~Will you control it, or will it control you?, Quest Privata

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~Hope™
view post Posted on 3/10/2015, 07:48





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"Everyone is a moon, and has a dark side which he never shows to anybody"


Socchiuse leggermente gli occhi. La tenue luce generata dall’incanto la infastidiva e contribuiva a mantenere costante, o forse ad aumentare, quella fitta che ormai da diversi minuti non le dava tregua. Il pensiero di presentarsi a scuola in quelle condizioni non le piaceva, avrebbe dato qualsiasi cosa per poter diventare invisibile e riuscire così a passare inosservata attraverso i lunghi e fin troppo affollati, anche a quell’ora della notte, corridoi del castello. *Se solo avessi portato con me quel dannato mantello* lo aveva riposto solo qualche ora prima in uno dei cassetti nella sua stanza, il mantello cinese acquistato a Diagon Alley qualche anno prima. Ridestandosi da quei pensieri tornò a muoversi verso la porta, quella sottilissima linea di confine che aveva deciso di superare solo qualche minuto prima e che ora era costretta ad attraversare nuovamente per poter fare ritorno al castello. L’odore del sangue era pungente ma non del tutto fastidioso poiché si mescolava all’aroma antico emanato da quella secolare dimora. Se solo fosse stata più attenta, se solo avesse anteposto la calma a quell’irrefrenabile voglia di cibarsi di mistero forse a punto sarebbe ancora tutta intera e senza quel fastidioso e continuo dolore. *Calma? Cos’è la calma Hope? Non esiste questa parola nel tuo dizionario!* si morse il labbro prima di adagiare la mano sinistra allo stipite della porta decisa più che mai a fare ritorno al castello, ma in quel momento qualcosa di inaspettato avvenne, costringendola a fermarsi ancora una volta. La figura di un giovane alto e di bell’aspetto si palesò davanti ai suoi occhi. Probabilmente se non vi fosse stato il tenue bagliore proveniente dalla punta della sua bacchetta ad illuminargli il viso, assecondato dal chiarore della Luna piena, avrebbe giurato di trovarsi dinnanzi ad un fantasma. Prima di parlare si concentrò sui lineamenti famigliari di lui, gli occhi marroni risalvano alla luce dell’incanto e i lunghi capelli ribelli, leggermente mossi dalla brezza notturna gli incorniciavano il viso ormai adulto.Cosa ci fai qui Derek? Ti rendi conto che dovresti essere nel tuo dormitorio a quest’ora? Le partenze in prima non erano di certo il suo forte ma in quel momento e in quella situazione non poteva comportarsi diversamente. Il suo incubo le si era praticamente materializzato davanti e l’idea di dover dare spiegazioni su ogni cosa non le garbava poi troppo. Gli abiti impolverati, una ferita lacero contusa sulla fronte, la bacchetta ben stretta nella mano destra e quella inusuale passeggiata notturna oltre i confini del castello. Tuttavia, la posizione del ragazzo non era certo migliore della sua, del resto lei era ormai un’adulta, una docente e come tale, libera di muoversi a qualsiasi ora e in qualsiasi luogo da lei scelto senza necessariamente dover dare spiegazioni.Se al mio posto ci fosse stato qualcun altro probabilmente a quest’ora saresti già in viaggio verso Londra!Sante parole! Cosa gli era saltato in mente? Che ne aveva fatto del ragazzo riflessivo e calmo conosciuto diverso tempo prima? Non era arrabbiata, era capitato anche a lei di infrangere le regole della scuola ma aveva sempre prestato attenzione ad ogni singola azione per evitare di incorrere in salate sanzioni disciplinari e mettere così nei guai la sua casata. Si passò la mano sinistra sulla ferita dolorante con l’intento di provare a rimuovere il sangue fuoriuscito. I sensi erano all’erta, ben presto si sarebbe ritrovata lei al posto del ragazzo, sotto assedio, in parte costretta a dover dare una motivazione plausibile circa la sua presenza in quel luogo e soprattutto a quell’ora della notte. La sua attenzione, tutta, era ormai rivolta esclusivamente verso il giovane prefetto, la Stamberga aveva perso il suo fascino e insieme ad essa anche i misteri avvolti nell’oscurità della notte. Nessun rumore, nessuna sensazione che potesse costringerla a prestare attenzione altrove.







 
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view post Posted on 9/10/2015, 19:33
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Derek si trovava sul punto di non ritorno. Era entrato in quella stamberga senza riflettere e se aver prima capito chi fosse la persona che stava seguendo, per non parlare del pericolo della quale ancora non sapeva nulla.
Forse avrebbe dovuto dare retta alla sua parte razionale e andarsene a dormire quella sera ed invece adesso si trovava davanti al l'affascinante docente di difesa contro le arti oscure nonché sua capocasa. Ci mancava solo una punizione per completare il quadro delle sue sfighe.
Non appena senti la voce tutto divenne più reale di prima e adesso non poteva non spiegare il perché si trovasse lì, certo avrebbe potuto mentire, ma era la cosa giusta da fare?


