|
|
| Notti intere trascorse a ragionare su eventuali decorazioni, sui colori che più potevano essere accostati senza creare risalti contrastanti all'occhio umano e non solo, studi sul menù e ricerche in Biblioteca per capire se quelle proposte apparentemente frutto di fervida fantasia soltanto potessero essere qualcosa di più, qualcosa di concreto... tutto quello e tanto altro ancora finalmente prendeva forma, donando un sorriso ad Oliver e un vento che soffiava novità e probabile successo alla stessa Strega che aveva appena confermato il patto. Onore e gloria ai vincitori, diceva sempre uno studente del settimo anno della sua stessa Casata, Lee, quando otteneva un voto alto ad un compito per il quale si era impegnato molto oppure quando ricordava le vittorie dei Grifondoro nei vari campi, scolastici o sportivi che fossero. Onore e gloria al C.R.E.P.A., allora, poiché mai espressione sarebbe stata migliore per descrivere quel traguardo di quel giorno ben preciso. In effetti Violet, la Corvonero al suo fianco non propriamente gentile nelle ultime battute nei confronti di Oliver, non aveva tutti i torti; in parte, perlomeno, il Grifondoro comprendeva come rischiare di presentare "troppo" potesse favorire il "nulla", ma si sentiva al contempo un Combattente, forte com'era dei valori che soltanto Godric avrebbe potuto donare ai suoi discepoli. L'adepta di Priscilla non avrebbe compreso il rischio, forse non avrebbe compreso l'adrenalina e lo spirito avventato che contraddistingueva ogni Grifondoro degno di tale nome; probabilmente, non avrebbe compreso neanche Oliver con il suo eccesso di positività che da molti era stato aspramente criticato, gelosi di qualcosa che mai avrebbero ottenuto se abbindolati da giudizi e occhiatacce senza valore. Non era quello il momento per lasciarsi travolgere da pensieri poco simpatici, non sarebbe mai stato il momento per davvero. C'era un traguardo da festeggiare e quando Oliver bevve un piccolo sorso di quella cioccolata frizzante, l'espressione cambiò repentinamente, ma non bruscamente, a quella di pura gioia. "Adoro il cioccolato e adoro che sia così... frizzante!" commentò, riutilizzando lo stesso aggettivo della donna gentile di fronte, alla quale non poté che fare nuovamente i suoi complimenti. E in quel ringraziamento velato c'era molto di più, a partire dall'offerta dei dieci Galeoni per il Comitato, alla pazienza per l'iniziativa, all'aver accettato di tessere un discorso con un gruppo di studenti non ancora immersi nel vero mondo del lavoro e alla generosità che la Strega aveva concesso loro come collante piuttosto caloroso. Era stata una bella esperienza. "Madama Piediburro, grazie di tutto. Lei è una donna straordinaria, ma del resto per un locale così elegante non potevo che aspettarmi una proprietaria altrettanto incantevole. I nostri saluti, il Comitato le è riconoscente. Buon lavoro e grazie ancora!" Un accenno di un inchino, un baciamano d'altri tempi senza sfiorare le labbra sulla pelle della mano dell'altra come da protocollo e poi, in un eccesso di galanteria che Oliver padroneggiava con naturalezza, il ragazzo uscì dal locale insieme agli altri. I ringraziamenti anche ai presenti furono necessari, oltre che sentiti, e anche quando Violet andò via e le strade si divisero per alcuni di loro che tornavano al castello, Oliver pensò a quanto la Differenza fosse un ostacolo che soltanto la Stima avrebbe davvero sconfitto per sempre.
Madama Piediburro, grazie per la pazienza e per la bella role. Abbiamo concordato tra noi di concludere così, grazie ancora. Alla prossima, si spera!
|
| |