
Come aveva fatto la Pride ad individuare quegli Indios? Perchè Aiden si era chiuso a tutta velocità quella porta alle spalle?
Swan, desideroso di sapere, si trovava fuori dal capanno con diversi dubbi. Da quanto tempo la pozione dissimulante era attiva? Da quanto tempo era esanime nell’ufficio della professoressa? Come poteva attraversare quella porta?
Senza pensarci due volte, il glorioso Caposcuola Corvonero, si spostò verso la porta con l’intento di oltrepassarla, ma non ci riuscì.
Il suo essere un ologramma in quella storia era stato vero fino a quel punto, quel momento che forse la Pride aveva voluto occultare a tutto e tutti.
Facendo due passi indietro per via della botta presa per l'essere andato a sbattere contro la porta, non appena il piede sinistro tornò a poggiarsi sul terreno, un forte urlò penetrò le sue orecchie.
Che era stato? Cosa era successo? Che diamine era capitato a quei due avventurieri?
Gli ululati degli Indios si stavano facendo sempre più forti e più vicini. Patrick aveva poco tempo per scoprire qualcosa su quel capanno; in un modo o nell’altro doveva oltrepassare quella porta.

Per nulla abbattuto dal precedente tentativo, il Corvonero dalle milleuno risorse, agì nuovamente.
Ignaro di ciò che stava avvenendo in quel capanno, mentre le urla degli Indios divenivano sempre più forti nelle sue orecchie, puntò la bacchetta contro la porta pronto a renderla trasparente.
Ci fu un rapido momento di concentrazione, la consapevolezza di poter arrecare danni a quella reminiscenza e…
Proprio in quell’istante, il rumore degli Indios venne ovattato per dare la possibilità al visitatore del ricordo di sentire meglio ciò che stava avvenendo.
Una sadica e lenta risata riecheggiò leggera nell’aria, mentre la porta del capanno si apriva dinanzi a lui senza remore.
Un sorriso pieno di soddisfazione, macchiato dal sangue scuro, gli venne a fare visita mentre il corpo del povero Aiden si rovesciava a terra, inerme.
Cosa era successo? Perché era arrivata all'aggredire quell'uomo?
Il volto di Aiden sembrava essere stato privato dei suoi liquidi essenziali, mentre la donna dalla mano, ricoperta totalmente di sangue, iniziò a sgocciolare la sostanza sul pavimento.
Mentre il giovane osservava il ministeriale e il suo corpo privo di vita, un gesto di silenzio venne svolto dalla donna, la quale osservando il ragazzo si spostò verso di lui.
Cosa diamine stava succedendo? Che qualcosa fosse scattato in quel ricordo per aggredirlo? E poi perché mai qualcosa era scattato nei suoi confronti? Cosa diamine aveva scoperto oltre all’omicidio?
Alcuni piccoli dettagli erano usciti fuori da quella misteriosa sfera, ma ora doveva capire come muoversi per rimanere invita
Con grande probabilità il ricordo aveva un sistema di protezione e ora si stava muovendo verso di lui per renderlo silente per sempre; un nuovo Aiden rischiava di sorgere in quella giornata.

Sicuramente, ciò che stava vivendo Swan aveva dello straordinario.
In pochi avevano avuto la possibilità di conoscere Louise Pride in quelle vesti, ma sarebbe stato in grado di dirlo ad altre persone?
Non appena la donna volse il suo sguardo verso di lui, pieno di angosce, si prodigò ad eseguire un incanto che non ebbe alcun effetto.
Infatti, il Lumos Solem, seppur illuminò l’aria circostante a loro, non fece nulla alla donna la quale diede un calcio al ragazzo facendolo muovere in maniera sbilenca per I suoi primi metri di corsa in direzione della foresta.
Quello che potè constatare il Capitano da quell’attacco da parte della donna era che lei lo poteva vedere e toccare, ma non gli arrecava danno.
Come mai? Come era possible che quel sogno interagisse con lui in quel modo? Che fosse un qualcosa di più rispetto ad un semplice viaggio nei ricordi di qualcuno? Che si fosse spostato magicamente lì? Eppur non sentiva male dove era stato colpito.
Mentre si addentrava nella foresta, il giovane Corvonero, potè notare come il rumore degli Indios si facesse sempre più forte. Stava andando incontro a loro? Era per caso un bene che si muovesse verso quella direzione?
Quel che era certo era che Patrick doveva trovare una via di fuga da quel sogno da cui ancora non riusciva a scappare.
Che ci fosse un modo per potersi allontanare da lì e da quella Louise Pride che lo stava inseguendo? Se si, come? Che diamine doveva fare?

Il ragazzo si trovava dinanzi ad un sentiero con diversi arbusti che avrebbero reso difficile i suoi spostamenti. Al contrario di Aiden, non aveva alcun machete per farsi spazio nella radura, ma poteva comunque andare avanti.
In quei momenti, fatti di emozioni contrastanti tra di loro, il Corvonero doveva capire come agire altrimenti sarebbe rimasto rinchiuso in quell sogno per sempre, come in un incubo ad occhi aperti.

Gli ululati degli indigeni aleggiavano nella foresta mentre cercava di capire cosa doveva fare.
Era totalmente sbalordito da ciò che si era creato in quel ricordo -a sua insaputa divenuto una gabbia fatta di cielo e nuvole- che aveva preso ad iniziare a correre velocemente.
L’aria calda sembrava non toccarlo più di tanto in quel luogo contornato da mosquitos e iguane nel folto manto erboso dai colori vivaci, ma la paura iniziava a salire velocemente sulla schiena all’avvicinarsi di una Pride completamente diversa da come l’aveva conosciuta.
In quel momento, dopo aver eseguito correttamente il Diffindo sull’arbusto, il quale dirottò velocemente verso il terreno andandosi ad incastrare su altri due alberelli sulla sua destra, poté con la coda dell’occhio notare la professoressa con un volto a lui completamente nuovo.
La pelle, bianca come la neve, faceva trapelare tra le guancia scavate delle ombre grigiastre che risaltavano in maniera evidente le labbra carnose e gli occhi, i quali avevano sviluppato dei riflessi rubino.
Incredibilmente la ministeriale era diventata per lui qualcosa di riconoscibile, ma non realmente conosciuto.
Come era possibile quella trasformazione? Cosa era quella donna che correva veloce dietro di lui?
Oramai l’essere era a cinque metri di distanza da lui, pronto a riattaccare e probabilmente ad agire con maggiore incisività.
Cosa doveva fare Patrick? Come doveva rispondere a quella situazione flebile come il ghiaccio, ma calda come il Sole?
Le questioni che si erano aperte in quel posto erano molte, mentre il ricordo Aiden iniziava ad allontanarsi, così come lui iniziava ad allontanarsi nuovamente dalla donna che sembrava essere prossima al raggiungerlo.
Ora restare in vita era più importante, ma cosa conveniva fare? Anche se gli attacchi diretti non erano stati funzionali, c’era un modo come un altro per rallentare la donna nella fitta vegetazione?
A quelle domande, solo Swan aveva la risposta.