Professoressa Lancaster, mi trovo qui perché avevo visto una figura al limitare della foresta che veniva verso la stamberga...

Una mezza verità era sempre la migliore idea, di certo non avrebbe potuto dire tutta la verità sul perché si trovasse in quel luogo in quel momento, che poi era davvero la verità che l'avesse seguita dal limitar della foresta fino a lì, altrimenti si sarebbe rimasto dove era, il problema semmai era che non poteva trovarsi nemmeno al limitar della foresta....ma son dettagli.

...ho avuto come l'impressione che potesse essere una studentessa e quindi l'ho seguita, non potevo immaginare che invece fosse quella figura fosse lei

Non smise di guardare la docente mentre parlava, e non fece menzione apposta del suo probabile ritorno a Londra se lo avessero scoperto, poi avendo notato che stava andando verso e lui era d'intralcio all'uscita disse

Forse sarebbe il caso di tornare al castello...a proposito, sta bene? Ho sentito come qualcosa che le cadeva addosso

Disse guardando la ferita alla gamba. Poi si apprestò ad uscire da qual macabro luogo



 
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view post Posted on 11/10/2015, 18:43
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Ma che sorpresa!

Una voce calda e gelida nello stesso tempo interruppe il dialogo dei Corvonero prima che la Capocasa potesse rispondere al ragazzo, una frase sarcastica, accompagnata da tre battiti di mani a simulare un cinico plauso.

Guadate un po' cosa abbiamo qui: la crème de la crème di Corvonero! Peccato che manchi all'appello quel bocconcino di Swan... ho visto le sue foto sulla Gazzetta, non è per niente male il ragazzo.

Proseguì Selene mentre la sua chioma scura emergeva dall'oscurità come se prima ve ne facesse parte, bacchetta puntata contro i due ospiti inaspettati.

Qual buon vento? Oh... Professoressa, si è ferita!

Esordì con tono fintamente apprensivo passandosi la lingua sulle labbra.

Mi prenderei volentieri cura di lei se solo non fosse accompagnata da questo delizioso giovane... che ne dice di tornare in Infermeria mentre io mi occupo di luì?

Deglutì rumorosamente, lasciando intendere ai due di essersi ficcati in una situazione tutt'altro che sicura. GLi occhi scuri della donna, si accesero all'improvviso di un colore rosso brillante, emergendo dall'oscurità come fari nella notte.
 
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view post Posted on 6/12/2015, 20:37
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Mentre parlava con la docente sapeva di essersi messo nei guai, anche se sapeva che mai lei l'avrebbe punito si vergognava per ciò che aveva fatto, non era nella sua indole infrangere le regole. Ma quella notte non aveva resistito alla voglia di fare un giro nella foresta, quella selva aveva un attrattiva che non sapeva spiegarsi, ma l'incoscienza di entrare in quel luogo durante una luna piena ed avendo studiato i lupi mannari era stato proprio un idiota, ma ne era uscito incolume.
Non appena Derek finì di parlare, qualcosa accade, una voce femminile ruppe il silenzio. Derek sobbalzó, non si aspettava che non fossero soli. Le parole della donna era tutt'altro che rassicuranti. Fece proprio intendere di avere ragioni ostili.

Non appena i suoi occhi si accesero di quel rosso brillante, ebbe come la sensazione di avere guai peggiori in vista.
Il suo volto sbiancó dalla paura, situazione organicamente normale se si considera che in caso di pericolo la nostra mente distribuisce più sangue agli arti che ad altre zone del corpo che quindi appaio più pallide, al fine di rendere le gambe reattive per scappare dal pericolo e agli arti superiori per renderli più forti in caso si dovesse sferrare un colpo.
Grazie al fatto che aveva la bacchetta in mano tentò di attaccare la donna per prender tempo e scappare.

Puntò la bacchetta verso i pezzi di legno che travolsero la docente per poi, mentre muoveva la bacchetta in direzione della luce che occhi producevano, disse


OPPUGNO!!

Dopo aver visto se il suo incanto avrebbe funzionato si sarebbe girato per correre verso il castello passando per la foresta proibita. Il piede sinistro era già pronto per la maratona


 
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view post Posted on 28/2/2016, 05:19
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Fu questione di pochi attimi e la situazioni si fece ancora più grama di quanto fosse già parsa. Era forse coraggio o vigliaccheria quella del giovane prefetto? Il suo attacco repentino era atto a difendersi o a fuggire?

Erano domande queste delle quali a nessuno sarebbe interessata la risposta, poichè Selene Moonclear, abile maga e temibile lupo mannaro, aveva già dato inizio alla sua caccia. Così i legni e detriti controllati dal Corvonero si schiantarono contro la parete di fronte a lui poichè la strega velocemente si era già mossa. Quando Derek ebbe modo di realizzare cosa era accaduto, si ritrovò le labbra del lupo mannaro a pochi centimetri dalle sue orecchie ed il suo corpo ad impedirgli di arretrare.

Ma come, te ne vuoi già andare? Sei appena arrivato!

Sussurò Selene, impavida.
Cosa avrebbe fatto il prefetto ora che si trovava nelle grinfie del nemico? E che fine aveva fatto la Lancaster? Se solo il ragazzo si fosse girato, avrebbe notato il corpo esanime della donna disteso a terra, probabilmente era stata la stessa Moonclear a metterla ko.
 
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view post Posted on 25/3/2016, 17:47
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L’oppugno non ebbe l’effetto desiderato, anzi i detriti e i pezzi di legno era andati contro una parete più tosto che il suo obbiettivo originario. Derek non credette ai suoi occhi, ma la donna lo aveva evitato e adesso si trovava a pochi passi da lui, e lei ebbe modo di parlare impedendogli la fuga.

Ovvio che non potendo in quel momento muoversi, l’unica cosa che fece, fu una cosa stupida ma allo stesso tempo sensata, o così credeva.


Mia cara, devo farti un annuncio, e tieniti forte per ciò che ho da dire….

Stava davvero scherzando con la morte, o meglio con la possibilità di morire o chissà cos’altro.


Tempo orsono hanno inventato i dentifrici, ecco adesso non voglio dire che tu non ne faccia uso, ma di sicuro dall’ultima volta son passati parecchi anni…


Disse ovviamente alludendo all’alito pesante della donna, il suo sarcasmo l'avrebbe ucciso un giorno, per lui fu quasi impossibile guardarla dato che i suoi occhi brillavano di un rosso brillante e senza precedenti nella sua memoria.

*Da quanto in qua hai visto occhi rossi?!?*



 
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view post Posted on 22/3/2018, 01:28
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Selene non riuscì a resistere al suo istinto, alla sete di sangue che da anni non poteva controllare. Il profumo di adolescente, quel misto di ormoni, sudore e odore di sangue proveniente da sotto la pelle, l'avevano già mandata talmente su di giro che le parole del prefetto non arrivarono nemmeno alle sue orecchie.

Fu più dolce di quanto Derek avesse potuto immaginare: le labbra carnose della licantropa di appoggiarono con gentilezza sulla pelle liscia del collo, abbandonandosi ad un bacio passionale, sintomo palese del disturbo mentale della donna. Con passione, ella tirò fuori la lingua, leccando il ragazzo che invano cercava di liberarsi dalla pesante presa della donna. Il morso fu lento e doloroso, tanto che Derek poté percepire distintamente i canini penetrare le sue membra (-20PS) e il calore del sangue propagarsi attorno la ferita. Fu allora che egli si abbandonò alla vittima, oramai arreso al suo destino.

Ci vediamo qui alla nuova luna piena, avrai bisogno di me.

Bisbigliò sadica ma sensuale nell'orecchio del ragazzo, appena prima di lasciarlo andare e allontanarsi.

Anzi, diciamo che avrai bisogno di me per tutta la vita.

Derek rimase immobile per terra, visibilmente sotto shock. A cosa si poteva riferire la donna? E ora perchè ella voleva andarsene senza nemmeno porre fine alla sua vita? Non era in fondo l'omicidio ciò che ella bramava?

Riporta indietro la Lancaster, puzza di carogna.

Concluse la Moonclear, svoltando l'angolo e lasciando il prefetto solo nel silenzio della Stramberga.

Derek sei ufficialmente Lycan.
Ti invito a prendere nota dei bonu e malus ON e OFF GDR elencati nel topic in Regolamenti.
Ruola l'uscita dalla Stramberga nonostante la ferita. Tieni a mente che se non agisci in fretta potresti morire dissanguato per strada. Sta a te decidere se lasciare la Lancaster o trarla in salvo.
Il Selene è andata, non troverai alcuna ulteriore risposta in questo topic.
Posta in Infermeria, tenendo a mente che nel prossimo ON GDR comincerai a verificare gli effetti del contagio.
Selene ti aspetta qui al prossimo plenilunio, pronta ad aiutarti a sopportare la prima trasformazione.
 
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view post Posted on 24/3/2018, 13:08
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Sentiva il fiato sul collo di quella donna, era una situazione abbastanza strana e non aveva idea di cosa stesse accadendo, con la coda dell'occhio vedeva ciò che la donna stava facendo, si muoveva in modo strano, guardava il collo come se stesse guardando il suo piatto preferito.

Aprì la bocca e si avvicinò al suo collo, cercava di divincolarsi, stava per morderlo...fece in tempo a sentire i canini penetrare nella sua pelle, un dolore insopportabile, sentiva il sangue fuori uscire, la donna disse qualcosa, ma non riusci ad intendere cosa significassero quelle parole, infine cadde a terra.
Perché se ne era andata? Perchè non aveva consumato l'omicidio fino alla fine? Cosa stava accadendo?
Era fermo a terra con una ferita sanguinante, doveva fare qualcosa prima di morire dissanguato, doveva alzarsi, ma il dolore era troppo.
Allungo la mano in cerca della sua bacchetta, di certo non voleva che la donna tornasse a finire ciò che aveva iniziato e lui fosse disarmato. Non appena trovo la bacchetta, tentò di alzarsi, prima si mise sulle ginocchia e notò la presenza della Lancaster


Professoressa di difesa contro le arti oscure....e menomale

Disse con tono sconsolato e sarcastico, nonostante le parole uscissero con difficoltà dovuta alla ferita, la guardò li stesa a terra. Sapeva benissimo che doveva andare, non solo per non dare a quella donna la possibilità di tornare, ma doveva andare in infermeria il prima possibile, e anche la Lancaster non era da meno. Strinse la bacchetta in mano, e con un movimento continuo del polso dal basso verso l'alto disse anche se a fatica

Mobilicorpus

Mentre con la mano disarmata teneva la sua ferita al fine di ostacolare la fuoriuscita di sangue, con la bacchetta fece in modo che la Lancaster si sollevasse da terra per portarla con se, di certo non avrebbe potuto portarla a spalla in quella condizione, una fitta di dolore arrivò, era giunto il momento di mettersi in moto verso l'infermeria e pure velocemente, nonostante il ragazzo fosse visibilmente sotto shock.





Gracias, Adesso vado infermeria sia mai che muoia prima del tempo. :fru:
 
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view post Posted on 3/5/2018, 09:29
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Circa un mese, ecco il tempo che era passato da quella maledettissima notte in cui aveva seguito quell’ombra al limitare della foresta proibita dritto nelle fauci del nemico. Letteralmente, dato che ci aveva rimediato un morso.

Ormai da una settimana sentiva una stretta allo stomaco troppo forte per esser ignorata e non riusciva a mangiare…a pensare. Un forte sentimento di rabbia cresceva in lui. Aveva studiato troppo e in altrettante materie per non sapere che quei sintomi legati ad un morso durante una notte di luna piena cosa significavano. Non l’aveva ammesso ad alta voce nemmeno nella sua testa, ma sapeva che cosa era successo e cosa era diventato in quel mese.

Avvisaglie della sua nuova condizione erano arrivate da ogni dove, un udito più sviluppato anche se non domato, i suoi muscoli erano divenuti più definiti e la sua dentatura era leggermente cambiata. Sapeva di essere un pericolo per gli altri e per se stesso, soprattutto nella settimana che precedeva un nuovo plenilunio, cerco di tenersi in disparte nella speranza di non attirare l’attenzione cercando di domare ciò che cresceva in lui e che sarebbe esploso quella notte. Sicuramente la prima era più semplice della seconda dato che avrebbe dovuto comportarsi come al solito.

Ma ormai l’avvicinarsi della luna piena lo aveva reso completamente fuori di testa, non riusciva nemmeno a fare i pensieri più semplici e sapeva che se voleva mantenere il suo segreto avrebbe dovuto fare una capatina nella foresta proibita per poi andare laddove quel lupo mannaro lo aveva morso e gli aveva dato appuntamento: la stamberga.

Per sua grande fortuna l’ultima lezione della giornata era stata erbologia, quindi non doveva far altro che sgattaiolare via alla fine di questa, e così fece. Andò verso la foresta proibita, quella stretta alo stomaco che non lo lasciava. Avrebbe saltato la cena, ma era l’ultimo dei suoi problemi, visto che avrebbe passato fuori tutta la notte per rispuntare il giorno dopo. Chissà come si sarebbe sentito dopo la sua prima trasformazione?

Camminava in quella direzione senza far caso che stava per infrangere una decina di regole della scuola, non era più un prefetto, ma di certo non poteva rimanere nei paraggi della scuola quando si sarebbe trasformato, nella speranza di non incontrare qualcuno continuò a camminare. Aveva la mente offuscata, tanto da non essersi accorto che si era appena immerso dentro la foresta proibita, con successo, sembrava che nessuno lo avesse visto.

Camminava per una certa forza d’inerzia che faticava a riconoscere, ormai stava per fare buio e lui stava per arrivare, gli sembrava di camminare da secoli quando arrivò al limitare della foresta, quando vide la stamberga la sua mente gli ripropose ciò che accadde quella sera, era come se potesse risentire il dolore provocato da quel morso, la stretta allo stomaco si fece più forte, la testa iniziò a pulsare e a fagli del male, tanto che dovette chiudere gli occhi per un momento prima di valicare il limite che avrebbe significato l’infrangere dell’ennesima regola della scuola. Quando riaprì gli occhi i dolori non sparirono e deambulando a fatica si diresse verso la stamberga, chissà se colei che lo aveva morso si sarebbe fatta viva o se avrebbe dovuto vedersela da sua nella sua prima trasformazione, sapeva che il legame che lo legava al suo alfa era forte da ambo i lati, ma era un pensiero troppo razionale da fare in quel momento.

Lei si sarebbe presentata ma Derek questo non riusciva a razionalizzarlo. Arrivato, infine, davanti alla stamberga il dolore alla testa si fece così forte che cadde sulle ginocchia con le mani che tenevano la sua testa, tutto ciò stava diventando insostenibile. Ed ancora non si era trasformato e si vociferava che la trasformazione fosse alquanto dolorosa. Insomma lo aspettava una amena notte che chiunque avrebbe voluto. A fatica tentò di rialzarsi, e si guardò intorno per vedere se qualcuno fosse arrivato…ormai non poteva mancare molto al sorgere della luna.




Chiedo scusa per il ritardo, ma possiamo fare finta che siano appena passati i tresta giorni prescritti per la prima trasformazione :fru: . Attendo con gioia e giubilo Selene :aiuto:
 
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view post Posted on 14/10/2018, 18:55
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Il giorno del giudizio era arrivato.
Derek non poteva nemmeno immaginarsi in che razza di guaio si era cacciato dal momento in cui si era fatto mordere, ma ora lo poteva scoprire.
La Licantropia era una vera e propria malattia che portava sì dei pro, ma anche dei contro devastanti sotto il punto di vista psicologico.
Infatti, il ragazzo, presto si sarebbe accorto che il suo Io avrebbe avuto una vera e propria scissione mentale. Da un lato, il Derek di sempre, quello ambizioso e voglioso di raggiungere ogni traguardo, dall’altro, uno nuovo, violento, forte, in grado di lacerare pezzi di carne senza farsi troppi problemi del perché e del per come aveva agito in quel modo.
Era divertente la sorte che spettava a quel ragazzo che, come in uno dei più famigerati libri di Stevenson, aveva il cognome di uno dei mostri più diabolici che era esistito nella letteratura moderna.
Certo quella “Y” che vi era di distanza tra lui e quel personaggio del romanzo poteva fare la differenza, ma stavo solo a lui decidere come gestire quel fardello che adesso portava.

Arrivò alla Stamberga a passo svelto.
La testa gli doleva come se non avesse bevuto acqua per tutta la giornata ed in effetti ancora non aveva ingerito alcun liquido che gli potesse portare appagamento fisico.
La Luna era nel pieno della foschia, per ora.
Forse quella era stata una benedizione per il ragazzo che se avesse incontrato il suo destino in anticipo avrebbe fatto una strage ad Hogsmeade.
Cascò a terra senza remore. Non pensò molto a quello che doveva fare; in fin dei conti Selene stessa aveva detto che le risposte sarebbero giunte solamente quel giorno.
Non appena il Corvonero arrivò sulla soglia dalla casa partì una singolare canzone.
Se avesse avuto degli assunti babbani, il ragazzo avrebbe potuto facilmente riconoscere la melodia come “Per Elisa”, che rappresentava forse un non-so-che di emblematico.

Vieni. Ora.

Questa volta nessuna voce sadica, nessun fare sensuale, venne scorto dalla voce di Selene. Lo aveva in pugno e lui neanche lo sapeva.
Davanti al ragazzo, se avesse aperto la porta, una lunga e scricchiolante scalinata di legno avrebbe fatto capolino, mentre la sua peluria corporea iniziava a divenire affilata e robusta.
Il giorno del giudizio era arrivato.

Derek inizia la tua prima trasformazione.
Mi aspetto che tu possa essere il più profondo possibile nelle tue azioni, ogni cosa che avverrà d’ora in avanti caratterizzerà le reazioni future del tuo pg.
Che il bello cominci! Buona fortuna.

Scadenza: 25/10 ore 23:59
 
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view post Posted on 19/10/2018, 22:38
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Dopo essersi rialzato da terra il dolore che provava alla testa era divenuto più acuito, camminava a stento verso la stamberga, ormai anche le ossa iniziavano a farsi sentire. L’unico pensiero razionale che riusciva ad avere, probabilmente l’ultimo di quella notte, lo portò a pensare a cosa avrebbe fatto una volta trasformato, la paura si impossessò di lui. Per sua fortuna ed anche sfortuna aveva studiato i lupi mannari l’anno prima ad Hogwarts e sapeva benissimo che non aveva scelta, quella sera si sarebbe trasformato e avrebbe perso ogni briciolo di umanità, nessuno pensiero razionale, nessuna emozione lo avrebbe fermato dal commettere atti efferati. Sperava che colei che avrebbe dovuto incontrare fosse già lì e che magari si stava godendo la scena di Derek che pian piano avrebbe perso il controllo di se, ma la sua speranza più forte era che la stessa lo avrebbe guidato e fermato in casi estremi. Ecco, anche lei era un lupo mannaro, quanto poteva contare l’esperienza? Probabilmente anche lei avrebbe perso il controllo, che il tempo lo avrebbe aiutato a rendere la trasformazione più “sopportabile” era quasi certo, ma avrebbe anche reso il mostro che in lui covava più vigile e poco incline ad arrendersi agli istinti animali più basilari. Un giorno sarebbe stato in grado di controllarsi?
Se la sua mente fosse stata limpida come al solito avrebbe potuto pensare all’unico rimedio esistente ma così non era, ormai da una settimana non riusciva a concentrarsi su più di due cose nello stesso momento, la sua rabbia era in continua crescita, ciò lo aveva portato ad allontanarsi da chiunque gli stesse vicino, forse ormai era quello il suo destino rimanere da solo con la sua condizione, tutto ciò che aveva sempre anelato stava diventando realtà ma con ogni probabilità era uno stupido pensiero di un ragazzino che era stato ferito molte volte nella vita. Alla fine, chi avrebbe voluto vivere una vita da solo? Ogni sera non vedeva l’ora di coricarsi, magari almeno nel sonno avrebbe trovato pace. Ma quella notte non avrebbe potuto usare tale espediente, la luna avrebbe fatto capolino e tutto sarebbe cambiato. Era ormai giunto alla porta della stamberga quando sentì uno strano rumore, sembrava essere un pianoforte o chissà che strumento musicale, ma in quel momento non riusciva a distinguere il rumore dei suoi pensieri molto sconnessi figurarsi una melodia che non era nemmeno certo di averla sentita prima. Quest’ultima gli entrò in testa e se fosse possibile accentuando il suo malessere. Fu solo in quel momento che si accorse che qualcuno era dentro, probabilmente era lei, colei che aveva dato il via a tutto quello che sarebbe stata la “nuova vita” di Derek, o forse “non-vita”. Sentì una rabbia montargli dentro, avrebbe voluto sopraffare quella donna, ma sapeva che a parte essere l’unica ad avere le risposte che cercava non avrebbe avuto uno straccio di possibilità di uscirne indenne. Così si avvicinò alla porta come un condannato alla volta del patibolo, di certo il paragone non reggeva, ma chiunque avrebbe avuto da ridire non si sarebbe trasformato in un mostro privo di ogni senso del controllo e dei vincoli imposti per la comune decenza , per il comune rispetto e per la vita stessa, la paura di poter fare del male a qualunque essere vivente era insopportabile, tanto che semmai fosse vero che l’indomani mattina non avrebbe ricordato nulla e semmai avesse commesso l’atto più innaturale che esista non avrebbe voluto saperlo, per quanto una vita all’oscuro di quanto fatto non era il massimo in quanto il senso del dubbio poteva lacerare tanto quanto il sapere la verità. Sentì la sua voce come un richiamo verso l’inevitabile, era giunta la sua ora, aprì la porta ed entrando vide una scala o probabilmente ciò che rimaneva, fece per avanzare si appoggiò ad una trave per non cadere nuovamente e guardando la sua mano: la peluria stava crescendo, non poteva mancare molto, il suo sguardo si fece sconsolato, tutto stava prendendo realtà. Sperava solo che nessun studente sconsiderato avrebbe avuto la voglia di una gita notturna, sarebbe stato da stupidi anche se era lui a pensarlo.
*Mi ricordi come siamo finiti in questo guaio, Hide?*
Assaporò quel pensiero per quanto sarcastico come l’ultimo di quella notte, e volse lo sguardo verso la scala di legno una seconda volta alla ricerca della voce da lui sentita in precedenza. Suo malgrado aveva bisogno di lei, era un pensiero davvero strano, aveva bisogno della persona che lo aveva posto in quella condizione nonostante sentisse l’impulso quasi irrefrenabile di farle del male. Continuava a guardare nella speranza che quella molerai cessasse, gli rimbombava in testa come colpi di cannone.
 
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view post Posted on 23/10/2018, 17:52
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Ogni secondo passato in quel luogo, corrispondeva ad un cambiamento fisico del ragazzo.
Dopo la peluria maggiormente ispida, la salivazione iniziò ad aumentare in maniera costante, mentre i muscoli divennero spessi e robusti.
A vedere da fuori quella situazione sembrava che quella malattia non recasse danni, o meglio, sembrava non distruggere in toto la persona, ma Derek, conscio di quanto aveva studiato, sapeva che presto avrebbe patito grandi sofferenze.

La prima trasformazione era la più dolorosa per tutti, o almeno così si diceva.
Quando il corpo per la prima volta si tramuta in un lupo mannaro, sembra che si possa generare un dolore lancinante, che molti però accoglievano come una benedizione; il momento in cui la razionalità cessava per dar spazio al lato animale.
Forse sarebbe stato così anche per il ragazzo, che iniziava a salire la scalinata davanti a lui lentamente mentre la musica iniziava risuonare maggiormente nell’aria.
Selene non parlò, come se fosse in uno stato di trance; c’era un legame invisibile tra lei, la musica e la sua trasformazione, sembrava come se volesse sottolineare quanto i cambiamenti musicali fossero simili a quelli che la stavano aspettando al varco.
Se il giovane fosse andato avanti nella sua camminata, avrebbe potuto notare sulla sua destra uno stretto corridoio dal parquet di legno sconnesso e marcato dal tempo alla cui fine vi era una porta spalancata, che faceva intravedere una stanza con delle lunghe tende bianche di lino, molto rovinate.
Sembrava che la musica provenisse da lì, e proprio lì probabilmente la Strega si trovava. Era giunto il momento della verità.

Scadenza: 31/10 ore 23:59
 
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view post Posted on 7/11/2018, 22:37
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Sembrava essere finito nel peggiore degli incubi. Si trovava in quella stamberga esattamente come circa un mese prima. La sua mente, la sua razionalità lo aveva abbandonato. Iniziò camminare per arrivare davanti al primo gradino della scala. Ogni passi, ogni secondo sentiva qualcosa montare in lui e quel qualcosa gli rendeva un cambiamento del suo corpo, aveva sentito dire che la prima trasformazione era la più dolorosa di tutte, avrebbe patito un dolore indescrivibile. Forse avrebbe dovuto lottare più di quanto avesse fatto per non ritrovarsi in quella situazione.

Iniziò a salire le scale, quasi a metà si accorse di come la musica era più forte, ormai le vene del collo gli pulsavano come mai prima e ciò determinava un male più forte di quello che aveva provato all’ingresso, continuò a salire. Ormai si era rassegnato a quello che sarebbe accaduto in quella notte.

Arrivato in cima iniziava a sentire dolore agli arti e ai denti, evidentemente la mutazione stava facendo il suo decorso e lui non voleva fare altro che trovare la donna che lo aveva messo in quella situazione, sentiva di aver bisogno di lei, anche se ancora una volta non riusciva a capire bene il perché. Nonostante avesse studiato il legame tra alpha e beta, ovviamente ormai la sua mente era troppo confusa. Guardò a sinistra senza aver riscontri, dopo di ciò il suo sguardo era stato catturato da delle tende bianche, anche se lise, visibili attraverso una porta aperta in fondo ad un corridoio stretto.

Camminava guardando a terra verso quella melodia che rimbombava nel corridoio come fosse una cassa di risonanza, ormai aveva quasi fatto l’abitudine al dolore che gli provocava. Continuò a camminare senza voltarsi indietro nella speranza che lei fosse lì. Si fermò sull’uscio della porta, era forse giunto il momento di dar via alle “danze”?




 
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view post Posted on 9/11/2018, 18:55
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La confusione regnava sovrana in quel apparato cerebrale. Pulsioni e sensazioni astruse, si intevallavano costantemente non riuscendo a fargli formulare un pensiero coerente.
Provocava questo la trasformazione a Licantropo. Lentamente il cervello lasciava scorrere via la razionalità, favorendo i meandri della mente più istintivi e irruenti, in grado di spegnere vite e provocare dolore.
Vedendo Derek sulla soglia della stanza, Selene, pronta a comporre una nuova sinfonia, premette con forza i tasti della tastiera, facendo risuonare un forte rumore greve che riaccese qualcosa in lui.
Finalmente, dopo tanti minuti di attesa il suo nuovo adepto era arrivato, era giusto accoglierlo a sé.
Alzandosi elegantemente dalla sua sedia, si avvicinò rapidamente al giovane e quindi, con insana dolcezza, poggiò entrambe le sue mani sul suo volto ruvido.

Rilassati, lasciati andare


Le labbra rosso scuro, erano di una lucentezza a dir poco irreale, mentre lo sguardo di lei iniziava a farsi sempre più profondo e animalesco.
Le iridi erano diventate dai contorni vermigli, le unghie delle mani talmente spesse e lunghe che, se solo avessero voluto, avrebbero potuto sfregiare irrimediabilmente Derek. Per sempre. Come quella malattia.
Il Corvonero stava capendo, ma non concepiva del tutto quello che lo circondava. La sua voglia di trasformarsi stava aumentando ogni secondo di più, ma aveva ancora un freno dato dalla paura di trasformarsi, che sicuramente doveva togliere.
In qualche modo, quel suo pensare limitava la frenesia di quegli attimi, non portandolo a godere del momento ma soprattutto della possibilitá di recepire quella nuova potenza che stava aumentando inesorabilmente dentro di lui.
Si stava trasformando, stava per diventare un qualcosa di più di quello che era e ne doveva prendere atto.

Scadenza: 19/10 ore 23:59
 
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view post Posted on 27/11/2018, 18:34
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Entrato nella stanza si accorse immediatamente dove si trovasse colei che lo aveva morso, l’unico pensiero che gli venne in mente palesava la sua non conoscenza del nome, lo trovava piuttosto buffo. Ormai non poteva mancare molto alla trasformazione, eppure qualcosa in lui non gli permetteva di essere come sembrava la donna che con molta grazie muoveva le dita al pianoforte. In pochi secondi la sinfonia smise e fu sollievo per le orecchie di Derek che in quel momento non potè far altro che notare di come le sue unghia stessero crescendo, le mani erano ormai quasi ricoperte totalmente di peli. Fu in quell’istante, mentre guardava le sue mani che un suono greve echeggiò nell’aria, con forza nelle sue orecchie fino a penetrargli nel profondo, non si trattava solo della mente, ma qualcosa di più.
Rimase in piedi, mentre vide la donna alzarsi e muoversi verso di lui, tutto poteva aspettarsi tranne ciò che accadde. La donna prese il suo volto tra le mani, riusciva sentire persino la punta delle unghia toccarlo, ma non fu quello a destabilizzarlo, ma quanto ne seguì. Non sentì bene le parole eppure queste gli risuonarono nella testa come un balsamo. La calma e la dolcezza fecero breccia in lui. L’invito a rilassarsi aveva evidentemente risvegliato qualcosa in Derek, che si scoprì a fissare le labbra della donna mentre le pronunciava che erano di un rosso quasi inverosimile.
Era in una specie di trance, nessun pensiero razionale lo sfiorava in quel momento, era forse infine giunta l’ora? Alzò leggermente gli occhi sino ad incontrare quelli della donna e come un grilletto questi gli resero una verità difficile da accettare. Mentre guardava quegli occhi vermigli, un rosso brillante che se solo avesse avuto capacità cognitive avrebbe potuto ricordare nella notte del morso, gli aprirono la porta del vasto mondo in cui stava per immettersi senza la sua piena volontà.
Ma, ormai il dado era tratto, si trovava lì e di certo non poteva sfuggire da quella condizione che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita, doveva “semplicemente” fare un passo avanti e superare la soglia di quella porta e scoprire quanto quel mondo poteva offrirgli. Con molta fatica chiuse gli occhi, si concentrò sui rumori presenti ma non sentì altro che le sue pulsazioni aumentare, forse in sincrono con quella della donna, era ancora troppo inesperto per distinguerle. Fu solo in quel momento che quella verità si aprì a lui, era un lupo mannaro e doveva prenderne atto. Quella sera la sua forma umana avrebbe presto lasciato posto alla sua forma animale e nulla poteva impedirlo. Sentì in lui montare istinti e sensazioni che mai aveva provato prima e che non sapeva descrivere, tutto era divenuto realtà, fece due lunghi respiri che non diminuirono le sue pulsazioni, la luna doveva essere quasi in posizione. Aprì gli occhi cercando nuovamente quelli dell’alpha come conferma di quanto accaduto in lui in quei minuti di silenzio. Sorrise per la prima volta da quando aveva capito cosa gli era successo un mese prima. Ma non era un sorriso di gioia né di sollievo, era un sorriso che non aveva una chiara spiegazione ancora. Ma si sentiva come se si fosse tolto delle catene che per anni lo avevo trattenuto e intrappolato, si sentiva libero, da lì quel sorriso di liberazione. Forse non si era ancora lasciato andare del tutto, ma aveva fatto quel passo che probabilmente gli avrebbe permesso di entrare in quel mondo del tutto nuovo e pieno di dettagli da scoprire.





 
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